IL PASSATO DI HANNAH Quattordicesimo ed ultimo episodio di DAVIDMUSCOLO West Adams, Los Angeles Sabato 6 giugno 2015 Ore 20.47 Hannah stava finendo di vestire la piccola Sarah. Le aveva fatto indossare un vestitino blu e le stava allacciando le scarpine " Oh mio Dio, quanto sei bella, piccola mia" La bimba abbraccio' la giovane " Ti voglio tanto bene, mamma" " Come mi hai chiamata?" " Mamma. Posso chiamartii cosi'?" " Oh si che puoi. E' il piu' bel regalo che tu potessi farmi" disse la donna mettendosi a piangere dalla gioia "E tu sei una bambina fortunata perche' avrai sempre la tua mamma che ti osserva da lassu' ed io che ti vorro' bene come una figlia vera, se non di piu'" Hannah si sciolse a fatica da quell'abbraccio e corse in direzione di Jonathan " Amore, lo sai come mi ha chiamata? Mi ha chiamata . Non e' fantastico?" " Si che e' fantastico. E' meraviglioso" esclamo' l'uomo alzandosi dalla poltrona e abbracciando la giovane donna " Mi sono commossa. Non me l'aspettavo" " Ti ha sempre voluto bene. Per lei sei una mamma gia' da parecchio tempo" disse Jonathan rimettendosi seduto " Oh mio Dio, sono felice. E tu aiutami, dai. E' mezz'ora che tua madre sta aspettando di fuori. Prendi i gemelli mentre io prendo tutto il resto" " Non puoi prenderli tu?" La donna guardo' il marito con rimprovero " Jonathan Keller, i gemelli sono anche figli tuoi, datti da fare altrimenti mi arrabbio sul serio" L'uomo sorrise e si alzo' dalla poltrona " Non vorrai mica mettermi paura con quello sguardo, vero?" " Con lo sgardo no, ma con questo?" disse la giovane flettendo il suo braccio " Beh, non posso negare che incuterebbe timore a chiunque. A me invece, riesce solo ad affascinarmi e ad eccitarmi" " Dio mio, sei un porco. Giuro che non mi alleno piu' e mi lascio andare" " Non ci provare, Hannah. A me piaci cosi' e se sei ritornata cosi' in forma dopo il parto e' anche perche' sai che mi eccita il tuo corpo da sballo" La donna sorrise compiaciuta. Come negare che piaceva molto anche a lei il fascino che il suo corpo emanava su suo marito? E fra poco avrebbe avuto tutto il tempo di mostrarglielo senza remore perche' tra pochi minuti sarebbero rimasti soli ed il giorno dopo avrebbero preso il volo per l'Europa per il loro viaggio di nozze. Viaggio di nozze che avevano dovuto rimandare a causa della sua gravidanza. Prese la carrozzina doppia con i suoi figli gemelli e la porto' fuori dove l'attendeva la mamma di Jonathan " Mi raccomando, Martha. Ricordati l'ora delle poppate e non tenerli spesso in braccio perche' se ne approfittano. E poi ... . " Vuoi stare zitta, Hannah. Lo so benissimo quello che debbo fare. Ho cresciuto Jonathan e i suoi due fratelli e non mi sembra che siano venuti su troppo male" " Oddio, scusami Martha. E' che sono molto nervosa. E' la prima volta che lascio loro e Sarah e mi sento uno schifo" La donna abbraccio' a fatica quell'amazzone alta oltre venti centimetri piu' di lei " Non ti senti degna di essere una madre, vero? Capita a qualunque donna che lascia un figlio per il piu' disparato motivo, Invece tu sei una mamma meravigliosa. Anche per Sarah" L'arrivo di Jonathan con la piccola Sarah le fece interrompere il discorso " Ah Martha, ricordati che Sarah non mangia schifezze e quindi ... ... " Lo sguardo di Marha fulmino' la giovane donna " Lo so, e' mia nipote. Andate ora. Divertitevi e non pensate troppo ai bambini" " Sara' difficile" dissero all'unisono e poi, abbracciati, ritornarono dentro casa. Jonathan accarezzo' il bel volto di sua moglie e poi lo bacio' con passione. Hannah rispose con lo stesso amore. Finalmente erano soli e potevano lasciarsi andare al desiderio che provavano. Le mani della donna cercarono la cerniera dei pantaloni di suo marito ma, quando stava per tirarla giu', un rumore inaspettato li fece distaccare. Due uomini, uno con una pistola e l'altro con un coltello, erano entrati in casa. Hannah li guardo' ed allargo' le braccia " Oh no, di nuovo. Ma possibile che non ci lasciano in pace" " C'e' da preoccuparsi, amore?" " Direi proprio di no" rispose la donna dopo aver dato uno sguardo ai due malviventi " Ma di cosa state parlando voi due" disse quello con la pistola, un tipo sui 25 anni, alto ma piuttosto magro, con i jeans a vita bassa che sembravano dover cadere da un momento all'altro " Stavamo facendo delle valutazioni" rispose la donna tranquillamente " Valutate questa" disse ancora l'uomo con la pistola mostrandola alla coppia "Ora mi date tutto quello che avete in casa. Soldi, gioielli. Tutto, capite?" " Che facciamo amore? Diamo tutto quello che abbiamo a questi due in modo che poi possiamo riprendere da dove ci hanno interrotto?" La voce di Hannah era tutt'altro che impaurita e il tipo con il coltello si stava inquietando notevolmente " Ehi voi due, la piantate di parlare come se noi non ci fossimo. Siamo due ladri e siamo molto pericolosi" " Non lo metto in dubbio ma io e mia moglie dobbiamo prendere una decisione" rispose Jonathan che poi si volto' verso la moglie proseguendo "Certo, potremmo dare loro tutto ma non mi sembra giusto. Non trovi?" " Ma che faccio? Mica posso ammazzarli. E poi ho promesso, ti ricordi?" " Lo so tesoro, ma continua a non sembrarmi una buona idea. Non dico di ammazzarli, mica sono terroristi o trafficanti d'armi. Pero' potresti spezzar loro qualcosa, che so, le mani e le braccia, in modo che poi non possano piu' tenere una pistola in mano e minacciare la brava gente" I due ladri si guardarono interrogativamente, increduli di trovarsi in una situazione del genere. Quello con la pistola la punto' sulla tempia di Jonathan mentre quello con il coltello spiano' la sua arma da taglio sotto la gola di Hannah " Ehi amico" disse questi quando si trovo' a pochi centimetri da Hannah "Questa ha un davanzale da urlo. E pure tutto il resto" " Grazie ragazzi, grazie per il complimento. Quanto a te, amore, credo che tu abbia ragione e che la tua soluzione sia quella giusta" " Cara, non e' che debba preoccuparmi, vero? La pistola ce l'ho sulla tempia" " Tranquillo, amore. La pistola di quel deficiente e' scarica. Non corri alcun pericolo" Jonathan sospiro' di sollievo e dopo alcuni secondi vide sua moglie agire. La sua mano afferro' il polso di quello che la minacciava, lo torse facendogli cadere il coltello e quindi con un calcio fece volare la pistola nelle mani di quell'altro. Per i due malviventi, neanche il tempo di comprendere cosa stesse accadendo. Hannah colpi' ognuno di loro con un calcio con l'intenzione di impaurirli ma senza recare loro grossi danni. Quanto basto' comunque a farli andare entrambi pesantemente a terra. La giovane donna avanzo' verso di loro che invece indietreggiarono impauriti aiutandosi con le mani. Ora che erano a terra, la visione della donna sembrava quasi irreale " Che e' successo?" balbetto' confuso uno dei due " Oh, niente di grave. Avete appena fatto la conoscenza con la potenza di mia moglie" intervenne Jonathan manifestando il suo orgoglio smisurato " Co ... Cosa hai intenzione di fare adesso?" prosegui' sempre piu' impaurito uno dei ladri " Avete sentito cosa ha chiesto mio marito?" " Non me lo ricordo" disse quello che prima teneva in mano la pistola " Mi ha chiesto di spezzarvi le ossa delle mani e delle braccia. Ed io sono una brava moglie. E sapete cosa fa una buona moglie? Fa quello che le chiede il marito. Mi dispiace, ragazzi" I due si guardarono l'un l'altro. Anche se di Hannah avevano visto ben poco, quel poco li aveva comunque impauriti. Si alzarono entrambi di scatto, voltandosi per darsi alla fuga ma per una come Hannah fu quasi banale afferrarli e poi colpirli entrambi con un nuovo calcio e atterrarli. Si avvicino' a loro che guardavano quella straordinaria figura con terrore senza poter far nulla per scappare. Afferro' ad ognuno una mano e poi strinse quel poco che le permise di farli urlare dal dolore. Ora i due erano terrorizzati, stretti nelle mani della donna mentre, come ogni volta che si metteva in azione, i muscoli dei suoi bicipiti diventavano impressionanti. I due guardavano quei bicipiti, non sapendo se provare attrazione per quelle meraviglie o preoccuparsi per quello che erano in grado di fare. Hannah sorrise. Aveva visto innumerevoli volte quello sguardo negli uomini ma adesso era diverso per lei. Non era Sciarada ad essere entrata in azione ma semplicemente Hannah, una giovane donna con delle doti particolari che stava impedendo a due sbandati di derubarla. I due giovani intanto, si guardarono con occhi spiritati. Doveva essere un sogno, pur se incredibilmente doloroso ma purtroppo quel sogno non terminava. Jonathan si avvicino' ad Hannah accarezzandole quelle dolci, sensuali ma incredibilmente forti colline che aveva sulle braccia. Aveva scoperto quento potesse essere intrigante sessualmente una donna con quelle qualita' fisiche e continuo' quasi in estasi ad accarezzare sua moglie che, a sua volta, mostrava di apprezzare, entrambi quasi incuranti dei due mancati rapinatori che erano ancora saldamente nelle mani della donna. Fu proprio la giovane a rompere quell'incantesimo " Tesoro, vorrei rammentarti che non siamo soli e che forse dovremmo prima trovare una soluzione per questi due. Sei sempre dell'idea di spezzargli le braccia? A me sembrano due sprovveduti" " Se lo meriterebbero ma forse hai ragione tu. Lasciamoli andare" Hannah guardo' i due che ancora si contorcevano dal dolore " Sentito, ragazzi? Oggi e' il vostro giorno fortunato" disse loro liberandoli. I due, quasi increduli per questo colpo di fortuna indietreggiarono impauriti " Grazie signora. Grazie" " Aspettate, non ho ancora finito. Siete di West Adams, voi due?" " No signora, abitiamo a Inglewood" " Allora vi informo che se dovessi semplicemente rivedervi nel mio quartiere, pure se non state facendo niente, io vi riporto a Inglewood a calci nel sedere. Ma vi ci riporto in modo che sarete irriconoscibili. E' chiaro o debbo spiegarmi meglio?" " No signora, e' chiaro. Non metteremo piu' piede a West Adams" " Molto bene" concluse Hannah prendendo i due per il collo e spingendoli oltre la porta. Sarebbe stato ben difficile che quei due sarebbero passati di nuovo in quella zona. Jonathan si avvicino' alla sua donna " Come facevi a sapere che la pistola fosse scarica?" le chiese " Lo sapevo. Maneggio armi da quando avevo dieci anni anche se non le ho mai usate in azione. Sai benissimo che mi bastano mani e piedi" " Domanda idiota, vero?" " Un po'" " Ma c'e' qualcosa che non sai fare?" Hannah sorrise " Ti da fastidio una moglie come me?" " Non dirlo nemmeno per scherzo. Adoro tutto di te e le tue doti mi rendono solo orgoglioso" " Grazie, amore. Di sicuro puoi dire di avere una moglie particolare" " Eh si, credo proprio di avere una moglie unica" disse ricominciando a baciarla e mentre la sua erezione si faceva palpitante e irresistibile" " Pensi che il passato abbia finito di bussare alla mia porta?" " Penso proprio di si, amore mio. E penso anche che le tue uniche dimostrazioni di potenza le debba fare con me, mostrandomi quel tuo fisico che mi fa semplicemente impazzire" La donna sorrise. Si slaccio' la gonna, si tolse prima la camicetta e poi il reggiseno, flesse le sue braccia sprigionando parte della loro potenza e quindi prese in braccio suo marito senza il minimo sforzo, facendosi accarezzare e baciare i suoi bicipiti ed i suoi seni mentre lo portava nella loro camera da letto. Certo, non era proprio la donna normale che lei aveva cercato di essere. Dopo che Jonathan aveva scoperto il suo segreto, la sua forza ed i suoi muscoli esplosivi, sarebbe stato impossibile fingere ancora di essere la ragazza che aveva voluto sembrare all'inizio del loro rapporto, ma anche cosi' non era affatto male la vita. Anzi, sessualmente era tutto molto piu' appetitoso e stimolante. Ed in fondo, lei poteva essere l'una e l'altra. Poteva essere la moglie e la madre premurosa, la ragazza dai lineamenti delicati e dai modi gentili e la donna dal corpo sconvolgente e dalla forza incredibile. Poteva, insomma, essere completamente se stessa senza alcuna finzione. Jonathan si senti' quasi cullare da sua moglie. Aveva sofferto tanto nella sua vita ma il destino era stato poi incredibilmente generoso con lui. Quanto ad Hannah, il suo passato era ormai sepolto insieme alle sue vittime e nessuno lo avrebbe tirato fuori di nuovo. Forse. FINE Fine. Per suggerimenti e critiche inviate una mail a davidmuscolo@tiscali.it