Erano passati circa cinque mesi dallo scontro con Anna. Da allora mia sorella praticava assiduamente jiu jitsu,quanto a me la sconfitta mi bruciava ancora. Sapevo che non era stata questione di forza o di fortuna ma solo di tecnica. "Non hai esperienza" mi aveva detto:ripensai spesso a quella frase e così decisi di accumulare esperienza. Avevo un amico,Mirko,un colosso che mi superava di qualche centimetro e che giocava a basket da quando era piccolo,aveva una muscolatura eccezionale e una stazza massiccia. Da quando gli avevo spiegato la situazione si era offerto di aiutarmi e da allora combattevamo quasi tutti i pomeriggi per ore. I primi tre mesi furono un continuo di veloci sconfitte,gli altri due invece erano andati sempre meglio:gli incontri duravano di più e qualche volta l'avevo messo perfino in difficoltà. Avevo imparato una cosa:non tentare di usare la forza con qualcuno che è più forte di te, bensì l'intelligenza. Anche la mia aggressività si era intensificata con il tempo,così avevo imparato a dare fondo alle mie ultime energie,a non risparmiare nulla e a colpire il prima possibile. Passati cinque mesi ci fu la svolta,iniziai a batterlo. La prima volta fu un caso,mi ritrovai nella stessa identica posizione di cinque mesi prima con Anna,con Mirko in piedi che tentava di aggredirmi ed io a terra,così tentai disperato di ripetere esattamente le stesse mosse della ragazza ed incredibilmente riuscii ad applicargli una leva al braccio e a costringerlo alla resa. Da allora iniziai a batterlo spesso,forse,come diceva lui,perchè avevo acquisito sicurezza in me stesso o forse perchè avevo iniziato a conoscere il suo modo di combattere e quindi a prevenirlo. Solo di una cosa ero sicuro,che dopo poco avrei risfidato Anna. "Anna hai vinto di nuovo! lasciami!", "No" rispose Anna sadica sul tatami della palestra deserta, "Mi hano lasciato le chiavi dopo l'orario di chiusura perchè ti allenassi e ti allenerò! Resisti!", e così dicendo le girò ancora il braccio dietro la schiena facendola gridare. "Così non mi fai imparare!" rispose Isabella, "mi fai solo male!". "No" riprese Anna "T'insegno che anche nella situazione più difficile c'è una via d'uscita,se perdi per strada non puoi battere la mano a terra!Concentrati!Reagisci!", e così dicendo le tirò il bavero del kimono soffocandola per un attimo. "Pensa che stiamo per strada e non in una palestra!", le sussurrò Anna all'orecchio mentre Isabella cercava disperatamente aria. Allora la ragazza,guidata dall'istinto,tirò con violenza la testa all'indietro dando una testata che fece subito lasciare la presa all'avversaria. Approfittando della sorpresa dell'amica poi l'afferrò a sua volta per il bavero del kimono e la fece piroettare sopra di se;in un attimo le imprigionò il collo con una cravatta e iniziò a stringere. Tuttavia Anna aveva esperienza:si ribaltò a pancia in sotto,poi prese il braccio con cui l'amica la stava strangolando poco prima e glielo afferrò,poi si alzò fulminea in piedi rigirandoglielo dietro la schiena "Stai migliorando!", constatò felice mentre l'amica ricominciava ad urlare dal dolore. "Ora ti farò vedere Isa cosa succede se un uomo ti vince",così dicendo allentò la presa,si sedette comoda sulla schiena di Isabella tenendo ancora il braccio girato,e con la mano sinistra s'insinuò nelle mutandine dell'amica. "Anni che fai?", chiese allarmata Isabella ma l'altra invece di risponderle inizio a toccarle sensualmente la vagina,vincendo la resistenza dei glutei che tentavano di chiudersi. "No,Anni non voglio.No! Noo!", iniziò a gridare prima di mettersi a singhiozzare "No Isa" le rispose Anna, "Non voglio farti male ma devi capire che la sconfitta non viene perdonata.Mai!", "Anna l'ho capito,sul serio! Dammi un'altra possibilità dai!!", "eh va bene non lo farò",disse interrompendosi di colpo, "Ma devi baciarmi i piedi,devi capire che la sconfitta non viene perdonata.Oggi perdi la dignità per conservare la verginità,domani potresti perdere entrambe", "Va bene Anni,se questo è il tuo insegnamento io l'accetto" rispose Isa,facendo quanto le aveva richiesto la sua maestra.