In viaggio per cambiar vita By Alan, illeonfante@gmail.com Cap. 1 L'incontro Ciao a tutti, rieccomi, ringrazio i numerosi lettori che hanno apprezzato il mio precedente racconto, anche per le critiche che spero possano essere costruttive per la nuova avventura che andr� a raccontare.....buona lettura e buon divertimento. Era l'estate di quasi una decina d'anni fa. Lucio era fresco di laurea in filosofia, 98 il suo punteggio finale, sperava in qualche cosa di pi� ma, era finita, e tanto gli bastava. Aveva deciso di farsi, come � consuetudine in quei casi, un viaggio premio ma le sue finanze erano veramente risicate: poche centinaia di euro racimolate come giardiniere nei week end e come cameriere la sera nella pizzeria del piccolo paese dove viveva in sub-affitto con altri studenti. Non aveva pi� una famiglia: suo padre lasci� la giovane neo-mamma facendo perdere le sue tracce quando seppe della gravidanza mentre, sua madre si ammal� poco dopo il diciottesimo compleanno del ragazzo e di li a breve venne a mancare. Lucio si rimbocc� le maniche e decise di finire gli studi, poi avrebbe deciso. Possedeva anche un vecchio scooter, ultimo ricordo della madre, con il quale si spostava normalmente, fu proprio con quel mezzo che decise di compiere il suo viaggio, tenda, sacco a pelo ed una non ben specifica destinazione. Libero, con solo il suo istinto a guidarlo. I primi quattro giorni passarono bene con un buon tempo e la notte era sempre riuscito ad accamparsi in zone tranquille di campagna (lui la adorava) riuscendo a risparmiare sul campeggio. Nel tardo pomeriggio per�, del quinto giorno, lo scooter ebbe dei problemi, fortunatamente nulla di grave: i due bulloni del silenziatore si erano allentati facendogli fare cos� un frastuono realmente fastidioso. Lucio chiese informazioni e raggiunse un grosso centro commerciale dove acquist� la chiave inglese che gli serviva per sistemare il piccolo guasto. Mentre era ancora accovacciato per la riparazione, appena fuori del negozio, vide alla sua destra una donna che spingeva un carrello con alcune tavole di legno. Giunta alla sua autovettura per� non sapeva come caricarle sulla bagagliera, non tanto per il peso ma quanto per le dimensioni: non sapeva come afferrarle per spingerle e fissarle sopra l'auto. Non ci pens� un attimo Lucio e scatto a chiederele se gradiva un aiuto. La donna accett� volentieri, era una signora con un'et� compresa tra i cinquanta ed i sessant'anni, un aspetto piacevole, capelli castano chiaro, sul metro e settanta, non grassa ma decisamente ben messa, un vestitino tipo prendi sole a fiorellini rosa e bianchi su sfondo nero, un 'abbronzatura di chi al sole ci sta parecchio ed un seno cadente ma veramente abbondante, probabilmente era senza reggiseno la forma dei capezzoli era perfettamente visibile, la tipica bella mamma di campagna, quella che ti immagini preparare ottimi dolci. Un paio di minuti ed il lavoro era fatto, in due fu veramente semplice, la signora ringrazi� molto il ragazzo per la gentile disponibilit� e mentre Lucio si congedava, spontaneamente, senza pensarci su chiese: "Per scaricare poi ce la fa vero? A casa dico, qualcuno la pu� aiutare......beh siiii... immagino di si" subito si rispose da solo. "Beeeeh, a dir il vero, no sai..." rispose la donna guardando il materiale legato sul tetto della macchina con aria un po' perplessa "ma in qualche modo vedrai che faccio dai... spero almeno" concluse pensierosa. "Se vuole le vengo a dare un mano, la seguo se non le secca, un minuto che sistemo quel coso e la seguo....se non da fastidio ovviamente" disse indicando lo scooter carico di roba e stupendosi di se stesso per l'intraprendenza dimostrata... non voleva sembrare sgarbato. "Ma scherzi, non posso pretendere tanto gi� sei st.." "ma che disturbo, � un attimo ha visto no?" la interruppe Lucio e continu� "non sar� mica da andare in capo al mondo, un minuto e sono pronto...dai...." "Beh no, dieci quindici minuti e siamo a casa effettivamente.... veramente lo faresti, saresti gentilissimo...sono in debito, mamma mia, grazie mille allora, ti aspetto.....che problemi hai avuto alla moto?" chiese dirigendosi verso il mezzo parcheggiato. Lucio fin� di serrare i bulloni raccontando rapidamente i motivi per cui si trovava in quel posto. "Ma che bravo giovanotto, anche laureato, un ragazzo modello, bravo bravo....ma aspetta, non ci siamo nemmeno presentati! Io sono Marta, piacere....tu? ah Lucio, molto piacere" "Bene allora Lucio, se sei pronto possiamo andare che dici? Seguimi, stiamo presto vedrai, grazie grazie tante ancora". In un attimo furono fuori dal centro abitato e si ritrovarono a correre lungo stradine sterrate e polverose di campagna. Erano ormai le 17:30 ma il caldo non mollava la presa, arrivarono quindi in prossimit� di una cascina immersa nel verde e Lucio vide Marta farle segno che era quella la loro destinazione ultima. Proprio per la morsa del caldo e perch� nella vecchia auto mancava il condizionatore quando arrivarono Marta scese madida di sudore togliendo ogni dubbio in merito al fatto che avesse o meno il reggiseno: ora si distingueva perfettamente la forma dell'intera areola attraverso il tessuto bagnato mentre la scollatura profonda era luccicante di goccioline. Questo non sfugg� al giovane che ebbe uno scossone e a fatica riusc� a non guardare con insistenza, non voleva farsi scoprire..."che figura ci faccio" pens�, ci� nonostante la natura segue certi istinti e avvert� inarrestabile un'erezione. Riusc� comunque a nascondere il tutto fingendo di controllare se lo scarico dello scooter fosse ancora apposto. Rapidamente scaricarono l'auto e Marta chiese a Lucio se voleva entrare per una bibita fresca, una birra, qualche cosa insomma, voleva sdebitarsi per la sua gentilezza. Lucio declin� ogni invito giustificandosi e spiegando che avrebbe dovuto trovare un posto tranquillo dove accamparsi per la notte. "Ma fermati qui no....ho tanto spazio, puoi piantare la tenda sotto quell' albero e stare tranquillo li, per la cena sar� mio enorme piacere prepararti qualche cosa, sempre che ti vada ovviamente, in qualche modo devo e voglio sdebitarmi" spieg� Marta con sincero entusiasmo indicando la pergola li vicina. Lucio non esit� ed accetto di buon grado, era entusiasta: un posto da sogno immerso nel verde, una cena degna di questo nome e la possibilit� di darsi magari una bella rinfrescata. Cos� fece dopo aver preparato l'accampamento. Cenarono bene, tranquilli, Lucio raccont� tutta la sua storia a Marta, la quale, disse di aver cinquantatre anni, di non aver un compagno per dei traumi avuti dopo una storia finita malissimo quando ne aveva venti, viveva e lavorava da sola, si manteneva con la vendita dei prodotti della sua piccola azienda agricola: uova, latte, miele frutta e verdura. Lavorava molto ma era serena, e si vedeva. La donna era vestita ora con un leggero vestito di lino bianco, mutandine dello stesso colore ed ancora una volta non indossava il reggiseno e si vedeva benissimo che non lo portava, i suoi seni pesanti si muovevano liberamente sotto la stoffa sottile ma due taschini riportati all'altezza del petto impedivano di vedere distintamente i capezzoli anche se il colore dell'areola, che doveva essere molto larga, lo si poteva comunque distinguere. Il giovane cercava di rubare con l'occhio quanto pi� poteva, la rotondit� di quei seni, la luce ormai soffusa, l'atmosfera in generale, tutto lo eccitava moltissimo e li seduto, mentre parlava ebbe svariate erezioni. Finito di cenare e sparecchiare si congedarono per la notte e Lucio si infil� nella sua tenda dove, per un paio di volte, dovette masturbarsi prima di raggiungere un certo equilibrio mentale, tanto l'aveva eccitato quella donna. Cap. 2 Accordi ed intesa L' indomani mattina Marta, and� a svegliare il suo giovane ospite quand' era ancora molto presto, gli fece trovare un'abbondante colazione con ogni genere di cosa, era veramente un' ottima cuoca. Come la cena fu per Lucio molto eccitante, la colazione fu realmente sconvolgente: la donna indossava un paio di jeans tagliati a mezza coscia ed una canotta giallina con un giro braccio molto ma molto ampio, uno di quei capi da indossare sopra ad un'altra maglietta, non addirittura senza nulla sotto come faceva lei. A coprire il tutto aveva un grembiulino bianco ma, di lato, si vedevano distintamente le rotondit� dei due grossi seni, il giovane non poteva credere fosse vero ed incontrollabile ed inarrestabile ebbe una nuova vigorosa erezione. Velocemente Marta consum� la sua colazione "Ora devo andare a mungere le mucche e poi pulire la stalla, tu mangia quanto e con tutta la calma che vuoi poi se ti va, prima di partire vai pure a prepararti nel mio bagno, � la terza stanza a destra , appena entri da quella porta" disse Marta alzandosi ed indicando la casa. "Beh che dire.... grazie mille maaaa scusami Marta, se vuoi posso anche aiutarti, lo faccio volentieri, mi insegni e ti aiuto.... invece di fare tutto da sola! Che ne dici?" "eh si, ma il tuo viaggio? Non voglio esserti di intralcio ancora di pi�.." "ma scherzi, che intralcio, sono io a chiedertelo e poi, per il viaggio non c'� problema, non ho mica una tabella con dei tempi da rispettare....". Fu cos� cha da un piccolo aiuto per la mattinata Lucio si ferm� li ancora per alcuni giorni dove per lui non mancavano mai i colpi di scena: Marta, si era capito, il reggiseno non lo indossava mai dando spettacolo con vestitini e magliette che facevano scattare in Lucio fantasie folli. Dopo una settimana, a cena, Marta fece una proposta al giovane: "pensavo Lucio, che ne diresti di restare qui con me, senza obblighi temporali, fin che ti va diciamo....sei in gamba, impari presto eeee, inutile negarlo, un aiuto mi fa comodo qui in azienda. Posso darti vitto e alloggio, basta dormire in tenda eh?!? ed un forfettario di settecento euro al mese, per cominciare dico... che ne pensi?" Il ragazzo rimase di stucco "beeeeh....la proposta � strepitosa, qui � un paradiso.... non accettare sarebbe stupido quindiiiii...OK! Affare fatto" concluse felice Lucio "con quelle due tette enormi puoi chiedermi tutto quello che vuoi..." pens� tra se Lucio guardando nella scollatura della camicetta verde militare slacciata fino al quarto bottone ed annodata alla fine, da cui faceva capolino l' ombelico. La donna gli assegn� una stanza e gli fece vedere il resto della casa e gli diede un mazzo di chiavi "cos� potrai andare su e gi� liberamente...se una sera hai voglia di una birra in paese..." Il ragazzo non aveva parole, era praticamente in un sogno: la vita, dopo quanto aveva vissuto, finalmente gli stava sorridendo e tutto sembrava andare per il verso giusto. Tra i due ci fu subito un'intesa fantastica, lavoravano si, ed anche duramente, ma ridevano spesso e parecchio, non mancavano gli scherzi fatti l'uno all'altra e viceversa, i momenti a tavola erano sempre gioviali e Lucio non mancava di fare colte citazioni di famosi poeti e scrittori, questo affascinava la donna la quale avrebbe voluto, a suo tempo, continuare gli studi dopo il liceo classico e nelle sere in cui si lasciavano andare a qualche bicchiere in pi� si divertiva a leggere alcune poesie da un vecchio libro della sua raccolta. Passarono cos� un paio di mesi e Lucio aveva imparato un sacco di nuovi lavori, mesi in cui Marta con i suoi seni aveva fornito al giovane parecchio materiale per dar sfogo alle sue fantasie serali quando, nella sua stanza si masturbava furiosamente pensando alla sua....beh, titolare in definitiva. Non era innamorato, lei era molto pi� grande di lui, certamente era attratto dal punto di vista fisico: adorava quel genere di corpi caldi e burrosi. Il massimo fu per lui quando dovettero aggiustare delle tubazioni nella sala caldaie e Marta si present� con addosso solo una salopette blu: i suoi seni trasbordavano da tutte le parti e finalmente, solo quella volta, riusc� a vederne di uno, quasi per intero l'areola. Era scurissima, color amarena, Lucio ebbe un tuffo al cuore e per un attimo gli manc� il fiato, come immaginava l'areola era molto molto larga ed il capezzolo grosso, carnoso e se mai possibile ancora pi� scuro. Tutto comunque procedeva perfettamente, tutto come da accordi: vitto, alloggio, un buon stipendio, un' estrema flessibilit� su tempi ed orari di lavoro ed un'intesa fantastica con la datrice di lavoro.