Tiger2 by Musclebomb. For any comments mail to muscle_bombz@hotmail.com. Quella mattina non dovevo andare a lavoro, ma mi svegliai molto presto per iniziare subito i miei allenamenti. Osservavo i miei muscoli guizzare nello specchio della palestra ricavata nel mio appartamento, le mie natiche forti e sode, il mio uccello vigoroso e umido. Nonostante la lotta della notte precedente, avevo ancora la forza di eseguire serie infinite di flessioni e step. Avevo voluto sfidare un vecchio amico, Tommy, culturista di notevole esperienza in una lotta senza regole e limiti di tempo. Era molto migliorato, ma dopo mezz'ora di continui capovolgimenti di fronte riuscii a bloccarlo a terra e batterlo. Niente mi poteva fermare, e quella mattina ero davvero su di giri, oltre ad emanare virilità da ogni poro... Sentii d'improvviso lo scatto della porta d'ingresso, e per un attimo interruppi il mio allenamento. Sulla soglia della porta comparve Marika, la mia massaggiatrice privata! Era stupenda, coi suoi capelli neri e corti, tagliati in un caschetto che rendeva la sua figura ancora più aggressiva. Marika, oltre che una grande professionista era una bodybuilder di prestazioni notevolissime ed il suo allenamento intenso dava i primi frutti: il seno, forse un po' troppo grosso per un'atleta, spingeva sulla stoffa del tailleur gonfiandolo prepotentemente, il contorno delle natiche si disegnava spavaldo sulla sua gonna e due gambe tornite si ergevano sopra i tacchi a spillo. -Buongiorno, Tiger... vedo che ti stai allenando con impegno...- esordì sorridendo, puntando lo sguardo sul mio uccello nudo ed eretto. -Buongiorno a te, Marika. Avevo dimenticato il nostro appuntamento di oggi. Comunque davvero complimenti, sembri in una forma ottimale!- risposi sogghignando. -Penso proprio di si! Nudo com'ero mi stesi sul lettino apposito per i massaggi, e attesi in silenzio che Marika si cambiasse per il lavoro. Quando uscì da dietro la tenda mi lasciò sconvolto. Non indossava la solita tuta, ma un bikini bianco attillato, composto da un reggiseno sottilissimo e da un perizoma che ben boco lasciava all'immaginazione. Camminò verso di me con lentezza, ed io non potevo distogliere il mio sguardo dalle sue cosce forti e modellate. Anche il suo sguardo era cambiato: non aveva più niente della dolcezza di pochi attimi prima, era uno sguardo colmo di sfida, lo sguardo di una guerriera impavida, erano gli occhi di una valkyria! Stavo quasi per alzarmi dal lettino, ma quando se ne accorse balzò su di me e mi inchiodò sopra di esso! Mi tenne con la pancia sotto piegandomi un braccio dietro la schiena, e appoggiò un ginocchio sui miei glutei nervosi: ero in netto svantaggio! -Tiger, ti dirò la verità: da lungo tempo mi alleno per sfidarti e porre fine al tuo dominio sulle donne forti come me. Ora starai buono e fermo, e io ti massaggerò come nessuna donna ha mai saputo fare! Sentite queste parole rimasi subito ferito nell'orgoglio e tentai di liberarmi con qualche strattone: niente. Ero completamente immobilizzato. Di tutta risposta, e con grande calma iniziò il un sapiente lavoro con le sue mani, mettendosi a cavalcioni sulle mie cosce per tenermi fermo ed impedirmi di scalciare. Iniziò dal collo, muoveva le mani sapientemente su di esso e arrivava sulle mie spalle poderose, regalando sensazioni voluttuose a tutto il mio corpo. Mi stava facendo suo più col piacere che con la forza, sentivo di dover resistere, ma ogni carezza mi domava come non mai. Arrivò al mio culo, palpandolo con vigore e penetrando tra le natiche sudate con le sue dita lunghe e forti. Non potevo accettare tutto questo, nessuna femmina poteva impossessarsi del mio culo con tale prepotenza, ma in quel momento era impossibile reagire... decisi di aspettare un suo errore per ribaltare la situazione. Si, perchè Marika voleva il mio cazzo, e nel momento in cui cercò di ribaltarmi sul lettino mi liberai e la tirai con vigore verso di me, facendola crollare sul mio corpo massiccio! Era il momento di reagire: in pochi attimi riuscii ad abbracciarla e tenerla immobile con una mano sulle natiche, mantenendola incollata al mio bacino. A nulla servirono i suoi grugniti furibondi e il suo spasmodico divincolarsi, e con l'altra mano strappai in mille pezzi il suo reggiseno. Le sue mammelle, che per la loro grandezza costituivano l'unico limite di una bodybuilder pressocchè perfetta, dondolarono davanti ai miei occhi e premendole contro il mio petto provocai un'erezione spaventosa. Il mio cazzo era un bastone infuocato, ma non era ancora il momento di utilizzarlo. -Sta buona, Marika, - dissi tenendola ferma con un abbraccio fortissimo, - lascia che mi goda un po' queste belle pere! -Lasciami, bastardo! - rispose incredula e terrorizzata dalla possibilità di vedersi sconfitta. Senza lasciarla terminare palpai i suoi seni con la mia mano destra, mentre con l'altro braccio bloccavo le sue natiche, vanificando i suo sforzi. Strizzai i suoi capezzoli facendola urlare di rabbia, dolore e piacere. Risi sguaiatamente nell'ascoltare i gemiti provocati dalla sua rabbia e dall'impegno nel tentativo di liberarsi dalla stretta del suo domatore. Ignorando il suo ridicolo sgambettare, la sollevai per caricarmela sulle spalle ma... un tremendo calcio assestato sui miei coglioni mi mandò al tappeto! Rimasi stordito, ma cercai subito di recuperare: la mia faccia era proprio ai suoi piedi, e feci appena in tempo ad accorgermi del suo tentativo di bloccarmi a terra poggiandomeli sul collo... non appena sollevò il primo per muoversi verso di me, afferrai la sua caviglia di appoggio facendola franare miseramente al tappeto! Mi avventai subito sulle sue cosce, bloccandole nuovamente e carezzandole con mani esperte. -Stronza, ora vedrai! -Maledetto, figlio di... Non fece in tempo a proferir parola, in un attimo strappai il suo perizoma e lo lanciai lontano. Il mio solito rituale di dominazione si stava compiendo. La sua fichetta era depilata e asciutta, la rabbia le aveva impedito di provare piacere, ma era tempo che la facessi mia anche sotto quel punto di vista. Affondai il volto tra le sue cosce, così come la tigre piomba sulla sua preda. Leccai e baciai la sua vagina ed il clitoride, e in un attimo il mio muso divenne grondante del suo piacere. Il mio palato godeva del suo nettare, il suo cocktail di sudore e godimento. Ogni tanto stringevo il suo grilletto tra i denti per provocarle una fitta di dolore, e ricordarle in mezzo a tanto piacere che ero comunque io il padrone... e lei la mia prigioniera! Il suo dibattersi era sempre più debole. -Hai visto, piccola stupida? Sei partita come una condottiera per fare la tua crociata, e sei tornata prigioniera e vinta. Ora sei mia, appartieni al mio harem, sei la schiava di Tiger! -Si, sono pentita di ciò che ho fatto! Ho perso la mia libertà... in compenso ho trovato un vero maschio, e ho compreso che il destino delle femmine ribelli come me è quello di essere possedute comunque da chi è più forte di loro! - Così dicendo, lasciò che una lacrima le rigasse il volto, tra la sua rabbia e le mie chiassose risate! Per pura formalità le bloccai entrambe le braccia sopra la testa e contai fino a tre. Avevo vinto di nuovo. -Ora possiedimi- disse allargando le cosce e mostrando la fichetta arrossata dai morsi e dai miei baci più audaci. Scoppiai a ridere. Davvero credeva che fosse quella la sua punizione? Troppo poco per chi osa sfidare Tiger, il domatore di Valkyrie! Lasciandola di stucco, ed ignorando il suo scalciare e le sue proteste, la ribaltai a pancia sotto, le bloccai le mani dietro la schiena, e conficcai il mio pene immenso nel suo sfintere. Ho ancora nelle orecchie il suo urlo: l'urlo di una femmina sconfitta. Pompai con rabbia, e venni quasi subito. Alla fine della battaglia Marika era distrutta, devastata. Ma io avevo ancora la forza per possederla. La baciavo con foga, e leccavo le sue tette. L'avevo fatta donna. Per la prima volta un uomo la rimetteva al suo posto. Terminammo la giornata chiacchierando, scherzando e baciandoci. La baciavo sulla fichetta e passavo la mia lingua tra le sue chiappe... ogni tanto protestava, allora la afferravo, la immobilizzavo sulle mie ginicchia e la sculacciavo vigorosamente, godendo della pienezza del suo culo. Ora Marika appartiene a Tiger, che da domani continuerà a cacciare amazzoni, le sue future schiave.