Sibilo Lei, muscolosa, sta sopra di lui - Ti piaccio? Gli sibil� nell'orecchio. Lei era sopra di lui che le toccava la schiena. Muscolosa. Cercava con le mani di sentire ogni singolo muscolo, duro, forte. Saliva fino alle spalle, dove sentiva i tendini contrarre il deltoide del braccio che la sollevava dal letto. Poi scendeva fino a glutei a stringere. Lei sapeva muovere ogni singolo muscolo, ogni parte di quel sedere duro e rotondo. Sapeva che come fargli perdere la testa. Con il braccio gli stringeva il collo, fino a fargli sentire la pressione del suo bicipite che lui poteva toccare. Avrebbe cos� sentito un muscolo duro, sagomato come una pallina da tennis uscire dal suo morbido braccio. Lei poteva bloccargli la testa mentre lo baciava sul collo. Quando lui si sentiva immobilizzato cresceva il godimento. Poi lei spingeva col bacino con il suo, contraendo l'addome, che diventava scolpito e duro. Passando la mano lui sentiva quel movimento ritmico degli addominali fino all'estasi. - Toccami le gambe. Ora scendi fino al polpaccio. Ti faccio sentire. Lui ubbidiva, afferrava quel muscolo sodo, ancora rilassato. - Sei pronto? - S�. Lei contraeva il muscolo, prima piano, poi sempre pi�. Sapeva bene cosa sarebbe successo. Lui avrebbe toccato freneticamente, avrebbe goduto di quel polpaccio che si induriva fino a uscire quasi dalla pelle. Lei lo sapeva perch� ogni giorno lo allenava, con cura. All'inizio non voleva, temeva di diventare troppo muscolosa. Poi not� che anche agli altri maschi piacevano le suo gambe muscolose e aggiunse chili. Finch� un giorno, mentre si radeva le gambe vide che i muscoli tesi definivano una forma netta e precisa. E poteva controllarli, indurirli e rilassarli a piacere. Lui non avrebbe potuto resistere. - Adesso! Lei a quel punto tendeva tutti muscoli, che si gonfiavano, diventava durissima tra le sue braccia, poteva sentire il suo corpo avvolgerlo fino a fargli male. Anche lei godeva, sentiva di essere penetrata. Poi gli rivolgeva la faccia con la bocca pronta al bacio e faceva scendere la sua lingua pi� che poteva. Lui tentava di ritrarsi ma lei lo stringeva ancora di pi� intorno alla nuca. Il muscolo del suo braccio diventava ancor pi� duro, lui lo teneva ben saldo e si faceva penetrare a sua volta da quella lingua. E veniva, insieme a lei, con potenza.