IL PASSATO DI HANNAH Sesto episodio di DAVIDMUSCOLO Langley, contea di Fairfax, Virginia. Mercoledi' 2 luglio 2008 Ore 9.18 am Samuel Baustein interruppe la telefonata che stava facendo e fece segno a Baines, appena tornato da Barcellona, di entrare nel suo ufficio " Allora, Baines" esordi' "Sembra proprio che tutto sia andato per il verso giusto" Per il verso giusto? Leonard Baines aveva ancora nella mente la scena in cui quella ragazza lo teneva sollevato con una mano e gli sembrava ancora di vivere quel momento. Sentiva ancora la paura, l'umiliazione e la sensazione di essere impotente di fronte ad un essere superiore e credette per un momento di avere difficolta' respiratorie, proprio come era accaduto allora, Si allento' il nodo della cravatta e riusci' a sorridere di fronte al suo capo fingendo assoluta normalita' " Direi di si, signore. Jim Block e i suoi tre scagnozzi sono morti, non c'e' stato nessun casino e gli spagnoli nemmeno si sono accorti di quello che e' accaduto. Forse, nemmeno sapevano di avere in casa un terrorista di quella portata" " E' il classico lavoro di Sciarada. E' un uomo con delle risorse eccezionali. Peccato non averlo completamente dalla nostra parte e doversi accontentare delle sue scelte" " Mi permetto di contraddirla, signore. Sciarada non puo' e non vuole essere contraddistinto come un uomo" Baustein aggrotto' le sopracciglia " Cosa vuol dire con questa frase?" " Che Sciarada sono due. Un uomo ed una donna" " Una donna? Questa mi e' nuova. Sciarada aveva sempre lavorato da solo" " Non in questo caso, signore. Nell'incontro che ho avuto c'era un uomo intorno ai trentacinque anni, forse quaranta ben portati ed una giovane donna" " E come era questa donna?" domando' curioso Baustein " Credo che raramente ho avuto il piacere di vedere una ragazza bella come quella. Era molto alta e perfettamente strutturata fisicamente, aveva i capelli lunghi e neri e degli splendidi occhi verdi" Baustein rimase qualche secondo pensieroso. Perche' una simile descrizione gli ricordava qualcosa? Cerco' di andare indietro con la mente ed infine sorrise. Paula Rosen, ecco chi gli ricordava. L'aveva conosciuta circa vent'anni prima a Berlino. No, qualche anno in meno. Si era subito dopo la caduta del muro e doveva essere il 1992. Oh si, adesso era tutto chiaro dentro di lui. Paula Rosen era uno dei suoi piu' grandi insuccessi. Si trattava di uno degli scienziati piu' importanti che avesse lavorato oltre cortina e, dopo la caduta del muro, in quel periodo un po' caotico dove si erano abbattute certe barriere dello spionaggio e dove non si sapeva chi fosse amico e chi nemico, aveva chiesto il suo aiuto. Fino alla caduta del muro, la donna aveva lavorato con la Germania dell'est. Obbligata a lavorare era il termine adatto. Lei e suo marito Franz Rosen erano degli scienziati ma era soprattutto lei ad essere importante e ad avere la mente piu' eccelsa. Con l'unificazione della Germania pero', la situazione non miglioro' affatto per lei. Alcuni agenti segreti che erano stati della STASI, il servizio segreto della Germania Est e che erano ancora fedeli a certi ideali, rapirono lei e la sua famiglia per evitare che un cervello di tale dimensioni potesse lavorare per gli Stati occidentali. La portarono in Russia, dopodiche' divisero la coppia per ricattarli meglio. Se non avessero continuato a lavorare per loro non avrebbero piu' rivisto il proprio partner. Paula Rosen riusci' pero' a fuggire con la sua bambina di tre anni, la piccola e deliziosa Hannah che assomigliava in modo straordinario alla mamma, recandosi di nuovo nella Berlino ormai unificata e contatto' gli americani. Voleva andare negli Stati Uniti e lavorare con loro ma lo avrebbe fatto soltanto se gli americani avessero trovato il marito che nel frattempo era ancora costretto a lavorare per il K.G.B. che, contrariamente a quanto si poteva supporre, era ancora ben saldo in quegli anni post distruzione del muro. Dovette intervenire lui di persona per assicurare la donna che avrebbero fatto del tutto per liberare Franz Rosen e si trovo' di fronte una straordinaria bellezza. Un corpo armonioso ed un viso bellissimo con degli stupendi occhi verdi ma con un cervello da fare invidia ad Einstein in persona. Era gia' sposato all'epoca e innamorato di sua moglie ma questo non gli impedi' di provare una grandissima ammirazione per Paula, per il suo coraggio e per l'amore che provava per suo marito. Le promise che avrebbe fatto del tutto per trovare Franz e per proteggerla. Diede ordine di trovare l'uomo e di portarlo fuori dalla Russia e riusci' in parte nel suo intento. Franz Rosen si trovava dalle parti di Berezniki, una citta' situata in Siberia, dove era costretto a lavorare in un laboratorio scientifico all'avanguardia. Gli uomini della C.I.A. ci avevano messo tre mesi per trovarlo ma a quel punto si trovo' di fronte ad un muro insormontabile. Come farlo evadere? Come farlo senza creare attrito tra il suo Paese e la Russia proprio nel momento in cui queste due grandi Nazioni si erano notevolmente avvicinate politicamente? Decise di contattare Sciarada. Lui era l'unico a poter fare quel lavoro tanto delicato. Sciarada diede il suo assenso ma non riusci' a portare a termine il lavoro. Quando arrivo' a Berezniki, Franz Rosen era appena stato ucciso per aver cercato di fuggire, probabilmente per ricongiungersi con moglie e figlia. Sciarada torno' a Berlino per contattarlo e per metterlo al corrente del suo fallimento, fallimento comunque non dovuto alla sua negligenza. Ma prima del loro incontro Sciarada lo avverti' che voleva conoscere la donna di persona per dirle che suo marito era morto e per metterla in condizione di scegliere liberamente da che parte stare. Non fece in tempo. Gli uomini che erano di guardia a Paula Rosen e la scienziata stessa furono uccisi. Troppo pericoloso lasciar vivere uno scienziato con una mente del genere. Quello che accadde esattamente in quella casa non si era mai saputo ma insieme ai corpi della Rosen e degli uomini di guardia furono trovati anche quelli dell'intero commando di killers che li aveva eliminati ed era stato facile supporre che Sciarada avesse fatto irruzione proprio nel momento in cui quel commando stava facendo quella strage, opponendosi ed uccidendo gli assassini senza pero' riuscire a salvare Paula. Della bambina non si era saputo piu' niente e lui aveva ipotizzato che altri uomini del commando, fuggiti alla furia di Sciarada, l'avessero portata via. Baustein termino' i suoi ricordi e guardo' Baines, rimasto diligentemente in attesa che il suo capo lo congedasse " Mi dica Baines, quanti anni poteva avere quella donna?" " Non saprei dirle, signore. Non ho certo guardato la sua carta d'identita'" " Non sia fiscale. Mi dica quanti anni avra' potuto avere secondo la sua opinione" " Come le ho detto, aveva un corpo molto ben strutturato che poteva trarre in inganno riguardo all'eta' e farla sembrare molto piu' matura ma il viso era fresco e molto giovanile. Se posso azzardare direi una ventina, forse un paio di piu'" Baustein sorrise " Credo ne avesse appena 19" concluse. Ora sapeva che fine avesse fatto Hannah Rosen General Medical Center Florida Boulevard Baton Rouge, Louisiana Giovedi' 20 novembre 2008. Ore 17.22 Hannah Kolb passeggiava nervosamente nel corridoio dell'ospedale. Il suo bellissimo volto rigato dalle lacrime faceva tenerezza e Mark Jennings si alzo' per andare a consolarla " Devi smetterla, Hannah. Non e' cosi' che migliorerai le cose" " Cosa dovrei migliorare? Cio' che non e' migliorabile? Fammi sfogare Mark. Fammi piangere tutte le lacrime di questo mondo" " Ma cosi' ti farai del male anche tu. Ascolta, sono molto piu' vecchio di te e so quello che dico. Lo so che adesso sembra che per te la vita sia terminata ma non e' cosi'. Sei giovane e bella. Soffrirai, ma poi pian piano ricomincerai ad assaporare la vita" " No, la mia vita non sara' piu' la stessa. Senza Simon io non posso vivere" Mark Jennings si rimise seduto. Era inutile cercare di far ragionare una giovane donna innamorata che sta per perdere il suo amore. Povero Simon. Morire a nemmeno quarant'anni, nel pieno della vita, con a fianco una ragazza cosi' bella era veramente una disgrazia. Si rialzo' vedendo il medico che usciva dalla stanza di Simon e gli ando' di fronte, subito imitato da Hannah " Allora dottore?" L'uomo col camice bianco scosse la testa " E' un uomo molto forte e sopporta il dolore stoicamente ma ormai siamo entrati nella fase discendente. Purtroppo, il suo corpo e' completamente invaso dalle metastasi che hanno persino contagiato il cuore e il pericardio attraverso il flusso sanguigno e linfatico e questo e' il motivo dei suoi continui mancamenti. Ora comunque vuole vedervi e dopo che sarete usciti gli daremo della morfina per alleviargli un po' il dolore. Adesso ha detto che vuole essere lucido" A capo chino, i due acconsentirono ma prima che entrassero nella stanza il medico prosegui' "Mi raccomando, signorina. Eviti di farsi vedere in quelle condizioni. Si dia una lavata al viso e si stampi un sorriso falso prima di entrare" Hannah obbedi'. Si diede una rinfrescata e poi entro' insieme a Mark Jennings nella stanza dove era sdraiato Simon che li accolse con un sorriso decisamente inopportuno " Allora? Quanto tempo mi e' rimasto?" Hannah si chino' su di lui. Prese una salviettina umidificata e gli puli' la fronte ed i bordi delle labbra " Sempre con questa tua ironia fuori luogo" " Oh, andiamo. Lo so benissimo che mi restano pochi giorni e quindi voglio approfittarne per parlare con voi" Osservo' Jennings. L'uomo era sulla cinquantina, tozzo e con un considerevole adipe che non ne facevano certo un uomo attraente. I suoi capelli erano ormai un ricordo del tempo che fu e solo pochi esemplari gli davano una parvenza di capigliatura. L'uomo contraccambio' il sorriso e Simon prosegui' "Mark, ne abbiamo gia' parlato. Tu sei l'unica persona al mondo che conosce il mio segreto fin dai tempi di mio padre e mi rimetto a te. Sei il solo di cui possa fidarmi e ti chiedo di avere un occhio di riguardo nei confronti di Hannah. Se lei dovesse avere bisogno di aiuto, tu sei l'unico al quale puo' rivolgersi" " Non c'e' problema, Simon. Sai che su di me puoi sempre contare" " Ti ringrazio Mark. Ora puoi lasciarmi con la mia piccola?" Jennings diede una piccola pacca sulla spalla di Simon ed usci' lasciando soli Hannah e Simon. La ragazza prese la sua mano dolcemente " Ti prego, Simon, riposati. Non ti sforzare" " Non posso, piccola. Non prima di averti parlato. Hai sentito quello che ho detto a Mark?" " Certo. Se dovessi avere bisogno di aiuto lo contattero'" " Si ma, al contrario di quello che ho detto a lui, non fidarti mai completamente. Mark non mi tradisce perche' sa che con me puo' guadagnare un sacco di soldi, come ha fatto prima ancora con mio padre" " Perche'? Cosa c'e' tra voi due?" " Tra noi due niente. C'era qualcosa tra lui e mio padre. Jennings conosceva il suo segreto e di conseguenza il mio" " Ed ora anche il mio" " Esatto" " Perche' hai detto che ci guadagna un sacco di soldi? Ti ricatta?" " Non e' proprio un ricatto. Lui salvo' la vita di mio padre, mio padre lo ricompenso' ed io ho continuato a farlo per un debito di riconoscenza" " Ed io? Dovro' continuare a farlo anch'io quando tu ... .." " Quando io non ci saro' piu? No, piccola. Perche' era Sciarada ad aver un debito con quell'uomo, non tu" " Ma io sono ... .Io saro' Sciarada" " E' proprio questo il punto. Ascoltami bene Hannah. Vorrei che tu mi facessi una promessa. Per anni io e mio padre ti abbiamo addestrata per farti diventare Sciarada ma adesso non sono piu' convinto che questa sia la strada che tu devi percorrere. Ci ho pensato bene e sono certo che tu hai diritto ad una vita normale" Hannah trasecolo' " Ma Simon ... .." " Niente ma, piccola. Io sto per morire e tu mi seguirai se non cambi vita. E questa e' l'ultima cosa che voglio. Il mondo e' cambiato, lo spionaggio e' cambiato. Tu sei intelligente, sei forte ma non sei invulnerabile. Prima o poi troverai qualcuno che ti piazzera' una pallottola in mezzo a quei tuoi stupendi occhi. E questo non deve accadere. Tu sai dove io tengo i soldi e tutto il resto. Hai denaro a sufficienza per tutta la vita. Finisci gli studi e poi trovati un bravo ragazzo e vivi una vita normale. Questa vita non e' adatta a te. Non e' adatta a nessuno" Gli occhi di Hannah cominciarono a riempirsi di lacrime " Ma come faro'? Per anni sono cresciuta pensando di diventare Sciarada. Era questa la mia missione" " Mia piccola Hannah, le cose cambiano e sta a noi adeguarsi a quei cambiamenti. Io voglio per te una vita felice, una famiglia, dei figli. Quello che ho fatto io finora regala solo il brivido, l'adrenalina ma non la felicita' e ancor di meno la tranquillita'. Io la felicita' l'ho trovata solo in quei pochi momenti accanto a te, non andando in giro ad uccidere terroristi. Questa mia condizione, sapere di dover morire, mi ha fatto riflettere, mi ha fatto vedere la situazione dal verso giusto. Ti prego, Hannah, metti Sciarada in naftalina. Fallo per me e soprattutto per te" La ragazza ormai piangeva come una fontana. Simon alzo' con difficolta' la mano per asciugare qualcuna di quelle lacrime che scendevano copiosamente " Sono cosi' confusa ... .." " E' normale che tu lo sia. Ma vedrai, e' per il tuo bene. Promettimelo Hannah. Promettimi che farai del tuo meglio per essere felice e per vivere una vita lontano dai pericoli" " E tutti quegli uomini che fanno del male? Tutta quella gente che Sciarada toglieva dal mondo per crearne uno migliore?" " Quelli ci saranno sempre ma non deve toccare a te questa responsabilita'" " Io sento di avere dei doveri. Non posso nascondere la testa sotto la terra come gli struzzi" " No, amore mio. Tu non hai nessun dovere verso nessuno. Siamo stati noi ad inculcartelo nella testa come un ritornello ma la verita' e' un'altra e cioe' che tutti noi abbiamo diritto di scegliere nella vita e tu non hai scelto. Involontariamente, ti abbiamo manipolato per farti diventare quella che sei" " Ma io ... .Io sento di essere nata per fare cio' che faccio" " E' quello che pensi tu. Troviamo una terza via, allora. Tu finirai il college senza rimetterti al lavoro e solo allora, se il tuo istinto dovesse essere cosi' forte, allora e solo allora resusciterai Sciarada. Ma se invece tu non ne sentirai il bisogno, se la tua vita nel frattempo avra' preso quel percorso che io spero possa prendere, Sciarada sara' seppellito per sempre. Fammi almeno questa promessa" Hannah prese la mano di Simon e glie la strinse dolcemente " Te lo prometto, amore mio. Ti prometto che quando tu non ci sarai piu', Sciarada smettera' di esistere almeno fino alla fine dei miei studi" La ragazza si chino' sull'uomo baciando la sua bocca " Ora va. Non voglio che tu trascorra tutto il tuo tempo nella stanza di un malato. Tanto ho ancora alcuni giorni davanti a me e avrai del tempo per venirmi a trovare" Hannah si alzo' allontanandosi di qualche metro ma poi ritorno' vicino al letto " E con Jennings? Cosa dovro' fare io con lui?" " Ho gia' tutto risolto io. Gli ho dato una cifra considerevole estorcendogli la promessa che non dovra' chiederti altri soldi" " E se non mantenesse la promessa?" " La manterra'. Conosce le tue potenzialita' e sa che non ci metteresti molto a toglierlo di mezzo. Il debito si e' estinto con me. Tu non hai piu' nessun obbligo verso di lui" La ragazza si volto' di nuovo. Le lacrime erano ormai troppo copiose. Usci' dalla stanza ed incrocio' lo sguardo di Mark Jennings " Cosa aveva di tanto importante da dirti?" " Le solite cose tra due innamorati in una situazione del genere" glisso' la ragazza " Gia'. Beh ascolta, Hannah. Io devo andare a Los Angeles ed ho un aereo tra un paio d'ore. Tu sai dove e' il mio locale e se dovessi passare per la citta' degli angeli sai che puoi sempre contare su di me, proprio come ha detto Simon" " Si, lo so, Mark. Vai pure. So come rintracciarti" Jennings abbraccio' la fanciulla per alcuni interminabili secondi e poi si dileguo' seguito dal suo sguardo attento. Mark Jennings era senza dubbio un tipo particolare e, dopo la confessione di Simon, sapeva perche' non si era mai fidata del tutto di lui. Lo conosceva da bambina e pensava che la sua fosse una paranoia in quanto Simon sembrava invece fidarsi del tutto di quell'uomo. Ma le parole del suo innamorato, pochi istanti prima, smentivano questa sensazione. Jennings possedeva un locale a Los Angeles, il , ma questo poteva essere considerato solo uno specchietto per le sue vere attivita' che erano di ben altro tipo oltre che per portarsi a letto un nugolo di belle ragazze. Gia', le vere attivita' di Mark. Aveva notizie per tutti, probabilmente a causa dei suoi contatti ramificati e le vendeva a prezzi salatissimi anche se difficilmente Simon usava tali informazioni. Dopo la confessione di Simon, molti tasselli sullo strano rapporto tra Jennings e Sciarada erano andati a posto e la ragazza capiva ormai perfettamente per quale motivo esisteva quella specie di tacito accordo e poi ognuno di loro proseguiva per la propria strada senza intralciare quella dell'altro. In quel momento pero', Hannah aveva poca voglia di pensare a Mark Jennings. Aveva appena dato una parola a Simon e sapeva che avrebbe dovuto rispettarla. Ma aveva barato e chissa' se Simon se ne era accorto. Gli aveva promesso che, appena lui non ci fosse stato piu', avrebbe abbandonato Sciarada almeno fino al momento della sua laurea. Ma c'era un problema. Sciarada doveva compiere ancora un altro lavoro. Le era pervenuta un'offerta ed aveva appena dato il suo assenso. Avrebbe voluto far vedere a Simon che poteva farcela da sola, voleva rassicurarlo sul suo futuro e sulle sue capacita' ed invece quelle parole, quella volonta' espressa dal suo uomo l'avevano spiazzata. Ma Simon era ancora in vita, anche se gli mancavano ormai solo pochi giorni. Il tempo di compiere l'ultimo lavoro senza infrangere quella promessa fatta. Anche perche' Sciarada aveva una sola parola e l'aveva appena data all'uomo che le aveva offerto quel lavoro. Asciugo' le lacrime, che riempivano in continuazione i suoi occhi, col dorso della mano ed usci' dall'ospedale cercando di respirare quell'aria autunnale a pieni polmoni. Era ora di muoversi. Fine sesto episodio Per suggerimenti e critiche inviate una mail a davidmuscolo@tiscali.it