INFERNO O PARADISO dodicesima puntata by Davidmuscolo Tutti i personaggi e le situazioni sono frutto della mia fantasia Filippo era immobile davanti alla finestra sorseggiando una bibita al succo d'arancio mentre al di l� del vetro ancora si riuscivano ad intravvedere spiragli di cielo in mezzo a maestose nuvole che avanzavano minacciose. Tra poco sarebbe quasi sicuramente sceso un bel temporale, uno di quegli acquazzoni di inizio primavera che ti fa ricordare di non riporre nel cassetto gli abiti invernali, e Filippo si premun� di avvertire Claudio di togliere gli indumenti stesi ad asciugare. Ritorn� quindi nella sua postazione appena in tempo per sentire il videotelefono accanto a lui squillare. Il bellissimo volto di Marzia era apparso sul display e Filippo digit� un tasto in modo da poter conversare con la sua futura sposa - Amore, cosa stavi facendo di bello?- esord� la donna - Di bello proprio niente signorina Marzia. Anzi, a dir la verit� mi stavo annoiando un po' e non vedo l'ora che lei ritorni a casa. Pensi che stavo alla finestra ad osservare il tempo e mi sono accorto che sta per arrivare un bel temporale ed allora ho avvertito Claudio di togliere i vestiti stesi- - Bravo, tesoro mio. Ora per� mi sento in colpa per quello che ti sto per dire- - Di che si tratta signorina?- domand� con preoccupazione il ragazzo intuendo ci� che gli avrebbe detto la donna- - Hai gi� capito vero? Ho avuto un imprevisto di lavoro e non far� in tempo ad arrivare per cena. Mi dispiace tanto, piccolo mio- - Un altro imprevisto signorina?- chiese deluso il ragazzo- - Si un altro tesoro. Credimi, anch'io vorrei poter trascorrere con te tutto il mio tempo, ma non posso fare altrimenti. Si tratta del mio lavoro. Ti prometto per� che domani mi prender� mezza giornata di ferie e la dedicher� completamente a te. Se vuoi andremo a fare acquisti e ti comprer� tutto quello che vuoi. Potrai svuotarmi la carta di credito se lo riterrai opportuno- - Ma a me non interessa- obiett� Filippo - Tutto quello che desidero � passare la serata con lei. - - Sei un vero tesoro. Sto per sposare il ragazzo pi� bello ed adorabile del mondo. Anzi, di tutti i mondi. Sono veramente una donna fortunata. Ora per� devo proprio tornare al lavoro. Mi raccomando, appena Claudio andr� via assicurati di installare l'antifurto e la chiusura elettronica correttamente. E naturalmente non far entrare nessuno- - Certamente signorina- - Bravo! E ricordati che ti amo da impazzire- concluse la poliziotta - Anch'io la amo immensamente- Marzia gli invi� un bacio con la mano e scomparve dal display lasciando Filippo solo con i suoi pensieri. Non era la prima volta che la sua fidanzata non tornava a casa per la cena e questa era una cosa che non riusciva proprio a sopportare. Rimaneva tutto il giorno in attesa del ritorno di Marzia, con la sola compagnia di Claudio, compagnia che, malgrado si fosse affezionato a quel tipo strambo, non lo solleticava pi� di tanto. Ma probabilmente con nessun maschio di quell'universo avrebbe potuto instaurare una vera amicizia. Troppo diverso da tutti gli altri per poter fare anche solo una decente conversazione. La noia era il suo vero dramma. Aveva parlato con Marzia di questa situazione e la donna gli aveva garantito che dopo sposato avrebbe potuto iscriversi ad uno dei circoli esistenti in citt� e trascorrervi almeno un paio di giorni a settimana. Ma neanche lei riusciva a comprenderlo appieno, a capire che lui non era come tutti gli altri, che aveva bisogno di spazi che in questo mondo non erano concessi ai maschi e questo era l'unico limite che riconosceva a quella meravigliosa donna ed alla vita in questo mondo. La noia si era acuita maggiormente quando Claudio, dimesso dall'ospedale due settimane prima completamente ristabilito, era ritornato al loro servizio ricominciando ad occuparsi di tutte le faccende domestiche che nei giorni precedenti erano state appannaggio proprio di Filippo con l'aiuto del suo futuro suocero. Erano infatti trascorsi due mesi da quando era stato rapito da Patrizia e liberato da Marzia ed alcune cose erano cambiate da quel momento. Il ritorno alla vita normale era stato particolare per Filippo. Marzia gli era stata molto vicina prendendosi due settimane di riposo ed accudendolo in modo continuo. Per prima cosa l'aveva portato da una psicologa per fargli superare quello che per la donna era stato un gravissimo trauma, mentre per Filippo era stato semplicemente un'avventura avuta al di fuori della coppia che gli aveva causato, e continuava a procurargli, dei terribili sensi di colpa a causa del piacere con il quale, pur costretto, aveva fatto l'amore con la sua carceriera. Questo dal punto di vista della violenza sessuale. Ben diverso e pi� consistente semmai era stato il trauma subito a causa del terrore con il quale aveva convissuto per tutta la durata di quell'interminabile giornata di prigionia. Ma era stata paura di morire tra le mani di quell'assassina dotata, come tutte le donne, di una forza enormemente superiore alla sua, non certo per timore di una violenza sessuale. Malgrado tutto quello che aveva visto in quel mondo, ancora non riusciva a definire stupro un atto sessuale fatto con costrizione da parte di una donna nei confronti di un uomo. Eppure non poteva trattarsi d'altro. Ed infatti la sua fidanzata l'aveva trattato come un ragazzo proveniente da un grave violenza subita, e nei giorni susseguenti alla sua liberazione aveva avuto quasi paura di toccarlo evitando qualsiasi accenno al sesso per dargli il tempo di riprendersi totalmente. Solo dopo un paio di settimane gli aveva preso le mani tra le sue dicendogli che lei era disposta ad aspettare tutto il tempo necessario prima di fare l'amore. L'avrebbero rifatto solo quando Filippo l'avrebbe ritenuto opportuno pur desiderandolo in maniera spasmodica - Io per lei sar� sempre pronto. Io l'amo e vorrei che ricominciasse al pi� presto tutto come prima- le rispose calandosi perfettamente nei panni del maschio medio di quest'universo. Maschio sottomesso, docile e fragile che lui tendenzialmente non era affatto, ma che al cospetto di Marzia diventava automaticamente quasi a sottolinearne inconsciamente la superiorit� in tutti i campi. E pensare che in tutti i rapporti avuti finora Filippo aveva sempre avuto il pieno controllo della situazione, era stato sempre l'elemento dominante della coppia, sempre rimanendo entro certi limiti. Ma aveva sempre avuto ragazze che avevano riconosciuto la sua autorit� , l'autorit� di un maschio. Ma Marzia, questa Marzia, non certo quella del suo mondo, era di un altro pianeta, di un altro universo e non solo dal punto di vista letterale della parola. Era lei che conduceva il gioco dall'alto di una superiorit� evidente in tutto quello che faceva. Fisicamente non c'erano proporzioni. Era talmente pi� forte di lui che non si poteva neanche fare il minimo paragone. Ma era con il suo modo di fare, con la sua intelligenza, che Filippo ne aveva decretato il riconoscimento come perno della coppia, lasciandole completamente la gestione del rapporto. In un mondo del genere era inevitabile che questo avvenisse, ma per lui che proveniva da altri lidi non era scontato che accettasse anche psicologicamente questa situazione. Ed invece se ne era ben presto fatto una ragione e quando obbediva ad un ordine della sua donna non lo faceva solo per timore di un comportamento violento da parte sua, ma perch� ne riconosceva la superiorit� e di conseguenza l'autorit� . Un po' come succedeva ai soldati che erano capaci di andare in battaglia con tranquillit� eseguendo l'ordine di un loro comandante del quale ne riconoscevano le doti di comando e del quale si fidavano ciecamente. Avevano perci� ripreso a fare l'amore. All'inizio era stato tutto molto lieve, con Marzia che si posava cautamente sopra di lui, colmandolo di attenzioni stando ben attenta a non fargli male. Ma poi pian piano si era ritornati a fare sesso come all'inizio della loro storia, prima che irrompesse Patrizia nella loro relazione, quel sesso cos� strano per tutti e due ma che li coinvolgeva in tutti i loro sensi, in maniera totale e sublime, fatto da due esseri che pi� contrapposti non potrebbero essere, ma che riusciva comunque ad unirli e ad esaltarli, ed a regalar loro quella felicit� e quell'appagamento che si verifica solo nelle vere storie d'amore. Alcuni giorni dopo aver ripreso a fare l'amore Marzia gli aveva chiesto di diventare suo marito. Era successo in un ristorante di lusso che Marzia aveva prenotato per l'occasione. Gli aveva comprato un nuovo abito ed aveva preteso che lo indossasse e quindi erano andati in quel posto meraviglioso situato proprio al centro di Roma. Luci soffuse, ambiente di gran classe, cibo scarso ma di ottimo gusto, c'era proprio tutto l'occorrente per una bella serata romantica anche se Filippo non immaginava che lo sarebbe stata fino a quel punto. Quando Marzia tir� fuori l'anello dicendogli la fatidica frase " Vuoi diventare mio marito?" il giovane rimase completamente di stucco. Ancora non conosceva tutte le tradizioni in uso in quel posto e considerando il potere assoluto che le donne avevano sugli uomini non credeva che dovesse dare il suo consenso per sposarsi e pensava che dipendesse esclusivamente da Marzia decidere se, come e quando farlo. Trascorso il primo istante di evidente smarrimento Filippo guard� Marzia in attesa ansiosa della sua risposta, in piedi davanti al tavolino, in tutta la sua maestosa figura. Ne ammir� i lineamenti del viso belli e dolci, i suoi splendidi occhi verdi, i suoi seni che quasi sembravano esplodere, cos� prorompenti e ammalianti, ed il fisico statuario e perfettamente proporzionato alla sua notevole altezza, reso ancora pi� sensuale da un mini abito che la fasciava divinamente e che lasciava vistosamente scoperte, avvolte da stimolanti calze di seta, due lunghissime e magnificamente tornite gambe che sembravano non finire mai. Certo, erano tutte belle le donne di questo mondo, ma la sua Marzia possedeva molte cose in pi�. O forse era semplicemente il modo in cui lui la guardava, uno sguardo da uomo innamorato, di un uomo che l'ammirava e che la desiderava in ogni momento pi� di ogni altra cosa al mondo. Si alz� di scatto e felice come non lo era mai stato in vita sua, gett� le braccia al collo della sua fidanzata - Certo che lo voglio! Voglio essere suo marito. Voglio restare con lei per tutto il resto della mia vita- E cos� erano cominciati i preparativi per le nozze che Marzia aveva fissato per il mese prossimo e che voleva fare in grande stile. Tutto sembrava surreale per Filippo. Mai avrebbe creduto di potersi sposare cos� giovane e dopo cos� poco tempo che conosceva una donna. Ma qui era tutto diverso. I rapporti tra uomini e donne erano capovolti e lui, alla sua et� , cominciava addirittura a non essere pi� tanto giovane come lo era invece nel suo mondo. Gi� , il suo mondo. Gli mancava eccome. Era inutile negarlo a se stesso. Gli mancavano soprattutto i divertimenti, gli scherzi e le chiacchiere con i suoi amici, le sigarette e magari qualche birra il sabato sera. E naturalmente gli mancavano tutti gli affetti e le sue persone care che l'amore per Marzia aveva in buona parte contribuito a rendere la loro assenza meno pesante. Se solo avesse potuto avere tutte e due le cose.... Magari anche solo per avvertirli che stava bene e che aveva conosciuto una donna eccezionale che amava alla follia. Si sarebbe portato appresso solo alcune fotografie che lo immortalavano insieme a Marzia, per farle vedere ai suoi amici e farli schiattare d'invidia, e poi sarebbe ritornato dalla sua donna. Sarebbe stato bello poter fare abitualmente questi salti dimensionali, passare da un mondo all'altro come se si prendesse un ascensore. Invece di spostarsi di un piano, opl� , ci si spostava da un universo all'altro. Eppure se era accaduto una volta doveva poter accadere nuovamente. Ritorn� con la mente a due mesi prima quando, in modo del tutto fortuito, quella porta dimensionale lo aveva scaraventato in questo mondo. Era cominciato tutto proprio in una giornata di pioggia, una giornata come quella che stava vivendo in quel momento visto che al di la del vetro erano cominciati a scendere, come previsto, grossi goccioloni. Un tremendo acquazzone gli aveva fatto perdere il controllo della sua auto ed era stato magicamente risucchiato in questa dimensione. A pensarci bene non era stata la pioggia a fargli perdere il controllo, bens� un lampo di luce talmente intensa da accecarlo completamente per alcuni istanti. E se fosse stato proprio il lampo ad aprire quella porta? Non ci aveva mai pensato, ma in quel momento vedendo la pioggia scendere sempre pi� copiosamente un'idea pazzesca si stava facendo strada nelle sua mente. Ma c'era stato qualcosa di non assurdo in tutta quella storia? Forse in quel punto esatto dove era atterrato, che tra l'altro distava pochi chilometri da dove abitava con Marzia, in determinate giornate si creava un accesso per questo secondo universo, l'universo parallelo dove tutto sembrava uguale e nello stesso tempo contrario. Che gli costava provarci? Se avesse scoperto che quell'idea funzionava e che quindi poteva ritornare nel suo mondo, non sarebbe stato complicato ritornare di nuovo in questo, dalla sua Marzia, per poterla sposare e per poter vivere sempre insieme a lei, come le aveva promesso e come desiderava. Certo, in un caso del genere avrebbe dovuto spiegare poi a Marzia le motivazioni della sua partenza e la sua fidanzata non glie l'avrebbe certo fatta passare liscia. Tanto per cominciare gli avrebbe dato una punizione esemplare, forse l'avrebbe anche picchiato un poco, ma poi avrebbe capito. Era una donna di grande intelligenza e sensibilit� e soprattutto era pazzamente innamorata di lui ed alla fine lo avrebbe perdonato e lo avrebbe portato all'altare. Se invece, come era molto pi� probabile, non avesse trovato niente, avrebbe avuto tutto il tempo di tornare a casa ed aspettare Marzia per trascorrere il resto della serata insieme a lei. Doveva per� superare l'ostacolo Claudio e quello non sarebbe stato affatto semplice. Decise che doveva provarci. Per pazzesco che potesse essere era l'unico modo che aveva per rivedere la sua famiglia che immaginava disperata alla sua costante ricerca in ogni angolo del mondo, senza sapere che ogni sforzo era completamente inutile perch� di Filippo in quel mondo ormai esisteva solo il ricordo di chi l'aveva amato. Avrebbe scritto una lettera per non far preoccupare troppo Marzia e per spiegarle i motivi che l'avevano indotto a prendere una decisione simile, cercando di farle capire che non si trattava di una fuga da lei, ma di una semplicissima voglia di rivedere la sua famiglia, d'inventare qualche scusa con loro e poi, appena possibile, avrebbe fatto ritorno, perch� l'amava e non poteva neanche pensare di vivere senza di lei. And� in camera a cambiarsi per indossare qualcosa di semplice ed adatto a quella giornata piovosa, e quindi scrisse la lettera lasciandola in bella mostra, si mise in tasca le fotografie che lo ritraevano insieme alla sua splendida donna ed infine prese l'ombrello e si diresse verso la porta. Oltrepass� la cucina dove Claudio era intento a preparare la cena, stando bene attento a non far rumore per eludere il tuttofare, ma questi doveva avere il radar incorporato perch� usc� dalla cucina e prima che Filippo potesse aprire la porta intervenne - Ma che stai facendo Filippo? Mica avrai intenzione di uscire?- l'apostrof� - Devo chiederti un grosso favore Claudio - rispose il giovane costretto ormai a dare qualche spiegazione all'uomo senza scendere troppo in particolari che non avrebbe mai potuto capire- Ora io devo uscire di casa. E' probabile che rientri prima dell'arrivo della signorina Marzia. Tu pertanto chiudi casa quando esci e per favore non dirle nulla della mia uscita. Ma se invece non dovessi rientrare le ho lasciato una lettera dove le spiego le mie motivazioni- - Vuoi uscire di casa a quest'ora? E con questo tempo? E non sai neanche se ritorni? Ma sei pazzo?- - Fermo Claudio! Una domanda alla volta. E' tutto esatto. Voglio uscire di casa adesso anche se piove. Anzi, soprattutto perch� sta piovendo, e non ho idea se ritorner� in serata oppure no. E forse sono pure pazzo considerando quello che ho in mente. Ma comunque tu non ti preoccupare. Sono abbastanza grande per potermela cavare da solo- - Ma non ti rendi conto che � pericoloso uscire di casa da soli di sera? -prosegu� Claudio sempre pi� esterrefatto- Non ti � bastata quello che ti � successo? E poi se ti lascio andare la signorina Marzia mi licenzier� . Ed io non posso correre il rischio di perdere il lavoro. Mia moglie mi riempirebbe di botte e mi metterebbe in punizione per il resto della mia vita. Ma si pu� sapere dove hai intenzione di andare da solo a quest'ora?- - Non te lo posso dire- rispose Filippo cercando di spostare Claudio che nel frattempo si era frapposto tra lui e la porta per non lasciarlo uscire. Il giovane cominciava ad innervosirsi. Non avrebbe voluto usare la forza nei confronti dell'uomo anche perch� il confronto tra i due era impari. Troppo netta la differenza di stazza tra i due a suo favore e pertanto cerc� con delicatezza di spostarlo senza per� riuscire nell'intento. Dopo un altro paio di tentativi inutili, Filippo prese il braccio dell'uomo e lo scaravent� addosso al muro e finalmente la strada per uscire si era liberata. Solo per qualche secondo per�. Claudio si rialz� in piedi e mentre Filippo era intento ad azionare la pesante porta d'acciaio lo raggiunse - Ti prego Filippo non farlo. Aspetta almeno che io me ne sia andato. Tra un'ora mia moglie verr� a prendermi e tu potrai fare quello che vuoi. Fallo per me, ho tanta paura che lei possa arrabbiarsi con me- Il giovane si volt� ad osservare Claudio. Stava effettivamente tremando di paura al solo pensiero che sua moglie potesse addossargli la colpa della sua fuga e, conoscendo la severit� della donna, tutto lasciava immaginare che sarebbe potuta andare proprio come Claudio aveva paventato, con la signora Silvia, la moglie dell'uomo, a punirlo duramente se si fosse comportato da complice nei suoi confronti. Pens� per qualche secondo a come evitare che Claudio potesse essere incolpato di ci� che stava per fare, ed alla fine l'unica soluzione che trov� fu quella di renderlo innocuo. Arm� il suo braccio destro e poi colp� duramente con un violento pugno al mento l'uomo che stramazz� al suolo dopo aver barcollato per una manciata di secondi, senza dargli alcuna possibilit� di difesa, semmai ne fosse stato capace. Era debole Claudio, come probabilmente lo erano tutti i maschi di quel mondo, talmente debole che con un solo pugno Filippo lo aveva mandato nel mondo dei sogni. Si sincer� che l'uomo, malgrado giacesse inanimato, stesse bene ed accortosi che respirava regolarmente si allontan� da lui proseguendo nell'operazione dell'apertura della porta. Ultimata questa fase si rivolse all'uomo che ovviamente essendo svenuto non poteva proprio ascoltarlo - Mi dispiace Claudio, ma l'hai proprio voluta tu. Non posso aspettare che tua moglie ti venga a prendere. Devo approfittare della giornata di oggi. Sta piovendo forte e Marzia ritorner� a casa tardi. Chiss� quando mi potr� ricapitare un occasione simile. E dopo esserti preso questo bel cazzotto tua moglie non potr� rimproverarti niente- Si volt� di nuovo ed usc� di casa avviandosi a passo veloce verso la sua meta, ovvero il punto preciso in cui aveva fatto il suo ingresso nella dimensioni delle amazzoni. Da quel giorno c'era passato diverse volte, sempre in macchina con Marzia, anche perch� era praticamente necessario fare quella strada per far ritorno a casa dopo essere stato in citt� . La sua fidanzata infatti possedeva questa casa in un quartiere residenziale ed abbastanza signorile, ma praticamente isolato dal resto di Roma, a met� strada sulla via che portava al mare, ed anche la sera del loro primo incontro, quando Marzia lo salv� dalle tre violentatrici, stava appunto ritornando nella sua dimora. Ogni volta che transitavano in quel punto la sua fidanzata lo stringeva forte a se benedicendo il Fato che l'aveva aiutata ad incontrare il ragazzo dei suoi sogni. Questi ricordi gli procuravano un'infinita tenerezza, ma malgrado amasse Marzia oltre ogni immaginazione era risoluto al massimo nel far ritorno nel suo mondo. Il temporale intanto si faceva sempre pi� insistente, assomigliando proprio a quello che aveva aperto la porta dimensionale e questo non gli dispiaceva affatto. Si era ormai convinto che se si fossero ricreate le stesse condizioni atmosferiche, si sarebbe di nuovo creata anche la porta. Forse quel punto aveva qualcosa di magico, magari qualche intersezione di longitudine e latitudine di cui lui non aveva la pi� pallida idea, o una strana questione di magnetismo, oppure chiss� cos'altro. Erano aperte tutte le ipotesi. La cosa importante era solo ritrovare la porta e capire in quale situazione questa si creasse per poterci fare il suo ingresso a suo piacimento. Intanto per� doveva fare i conti con il vento che quasi gli strappava l'ombrello di mano facendolo inzuppare completamente. Attravers� l'intero quartiere guardandosi intorno sospettoso ogni qualvolta passava una macchina. L'esperienza avuta per ben due volte in poco pi� di due mesi lo avevano costretto suo malgrado a cambiare il suo approccio mentale alla visione di bellissime donne che un tempo avrebbe divorato con gli occhi, accompagnando lo sguardo con frasi di complimenti o di approccio, mentre ora aveva imparato a temerle, abbassando gli occhi ogni volta ne incrociava una. Soltanto quando stava con Marzia si sentiva tranquillo. Era ovviamente una sensazione del tutto nuova per lui avere una donna che lo proteggesse da tutto e da tutti, e superati i primi giorni di inevitabile smarrimento, la considerava come una delle cose pi� piacevoli che aveva trovato nella sua nuova vita. D'altronde quello era un mondo in cui diverse cose andavano al contrario. Le donne erano cacciatrici e proteggevano il loro maschio mentre gli uomini delle semplici prede che una volta prese si dedicavano completamente alle loro padrone ricevendone in cambio proprio quella protezione di cui avevano bisogno. Intanto decise di accelerare ancora di pi� il passo. Le ultime abitazioni erano ormai definitivamente alle spalle ma doveva percorrere circa un chilometro prima di arrivare alla strada principale e temeva che nel frattempo Claudio potesse essersi svegliato ed in questo caso avrebbe dato sicuramente l'allarme chiamando proprio la sua fidanzata. Percorso anche l'ultimo tratto che lo portava sulla strada principale risal� ad est in direzione del centro di Roma. Si trattava di una grande arteria sempre percorsa da diverse autovetture, ma questa volta il traffico era notevolmente pi� scarso del solito, probabilmente a causa del tempo che era sempre pi� inclemente. Filippo camminava lontano da dove passavano le vetture sia per passare inosservato, sia per evitare gli schizzi che a volte sembravano vere e proprie cascate d'acqua e finalmente dopo un altro paio di chilometri si trov� a costeggiare la pineta. Ora doveva stare bene attento a ritrovare il punto dove sia Marzia sia le tre malintenzionate avevano lasciato la loro auto e poi inoltrarsi all'interno della pineta stessa per un altro chilometro circa, alla ricerca della porta. Cominciava ad essere stanco. Gli abiti che indossava non erano certo adatti per una situazione simile malgrado avesse cercato i pi� comodi del suo guardaroba, e la pioggia li aveva completamente inzuppati. Gett� l'ombrello che a causa del vento gli era pi� che altro d'intralcio ma finalmente trov� il punto esatto. Ora doveva cominciare la sua camminata dentro la pineta e fare esattamente il percorso contrario rispetto a quello della volta scorsa . Era trascorsa oltre un'ora da quando aveva lasciato la casa di Marzia ed ora iniziava la parte pi� difficile: ritrovare il punto esatto e sperare che la sua idea non fosse cos� folle come supponeva egli stesso. Ma non era affatto facile. Gli alberi sembravano tutti uguali e nessuna luce gli appariva. Credeva di avere un senso d'orientamento piuttosto sviluppato, ma si guardava intorno e non aveva la pi� pallida idea di dove si trovasse. Per di pi� si sentiva nervoso come non mai e gli sembrava di sentire da lontano rumori come di una persona che si avvinava. Se si fosse trattato di una donna malintenzionata la sua vita in quel momento non valeva un soldo bucato. Si chin� in ginocchio prendendo la testa fra le mani. Ma chi glie l'aveva fatto fare? Aveva tutto quello che un uomo di questo mondo poteva desiderare. Ma forse non era troppo tardi. Anche se Claudio aveva gi� lanciato l'allarme, Marzia lo avrebbe ripreso con se. Almeno era questo ci� che sperava. Intanto per� lo scalpiccio si faceva sempre pi� forte. La persona non doveva trovarsi molto lontana ed il panico lo avvolse completamente. Che cosa gli stava succedendo? Si era sempre considerato un ragazzo abbastanza coraggioso e dopo soli due mesi di vita in questo mondo si ritrovava frignante e piagnucoloso. Decise di ritornare a casa ma doveva fare un giro pi� largo per evitare di incontrare la persona di cui sentiva ormai distintamente i passi sul fogliame. Fece solo pochi passi per�. D'improvviso una luce accecante proveniente da chiss� dove lo illumin� completamente. Filippo si mise le mani negli occhi e quando li riapr� gli sembr� di sognare. Un sogno bellissimo. La luce lo avvolgeva in una maniera cos� intensa che pareva irreale, ed all'interno di quella luce tutto era scomparso. Gli alberi di cui la pineta era piena non esistevano pi� e dal nulla si era creato un vortice. Si trattava di una spirale con i colori dell'arcobaleno bellissima ed invitante che sembrava richiamare Filippo al suo interno. Il ragazzo guard� in alto quasi a ringraziare il Cielo. La sua idea folle aveva funzionato. Cammin� lentamente per quei pochi metri che lo separavano dal vortice e si fece risucchiare dall'energia che emanava quella spirale. Pens� che tra poco avrebbe riabbracciato il suo mondo e questo gli don� una felicit� immensa. Fine dodicesima puntata Per consigli e curiosit� contattatemi inviando una mail a davidmuscolo@tiscali.it