IL PASSATO DI HANNAH di DAVIDMUSCOLO Secondo episodio Mercoledi' 25 giugno 2008 ore 11.30 a.m. Baton Rouge Lousiana Hannah Kolb scese dalla sua bicicletta inserendola nell'apposito supporto fatto a forma di U rovesciata situato a fianco del supermercato. Si tolse il caschetto e lo mise in una specie di sacca fatta di tela robusta di color ecru' posta dinanzi al manubrio e si avvio' all'interno del supermercato provando, appena entrata, un piacevole senso di refrigerio. D'altronde, il caldo di quell'estate era veramente torrido e lei si era appena fatta oltre trenta chilometri in bicicletta. Giro' per gli scaffali alla ricerca di cio' che le serviva e, dopo aver riempito la sporta dei cibi che le interessava comprare, si avvio' verso una delle casse mettendosi in fila dinanzi a quella che riteneva fosse la piu' veloce. La cassiera era una donna di circa quarant'anni troppo truccata, con una massa di capelli rossi e ricci intenta a masticare una chewingum in modo piuttosto volgare e quando Hannah giunse di fronte a lei le sorrise " Ha la scheda del nostro supermercato, bella signorina? Quella per gli sconti" " Ne sono sprovvista" rispose la ragazza sorridendole a sua volta " Male. Ci sono un sacco di dollari che lei puo' risparmiare" Afferro' da sotto il bancone una scheda, la timbro' e poi la offri' alla ragazza che ringrazio', pago' ed usci'. Il caldo torrido la accolse di nuovo ma Hannah non sembro' preoccuparsene troppo malgrado la tuta blu di cotone che indossava, larga e comoda ma con le maniche lunghe, le faceva sentire quel caldo in modo ancor piu' intenso. Afferro' la sua bicicletta togliendola dal supporto, mise la sporta della spesa nella sacca traendone il suo caschetto e stava per indossarlo quando senti' una voce chiamarla " Hannah. Hannah Kolb. Sei proprio tu?" La ragazza si giro' nel sentire il suo nome e sorrise apertamente al ragazzo che l'aveva chiamata. Si trattava di Trevor Cole, un suo compagno di classe. O meglio, poteva definirlo ormai come un suo ex compagno visto che aveva da poco terminato insieme a lui la high school e doveva decidere per il college. Non che avesse particolari problemi. Con la sua media poteva scegliere qualunque college ma lei non voleva allontanarsi dalla Lousiana e stava quindi per scegliere un college che si trovasse all'interno dello Stato. Forse la Tulane University che si trovava a New Orleans. Certo, non era proprio il massimo e lei aveva delle capacita' decisamente superiori che le avrebbero potuto far frequentare il meglio del meglio dei college americani con risultati straordinari ma non era la fine del mondo e si trattava in fondo di un college discreto. Hannah mise il cavalletto alla sua bicicletta e fece un paio di metri per andare incontro a Trevor che bacio' castamente sulla guancia. Il ragazzo contraccambio' con fervore. Dio quant'era bella Hannah. Le piaceva da sempre anche se, al contrario delle altre ragazze, non vestiva mai alla moda e preferiva indossare abiti che non facevano risaltare la sua bellezza. Ma non poteva certo nascondere il suo bellissimo viso, i suoi lunghi capelli neri che teneva perennemente raccolti, i suoi splendidi occhi verdi e la sua statura che doveva superare abbondantemente il metro e ottanta considerando che era praticamente alla sua altezza. E lui di centimetri ne misurava ben 183. Ma era la sua dolcezza, la sua intelligenza ad averlo colpito fin dal primo giorno che aveva frequentato la high school e che l'aveva incontrata. E non era certo il solo. C'era una fila lunghissima di pretendenti intorno a quella ragazza. Ma Hannah aveva sempre declinato ogni invito suo e degli altri ragazzi. L'aveva fatto in maniera gentile, quasi scusandosi e non si conoscevano avventure galanti della ragazza. Si diceva che fosse ancora vergine a 19 anni compiuti. Una cosa inimmaginabile considerando i tempi. Trevor cerco' il suo sorriso piu' smagliante " Che bella sorpresa, Hannah. Come mai in citta'?" " Ci vengo almeno due volte a settimana, Trevor" " Per fare la spesa?" " Anche" " Possibile che tu ti debba fare tutti questi chilometri? Non esistono altri supermercati nei dintorni di dove abiti?" Hannah sorrise a sua volta " Ma certo che esistono ma comunque distano almeno dieci chilometri dalla mia casa e quindi ne approfitto per fare un po' di bicicletta. Prima, quando venivo a scuola, me li facevo tutti i giorni e quindi non e' una gran fatica per me" Trevor acconsenti' con un altro lieve sorriso ma poi si fece serio " Senti Hannah, lo so che non dovrei ma vorrei approfittare di questo incontro. Stasera facciamo una festa io ed altri ragazzi. Lo so che tu non ami questi avvenimenti ma questa e' una festa speciale. Sara' a pagamento ed i proventi saranno devoluti a favore degli sfollati di Katrina. Sembra assurdo ma a tre anni di distanza ci sono ancora molte cose da fare e tante abitazioni da ricostruire. Faremo beneficienza e ci divertiremo. Non e' un'ottima idea?" Hannah sospiro' nervosamente. Non sarebbe stata una cattiva idea una festa. Lei che si vestiva carina, che si truccava e che stava a stretto contatto con i suoi coetanei. Ma lei non poteva, non doveva. Rovisto' nella tasca dei suoi pantaloni e tiro' fuori delle banconote offrendone poi due da dieci dollari a Trevor " E' un'ottima idea. Questo e' il mio contributo ma dubito che potrai vedermi ad una festa" " Ma perche'? Diamine Hannah, perche'? Sei giovane, sei bella e intelligente. Perche' non vuoi stare con i tuoi coetanei? Io sarei felice di stare con te, di trascorrere del tempo con te" Hannah lo guardo' dapprima con disapprovazione ma poi il suo sguardo si fece dolce e allungo' una mano per accarezzare il volto di Trevor " Perche' io non sono fatta per una vita del genere, Trevor. Tu sei un caro ragazzo, sei dolce e anche molto carino e sicuramente molte ragazze ti verranno dietro. Ma io sono ... .Io sono diversa" Trevor Cole sussulto' " Non ti piacciono gli uomini? Dimmelo e cosi' mi metto l'animo in pace" " No Trevor. Non intendevo diversa in quel senso. Mi piacciono i maschi ma ... .Ti prego, non farmi continuare. Ci sono delle cose nella mia vita che e' meglio che rimangano dentro di me. Ciao Trevor. Ti auguro tutto il bene possibile" Hannah si infilo' il caschetto e monto' in sella alla bici ma, prima che si allontanasse, Trevor fu di nuovo vicino a lei. Non poteva attendere oltre. Era stato un caso a fare in modo che incontrasse la ragazza che gli piaceva e doveva dare un seguito a quel caso. Per fermarla e prima che lei si allontanasse con la sua bicicletta, afferro' il braccio della ragazza all'altezza del bicipite e quasi rimase paralizzato dallo stupore. Non era enorme ma era strano. Non sembrava di toccare un arto, sia pur ricoperto da indumenti, ma piuttosto qualcosa di una consistenza decisamente superiore. Qualcosa di caldo ma di terribilmente duro " Cristo santo" bofonchio' "Ma cosa diavolo hai al posto del braccio?" Hannah lo guardo' contrariata. Non amava il contatto fisico, non le piaceva essere toccata. Non in quel modo ed in quel punto, almeno e sicuramente non in una situazione del genere " Ti prego, Trevor, togli quella mano dal mio braccio" Il ragazzo rimase pero' ancorato a quella presa. Era una sensazione strana. Piacevole, quasi eccitante e non aveva nessuna intenzione di interrompere quel contatto, sia pure un contatto filtrato dalla tuta che la ragazza indossava " Sei ... .sei muscolosa. Cioe' ... Non ti ho mai vista sotto questo aspetto. E' strano, non si direbbe. Sei cosi' snella, cosi' flessuosa" " Lasciami Trevor. Non sono muscolosa, ho semplicemente un braccio tonico. Mi piace stare in forma e per questo che mi faccio tanti chilometri in bici. Dai, piantala" Il ragazzo pero' non toglieva la sua presa e anzi, strinse ancor di piu' quasi per assaggiare la consistenza di quel muscolo che non vedeva ma che sentiva e che non riusciva a scalfire malgrado la ragazza non facesse nulla per metterlo in evidenza " Ora capisco. E' per questo che vesti sempre in maniera cosi' castigata. Ti vergogni di avere dei muscoli" " No Trevor, non mi vergogno. Non mi piace mettermi in mostra. Tutto qui'. E ti ripeto, non sono una montagna di muscoli. Faccio molto sport ed il mio corpo recepisce perfettamente i miei allenamenti. Ora devo andare. Vuoi farmi rientrare in possesso del mio braccio?" Trevor pero' non si mosse. Quel contatto era troppo piacevole per terminarlo e Hannah dovette agire. Con l'altra mano afferro' fermamente il polso del ragazzo e, malgrado lui facesse resistenza, lo costrinse agevolmente ad abbandonare la presa. Trevor rimase ancor di piu' scosso " Dio mio quanto sei forte. Hannah, e' per questo che mi respingi? E' per questo che respingi tutti i ragazzi che vogliono corteggiarti? Perche' non siamo alla tua altezza?" La ragazza sorrise " No Trevor, non e' per questo. E' semplicemente perche' ti considero un caro ragazzo ma non ti amo. Ma ti voglio bene. Come ad un amico. Se ti amassi, non starei a guardare la forza fisica o qualunque altra differenza che intercorre tra di noi" " Io pero' ti amo. Oh Cristo, te l'ho detto finalmente. Se mi conoscessi meglio, se mi frequentassi anche al di fuori della scuola, potresti innamorarti di me" Hannah scruto' Trevor. Era carino, decisamente carino. Con quella t-shirt blu che metteva in mostra un fisico atletico, i pantaloncini corti, ideali per il caldo umido di Baton Rouge, che denotavano la massa muscolare di un ragazzo sportivo ma soprattutto con quel viso quasi ingenuo, da bravo ragazzo e con quei capelli castani arruffati che gli donavano un aspetto decisamente affascinante. Ma lei non doveva. Non poteva. Il suo cuore non era libero. Accarezzo' il volto di Trevor e poi spinse sui pedali " Mi dispiace, Trevor. Non sono la ragazza che fa per te" L'attendevano trenta chilometri per arrivare a casa sua. Fine secondo episodio Per suggerimenti e critiche inviate una mail a davidmuscolo@tiscali.it