C'ERA UNA VOLTA di davidmuscolo I nomi e le situazioni sono inventati da me e sono completamente immaginari C'era una volta una bellissima bambina di nome Bianca che viveva felice insieme ai suoi genitori, la bella mamma Carlotta ed il suo papa', l'integerrimo cavalier Riccardo Neve. Bianca cresceva felice, sana e robusta nella ridente cittadina di Favola, circondata dall'amore dei suoi genitori e dall'affetto di tutti coloro che la conoscevano. Bianca era in effetti una bambina dolcissima che si faceva benvolere da chiunque entrasse in contatto con lei, capace di slanci di bonta' e d'amore fuori dal comune. Gli anni passarono e Bianca, dalla bella bambina che era, divenne pian piano prima una ragazzina e poi una splendida adolescente che faceva palpitare i cuori di tutti i ragazzi di Favola, con quel suo visetto splendido, i suoi bellissimi occhi azzurri e una cascata di capelli biondi che lei raccoglieva in modo civettuolo in una lunga coda di cavallo. Ma il suo cuore invece, batteva per un solo ragazzo: il suo compagno di classe Marco Azzurro, il ragazzo piu' bello della scuola che tutti chiamavano per i suoi modi raffinati e cortesi. Quello che Bianca Neve non sapeva era che anche Marco era innamorato di lei, ma era troppo timido per cercare di parlare con lei o addirittura per invitarla a fare una passeggiata. Il loro era un gioco di sguardi, dati ed abbassati repentinamente e poi null'altro. Ma malgrado questo amore che non riusciva a sfociare, Bianca era serena e tranquilla. Dentro di se sapeva che prima o poi qualcosa sarebbe avvenuto e per il momento si godeva tutte le altre cose che aveva. I suoi amici ad esempio e lo studio. Bianca era una delle piu' brave e delle piu' intelligenti in ogni materia, ma quello che la rendeva veramente felice era quando poteva dedicarsi all'educazione fisica. Ad appena 16 anni, Bianca aveva un fisico veramente notevole. Era di gran lunga la piu' alta della sua classe ed era dotata di un corpo flessuoso e potente allo stesso tempo che la facevano eccellere in tutte le discipline sportive praticate nella scuola. Ma la felicita' di Bianca e della sua famiglia stavano per giungere al termine. Suo padre, il cavalier Riccardo, si ammalo' di una grave malattia. A nulla valsero tutte le cure che la signora Carlotta faceva fare al suo adorato marito ed il signor Riccardo peggiorava giorno dopo giorno. Bianca e sua mamma Carlotta dedicarono tutto il tempo che avevano a disposizione per stare al capezzale di Riccardo, ma ormai la fine era vicina ed un triste giorno il signor Riccardo spiro', consapevole pero' dell'amore che sua moglie e sua figlia avevano per lui. Bianca e sua mamma piansero tutte le lacrime che avevano fino a quando Carlotta, da mamma intelligente che era, spinse Bianca a tornare alla sua vita normale. La ragazza cerco' in effetti di nuovo gli affetti dei suoi amici, in special modo del principe Marco Azzurro. Un giorno infatti, il ragazzo, vedendo all'uscita della scuola la bellissima Bianca piangere di nascosto degli altri, mentre ricordava il suo dolce ed amato papa', vinse la sua timidezza e prima consolo' delicatamente la ragazza e poi le dichiaro' il suo amore. Gli occhi di Bianca smisero improvvisamente di piangere e guardarono Marco. Era bello il suo principe. Alto, anche se non come lei, splendidi occhi neri e capelli nerissimi, lo sguardo intelligente, era considerato il ragazzo piu' ambito da tutte le femmine di Favola. Ma era proprio lei quella che voleva ed il cuore di Bianca non smetteva di battere fortissimo. Marco prese per mano la ragazza offrendosi di accompagnarla a casa e, dopo quella lunga passeggiata, proprio mentre si trovavano davanti all'uscio, Marco Azzurro bacio' per la prima volta la sua adorata Bianca Neve. Era di nuovo felice Bianca. Non dimenticava certo il suo papa', ma finalmente sembrava essere ritornata la ragazza gioiosa di prima. Ma, ancora una volta, il destino sembro' accanirsi contro Bianca e, soprattutto, contro Carlotta. Il destino questa volta aveva il nome di Lucio Orco, il terribile ispettore delle tasse venuto dalla grande citta' per svolgere un indagine fiscale sugli abitanti di Favola. Mentre Orco si stava rilassando prendendo una bibita, seduto al tavolino fuori dal bar, vide passare Carlotta reduce dal mercato, con in mano le sue sporte della spesa. Era vestita di nero Carlotta, per ricordarsi e per ricordare a tutti il suo lutto, ma il suo volto era ancora giovane e bello e l'incedere principesco. Il suo volto era perennemente triste al pensiero di suo marito Riccardo, scomparso prematuramente, ma aveva ripreso anche lei la sua vita normale. Per fortuna Riccardo aveva lasciato la sua famiglia in ottime condizioni economiche e Carlotta e Bianca potevano almeno vivere tranquillamente senza doversi preoccupare eccessivamente del lato economico. Ma quel brutto giorno Lucio Orco la vide e ne rimase folgorato. Chi era mai quella bellissima donna vestita di nero? Si informo' con il ragazzo del bar - Oh, quella e' la signora Carlotta. Lei e sua figlia Bianca sono le piu' belle e le piu' ricche di tutta Favola. Purtroppo le e' morto il marito da poco ed e' per questo che veste sempre di nero. La signora Carlotta e' una donna molto seria e se lei l'ha adocchiata, le posso subito dire che perde il suo tempo- rispose il ragazzo. L'ispettore delle tasse guardo' il ragazzo sorridendo. Dunque, quella donna, oltre ad essere molto bella era anche molto ricca. Quelle parole erano musica soave per le sue orecchie. Le piaceva tantissimo e l'avrebbe avuta, in un modo o nell'altro. Non avrebbe potuto farlo certo con il suo sex-appeal, di cui era miseramente scarso, ma avrebbe potuto farlo ricattandola. Quale persona non ha qualcosa da nascondere al fisco? Per appurarlo l'esattore si informo' sul cognome della donna e torno' in citta', dove viveva insieme ai suoi due gemelli diciottenni, Aldo e Mario Orco. Sua moglie era morta di crepacuore per le tante angherie subite dal marito, ma anche i due gemelli non potevano certo considerarsi degli angioletti. Erano violenti e strafottenti e si divertivano a picchiare i loro compagni di classe approfittandosi del loro fisico corpulento. Lucio Orco ando' quindi nel suo ufficio cercando tra i vari fascicoli che riguardavano il defunto Riccardo Neve ma, con sua grande meraviglia, appuro' che il cavaliere era immacolato da un punto di vista fiscale, proprio come il suo cognome. Non si perse d'animo pero'. Noto' che la contabilita' della famiglia Neve era tenuta da un commercialista che invece aveva parecchi scheletri nel suo armadio e che riguardavano fatture non pagate e conti falsati. L'ispettore era malvagio ma conosceva bene il suo lavoro. Si reco' quindi di nuovo a Favola e fece visita al commercialista il cui nome era Umberto Cacciatore. Lucio entro' spavaldo nell'ufficio di Umberto mostrandogli il suo tesserino - Sono della finanza, caro il mio Cacciatore e lei sta per passare un brutto guaio- gli disse gettando sul tavolino la documentazione che dimostrava le malefatte del commercialista. Umberto sbianco' in volto e quindi raccolse i fogli. Lesse alcune righe e poi si accascio' sulla poltrona - La prego, non mi denunci. E' un momento difficile e quello che non ho denunciato al fisco e' veramente poco. La mia carriera sarebbe rovinata. Chi mai si farebbe fare piu' la contabilita' da uno come me? Se lei chiude un occhio io saprei ricompensarla- Lucio scoppio' a ridere mostrando al commercialista i suoi denti neri rovinati dal fumo - Di bene in meglio. Lei vuole corrompermi per caso?- - Oh no! Io non la chiamerei corruzione ma un aiuto per la sua famiglia- Umberto prese un assegno e lo riempi' per darlo poi in mano a Lucio - Ecco, guardi. Con una cifra del genere lei potrebbe farsi un viaggio favoloso con tutta la sua famiglia- Lucio afferro' l'assegno - Si da il caso che io sia vedovo. Pero' ... ..- - Pero'- chiese speranzoso Umberto - Lei potrebbe aiutarmi a trovare la donna che fa per me- - Io? E come?- - Mi stia bene a sentire e faccia quello che io le diro' di fare. Naturalmente l'assegno lo prendo io. Se lei fara' quello che le chiedo, io chiudero' un occhio sulla sua corruzione e sulla sua situazione fiscale- Umberto sospiro' profondamente. Forse c'era una via d'uscita ed ascolto' con attenzione cio' che gli diceva l'ispettore. Al termine si mise le mani nei capelli. Ma non aveva scelta e avrebbe dovuto obbedire all'uomo del fisco, anche se questo gli sarebbe costato tantissimo. Lucio usci' dall'ufficio del commercialista profondamente soddisfatto. Le cose si erano svolte proprio come aveva preventivato ed ora doveva dedicarsi alla seconda fase. Per farlo doveva recarsi a casa di Carlotta e lo fece immediatamente. Aveva fretta di terminare quello che aveva ideato per avere tra le sue mani la bella Carlotta. La bella vedova ando' ad aprire alla porta trovandosi di fronte Lucio. Era uno straniero, un uomo trasandato ed anche di aspetto sgradevole ma lei era abituata ad accogliere chiunque con un sorriso e lo fece anche con quella persona che invece le dava i brividi - Buongiorno signore. In cosa posso aiutarla?- - Sono l'ispettore Lucio Orco, delle tasse. Lei e' la signora Carlotta Neve?- Carlotta rimase per qualche secondo meravigliata. Non si intendeva di tasse. Era sempre stato suo marito a pensare a queste cose. Annui' e fece entrare l'uomo facendolo accomodare nell'accogliente salotto della sua bella casa - C'e' qualcosa che non va nella nostra dichiarazione? Io sono vedova ma mio marito, in punto di morte, mi ha detto che il nostro commercialista avrebbe pensato a tutto. Si tratta di uno stimato professionista, il dottor Umberto Cacciatore- - Allora dovra' andare da lui, mia cara signora perche' la sua situazione fiscale e' molto pesante e probabilmente il fisco dovra' esigere in pagamento questa casa- - La mia casa? Ma ci deve essere un errore. Mio marito ha sempre pagato tutto. Guardi che lei si sbaglia. Non e' possibile- Carlotta era affranta. A pochi mesi dalla morte di suo marito, un'altra tegola stava per abbattersi su di lei. Come avrebbe fatto? Dove sarebbero andate a dormire lei e sua figlia Bianca? Sicuramente c'era uno sbaglio ed il suo commercialista, di cui si fidava ciecamente, avrebbe provveduto. Chiese all'ispettore di vedere la documentazione per poterla portare al commercialista, senza sapere che quei fogli erano smaccatamente falsi. Lucio Orco si congedo', proponendo di vedersi il giorno dopo per stabilire il da farsi mentre Carlotta si cambio' d'abito per andare dal professionista. Lucio osservo' Carlotta uscire di corsa dall'abitazione ed un ghigno satanico si dipinse sulla sua bocca. Tutto stava andando secondo i suoi piani e quella bella donna il giorno seguente sarebbe stata sua. Carlotta suono' alla casa di Umberto che ando' ad aprire personalmente. Sapeva che la donna sarebbe arrivata da un momento all'altro e si stava preparando - Signora Neve, che sorpresa! A cosa devo questa visita?- esordi' il commercialista mentendo spudoratamente - Non e' una visita di cortesia, dottor Cacciatore, sono in un mare di guai. E' venuto or ora un ispettore del fisco dicendo che noi dobbiamo un sacco di soldi allo Stato. Mio marito e' sempre stato onestissimo e mi sembra strano tutto questo. Quell'uomo ha anche aggiunto che se non pago mi prenderanno la casa. Mio marito, che riposi in pace, ci ha lasciato un certo lascito, ma la cifra richiesta dall'erario e' nettamente superiore e non saprei come rimediare tutti quei soldi. Mi aiuti dottore. Guardi questa documentazione e mi dica che c'� una via d'uscita, la prego- Aveva parlato tutto d'un fiato la giovane vedova ed il Cacciatore l'aveva ascoltata in silenzio poi, fingendo dispiacere, rispose - Venga signora, si accomodi nel mio ufficio- La donna segui' quello che lei reputava uno stimato professionista, allarmata dalla serieta' con la quale aveva ascoltato quello che lei aveva detto e si sedette sulla poltrona dinanzi la scrivania di Umberto che inforco' gli occhiali e dette uno sguardo alla documentazione, ben sapendo che si trattava di uno spudorato falso. Alla fine consegno' i fogli alla donna allargando le braccia - Purtroppo e' tutto in ordine, mia cara signora. Io lo immaginavo e piu' volte ho chiesto a suo marito di mettersi in ordine coi pagamenti e lui non mi ha mai voluto ascoltare. La cifra che lei deve all'erario e' esattamente quella prospettata dalla documentazione e le consiglio di trovare un modo di pagare se non vuole veramente perdere la sua casa- Carlotta scoppio' a piangere. Non si capacitava - Non riesco a crederci. Mio marito era l'uomo piu' onesto che esisteva. Non puo' aver frodato il fisco di sua spontanea volonta'. Ci deve essere un errore, ci deve essere una via d'uscita- - Purtroppo no signora Carlotta. Credo che lei non abbia altra risorsa che vendere la casa per pagare almeno una parte del dovuto- Umberto Cacciatore si alzo' congedando in tal modo la giovane donna che usci' dalla sua casa piangendo a dirotto. Cosa mai avrebbe fatto ora? E sua figlia Bianca? La povera ragazza aveva appena ritrovato il sorriso grazie all'amore di quel caro ragazzo che rispondeva al nome di Marco Azzurro ed ora come avrebbe reagito? Per il momento non disse niente e quando la ragazza ritorno' a casa, finse di avere il suo solito umore. Il giorno dopo arrivo' e Carlotta attese l'arrivo dell'ispettore Orco. Aveva intravisto negli occhi di quell'uomo una certa malvagita' che le aveva fatto venire i brividi, ma sperava di essersi ingannata. Lei non riusciva a concepire la cattiveria negli esseri umani e quasi si dispiaceva di quello che aveva pensato, ma il prosieguo degli avvenimenti purtroppo, dettero ragione al suo istinti. Lucio Orco si presento' infatti in casa Neve chiedendo alla dolce vedova in che modo aveva deciso di pagare il debito - Signor ispettore, ho deciso. Vendero' questa casa ed andremo a dormire in una soffitta io e mia figlia. Deve solo darmi alcuni giorni. Il tempo di venderla e lei avra' parte dei soldi che le spettano- - Forse non si sta rendendo conto della gravita' della situazione signora. Lo Stato non puo' attendere i suoi comodi. Lei dovra' andarsene oggi stesso dalla casa. Sono stato gia' magnanimo nel concederle un giorno, ma le tasse devono essere pagate. Insieme alla casa, che non basta per pagare cio' che lei deve all'erario, le verranno sequestrati anche tutti gli altri suoi beni, compresi i suoi conti correnti. Mi dispiace signora Neve, ma questa e' la legge- Ancora una volta Carlotta scoppio' a piangere. Perche' il destino si stava accanendo in questo modo contro di lei? - Ma signor Orco- cerco' di replicare con un filo di voce - in questo modo io e mia figlia non potremo sopravvivere. Se lo Stato ci toglie tutto quello che abbiamo, cosa ne sara' di noi?- - Questo non e' un problema mio ne' tanto meno dello Stato- Lucio Orco si alzo' dalla poltrona sulla quale era seduto e si avvicino' a Carlotta. Quanto le piaceva quella donna. Aveva un viso incantevole che neanche le lacrime riuscivano a rovinare ed ora doveva cominciare l'ultima fase del suo crudele piano - Vede mia cara signora, lo Stato non puo' aiutarla in nessun modo, ma io sono molto influente e forse potrei anche fare in modo che tutto rimanga a lei, anzi a noi- - A noi? Non capisco- Lucio ora si trovava di fronte alla bella vedova e le prese le mani. Carlotta senti' un brivido di disgusto che fatico' a reprimere. Doveva prima sentire cosa intendeva dire quell'uomo - E' molto semplice. Tu sei una donna sola ed hai bisogno di un uomo e quell'uomo voglio essere io. Sei molto bella ed io ti voglio, mia cara Carlotta. Se tu accetterai di sposarmi io straccero' la documentazione ed i tuoi debiti cesseranno di esistere- Carlotta indietreggio' in preda al panico - Ma io non la conosco e comunque non sono innamorata di lei. Non potrei mai sposare un uomo per interesse- - Ed allora credo che tu e tua figlia stasera dormirete in mezzo alla strada- disse l'ispettore sadicamente. Prese il telefono e finse di parlare con la polizia - Sono l'ispettore del fisco Lucio Orco e dovete intervenire immediatamente in via delle Rose al numero 13 in casa Neve e sgombrarla dagli attuali proprietari. Vi aspettero' personalmente per rendermi conto che eseguiate gli ordini- Carlotta si appoggio' al muro completamente affranta. Ed ora? Come avrebbero fatto lei e Bianca a sopravvivere? Non si preoccupava di lei ma solo della figlia. Era quella la sua priorita'. La sua mente cerco' di elaborare un'idea il piu' velocemente possibile per cercare di salvare il salvabile e soprattutto per lasciare un tetto sulla testa di sua figlia ed alla fine credette di esserci riuscita - Aspetti. Io la sposero', se questo e' quello che vuole, ma le chiedo di attendere la fine del mio anno di lutto. Fra otto mesi, quando il mio lutto sara' completato, io accettero' di sposarla. Ma non prima. Lo devo al ricordo del mio defunto marito. In questo periodo vorrei essere esentata dai doveri coniugali che le concedero' quando avro' la fede al dito. Queste sono le mie condizioni. Se lei non le accettera', puo' prendersi la casa e tutti i nostri averi- In realta' non pensava minimamente a quell'eventualita'. Voleva attendere che Bianca fosse piu' grande in modo che potesse avere una vita tutta sua. In quegli otto mesi, se Orco avesse accettato, lei avrebbe indirizzato la sua bambina nella giusta via da percorrere in sua assenza. Si perche' aveva deciso che il giorno prima del matrimonio lei si sarebbe tolta la vita. Non avrebbe mai potuto accettare di vivere con un uomo del genere. Ma questo Lucio non lo sapeva. Otto mesi erano tanti, ma alla fine Carlotta sarebbe stata sua e lo sarebbero diventati anche gli averi della donna - Bene, mia promessa sposa. Accetto le condizioni. Ma solo se io ed i miei gemelli potremo venire a vivere in questa casa. Voglio tenere sotto controllo quella che sara' la mia nuova famiglia- Carlotta accetto'. In fondo non le importava nulla di quello che sarebbe capitato. Il problema era ora di dirlo a Bianca. Come avrebbe accolto la notizia? Decise che doveva dirle la verita' tralasciando il fatto che aveva deciso di togliersi la vita. Quando Bianca arrivo' in casa era felice. Aveva trascorso il pomeriggio studiando in casa di Marco Azzurro ed avevano trascorso molti momenti abbracciati felici ed innamorati, scambiandosi un'infinita' di baci, ma quello che sua madre le disse al suo rientro, la fece sprofondare di nuovo nell'infelicita' - No mamma! Tu non devi accettare questo ricatto. Dobbiamo fare qualcosa- disse Bianca al termine del racconto di sua madre - C'e' poco da fare figlia mia. Questa documentazione parla chiaro e solo quell'uomo puo' salvarci. Io mi sacrifichero' ma voglio che almeno tu sia felice. In questi otto mesi voglio che tu non ti ribelli e che accetti le decisioni di quello che sara' il tuo futuro padre. Ma voglio anche che tu, appena io mi saro' sposata, te ne vada da questa casa. E dovrai farlo anche se mi dovesse accadere qualcosa. Sei giovane e forte. Troverai un lavoro e contemporaneamente proseguirai i tuoi studi. Ma ricordati. Te ne dovrai andare e questo e' il mio desiderio- Bianca non capiva il perche' di questa decisione da parte della madre, ma lei era una figlia obbediente ed accetto' il volere di Carlotta. E cosi' inizio' la convivenza delle due donne con la famiglia Orco. Ben presto sia la giovane vedova che la bella adolescente si resero conto che la situazione era ben peggiore di quello che pensavano. I tre uomini le avevano ridotte al rango di servette per i loro desideri e per di piu' si dimostrarono da subito molto violenti. Non di rado Lucio si adirava violentemente contro Carlotta, schiaffeggiandola davanti alla figlia e minacciandola di toglierle la casa e quindi, anche l'affidamento della ragazza. Inoltre Bianca, aveva anche iniziato a vedere, negli occhi dei suoi futuri fratellastri, un crescente desiderio nei suoi confronti. Aveva accettato le percosse in silenzio, cosa che Aldo e Mario non lesinavano nei suoi confronti, ma per fortuna lei era abbastanza robusta da poter sopportare le angherie fisiche dei due gemelli, ma ora capiva che la situazione stava per diventare ancora peggiore. Solo il pensiero di potersi sentire tra le braccia di quei due la faceva rabbrividire. Le facevano orrore. Ma Aldo e Mario Orco erano diventati tristemente famosi anche nella scuola di Bianca, dove si erano trasferiti dopo essere venuti ad abitare a Favola. Ben presto avevano preso il sopravvento tra gli studenti di quella pacifica cittadina, picchiando chiunque non obbediva a loro. Aldo e Mario erano infatti decisamente piu' forti di tutti gli altri studenti e dopo poco tempo nessuno osava piu' confrontarsi con loro. Il terrore era sceso in quella scuola. Naturalmente Bianca era infelice di quello che stava accadendo. La sua mamma, i suoi amici, il suo amato fidanzato ed anche lei stessa erano in balia dei tre Orco, senza una via d'uscita. Ma un giorno, un mese dopo che gli Orco si erano appropriati di casa Neve, la giovane insegnante di educazione fisica, la professoressa Clara Turchina, si apparto' con Bianca chiedendole cosa le stesse succedendo. La vedeva svogliata e non riusciva a capirne il motivo, lei che era sempre stata molto volenterosa soprattutto nella sua materia. D'altronde, la professoressa Turchina era all'oscuro anche delle violenze che i due gemelli perpetravano agli altri studenti dal momento che i due si guardavano bene dal farlo dinanzi ai professori. La ragazza scoppio' in un pianto dirotto. Era molto affezionata alla professoressa Turchina ed aveva voglia di sfogarsi, di raccontare a qualcuno di cui si fidava ciecamente, le sue vicissitudini. La professoressa Turchina ascolto' con molto interesse. C'era qualcosa nel racconto di Bianca che non la convinceva - Dimmi Bianca, tua madre e' ancora in possesso di quella documentazione?- - Credo di si professoressa. Glie l'ho vista nel suo cassetto. Ma perche' mi fa questa domanda?- - Perche' prima di accettare tua madre doveva sincerarsi meglio. Ho un'amica in citta' che e' una commercialista molto affermata e che si occupa quindi di queste cose. Se tu riesci a farmi avere il plico per domani, io lo faro' controllare meglio- - Ma mia madre l'ha gia' fatto controllare dal nostro commercialista che le ha detto che e' tutto in regola. Non c'e' motivo di dubitare dell'onesta' di quell'uomo- - Bisogna sempre dubitare di tutti invece, mia ingenua ragazza. Tu fai come io ti dico ed eventualmente passeremo ad un nuovo piano- Bianca decise di agire quella sera stessa. Non disse nulla alla mamma e s'intrufolo' nella sua camera prendendo quella documentazione e nascondendosela sotto il cuscino. Il mattino dopo, prima di entrare in classe, consegno' quei fogli alla sua professoressa di ginnastica - Molto bene Neve. Oggi pomeriggio stesso consegnero' tutto alla mia amica e domani, a seconda di quello che mi dira', vedremo il da farsi- Bianca trascorse quella notte molto agitata, domandandosi perche' la sua insegnante aveva notato del losco nel comportamento di Lucio Orco. Ma l'importante era uscire da quella situazione ed evitare che sua madre convolasse a nozze con quel bruto. L'indomani, il sorriso della professoressa Clara Turchina era tutto un programma. L'insegnante afferro' per un braccio la giovane allieva facendola entrare nel suo ufficio - Era come m'immaginavo, Bianca. Ci sono varie incongruenze in questa documentazione che sicuramente e' un falso. A questo punto e' lecito immaginare che anche il vostro commercialista, quel Cacciatore, sia in combutta con Orco. Quel lestofante dell'ispettore deve aver architettato questo piano per poter sposare tua madre e per mettere le sue lorde mani sui vostri averi approfittando del potere che il suo ruolo gli da- Bianca lancio' un urlo di gioia - Allora posso avvertire mia madre e dirle che non deve sposare quell'uomo. E soprattutto chiamare la polizia e far arrestare Orco- - Aspetta Bianca. Se tu chiamassi la polizia, Orco potrebbe sempre sostenere che lui non c'entra nulla. E' la sua parola contro quella di tua madre e, magari, potrebbe anche denunciarla per calunnia. Potrebbe sostenere che questa documentazione e' un falso creato da voi per screditarlo. E poi un ispettore del fisco e' temuto da tutti, anche dalla polizia. So che tutta la gente di Favola trema al solo vedere quell'uomo. Bisogna agire in un altro modo- - E come? - domando' spaesata la ragazza - Vedi Bianca, sicuramente abbiamo salvato i vostri averi, casa compresa, ma non avresti voglia di vendetta? Da quello che mi hai raccontato, quei tre Orco sono malvagi e violenti e sarebbe stupendo ripagarli con la stessa moneta- - Si certo- ammise Bianca - mi piacerebbe, ma come si potrebbe fare? - - C'e' una cosa che non conosci di me. Anzi, non la conosce nessuno in questo paese- - Di cosa si tratta?- chiese incuriosita la ragazza - Prima di andare avanti e rivelarti il mio segreto, voglio sapere se tu sei disposta a vendicarti di quei tre. Hai un animo cosi' buono che non mi sorprenderebbe che tu decidessi di perdonarli- - No professoressa Turchina. Stavolta no. Vorrei vendicarmi del male che ci hanno fatto- - Molto bene. Allora ascoltami. Io ho vissuto per tanti anni in un paese straniero dove ho imparato tecniche di lotta sconosciute ai piu'. Sono diventata molto brava, al punto che potrei uccidere un uomo a mani nude con estrema facilita' se solo lo volessi- - Lei? Ma lei e' una donna, come e' possibile?- L'insegnante sorrise - Oh si, sono una donna. Ma anche tu sei una ragazza e sei comunque la piu' forte della scuola- - E' vero, ma non forte come i gemelli. E comunque sono in tre. Cosa mai potrei fare io da sola?- - Tu hai delle potenzialita' che nemmeno puoi immaginare e con il mio aiuto sarai in grado di affrontarli. Te lo garantisco- - Veramente? Ma se lei e' in grado di affrontarli, perche' non lo fa personalmente?- - Ne avrei una gran voglia e stai sicura che sarei in grado di farlo. Ma ci sono tante ragioni per cui non posso agire nei loro confronti, ragioni che poi capirai tu stessa e vorrei quindi che fossi tu a farlo- - Io? Ma come potrei? Io non ne sono capace- - Per adesso. Ma abbiamo davanti a noi sette mesi prima che tua madre sposi quell'uomo ed in questo lasso di tempo potrei insegnarti tutte le tecniche di combattimento che conosco. Avresti il tempo di rafforzare ulteriormente il tuo fisico gia' splendido e toglierti la soddisfazione di vendicarti personalmente di quei tre. Dovrai solo attendere il momento. Io ti diro' quando ti riterro' idonea ad affrontarli, ma prima di quel momento tu dovrai continuare a fare questa vita. Ricorda, non dovrai mai reagire fino a che non sarai pronta- Bianca non ci penso' molto. Aveva voglia di vendicarsi, ed aveva anche voglia di far smettere ai due gemelli di spadroneggiare nella scuola ed accetto' quindi di buon grado la proposta della sua insegnante. Comincio' pertanto il suo addestramento. Per molti mesi Bianca si reco' tutti i pomeriggi nella palestra della scuola dove la professoressa Turchina le insegno' tutte le tecniche di combattimento che lei conosceva ed in piu' fece in modo di perfezionare il gia' atletico corpo della ragazza che dopo sei mesi era ormai in grado di affrontare qualunque uomo senza alcun problema. Gli allenamenti ai quali la ragazza era sottoposta dalla sua insegnante erano duri e molto intensi ma Bianca era intelligente e riusciva a capire immediatamente quello che le insegnava la docente ed in quel breve lasso di tempo era diventata piu' forte di qualunque maschio di Favola ed era nel contempo agile e veloce come nessuno. Si era allenata duramente ed ora era pronta. Fu proprio la professoressa Turchina a dirglielo, un pomeriggio terminati gli allenamenti - Ora sei in grado di pensare alla tua vendetta, Bianca. Quei due non avranno scampo contro di te. E non lo avra' neanche il loro padre. Ora tocca solamente a te- Bianca si sentiva veramente pronta, ma non aveva il coraggio di affrontare i due gemelli. Piu' volte si riprometteva di farlo, ma poi accantonava sempre l'idea. Non per suo timore personale, bensi' per la sua proverbiale bonta'. Sapeva di essere forte, ma sperava che quei due, malgrado nel frattempo avessero continuato ad angariarla continuamente ed a picchiarla in diverse occasioni, potessero un giorno ravvedersi. Speranza vana. I due gemelli Orco erano di una malvagita' senza uguali e continuavano nella loro opera di terrorizzare l'intera scuola. Ma un giorno se la presero con la persona sbagliata. Mentre Bianca era ancora in classe, intenta a parlare con la professoressa Turchina che la spronava a reagire, avendone le possibilita', Aldo e Mario Orco si avventarono contro un compagno di classe della ragazza, reo di non aver portato loro i soldi che gli avevano richiesto. I due terribili ragazzi infatti, costringevano tutti gli altri allievi a dare loro del denaro giornalmente se non volevano essere brutalizzati e picchiati senza pieta'. Tutti avevano paura e non osavano ribellarsi, ma quello era un ragazzo povero che si privava di quei pochi soldi che suo padre gli dava, ma questo ai due gemelli non bastava. Volevano di piu'. Cosi' quel giorno, alla fine delle lezioni, aggredirono quel povero ragazzo. Ma stavolta Marco Azzurro non stette a guardare - Ora basta! Lasciate stare quel ragazzo- I due Orco guardarono meravigliati Azzurro che li stava sfidando, ma poi scoppiarono a ridere all'unisono - E se non lo facciamo cosa succede? Lo difendi tu per caso?- gli disse Aldo, mentre Mario prese per il bavero il povero Marco trascinandolo in mezzo tra lui e suo fratello. Cominciarono a picchiarlo senza pieta', prima con dei terribili pugni e poi, quando Azzurro cadde a terra, proseguirono con dei potenti calci. Nessuno osava intervenire, malgrado nel frattempo si fosse radunata intorno a loro quasi l'intera scuola. Ma in quel momento Bianca usci' dalla classe e si diresse incuriosita verso quell'enorme moltitudine di ragazzi che osservavano in silenzio ed impauriti la scena del pestaggio di Marco Azzurro. Si fece largo e, con orrore, osservo' il suo amato Marco sanguinante in balia dei due energumeni. Una rabbia indicibile monto' su di lei. Respiro' profondamente e poi urlo con quanto fiato aveva in gola - Basta!- I due fermarono la loro opera distruttrice guardando la loro futura sorellastra - Non ti intromettere Bianca, altrimenti ce ne sara' pure per te- osservo' Mario. Bianca per tutta risposta si tolse il cappotto ed il maglione gettandoli a terra e rivelando il suo statuario fisico che fino ad allora aveva tenuto nascosto. Un brivido percorse i due gemelli. Quella ragazza era cosi' in forma ... .Ma poi si guardarono negli occhi e sorrisero. Cosa mai avrebbe potuto fare una ragazza a loro? L'avevano picchiata soventemente a casa e lei non aveva mai replicato e se ne era sempre andata via piangendo e con gli occhi bassi. Ma erano proprio gli occhi di Bianca ad avere una luce nuova in quel momento, ma i due teppisti, per loro sfortuna, non se ne accorsero. Aldo si avvento' infatti su di lei per colpirla con uno schiaffo e grande fu la sua meraviglia quando la ragazza afferro' il suo polso fermando il ceffone a lei indirizzato. Rimasero qualche secondo in quella posizione e poi Bianca decise di agire e lo fece in modo violento. Con la mano rimasta libera colpi' con un preciso pugno il giovane Orco mandandolo diversi metri indietro. Non lo aveva colpito con tutta la sua forza, eppure il risultato era stato straordinario. Ora Bianca aveva la certezza del suo valore. Aldo faticava a rialzarsi e Mario aveva assistito a quella scena con gli occhi spalancati. Per la prima volta qualcuno si era ribellato a loro e si stava addirittura facendo valere. Ed incredibilmente si trattava di una ragazza - Che cosa hai fatto a mio fratello? Meriti una lezione- Urlo' all'indirizzo di Bianca. Il forzuto giovanotto si scaglio' contro la ragazza cercando in tutti i modi di colpirla, ma lei era di una velocita' inaudita e riusciva a schivare il tutto con una facilita irrisoria. Tutti quei mesi di allenamento erano stati veramente utili. Dopo qualche secondo Mario cominciava ad ansimare, stanco di colpire l'aria con i suoi pugni e Bianca agi'. Prima un pugno, poi un secondo che colpirono Mario in pieno e lo fecero andare dritto a terra, tra il boato di gioia e di entusiasmo di tutti i ragazzi che assistevano alla scena. Ma se voleva neutralizzarli anche in futuro, doveva terrorizzarli, dar loro l'esatta dimensione della sua potenza e cosi' si chino' per raccoglierlo da terra e per prenderlo tra le sue braccia. Si accorse che non faceva alcuna fatica e se lo mise addirittura sopra la testa. Solo in quel momento Bianca si rese conto della sua straordinaria forza. Mario era pesante, eppure per lei aveva il peso di un aquilone. Si avvicino' ad Aldo, che nel frattempo si era rialzato e gli scaravento' addosso suo fratello. I due caddero di nuovo, tra l'ilarita' dei presenti che finalmente potevano gioire per quello che stava capitando ai loro aguzzini. Bianca nel frattempo, sempre piu' sicura di se stessa, ordino' ai due Orco di far venire anche il loro padre. Doveva dare una dura lezione anche a lui. All'inizio i due gemelli non vollero saperne di obbedire alla ragazza, ma quando lei li sollevo' entrambi con una mano all'altezza della gola lasciandoli a diversi centimetri dal suolo, capirono che nulla potevano contro la potenza straordinaria di quella ragazza e fecero quello che lei aveva detto. Ma Bianca non si fermo' certo qui'. Tanti mesi di repressione avevano instaurato in lei la voglia di vendetta e prosegui' a picchiarli inesorabilmente fino a quando i due erano ormai piagnucolanti, inoffensivi e terrorizzati. Ormai avevano paura persino di un soffio della ragazza ed avrebbero obbedito a qualunque sua decisione. I loro volti erano sanguinanti ed i loro corpi doloranti in ogni dove. Proprio quando Bianca ebbe terminato con loro, apparve la macchina di Lucio Orco, precipitatosi in aiuto dei suoi figli. Ma forse neanche nei suoi piu' orrendi incubi avrebbe immaginato di trovare i suoi due rampolli in balia del vero terrore. Il perfido ispettore delle tasse scese dalla macchina incredulo di vedere i suoi due figli ridotti in quel modo. Si avvicino' a loro - Che cosa e' accaduto ragazzi? Quanti di loro si sono scagliati contro di voi? Ditemi chi e stato e vi prometto che pagheranno. Oh si se pagheranno- esordi' l'uomo, non potendo pensare minimamente che invece l'artefice di tutto era semplicemente una ragazza - Se c'e' qualcuno che paghera', questo sei tu Lucio Orco- La voce alle sue spalle era limpida e melodiosa, ma le parole erano state taglienti come quelle di una lama. L'ispettore si giro'. Aveva riconosciuto la voce - Bianca? Come osi parlarmi in questo modo? Ti faro' pentire di questo- - Sarai tu a pentirti di tutti i tuoi misfatti. I tuoi due figli li ho gia' ridotti in quel modo ed adesso tocchera' a te- - Tu? Sei stata tu a ridurre i miei figlioli in quel modo? Mi stai prendendo in giro? Una ragazza?- - Troppe domande. - rispose la ragazza calma e tranquilla. Il modo con cui aveva disposto dei due gemelli le aveva fatto capire, una volta per tutte, che nessun uomo poteva avere alcuna speranza contro di lei -Loro hanno gia' assaggiato una piccola parte della mia vendetta ed ora te ne accorgerai anche tu- La ragazza avanzo' verso Orco che nel frattempo schiumava rabbia e si avvento' scriteriatamente verso di lei. Bianca non si fece pregare. Evito' con facilita' i colpi di Lucio per poi colpirlo con un calcio al volto di terrificante potenza che gli fece cadere buona parte dei suoi denti anneriti dal fumo. Ora Lucio Orco aveva capito con chi aveva a che fare ed un brivido percorse la sua schiena. Un altro calcio di Bianca gli ridusse la faccia ad un ammasso di sangue rompendogli il naso e la bocca, quindi la ragazza lo colpi'con precisi pugni prima ad un occhio e poi ad un altro, chiudendoli ed impedendogli di vedere. Ora Orco vagava senza rendersi conto di dove andasse e Bianca intensifico' i suoi colpi. La sua potenza e la sua precisione erano tali che ogni colpo era come un potente masso che si abbatteva sul corpo del disonesto ispettore. Le ossa si rompevano con precisione chirurgica e dopo pochi secondi l'uomo era ridotto ormai ad un fantoccio e si accascio' a terra senza forze. Bianca lo afferro' per la giacca - Ti avevo avvertito. Ora pagherai per tutte i tuoi misfatti- - Pieta'- balbetto' l'uomo senza piu' denti in bocca - Tu hai avuto pieta' del dolore di mia madre? Raccontalo a tutti che sei un disonesto e che hai falsificato la documentazione per appropriarti dei nostri beni e per sposare mia madre- L'uomo tentenno' per alcuni secondi e Bianca lo sollevo per la gola con una mano fino a portarlo a diversi centimetri dal suolo, mostrando a lui ed a tutti i presenti cosa fosse in grado di fare - Parla o stringero' le mie dita sul tuo collo- - Si lo ammetto- urlo' pieno di terrore l'uomo - E' tutto vero! Ma ti prego, ti scongiuro, lascia andare me ed i miei figli e non ci rivedrete piu'- Bianca sorrise e getto' Orco addosso ai suoi figli, anche loro ancora tremanti per l'enorme dimostrazione di forza offerta dalla ragazza - Troppo facile. Dovrete pagare per quello che avete fatto. Da ora in poi voi tre diverrete i servi miei e di mia madre ed obbedirete a qualunque nostro ordine. Ed alla prima disobbedienza avrete di nuovo a che fare con me. Ed ora filate a casa mia e cominciate il vostro nuovo lavoro. Obiezioni?- - No Bianca- mormorarono in coro i due gemelli. Bianca fece quindi partire due terribili schiaffi che colpirono prima uno e poi l'altro dei figli dell'ispettore facendoli letteralmente volare, uno a destra e l'altro a sinistra, poi ancora una volta li raccolse prendendoli per il mento e sollevandoli - Per voi sono E questo vale anche per te Lucio. Non dimenticatelo mai. Ed ora in ginocchio, tutti e tre- I tre si inginocchiarono ai piedi di Bianca, dimostrando in tal modo la loro completa sottomissione alla ragazza mentre tutti i presenti intorno urlarono di gioia. Favola era finalmente libera dalle angherie della famiglia Orco. Ma Bianca aveva ancora qualcosa da fare. A terra, in un angolo, c'era il suo dolce fidanzato Marco Azzurro, esterrefatto per quello che aveva visto. Lo raccolse con delicatezza mettendoselo in braccio ed allontanandosi dalla marea umana di persone festanti - Come va Marco?- gli sussurro' la forte ragazza - Sei stata magnifica mia bellissima Bianca ed averti visto fare quello che ho appena visto, lenisce il dolore che provo. Ma ora? Mi vorrai ancora visto che io non valgo nemmeno una decima parte di te?- - Questo spetta a me deciderlo. E la mia decisione e' si. Si, ti voglio ancora mio dolce Principe. E da ora in poi puoi star tranquillo. Nessuno si azzardera' mai piu' a farti del male perche' ci saro' sempre io a difenderti- Accompagno' questa frase con un dolce bacio. L'amore aveva trionfato ancora una volta. La nostra storia finisce qua', ma si narra che Bianca e Marco si sposarono e Marco fu per tutta la sua vita un marito dolce, onesto e soprattutto obbediente alla sua fortissima moglie. Si narra che anche la dolce Carlotta si rifece una vita dopo aver trovato finalmente un uomo che la rispettasse per quello che era. I tre Orco invece passarono il resto della loro vita servi delle due donne, completamente terrorizzati dalla forza di Bianca. E Clara Turchina? La giovane insegnante di educazione fisica? Si narra che lei ando' via da Favola qualche mese dopo per andare in altri posti ad insegnare ad altre donne come difendersi dai soprusi dei maschi ma che ogni tanto torno' nella ridente cittadina per incontrare di nuovo Bianca ed abbracciarla come una vecchia amica. Ancora una volta, come in tutte le fiabe, vissero tutti felici e contenti. Be' stavolta non proprio tutti. Non e' vero Lucio Orco e figli? FINE Per critiche o per suggerimenti, inviate una mail a davidmuscolo@tiscali.it