SEGRETI DI FAMIGLIA Quinto episodio di DAVIDMUSCOLO Ci fidanzammo. Non fu facile con la sua famiglia. Il padre l'aveva perso da qualche anno e gli aveva appunto lasciato l'azienda in eredita' ma la madre lo voleva vedere accanto ad una brava ragazza ed i miei trascorsi non erano proprio cristallini. Ma Carlo era ormai innamorato cotto della sottoscritta e fu facilissimo per me raggirarlo e portarlo dalla mia parte. Se sua madre non voleva perdere l'unico figlio maschio, avrebbe dovuto accettarmi, sia pure a malincuore. La mia vita cambio' poco, comunque. Mi piaceva andare alle feste, con straordinari abiti firmati che obbligavo Carlo a comperarmi, ballando come una forsennata e continuando a mettermi in mostra come quando ero single, flirtando con chi mi piaceva senza che il mio potesse dire una sola parola. Anzi, mi capito' addirittura di mandarlo a casa da solo in quanto io mi sarei fatta accompagnare da qualcun altro. Quello si che era vero potere. Potevo fare il comodo mio, quando volevo e con chi volevo. Ma, malgrado mi capito' spesso di flirtare con altri uomini, non ebbi mai il coraggio di andare con nessun altro. Perche'? Oh beh, perche' ... .. Mi dicevo che era perfettamente inutile e che in fondo Carlo mi soddisfaceva ampiamente come amante. Ed era vero. Altroche' se era vero. Ma quella era solo parte della verita' che era invece piu' articolata e complicata. Io stavo semplicemente cominciando a vederlo con occhi diversi. Non che fino a quel momento avessi cambiato di una virgola il mio comportamento nei suoi confronti. Lui faceva quello che dicevo io, quando lo dicevo io in qualunque caso ed in qualunque occasione e finalmente potevo assaporare quella sensazione di potere assoluto nei confronti di un'altra persona in quanto Carlo era assolutamente dipendente da me e qualunque cosa lui facesse era perche' io gli davo il permesso di farla. Non c'era niente, e ripeto niente, che lui poteva azzardarsi a fare senza che prima avesse avuto da me l'autorizzazione. E quando volevo divertirmi, quando volevo vederlo strisciare ai miei piedi piangendo come un ragazzino, mi bastava che lo minacciassi di lasciarlo, ben sapendo che lui non poteva assolutamente vivere senza di me. Era una mia proprieta'. Ma, come dicevo, col passare del tempo iniziai a sentire qualcosa di particolare che mi sconvolse. Cominciavo ad apprezzare tutti quei gesti che faceva per me, i fiori che ogni sera mi portava, i suoi elogi continui sulla mia bellezza e sulla mia prorompente personalita' ed inconsciamente iniziai a diminuire i miei atteggiamenti da donna dominante. Amavo quando lui si accucciava vicino a me, quando lui mi massaggiava i piedi, la sua tenerezza, la sua disponibilita' e quando faceva qualunque cosa per me. Perche' ogni suo gesto, ogni suo pensiero era indirizzato a me. E questo mi faceva sentire bene. Era potere anche quello, senza bisogno di percuoterlo o umiliarlo. Ma insomma, cosa mi stava succedendo? Semplice. Cominciavo a voler bene a quel ragazzo semplice e gentile e mi rendevo conto che non riuscivo piu' a fare a meno delle sue continue attenzioni e del suo vedermi nettamente al di sopra di ogni altro essere umano. All'inizio di quelle strane sensazioni, mi dicevo che forse non ero quella sadica che credevo di essere ed era quindi normale provare tenerezza nei confronti di un uomo totalmente innamorato di me, ma poi riuscii a leggere meglio nel mio cuore. Oh mio Dio. Io me ne stavo innamorando e quella sensazione era quasi sconvolgente. Sconvolgente soprattutto considerando le mie intenzioni primarie con lui che erano di tutt'altro tipo. Facevo anche i raffronti con Giampiero e mi resi conto che quello che avevo provato per lui non era amore. Era qualcosa di diverso, forse all'inizio fu il ricercare la figura paterna che non avevo avuto ed in seguito la voglia di scoprire cos'era il potere, la dominazione, la voglia di aumentarlo quel potere, anche a costo di farlo soffrire mentre con Carlo stavo quasi cominciando a vergognarmi di usare quel potere che indubbiamente possedevo nei suoi confronti. Pian piano, ma sempre con maggior certezza, stavo scoprendo che semplicemente mi piaceva trascorrere del tempo insieme a lui e farci l'amore. La sua dolcezza, la sua bonta' d'animo, il suo carattere gentile e quel modo di vedermi come una dea, mi avevano conquistata e la mia vita non sarebbe piu' stata la stessa> Mi alzai come una molla, con i brividi sulla pelle. Andai di fuori dove Laura mi attendeva " Allora? Hai terminato di leggere quell'obbrobrio? Dai che ho voglia di tornare a casa" " Credo che tu dovrai attendere un po'. Vieni con me a leggere quel diario" " Ti ho gia' detto che non ne ho voglia. Mi e' bastato leggere l'inizio" " Per una volta nella nostra vita farai quello che ti chiedo. Vieni a leggere" Trascinai la mia gemella e la misi davanti allo schermo, facendole leggere il capitolo che avevo appena terminato ed osservando i suoi comportamenti che iniziarono dapprima con la sua faccia schifata e poi proseguirono con la meraviglia nei suoi occhi " Ma allora la mamma amava nostro padre? E allora perche' i suoi atteggiamenti erano sempre glaciali con lui? Perche' lo trattava come un cagnolino?" " Continuiamo a leggere e forse lo scopriremo" < Fu poco prima delle nostre nozze, circa un anno dopo che ci eravamo conosciuti, che credetti fosse il caso di entrare nei particolari di quello strano sentimento che mi pervadeva. Cominciavo ad essere piuttosto confusa. Dovevo essere una moglie normale o una despota sadica nei suoi confronti? Fino a quel momento, non avevo abbandonato il mio modo di fare dominante anche se l'avevo alquanto annacquato man mano che mi accorgevo di volergli bene ma era indubbio che dovevo prendere una decisione a riguardo, soprattutto col matrimonio alle porte. Di sicuro, mi ero resa conto che a Carlo non dispiaceva affatto avere accanto una donna forte come me. Me ne ero accorta da tantissime cose. In primis dal sesso. Un uomo che non sopporta certe cose non si sarebbe eccitato nel modo in cui lui riusciva a farlo, diverse volte a sera, sempre pronto per le mie esigenze che erano piuttosto notevoli. Certo, poteva essere la mia bellezza a scatenare in lui quei desideri sessuali ma mi stavo accorgendo che piu' io ero dominante nei suoi confronti e maggiore era la sua eccitazione e questa era una prova lampante di quali fossero le sue caratteristiche psicologiche. Ma oltre al sesso, lui sembrava amare tutte le altre mie caratteristiche dominanti. Pensavo che lo facesse per timore di perdermi ma stavo considerando l'ipotesi che semplicemente lui voleva accanto a se una donna come me e che lui possedesse un dolce animo da sottomesso che io, con il mio modo di fare, avevo sviluppato in modo esponenziale. Sembrava proprio che fossimo fatti l'una per l'altro, quindi. Ma dovevo saperne di piu' perche' io ero anche pronta ad abbandonare quel mio modo di fare se lui me lo avesse chiesto. Oh si, l'avrei fatto immediatamente, senza alcun dubbio. Stavo addirittura cominciando a pensare che in fondo non sarebbe stato male essere una moglie normale, preparargli la cenetta e trattarlo da persona e non da oggetto, ben sapendo che lui era in possesso di tutte le doti necessarie per essere un uomo con i controfiocchi. Era intelligente e dotato di una notevole cultura ben sopra la media, era spiritoso, capace sul lavoro anche se poi, dinanzi a me, si calava le braghe e diventava un pulcino timido e impaurito. Io avrei quindi accettato senza batter ciglio anche questa seconda ipotesi ma lui sarebbe stato felice se io fossi stata una normale seppur molto attraente ragazza? Dovevo sapere quindi cosa ne pensasse, magari senza fargli capire che io ero pronta a diventare una donna normale per lui, una donna pronta ad accudire il suo uomo come faceva qualunque donna in quel periodo. Ricordo che avevamo appena fatto l'amore e lui era in estasi come al solito, quasi intimidito accanto al mio corpo nudo. Lo guardai sorridendo, compiaciuta come al solito per come mi guardava " Tra una settimana saro' tua moglie" gli dissi " Ancora non ci credo che io possa avere questa fortuna" Era tenero come al solito ma io dovevo sapere di piu' " Sei sicuro che potrai considerarla una fortuna? Io non sono un tipo facile, l'hai visto" " Tu sei un dono del cielo. So che nella nostra coppia sarai sempre tu l'elemento predominante e questo l'ho accettato fin dal primo momento che ci siamo conosciuti" " Mi piace comandare, mi piace avere il controllo. Sei sicuro che riuscirai ad accettarlo? Sei ancora in tempo per fuggire il piu' lontano possibile da me" " Non fuggirei mai da te. Ti amo troppo. E sono sicurissimo che riusciro' ad accettare qualunque cosa tu deciderai" Lo guardai quasi con affetto ma rincarai la dose " Guarda che potresti pentirtene. Dopo il matrimonio io saro' ancora piu' dominante di quanto lo sia stata fino ad adesso. E' la mia natura e dovrai accettarla se vuoi rimanere accanto a me" " Accettero' tutto perche' ... ... Perche' io ti amo per come sei fatta. Io adoro quel tuo modo di essere, ti obbedisco perche' penso che sia giusto cosi', perche' ti vedo come una dea scesa in terra, perche' sono convinto che tu mi sia superiore" Quelle parole mi fecero venire i brividi. Lo accarezzai dolcemente " E se dovessi picchiarti? Ho un'indole violenta e sono piu' forte di te, potrei arrabbiarmi e potrei farti passare dei brutti momenti" " Se dovesse accadere significa che tu l'hai ritenuto giusto" " Accetterai in silenzio anche eventuali percosse?" " Le accettero', certo, come ho fatto fino ad ora" " Quindi, non dovro' diventare una donna normale per farti felice e far funzionare questo matrimonio?" Mi ricordo che un sorriso gli riempi' la bocca " Io ti amero' sempre e saro' sempre accanto a te, fino a che tu lo vorrai, ma non ti cambierei con nessun'altra. Io ho bisogno ... ..della Flavia che conosco adesso, della donna che mi fa tremare con uno sguardo, che a volte mi fa piangere tutte le lacrime che ho, che mi schiaffeggia violentemente per un nonnulla" " O solo per il gusto di farlo" lo interruppi rincarando la dose" " Anche per il solo gusto di farlo o semplicemente perche' tu lo hai deciso. Io ho bisogno di te, di questa Flavia" Lo tirai su e lo baciai con possesso " Molto bene. Perche' non ho nessuna intenzione di diventare una moglie tutto zucchero e miele. E' chiaro?" Era una piccola bugia. Avrei accettato, eccome. Avrei accettato perche' l'amavo, perche' con lui sarei anche potuta diventare una donna normale ma ero felice di questa sua scelta che non avrebbe cambiato le mie caratteristiche dominanti " Si signora, e' chiaro. Non posso pretendere che lei diventi una donna normale perche' lei e' una donna speciale. E forse non lo vorrei nemmeno" concluse e quell'ultima frase era stata esaustiva. Mi aveva dato del lei, mi aveva chiamata , cosa che in seguito avrebbe fatto, almeno nel nostro privato, per tutta la durata del nostro matrimonio ed aveva apertamente dichiarato che gli sarebbe piaciuto continuare ad avere accanto a se una donna dominante. Questo significava che lui voleva che io continuassi ad essere quella che ero stata fino ad allora. Non potevo essere una donna qualunque se volevo continuare a vedere quello sguardo adorante nei suoi occhi, se volevo essere amata in quel modo totalizzante e soprattutto, se volevo farlo felice. Perche' mi accorsi che la sua felicita' mi stava a cuore piu' di ogni altra cosa. Lo amavo. Ormai ne ero sicurissima, anche se si trattava di un amore strano, particolare, sicuramente diverso e decisi che sarei stata per tutta la vita la donna che lui voleva al suo fianco. Sarei stata la sua padrona, inflessibile e severa. Per la sua felicita' e per la mia> Mia sorella asciugo' una lacrima " Ma allora ... ..Allora e' stato papa' a volerla dominante? Era lui che desiderava obbedirle e servirla. Era lui che voleva sottomettersi alla mamma piu' di quanto lei volesse dominarlo" Accarezzai il bel volto della mia gemella " Probabilmente, erano semplicemente fatti l'uno per l'altra. Papa' era un uomo schivo e timido mentre mamma era esuberante, piena di vita e con un carattere particolare. Papa' aveva bisogno di una donna come la mamma e lei necessitava di uno come lui. Sono sicuro che lei non sarebbe mai potuta stare a fianco ad un uomo troppo sicuro di se stesso. Aveva bisogno di una persona accondiscendente che la adorasse. Cos� come pap� difficilmente sarebbe potuto essere felice con una donna che non fosse di polso. Il fatto della dominazione in se per se esula da questo discorso" " Cosa vuoi dire?" " Voglio dire che probabilmente tutto cio' che e' venuto dopo, gli abiti sadomaso, la frusta e quegli altri oggetti, facevano semplicemente da contorno ma era il loro rapporto ad essere speciale e complementare" Laura non disse nulla e la accarezzai di nuovo " Continuiamo a leggere" le dissi e ci immergemmo di nuovo in quella lettura strana, assurda e fuori da ogni immaginazione Fine quinto episodio Per osservazioni e critiche su questo racconto, inviate una mail a davidmuscolo@tiscali.it