INFERNO O PARADISO decimo episodio by Davidmuscolo Tutti i personaggi sono frutto della mia immaginazione Filippo guard� spaventato la bellissima donna che lo teneva sospeso in aria con una sola mano. Malgrado la paura lo attanagliasse considerando con quanta facilit� lo sollevava senza nessuno sforzo e dopo quello che le aveva visto fare con il furgoncino, ne era affascinato. Si sofferm� addirittura ad osservare la perfezione dei lineamenti del suo volto ed il corpo atletico e scattante. Indossava un pantalone aderentissimo blu scuro che ricopriva le sue gambe fasciandole in un modo che Filippo non pot� fare a meno di ritenere estremamente eccitante, ed un golfino di lana rosso cos� strizzato che metteva in risalto il suo seno dritto e la sua pancia piatta ed un cappotto dello stesso colore e tessuto dei pantaloni che teneva slacciato malgrado il freddo intenso. Aveva gi� riconosciuto in lei la donna che era seduta da sola al tavolino del bar ed il ragazzo ora capiva il motivo dei ripetuti incontri negli ultimi tre giorni. Ora era ovvio che lo aveva seguito per poi rapirlo. Essere rapito da una donna di siffatta bellezza, per lui che proveniva da un altro mondo, un mondo in cui di solito sono gli uomini a commettere certe nefandezze, poteva tutto sommato anche essere considerato tremendamente eccitante. Il problema semmai erano quelle mani d'acciaio, una delle quali lo teneva alzato come se pesasse pochi grammi e quelle braccia che pur non enormi e pur coperte dagli indumenti, sembravano sprigionare potenza allo stato puro. Patrizia si accorse dello sguardo del ragazzo che, pur impaurito, era fisso su di lei e questo la colse un po' di sorpresa. Era abituata a ben altri comportamenti dai maschi che si apprestava a violentare, comportamenti di gran lunga pi� timorosi e frignanti - Che fai mi osservi?- tuon�- Sei coraggioso, non sei come gli altri maschi che ho conosciuto. Oppure sei completamente incosciente e non hai idea di cosa ti sto per fare- Lasci� Filippo che scivol� per terra e poi prosegu�- Ora per� dobbiamo fare la conoscenza noi due. Di te non sono riuscita a sapere nulla tranne il fatto che abiti con una poliziotta senza essere sposato con lei. Chi sei?- Filippo si rialz�. Sapeva perfettamente di non avere nessuna possibilit� di uscire vivo da quella situazione considerando i precedenti di quella donna. Quasi sicuramente si trattava della stessa donna che cercava Marzia, un'assassina crudele che adorava vedere il dolore ed il terrore nelle proprie vittime. Cerc� di ragionare in fretta. La sua provenienza faceva si che la sua mentalit� fosse diametralmente opposta a quella che la donna si sarebbe aspettata di trovare in un ragazzo rapito. Paura ne aveva tanta, ma doveva cercare di spiazzarla completamente. Cerc� di immedesimarsi nei panni di quella donna. Se nel suo universo, dove i maschi hanno un ruolo dominante, un uomo avesse rapito una donna bellissima e questa avesse cercato poi di circuirlo, come si sarebbe comportato? Sicuramente ne sarebbe rimasto scioccato. D'altronde quella donna che lui vedeva come l'ottava meraviglia del mondo, in questo posto era probabilmente una persona con un aspetto fisico normale mentre lui, a quanto pareva, sembrava possedere un sex-appeal strepitoso e se ne avesse fatto buon uso forse poteva anche riuscire a salvarsi. Insomma doveva sedurla e sperare. - Non lo so chi sono- rispose infine tirando in ballo il solito ritornello che aveva concordato con Marzia- Glie lo giuro signora, ho avuto un incidente ed ho perso la memoria. Ricordo solo il mio nome che � Filippo e probabilmente sono uno straniero- La donna prese il ragazzo per la maglia strattonandolo e mandandolo a sbattere contro il muro quindi lo prese per un braccio. Filippo sentiva la mano della donna tenergli il braccio ed un dolore lancinante cominci� a pervadergli il corpo intero. Sembrava quasi che l'arto gli stesse andando a fuoco tale era il dolore che sentiva - Non mi mentire altrimenti ti stacco il braccio di netto. Ho visto mentre ti baciavi con la poliziotta- - E' vero!- rispose il ragazzo mentre il dolore si faceva sempre pi� lancinante ed insostenibile che quasi si sentiva venir meno- Ma solo perch� � stata lei a trovarmi mentre vagavo da solo. Prima mi ha ospitato a casa sua e poi mi ha minacciato. O diventavo il suo uomo oppure mi avrebbe mandato in un istituto. Che cosa potevo fare?- Patrizia osserv� il ragazzo che si contorceva e singhiozzava. Se avesse voluto avrebbe potuto veramente staccargli il braccio ma per il momento voleva conservarlo integro. In fondo poteva anche essere vero quello che sosteneva. Che fosse straniero poi era abbastanza evidente dal modo di parlare e comunque a quel punto che mentisse o dicesse il vero non era importante. Quello che contava era che finalmente avesse quel ragazzo tra le sue mani e che poteva cominciare a divertirsi con lui come aveva sognato negli ultimi giorni. Lasci� pertanto il braccio del ragazzo e con la stessa mano lo schiacci� contro il muro impedendogli di muoversi chinando infine la propria testa per baciarlo. Si aspettava che il ragazzo facesse del tutto per scansarsi ed evitare la sua bocca e rimase allibita quando Filippo rispose al suo bacio gettandole addirittura le braccia al collo - Ma che fai? Non hai paura di me? Ma lo sai chi sono io? domand� turbata - Si, penso di sapere chi � lei. E di paura ne ho tanta. Per� lei � cos� forte ed autoritaria che mi sono sentito subito attratto da lei- Patrizia non sapeva pi� cosa pensare. Quel ragazzo si stava comportando in maniera del tutto anomala e la stava mettendo in difficolt� . Doveva comunque ristabilire i ruoli e colp� Filippo con uno schiaffo. Voleva vederlo tremare di paura al suo cospetto. Il giovane per� si rialz� senza indietreggiare. Aveva deciso di proseguire su quella linea e cercare di turbarla ancora di pi�. Lo schiaffo era stato tremendo per lui ed il sangue cominciava a colargli dal naso ma rimase fermo aspettando la donna che avanzava verso di lui pregando il Signore che la sua scelta fosse stata quella giusta - Mi stai prendendo in giro? Un ragazzo della tua bellezza si sente attratto da me? Vuoi che ti ammazzi subito?- - No signora! La prego, prima vorrei essere suo almeno una volta- Patrizia rimase di nuovo esterrefatta. Come era possibile una cosa del genere? Stava per colpirlo di nuovo ma si blocc�. Il ragazzo era in piedi davanti a lei fermo senza recedere. Intravvedeva il timore nei suoi occhi e nei suoi gesti, ma continuava a stare fermo, quasi in attesa di essere preso da lei. Gli intim� di togliersi i vestiti e nel mentre il ragazzo eseguiva l'ordine ne ammirava il corpo. Non aveva mai visto un maschio cos� attraente e si sentiva eccitata al solo pensiero che fra pochi istanti lo avrebbe posseduto. Strapp� con violenza anche l'intimo che Filippo non aveva ancora tolto, rimanendo sbalordita alla vista del suo pene che pur non eretto, se ne intravvedeva la sua grandezza che doveva essere di notevoli dimensioni. Quindi costrinse il giovane prima ad inginocchiarsi e poi a sdraiarsi completamente. La donna si avvent� su di lui e, tenendogli fermi i polsi, riprese di nuovo a baciarlo. Ma ancora una volta il ragazzo, anzich� divincolarsi, rispondeva con passione. Patrizia sembrava spiazzata e lo divenne ancora di pi� quando il suo corpo avvert� che Filippo aveva avuto una potente erezione. Si alz� di scatto guardando il giovane maschio - Com'� possibile! Non ti ho ancora iniettato la medicina. Che scherzo � mai questo!- Filippo si alz� ed and� di fronte all'esterrefatta donna prendendole con dolcezza le mani. Sapeva benissimo che stava rischiando considerando l'instabilit� emotiva e psichica della meravigliosa, esteticamente parlando, donna che aveva di fronte, ma non vedeva soluzione migliore. Dalla reazione di quella donna dipendeva la sua sopravvivenza e, mentendo, le raccont� che aveva scoperto di avere un anomalia sessuale. Spiegarle la verit� non gli sembrava opportuno. Avrebbe potuto accettare una psicopatica assassina il fatto che lui proveniva da un universo parallelo e che quello era il motivo della sua diversit� rispetto a tutti gli altri maschi? Sarebbe stato molto pi� facile credere ad una anomalia e la donna, alla fine del racconto di Filippo, parve crederci. Si disse che c'erano tante stranezze al mondo e questa tutto sommato poteva anche essere credibile. Ed anche molto eccitante. - Dunque tu puoi sentire piacere. E' la stessa sensazione che proviamo noi femmine?- - Credo di si, signora. O per lo meno dovrebbe essere molto simile- - Sembra assurdo. Se non l'avessi visto con i miei occhi non ci crederei. E tu puoi farlo diventare dritto quando vuoi? - Non quando voglio. Il miracolo avviene solo quando incontro una donna che mi piace, una donna come lei- Si alz� in punta di piedi per sopperire alla differenza di altezza cercando la bocca di Patrizia. Come era stato per Marzia, anche Patrizia sentiva una strana e nuova sensazione mentre Filippo alzava il maglione della donna e cominciava ad accarezzarle i capezzoli e poi a baciarli e mordicchiarli. Da sempre era abituata ad uomini passivi, addirittura le piaceva far sesso incutendo loro terrore, ma questa sensazione di essere desiderata la stava facendo impazzire. Il ragazzo sentiva la donna fremere e scese ancora pi� gi� con la bocca. Si era sempre considerato un discreto amatore malgrado la giovane et� , ma non avrebbe mai potuto immaginare che la sua vita sarebbe dipesa da questa abilit� . Slacci� i pantaloni della donna e fece scivolare gi� anche i minuscoli slip che indossava, trovandosi cos� di fronte al suo sesso rasato alla perfezione. Indugi� ancora un po' con la lingua e finalmente inizi� a leccare il clitoride facendo sussultare Patrizia che stava scoprendo sensazioni a lei sconosciute. Quel misterioso ragazzo la stava facendo impazzire di desiderio in una maniera senz'altro anomala ma allo stesso tempo meravigliosa. Chiss� da dove veniva e da chi aveva imparato l'uso della lingua in quella maniera. Nessun maschio si sarebbe azzardato a prendere l'iniziativa in un modo simile. Fino a quel momento aveva sempre pensato che solo le femmine potevano toccare un uomo e provare piacere per questo. Pensava anche che un maschio dovesse rimanere sdraiato ed immobile mentre lei poteva sbizzarrirsi nel toccarlo e baciarlo. Quello che stava vivendo in quel momento era paradossale e rivoluzionava tutte le teorie delle femmine in fatto di sesso. Ma quel modo nuovo funzionava grandiosamente. Raggiunse un orgasmo che la lasci� quasi senza fiato, simile a quelli che provava quando sbriciolava le ossa delle sue vittime, che la fece barcollare per la stanza. Si appoggi� al muro per sostenersi e si sofferm� poi a guardare quel ragazzo ricavandone un immagine diversa da quella che aveva in precedenza. Vedeva sempre un ragazzo bellissimo, ma non vedeva pi� una preda pronta per essere spolpata bens� un maschio col quale voleva continuare a fare sesso. Filippo pregava il cielo che quella donna fosse rimasta soddisfatta. Aveva saputo da Marzia che, per quanto strano potesse sembrare, le donne di quest'universo non conoscevano il sesso orale e sperava che anche quella femmina ne rimanesse entusiasta come ne era rimasta la sua fidanzata. Gi� , Marzia. Gli mancava. Quello che stava facendo con quella donna poteva essere considerato un tradimento? Scacci� via quel fastidioso pensiero. Doveva cercare di salvarsi e quello sembrava essere l'unico modo per farlo. Si alz� con il pene ancora eretto. D'altronde la visione di quella femmina era paradisiaca. Si avvicin� a lei facendole sentire la sua erezione e pertanto la sua voglia, quindi l'aiut� a togliere del tutto i pantaloni e lo slip che erano rimasti ancora alle caviglie. Pass� infine alla maglia ed anche quei seni meravigliosi erano ora completamente visibili. Adesso la donna era completamente nuda e Filippo ebbe la certezza di quello che aveva immaginato vedendola vestita: era praticamente perfetta. Si era tolta anche le scarpe ed ora le arrivava con la bocca all'altezza del collo che baci� e lecc� in maniera sensuale - La prego signora, mi possieda- le sussurr� La donna lo sollev� mettendoselo in braccio. Era una costante che lo aveva accompagnato fin dal primo istante in cui aveva fatto il suo ingresso in quel mondo. Marzia ad esempio amava trasportarlo in giro per casa e Filippo trovava la cosa estremamente piacevole e sessualmente solleticante. Una delle cose che pi� lo avevano sorpreso era di come si fosse abituato presto a comportarsi da maschio sottomesso. Certo, era necessario per la sua stessa sopravvivenza, non era un gioco, ma aveva trovato alcuni aspetti veramente gradevoli. Ed il fatto di essere sollevato dalla sua fidanzata era tra tutti quello che pi� avevano colpito la sua fantasia. Ora per� era diverso. Di Marzia si fidava, ma quella donna era un'assassina e se avesse voluto, quelle braccia che lo cingevano sarebbero potute divenire una trappola mortale per lui se solo avesse applicato una minima parte della forza che possedeva. Invece lo tenne saldamente tra le sua mani senza fargli del male e lo port� in una delle camere depositandolo poi sul letto. Si poggi� su di lui baciandolo e toccandolo, ancora meravigliata del fatto che avesse il pene eretto senza far uso del farmaco, un pene tra l'altro di dimensioni notevolmente superiore a quelle di qualsiasi maschio avesse conosciuto, perfettamente compatibile con la magnifica struttura che quel giovane possedeva - Ora voglio possederti. Fai in modo che io sia soddisfatta altrimenti ti uccider�- gli disse infine in un tono minaccioso che gel� il sangue nelle vene del giovane. Quanto tempo era passato? Aveva perso la cognizione del tempo stesso. Quella donna sembrava insaziabile ma ora anche lei sembrava stanca e dopo l'ultimo orgasmo che aveva avuto, si era messa con le gambe e le braccia aperte a riposare. Filippo la osserv� beandosi ancora una volta di quel fisico stratosferico, ma cominciava ad essere preoccupato. E se dopo aver fatto l'amore aveva intenzione di ucciderlo? Probabilmente si era comportata proprio in questa maniera con gli altri uomini che aveva ucciso. Non sapeva neanche come comportarsi. Poteva continuare a fingere oppure aspettare che lei prendesse la sua decisione. La donna era comunque stravolta. Aveva i capelli biondi che le andavano di continuo davanti agli occhi e che lei ricacciava sistematicamente indietro ed era chiaramente pensierosa. Ad ogni caso il sesso appena fatto era stato meraviglioso per entrambi. La donna aveva avuto diversi orgasmi, ma anche il ragazzo aveva goduto dell'amplesso riuscendo ad avere tre eiaculazioni. Quando Filippo aveva avuto il primo orgasmo ed il suo pene era tornato nelle dimensioni abituali, la donna si era arrabbiata molto e lo aveva percosso duramente con diversi ceffoni. Non era stato facile farle capire come funzionasse il suo organo maschile, abituata com'era ad un sesso meccanico di un'ora esatta, la durata del farmaco, ma poi aveva cominciato a comprendere ed a prenderci gusto. L'ultima volta si era addirittura divertita a stimolarlo affinch� potesse avere una nuova erezione. Fu Filippo a spezzare il silenzio che si era creato - Come si chiama signora? Non conosco neanche il suo nome - Patrizia- rispose laconicamente la donna - La prego signora Patrizia non mi uccida, mi faccia restare con lei- La donna si sollev� mettendosi seduta sul letto - Veramente vuoi rimanere con me? Chi mi dice che stai facendo tutto questo per salvarti la vita? E quella donna allora? La poliziotta? Scommetto che anche con lei hai fatto la parte dell'innamorato per non essere mandato in un istituto, se � vera la storia dell'incidente. Oppure la ami davvero? Vi ho visto mentre vi baciavate e non sembravi affatto dispiaciuto. Anzi.- - Glie l'ho detto. Mi ha minacciato. Sono stato costretto a fare quello che lei voleva. Adesso con lei sono sincero. Mi creda, non avrei potuto fare l'amore per tutto questo tempo se non provassi una grande attrazione per lei- Filippo respir� profondamente. Quello era il momento topico. Se quella femmina non gli avesse creduto poteva dire addio alla sua vita. Poggi� la sua testa sul seno della donna duro come il marmo e rest� in attesa speranzoso. Aveva fatto tutto quello che poteva fare, aveva sempre usato un tono rispettoso come era in uso fare verso le donne, aveva fatto l'amore fingendosi appassionato per cercare di confonderla ed ora si era completamente accucciato a lei guardandola negli occhi sperando che il suo sguardo potesse almeno farla recedere dai suoi istinti omicidi. Patrizia sentiva il caldo respiro del giovane che teneva la sua testa proprio sul suo seno. Stava provando una strana sensazione che non era riuscita ancora a definire bene. Nelle sue intenzioni originali era arrivato il momento di prendere il corpo del suo prigioniero e cominciare a demolirlo con le sue potenti braccia, con i suoi pugni che rompevano le ossa come fossero di burro e che rendevano i volti dei malcapitati praticamente irriconoscibili. Ma era veramente questo ci� che voleva in quel momento? Provava una sensazione inspiegabile quando uccideva un uomo che aveva appena violentato, ma ora la situazione era di gran lunga differente. Per prima cosa si trovava a casa sua e non aveva alcuna urgenza di completare l'opera prima che tornasse qualcuna. Ma soprattutto c'era la volont� di continuare a fare del sesso con quel ragazzo e riprovare quelle sensazioni cos� nuove e stupefacenti. Avrebbe avuto comunque tutto il tempo di ucciderlo se e quando si fosse stancata di lui - E cos� tu vorresti rimanere con me- riprese Patrizia dopo alcuni secondi di attesa - Si signora!- fu la semplice risposta - E per quale motivo dovrei crederti?- - Perch� altrimenti non avrei potuto fare l'amore con lei nel modo in cui l'abbiamo fatto senza l'aiuto del farmaco- Patrizia osserv� il giovane compiaciuta. Aveva a disposizione un ragazzo bellissimo che faceva sesso in maniera strana ma eccezionale e lei avrebbe potuto averlo ogni qualvolta ne avrebbe avuto desiderio. Aveva anche voglia di risentire su di lei la sua lingua che tanto l'aveva entusiasmata, di assistere alla crescita del suo pene dovuta solo anche allo sfioramento di una mano, di baciarlo con passione mentre lui contraccambiava facendo altrettanto. Si, per il momento non le conveniva proprio ucciderlo. Guard� l'orologio e si rese conto che erano le 15.10 ed aveva una fame pazzesca. Prese con le mani il volto del ragazzo guardandolo in modo minaccioso - E sia! Per il momento non ti uccider�. Ma sappi che se non ti comporterai con me nel modo che desidero, la tua morta sar� lenta e molto dolorosa, a cominciare da questo bel visetto che schiaccer� come se fosse un insetto fastidioso. Ed ora vai in cucina a prepararmi il pranzo- - Subito signora- fece Filippo tirando un sospiro di sollievo. Mentre aveva il viso tra le mani di quella donna aveva sentito il cuore sobbalzargli nel petto per il timore di quello che avrebbe potuto fargli, ed appena Patrizia lo lasci�, si alz� dal letto e si diresse in cucina per obbedire all'ordine impartitogli. Stava andando tutto nella maniera migliore ed era felice di constatare che la sua tattica stava funzionando. Ma per quanto tempo sarebbe potuto andare avanti cos�? La sua vita dipendeva dagli umori di quella donna anche se ora la flebile fiammella della speranza cominciava ad illuminarsi sempre di pi�. Ed in cuor suo sapeva che Marzia avrebbe fatto del tutto per ritrovarlo. Era una donna di grande intelligenza per di pi� perdutamente innamorata di lui, e, ne era sicuro, avrebbe trovato la pista giusta che l'avrebbe condotta nella casa della sua carceriera. Silvia usc� dalla stanza del marito incrociando lo sguardo di Marzia. Il suo volto era trasfigurato dal dolore e dalla rabbia e si infil� gli occhiali per nascondere i suoi occhi ancora umidi. Marzia si avvicin� a lei abbracciandola - Come sta?- esord� la poliziotta - Le dottoresse non hanno ancora sciolto la prognosi, ma forse ce la potr� fare. Se le Dee vorranno. Commissaria, prenda lei quella maledetta perch� altrimenti andr� in giro per tutto l'Impero a cercarla io stessa- - Ora calmati Silvia. Tu non farai niente di tutto questo e farai lavorare noi della polizia. Non dimenticare che quella donna ha in mano il mio fidanzato. Ho degli ottimi motivi personali per trovarla, senza contare l'affetto che nutro per Claudio che considero come uno di famiglia- Le due donne si abbracciarono nuovamente e si salutarono. Marzia si allontan� quindi dall'ospedale un po' pi� sollevata dalla notizia che Claudio forse poteva salvarsi. Era un po' strana la cosa. Se una donna avesse voluto avrebbe potuto uccidere Claudio, un normale maschio, usando una minima parte della sua potenza ed invece questo non era avvenuto. Come se qualcosa o qualcuno glie lo avesse impedito. Cercava di ragionare freddamente anche se il pensiero di Filippo nelle mani di quella donna la turbava considerevolmente. Non aveva la certezza matematica che si trattasse dell'assassina seriale che cercava da mesi, ma qualcosa le diceva che doveva insistere su quella direzione, anche perch� non aveva altro a cui aggrapparsi. Arrivata in commissariato riun� immediatamente il gruppo di agenti che stavano lavorando con lei al caso per fare il punto della situazione - E' pronto l'identikit della donna?- -Si commissaria- rispose il tenente Domiziana Aureli, sua fedele collaboratrice seduta al computer. Marzia scrut� il disegno che raffigurava il viso di una donna bionda con i capelli mossi che doveva avere un'et� tra i venticinque ed i trentacinque. Questa poteva essere una traccia ulteriore - Quanti nomi sono rimasti delle proprietarie della vettura che ancora non sono state controllate?- - Troppi commissaria. Sono 126. Non potremmo mai farcela a controllarle tutte in tempo - Mettiamoci al lavoro Domiziana. Stando all'identikit dovrebbe avere tra i 25 ed i 35 anni di et� . Lascia solo i nominativi di quelle che rientrano in questa fascia di et� - Domiziana esegu� l'ordine ma la smorfia sul suo viso non prometteva niente di positivo - Sono la maggior parte. Sono rimasti 114 nomi. Avevamo gi� fatto una scrematura per et� secondo i dati della psicologa. Solo che avevamo posto il limite a quarant'anni. Riducendolo a 35 non abbiamo fatto un gran passo avanti- Marzia cerc� di ragionare velocemente. Se aveva rapito Filippo era ovvio che doveva avere un posto tranquillo dove poterlo portare. O abitava da sola fuori citt� o aveva una seconda casa - Lascia solo i nomi di quelle che abitano fuori dal centro di Roma e di quelle che hanno una seconda casa. Al mare, in montagna o in campagna non importa. Sia che ce l'abbiano di loro propriet� o che siano di qualche parente: mamma zia o cugina di primo grado- Il tenente Domiziana Aureli scrut� la commissaria senza riuscire del tutto a capirla. Aveva una fiducia cieca in Marzia ma stavolta qualcosa nel suo ragionamento non sembrava funzionare perfettamente - E se ha preso in prestito la casa di qualche amica? Capisco dove vuole arrivare ma mi sembra troppo forzata la cosa- - Se devi rapire un uomo non vai a chiedere casa ad un amica. Deve essere un'abitazione di cui hai sempre le chiavi in mano. Capisco le tue perplessit� e posso sicuramente sbagliare, ma � l'unica cosa che abbiamo in mano. Esegui l'ordine!- Domiziana smanett� per alcuni secondi sul computer ed al termine fece quasi un salto dalla sedia - Ci sono solo 47 nominativi. Forse possiamo fare un bel salto in avanti se il suo ragionamento � giusto. Se solo potessimo ridurre ulteriormente questa lista....- Marzia esit� un po'. Le veniva in mente la frase di Filippo. "Quella donna deve aver subito un trauma" O le era morto qualcuno a cui teneva particolarmente oppure poteva aver subito un'ingiustizia sul lavoro, come ad esempio un licenziamento - Togli tutti i nomi di chi ha un lavoro regolare e contemporaneamente non ha subito defezioni in famiglia- - Defezioni in che senso?- - Nel senso che le � morto il marito, il fidanzato oppure genitori. O anche fratello e sorella- Il tenente Aureli lavor� di nuovo sul computer. I nominativi che rimanevano dopo questa nuova scrematura erano solo quindici. La tenente esult� - Ci siamo commissaria. Sono solo questi- - Stampa!- ordin� Marzia. Prese quindi in mano il foglio passatogli da Domiziana e lo esamin�. Tra quei quindici nomi c'era anche la rapitrice del suo amato, ne era sicura. Ora ce l'aveva in mano quell'assassina. Ma avrebbe fatto in tempo a salvare il suo fidanzato? - Fate un controllo immediato su tutte queste persone cominciando ad escludere chi, stamattina all'ora del sequestro, era al lavoro. Voglio che tutto l'organico sia a disposizione e per questo sono aboliti tutti i permessi- Tutte le agenti che avevano partecipato alla riunione si alzarono lasciando Marzia da sola con i suoi pensieri. I dubbi continuavano a lacerarla. Non poteva essere certa che la sequestratrice fosse la stessa persona che si era macchiata degli altri delitti. Diverso era stato il modo di fare e differente anche l'impostazione. Si era passati da violenza con omicidio a sequestro. Sapeva anche che si stava giocando tutto, carriera ed affetti. Se avesse fallito questa prova la sua vita non sarebbe stata pi� la stessa. Forse non avrebbe avuto pi� senso neanche continuare a fare la poliziotta. Se non fosse stata capace di salvare il suo ragazzo, di che aiuto poteva essere alla comunit� ?. A tutto questo per� avrebbe pensato dopo, ora doveva provare a vincerla questa partita. Mentre cucinava per lui e per la sua carceriera Filippo pensava a sua madre. Quante litigate aveva fatto con lei quando se ne andava al lavoro lasciandolo a casa a studiare senza fargli trovare nulla di pronto a pranzo. Sua madre glie lo aveva avvertito pi� volte che doveva imparare a cucinarsi da solo per essere autosufficiente. Lui per� non voleva starla a sentire e pretendeva che la mamma rientrasse prima dal lavoro solo per mettersi ai fornelli. Non ce l'aveva avuta vinta per�, ed aveva dovuto cominciare a destreggiarsi tra le pentole se voleva mangiare qualcosa di caldo. Mai come in quel momento ringraziava sua madre di non aver ceduto ed aver fatto si che fosse in grado di prepararsi un piatto caldo. Non che avesse trovato granch� nel frigorifero, ma era comunque riuscito a cucinare della pasta che aveva preparato per tutti e due, mezzo pollo che aveva invece cotto per la sua sequestratrice, e delle verdure gi� pronte. Port� il tutto a tavola pregando il cielo di aver fatto tutto a puntino. Per quel che ne sapeva quella donna avrebbe potuto ucciderlo anche solo per aver trovato la pasta insipida - Ecco signora Patrizia. Spero che le piaccia. Ho preparato tutto senza conoscere i suoi gusti. Spero proprio di non aver sbagliato- La donna osserv� i piatti fumanti. La pasta era condita in un modo inusuale per lei ed assaggi� con cautela, poi, trovandola di suo gusto sorrise - E' buona. Mettiti seduto e mangia anche tu- - Grazie signora- Mentre mangiava Patrizia non smetteva di osservare il ragazzo. Gli piaceva da impazzire e questo la faceva sentire pi� fragile di quanto si fosse mai sentita in precedenza - E cos� tu non ti ricordi da dove vieni- intavol� sempre guardandone i gesti - No signora. So di essere diverso ma non mi ricordo nulla. Per me la vita � cominciata una settimana fa- - Hai detto che ti ecciti solo quando una donna ti piace molto. Come fai a saperlo se non ti ricordi niente?- - Perch� � una sensazione che ho fin da quando la poliziotta mi ha ritrovato- disse- Me ne rendo conto da tante cose. Da lei sono attratto fin da quando l'ho vista al bar per la prima volta- - Mi ero accorta che sostenevi il mio sguardo e non sapevo spiegarmelo. Di solito i maschi abbassano gli occhi per timore e per vergogna- - La mia non � sfacciataggine. E' solo che sono diverso- - Dire che sei diverso non rende bene l'idea. Quello che mi hai fatto prima ha dell'inverosimile. Ho avuto molti uomini, ma non mi era mai capitato prima di fare sesso come hai fatto tu. Sembra quasi che tu provenga da un altro mondo- Filippo pens� che quella donna non poteva neanche immaginare quanto fosse vicina alla verit� , ma quello che contava di pi� era il fatto che fosse calma. In quel momento sembrava addirittura gioviale ed in vena di confidenze. Raccont� infatti al ragazzo che era sposata ma che riteneva suo marito un maschio non adatto a lei, raccont� anche gli altri amori della sua vita e di come si ritenesse perseguitata dalla societ� che non aveva colto le sue potenzialit� . Al termine del pranzo il giovane si senti un po' rassicurato. Forse era sulla via giusta per salvarsi la pelle. Naturalmente doveva proseguire su quella strada. Doveva continuare a servirla umilmente, ad incensarla, a fingersi perdutamente innamorato e prendere soprattutto tempo nella speranza che Marzia potesse arrivare in suo soccorso e salvarlo. Era pur sempre una psicopatica assassina che poteva cambiare umore da un momento all'altro. Si alz� dal tavolo per ripulire la cucina mentre Patrizia continuava ad osservarne i movimenti compiaciuta. Si sentiva la padrona assoluta di quel bel ragazzo che non avrebbe pi� dovuto far ritrovare a quella maledetta poliziotta. Si alz� anche lei posizionandosi dietro al giovane intento a pulire i piatti e lo abbracci� sul collo. Filippo sent� le lunghe e forzute braccia della donna cingergli il collo ed il sangue gli si gel� nelle vene. Aveva avuto modo di conoscere la potenza di quelle braccia e poteva immaginare quanto potessero essere devastanti sul suo collo. Cerc� comunque di rimanere calmo mentre Patrizia fece scivolare la mano destra sempre pi� gi� fino a toccargli il pene. - Quante volte pu� diventare eretto in una giornata il tuo pene senza l'ausilio della medicina?- - Non lo so con precisione signora. Ma sono sicuro che pu� farlo ancora. Dipende tutto da lei e da quanto lo desidera, da quanto mi desidera e da come lo tocca. Lui ha bisogno di dolcezza- - Ed io lo desidero molto. Ma ricordati che mi hai detto che diventa dritto se hai di fronte una donna che ti piace. Se non dovesse succedere dovr� credere che non ti piaccio abbastanza. Ed allora potrei arrabbiarmi molto- Filippo sospir�. Una defaillance in quel momento lo avrebbe portato a morte certa. Si gir� trovandosi di fronte alla donna. Patrizia aveva messo di nuovo le scarpe ed ora la differenza di altezza fra loro era abissale. Le arrivava all'altezza del seno e poteva quasi sentire il profumo che emanava. Si alz� sulla punta dei piedi per cercare la bocca e l'assassina chin� la testa per aiutarlo. Il ragazzo sent' il desiderio crescere in lui e tir� un sospiro di sollievo. D'altronde la bellezza e la desiderabilit� della donna erano talmente evidenti che non poteva succedere altrimenti. Inoltre la sensazione di sentirsi desiderato in quel modo lo aveva eccitato fin dal primo momento in cui aveva fatto il suo rocambolesco ingresso in quel mondo. Patrizia intanto sentiva il pene di Filippo crescere solo grazie ai suoi baci e questo le accresceva ulteriormente la voglia che aveva di quel ragazzo. Lo sollev� di peso mettendogli una mano sotto il sedere continuando a baciarlo - Ora voglio sentire la tua lingua su tutto il mio corpo. Fammi quello che mi hai fatto prima e sarai ricompensato. Ti risparmier� la vita- - Si signora! E' mio dovere obbedirle, ma nello stesso tempo sar� un piacere- Patrizia rilasci� a terra Filippo che si trov� di nuovo a contatto dei seni rigogliosi della donna. L'aiut� a spogliarsi e poi alzandosi di nuovo sulle punte dei piedi cominci� a baciarle il collo per poi scendere verso i seni. Sent� i capezzoli diventare turgidi e si accorse che la donna fremeva di desiderio grazie ai suoi baci, alla sua lingua che faceva abilmente scivolare sul suo corpo, al tocco gentile delle sue mani. E tutto questo era un buon segno, anzi un ottimo segno. FINE DECIMO EPISODIO Per consigli e curiosit� inviate una mail a davidmuscolo@tiscali.it