NELLE MANI DI KAYTLIN Settimo episodio di DAVIDMUSCOLO Le due ore sono trascorse. O forse sono tre, quattro, oppure semplicemente un quarto d'ora. Il tempo � un'entita' molto astratta nella mia situazione. Ma quello che conta e' che Kaytlin e' tornata. E' molto diversa dalla dominatrice in lattice ed ora e' semplicemente una gran bella ragazza in jeans e toppino. Ha raccolto i capelli in una coda di cavallo alta e si e' quasi completamente struccata. Ha posato il solito vassoio sul tavolo ed ora si avvicina a me, mi libera e mi prende per un braccio accompagnandomi vicino al tavolo. Il profumo della pasta al sugo e' invitante ed ho una fame da lupo ma soprattutto ho voglia di mettere in bocca qualcosa che mi faccia dimenticare il sapore del piscio. Sto per sedermi ma Kaytlin mi afferra per un braccio " No Andrea. Non cosi'" Afferra il piatto e lo vuota per terra, in mezzo allo schifo che si e' creato in questi giorni. Pozzanghere di acqua, residuo degli annaffiamenti, piscio, sangue e quanto di piu' schifoso ci possa essere " Perche'?" Le chiedo semplicemente, di nuovo con le lacrime agli occhi " Perche' ho deciso cosi'. E' una piccola variante che voglio mettere in atto solo per te. Mangia fino all'ultimo e fallo senza usare le mani. Ne va delle tue ossa. Altrimenti saro' costretta a mostrarti cosa veramente ho imparato in tutti questi anni di allenamento. E sai che non avro' pieta'" Si, so che non avra' pieta'. Forse, la mia dichiarazione l'ha ancor di piu' resa sadica. Oppure....Sto cercando di immedesimarmi, di capire le sue sensazioni. Si, di sicuro quella mia dichiarazione deve aver influito su questa umiliazione aggiuntiva e immagino che la sua rabbia sia aumentata notevolmente. Mi amava ed io l'ho violentata ed umiliata, quando lei cercava da me solo affetto, comprensione e appunto amore. E poi, a distanza di dodici anni, in una situazione assurda come quella che stiamo vivendo, io mi dichiaro come il piu' tenero degli innamorati. Adesso che lei e' concentrata solo sulla sua vendetta. Essere amata dalla persona che, con una violenza, ti ha cambiato la vita quando sarebbe bastato capirla, parlarle, forse anche negarsi ma senza ferirla. Si, mi sarei incazzato anch'io a situazioni capovolte. Non insisto, quindi. Anche perche' so che non ho nessuna via alternativa. Mi sdraio e comincio a mangiare, senza pensare a cio' che sto mettendo in bocca. Penso solo che probabilmente mi ammalero' oppure che i miei anticorpi diventeranno indistruttibili. Mangio fino all'ultimo. Per paura? Certo, ma anche per accontentarla, per rendere la sua vendetta ancora piu' completa e perche'.... Oh, e' inutile ormai mentire a me stesso. Provo un senso di piacere assurdo nell'obbedirle, nel fare cio' che lei mi ordina. Certo, vorrei che quegli ordini fossero di tutt'altra specie, che vertessero su altre situazioni ed e' questa la sensazione piu' strana di tutta questa faccenda ma non posso certo negare quel piacere che provo nel fare quello che lei mi dice. E questa assurda sensazione mi sconvolge come e quanto la vendetta che lei sta mettendo in atto. Forse ancora di piu' " Ho finito, Kaytlin. Come hai voluto tu" le dico dopo aver ingoiato quello schifo " C'e' ancora qualcosa per te. Le vedi le mie scarpe? Sono estremamente sporche. Fammi vedere la tua lingua su quelle suole. Dopo il primo ci vuole il secondo" Mi metto le mani in faccia. Non ce la faccio. Ho subito di tutto ma quello non ce la faccio. L'ho fatto la volta scorsa ed e' la pratica che piu' mi ha nauseato. La guardo cercando la sua compassione ma il suo volto non ne mostra. Se le disobbedisco sara' ancora peggio e avvicino la mia bocca alle sue scarpe. Sono semplici scarpe da ginnastica di marca ma appena metto la mia lingua sulla suola lei si ritrae " Va bene cosi'. Volevo solo vedere se lo avessi fatto o avrei dovuto picchiarti per farmi obbedire" " Grazie Kaytlin" le dico semplicemente. Sono un po' sollevato. Mi fa segno di rialzarmi e mi indica una bottiglietta d'acqua che apro e che bevo con avidita'. Prende poi dalla borsa una bustina e me la porge. La apro e ci noto uno spazzolino, dentifricio e del sapone liquido " Puzzi come un animale. Datti una lavata. Vai al bagno e aiutati con il tubo dell'acqua" Non mi sembra vero. La ringrazio di nuovo e corro in bagno. Mi lavo finalmente i denti. Lo faccio tre volte, per togliermi dalla bocca tutte quelle cose che ho dovuto ingurgitare dopodiche' passo al mio corpo. E' un sollievo e mi sembra che persino i miei dolori dovuti alle percosse e alla violenza siano diminuiti. Malgrado il getto sia freddo, ho voglia di sentire l'acqua scorrere su di me dandomi quella sensazione di freschezza alla quale anelavo. Sto ancora lavandomi quando noto Kaytlin sulla porta di quell'angusto bugigattolo adibito a bagno. E' un'altra stranissima sensazione quella di essere osservato da una donna mentre mi lavo interamente nudo " Ora mi ritorna in mente il motivo per cui mi ero innamorata di te" mi dice sorridendo. Cosa vuol dire? Che le piaccio ancora? Una speranza si riaccende dentro di me " Quello che ti ho detto ieri e' ancora valido per me. Se tu, per strano che possa essere, senti ancora un briciolo di sentimento....." " Basta cosi'" mi interrompe " E smettila anche con quella doccia. Ti sei rinfrescato abbastanza" Poso il tubo dopo avere interrotto il flusso d'acqua e la seguo docilmente. Mi sta dando le spalle e per un attimo penso che quello potrebbe essere il momento giusto per attaccarla ma desisto. So di esserle inferiore e che un mio tentativo sarebbe completamente inutile. Potrei sopraffarla all'inizio ma sarebbe un suicidio. Mi riporta alla mia postazione e mi incatena nuovamente " Pensavo che provassi ad attaccarmi" mi dice quando ha terminato " Eri pronta, vero?" " Si. Perche' non ci hai provato?" " Perche' tu sei piu' forte di me. Perche' contro di te non ho chance" Sorride " No, non ne hai. Nemmeno se mi avessi preso alle spalle. Avresti dovuto tramortirmi immediatamente ma non sei in condizioni di farlo. Sei estremamente debole e sarebbe stato un gioco da ragazzi per me ribaltare la situazione. Quindi, e' solo perche' non sei in grado di affrontarmi?" " No, lo sai che non e' solo per questo. Sai che voglio espiare le mie colpe. Te l'ho detto piu' volte e lo ribadisco" Mi guarda e mi sembra di notare in lei uno sguardo diverso dal solito. Sembra finalmente riuscire a comprendermi " Io dovevo farlo, Andrea. Dovevo, capisci? Mi dispiace per te, mi dispiace veramente. Non metto in dubbio che tu adesso sia un altro uomo ma ho bramato la mia vendetta per tutto questo tempo ed andro' avanti. Senza pieta'" " E' questo che mi aspetta Kaytlin? Oggi, domani ed i giorni a seguire?" Non mi risponde. Si avvicina a me. Di nuovo ad un centimetro dalla mia bocca " Beh, adesso posso starti vicino senza dovermi turare il naso per la puzza" " Di solito, mi faccio la doccia due volte al giorno" dico cercando un'ironia un po' complicata vista la situazione " Me ne sono accorta. Quando ti ho rimorchiato in banca olezzavi di colonia. Ed anche quando eravamo al liceo profumavi. Ti vedevo passare ed avrei pagato chissa' cosa per baciarti" Mi prende il mento per l'ennesima volta. Le sue labbra sono ormai ad un millimetro da me. E' costretta a chinare la testa a causa della sua altezza mentre io alzo il collo, uno dei pochi movimenti che riesco a compiere. Protendo poi le mie labbra e riesco a toccare le sue. Non si tira indietro. Anzi, si avvicina quel poco che basta e me le mordicchia. Piano, senza farmi male. Poi sento la sua lingua incunearsi nella mia bocca. Vorrei poterla stringere ma le catene non me lo permettono e debbo lasciare a lei tutta l'incombenza di quello strano ma dolcissimo bacio. Sento il mio cuore schizzare a tutta velocita' ed il mio pene palpitare di nuovo di desiderio. E' un bacio lungo, estremamente sensuale. Mette la sua mano sul mio collo per attirarmi ancor di piu' a lei ma poi tutto finisce e si ritrae " E' stato meraviglioso" riesco a dirle " Si, e' stato bello. Lo desideravo da dodici anni" " Ti prego Kaytlin, termina qui' la tua vendetta. Non lo dico per salvarmi da altre violenze ma perche' vorrei solo starti accanto. Ed hai appena dimostrato che quello che sentivi dodici anni fa' e' ancora vivo dentro di te" " Troppo tardi, Andrea. Troppo tardi. Sono cambiata. Questi giorni mi hanno cambiata ulteriormente. Non puoi capire. Desideravo baciarti ma devo andare avanti" Mi mette il solito bavaglio e poi si allontana. Va verso il tavolo, raccoglie il vassoio e le altre sue cose e tutto ritorna come prima. Il buio e' di nuovo l'unica compagnia che ho. Il buio ed il silenzio assoluto. Se ho fatto bene i conti, questa e' la quarta notte che trascorrero' in questo modo, prigioniero della donna che ho scoperto di amare. Come e' possibile? Come posso amare una donna che mi sta facendo soffrire le pene dell'inferno? Quale assurdo meccanismo si e' instaurato nella mia mente? Eppure, ne sono sicuro al cento per cento. Credo di non essere mai stato sicuro di una cosa in vita mia come sono sicuro del mio amore verso Kaytlin. Mi affascina tutto di lei. La sua sicurezza nel disporre di un uomo nel modo in cui crede me la fa vedere sotto una luce ben diversa da quella della torturatrice sadica. Ormai, ho fatto luce dentro di me, anche se il mio rimane un sentimento irrazionale. Ma cosa c'e' di razionale nell'amore? E le torture? Le ho accettate come segno di riparazione per le violenze che a suo tempo le avevo perpetrato ma anche e soprattutto come l'inevitabile conseguenza del riconoscimento della sua superiorita'. Mi sembra di impazzire. Non ho mai avuto il desiderio di sottomettermi a chicchessia, mai avuto la voglia di essere picchiato e stuprato, ma con Kaytlin accetterei tutto, ne sono sicuro. Cosi' come ho fatto finora. E quello che mi ha inflitto non e' stato certo una passeggiata di salute. Osservo le mie catene e mi viene persino da pensare che mi sembrano superflue in quanto non fuggirei. No, non lo farei. Lei deve terminare la sua vendetta. Questi pensieri mi avvolgono la mente ma penso anche ad altro. Al mio lavoro, ad esempio. Se e quando Kaytlin mi lascera' libero, quale scusa mettero'? Ed i miei genitori? Con loro mi sento almeno una volta al giorno ed avranno sicuramente denunciato la mia scomparsa. Troppi pensieri. La testa mi scoppia, non riesco a respirare bene, le ossa mi fanno male dappertutto, la posizione e' ovviamente quanto di piu' scomodo possa esistere, eppure incredibilmente, mi abbandono al piacere del torpore prima e del sonno poi. Malgrado riesca a prendere sonno, non posso certo dire di svegliarmi riposato. Riesco a dormire per poco e poi mi risveglio diverse volte. Ma non ho piu' i miei maledetti incubi e questo e' gia' molto anche se il dolore che provo e' quasi insopportabile e ancora piu' insopportabile e' il non potersi toccare. Mi sembra di avere il prurito in ogni punto del mio corpo e non poterlo alleviare semplicemente grattandomi e' forse piu' insopportabile del dolore stesso. Mi guardo intorno. Il buio e' meno denso e questo mi fa supporre che e' gia' mattino, supposizione che prende certezza quando sento la porta aprirsi nel piano superiore. Quando Kaytlin accende la luce, vedo che e' rimasta al look casual e questo mi fa capire che non intende usarmi nuova violenza. Almeno per il momento. Mi toglie il morso " Buongiorno Kaytlin" le dico. Non risponde. Mi libera anche una mano e quindi mi offre una tazza con caffe' e latte ed una brioche, cosi' come ha sempre fatto tutte le mattine da quando mi tiene prigioniero. Mangio avidamente e poi le chiedo di poter andare al bagno. Senza aprire bocca, mi libera completamente e fa in modo che io possa espletare i miei bisogni fisiologici mattutini. Questa volta pero', mi ha lasciato libero. Ormai e' sicura che io non potrei mai fuggire. Sono talmente debole che difficilmente riuscirei persino a fare i gradini da solo. Ci metto un bel po' e quando esco la trovo seduta mentre sta trafficando col suo telefonino. Il mio me lo ha sequestrato il primo giorno " Lo sai che se qualcuno ha denunciato la mia scomparsa potrebbero tracciare la cella telefonica del mio telefonino e trovarti?" Mi guarda e sorride " Credevo che avessi capito che non sono una stupida. Prima di abbordare te e i tuoi scagnozzi ho preso tutte le informazioni possibili su di te e su di loro. Per quanto ti riguarda, con il tuo telefonino ho mandato un sms alla banca in cui dicevi che eri ammalato e che non saresti potuto andare al lavoro per alcuni giorni ed un altro a tua madre dove le dicevi che ti prendevi un po' di ferie arretrate e che le avresti trascorse insieme ad una nuova fiamma. Dopodiche' ho gettato il telefonino in un posto lontano da qui'. I tuoi genitori penseranno che non vuoi essere disturbato. Certo, se dovessero immaginare che sei stato rapito, potrebbero tracciare i movimenti del tuo cellulare ma, almeno per adesso, e' tutto tranquillo. Se, quando ti liberero', dovessi denunciarmi, sara' troppo tardi ed in questa casa la polizia non mi trovera' di certo" " Non ti denuncero', stai tranquilla. E loro? Sai se lo hanno fatto?" " No, non l'hanno fatto, almeno fino ad adesso e dubito che lo facciano. Come ho detto l'altra volta, e' difficile che un uomo possa denunciare una violenza subita da una donna. E poi credo che abbiano capito che la mia vendetta sarebbe ancora maggiore di questa" " Kaytlin..." " Cosa c'e' Andrea?" " Io.... Io voglio solo dirti che comprendo questa tua voglia di vendetta ma io sono agli sgoccioli della mia resistenza. Non ce la faccio piu'" Mi osserva ma poi volge la testa dall'altra parte. Mi riguarda e poi si alza e viene vicino a me. Mi reggo in piedi per scommessa e, malgrado io veda che sta per colpirmi, non ce la faccio ad allontanarmi. E' uno schiaffo, forte come al solito, che mi riapre ferite che si stavano rimarginando e che mi manda inesorabilmente a terra. Si avvicina e mi afferra per i capelli per farmi rialzare " Non giocare sui sentimenti, Andrea. Non mi commuoverai. Sarai libero quando io avro' finito. Il tuo trattamento deve essere superiore a quello di quei tre. Tu sei stato l'artefice, ricordatelo" Mi rigetta in terra lasciandomi cosi', nella polvere, nel piscio e nel sangue. Non mi incatena di nuovo. E' gia' qualcosa. La vedo andar via portandosi il vassoio della colazione ma senza spegnere la luce. Sono almeno parzialmente libero e mi sembra di toccare il cielo con un dito. Osservo la mia prigione. Ci sono delle grate in alto che sono state coperte da un vetro simile a quello che serve per oscurare le macchine, e questo spiega il buio quasi totale. Non c'e' altro, a parte il piccolo bugigattolo adibito a bagno. C'e' ancora lo spazzolino ed il dentifricio e ne approfitto per lavarmi i denti. E' un ristoro. Mi annaffio anche il corpo con il tubo dell'acqua ed e' un altro piacere, anche se adesso ho un freddo pazzesco. Ma posso muovermi e questo e' ovviamente un grande beneficio per le mie povere membra. Mi tocco dappertutto. Mi sembra di non aver niente di rotto a parte il naso e deve essere una specie di miracolo considerando le innumerevoli percosse che Kaytlin mi ha inflitto. Il dolore piu' grosso ce l'ho pero' all'ano. Mi viene da sorridere amaramente. Non sono piu' vergine. Oh mio Dio. E' pazzesco quello che mi sta capitando e mi chiedo come convivero' con questi accadimenti. Con quale spirito affrontero' di nuovo la vita di tutti i giorni? E soprattutto in che modo mi relazionero' con un'altra donna? Oh no, io non voglio un'altra donna. Io voglio lei. Perche'? Per quale cazzo di motivo mi sono scoperto a volere Kaytlin? Mi metto seduto a riflettere per l'ennesima volta. E' bella, certo, e' una donna che farebbe perdere la testa a qualsiasi uomo ma non e' solo questo. Sarebbe troppo banale. Amo i suoi gesti e quella sicurezza che si tramuta in superiorita' nei miei confronti. Si, e' quella la sensazione che mi sconvolge. Amo il suo essere superiore, mi affascina, mi intriga e appunto mi sconvolge. Il sapere che lei puo' disporre di me, la sensazione di potenza che emana il suo corpo, il modo in cui da gli ordini e persino le sue minacce mi eccitano mentalmente e fisicamente. E le percosse, le umiliazioni, le violenze? Come posso amare una donna che opera queste costrizioni nei miei confronti? Mi metto la testa tra le mani, cerco di riflettere piu' a fondo perche' non riesco ad accettare quello che ho scoperto di me stesso ma non faccio altro che percorrere di nuovo la stessa strada che mi porta inevitabilmente alla stessa meta. Ho accettato con rassegnazione, quasi con serenita' tutto cio' che mi ha fatto. L'ho accettato per espiare la mia colpa ma questa e' solo una parte della verita'. Si, io mi sento in colpa verso Kaytlin ed inconsciamente ho pensato che quello fosse l'unico modo per riuscire poi a sentirmi bene. Ma c'e' dell'altro. Io volevo essere punito da lei. Per i miei incubi e per quel senso di giustizia che adesso sento mio, che fa parte del mio bagaglio emotivo. Lo voglio ancora? Non lo so. Forse non nella maniera in cui lo sta facendo adesso, troppo pericoloso per la mia salute, ma mi accorgo che l'unico mio vero grande desiderio sarebbe quello di viverle accanto anche per poter espiare definitivamente le mie colpe, per poterle obbedire. Non solo per quella maledetta violenza di dodici anni fa' ma perche' sento che una donna del genere ha quasi il diritto di fare cio' che vuole. Con me e con qualunque altro uomo. E' una sensazione assurda, che non ha niente di reale e di lecito eppure e' quello che io provo nei suoi confronti. E questo e' il motivo principale per cui io me ne sono innamorato. Fine Settimo episodio Per dialogare su questo racconto, inviate una mail a davidmuscolo@tiscali.it