INFERNO O PARADISO by Davidmuscolo Ottavo episodio Tutti i personaggi e le situazioni sono frutto della mia immaginazione L'assassina si svegli� la mattina dopo a causa dei pianti e dei lamenti dell'uomo incatenato al letto, mentre Licia era ancora addormentata a causa del colpo ricevuto dalla pistola elettrica, e pertanto non dovevano essere ancora trascorse le otto ore di durata della scarica. Naturalmente per precauzione aveva infilato i polsi della donna nelle manette elettriche che aveva in dotazione e che le avrebbero procurato una grande scossa ogni volta che lei avesse provato a divincolarsi, o peggio, a romperle. Tullio intanto era in evidente stato di prostrazione. Vedere sua moglie, la sua forte moglie che lo aveva sempre protetto, svenuta e con le manette elettriche ai polsi, alla merc� di quella donna crudele, lo facevano rabbrividire. Patrizia nel frattempo si comport� nella maniera pi� normale possibile andando in bagno a lavarsi e dopo averlo fatto si freg� le mani. Stava per cominciare il suo divertimento. Per prima cosa tolse le catene all'uomo sapendo benissimo che non sarebbe potuto andare da nessuna parte Ora tu mi preparerai la colazione- gli ordin�- In cucina troverai tutto l'occorrente - Che cosa far� di noi?- balbett� l'uomo - Aspetteremo che tua moglie rinvenga, e dopo ci divertiremo un pochino- rispose beffardamente la donna Tullio tremando obbed� e prepar� la colazione per l'assassina secondo le sue direttive. Terminato il pasto, attese tranquillamente che la poliziotta si svegliasse, e quando questo avvenne fu avvertita da un grido di dolore. Le manette elettriche avevano fatto il loro dovere. Appena Licia forzava un po' veniva colpita da una tremenda scarica che aumentava d'intensit� secondo la forza che veniva usata. Pi� c'era pressione e pi� l'elettricit� scaturita da una mini batteria che si trovava all'interno delle manette stesse, aumentava, fino a poter divenire mortale se, chi era ammanettata, provava a spezzarle. La polizia usava queste particolari manette perch� altrimenti qualunque donna avrebbe potuto spezzarle con estrema disinvoltura. - Chi sei? Perch� mi stai facendo questo? Io sono una poliziotta imperiale e se tu tocchi me o mio marito ti ritroverai tutta la polizia alle calcagna - Uh quante domande!- ironizz� Patrizia- Per� mi sei simpatica e ti voglio rispondere. Chi sono? Sono la persona che da mesi state cercando e che non siete mai riuscite a trovare e ti ho messo le manette perch� voglio farti godere uno spettacolo in prima fila senza che tu possa intervenire. Quanto al fatto che potrei avere tutta la polizia alle costole, cosa vuoi che cambi. Io ce l'ho gi� !- Termin� la frase scoppiando in una sonora risata che mise i brividi alla coppia, dirigendosi poi verso di loro visto che nel frattempo Tullio era corso dalla moglie e piangendo si era rannicchiato addosso a lei in cerca di un'improbabile protezione. Prese l'uomo per un braccio trascinandolo violentemente per la stanza mettendosi poi in un punto idoneo per la visuale di Licia. La presa di Patrizia era tremenda per Tullio che piangeva per il dolore e per la paura - Signora Licia mi aiuti- si lamentava l'uomo cercando conforto in sua moglie che prov� a divincolarsi causando un'altra scarica elettrica che la colp� facendole fremere di nuovo tutto il corpo - E' inutile poliziotta! Non puoi fare nulla. E adesso guarda bene perch� mi divertir� con tuo marito. E' ancora un bell'uomo, sai- disse con malignit� l'assassina che poi diede uno schiaffo a Tullio che continuava a divincolarsi, per ridurlo a pi� miti ragioni. La violenza del colpo fu enorme per il debole corpo dell'uomo che svenne all'istante. Ancora un po' pi� di forza e la testa gli sarebbe volata via dal collo - Ti prego, uccidi me e lascia stare mio marito- supplic� Licia - Ma quanto sei generosa! Sei ancora cos� innamorata di lui? Peccato per te che io ho voglia di maschi e di te non so che farmene. Per adesso.- L'assassina sollev� Tullio mettendoselo sulla spalla e portandolo in bagno dove, dopo avergli gettato dell'acqua fredda sul viso, lo fece rinvenire. Torn� poi nella posizione di prima, davanti a Licia, dove lo spogli� del tutto per fargli quindi la puntura. Tullio ormai non riusciva pi� neanche a piangere. Il terrore si era impossessato di tutto il suo corpo e lo faceva tremare senza interruzione, ma intanto il farmaco ebbe l'effetto desiderato da Patrizia che si spogli� e si avvent� si di lui possedendolo a ripetizione sotto lo sguardo inorridito di Licia e godendo della paura che incuteva al debole maschio posto sotto di lei. Quando, dopo l'ora di durata della medicina, sent� il membro dell'uomo diventare flaccido, si alz� da sopra di lui pienamente soddisfatta. Aveva avuto orgasmi multipli, come ogni volta che violentava un maschio, ma sapeva che quello pi� bello doveva ancora venire. Sollev� Tullio per i capelli e poi lo colp� con un pugno sul fianco che gli ruppe diverse costole. L'uomo rantol� brevemente per poi svenire di nuovo. Patrizia ebbe una smorfia di rabbia pensando di averlo colpito troppo forte. Doveva stare attenta a non usare troppa forza rischiando di ucciderlo se voleva dilungare il suo divertimento. Lo lasci� cadere rivolgendo le sue attenzioni a Licia che pi� volte aveva tentato di fermare quell'abominio, ma ogni volta era stata fermata da una scossa elettrica sempre pi� potente, che ormai l'aveva portata al limite della sopportazione. - Ti � piaciuto lo spettacolo?- le disse prendendola per il mento e colpendo anche lei con un pugno- Allora, ti ho fatto una domanda. Ti � piaciuto vedermi sopra a tuo marito mentre me lo scopavo?- Licia stramazz� al suolo indifesa e con il volto tumefatto per il pugno ricevuto e Patrizia rivolse il suo interesse di nuovo a Tullio che era ancora svenuto e ci� non le piaceva affatto. Voleva che fosse ben sveglio mentre lo uccideva fracassandogli tutte le ossa e gli organi interni. Lo port� di nuovo in bagno immergendogli il viso nell'acqua fredda e quando rinvenne era di nuovo pronto per il massacro. Licia ormai non aveva pi� la forza di rialzarsi. Le scariche elettriche erano state talmente tante e di cos� forte intensit� che l'avevano ridotta ad uno straccio. Chiuse gli occhi per non vedere lo scempio che si stava consumando, ma le sue orecchie riuscivano a sentire distintamente la tortura che quell'assassina stava infliggendo a suo marito. Riusciva a sentire il pianto sommesso di Tullio, le sue urla quando veniva colpito e addirittura il rumore delle ossa che si rompevano. Patrizia prese per l'ennesima volta l'uomo per la mascella e sollevandolo solamente con due dita si avvicin� a Licia e quando fu alla sua portata fece partire un potente calcio che la mand� diversi metri indietro. Se avesse colpito Tullio con una potenza simile lo avrebbe ucciso all'istante ed allora addio divertimento. Ma Licia era una donna e la sua fibra era naturalmente di ben altro spessore - Ma che fai poliziotta? Io ti regalo un biglietto in prima fila per assistere allo spettacolo, e tu che fai? Chiudi gli occhi. Questo lo considero proprio un affronto- disse alla sergente sarcasticamente. Ma ormai il triste spettacolo si avviava alla conclusione. Patrizia strinse le sue dita sulla mascella di Tullio sbriciolando le povere ossa e facendo schizzare sangue dappertutto. Insieme al sangue usc� anche una poltiglia raccapricciante. Si trattava di muco, frammenti ossei e denti. Contemporaneamente sussult� per il nuovo orgasmo. Si appoggi� nuda al muro, stanca ma soddisfatta, tenendo ancora con le sue dita il corpo martoriato di Tullio sospeso in aria. Era stato un orgasmo ancora pi� potente di quelli che aveva vissuto con le altre vittime. Evidentemente il fatto di aver stritolato un maschio davanti a sua moglie l'aveva eccitata ancora maggiormente. Licia intanto, alla vista di quello spettacolo raccapricciante si alz� in piedi, ed incurante delle scariche elettriche che sempre pi� potenti la tormentavano, cerc� di avventarsi sull'assassina. Ma ormai, ridotta allo stremo, a pochi passi da Patrizia,si accasci� al suolo con il volto sul pavimento ed un filo di bava che usciva dalla sua bocca. L'ultima scarica le era stata fatale ed aveva stroncato il suo cuore. Patrizia la rigir� constatando la morte della poliziotta. Gett� per terra il corpo di suo marito, ed ancora fradicia per i numerosi orgasmi si sedette per terra dopo essersi accesa una sigaretta. Aspir� pensando che la poliziotta le aveva fatto un grosso favore dicendole che la sua vettura era stata riconosciuta. Per fortuna era un modello abbastanza comune e pens� che malgrado questa notizia, difficilmente sarebbero potuti arrivare a lei. In ogni caso era meglio non prendere pi� quella macchina fino a che le acque non si fossero calmate. Non aveva i soldi per comprare un'altra auto, ma aveva il vecchio furgoncino che teneva proprio in questa sua casa di campagna, ed avrebbe usato quello per tornare in citt� e per muoversi nei giorni successivi. Ora per� doveva moltiplicare le sue attenzioni perch� era ovvio che la polizia stava sulle sue tracce, soprattutto ora che aveva ucciso una poliziotta e suo marito. Ma per il momento questo fatto lo sapeva solo lei. Per il resto del mondo, e soprattutto per le inquirenti, era semplicemente scomparsa una coppia di mezza et� . Ma comunque, malgrado si rendesse conto che il cerchio cominciava a stringersi non aveva nessuna intenzione di smettere. Anzi. Si sentiva troppo furba per la polizia e soprattutto aveva scoperto quanto fosse eccitante distruggere deboli corpi maschili dopo averli stuprati e terrorizzati per ore. Il prossimo stupro poi, sarebbe stato ancora pi� bello dei precedenti. Quel ragazzo che aveva visto nella fotografia scattata proprio la sera precedente era a dir poco meraviglioso e non vedeva l'ora di averlo fra le sue braccia. E poi forse avrebbe smesso. Forse. Marzia osserv� gli altri commensali seduti al suo tavolo e non pot� fare a meno di pensare che la vita a volte � proprio buffa. Negli ultimi anni aveva avuto due vite completamente diverse tra loro: quella professionale densa di successi e di riconoscimenti e quella privata, irta di difficolt� soprattutto sul lato sentimentale. Aveva avuto alcuni maschi, anche piuttosto carini, ma nessuno di loro aveva mai fatto breccia nel suo cuore e le aveva mai fatto provare quello che stava assaporando in quel momento con Filippo. Stavano insieme da soli tre giorni, eppure le sembrava di non poterne fare pi� a meno. Non vedeva l'ora di tornare dal lavoro per poterlo rivedere, portarlo in giro orgogliosa di stare accanto ad un ragazzo cos� carino, le piaceva ricoprirlo di regali e vedere la meraviglia nei suoi occhi, tenerselo tra le sue braccia, ma soprattutto adorava fare l'amore con lui, un amore cos� diverso rispetto a quello al quale era abituata. Era un amore passionale, pieno di risvolti impensabili per lei solo fino a qualche giorno prima. Pens� che le donne dell'altro universo non dovevano essere cos� sfortunate in fondo, se potevano assaporare la meravigliosa sensazione di essere desiderate sessualmente, oltre che a desiderare. Ma quella sensazione nel suo mondo era morta cento anni prima. Certo, credeva ancora fermamente nel dominio femminile sul maschio, ma dal lato sessuale la parit� non era disprezzabile, anzi, era senz'altro pi� eccitante. Insomma, ormai non poteva pi� mentire a se stessa, era innamorata di Filippo e questo la rendeva estremamente felice. Ma questa felicit� era in contrapposizione proprio con il sua lavoro che invece non andava proprio a gonfie vele. Aveva avuto addirittura delle pressioni dai piani alti per risolvere al pi� presto il caso dell'assassina seriale, e questa intromissione non le era andata proprio a genio. Che venissero loro a fare questo lavoro se pensano che sia facile. Malgrado le tracce lasciate in abbondanza non erano riuscite a dare un volto ed un nome a quella maledetta. Il suo gruppo stava comunque lavorando efficacemente giorno e notte per cercare di assicurare alla giustizia quella donna e ci sarebbero riuscite sicuramente, ma ci voleva tempo per scremare i nominativi delle proprietarie delle auto come quella vista sul luogo dell'ultimo delitto. In quel momento per� non le importava dei guai professionali, la cosa importante era il fatto che si trovava sorridente a cena con il suo amore e con le sue amiche pi� care. C'erano infatti Flavia, la dottoressa, sua amica del cuore, insieme al suo nuovo e probabilmente momentaneo ragazzo Cesare e Clelia, un'altra amica di lunga data con il suo fidanzato Attilio. Infine si era aggiunta la nuova amica Flaminia, la scrittrice ed intellettuale del gruppo. Cugina di Clelia era anche lei con il proprio uomo Virgilio. Era da parecchio tempo che non usciva insieme alle sue amiche, presa com'era dal lavoro, e far conoscere loro Filippo era una buona occasione per stare di nuovo tutte insieme. Perch� naturalmente c'era anche lui, Filippo, che invece dal canto suo si sentiva un pesce fuor d'acqua. Marzia gli aveva ordinato di non interferire nei discorsi delle donne e di parlare solo se sollecitato, di non fare cenno con nessuno della sua provenienza ed eventualmente di mettere la scusante della perdita di memoria per ogni cosa sbagliata che avrebbe potuto fare. Gli aveva anche chiesto di cercare di stringere amicizia con gli altri ragazzi del gruppo. Ma era proprio questo il problema. Sia Cesare che Attilio e Virgilio erano lontani anni luce dalla sua mentalit� . Tutto il loro interesse sembrava ridotto a come piacere alle donne, a come accontentarle e ad altre frivolezze del genere. Solo quando per un momento erano rimasti da soli, Attilio gli aveva chiesto se gi� aveva fatto sesso con Marzia, ma ovviamente Filippo aveva glissato. Non avrebbero mai potuto capire cosa significasse fare l'amore nella maniera in cui lo faceva lui. E poi, malgrado si trovasse in un mondo che, per certi versi, sembrava essere l'esatto contrario del suo, lui era pur sempre un gentiluomo, e non si sarebbe mai sognato di raccontare particolari erotici di un rapporto sessuale tra lui e la sua ragazza. Magari, come tutti i maschi del suo universo, avrebbe potuto raccontarne a iosa su un rapporto occasionale, dilungandosi anche con particolari scabrosi, ma se il rapporto era serio il discorso sul sesso diventava un tab�. E questo con Marzia non era certo un rapporto occasionale. Strano almeno per lui certamente, su questo non si poteva eccepire, ma sicuramente non occasionale. Guard� di nuovo i tre ragazzi al suo fianco. Erano tutti e tre molto giovani, intorno ai 23 o 24 anni, e questo gli aveva fatto capire che anche in questo caso c'era un ribaltamento dei ruoli rispetto a quello che avveniva nel suo universo. Qui erano le femmine pi� mature a cercare maschi pi� giovani di loro, visto che Marzia aveva 27 anni, due delle amiche avevano un'et� di poco inferiore ai trent'anni e Flaminia, la scrittrice, li aveva superati abbondantemente avendo asserito in un discorso precedente di averne 34. Gli uomini avevano un volto rasato e liscio come quello di un bambino, ed in alcune movenze erano anche leggermente effeminati. Aveva notato questa caratteristica anche negli altri maschi che aveva incontrato, e se questi tre erano il prototipo della giovent� maschile, era ovvio che lui, maschio vero, spiccava sopra di loro e non solo in altezza. Tra l'altro i tre ragazzi dovevano essere considerati piuttosto alti per lo standard esistente visto che Virgilio ad esempio, sfiorava il metro e settanta centimetri e gli altri due erano intorno al metro e 65. In ogni caso si sentiva a disagio, aveva timore di sbagliare e questo lo rendeva particolarmente nervoso. Quindi, malgrado la richiesta di Marzia, faceva fatica a dialogare con gli altri tre ragazzi, preferendo ascoltare i discorsi delle donne che reputava di gran lunga pi� interessanti- Era soprattutto Flaminia, la scrittrice, a tenere banco ed a intavolare i discorsi. Aveva parlato di se stessa e dei suoi libri, ma poi aveva spostato l'interesse anche sulle altre due amiche di Marzia cercando di informarsi sulle ultime novit� che riguardavano il loro lavoro ed ora guardava la commissaria che fino a quel momento era stata ad ascoltare piuttosto rilassata - Ma insomma Marzia, raccontaci qualcosa anche tu. Fai un lavoro talmente interessante che sicuramente avrai un sacco di cose da dirci. Oppure l'amore ti ha tolto la parola- - No, assolutamente- rispose la poliziotta- A dir la verit� non � che in questo momento abbia molto da dire. Sono felice e non so dire altro. Per quanto riguarda il mio lavoro, non crediate che sia un continuo inseguimento alla cattiva di turno. Spesso � solo un lungo e noioso lavoro d'ufficio- - Ah, che sei felice si vede da lontano. Hai uno sguardo tutto particolare. Lo stesso che ho io ogni volta che mi innamoro. Ma io mi riferivo al tuo lavoro che non � solo un lavoro d'ufficio. Sappiamo benissimo tutti che stai indagando su quell'assassina seriale di cui parlano tutti i giornali e le televisioni. Dai, fai uno sforzo e raccontaci qualche particolare. Chiss� , forse ci potrei scrivere un libro su questa storia- - Non c'� molto da dire in questo momento. A parte il fatto che le indagini sono coperte dal segreto e se mi faccio scappare qualcosa d'importante la giudice � capace di togliermi il caso e di mandarmi a dirigere il traffico, Posso solo dirti che stiamo lavorando sodo e che non ci sfuggir� . Su questo sono pronta a giocarmi la carriera- - E la scomparsa di quella coppia? C'entra qualcosa secondo te?- - Su questa sparizione non sono io a condurre le indagini, quindi non posso esprimermi. Posso solo dirti che in questo momento non c'� alcun collegamento tra i due casi. E' chiaro che sulla sparizione di questa coppia siamo solo all'inizio delle indagini. Potrebbe essere una scomparsa volontaria, o chiss� cos'altro. Se man mano le mie colleghe dovessero trovare qualche punto di contatto col mio caso, vorr� dire che attiveremo una collaborazione tra i due commissariati- Filippo pur con una certa difficolt� era riuscito a comprendere il senso del discorso e lo trovava piuttosto affascinante. Quello era un giallo in piena regola e dimentic� per un attimo gli ordini che gli erano stati impartiti e si tuff� nel discorso - Forse un collegamento potrebbe esserci- disse interrompendo le due donne- Pu� darsi che l'assassina ha cambiato "modus operandi" e....- Marzia distolse lo sguardo da Flaminia e fulmin� Filippo - Come ti permetti di interromperci? Ti avevo avvertito che dovevi rimanere al posto tuo. Quando saremo a casa avrai la punizione che ti meriti- Filippo si guard� intorno cercando inutilmente comprensione, ma poi si rese conto di averla fatta grossa. Erano solo tre giorni che si trovava in questo posto strano ma era un ragazzo intelligente ed aveva compreso immediatamente in che modo ci si doveva comportare. Per� non era facile cancellare in pochi giorni le abitudini di una vita e si era lasciato prendere la mano. Cerc� subito di rimediare - Le chiedo scusa signorina Marzia, e chiedo scusa a voi tutte. Probabilmente non mi sono ancora rimesso dall'incidente che mi ha fatto perdere la memoria ed a volte mi sento confuso- Il ragazzo attese con trepidazione l'evolversi della situazione. Marzia la guardava adirata e sapeva benissimo di averle fatto fare una brutta figura davanti alle sue amiche. Il potere di una donna in questo universo si misurava anche con il comportamento del suo uomo. Pi� era umile ed accondiscendente e pi� una femmina era considerata agli occhi delle altre donne, ed ora si sentiva stranamente in colpa per essersi comportato in maniera tale da poter far giudicare Marzia una donna debole e non in grado di far rigare dritto il suo fidanzato. Dopo qualche secondo di silenzio fu Flaminia ad accorrere in suo aiuto - Devo dire che il tuo ragazzo � un tipo veramente particolare, Marzia. E devo dire anche che sembrava che stesse dicendo delle cose interessanti. Con il tuo permesso vorrei che continuasse. Mi piace ascoltare l'opinione dei maschi ogni tanto. E poi quest'uso del latino antico denota una cultura decisamente anomala per un maschio. Peccato che a causa della perdita di memoria non ci possa dire come abbia imparato certe cose- Filippo si sent� un po' sollevato ed attese che Marzia gli desse il permesso di continuare ed appena la poliziotta lo fece, prosegu� nel suo discorso -Io.... vi chiedo scusa nuovamente. Non so come abbia potuto imparare certe frasi. Forse l'ho sentite dire e poi le ho soltanto ripetute. Sicuramente non ho mai potuto studiare latino antico- ment� il giovane- Per tornare a quell'assassina, volevo dire che potrebbe aver cambiato le sue abitudini. La sua � chiaramente una sfida alla polizia, e se per caso ha avuto modo di incontrare la poliziotta con suo marito potrebbe averli aggrediti solo per il gusto di farlo oppure per provare un brivido maggiore. In questo caso ci troveremmo di fronte ad una specie di evoluzione dei delitti.- Le quattro donne rimasero a bocca spalancata ad ascoltare quello strano ragazzo che parlava in maniera insolita, con una cadenza a loro sconosciuta ma che diceva cose estremamente logiche. Flaminia soprattutto sembrava affascinata dalle idee del ragazzo. - Per�.... Non mi sembrano proprio idee da scartare a priori. Non � vero Marzia?- La poliziotta rimase per un attimo spiazzata. Aveva pensato anche lei ad una eventualit� del genere, ma non avendo avuto il permesso di indagare sulla sparizione della coppia era rimasta frenata nell'ampliare le indagini anche in quella direzione. Ma quello che la meravigliava era il fatto di provare una strana sensazione di orgoglio nel vedere il suo ragazzo affrontare certi discorsi impegnativi cos� brillantemente. Certo, lei sapeva che Filippo era un ragazzo diverso dagli altri e pieno di sorprese, e questo la turbava un pochino, ma al contempo ne era entusiasta - Quelle sostenute dal mio fidanzato sono possibilit� che non abbiamo trascurato neanche noi della polizia- rispose infine Marzia - Era il minimo da fare- riprese Flaminia che ormai sembrava aver preso il possesso della serata. Stette un attimo in silenzio poi si rivolse di nuovo a Filippo - E tu hai qualche idea anche sul perch� una donna di un Paese evoluto come il nostro si mette a fare scempiaggini del genere? Cosa la porta a fare certe azioni riprovevoli?- - Posso fare soltanto delle ipotesi- rispose il giovane compiaciuto dell'importanza che la scrittrice gli dava- Naturalmente � difficile se non impossibile entrare nella mente di una psicopatica, ma credo che deve avere avuto un grosso trauma che l'ha sconvolta. Forse il ragazzo di cui si � innamorata l'ha rifiutata, oppure pu� avere avuto un lutto che le ha fatto perdere la testa. O forse pi� semplicemente una delusione lavorativa, magari un licenziamento- Ancora una volta Marzia rimase piacevolmente colpita dalla brillantezza del suo ragazzo. Niente a che vedere con gli altri ragazzi del gruppo nettamente inferiori intellettualmente a Filippo. Forse era vero che si stava per laureare, che nel suo mondo i maschi avevano interessi diversi rispetto a quelli ai quali era abituata. Per� ora stava tirando troppo la corda e doveva intervenire - Ora basta Filippo, sei intervenuto anche troppo in discorsi impegnativi e femminili. Non ti do pi� il permesso di partecipare ai nostri dialoghi. E voi ragazze la finite di parlare di lavoro? Siamo a cena tutte insieme dopo tanto tempo, cerchiamo di rendere la serata piacevole e rilassante- Le parole di Marzia furono prese alla lettera e la sera prosegu� in maniera leggera e divertente. Usciti dal locale e dopo essersi salutate, ogni coppia se ne and� per la propria strada. Marzia prese amorevolmente la mano di Filippo incamminandosi verso la propria auto, ma quando furono lontani da occhi indiscreti inizi� a stringere un poco la mano del suo ragazzo, ma quel poco bast� per far provare a Filippo un dolore intenso. Gli sembrava che il suo arto fosse finito in una morsa d'acciaio dalla quale era impossibile sfuggire, anche se in realt� Marzia usava solo una piccola parte della sua forza - Mi sta rompendo la mano signorina Marzia- piagnucol� il ragazzo- la prego, mi lasci- - Odio farti del male, non mi diverte affatto. Ti ho gi� detto che sono contraria alle donne che usano la loro superiorit� per picchiare i loro uomini, ma questa volta ti stai meritando la lezione. Devi imparare a stare al tuo posto e non ti devi azzardare a farmi fare una figura del genere davanti ad altre persone. La prossima volta che oserai intrometterti in cose che non ti riguardano sar� costretta a prendere provvedimenti pi� pesanti, Chiaro?- La donna aveva parlato con un tono di voce tranquillo e per nulla arrabbiato. Sapeva che l'istinto del ragazzo lo aveva portato a fare una cosa che a nessun altro maschio sarebbe mai passata per la testa, ma sapeva anche che non l'aveva fatto apposta. Era un ragazzo diverso, nel bene e nel male, e lei adorava quelle diversit� . Voleva solo ricordargli quali fossero i ruoli da tenere, e Filippo cominci� a rendersi conto di cosa significasse essere un maschio in quel mondo. Il dolore lo stava facendo contorcere come un serpente nelle sue spire e maled� mille volte la sua curiosit� che lo aveva portato ad intromettersi in cose che non dovevano riguardarlo. Grosse lacrime cominciavano a scorrergli lungo le guance mentre la mano della sua bellissima fidanzata teneva ancora saldamente la sua. Guard� implorante gli occhi verdi di Marzia - Si certo signorina. Mi perdoni, non l'ho fatto apposta. Non � facile per me abituarmi a vivere in questa maniera- La commissaria rallent� la stretta sulla mano del ragazzo fino a tenergliela solamente tra la sua senza fargli ulteriormente del male, mentre con l'altra gli accarezz� dolcemente il viso. - D'accordo. Sei perdonato. So che per te � difficile, ma devi imparare a comportarti in maniera adeguata. Anche per me � complicato vivere con un ragazzo che ha una mentalit� contrapposta a quella di tutti gli altri maschi. Ma qui si vive in questa maniera e te lo devi mettere bene in testa. Io ti amo, ma malgrado tutto il mio amore non posso accettare che il mio ragazzo vada oltre certe regole e soprattutto che non obbedisca ad un mio ordine, qualunque esso sia- Filippo accett� il rimprovero con la consapevolezza di chi sa di meritarlo. Sapeva perfettamente che non aveva altra possibilit� se non quella di chinare il capo ed adeguarsi a quella che ormai era la sua realt� . Non sarebbe servita a niente qualunque altro tipo di comportamento. Reagire sarebbe stato un suicidio considerando la differenza spropositata di forza a favore di Marzia. Anche scappare sarebbe stato assurdo. Intanto non sapeva dove andare e comunque sarebbe stato ripreso facilmente e restituito a Marzia che era la sua legittima "proprietaria", anche se quella parola lo faceva rabbrividire. O peggio ancora, avrebbe trovato un'altra donna che lo avrebbe trattato ancora pi� duramente. Ed una fuga non avrebbe fatto altro che incattivire quella splendida giovane donna che, a modo suo, era perdutamente innamorata di lui. E poi, guardando in fondo a se stesso, gli dispiaceva tutto questo? Non riusciva a dare una spiegazione neanche a se stesso sul perch� trovasse quella situazione particolarmente stimolante. Ed anche il suo cuore non era affatto immune dal provare sensazioni per lui completamente nuove. Era amore anche per lui? Non lo sapeva. D'altronde si conoscevano da pochissimi giorni, ma quello di cui era certo era che gli piacevano da morire i momenti che trascorreva insieme a lei, il sesso che da tre giorni facevano quasi senza tregua, ma soprattutto quella strana sensazione, assolutamente sconosciuta per lui fino al momento del loro incontro, di essere protetto e desiderato allo spasimo. Certo, non era completamente felice. Troppe cose gli mancavano della sua vita passata, ma non era neanche del tutto dispiaciuto di vivere in quel mondo. C'erano dei lati positivi a cominciare naturalmente dalla bellezza di Marzia. Anzi della sua perfezione. E' vero che anche le altre femmine che aveva avuto modo di conoscere erano tutte statuarie e perfette, ma per lui quella donna che ora gli sedeva accanto nell'automobile era nettamente superiore a tutte. Marzia stava per accendere il motore per tornare a casa. Non vedeva l'ora di farlo per poter fare l'amore con il suo ragazzo, ma prima doveva chiarire con lui un'altra cosa che non era riuscita proprio a digerire. Si avvicin� a Filippo e prima lo baci� lungamente e con passione, poi terminato il bacio prese il viso del suo fidanzato tra le sue mani - C'� un'altra cosa che ti devo dire. Non ti permettere mai pi� di osservare una donna dritta negli occhi come hai fatto oggi o saranno guai seri per te. Se una femmina ti guarda, e lo faranno in tante bello come sei, tu abbassi gli occhi e sfuggi al loro sguardo. E' cos� che si comporta un bravo ragazzo ed � cos� che pretendo si comporti il mio fidanzato. Perch� ricordati che tu sei mio. Adesso e per sempre- Filippo si limit� ad accennare un "si" con la testa. La sua fidanzata lasci� la presa sul suo viso e lo accarezz� dolcemente. Ormai sapeva che quella stessa mano che ora si muoveva lievissima sul suo volto, aveva anche una potenza distruttrice che non aveva eguali nel suo universo, e Filippo si era chiesto spesso in quei tre giorni, da dove scaturisse tutta quella forza da donne che, a parte l'altezza, la bellezza e la mentalit� dominante erano molto simili a tutte le altre che aveva conosciuto nel suo mondo. Non erano un ammasso di muscoli. Erano tutte dannatamente in forma ma erano longilinee e proporzionate. Pi� toniche di come poteva essere una modella dalle sue parti, ma estremamente femminili nelle movenze e incredibilmente sensuali nel loro modo di approcciarsi. I suoi pensieri per� si persero completamente quando Marzia, smesso di accarezzarlo lo baci� di nuovo - Adesso andiamo a casa- fece la commissaria con un tono di voce che era tutto un programma per Filippo che gongol�. Tutto sommato valeva la pena obbedire alla sua donna se poi la ricompensa era quella che si apprestava a ricevere. Patrizia osserv� la coppia felice che rientrava a casa dopo aver sistemato l'auto nel garage privato. Erano tre giorni che seguiva con il suo vecchio furgoncino la donna di quello che ormai era diventato il suo obiettivo e si era resa perfettamente conto che quella donna era una poliziotta. Anzi, a dirla tutta era una commissaria, la commissaria Marzia Adriani. Era stata molto cauta nel seguirla ed aveva anche racimolato diverse informazioni e quindi non aveva pi� dubbi. Chiss� , forse era proprio lei l'incaricata delle indagini che la riguardavano. Ebbe un moto di stizza e si allontan� dal luogo. Strada facendo per� il sorriso torn� a far capolino sul suo viso. Sarebbe andata fino in fondo. Ormai aveva preso la sua decisione. Avrebbe violentato ed ucciso l'uomo della commissaria. La sua sfida personale con la polizia e con le istituzioni sarebbe proseguita ancora pi� violenta di prima ed era sicura che ancora una volta ne sarebbe uscita vincitrice. FINE OTTAVO EPISODIO Per critiche e suggerimenti mandate una mail a davidmuscolo@tiscali.it