INFERNO O PARADISO Ultima puntata by Davidmuscolo Tutti i personaggi e le situazioni sono frutto della mia immaginazione Premessa Eccomi giunto alla fine di questo mio racconto. Spero di avervi fatto compagnia e di avervi fatto passare dei buoni momenti. Voglio cogliere l'occasione per ringraziare tutti coloro che mi hanno scritto dandomi consigli e suggerimenti. Sapevo che questa mia storia non era propriamente in linea con le altre storie che scrivete e leggete su questo sito, ma mi piaceva fantasticare su un mondo dominato dalle donne, sia da un punto di vista fisico che psicologico, ma farlo con un linguaggio diverso e soprattutto visto da un'ottica diversa. Tornando a quest'ultimo episodio, volevo dirvi che � stato molto complicato per me scegliere il finale. Ne avevo in mente addirittura tre, ma poi ho optato per questo e spero di aver fatto la scelta giusta. Vi prego di farmelo sapere inviando una mail a davidmuscolo@tiscali.it Grazie. Filippo sent� i passi degli altri tre soldati avvicinarsi ed un senso di impotenza lo attanagli�. I suoi pensieri stavano divenendo caotici in quella situazione che per lui era veramente assurda - Controlla che non sia armato e poi voltalo- ordin� una delle voci sopraggiunte- Sono proprio curiosa di vedere in faccia quel bastardo- Filippo ebbe un sussulto. La voce, quella voce, la conosceva bene. Ed appena la soldatessa, dopo aver controllato che non avesse armi, lo fece voltare, ne ebbe la certezza. Era Marzia, non la splendida, meravigliosa Marzia di cui si era innamorato, bens� la sua ex ragazza, quella che, oltre due mesi prima, gli aveva confessato di aver baciato un altro ragazzo. La traditrice. Ma che ci faceva vestita come un soldato, armata di tutto punto e con un tono di voce piuttosto autorevole? - Marzia?- esclam� infatti il giovane completamente basito La soldatessa fece un passo avanti - E tu come fai a sapere il mio nome? Parla se non vuoi che ti faccia pentire amaramente di essere nato- - Come faccio a conoscere il tuo nome? Ma sono io, Filippo! Non � possibile che tu ti sia dimenticata di me. Siamo stati insieme fino a due mesi fa. Piuttosto, ma che ci fai vestita da soldatessa?- La donna avanz� di nuovo verso Filippo, sempre con il mitra in mano, arma che poi fece roteare e con la quale colp� violentemente il giovane su un fianco - Io insieme a te? Devi essertelo sognato. Non potrei mai mettermi con uno della tua risma- disse la donna rivolgendosi al ragazzo che intanto si era piegato in due contorcendosi dal dolore. Mille domande si affacciavano nella sua mente sconvolta, ma dalla sua bocca usc� solo un rantolo. Ci mise diversi secondi prima di riprendersi e riuscire quindi a replicare - Ma che fai? Sei impazzita? Ti prego, aiutami a capire cosa sta succedendo. Io non ci capisco pi� niente- Filippo guard� il piccolo gruppo di soldati schierati davanti a lui. O per meglio dire, di soldatesse. Anche le altre due erano infatti delle donne ed il giovane ebbe la sensazione di trovarsi in mezzo ad un incubo. Marzia, il sergente, non si degn� nemmeno di rispondergli e si rivolse invece alle sue subalterne - Ok ragazze, non mi sembra il caso di continuare qui davanti a tutti. Stiamo dando spettacolo- fece il sergente riferendosi alle macchine che continuavano a sfrecciare proprio vicino a loro e che rallentavano per curiosare correndo il rischio di procurare qualche incidente- Portatelo dietro la casupola lontano da occhi indiscreti. Voglio lavorarmelo per bene per farmi dare le informazioni di cui ho bisogno- Filippo sotto la minaccia delle armi fu costretto a dirigersi dietro il vecchio canile abbandonato dove ritrov� anche Flaminia che era rimasta l� dietro, intenta ad osservare l'evolversi della situazione - Ora accertiamoci che sia proprio lui, anche se a questo punto mi sembra quasi superfluo. L'ha ammesso proprio lui di chiamarsi Filippo. Comunque prendiamogli le impronte e confrontiamole con quelle in nostro possesso- Una delle soldatesse entr� nella casupola per uscirne qualche secondo dopo con uno zaino dal quale estrasse l'occorrente per rilevare le impronte digitali mentre Filippo si sent� quasi sollevato. Adesso avrebbero scoperto che stavano prendendo un granchio e lo avrebbero lasciato andare, anche se rimaneva il mistero di Marzia sergente dell'esercito. E se si trattasse di uno scherzo? O per meglio dire di una vendetta per quei due schiaffi ricevuti due mesi prima? Non sembrava per� plausibile una cosa del genere. Come avrebbe potuto sapere che stava tornando a casa se neanche lui fino ad un paio d'ore prima ne era a conoscenza? C'era qualcosa che gli sfuggiva. Ma intanto la soldatessa gli fece mettere l'indice su un vetrino sotto il quale passava un laser che rilevava i dati e li memorizzava in un database generale. Pochi secondi dopo il risultato era pronto. Marzia si avvicin� per leggere l'esito e non nascose un gesto di esultanza. Si avvicin� quindi a Flaminia dandole una pacca sulla spalla - Ora possiamo dirlo senza timore di sbagliare. Grazie a te abbiamo catturato un pericoloso terrorista. Brava soldatessa! Sei stata veramente in gamba- Filippo rimase di stucco. In quegli ultimi due mesi gli era capitato di tutto, ma questo era veramente troppo. Ma di che stavano parlando? Doveva esserci un errore, uno scambio di persona - State sbagliando. Marzia ti prego, tu mi conosci. Io un terrorista? Io non ho mai fatto del male a nessuno- Ancora una volta Marzia sembr� non ascoltarlo, prestando ascolto invece alla replica ed alle spiegazioni di Flaminia - Grazie sergente. Devo dire che non mi sembrava proprio vero. C'era il famoso eversore Filippo Cancellieri che faceva l'autostop. Roba da non credere. Quello era l� davanti ed io non avevo neanche un'arma con me in quanto tornavo da una licenza. Non ho mai avuto dubbi che si trattasse di lui. Avevo visto la sua faccia un migliaio di volte ed ora che potevo catturarlo ero disarmata e non potevo certo immaginare che lo fosse anche lui. Mi sarei mangiata il fegato per la rabbia. Per fortuna ho avuto il buon senso di telefonarle ed il suo consiglio � poi risultato giusto. Bisognava farlo salire in macchina come se niente fosse. Certo, per tutto il tragitto ho avuto un po' di timore che poi � scemato quando mi sono accorta che, malgrado la sua fama sanguinaria, se ne stava buono e tranquillo. Per� non le nascondo che non vedevo l'ora che arrivasse il luogo del nostro appuntamento, il vecchio canile abbandonato- - Anche noi non vedevamo l'ora. Volevamo fare tutto senza dare troppo nell'occhio e le mie superiori mi hanno ordinato di non mettere neanche i posti di blocco. Poteva essere troppo pericoloso per te se si fosse insospettito. Certo, nessuna di noi poteva immaginare che se ne andasse in giro disarmato altrimenti ce lo avresti portato bello ed impacchettato in caserma. Comunque non valeva la pena rischiare. Ascoltavamo tutto tramite il tuo telefonino che hai lasciato intelligentemente acceso ed anche noi ci siamo rese conto che l'arresto di Filippo Cancellieri era meglio portarlo a termine in modo indolore- Filippo aveva ascoltato la conversazione tra le due giovani donne rimanendo sempre pi� trasecolato mentre continuava ad essere guardato a vista dalle altre tre soldatesse armate di tutto punto. Era completamente incapace di comprendere cosa gli stesse accadendo. Doveva trattarsi di un incubo e tra poco si sarebbe svegliato tutto sudato a fianco della sua bellissima fidanzata. Macch�. Il dolore al fianco era terribilmente autentico e questo non lasciava adito a dubbi. Stava effettivamente vivendo quella situazione paradossale. Nel frattempo Marzia, smesso di parlare con Flaminia prese una radio trasmittente dalla tasca del suo pantalone e si allontan� dalle altre per rimanere in disparte - Ce l'abbiamo generale- disse appena sent� una voce dall'altro capo - Perfetto sergente. Lei sa cosa deve fare- - Sissignora!- - Bene! Far� in modo che sia lei che la soldatessa che l'ha raccolto possiate avere un encomio ed una promozione. Avete reso un servigio allo Stato- - Troppo buona generale. Abbiamo fatto solo il nostro dovere- Marzia ripose la radio e questa volta sofferm� il suo sguardo su Filippo e dopo aver sistemata la sua arma a tracolla si posizion� con le mani sui fianchi. Era uno sguardo carico di disprezzo - Ma guardalo il nemico pubblico numero uno. Tremante e vestito da pagliaccio. E tu saresti l'uomo che vuole sovvertire la nostra democrazia?- Filippo ormai era sull'orlo di una crisi nervosa continuando a non raccapezzarsi di fronte a quello che stava accadendo - Ti prego Marzia, se � uno scherzo facciamola finita qua. Mi sto sentendo male- Il sergente si avvicin� al ragazzo prendendolo per il mento gettandolo addosso al muro della casupola - Prima di obbedire al mio generale voglio sapere da te come fai a conoscere il mio nome. Stavi per caso progettando di uccidermi? Chi ti ha fornito la notizia che ero io il sottufficiale che aveva l'incarico di scovarti ed arrestarti?- - Io ucciderti? Io non ucciderei nemmeno una mosca. Ma come � possibile che ti sia dimenticata di me? Ci conosciamo da sempre e siamo stati insieme fino a due mesi fa- - Ancora con questa storia. Vorrei proprio sapere cos'hai in mente e dove ti vuoi appigliare. Comunque visto che non vuoi parlare non mi resta che usare le maniere forti- disse il sergente porgendo la sua arma ad una delle soldatesse e togliendosi poi sia la giacca che l'elmetto. Rimase in canottiera malgrado il freddo fosse sceso pungente e Filippo not� come la giovane donna possedesse una notevole muscolatura, al contrario della sua ex ragazza che invece aveva una linea molto morbida. Possibile che in poco pi� di due mesi fosse diventata cos�? Eppure era lei, lo stesso volto, la stessa voce e lo stesso nome - Ti do l'ultima possibilit� di parlare e dirmi ci� che mi interessa altrimenti ti prometto che quando avr� finito con te sarai irriconoscibile. E poi parlerai ugualmente. Oh si se parlerai. Sono una soldatessa e tu dovresti ben sapere quanto possiamo essere convincenti quando vogliamo- prosegu� la ragazza mettendosi in posa da combattimento - Io non voglio combattere contro di te- obiett� il giovane, ma Marzia lo colp� con un pugno allo stomaco talmente violento che lo fece piegare in due dal dolore - Ti conviene difenderti perch� io non mi lascio certo intenerire- Filippo malvolentieri si mise in posa anch'egli. Non era certo un esperto nella lotta ma sapeva difendersi discretamente e non era un vigliacco, anche se quella ragazza, Marzia o chiunque essa fosse, si muoveva con grazia e velocit� . La soldatessa era veemente nei suoi attacchi ed il ragazzo si trov� ben presto pressato dalla maggiore abilit� della ragazza che dopo appena poche schermaglie entr� nella sua guardia con un poderoso calcio frontale bissato da un tremendo colpo portato con il lato esterno della mano. Ambedue gli attacchi erano stati portati con velocit� e con una potenza tale che facevano denotare una splendida forma fisica ed una forza di gran lunga maggiore a quella di una qualunque donna ed anche di molti uomini. Sicuramente pi� di Filippo che pure non era scarso fisicamente. I due colpi lo avevano comunque raggiunto al volto e lo avevano fatto stramazzare a terra con la faccia piena di sangue. Il ragazzo era stordito e la soldatessa lo avrebbe potuto finire con estrema facilit� , ma attese invece che il giovane si riprendesse quel tanto da potersi rimettere in piedi. Filippo nel frattempo si era reso conto che contro quella ragazza aveva ben poche possibilit� . Era agile, veloce e molto forte ma doveva avere qualche punto debole. Era una normale giovane donna, anche se molto allenata, non una femmina statuaria e potente come quelle di quel mondo che aveva appena lasciato. Si lanci� a testa bassa verso la ragazza. Forse se l'avesse presa alla sprovvista poteva sperare di avere la meglio. Cerc� disperatamente di colpire Marzia con dei pugni che andarono per� tutti miseramente a vuoto. La soldatessa sembrava quasi scherzare con lui, tale era la sua superiorit� . Quando decise di fare sul serio per Filippo cal� il buio totale. Marzia aspett� che il giovane tentasse di nuovo di colpirla andandogli sfrontatamente di fronte a mani basse e quando Filippo fece partire il pugno, Marzia diede la sua dimostrazione di forza. Par� il cazzotto con la mano aperta e poi la richiuse immediatamente cominciando a fare leva sul polso del ragazzo. Filippo sbianc� in volto. Cercava disperatamente e con tutte le sue forze di liberarsi senza riuscire minimamente ad intaccare la leva che Marzia continuava a fare. Fu costretto ad abbassarsi sempre di pi� fino ad inginocchiarsi davanti a lei. Solo con una mano quella ragazza gli stava causando un dolore atroce. Ma Marzia non sapeva cosa fosse la piet� . Era stata addestrata a non averne. Con un'ulteriore torsione fece girare il braccio di Filippo spezzandoglielo e facendolo urlare dal dolore. Ora piangeva il povero ragazzo, senza sapere che quello che stava per arrivare sarebbe stato ancora peggio. Marzia ormai voleva distruggerlo soprattutto psicologicamente, fargli capire a cosa sarebbe andato incontro se non avesse parlato. Lo tir� su per i capelli e gli mise la mano sinistra sulla gola e la destra all'altezza dell'inguine per poi sollevarlo sopra la sua testa. Filippo era ormai terrorizzato. Sentiva la forte mano della ragazza sulla sua gola e non ebbe neanche il coraggio di tentare di ribellarsi. Continuava a pensare che non poteva essere vero quello che gli stava capitando. Venire sollevato in quella maniera da quella giovane donna, carina e femminile, malgrado la divisa che indossava era quanto di pi� anomalo gli fosse mai capitato. Anche pi� di aver vissuto oltre due mesi in un mondo dominato da donne. Questa Marzia infatti non dava proprio l'impressione di poter fare ci� che stava effettivamente facendo. Alta leggermente al di sopra della media, sfiorava infatti il metro e settanta, a prima vista dava l'idea di essere piuttosto magra. Filippo d'altronde l'aveva vista nuda decine di volte. Ma era la stessa ragazza? Questa sembrava molto pi� tonica, pur mantenendo le stesse caratteristiche fisiche della ragazza con la quale era stato insieme per tanto tempo. Quello che contava era comunque che lo stava portando sopra la sua testa e che l'aria cominciava a mancargli. Marzia continu� a portarlo in quella maniera per diversi secondi quasi in segno di trionfo, poi decise di accelerare la questione. Prese una spinta con le braccia e gett� il ragazzo addosso al muro del vecchio canile, come se si trattasse di immondizia e non di un essere umano. Filippo gi� dolorante per la rottura del braccio, dovette sopportare questo ulteriore supplizio. Ormai sentiva un gran dolore in tutto il corpo. Molte costole dovevano essersi incrinate se non addirittura rotte e quando vide Marzia avanzare verso di lui, cerc� disperatamente di indietreggiare mentre il terrore ormai aveva invaso la sua stessa essenza. La soldatessa sfoder� un ghigno osservando il maldestro tentativo del giovane che, piangente e dolorante cercava di sfuggirle. Con la mano sinistra prese Filippo per il maglione riportandolo in piedi, mentre prepar� il braccio destro in un pugno, per il momento soltanto abbozzato, solo per incutergli paura. Ma non ce ne sarebbe stato neanche bisogno. Filippo tremava e piangeva come un bambino. Si era ormai reso conto della lampante superiorit� della ragazza e sapeva benissimo che era totalmente nelle sue mani e di questo Marzia se ne beava. Godeva nel vedere gli uomini letteralmente strapazzati dalla sua indiscutibile superiorit� fisica. Nel suo lavoro gli era capitato decine di volte e mai nessuno era arrivato anche minimamente ad impegnarla. Picchiare un uomo, ridurlo ai minimi termini, vederlo piangere di paura come in questo caso, lo riteneva la giusta ricompensa per tutte le ore di allenamento giornaliero al quale si dedicava. - Allora?- domand� con aria di superiorit� - Sto aspettando che tu parli e mi dica che intenzioni avevi? Stavi preparando un attentato nei miei confronti? Soprattutto, come facevi a sapere il mio nome? Ti do qualche secondo di tempo per rispondermi e poi proseguir� nella mia opera. Ti demolir� pezzo per pezzo- La ragazza attese qualche istante per sentire le risposte di cui aveva bisogno. Ma quale risposte avrebbe potuto dare il povero Filippo? Non aveva la pi� pallida idea di cosa stesse parlando la giovane donna - Ti prego- piagnucol� tremando il giovane- io non so niente- Marzia decise che non valeva la pena attendere oltre. Quel ragazzo era ostinato e lei lo avrebbe punito come meritava. Il pugno che aveva gi� preparato da diversi secondi scatt� violento e talmente veloce che Filippo neanche lo vide partire. Ma lo sent� in modo spaventoso. La sua testa scatt� lateralmente quasi fosse quella di una marionetta ed il sangue usc� a flotte dal naso e dalla bocca imbrattando il muro della casupola. Ma Marzia non era ancora soddisfatta. Prima si lanci� in un calcio circolare eseguito con maestria che devast� definitivamente il volto del ragazzo e quindi lo fin� colpendolo col dorso della mano. Filippo stramazz� di nuovo a terra in stato di semi incoscienza, incapace di difendersi dalla furia della giovane donna - E cos� non vuoi parlare. Ti ritieni un duro eh. Ma io sono molto pi� dura di te. E non sar� certo il rischio che uno dei tuoi accoliti possa provare a farmi qualcosa, che mi far� perdere il sonno- Marzia sollev� il malcapitato per i capelli ed ancora con un perfetto stile di karate lo colp� con il palmo della mano. Stavolta Filippo non ebbe scampo. Lanciato con una veemente violenza e da una distanza cos� ravvicinata, il ragazzo vomit� sangue e cadde definitivamente nel mondo dei sogni. Marzia guard� con disprezzo il giovane che era disteso a terra, stroncato dai suoi perfetti colpi, amareggiata solo perch� non aveva potuto ucciderlo con le sue mani ed un po' meravigliata dalla facilit� con la quale aveva distrutto la sua resistenza. Certo, lei era perfettamente allenata e nessun uomo le avrebbe potuto resistere a lungo, ma quel ragazzo si era fatta la nomea di duro ed invece si era arreso alla sua bravura nel breve volgere di pochi secondi. Pensava che avrebbe dovuto faticare un pochino per aver ragione di lui, non si aspettava neanche lei una lotta cos� impari. Comunque, pur piangendo, era riuscito a tenere la bocca chiusa e questo non era mai accaduto. Ogni volta che aveva dovuto estorcere qualcosa dalla bocca di un uomo c'era sempre riuscita. Dopo qualche minuto di lotta con lei, anche il pi� cocciuto ed ostinato le aveva detto quello che lei voleva sentirsi dire. Era la pi� brava di tutte quando si trattava di ridurre un uomo ad un rottame sia fisico che psicologico. Sapeva come spezzare le sue ossa senza ucciderlo, come farlo tremare di paura al suo cospetto, come ridicolizzarlo dall'alto della sua superiorit� , ed anche stavolta era riuscita in parte nel suo intento. Ma non era riuscita a scucirgli una parola. Flaminia le si avvicin�. Non era stupita ovviamente. Conosceva bene la sua sergente e sapeva che pur essendo pi� giovane di lei era una furia distruttrice quando si trattava di dover picchiare ed umiliare un uomo. L'aveva vista in azione anche contro diversi uomini, anche di stazza superiore, ed il risultato era sempre stato lo stesso - Certo che � strano sergente. Non riesco proprio a capire come sia stato possibile catturarlo in una maniera simile. Un ricercato famoso come lui che si mette a fare l'autostop completamente disarmato. Se avessi saputo una cosa del genere l'avrei ridotto io stessa in questo modo. Non sar� brava come lei ma sono una soldatessa anch'io e sono bene allenata. Non esiste un maschio che pu� tenermi testa. Ed invece sono stata per tutto il tragitto col fiato sospeso. Pensavo addirittura che si fosse imbottito di esplosivo e credevo di saltare in aria da un momento all'altro. Non trova che sia assurdo tutto questo?- - Lo � in effetti. Ma non fartene un cruccio. Lo so che avresti potuto sconfiggerlo con facilit� , ma da brava soldatessa hai obbedito agli ordini. Per quanto riguarda lo strano modo in cui si � fatto prendere Filippo Cancellieri non ho proprio una risposta da darti. Anche quando l'ho visto nutrivo addirittura dei forti dubbi che potesse essere veramente lui. Ma poi hai visto l'esito delle impronte digitali? C'� la certezza assoluta. Non ci sono dubbi, si tratta proprio del nostro ricercato- rispose Marzia - Ed ora?- domand� ancora Flaminia - Ed ora faremo quello che deve essere fatto. Il generale ha dato un ordine e noi lo eseguiremo- Il sergente conged� Flaminia ed ordin� alle altre tre soldatesse di far rinvenire Filippo. Ci vollero per� parecchi minuti prima che il ragazzo riprendesse conoscenza. I colpi che gli aveva inferto la giovane donna erano stati di violenza inaudita. Aveva il naso fratturato in diversi punti, la bocca e gli occhi erano talmente gonfi che riusciva a malapena a guardare intorno a se. Gli mancavano diversi denti ed aveva inoltre diverse ossa rotte, compresi quelli del braccio, ed il dolore era talmente acuto che quasi si sentiva svenire di nuovo. Le gambe, pur essendo l'unica parte del corpo ancora integra, erano malferme e cadde di nuovo a faccia avanti dopo che le soldatesse lo avevano aiutato a rialzarsi e dovettero di nuovo riprenderlo e tirarlo in piedi, lasciandolo poggiato stavolta sul muro della casupola. Filippo era talmente confuso, tutto gli sembrava cos� assurdo, che la sua mente non riusciva pi� ad elaborare qualcosa degna di un ragazzo della sua intelligenza. Era riuscito ad integrarsi in un mondo quasi completamente differente dal suo ed ora, a pochi chilometri da casa, stava vivendo quest'incubo. Le tre soldatesse che lo avevano aiutato a rialzarsi nel frattempo avevano raggiunto il loro sergente che dopo aver dato quella sonora lezione a Filippo, aveva ripreso possesso della sua arma. I quattro militari si disposero in linea puntando le loro armi verso il giovane. Marzia avanz� di qualche passo e poi si rivolse al ragazzo scandendo bene le parole - In nome del popolo italiano dichiaro te, Filippo Cancellieri, colpevole di atti di terrorismo atti a sovvertire le istituzioni dello Stato. E per questo reato, anche in considerazioni dei numerosi delitti di cui ti sei macchiato, sei stato condannato a morte mediante fucilazione immediata- Filippo rimase sconvolto molto di pi� di quanto lo fosse stato fino a quel momento. Il giovane scoppi� in un pianto dirotto mentre ancora si poggiava addosso al muro - Fucilazione? Voi siete pazze. Io non ho fatto niente. Per l'amor di Dio, vi prego, non potete farmi questo. Non potete uccidermi su due piedi. Se anche fossi colpevole dei reati di cui mi accusate avrei diritto ad un processo- Si era infervorato Filippo, ma riusciva a parlare male ed a fatica. La bocca gonfia, la mancanza di diversi denti, non gli davano un brillante eloquio - Nessun processo per te- rispose Marzia pacatamente. Lo Stato non ha intenzione di fare di te un eroe, o peggio ancora un martire. Un tuo eventuale processo avrebbe una risonanza cos� ampia che sicuramente un gran numero di maschi si sentirebbe in dovere di continuare la tua opera divenendo terroristi assassini. E questo il Potere, cio� noi donne, non possiamo permetterlo. In questo modo nessuno sapr� pi� niente di te ed il tuo nome sar� presto dimenticato- - Maschi terroristi? Donne al potere? Ma di cosa stai vaneggiando?- riprese Filippo. Quelle donne dovevano essere tutte completamente pazze. Poi per� qualcosa cominci� a venirgli in mente e sembr� illuminare l'oscurit� della sua mente - E quando sarebbe cominciato tutto questo?- cerc� di informarsi il ragazzo - Lo sai benissimo. Sono cose che si studiano fin dall'asilo- - Ed io invece voglio che tu me lo dica- ribatt� Filippo smettendo di piangere e impossessandosi di nuovo della sua dignit� - Ne ho diritto! Voglio che questo sia il mio ultimo desiderio- - Contento te. Da dove comincio?- - Da quando le donne hanno preso il potere- - Ok! Tutto � iniziato al termine della Guerra Mondiale- - La Seconda Guerra Mondiale?- interrog� Filippo - Ma quale Seconda Guerra Mondiale. Grazie a Dio ce n'� stata solo una, quella terminata nel 1918. Dopo questa guerra, l'Umanit� era stanca di come gli uomini al potere stavano portando il nostro pianeta alla distruzione totale, ed in molti Paesi democratici, tra cui ovviamente il nostro, si � deciso di dare un cambiamento netto a questa situazione. Voi uomini pensavate solo a farvi la guerra mentre noi donne promettevamo la pace ed abbiamo vinto democraticamente le elezioni. Da quel giorno quasi tutti i Paesi del mondo sono stati governati democraticamente dalle donne e c'� stato un lungo periodo di pace e prosperit� . Ma questo a voi uomini non bastava, volevate sempre di pi�, volevate tornare al potere, e contemporaneamente in diversi Stati ci sono stati dei tentativi di colpi di Stato per rovesciare i Governi eletti dal popolo. Per fortuna noi donne avevamo gi� il possesso degli eserciti dove avevamo estromesso tutti i maschi proprio perch� c'era il timore di quello che � poi avvenuto. In questo modo � stato facile reprimere le vostre insurrezioni. Gi� da allora infatti ogni donna, e specialmente una soldatessa, era allenata duramente proprio per fronteggiare contemporaneamente anche diversi uomini. Quello che ti ho fatto io � solo un pallido esempio, come ben saprai, di ci� che qualunque donna pu� fare. Qualunque di queste mie soldatesse � in grado di uccidere a mani nude pi� di un uomo. Voi uomini avete il fisico, noi l'intelligenza e la costanza. Vuoi che continui? - Si, ti prego- - Bene! Tornando a quel periodo, tutte le vostre sommosse sono state represse nel sangue. Ma i Governi di allora decisero di porre un freno ad un eventuale ripetersi di situazioni del genere e decisero di emanare nel 1938 le famose , leggi con il quale si escludeva ogni maschio da qualunque carica importante e vi emarginava in ruoli secondari. E l'Umanit� ha ricominciato a vivere di nuovo in pace. Ora quasi tutto il mondo � governato da donne e presto anche quei pochi capisaldi in mano agli uomini cadranno e finalmente tutto sar� nelle nostre mani. Era giusto ed inevitabile che questo accadesse e non saranno certo quelli come te a farci tornare indietro, nel medioevo maschilista. Quei terroristi come te che uccidono innocenti per il proprio tornaconto personale, perch� vogliono il diritto al voto, diritto che vi abbiamo dovuto togliere per salvaguardare interessi superiori, perch� voi fate solo del male, voi insozzate qualunque cosa tocchiate. Ormai anche la maggioranza degli uomini ha capito che un mondo governato dalle donne � un bene per tutti ed ora vivono felici in famiglie dove il potere decisionale � ad esclusivo appannaggio femminile, vivono in un mondo dove non esistono furbi, spintarelle o quant'altro, e dove il successo personale � dovuto esclusivamente alle proprie capacit� . Si chiama meritocrazia e voi uomini non avete mai saputo neanche cosa significasse. Certo, per avere tutto questo abbiamo dovuto usare spesso la forza, privarvi di alcuni diritti, ma era necessario per il bene comune- Filippo aveva ascoltato tutto con la massima attenzione. Ora tutto gli era chiaro adesso. Non era tornato nel suo mondo come aveva creduto. La porta dimensionale aveva aperto l'ingresso per un mondo ancora diverso. Forse c'erano centinaia di mondi paralleli, forse migliaia o addirittura milioni, chi poteva dirlo? Ed ognuno di essi correva autonomamente. Questo ad esempio era stato in tutto e per tutto uguale al suo fino alla fine della Prima Guerra Mondiale per poi prendere un'altra direzione. Si erano risparmiati gli orrori della Seconda Guerra Mondiale e politicamente ora era completamente differente dal suo. Ma in questo mondo tante cose continuavano a procedere di pari passo col suo. Esisteva addirittura una sua copia perfetta, identica persino nelle impronte digitali. E c'era una copia di Marzia proprio davanti a lui con il mitra puntato, pronta ad ucciderlo. Sicuramente c'era un doppio di tutte le persone che aveva conosciuto, compresi i suoi genitori. Ed ironia della sorte aveva visitato due mondi dove il dominio femminile era assoluto ed in questo chi lottava per i diritti civili, come il suo doppio, era considerato un terrorista. Gli venne stranamente da ridere. Ed ora come glie lo avrebbe spiegato che lui non c'entrava niente? Poteva dir loro che lui veniva da una dimensione parallela? Pens� che tutto sommato non era completamente sbagliato quello che quel doppio di Marzia aveva sostenuto con tanta enfasi. Lui veniva da un mondo in cui il potere, quello vero, era totalmente in mano agli uomini. Ma forse proprio per questo c'erano guerre in abbondanza, fame, disoccupazione ed ogni genere di discriminazione, mentre questi due universi paralleli dove le femmine esercitavano il dominio assoluto sembravano isole felici. Certo, non tutto era giusto, non tutto era perfetto, ma stando a quello che aveva visto nel mondo delle amazzoni ed a quello che gli aveva raccontato Marzia, le donne avevano risolto molti dei problemi che affliggono il suo. Ed aveva anche imparato sulla sua pelle quanto potesse essere piacevole sottostare al volere ed al potere di una donna, se questo potere veniva usato in modo corretto nell'ambito della coppia. Ma ormai tutto questo non aveva pi� importanza. Quelle donne erano pronte per ucciderlo e lui invece di tremare di paura continuava a ridere. Quanto � strano il destino. Sembrava quasi che si fosse preso gioco di lui. E lo stesso nome di donna ricorrente in tutto quello che gli era accaduto in tre mondi diversi.... Sembrava come se un beffardo burattinaio si fosse divertito a manovrarlo a suo piacimento. Marzia guard� inebetita il ragazzo che continuava a ridere quasi in preda a convulsioni - Che cos'hai da ridere?- -Fra un po' tu scoprirai di aver ucciso un innocente. Non so quando accadr� , ma so che Filippo, il vero Filippo che tu cerchi, prima o poi far� un altro attentato. E' inevitabile che accada. Un terrorista non si ferma fino a che non viene catturato od ucciso perch�, per sbagliato che possa essere, lotta per un ideale. Ma solo quando lo prenderete, tu capirai di essere un'assassina quanto lui. Si possono fare errori in nome dei propri ideali. Li ha fatti lui e lo stai facendo tu- Marzia non aveva idea di cosa stesse dicendo Filippo, ma un brivido la percorse. Doveva per� continuare. Aveva un ordine superiore da espletare e lei era abituata a rispettare gli ordini - Sei pronto Filippo Cancellieri?- Il ragazzo non rispose, immerso com'era nelle proprie divagazioni. Aveva vissuto una magnifica avventura che nessun altro essere umano avrebbe potuto neanche immaginare. Peccato che solo la sua Marzia ne fosse al corrente, almeno in parte. Era sopravissuto ad un incidente stradale passando in un altro universo ed in questo si era salvato da una forzuta paranoica assassina. Ma aveva anche potuto provare cosa volesse dire amare per davvero. Ed ora tutto quanto stava finendo. Non avrebbe mai pensato di morire cos� giovane, ma questo era quello che il burattinaio gli aveva riservato. Alz� gli occhi verso le quattro soldatesse pronte con le loro armi, in segno di sfida. Il suo doppio di questo mondo avrebbe forse voluto morire cos�. Sono assurdi gli ultimi secondi di vita di una persona. Sembrano non finire mai, sembrano eterni. Ma niente � eterno. Marzia alz� il braccio per dare il segnale alle sue compagne e dopo qualche istante lo abbass�. E poi il crepitio delle armi che fece da antipasto ad un silenzio irreale. Il silenzio della morte. Marzia si avvicin� al corpo senza vita di Filippo osservandolo con un sentimento nuovo. Era compassione, certo, come quella che ognuno prova davanti ad un morto, ma era anche la sgradevole sensazione di non aver fatto la cosa giusta. Si chin� su di lui, gli chiuse gli occhi e poi lo sollev� con cura con le sue forti braccia, mettendogli una mano sotto la testa ed un'altra sotto le gambe. Se Filippo l'avesse potuta vedere mentre lo portava con estrema facilit� dentro la casupola, avrebbe constatato come una volta di pi�, questa situazione fosse diventata ormai una prassi, ed ogni donna che incontrava, per un motivo o per un altro, si sentiva in dovere di prenderlo in braccio. Sicuramente si sarebbe reso conto che quella donna non poteva essere la sua ex ragazza. La muscolatura della soldatessa, o almeno quello che si intravvedeva sotto la canottiera era decisamente tonica e molto ben definita tanto che riusciva a trasportare un uomo di corporatura media senza particolare difficolt� . Si sarebbe chiesto anche come aveva fatto a non capire subito la differenza che esisteva tra le due Marzie, ma sicuramente avrebbe goduto nell'essere sollevato e trasportato in maniera dolce e delicata come ora la soldatessa stava facendo. Il sergente depose il corpo di Filippo sopra ad un tavolo per poi coprirlo con una coperta militare. Adesso tutto era veramente terminato. Tutto ma non l'amore che Marzia, la sua Marzia, la splendida e perfetta amazzone provava per lui. Quello non sarebbe mai potuto terminare. L'avrebbe atteso a lungo, l'avrebbe cercato dappertutto, e forse chiss� , ne avrebbe ritrovato una sua copia perfetta in uno dei mondi di cui ormai solo lei ne conosceva l'esistenza. Perch� lei non si sarebbe mai arresa. Certo, ancora non sapeva che esistevano vari universi e che sparsi in questi universi c'erano altri uomini, alcuni simili ed altri perfettamente uguali al suo Filippo, ma prima o poi ne sarebbe sicuramente venuta a conoscenza. Perch� lei era testarda, ma era soprattutto una donna innamorata. Ed una donna innamorata lotta fino alla fine per salvare il suo amore, a costo della sua vita, contro tutto e contro tutti, anche quando pu� sembrare tutto perduto, fino a quando il suo cuore non cesser� di battere ed anche quel suo ultimo battito sar� sempre e solo per l'amore della sua vita. FINE