IL PASSATO DI HANNAH Ottavo episodio di DAVIDMUSCOLO Nicolas Carri�re, nel suo impeccabile smoking, si era affacciato dal primo piano della sua dimora per osservare compiaciuto le riuscita della festa. Di fianco a lui, due delle sue guardie del corpo guardavano invece tutti i movimenti degli ospiti cercando di notare qualche anomalia o qualche comportamento non adeguato. Tutto filava liscio come l'olio. Il salone era pieno di uomini d'affari e di bellissime donne che sorseggiavano lo champagne di prima qualita' che lui aveva offerto. Tra pochi minuti, sarebbe sceso per stringere la mano agli uomini e per osservare bene le splendide donne in abito lungo. Chissa' che fra quelle bellezze non poteva individuarne una per trascorrere al meglio anche la notte. Quella ad esempio. Quella bellezza mora con il vestito rosso. Sembrava elevarsi fra tutte, sia per il colore del vestito che per la sua altezza. Dalla sua visuale, non poteva vedere bene il viso ma il resto sembrava proprio di primissima qualita' e quella scollatura era quanto mai invitante. Sorseggiava anche lei champagne e si guardava intorno quasi spaesata. Si avvicino' ad una delle sue guardie del corpo e gli sussurro' qualcosa all'orecchio " Subito, signor Car ... Ehm, signor Zardo" L'uomo scese di corsa e si avvicino' alla fanciulla che ormai si stava avviando verso l'uscita " Signorina!" Hannah si volto' e riconobbe subito l'uomo come uno degli scagnozzi di Carri�re che si stava rivolgendo a lei in inglese " Dice a me?" " Si, signorina. Il padrone di casa, il signor Nicola Zardo, vorrebbe conoscerla e mi chiede di dirle se e' disponibile anche lei a fare la sua conoscenza" Hannah si blocco'. Forse quello era un segno del destino. Poteva appartarsi con Carri�re e poi trovare un'idea che le potesse permettere di mettersi all'opera " Io, veramente ... .." balbetto' la ragazza fingendo un'emozione che non provava "Davvero il signor Zardo vuole conoscere me?" " Si. Mi ha detto anche di dirle che la reputa la piu' affascinante tra le sue ospiti e condivido perfettamente questa sua opinione. Ecco, vede, e' quell'uomo affacciato alla balconata, quel signore con i capelli brizzolati" Hannah sorrise " Beh, non so, lui e' un uomo maturo ed affascinante ed io sono solo una studentessa. Non so cosa possa provare un uomo del genere nel conoscermi" " Mi creda, ne sara' compiaciuto. Venga" L'uomo le fece cenno di seguirlo. Hannah finse un ulteriore tentennamento e poi si lascio' guidare. Con grazia ed eleganza, sali' le scale sotto l'occhio attento di Carri�re e quando la ragazza si trovo' al suo cospetto le bacio' la mano che lei gli presentava. Ora che poteva vederla meglio, poteva anche rendersi conto di come anche gli altri aspetti che prima gli sfuggivano fossero eccellenti. Il viso, ad esempio, era qualcosa di incantevole ed il suo corpo, strizzato in quell'abito rosso, era decisamente eccitante e dovette ammettere con se stesso che quell'eventuale conquista sarebbe stata il fiore all'occhiello della sua carriera di seduttore " E' un piacere per me conoscerla miss ... ... " " Nathalie, Nathalie Coughlin" " Americana, suppongo" " Si, di Seattle" menti' la giovane " Io invece sono Nicola Zardo. Italiano" menti' a sua volta il franco-algerino " E' un piacere conoscerla" " Posso offrirle dello champagne?" " Oh no, grazie. Ne ho gia' bevuto due bicchieri ed io non sono abituata all'alcool" " E mi dica. Cosa ci fa un'americana giovane e bellissima come lei ad una festa del genere?" " Oh, mi e' capitata l'occasione di venire ad una festa del genere e ... .Beh, mi vergogno un po' a dirlo" " Suvvia, una bella ragazza come lei puo' dire qualunque cosa senza vergognarsi. Le dispiace se me lo dice in un posto piu' appartato?" " Io veramente ... .." " Non sono l'orco cattivo, mi creda. Voglio soltanto godermi la sua compagnia per alcuni minuti prima di scendere nel salone per salutare tutti i miei ospiti" Carri�re prese la mano della giovane e la condusse in una stanza, sempre seguito dalle sue guardie del corpo. Prima di entrare diede l'ordine ai due uomini di rimanere fuori e Hannah si guardo' intorno. Quello poteva essere il momento giusto. Avrebbe potuto uccidere Carri�re. Non sarebbe stata una cosa molto complicata. Sarebbe bastato avvicinarsi a lui maliziosamente e poi sferrargli un colpo di taglio alla gola e l'uomo sarebbe morto sul colpo senza alcun rumore. Ma poi? Appena fosse uscita senza Carri�re, le guardie del corpo se ne sarebbero subito accorti ed uscire indenne da una situazione simile sarebbe stato impossibile. Poteva eliminare quei due ma sarebbe riuscita a farlo senza farsi accorgere dagli altri? Piuttosto complicato. Era troppo lontana dall'ingresso e c'era tutta quella gente. Avrebbe rischiato di causare una strage se gli uomini di Carri�re l'avessero inseguita armi alla mano, come era probabile. Si avvicino' alla finestra, fingendo una giustificata inquietudine per quell'incontro ravvicinato e cerco' di osservare il paesaggio sottostante. Non c'era modo di scappare da quel lato. Non notava alcun appiglio e, malgrado la sua straordinaria agilita', se si fosse buttata avrebbe corso il rischio di rompersi l'osso del collo e a quel punto sarebbe stata alla merce' degli uomini del trafficante, due dei quali stazionavano tranquillamente proprio sotto quella camera. Doveva trovare una soluzione migliore e sicuramente attendere che la festa fosse terminata per non creare scompiglio e mettere a repentaglio vite innocenti. L'uomo intanto, si stava avvicinando a lei " Si metta seduta, miss Coughlin. Mi sembra molto nervosa" Hannah degluti' . Era veramente nervosa, anche se per altri motivi rispetto a quelli ipotizzati dall'uomo. Doveva stare comunque attenta ad ogni suo comportamento. Quell'uomo non era certo uno stupido e la stava studiando per bene " Sono nervosa infatti, mister Zardo. Non sono abituata ad appartarmi con un uomo ... " " Non dica vecchio, la prego" " Oh no, lei non e' affatto vecchio. Forse sono io ad essere fuori luogo in una festa del genere" " Lei non e' assolutamente fuori luogo" disse l'uomo sedendosi ed invitando la giovane a fare altrettanto. "Su, mi dica, Perche' si vergogna a dirmi il motivo della sua presenza in questa mia umile dimora?" prosegui' dopo averla ammirata mentre accavallava le sue magnifiche gambe " Beh, vede, io sono una studentessa. Dopo il diploma sono venuta qui' ad Amsterdam per studiare belle arti. Mi piace tutto cio' che sa di antico e l'Europa e' l'ideale per questa mia passione. Ma ho anche un'altra passione che e' la moda. Negli Stati Uniti avevo fatto alcune cose, sa, book fotografici e anche qualche lavoro per cataloghi e volevo abbinare le due cose: studiare e diventare una vera modella. Arrivata ad Amsterdam, mi sono iscritta ad un'agenzia ma non riesco a combinare molto e pensavo che venire ad una festa del genere sarebbe stato comodo per conoscere delle persone importanti che mi potessero dare un aiuto. Cosi' quando ho saputo di questa festa ho chiesto aiuto all'agenzia e mi hanno rimediato un ingresso. Dicevano che oltre a gente importante, cercavano anche ragazze giovani e carine ed io mi sono proposta. Insomma, dicendo questo, posso passare per una ragazza in cerca di qualcosa pur di fare carriera mentre non e' affatto cosi' e questo e' il motivo della mia vergogna" L'uomo sorrise " Mia cara, non si deve vergognare di questo. E' la cosa piu' normale di questo mondo. Ma forse Amsterdam non e' la citta' adatta. In Europa si va a Londra, a Milano e a Parigi se si vuole diventare modella. Io, ad esempio, ho qualche nome di importanti agenti a Milano. Mi piacerebbe esserle utile" " Davvero? Davvero lei potrebbe aiutarmi" " Se lei vuole, si. Sarebbe un peccato che una ragazza bellissima come lei non possa calcare le passerelle piu' importanti del mondo" " Magari. Io pero' non credo di poter diventare una modella da sfilata. Mi accontenterei di fare servizi fotografici" " E perche' mai?" " Oh beh, a causa del mio fisico. Come le ho detto prima, ho delle difficolta' ad inserirmi in questo mondo. Ho l'altezza giusta ma sono un po' troppo in carne per sfilare. Ed ho anche una muscolatura troppo tonica a causa dei miei trascorsi di nuoto. E poi queste ... ..Sono troppo grosse per una modella da passerella. Quelli della mia agenzia me l'ha detto che per le sfilate di moda ci vogliono altri fisici" termino' indicando i suoi seni prorompenti " Quelle sono una meraviglia della natura, se posso permettermi. Ma in effetti, cio' che lei sostiene e' del tutto vero. Gli stilisti vogliono solo ragazze magrissime. Secondo me, non sanno riconoscere la vera bellezza femminile, quella che i veri uomini adorano, le donne con le curve al punto giusto e posso assicurarle che una come lei e' assolutamente in grado di far girare la testa a qualunque uomo" " Oh grazie" si scherni' Hannah "Lei e' molto galante" " Sono solo molto sincero" concluse Carri�re osservando Hannah. Aveva detto la verita', era troppo diversa da una di quelle modelle scheletriche che si vedono nelle sfilate. Era magra ma sinuosa e le sue braccia erano di ben altro spessore rispetto alla maggior parte delle ragazze. Braccia da sportiva, probabilmente da nuotatrice, come lei aveva appena sostenuto e altrettanto dicasi per le gambe che quella ragazza mostrava in modo disinvolto grazie a quello spacco da infarto, anche per uno come lui abituato alla compagnia di donne molto belle. Sorrise. Se quella ragazza aveva accettato di appartarsi con lui significava che, malgrado cio' che lei aveva appena sostenuto, cercava qualcosa e lui si stava facendo un certo nome ad Amsterdam. Senza contare che lui non era affatto un vecchio incartapecorito e quella bella fanciulla poteva unire l'utile di una spintarella, che era cio' che lei cercava, al dilettevole di una notte di sesso con un uomo maturo ma dotato di un certo charme. E quello andava benissimo a lui. Si alzo' prendendo la mano di Hannah ed invitandola a fare altrettanto "Starei con lei per ore. E' veramente una piacevole e deliziosa compagnia ma adesso il mio dovere di ospite mi chiama. Ho l'obbligo di scendere e salutare coloro che sono intervenuti a questa mia festa" " Capisco. Vada pure" " Io pero' vorrei continuare poi questo discorso e darle quegli indirizzi che potrebbero essere utili alla sua carriera. A patto poi che quando lei diventera' piu' famosa di Claudia Schiffer si ricordera' di me" " Puo' giurarci, mister Zardo" " Quindi, posso contare che lei non vada via e mi attenda anche dopo che la festa sara' terminata?" " Dopo la festa? Ma veramente ... ... " " Non le chiedo troppo. Come le ho detto prima, avrei piacere di continuare questa conversazione anche dopo. Se non ha una macchina, la faro' accompagnare" " Io ... ." " La prego" insistette l'uomo e Hannah cerco' di ragionare velocemente. Quello che voleva Carri�re era abbastanza logico ma lei non aveva nessuna intenzione di acconsentire alle sue brame. Certo, era un uomo affascinante ma il solo pensiero di farsi sfiorare da lui le dava ribrezzo. Se avesse accettato l'invito, doveva poi fare il suo lavoro. Continuava a pensare che gli uomini di Carri�re fossero troppi ma con un po' di fortuna avrebbe potuto farcela. Con un po' di fortuna ma soprattutto con la sua bravura e con la sua forza fuori dal comune. Possedeva doti che ben poche persone al mondo avevano, forse nemmeno il suo amato Simon. Non aveva un piano preciso ma avrebbe dovuto aspettare gli eventi e valutare la situazione volta a volta. L'unica cosa sicura era che Sciarada stava per mettersi in azione e la cosa non sarebbe stata indolore. Nicolas Carri�re, alias Nicola Zardo, aveva salutato l'ultimo dei suoi ospiti. Guardo' l'ora e si rese conto che era appena trascorsa la mezzanotte. Molti di quegli ospiti avrebbero tirato fino a mattina in qualche locale di Amsterdam ma la sua intenzione era ben diversa. Non che avrebbe provato dispiacere ad unirsi a quei libertini e a quelle donne affascinanti e ben disposte ma doveva prendere delle precauzioni dopo l'accaduto di Roma. Quei bastardi americani lo volevano morto ma lui era tutt'altro che intenzionato a nascondersi come un topo di fogna per tutto il resto della sua esistenza e voleva continuare a fare la bella vita come aveva sempre fatto negli ultimi anni. Doveva solo mettere in pratica alcuni accorgimenti ed evitare di farsi trovare in posti dove potesse diventare una facile preda. E quanto alle belle donne, ce n'era una al piano di sopra che l'attendeva. Certo, doveva ancora sedurla ma la cosa non sarebbe dovuta essere di una difficolta' enorme. Era giovane ma non sembrava affatto una ragazza ingenua, malgrado avesse provato a farsi passare per tale. Lei voleva sfondare come modella, lui voleva lei e l'accordo si poteva trovare. I suoi contatti di Milano erano reali e avrebbero potuto far lavorare veramente quella ragazza nel mondo della moda. Bella lo era e quindi sarebbe stata una spintarella supportata da fatti concreti. Era giunto il momento di andare da lei. Fece avvicinare uno dei suoi uomini " Manda via tutta la servitu' e di loro che continueranno domani mattina. Fra un paio d'ore attendo un cliente e non ho nessuna voglia che possano vederlo in faccia. E' per la loro sicurezza" " Subito, signor Zardo" Carri�re affronto' poi la rampa delle scale che lo avrebbe portato al primo piano, in compagnia di quella bella fanciulla che lo attendeva. Quella che lo aspettava era da potersi considerare una notte veramente proficua. Sesso con una giovane e bellissima ragazza e poi un cliente che gli avrebbe fatto guadagnare venticinque milioni di dollari. Non male per una sola notte. Leonard Baines continuava ad osservare, senza mai interrompersi, l'evolversi della situazione alla villa. Il posto che avevano scelto era da considerarsi sicuro. Si trovavano ad oltre settecento metri di distanza dalla villa, in un posto completamente isolato ed immerso nella campagna, abbastanza lontano per essere scoperti ma relativamente vicino per il visore notturno monoculare con illuminatore all'infrarosso con una gittata superiore al chilometro che stava usando e che gli permetteva una buona visione di cio' che accadeva fuori dalla villa. Mezzanotte era ormai trascorsa ed era a questo punto ovvio che lei, Sciarada, avesse accettato l'incarico e si chiedeva come diavolo avrebbe fatto ad uscire indenne da quel bunker che era la villa. Anche lui si era reso conto ovviamente che gli uomini di Carri�re erano molti di piu' rispetto agli otto preventivati e questo aumentava la complicazione di una missione gia' difficilissima. Tutto comunque sembrava essere calmo. Le luci erano ancora quasi tutte accese. Accanto a lui, Connor ed altri quattro uomini, anche loro intenti a guardare cosa accadeva. L'arrivo di una Mercedes nera all'interno della villa spezzo' la monotonia di quella situazione. Per un istante Baines e Connor si guardarono smarriti e poi fu il secondo a rompere il silenzio quando vide uscire prima due uomini e poi un terzo che conosceva bene " Cazzo, Baines, lo sai chi e' il biondo?" " No. Chi cavolo e'?" " Quello e' Nurbol Kolopenko ed e' il braccio destro di Sergei Baltyfiev, il kazako" " Baltyfiev? Cosa c'entra il kazako con Carri�re?" " Ragiona, Baines. Baltyfiev si occupa di grossi furti internazionali di armi, tecnologia avanzata e cose del genere che Carri�re immette poi nel mercato e quindi Kolopenko sta vendendo qualcosa al . Semplice no?" " Si, cazzo, semplice ma ora per Sciarada il pericolo e' aumentato. Come puo' venir fuori da una situazione del genere?" " E che c'importa? Quei tipi vengono pagati profumatamente per questo" " Quei tipi? E' una ragazza di nemmeno vent'anni. Ma tu l'hai vista, Connor? Hai visto chi e' Sciarada?" " Si, me l'hai mostrata quando e' entrata nella villa. E' una donna ma non me ne frega un cazzo di chi e'" " Devo aiutarla. Non posso lasciare che la uccidano. Voi aspettate qui'. Devo far qualcosa per lei" " Baines, non fare fesserie. Torna qui'. Baines, per l'amor di Dio ... ." Ma ormai Leonard Baines non poteva piu' sentire il suo collega. Solo una cosa contava per lui in quel momento. Doveva fare qualcosa per quella ragazza. Nicolas Carri�re osservava Hannah che gli sorrideva a sua volta. Aveva avuto innumerevoli donne nella sua vita ma quella giovane aveva qualcosa che nelle altre non aveva mai trovato e si chiedeva cosa fosse. Non era una questione di bellezza. Nella sua vita aveva avuto donne bellissime e pur se quella giovane era notevolmente attraente, di sicuro al livelli delle sue migliori conquiste, cio' che lo attirava era qualcos'altro. Qualcosa che non riusciva a mettere a fuoco. Si avvicino' a lei e le porse la mano " Allora, miss Coughlin, finalmente posso essere a sua completa disposizione. O forse posso chiamarla Nathalie?" " Certo che puo' chiamarmi Nathalie, mister Zardo" " E allora chiamami Nicola e abbandona quel . Per le belle ragazze preferisco abbandonare certi conformismi" " D'accordo, Nicola" " Perfetto, mia dolce Nathalie. Vieni, ti faccio vedere alcune parti della villa che non ho aperto al pubblico" Carri�re, sempre seguito da due delle sue guardie del corpo, fece vedere alcune sale e quindi ne apri' un'altra. Una camera da letto. Hannah sospiro' nervosamente " Suvvia, Nathalie, non dirmi che non sapevi che ti avrei portato fin qua'" " Ma tu mi prometti che se vado a Milano posso ottenere dei lavori da modella?" chiese la giovane stando al gioco e cercando di prendere tempo " Oh, su quello ti do la mia parola". L'uomo chiuse la porta della sua camera mentre le due guardie del corpo rimasero diligentemente di fuori. Sapevano che quando il capo si portava in camera una donna, il loro lavoro finiva per il tempo necessario alle sue esigenze. Ora erano da soli. Hannah fece un rapido calcolo. Doveva uccidere Carri�re in quel momento e poi eliminare le sue guardie. Giravano sempre in coppia e doveva quindi affrontarle ed ucciderle in silenzio, senza che gli altri se ne accorgessero. Difficile da attuare ma non impossibile. Si avvicino' quindi a Carri�re in modo malizioso. Lui pensava che lei fosse una ragazzetta senza scrupoli che avrebbe fatto del tutto pur di fare carriera nel mondo della moda ed evidentemente la storiella che si era preparata aveva funzionato a meraviglia e quindi doveva proseguire su quel binario. Se voleva farla franca, dalla bocca di Carri�re non doveva uscire un solo grido. Gli prese le mani per metterle sui suoi fianchi " Chiudi gli occhi, Nicola" gli disse con voce suadente e quando l'uomo le obbedi' stava per partire con un colpo di taglio alla gola che l'avrebbe ucciso all'istante quando la voce di uno dei suoi uomini lo desto' da quel torpore erotico " Signore, signor Zardo, posso entrare?" " Che cosa c'e'?. Sai che non voglio essere disturbato in situazioni del genere" " E' piuttosto urgente" " Entra, allora" l'uomo entro' e poi parlotto' con il suo capo. Alla fine, Carri�re si rivolse ad Hannah con un tono piu' che dispiaciuto " Mi dispiace, mia cara Nathalie, ma gli affari mi chiamano. Aspettavo un cliente fra un paio d'ore ma e' venuto in anticipo e non posso non riceverlo. Purtroppo, sono un uomo d'affari e a volte il dovere viene prima del piacere. Se vorrai attendermi, la mia riconoscenza sara' enorme, altrimenti ti capiro' e ti faro' accompagnare a casa" Hannah sorrise in modo malizioso " Ti aspettero' Nicola, ma non farmi attendere troppo" " Faro' l'affare piu' veloce della mia vita" Hannah attese qualche minuto. Voleva dar modo a Carri�re di ricevere il suo cliente e di non farsi vedere quando avrebbe agito. E ormai era arrivato il tempo dell'azione. Appoggio' l'orecchio alla porta e pote' sentir chiacchierare due uomini. Carri�re aveva lasciato quei due a far da guardia a lei. Era ovvio che non voleva che potesse curiosare in giro. Apri' la porta e si trovo' di fronte quei due che prontamente le si misero di fronte per non farla uscire. Uno dei due prese la parola " Miss Coughlin, per favore. Il signor Zardo si e' raccomandato di farla rimanere comoda in camera. Se vuole qualcosa puo' dirlo a noi e noi provvederemo al suo bisogno" " Uffa, mi sto annoiando" rispose la ragazza con un tono infantile che poco si addiceva al suo corpo e all'abito sexy che indossava " Abbiamo degli ordini. Cerchi di capire" " Ma certo, capisco. E allora fatemi compagnia in camera" I due si guardarono stupiti. Era stato ordinato loro di sorvegliarla e avrebbero potuto farlo meglio dentro la camera. Entrarono ammirando quella splendida ragazza che con i tacchi era addirittura piu' alta di loro, due colossi da un metro e novanta ed invidiando il loro capo che da li' a poco se la sarebbe portata a letto. Una bellezza unica, pensarono i due. Uno chiuse la porta e poi si mise in piedi accanto al suo compagno attendendo qualcosa da Hannah che si tolse le scarpe con fare malizioso sotto lo sguardo quasi ipnotizzato delle due guardie. L'intenzione della ragazza non era pero' sedurli ma semplicemente godere di quella liberta' di movimenti che quei tacchi altissimi le impedivano di avere. Toltasi le scarpe, Hannah agi'. Sapeva che non poteva sbagliare. Si giro' su se stessa e colpi' il primo in pieno volto con uno straordinario calcio al volo che lo mando' lungo per terra, trovandosi poi in modo da dare le spalle all'altro che non ebbe nemmeno il tempo di sillabare una parola di senso compiuto che stramazzo' al suolo colpito da una tremenda gomitata in faccia infertale dalla ragazza. Hannah si chino' su di loro. Li aveva colpiti violentemente ma non li aveva uccisi e fece una smorfia di disapprovazione. Era stata addestrata ad uccidere con un solo colpo ma quei due erano troppo robusti per essere ammazzati in quel modo. Avrebbe dovuto saperlo e colpirli con maggiore violenza. Si ripromise che, nel prosieguo di quella notte, non avrebbe piu' fatto quell'errore. Ma intanto, doveva terminare il lavoro con quei due. Afferro' la testa del primo girandola in senso orario fino a sentire il crac del collo che si spezzava inesorabile e ripete' la stessa operazione col secondo. I primi due erano sistemati ma ne rimanevano ancora tanti e soprattutto c'era ancora il suo obiettivo:Nicolas Carri�re. Rimase a piedi nudi ma doveva liberarsi di quel vestito troppo ingombrante per farle compiere dei movimenti come quelli di cui aveva bisogno e strappo' quel bell'abito da sera rosso fino all'altezza dello spacco che in quel modo divenne scandalosamente corto ma sicuramente la sua agilita' ne avrebbe guadagnato. Usci' dalla stanza. Nel primo piano dove lei si trovava non c'era nessun'altro e si affaccio' alla balaustra. Altre due coppie di guardie del corpo agli ordini di Carri�re si trovavano al piano terra e non poteva affrontarli contemporaneamente. Una coppia si trovava quasi al centro dell'immenso salone proprio a ridosso del tavolo ancora imbandito con la grossa tovaglia bianca ricamata mentre gli altri due erano vicino all'ingresso principale. Ne mancavano altri due che forse erano con Carri�re. Doveva, per forza di cose, mettersi in mostra e contare sull'effetto sorpresa. Scese le scale fingendo di piangere sommessamente " Aiutatemi. Quei due mi vogliono violentare. Mi hanno strappato il vestito" disse quando si ritrovo' al piano terra I quattro si radunarono intorno alla ragazza, increduli che due dei loro compagni avessero osato mettere le mani addosso ad una donna che era destinata al loro capo " Bisogna avvertire immediatamente il signor Zardo" fece uno di loro " Dopo" disse ironicamente la giovane donna che agi' con una velocita' impressionante. Due di loro furono colpiti al volto con dei poderosi calci che ebbero effetti devastanti sulla loro faccia ma che soprattutto, ebbero il potere di ucciderli all'istante. Anche il terzo non ebbe il tempo di reagire e venne colpito ancora con un calcio, questa volta alla bocca dello stomaco che lo fece piegare in due e quindi con un pugno di straordinaria potenza ed efficacia alla carotide. L'uomo stramazzo' al suolo con un rumore sordo, ucciso anche lui sul colpo. Il quarto rimase con gli occhi sbarrati per la sorpresa e cerco' di prendere la pistola dalla giacca senza pero' riuscirci in quanto Hannah, con una mossa degna di un'acrobata, mise le mani sul tavolo e prese lo slancio per afferrare la testa dell'uomo con i suoi piedi, atterrando poi sul pavimento, sempre con la testa saldamente tra i suoi piedi. Un rapido movimento del busto accompagnato dalle gambe e per la guardia del corpo fu la fine. Il suo collo era stato spezzato dalle poderose gambe della ragazza. Erano trascorsi solo pochi secondi. Il silenzio era stato quasi totale e nessun grido si era levato. La giovane si chino' per accertarsi che i quattro fossero effettivamente morti ed in effetti stavolta la sua azione era stata micidiale. Nessun errore, nessun tentennamento ed ora mancavano solo gli ultimi due, il loro capo e l'ospite inatteso. Hannah torno' al piano superiore cercando tra le varie stanze quella in cui si trovasse Carri�re per la sua seduta di affari. Affari? Sicuramente si trattava di qualche losco traffico internazionale che avrebbe ulteriormente destabilizzato il mondo. Finalmente, trovo' la stanza. Era appena socchiusa. Era ovvio che Carri�re si sentiva completamente al sicuro con tutte le sue guardie del corpo. Hannah apri' leggermente di piu' la porta per rendersi conto della situazione e si rese conto che non era affatto rosea. Con Carri�re c'erano gli ultimi due uomini ma c'erano anche un tipo biondo con due scagnozzi. Non si vedevano armi ma era facile da intuire che sia le guardie di Carri�re che quelle dell'uomo biondo fossero armate. Ad ogni modo, la situazione sembrava piuttosto calma e tutto faceva pensare ad una pacifica transazione di affari. Il biondo diede una pacca sulle spalle al franco-algerino " Hai gia' deciso come vendere il decriptor?" " Lo rivendero' ai legittimi proprietari" " Piuttosto rischioso" fece il biondo " Sono gli unici che possono sborsare una cifra ragionevole. Lo sai meglio di me che il decriptor e' monco senza le altre informazioni che solo i britannici possiedono. Di conseguenza, solo loro possono esserne interessati. Piuttosto, devo ammettere che te e Baltyfiev siete stati veramente in gamba a venirne in possesso. Posso chiederti come avete fatto?" Kolopenko sorrise pieno di se " Ma si, perche' no. Tutto risale ai tempi della guerra fredda, mio caro amico. Oltre vent'anni fa' si faceva a gara a mettere agenti sotto copertura cercando di inserirli nelle file nemiche, possibilmente in posizione di prestigio" " Beh, questo lo sanno tutti" " Gia'. All'epoca, io ancora ero un bambino o quasi ma si dice che il K.G.B. abbia trovato decine di agenti inglesi e americani tra le proprie file e i sovietici facevano altrettanto. Alcuni di questi agenti sotto copertura hanno continuato a lavorare tranquillamente in occidente inseriti in posti chiave. Tra questi agenti ce n'era uno, inserito addirittura nel M.I.5 che ha continuato per tutti questi anni a trasmettere informazioni ai russi finche' si e' rotto le palle. Ha raggiunto una certa eta' ed ha deciso di mettere a frutto il suo lavoro mettendosi in proprio, contattando le vecchie conoscenze e dicendo che poteva mettere le mani su un importante documento britannico. Aveva voglia di una pensione integrativa" disse Kolopenko scoppiando a ridere per la sua battuta " E voi glie l'avete concessa. Dico bene?" " Perfettamente. Le vecchie conoscenze di quell'agente hanno a loro volta contattato noi, visto che i russi del decriptor non ci fanno niente. Lui ha rubato il decriptor e ce lo ha consegnato. Fine della storia" " E perche' non glie lo avete rivenduto voi ai britannici?" " Troppo audace. E poi ad ognuno il suo lavoro. E tu sei il migliore in queste transazioni" " Troppo gentile. Bene, sul tavolo ci sono 25 milioni di dollari, come stabilito, e per me l'affare e' completato" " E tu ne farai altrettanti. Non e' cosi'?" " Non sono certo il tipo che lavora gratis" " Per noi va bene cosi'. E' sempre un piacere fare affari con te. Presumo che non debba contarli" " Se vuoi ... ." " No, no, mi fido" L'uomo biondo prese la valigia dal tavolo e strinse la mano a Carri�re. Hannah continuava ad osservarli di nascoso. Probabilmente, stavano per uscire visto che la seduta d'affari sembrava terminata e, appena lo avessero fatto, si sarebbero resi conto di tutti i gorilla di Carri�re che lei aveva eliminato e sarebbe stato dato l'allarme col risultato di richiamare anche gli altri uomini che stazionavano all'esterno. Cerco' di ragionare freddamente sulla situazione e si rese conto che un attacco improvviso non era consigliabile. Gli uomini stazionavano al centro della stanza che era decisamente grande e lei, pur con la sua rapidita', non avrebbe fatto in tempo a fare molto. Il tempo di raggiungere il centro della stanza con aria bellicosa e sicuramente uno dei gorilla le avrebbe piantato una pallottola in testa. Da escludere. Doveva avvicinarsi a loro e poteva farlo soltanto nel modo piu' semplice possibile. Apri' la porta, tra lo sguardo esterrefatto dei presenti, e s'incammino' verso il gruppo " E tu che ci fai qui'?" disse Carri�re osservandola mentre la ragazza camminava tranquillamente verso di loro " Chi cazzo e' questa?" rincaro' Kolopenko, indeciso se osservare quella stupenda ragazza che avanzava a piedi nudi e con un vestito rosso strappato che le copriva a malapena le parti intime oppure allarmarsi per quell'imprevisto " Chi e'? Credevo che fosse una puttanella che mi sarei scopato ed invece debbo ricredermi. Non e' cosi', miss Coughlin?" " Gia'. Non sono quella che dicevo di essere" " Come sei entrata? Perche' i miei uomini non ti hanno fermata?" " i tuoi uomini? Puff, volatilizzati" " Vuoi farmi credere che li hai eliminati?" " Proprio cosi'. Ed ora tocca a voi" " Beh, devo ammettere che il coraggio non ti manca. Siamo sei uomini armati e tu sei sola. Non ti sembra di esagerare?" Hannah sorrise mostrando una sfrontatezza che in quel momento non le apparteneva. Se uno di loro avesse chiamato i rinforzi, altri otto uomini armati sarebbero intervenuti e per lei sarebbe stata la fine. Forse poteva lottare con tutti loro ma difficilmente avrebbe potuto evitare una pallottola. Le sembrava di risentire la voce di Simon quando le diceva che, continuando questa vita, prima o poi sarebbe accaduto " Gia' siete solo sei. Forse dovreste chiamare qualcun altro per lottare alla pari contro di me" " Basta! Ho sentito pure troppo. Prendete questa stronza e toglietemela dalla vista. Anzi, sparatele all'istante e cosi' terminiamo questa faccenda" Era il momento. Da quel preciso istante, Hannah non avrebbe potuto piu' sbagliare o avrebbe pagato quell'errore con la propria vita. Tutti quegli anni di severi ed estenuanti allenamenti fatti allo scopo di sviluppare un fisico perfetto come il suo, sarebbero dovuti essere sfruttati alla perfezione. Il primo che affronto' fu quello che stava gia' prendendo la pistola. Un calcio allo stomaco per farlo piegare e poi un violento e mortale pugno alla tempia. Il secondo, che era circa un metro dietro quello appena ucciso, cerco' di colpirla con un pugno che la ragazza fermo' quasi in scioltezza con la sua mano aperta e poi, prima ancora che potesse urlare dal dolore per la leva che Hannah stava effettuando su di lui, fu colpito da due calci alla testa in rapida successione che lo fecero crollare a terra come se fosse stato colpito da un fulmine. Hannah non si giro' nemmeno a guardare l'esito dei suoi colpi. Sapeva di aver colpito per uccidere e doveva solo guardare in avanti coloro che erano rimasti. Quei tre, ad esempio. Quello chiamato Kolopenko e i suoi due gorilla. Meritavano di essere giustiziati? Non li conosceva ma aveva potuto capire che facevano affari sporchi con Carri�re e questo a lei era sufficiente. Si getto' verso le due guardie del kazako, quelle che riteneva piu' pericolose considerando la loro mole ed il fatto che fossero armati. Anche loro pero' non ebbero il tempo di estrarre le armi. La velocita' della giovane donna era impressionante e la sua precisione quasi scientifica. Il primo fu spazzato via da due calci che lo sollevarono di peso mandandolo a sbattere contro il muro mentre il secondo riusci' invece a colpire la ragazza con un pugno che si infranse contro il fisico di Hannah abituato a ben altro. La reazione della giovane fu di tutt'altra levatura e la sua mano destra tenuta aperta ando' a cozzare contro il petto dell'uomo all'altezza dello sterno spezzandoglielo. Un urto tremendo reso possibile grazie alla muscolatura eccezionale della ragazza e per la guardia del corpo del kazako fu notte fonda. Sarebbe morto a breve per emorragia interna. Erano rimasti in due: Kolopenko e Carri�re. Il primo indietreggio' impaurito alla vista di tanta potenza mentre Il finto Nicola Zardo capi' che l'unica via di salvezza era chiamare gli altri suoi uomini. Si getto' vicino ad uno dei due gorilla uccisi dalla giovane con l'intento di prendere il suo auricolare e chiamare i rinforzi che stazionavano ancora all'esterno della villa ma Hannah fu ancora una volta piu' veloce e con un primo calcio getto' lontano l'auricolare mentre con un secondo colpi' alla testa il franco-.algerino con il preciso intento di stordirlo senza ucciderlo. In piedi era rimasto solo Kolopenko. Non era un tipo avvezzo alla lotta ma era considerato un uomo senza scrupoli e non per niente era la mente del gruppo di Baltyfiev, uno degli uomini piu' pericolosi esistenti sul pianeta. Era un quarantenne biondo, magro ed alto circa un metro e ottanta e quasi scompariva di fronte alla perfetta muscolatura della ragazza, ora resa piu' evidente dal vestito quasi ridotto a brandelli e dalla posizione di combattimento. I suoi bicipiti adesso erano evidenziati in modo stupendo ed incutevano terrore nel kazako che continuava ad indietreggiare " Io non c'entro niente, ti prego" piagnucolo' " Non c'entri niente? Fare affari con quel verme e' niente, secondo te?" " Non mi uccidere. Io sono solo un uomo d'affari. Guarda, in questa valigia ci sono 25 milioni di dollari e quella chiavetta che e' sul tavolo ne vale almeno il doppio. E' tutto tuo ma abbi pieta'" " Nessuna pieta'" fece la ragazza continuando ad avanzare verso di lui " Ti prego, non farlo" prosegui' Kolopenko inginocchiandosi di fronte ad Hannah che invece lo rialzo' di peso. Lo guardo' negli occhi. Erano occhi che emanavano terrore, occhi di chi sa che sta per morire e non puo' far nulla per evitarlo ed Hannah decise di prolungare ad arte quell'agonia. Ancora una volta, le sembrava di sentire nella sua testa la voce di Simon . Il suo pugno lo prese scientificamente sul pomo d'Adamo causandone la rottura ed il conseguente blocco del passaggio dell'aria. Kolopenko, con gli occhi sbarrati, striscio' sul muro fino a cadere a terra col sedere mentre i suoi polmoni ricevevano sempre meno aria. Era vivo e lo sarebbe stato ancora per alcuni minuti, in un agonia che per lui sarebbe sembrata terribilmente eterna. Carri�re intanto era rimasto visibilmente intontito dal calcio ricevuto ma ancora vivo e vegeto. Provo' a rialzarsi aiutandosi con il tavolo posto alla sua destra. Era ancora incredulo. Quello che aveva appena visto non era vero, non poteva essere vero. Una ragazza non poteva aver fatto tutto quello. Nessuno avrebbe potuto farlo. Intanto, il suo respiro si stava regolarizzando e cominciava a risentirsi bene " Chi cazzo sei?" le chiese pieno d'odio " Non ha importanza il mio nome. Sono colei che ti uccidera'" " Perche'?" " Perche' lo meriti. Non e' sufficiente?" " E tu chi sei per giudicarmi? Chi sei per decidere se devo vivere o morire? Sei Dio forse? Oppure credi di esserlo per le tue doti?" Hannah sorrise " No, Carri�re, non sono Dio. E nemmeno penso di sostituirmi a Lui. Credo che Dio non s'intrometti nelle nostre faccende da umani e allora qualcuno che giudichi ci deve essere. Guardati attorno. In tutto il mondo ci sono giudici e giurie. Ma purtroppo quelli come te a volte la fanno franca e non esistono giurie in grado di condannarli e allora ci deve essere qualcuno che lo faccia. Ed io mi sostituisco a quelle giurie, non certo a Dio" " E allora uccidimi. Dai, fallo" " Sto arrivando, Carri�re" fece Hannah mettendosi di fronte all'uomo che pero' non era affatto intenzionato a farsi uccidere senza reagire. Si tolse la giacca e si mise anche lui in posizione di combattimento. Non era un profano e la ragazza se ne accorse immediatamente dal modo in cui si era posizionato ma sapeva anche che difficilmente avrebbe potuto essere alla sua altezza. Attese senza apparente fretta l'attacco di Carri�re che arrivo' dopo alcuni secondi in modo violento cercando il suo volto sia con dei calci che con i pugni, tutti colpi che lei evito' con classe o paro' senza scomporsi. L'uomo provo' allora cercando il bersaglio medio con pugni diretti allo stomaco ed Hannah lascio' fare. Uno, due, tre pugni ben assestati si infransero miseramente sugli addominali di ferro della ragazza e Carri�re si ritrasse incredulo, guardando le sue mani doloranti " Non e' possibile" balbetto' " Cosa non e' possibile, Carri�re? Che tu mi abbia fatto male?" Afferro' un lembo di cio' che era rimasto del suo bel vestito lacerandolo del tutto e rimanendo solamente con un minuscolo slippino, sotto l'occhio esterrefatto del trafficante " Allora, Carri�re, cosa non e' possibile? Guardami. Volevi fare sesso con me, non e' vero?" Nicolas Carri�re osservo' la splendida figura dinanzi a lui. Il corpo di quella ragazza era quanto di piu' maestoso avesse visto nella sua vita ed ora capiva il motivo per cui i suoi pugni avessero solamente solleticato il corpo di quell'amazzone ma soprattutto capi' cosa lo avesse attirato fin dall'inizio, cosa lo avesse colpito e cosa non aveva mai trovato in tutte le altre donne che aveva avuto. Tutto era perfetto in lei e la potente muscolatura ne amplificava il fascino. Prima sorrise nervosamente e poi scoppio' a ridere, in una risata nervosa e isterica " Buffa la vita. Sono perennemente andato alla rincorsa di donne bellissime e ne ho avute a centinaia senza mai trovare quella che mi appagasse totalmente. Oh non da un punto di vista sessuale ma da quello estetico, puramente estetico, di appagamento totale della vista. Quell'appagamento che adesso la tua visione mi regala. Beh, adesso posso morire sapendo che quella perfezione che ho sempre cercato esiste" Anche Hannah sorrise " Sapevo che tu eri un vero seduttore ma non m'immaginavo che tu potessi arrivare fino a questo punto. Belle parole. Peccato che sia l'uomo sbagliato a dirmele" Arrivo' a ridosso di Carri�re afferrandogli il polso con la sua mano sinistra. L'uomo non si difese nemmeno. Aveva ormai capito come ogni difesa fosse impossibile contro quella creatura e lascio' fare. Il colpo di taglio alla base del collo decreto' la fine di uno degli uomini piu' importanti che ruotavano intorno a certi affari illeciti. Hannah si guardo' intorno. Quattro uomini morti e due agonizzanti che avevano ormai pochi secondi di vita e che nessuno ormai poteva salvare. Il suo lavoro era completato ma si era trattata di una carneficina ed improvvisamente capi' cosa volesse intendere Simon quando le aveva chiesto di cambiare vita. Si sentiva male. La consapevolezza di aver fatto la cosa giusta c'era ancora ma si chiedeva se fosse stata in grado di convivere con quella bruttissima sensazione che la attanagliava. Si guardo' intorno di nuovo. Doveva andare via al piu' presto. A terra, a fianco a Kolopenko, c'era ancora la valigia piena di soldi e sul tavolo quella pennetta che non sapeva cosa contenesse ma che valeva tantissimo, come le aveva appena detto il kazako. Soldi ... .Tutto si fa per i soldi e lei ne aveva in abbondanza. Il capitale di Simon era tale che le avrebbe permesso di vivere con tranquillita' per tutto il resto della sua vita e non glie ne servivano altri. Ma lasciarli li' era pericoloso. Cerco' di riflettere freddamente. Prima o poi gli uomini che facevano la guardia all'esterno della villa sarebbero saliti ed avrebbero scoperto tutti i loro compagni morti ma avrebbero anche trovato tutti quei soldi. 25 milioni, aveva detto Kolopenko, 25 milioni di dollari che sarebbero stati di nuovo immessi sul mercato del crimine e del contrabbando di armi, in un modo o nell'altro. Senza contare il valore di quella misteriosa pennetta. Doveva evitarlo. Afferro' la valigia, la apri' e si rese conto che era veramente piena di soldi. Ci mise la pennetta, richiuse la valigia ed usci' da quella stanza che sapeva di morte. Fine ottavo episodio Per suggerimenti e critiche inviate una mail a davidmuscolo@tiscali.it