INFERNO O PARADISO Undicesimo episodio by Tutti Marzia si trovava a fianco della tenente Domiziana Aureli viaggiando a tutta velocit� attraverso le strade deserte di Roma con la potente vettura della polizia. La commissaria ripercorse con la mente l'infernale giornata che aveva appena trascorso. Il rapimento del suo fidanzato, il ferimento di Claudio e poi le indagini che aveva accelerato nella speranza di salvare Filippo. Erano riuscite a scartare man mano quasi tutti i nomi delle proprietarie dell'auto sospetta, il solo indizio concreto che avevano in mano. C'era chi al momento del rapimento era al lavoro, chi era in montagna con la famiglia oppure chi stava a letto con la febbre gi� da qualche giorno. Insomma, la scrematura era completata. Erano rimasti i nomi di tre donne che corrispondevano al profilo tracciato e Marzia prego la Grande Madre che il suo ragionamento fosse giusto. Aveva dovuto svegliare la giudice per chiedere il permesso di fare irruzione nelle case di queste donne ed aveva faticato non poco per convincerla che si trattava della pista giusta, ma alla fine era riuscita nel suo intento. Delle tre sospette due erano sposate e possedevano una casa al mare l'una ed una in campagna l'altra. La terza era invece vedova da pochi mesi ed era irrintracciabile gi� da un paio di settimane e sembrava possedere i requisiti ideali per essere indicata come la probabile assassina violentatrice ed ora anche rapitrice. Non possedeva personalmente la casa fuori citt� , ma sua madre ne aveva una al mare a circa sessanta chilometri da Roma. A causa della lontananza quella se la sarebbe lasciata per ultima. Ora dunque si dirigeva dalle altre due che si trovavano pi� vicine, e mentre si avvicinava a casa della prima sentiva qualcosa allo stomaco che la faceva sentir male. Aveva visto tutti i corpi uccisi finora e non era certo stato uno spettacolo per stomaci deboli. Malgrado facesse parte del suo lavoro, lei stessa aveva avuto difficolt� nel rimanere lucida alla vista di quei macabri e disgustosi spettacoli, ed ora il pensiero che potesse trovare Filippo nelle medesime condizioni era terrificante. Senza contare che continuava ad avere visioni del suo ragazzo preso a forza da quella donna e costretto a fare cose atroci con lei. Tutte quelle cose che invece insieme facevano con dolcezza ed amore, quelle cose strane che Filippo le aveva fatto conoscere e di cui ora non avrebbe potuto pi� farne a meno. Sempre con la mente rivedeva le scene d'amore tra lei ed il suo fidanzato ed un dolore ancora pi� forte la colp� alla stomaco. Doveva salvarlo dalle grinfie di quella psicopatica. Fosse anche l'ultima cosa che faceva. Patrizia torn� nella sua casa di campagna gettando a terra le sporte della spesa. Non era abituata ad andare al supermercato a fare delle compere. A questo aveva sempre pensato naturalmente suo marito. Ma in una situazione come questa non poteva certo far conto su di lui ne tantomeno su Filippo ed era stata costretta, suo malgrado, a fare una cosa che era riservata esclusivamente al sesso debole maschile. Si era anche notevolmente innervosita quando aveva percepito degli sguardi di commiserazione da parte dei casalinghi intenti a fare la spesa per le proprie padrone. L'avevano sicuramente considerata come una poveretta che non era neanche in grado di avere un maschio che si occupasse di certe cose. La rabbia le era montata dentro e d'istinto avrebbe preso tre o quattro di quei maschi e li avrebbe uccisi contemporaneamente procurando loro un dolore immenso. Per sua fortuna aveva fatto un respiro profondo e si era calmata, evitando di fare una strage in un luogo pubblico, cosa che naturalmente l'avrebbe portata ad un arresto immediato da parte della sicurezza che stazionava al di fuori del supermercato. E poi in fondo pensassero alle cose proprie. Lei di maschi ne poteva avere quanti ne voleva. In quel momento, ad esempio, ce n'era uno, suo marito, che l'aspettava pazientemente e docilmente a casa. E poi c'era quello splendido amante che stava dormendo placidamente malgrado la catena con le manette che era stata costretta a mettergli. Era ancora completamente nudo ed era la pi� bella visione che lei avesse mai visto. Si sofferm� ad ammirarlo e cap� perch� non l'aveva ancora ucciso. Non poteva uccidere la perfezione. Si avvicin� e si chin� accanto a lui accarezzandolo ed infine gli tolse le manette facendolo svegliare. Filippo osserv� la donna china sopra di lui e non ebbe esitazioni. Doveva continuare su quella strada e fingere il massimo interesse per lei. Getto le braccia al collo della sua carceriera e cerc� le sue labbra. Non era una gran fatica far finta di essersene innamorato. Per lui era talmente bella che a volte dimenticava persino di essere al cospetto di un'assassina dotata di una forza di almeno dieci volte superiore alla sua, in un mondo dominato dalle donne. Patrizia accett� ovviamente con piacere quel bacio, al termine del quale not� il polso del ragazzo diventato rosso a causa delle manette - Ti fa male -gli chiese delicatamente - Un po' signora Patrizia- - Ho dovuto mettertele. Non posso rischiare che tu scappi- - Lo so, la capisco. Comunque non scapper�. Vorrei poter stare con lei per il resto della mia vita- ment� il giovane Patrizia sent� il cuore sobbalzarle. Che cosa avrebbe dato per poter veramente passare il resto della sua vita con un ragazzo del genere. Tutte le persone che conosceva l'avrebbero invidiata, sarebbe andata a passeggio con lui per le strade di Roma guardandolo con orgoglio e compatendo tutte le femmine che si sarebbero naturalmente girate a guardarlo con ammirazione. Ma come fare? Era una ricercata, e per trovare il ragazzo che aveva rapito, probabilmente avevano smosso tutta la polizia. - Anche a me piacerebbe, credimi. Per il momento per� non posso fare niente. Appena si saranno calmate le acque per� ti prometto che trover� il modo di portarti via di qua, lontano da quella maledetta poliziotta- Aveva risposto d'istinto in quanto era ci� che sentiva veramente. Era solo un sogno, una speranza, la speranza di ricominciare una nuova vita lontano dall'Impero, dove nessuna la conosceva, magari con un nuovo lavoro adeguato alle sue capacit� e che le permettesse un certo tenore di vita adatto a mantenere un maschio del genere. Ma forse quel sogno avrebbe anche potuto avverarsi. Era convinta che la polizia non sarebbe mai potuta arrivare a lei e se fosse stata tranquilla per qualche mese, senza andare in giro a dar sfogo alla sua ossessione di uccidere e violentare uomini, ce l'avrebbe potuto fare ad espatriare insieme a questo meraviglioso ragazzo. Intanto Filippo aveva capito di avere in mano la situazione. Era strano, anzi pazzesco, cos� come era strana tutta la situazione. Gli erano bastate qualche moina, fare sesso in modo piuttosto normale per lui anche se strabiliante per Patrizia, e la donna in meno di un giorno era caduta nella sua rete. Ora capiva perch� nel suo mondo una ragazza carina che si comportava nello stesso modo in cui si era comportato lui, era in grado di intrappolare qualsiasi uomo. - Allora aspetteremo insieme signora. Le va?- rispose infine prendendo le mani della donna e stringendole dolcemente - Certo che mi va. E mi va anche di fare un'altra volta l'amore insieme. Voglio prenderti ancora una volta e farti mio. Voglio che tu sia mio tutti i giorni a seguire- Filippo sospir� profondamente. Era stanco. Aveva fatto l'amore un numero incredibile di volte ed aveva solo voglia di riposare, ma ovviamente non poteva neanche farsene accorgere dalla donna che invece sembrava insaziabile. Cerc� il pi� smagliante dei sorrisi e l'avvicin� ancora di pi� a se facendola adagiare sopra di lui. Ora Patrizia era molto pi� accorta e delicata e di questo ovviamente il giovane se ne accorse subito. La donna si tolse gli indumenti e la vista di quel corpo atletico completamente nudo, di quei seni talmente duri che sarebbe stato impossibile stringere, di quel viso di una bellezza strabiliante, di quella bocca carnosa che lo cercava avidamente, gli fecero dimenticare tutto. La stanchezza era solo un ricordo, la paura non esisteva pi�. C'erano solo due corpi, sudati malgrado il freddo, che si cercavano e si trovavano continuamente. Filippo ebbe solo un attimo di esitazione quando pens� a Marzia. Quello che stava commettendo in quel momento era un vero e proprio tradimento. Ma scacci� quel fastidioso pensiero travolto com'era dalla passione per quella maestosa femmina dominante. Marzia, Domiziana ed altre sei poliziotte scesero silenziosamente dalle due vetture circondando la villetta. C'erano diverse abitazioni poste a pochi metri dal mare, divise dalla spiaggia solo dalla strada litoranea ma erano tutte disabitate tranne appunto quella in cui si apprestavano a fare irruzione. D'altronde non poteva essere altrimenti. Era un posto frequentato d'estate per le vacanze, ma era pieno inverno e per di pi� faceva un freddo intenso come non aveva mai fatto negli ultimi anni. Marzia sofferm� il suo sguardo sulla casa in questione incurante del gelo. Non sembravano esserci porte d'acciaio. C'era solo un cancello di ferro che la commissaria aveva divelto con estrema semplicit� creando un passaggio che aveva permesso l'ingresso delle poliziotte all'interno del piccolo giardino antistante l'ingresso principale. All'interno di una delle stanze dell'abitazione in questione s'intravvedeva una flebile luce ed avvicinandosi ulteriormente le poliziotte potevano udire distintamente la voce di una donna che gemeva mentre faceva sesso. Marzia ebbe un altro sussulto allo stomaco. Questo stava a significare che se si fosse trattato della casa giusta Filippo era ancora vivo. In cuor suo sperava naturalmente che fosse cos�. La cosa pi� importante era ritrovare il suo fidanzato vivo e vegeto, anche se avrebbe pagato chiss� cosa per non assistere alla scena in cui lo vedeva preso con la forza da un'altra femmina. Si distolse da questi pensieri e ordin� a quattro delle poliziotte di mettersi agli angoli della dimora mentre lei, Domiziana e le altre due agenti scavalcarono una delle finestre dopo averla aperta ed entrarono nell'abitazione. Non c'era neanche l'antifurto. Meglio di cos� non poteva andare. Facendo attenzione a non far rumore si diressero verso la stanza illuminata, la stessa da dove proveniva la voce della donna e Marzia, pistola elettrica in pugno, con un calcio distrusse completamente la porta e fece irruzione nella stanza. La donna, intenta a fare l'amore sopra il maschio, ci mise qualche secondo a raccapezzarsi e quando si volt�, alla vista di quelle quattro donne entrate nella sua stanza, si fece prendere dal panico - Chi siete? Cosa volete?- esclam� impaurita - Polizia! Si allontani dal maschio e tenga le braccia alzate se non vuole rimanere fulminata- - Polizia? Ma che volete? Io non ho fatto nulla di male- prosegu� la donna allontanandosi dal letto completamente nuda Marzia si avvicin� di qualche metro guardando il ragazzo il cui viso era rimasto nascosta dalla penombra, quindi ritorn� indietro delusa - Non � Filippo ragazze. Abbiamo sbagliato- - Avete sbagliato? Ma io vi denuncio a tutte quante- ringhi� la donna che aveva ritrovato il suo coraggio- Mi avete distrutto la porta e rovinato una scopata- - Certo, pu� denunciarci. Poi per� dovr� spiegare chi � quel ragazzo che stava sotto di lei. Non credo proprio che si tratti di suo marito- - Ehm... Ora ci penser� su- poi si rivolse al ragazzo che era rimasto immobile, terrorizzato e tremante- E tu copriti se non vuoi che ti riempia di sberle- - Ora noi andiamo- concluse Marzia porgendo il suo biglietto da visita alla donna- Mi faccia avere il preventivo per ricostruire la porta e glie la rimborser�. Le rinnovo le mie scuse e le do un consiglio. Non tocchi il ragazzo. Visto che non � suo marito non ha alcun diritto su di lui. Non vorrei essere costretta ad arrestarla per violenza nei confronti di un maschio- Le poliziotte uscirono mestamente dalla villetta. Avevano causato dei danni e se la cosa fosse venuta fuori sarebbe stata proprio Marzia a pagarne le conseguenze. La commissaria rientr� in macchina pensierosa. E se il ragionamento non fosse stato quello giusto? Forse era stato tutto sbagliato fin dall'inizio. Tutte le indagini vertevano sulla marca e sul colore di un auto. Troppo poco. E se l'indizio non era quello giusto? Non os� pensarci. Uno era stato appena depennato ma avevano altri due nomi sulla lista. Solo alla fine avrebbe fatto i conti. E li avrebbe fatti soprattutto con se stessa. Patrizia e Filippo giacevano sul letto esausti. La donna ancora non riusciva a credere a quello che aveva appena fatto. Ore ed ore a fare sesso con orgasmi a ripetizione mai avuti in precedenza. Neanche uccidere le aveva provocato un piacere simile. Avvicin� il suo volto a quello del ragazzo assaggiandone di nuovo le labbra. Anche i suoi baci erano diversi da quelli degli altri maschi. Suo marito ad esempio sembrava un ghiacciolo a confronto della passione che ci metteva Filippo - Sai a cosa sto pensando?- gli disse poi mentre continuava ad accarezzarlo - Non ne ho idea signora. A cosa sta pensando?- - Che vorrei averti incontrato prima. Ora saremmo felici insieme come una coppia normale non come due che debbono nascondersi agli occhi del mondo. E sono sicura che anche tu hai un bisogno intenso di una donna come me. Una vera donna, una donna che ti protegga, non come ha fatto quella poliziotta che non ha saputo difendere il tuo ed il suo onore. Io invece lotterei con tutte le mie forze, saprei farmi obbedire e rispettare come si conviene, ma sarei pronta anche a darti tutte quelle tenerezze di cui hai bisogno. Non lo credi anche tu?- - Io ho sempre creduto a questo- rispose Filippo - Da quando l'ho vista per la prima volta ho sperato che lei si accorgesse di me e che un giorno potessi essere suo ed ho subito pensato che solo con lei avrei potuto scoprire la felicit� - Era una bugia ovviamente. Ma era parte integrante del suo piano. Dapprima sconvolgerla con comportamenti inusitati per poi fingersi innamorato nella speranza che anche lei potesse sentire un sentimento nei suoi confronti. E tutto sembrava riuscito alla perfezione nel giro di una sola giornata. Ed ora la sua carceriera giaceva accanto a lui in vena di coccole e tenerezze. Ma in verit� non si sarebbe mai sognato di restare con una donna del genere pur con tutta la sua prorompente bellezza. Troppo instabile emotivamente, con tendenze paranoiche e voglie omicide per poter vivere una vita stabile accanto a lei. Con Marzia invece, donna di pari bellezza ma dai valori contrapposti, si che ci avrebbe trascorso il resto della sua vita. Non aveva voluto ammetterlo neanche con se stesso fino a quel momento, ma quella donna aveva fatto breccia nel suo cuore nell'arco di una sola settimana. Non riusciva a capire come fosse potuto accadere che trovasse piacevole obbedire alla propria donna, averne talvolta addirittura timore, non avere neanche il coraggio di affrontare il suo sguardo quando era arrabbiata con lui, dipendere economicamente e completamente da lei. Erano tutte cose lontane un mondo, e non era solo un modo di dire, dalle sue idee, dalla sua concezione di donna ideale, ma ne era stato ugualmente sconvolto ed affascinato. Era tutto assurdo e paradossale ma era cos�. All'inizio pensava di essere attratto da Marzia sia ovviamente per la sua bellezza stratosferica, sia per il fatto nuovo di sentirsi protetto e desiderato intensamente. Credeva anche che quel batticuore che lo accompagnava ogni qualvolta la vedeva fosse dovuto appunto a quelle sensazioni. Ma ora stava facendo pulizia nella sua mente e nel suo cuore e si stava ricredendo. Anzi, si era gi� ricreduto. Si trattava di amore, quello che sentiva per la sua poliziotta, ne era certo. Doveva per� continuare a fingere interesse verso quest'altra donna se voleva salvarsi. Lo aveva deciso appena constatato che sarebbe stato impossibile fuggire da Patrizia. Ma ora i sensi di colpa nei confronti di Marzia per quello che aveva fatto con Patrizia, per aver goduto intensamente del sesso con lei, erano venuti tutti a galla facendolo star male. Patrizia si era addormentata accanto alla sua preda. Erano entrambi ancora completamente nudi dopo le gioie del sesso, ma mentre Filippo, malgrado le manette che lei gli aveva dovuto nuovamente infilare dormiva stranamente placido, la donna si muoveva sul letto in un sonno agitato e pieno di strane sensazioni. Si era rammaricata di aver dovuto ancora una volta incatenare il ragazzo al letto ma non aveva potuto fare altrimenti. Non si fidava ancora completamente di lui. Sembrava tutto troppo bello per essere vero. Un lieve rumore proveniente dall'esterno dest� intanto completamente la donna i cui sensi evidentemente erano sull'allerta. Si alz� dal letto e si affacci� alla finestra che dava proprio sull'ingresso della casa senza per� riuscire a notare nulla d'insolito. Ma qualcosa non la convinceva. Torn� accanto al letto e mettendo una mano davanti alla bocca di Filippo per impedirgli di far rumore lo svegli� - Zitto! Non far rumore altrimenti ti spezzo il collo- gli disse. Accortasi poi che il ragazzo le obbediva docilmente lasci� la presa sulla sua bocca e spezz� la catena di ferro che teneva il ragazzo legato al letto e quindi apr� le manette sempre con le mani. Il tutto con una facilit� estrema che impression� il giovane ancor di pi� di quanto lo fosse stato fino a quel momento- - Che sta succedendo?- bisbigli� Filippo meravigliato - Ora ce ne andiamo di qua- riprese Patrizia sussurrando e prendendo il ragazzo per la mano trascinandoselo appresso. Al di fuori della casa nel frattempo, le poliziotte avevano circondato l'abitazione posizionandosi ai quattro angoli con le pistole in pugno, nascoste quasi completamente dall'oscurit� della notte. Anche Marzia e le altre tre agenti rimaste erano pronte. Anche questa, come l'abitazione della precedente irruzione, sembrava essere di facile penetrazione. Era una semplice casa di campagna fatta di mattoni e con la porta di legno. Nessun ostacolo sembrava frapporsi. La commissaria aveva per� notato una donna completamente nuda affacciarsi alla finestra e poi rientrare. Era difficile che avesse potuto scorgere qualcosa in quanto erano tutte ben nascoste, ma probabilmente dovevano aver fatto rumore e questo aveva causato l'allerta della donna. Ormai non potevano pi� perdere tempo e dovevano rompere gli indugi. La casa era circondata e se fosse stata quella giusta, l'assassina era in trappola. Marzia inizi� il countdown con le mani iniziando da tre, ed allo zero Domiziana fece partire un potente calcio che sgretol� completamente la porta di legno. Entrarono cautamente. Era una normale casa di campagna, magari un po' squallida, ma nient'altro. Un paio di divani con delle poltrone, un lungo tavolo di legno con sei sedie disposte correttamente, un camino che sembrava inutilizzato da anni ed un paio di enormi quadri di nessun valore alla parete, ma nessun essere vivente. - So che sei in casa- url� la commissaria- vieni fuori a mani alzate, non hai nessuna possibilit� di fuggire- Ormai non aveva pi� senso evitare di far rumore dopo il trambusto causato per distruggere la porta. Marzia avanz� per il salone con il cuore in gola seguita dalle altre agenti . Aveva il terrore di trovare Filippo nello stesso stato in cui aveva trovato gli altri maschi e questo le faceva quasi mancare il respiro. Nel frattempo Patrizia si accorse di essere in trappola. Non riusciva a crederci. Come erano riuscite ad arrivare fino a lei? Aveva sperato di fuggire da una delle finestre insieme al suo prigioniero ma si era ben presto resa conto dell'impossibilit� di farlo avendo notato che altre poliziotte erano fuori la sua abitazione. Si sentiva come un animale braccato e si era nascosta in un angolo di una delle stanze e con una mano copriva la bocca di Filippo impedendogli di urlare ma anche quasi di respirare. Malgrado il ragazzo tentasse con tutte le sue forze di liberarsi, la mano di Patrizia rimaneva ferma sulla sua bocca con una presa ferrea tale da fargli venire le vertigini e farlo quasi svenire. Le poliziotte intanto avevano fatto il loro ingresso in una delle stanze e, trovandola vuota, avanzavano proprio verso quella dove l'assassina si stava nascondendo, sempre con Marzia in testa. Patrizia sentiva i passi delle agenti venire verso la sua stanza. Guard� Filippo e con un dito gli fece cenno di tacere per poi togliergli la mano dalla sua bocca facendo riprendere fiato al ragazzo ormai sull'orlo dello svenimento, e quindi lo baci� appassionatamente - Mi dispiace piccolo, ma forse tu puoi essere la mia salvezza- Gir� di spalle il ragazzo e poi da dietro lo alz� con una mano per il collo di alcuni centimetri facendo di nuovo mancare l'ossigeno al giovane, e facendosi scudo di lui aspett� che le poliziotte facessero irruzione. Quando Marzia entr� nella stanza armata della sua pistola elettrica la scena era ormai ben delineata: l'assassina completamente nuda era in piedi davanti a lei tenendo Filippo per il collo con i piedi penzolanti, anch'egli nudo. Ma era vivo, e la commissaria ringrazi� la Grande Madre per questo regalo ormai inatteso. Ma era ancora nelle mani dell'assassina - Posate le armi se non volete che stacchi il collo a questo ragazzo- url� Patrizia all'indirizzo della poliziotta - Ma che cosa vuoi fare?- rispose Marzia ostentando una calma che invece in quel momento non le apparteneva- Non ti rendi conto che ormai � finita per te. Lascialo andare, non ti macchiare di un altro omicidio- - Non sar� finita fino a che terr� tra le mani quest'ostaggio cos� prezioso per te. Ti ho riconosciuta, sai. Sei quella poliziotta che pretende di averlo tutto per se e si atteggia ad essere la sua fidanzata. Ma io so la verit� - - Ora sono solo una poliziotta. Se tu conoscessi la legge sapresti che non posso lasciarti andare. Per me � prezioso, ma per la legge � solo un maschio, un essere inferiore, la cui vita non ha la stessa importanza che ha invece catturare una come te- - Ed allora assisterai alla sua morte- incalz� Patrizia stringendo ancora di pi� le sue dita sul pur robusto collo di Filippo Marzia osserv� il suo ragazzo farsi paonazzo e tossire ripetutamente ormai ad un passo dallo strangolamento e presa dal terrore di perderlo pos� la sua pistola sul pavimento ordinando alle altre poliziotte di fare altrettanto - Ma commissaria...- obiett� Domiziana - Fate come vi ho ordinato. Ed alla svelta- insistette Le agenti eseguirono malvolentieri l'ordine. Non era la prassi e pensarono che la loro commissaria che tanto ammiravano, in questo caso si fosse lasciata trasportare troppo dai sentimenti personali. In ogni caso Patrizia allent� la presa sul collo di Filippo che riprese a respirare regolarmente. Si avvicin� quindi di qualche metro - Abbiamo fatto quello che volevi. Ora cos'altro vuoi?- - Voglio andarmene di qui e voglio farlo con lui. Fate arrivare una auto e che sia di potente cilindrata, e vedrai che non gli succeder� niente- Marzia osserv� pensierosa la scena. Quello che aveva detto a quella psicopatica corrispondeva al vero. Malgrado lei tenesse enormemente a quel giovane, non avrebbe mai potuto accettare una simile richiesta, ma soprattutto la giudice non avrebbe acconsentito. Un ostaggio maschio era ben poco considerato ed in primo luogo veniva la cattura della malvivente. Ma lei voleva salvarlo. Lo voleva con tutto il cuore ed avrebbe dato la sua vita per farlo. Fece un altro passo avanti. Ora si trovava a distanza di pochi metri da Patrizia. Lei era una grande esperta in ogni tipo di combattimento a mani nude, ma se avesse colpito inavvertitamente Filippo lo avrebbe certo ucciso sul colpo e quindi un attacco frontale era da escludere. Se per� fosse rotolata lateralmente, avrebbe potuto colpire la donna dalla parte dove era scoperta. Ma avrebbe dovuto farlo velocemente per non darle il tempo di strozzare il suo ragazzo. Decise di agire. Si gett� sulla sua sinistra ed arrivata all'altezza dove era posizionata Patrizia, le colp� la gamba destra con un calcio scagliato da terra. L'assassina perse l'equilibrio rovinando a faccia avanti e trascinando Filippo con se. Nella caduta perse per� la presa sul giovane e Marzia rialzatasi immediatamente lo prese tra le sue forti e sicure braccia allontanandolo dalla sua carceriera e portandolo in salvo - Copritelo!- ordin� alle sue agenti- E guai a chi lo guarda in maniera indecente- Patrizia che nel frattempo si era rialzata dolorante, barcollando si avvicin� a Marzia che a sua volta, dopo aver posato Filippo si volt� verso di lei - Sono mesi che aspetto questo momento. Ora � una faccenda tra me e te. Vediamo cosa sai fare quando hai di fronte una vera femmina e non un povero maschio indifeso- La commissaria si mise in posa da combattimento e part� subito all'attacco in preda ad una foga agonistica che non aveva mai avuto in precedenza. Cerc� il volto di Patrizia prima col destro e poi col sinistro, ma anche l'assassina, pur claudicante, era un'abile lottatrice e si disimpegn� perfettamente schivando i due colpi per poi far partire un violento calcio con la gamba in buone condizioni che centr� la poliziotta alla gamba destra. Ora erano ambedue claudicanti, e per ironia della sorte alla stesso punto, ma malgrado la menomazione continuavano a danzare una intorno all'altra per cercare un varco nella difesa avversaria. Non si lottava pi� per qualcosa di specifico. La situazione era ormai ben delineata. Le due donne lottavano per puro odio che nutrivano, per motivi differenti, una nei confronti dell'altra ed inconsciamente lottavano anche per mettersi in mostra agli occhi del loro amato, come due animali pronti ad azzannarsi ed a morire pur di riuscire ad avere la femmina ambita tutta per loro. Solo che in questo caso l'ambito premio era un maschio. Le altre poliziotte intanto, dopo aver coperto Filippo, avevano raccolto le loro armi posate in terra in precedenza e stavano per puntarle verso la delinquente - Non sparate!- intervenne Marzia- Lei � mia- Le due contendenti continuavano a colpirsi a vicenda senza che una prevalesse sull'altra. I loro colpi erano per lo pi� parati dall'avversaria di turno oppure evitati del tutto. Marzia per� questa volta fint� abilmente con il destro e fece partire invece il suo sinistro che perfor� la difesa di Patrizia prendendola in pieno volto e facendola arretrare a ridosso del muro. Il sangue ora scendeva copioso dalla faccia dell'assassina e Marzia prepar� il pugno che avrebbe dovuto metterla definitivamente al tappeto. La poliziotta fece partire il colpo con inaudita violenza ma la rapitrice di Filippo ebbe un ottimo riflesso e con una rapida torsione del busto evit� la tremenda mazzata che si and� invece a conficcare nel muro sbriciolandolo. La ripercussione fu tale che l'intera casa sembr� tremare. Le mattonelle caddero da diversi punti del muro investendo le due donne e dal soffitto l'intonaco scendeva come se nevicasse. Filippo nel frattempo osservava quel combattimento con il cuore in gola. La potenza di quelle due amazzoni era tale che ognuno di quei colpi che si erano scambiati sarebbe potuto essere letale per qualunque uomo della sua dimensione. Sembrava un combattimento fatto da dee scese sulla terra, dee che malgrado la foga e l'accanimento non avevano perso niente della loro prorompente bellezza e femminilit� . Ma la tenzone ormai volgeva al termine. Malgrado Patrizia si fosse dimostrata un osso duro, la maggior predisposizione di Marzia al combattimento, unita alla sua forma fisica eccezionale consacrata da numerose ore di allenamento settimanali, stavano per avere la meglio. La poliziotta chiuse la sua contendente in un angolo e poi fece partire i suoi pugni che centrarono ripetutamente la stupratrice omicida che scivol� per terra esanime. Marzia non sembrava per� soddisfatta e si avvent� su di lei quasi in preda ad un raptus - Ti ammazzo, maledetta- le url� mentre continuava a tempestarla di pugni. Tutto quel tempo trascorso a cercarla mentre lei andava in giro ad ammazzare uomini, ma soprattutto il fatto che avesse ridotto Claudio in fin di vita, per non contare del rapimento e del probabile stupro nei confronti di Filippo, l'avevano sconvolta a tal punto che le avevano fatto perdere completamente il lume della ragione. Le tre poliziotte che avevano assistito con gioia alla vittoria della loro commissaria capirono immediatamente che si sarebbe messa in guai seri se avesse ucciso una donna inanimata e corsero verso di lei togliendola a forza da sopra alla malcapitata Patrizia. Anche Filippo corse verso di lei - Fermati amore mio, altrimenti la uccidi- Marzia guard� negli occhi il suo amato fidanzato tornando finalmente in se ed abbracciandolo - Non so cosa mi sia successo. Il fatto � che ho avuto tanta paura di perderti. Credevo che non ti avrei pi� rivisto ed il solo pensiero di saperti preso a forza da lei mi ha fatto annebbiare la vista- - Ora per� sono qua. Sto bene e questo � l'importante- le sussurr� Filippo mettendole le braccia al collo e baciandola con passione. Marzia naturalmente contraccambi� teneramente. Era da quella mattina, da quando aveva saputo che era stato rapito, che aveva voglia di farlo. Non era trascorsa neanche una giornata completa ma a lei era sembrato un secolo. Passarono lunghi secondi a baciarsi, poi quando si distaccarono Marzia prese per le spalle Filippo - Sono cos� felice di vederti ed immagino che tu sia cos� sconvolto che non ti picchier� e non ti metter� in punizione per avermi mancato di rispetto prima, quando mi hai dato del tu. Ma ricordati che tu sei mio ed una cosa del genere non dovr� mai pi� capitare. Intesi?- Filippo sorrise. Nel caos della situazione aveva effettivamente dato del tu a Marzia. Ed in questo mondo era considerata una grave mancanza di rispetto verso quell'essere superiore che era la donna. La cosa pi� strana era come fosse ormai perfettamente consapevole della situazione e di come l'accettasse, non come una forzatura bens� come un preciso dovere. D'altronde era la pura e semplice verit� . Le donne in quell'universo erano esseri superiori e meritavano rispetto ed obbedienza, ed a maggio ragione rispetto ed obbedienza dovevano andare alla sua fidanzata, la donna che si prendeva cura di lui e che lo aveva appena salvato. Mise la testa sul petto di Marzia e l'abbracci� di nuovo - Si signorina Marzia. Intesi. Non lo far� mai pi�, glie lo prometto- Marzia accompagn� quindi il giovane infreddolito e con solo una coperta addosso, nell'auto della polizia mentre altre due vetture stavano arrivando a sirene spiegate sul luogo del misfatto chiamate da Domiziana. A Patrizia, ancora svenuta, furono infilate le manette elettriche e fu trascinata anche lei dentro una vettura della polizia. Doveva rispondere dell'omicidio di cinque maschi e di ripetuta violenza nei loro confronti, di rapimento e stupro e di un tentato omicidio. Tutto questo sarebbe stato sufficiente per ottenere un ergastolo senza nessuna possibilit� si sconto della pena, ma nel corso delle indagini sarebbero stati scoperti altri due omicidi, quella della poliziotta Licia e di suo marito Tullio e questo, ovvero aver procurato la morte di una femmina, l'avrebbe portata quasi sicuramente ad essere giustiziata.