Sorella Sicuramente è stata una delle esperienze più eccitanti della mia vita. Ora racconto:ho 22 anni ed abito a Rimini,in una parte periferica della città,ho una sorella di 17 anni ed io e lei stiamo quasi sempre soli a casa,visto che i nostri genitori lavorano insieme in una compagnia d'assicurazioni. Io e mia sorella abbiamo sempre avuto un bel rapporto,io ero perfino un tantino geloso di lei,era alta 1 e 70,bionda e aveva gli occhi di un blu intenso,inoltre nonostante l'età aveva due seni abbastanza sviluppati e delle bellissime gambe,frutto di continui allenamenti d'atletica leggera;per queste caratteristiche era sempre circondata da idioti palestrati che le facevano il filo e con i miei amici ero già andato a "chiccherare" con un paio di questi pretendenti che avevano troppo la faccia da delinquenti per i miei gusti. Isabella,così si chiama,dice che penso sempre a lei perchè non ho la ragazza. Forse è vero. L'ultima tipa,Monica,mi diede una stangata due anni fa e da allora niente più carezze,affetto e..sesso. Una tipa l'anno prima aveva tentato di abbordarmi vedendo un biondone 1,85,nonchè famoso terzino della squadra di calcio del quartiere,misteriosamente solo. Lasciò perdere dopo 2 giorni,dato il mio evidente disinteresse verso altre ragazze che non fossero Monica. Ero ancora innamorato di lei,ed erano due anni che ci eravamo lasciati. Tutto cambiò in una piacevole giornata estiva,mentre prendevo il sole a torso nudo e in pantaloncini corti nel giardino di casa. Ad un tratto entrò mia sorella,con una bella ragazza al seguito:alta 1,65 circa,magra,atletica e con dei profondissimi occhi neri. Avevano gli asciugamani e le ciabatte da mare,erano entrambe in jeans ma sopra avevano il costume. Per un attimo ammirai la ragazza,poi distolsi lo sguardo sentendomi in colpa. "Ehi Luca",mi fece Isabella "ti presento Anna,stiamo andando al mare", "Vedo" risposi con finto distacco,"E' una tua compagna di classe?", "Si" rispose Anna parlando per la prima volta. Aveva i pantaloni bassi e una pancia tonica e conturbante. "Luca, Anna mi ha chiesto se voglio andare a fare sport con lei quest'anno", "Lasci atletica?Dopo tutti questi anni? E per cosa?" , "Jiu Jitsu!",rispose lei seria. Io sbuffai seccato, "Cos'è un'arte marziale?", "Si", "Mah..sai lasciare uno sport in cui eri brava e che hai praticato per così tanto tempo..cosa ci guadagni?", "Mi saprei difendere!". Sbuffai ancora "Ti difendo io,tu pensa a fare quello che ti piace", "Ma penso che mi piaccia! " rispose lei seccata ma anche desiderosa di ottenere il mio consenso,come sempre. Provai ad affrontare la questione in modo diverso "Anna" iniziai "Dimmi la verità tu da quanto lo fai?" "3 anni",rispose lei, "E dopo questo tempo pensi di essere in grado di difenderti? Intendo dire veramente? In una lotta seria?", lei,prima seria,sorrise gentile "Vuoi una dimostrazione?", "Ma dai! Intendo dire in circostanze normali,non con un ragazzo 5 anni più grande e 20 cm. più alto...", "Avanti proviamo",m'interruppe aggressiva togliendosi subito le ciabatte. Mia sorella era dubbiosa "Anna non devi mica dimostrare..", "No va bene Isa,avanti Luca,vieni!",e così dicendo si mise in uno spiazzo vuoto del giardino. Io riluttante per la brutta figura che stavo per far fare alla ragazza mi alzai. Notai in quel momento che aveva i capelli lunghi neanche fino alla spalla,era decisamente carina.. Ci fronteggiammo,uno di fronte all'altra,fin quando lei mi attaccò. Non me l'aspettavo,avevo messo in conto di essere io l'attaccante ed invece lei si gettò su di me tentando di afferrare le mie gambe;io,sorpreso,non feci in tempo a sottrarmi e subito mi ritrovai disteso per terra;la schiena aveva sbattuto con violenza. Mi fu subito sopra,io le afferrai le mani bloccandogliele ma lei allargò e torse le braccia fino a farmi mollare la presa,dopodichè cambiò posizione e si mise al mio fianco,pronta ad imprigionarmi il braccio destro tra le sue gambe. Ero immobilizzato:il mio braccio era teso ed il dolore mi teneva fermo e i suoi piccoli piedi erano sul mio petto..mi stava umiliando di fronte a mia sorella. Tentai di resistere e di tirare il braccio verso di me per impedirle la mossa ma lei andò giù con tutto il peso del corpo. LA spalla ed i legamenti iniziarono a tirare ed io emisi un lamento, "Arrenditi e ti mollo" fece Anna aggressiva, "Dai Anni..",sussurrò mia sorella spaventata ma io scossi la testa. Alla mia risposta fece seguito una torsione più forte ed un piede di Anna che prima stava sul mio petto si poggiò minaccioso sui miei genitali. Capì che dovevo reagire subito:con il mio ginocchio spostai il piede che lei aveva appena mosso,con la mano sinistra le alzai l'altro piede e cogliendo l'occasione mi girai di fianco,rendendo vana la torsione. Prima che potessi buttarmi a corpo morto su di lei,lei lo fece su di me,rifilandomi anche un bel cazzotto in faccia,infuriato la colpii con il braccio appena liberato sugli addominali,Anna si piegò in due e si alzò in piedi per sottrarsi allo scontro. "Luca che fai?" mi redarguì mia sorella ma Anna le rispose burbera "Restane fuori Isa cazzo!". Anche io mi alzai in piedi,furente. Anna mi guardò infuocata e ripartì alla carica,assestandomi una testata sul naso. Caddi ancora,stordito e preso da spasimi di starnuto,lei mi ripiombò sopra,si sedette sul mio petto e mi prese per i capelli, ma io me l'aspettavo e capovolsi la situazione,riuscendo a disalcionarla. Subito mi buttai su di lei,provando a coglierla impreparata,ma le sue gambe,fulminee,si strinsero intorno alla mia vita impedendomi di andarle sopra,allora io le presi la sinistra e le giarai il ginocchio, facendola urlare e costringendola a girasi a pangia in giù. "Allora?" le chiesi, "E' bello il tuo jiu jitsu ma la realtà è un'altra cosa! Ora arrenditi te o ti stiro i legamenti della gamba uno ad uno!". Anna emise un lamento ma non si arrese,io pensai che era più efficace prenderla da dietro e effettuare uno strangolamento ma lei fu più veloce:a causa della bassa statura l'altra sua gamba,la destra,era proprio sotto il mio ginocchio e danodomi un calcio ben assestato riuscì a farmi cadere in ginocchio ed approfittando della distrazione a liberare la gamba su cui le stavo facendo pressione e a darmi con la stessa un calcio allo stomaco. Il dolore durò un'attimo ma le bastò per stringermi la vita con una stretta di gambe. Contrassi gli addominali e resistetti alla pressione,anche se la ragazza aveva i muscoli delle gambe più tonici di quanto sembrasse,provai con tutta la mia forza ad allentare e spezzare la sua stretta. Un minuto dopo c'era ancora la stessa situazione,i miei addominali stavano cedendo ed io accusavo i primi segni di dolore quando anche la saldezza della sua presa fu spezzata dalla forza delle mie braccia. Lei sottrasse veloce le gambe,io mi alzai in piedi di scatto e mi buttai a corpo morto su di lei che era ancora sdraiata a terra. Una mia mano partì fulminea per colpirla con uno schiaffo dall'alto ma lei incredibilmente me l'afferrò,alzando di scatto le gambe per effettuare un armbar ed imprigionandomi come prima.solo che io ora ero in piedi e pensavo in vantaggio! Il dolore stavolta esplose feroce nel braccio già provato,per alleviare il dolore mi misi in ginocchio,ma lei tirò di più e spinse con i piedi finchè non ricaddi disteso esattamente come prima. Stavolta il dolore fu atroce,i suoi piedi erano incrociati sul mio petto: "Luca sei fortino ma nn hai molta esperienza di combattimento.Tu dovresti difendere tua sorella? Se ora ti spezzassi il braccio pensi che riusciresti a difenderla?", "Lasciami stronza!" le risposi io,incapace di muovermi per la pressione che sentivo sui tendini del braccio e sulla spalla. Lei rispose alzando uno dei piedi e dandomi un fulmineo colpo sui testicoli,per poi tornare ad incrociarsi sul mio petto. Fu in quel momento,quando il dolore invase il mio corpo,che mi resi conto della sconfitta e capii che quella ragazza era davvero disposta a farmi soffrire. Trattenendo a stento le lacrime dissi ad alta voce "Va bene Anna,basta", "E poi.." riprese lei "Mi hai battuto,sei più forte,hai ragione mia sorella deve fare Jiu jitsu", quasi singhiozzando per l'umiliazione di fronte a mia sorella ripetei le esatte parole e lei mi lasciò. Mia sorella corse da me e mi abbracciò, "Lu ora capisci? E' per il mio bene", "Si",risposi io massaggiandomi il braccio, "Vai pure ti farà bene". Anna si stava rimettendo le ciabatte e tornò gentilissima "Scusa se ti ho fatto male,vuoi del ghiaccio?", "No!", risposi io guardandola male, "Sto benissimo,voi andate pure al mare". Dieci minuti dopo,portatomi il ghiaccio e rassicuratesi sul fatto che stavo bene,uscirono,lasciandomi solo con i mei pensieri.