INFERNO O PARADISO settimo episodio by Davidmuscolo Tutti i personaggi e le situazioni sono frutto della mia immaginazione La cena fu molto formale con Claudio che serviva a tavola nella sala da pranzo e durante la quale Marzia si inform� su come Filippo avesse trascorso la giornata, ed il ragazzo la mise al corrente di come avesse curiosato tra i libri, sperando che almeno quello non fosse proibito - E lei, signora? Com'� andata al lavoro?- - Molto bene- rispose sorridendo la commissaria, felice di vedere come il ragazzo s'interessasse del suo lavoro, cosa che i maschi raramente facevano- Oggi � stata una giornata positiva, ma non voglio annoiarti con cose da donne. Tu piuttosto. Continui a chiamarmi signora, ma come vedi io non sono sposata. Vorrei che tu mi chiamassi signorina, lo preferisco- Filippo annu� con la testa prendendo atto di come la formalit� fosse una cosa importantissima in quel mondo. Il trillo del campanello della porta d'ingresso interruppe il discorso ed i pensieri di Filippo. Claudio dopo essere andato ad aprire si present� davanti a Marzia - E' mia moglie che � venuta a prendermi. Posso andare oppure ha ancora bisogno di me? - Certo che puoi andare, ma intanto falla accomodare che cos� la saluto- Claudio scomparve per alcuni secondi riapparendo poi con Silvia, la moglie. La donna era esattamente come tutte le altre che Filippo aveva avuto modo di conoscere. Alta forse anche pi� di Marzia, aveva una corporatura da body-builder, con due braccia che potevano stritolare un uomo come se fosse un grissino, e pens� a come potesse sentirsi Claudio nelle mani di quella donna. Il volto era truccato abbastanza pesantemente, ed anche nel suo caso il corpo era fasciato da un pantalone elasticizzato che metteva in grande risalto la potente muscolatura delle gambe. Dai lineamenti del viso si notava come non doveva essere pi� giovanissima, ma sicuramente una donna del genere nell'universo di Filippo avrebbe fatto faville ed avrebbe fatto voltare tutti gli uomini che incontrava. Marzia si alz� andandole incontro e salutandola - Vieni Silvia, accomodati- le disse - Non volevo disturbarla commissaria. Claudio mi ha detto che lei aveva un ospite stasera- - Non ti preoccupare, non mi disturbi affatto. Lui � Filippo ed � un ragazzo che ho incontrato ieri sera dopo che ha fatto uno strano incidente. Ha perso la memoria e per il momento non sa dove andare- riprese Marzia, poi rivolgendosi al ragazzo gli intim� di alzarsi e di andare a salutare la nuova venuta - Scusalo Silvia, ma insieme alla memoria ha perso anche le buone maniere. Se hai altri due minuti ci prendiamo un bel caff�, tanto avevamo finito di cenare, ci fumiamo una sigaretta, e poi ti porti via Claudio. Va bene?- - Va benissimo, grazie commissaria, lei ha sempre un'ospitalit� squisita- rispose Silvia- Per� giusto due minuti perch� torno adesso dal lavoro e sono stanchissima, non vedo l'ora di andarmene a casa. Per�, malgrado la stanchezza, preferisco venire a prendere di persona mio marito. Non mi va che prenda i mezzi pubblici da solo di sera con tutto quello che si sente in giro- - Ti capisco perfettamente Silvia- acconsent� Marzia- Sto appunto indagando su un'assassina che se la prende con maschi indifesi- - L'ho sentito dire in televisione. Quindi � lei che si occupa delle indagini su questa pazza omicida?- - Sono proprio io- concluse Marzia mentre Claudio versava il caff� prima alle due donne e poi a Filippo. Meno male, almeno il caff� non era vietato. Silvia fece poi un cenno a suo marito che si precipit� ad accenderle una sigaretta ed altrettanto fece poi con Marzia, Filippo osservava quella scena chiedendosi come facesse quel pover'uomo ad essere felice di fare il servo a quella gigantesca donna. Certo, dietro a questo c'erano millenni di storia che avevano relegato il maschio in quel ruolo, c'era una differenza fisica enorme a favore della donna che non consentiva a nessun maschio di poter ribaltare quella situazione. Ma lui che veniva da un'altra realt� , come avrebbe potuto mai accettare una cosa simile? Malgrado fosse trascorso solo un giorno da quando si trovava in quel mondo aveva imparato presto che malgrado l'istinto gli suggerisse di fare altre cose, doveva invece obbedire e sottomettersi alle femmine. Non aveva mai avuto nessuna idea di quel genere, nella sua vita. Sapeva che c'erano tanti uomini che avrebbero adorato vivere in un mondo simile, ma lui aveva sempre avuto un certo predominio in ogni rapporto che aveva avuto, pertanto aveva diverse difficolt� ad inserirsi in un contesto simile. Per� c'era Marzia. E questo non era un elemento di poco valore. Terminata la sigaretta, Silvia prese per la mano Claudio e si accomiatarono. Filippo si ritrov� quindi da solo con Marzia senza per� avere la minima idea di cosa fare. Aspettava che la donna gli desse un ordine e soprattutto sperava che la poliziotta si avvicinasse a lui. Non sapeva minimamente come fosse l'approccio in quel mondo, ma aveva la certezza di piacerle. E se avesse fatto il primo passo lui? Troppo pericoloso. Doveva aspettare che fosse lei a prendere l'iniziativa, ma la donna lo invit� semplicemente ad andare in camera sua. Il ragazzo cerc� di nascondere la delusione, la salut� e si diresse nella stanza assegnatagli dove trov� sul letto un pigiama e sullo sfondo un televisore di gigantesche dimensioni. Accanto a questa meraviglia tecnologica un paio di occhiali per vedere lo schermo in 3D. Ebbe un po' di difficolt� col telecomando, ma alla fine riusc� ad accendere la televisione, ed inforcati gli occhiali, si trov� ad assistere ad uno strano sport che assomigliava alla pallamano. Le due squadre erano formate naturalmente esclusivamente da donne, e doveva trattarsi di uno sport molto in voga perch� lo stadio era affollatissimo di tifose urlanti. Rimase a guardare quello sport a lui sconosciuto, ma il suo pensiero non poteva non andare a quella splendida donna di nome Marzia, che dal canto suo era entrata nella sua camera. Si guard� allo specchio dubbiosa e con il cuore in tumulto. Possibile che un maschio le potesse fare quell'effetto? Al diavolo tutte le precauzioni. Doveva entrare in camera sua e poi qualcosa le sarebbe venuto in mente. Buss� alla porta socchiusa e poi fece capolino - Ti disturbo Filippo?- Il ragazzo la vide apparire e subito il suo cuore and� in agitazione. Ovviamente rispose di no e la donna entr� nella sua camera. La guard� incedere verso di lui con quel suo pantalone aderente che metteva in risalto un fisico che doveva essere perfetto. Aveva sciolto i capelli che faceva ondeggiare mentre faceva quei pochi passi che lo dividevano da lui, per poi sedersi accanto, sul letto. Filippo pens� che quella donna fosse la personificazione stessa della bellezza e adesso, standole accanto, poteva quasi sentire l'odore della sua pelle. Ammirava quegli occhi verdi che lo osservavano a sua volta, e sentiva perdersi nelle profondit� di quello sguardo intenso e meraviglioso. Avrebbe voluto avvicinarsi ancora di pi�, anche se le loro gambe gi� si toccavano, avrebbe voluto baciarla, toccarla, prendere l'iniziativa, ma sapeva anche che doveva usare molta cautela. Marzia intanto continuava ad osservare quello splendido ragazzo seduto accanto a lei. Doveva trattarsi di un dono divino e prov� ad accarezzarlo sperando che non fuggisse da lei - Sei bellissimo Filippo - gli disse la donna avvinandosi un po' di pi� a lui. Marzia si fece definitivamente coraggio, gli prese la mano dolcemente e poggi� le sue labbra su quelle del ragazzo che naturalmente rispose al bacio. Tutti e due erano convinti di baciare la persona dell'altro sesso pi� bella che fosse mai esistita, ed in un certo senso avevano entrambi ragione. Ma era Marzia quella tra i due che doveva agire in quanto Filippo non sapeva proprio come comportarsi e si muoveva in modo impacciato. La giovane donna slacci� la camicia del ragazzo continuando ad indugiare con la bocca sul suo collo e passando la mano sul petto villoso di Filippo meravigliandosi di quanto fossero folti. Malgrado la moda richiedesse da alcuni anni la depilazione, Filippo non aveva mai voluto abbandonare la sua peluria che lo faceva cos� maschio, e Marzia sembrava adorare toccare il suo petto. Lo spinse poi leggermente sul petto continuando a baciarlo mentre il giovane accettava la parte remissiva con un piacere che non aveva mai provato prima. Gli erano capitate nella sua vita un paio di ragazze piuttosto svelte che avevano preso l'iniziativa con lui, ma questa donna lo faceva in modo diverso, con un senso di delicatezza e protezione che lo stavano facendo impazzire - Ti ho desiderato dal primo momento che ti ho visto- gli sussurr� la donna proseguendo poi a baciarlo. Ma appena si sdrai� sul suo corpo e sent� il pene di Filippo ormai eretto si ritrasse improvvisamente - C'� qualcosa che non va?- chiese il ragazzo meravigliato - Certo che c'� qualcosa che non va- fece la donna esterrefatta indicando l'erezione che era ormai ben visibile anche considerando i pantaloni aderenti che indossava il giovane - Non capisco. Che cosa non va? - Tu..... Lui.... � dritto- - E certo che � dritto. Ci stiamo baciando e toccando- rispose Filippo sempre pi� sgomento - Ma non � normale! Ancora non ti ho iniettato il farmaco- - Il farmaco? Ma quale farmaco? Io sono giovane e non ho bisogno di nessuna medicina per fare l'amore- si risent� Filippo osservando la donna allibita. Poi cap� e prosegu�- Vuol dire che per fare sesso i maschi di questo mondo debbono prendere una medicina?- Marzia fece cenno di si con la testa poi si rivolse al ragazzo - Tu non ne hai bisogno, vero?- - No, signorina Marzia. Se una donna mi piace lui si alza da solo- fece il ragazzo indicando con lo sguardo il suo pene- Rimasero tutti e due in silenzio. Marzia soprattutto non sapeva pi� cosa pensare. La sua amica, la dottoressa Flavia, aveva detto che c'era questa possibilit� , ma lei non le aveva voluto credere fino in fondo. Quindi aveva ragione Filippo quando sosteneva che lui non faceva parte del suo mondo. Oppure era semplicemente un ragazzo straordinario, dotato di facolt� del tutto sconosciute agli altri maschi. In ogni caso non aveva nessuna intenzione di rinunciare a lui, venisse anche da Marte, ed il modo in cui aveva risposto ai suoi baci dimostrava in maniera lampante che il ragazzo ci stava. E poi aveva detto che si eccitava se " una donna mi piace". Quindi lei gli piaceva. Lo sollev� mettendoselo in braccio teneramente - Non mi importa niente chi sei e da dove vieni. Io ti voglio. Andiamo in camera mia- Filippo si aggrapp� al corpo di quella splendida amazzone provando meravigliose sensazioni impossibili da raccontare Era stupendo stare tra le braccia di quella bellissima donna che stravedeva per lui. Si sentiva desiderato in modo spasmodico, si sentiva protetto, si sentiva amato, e la sua erezione ormai era al culmine, anche perch� mentre lo portava in braccio, Marzia continuava a baciarlo sussurrandogli quanto gli piacesse. Lo deposit� nel letto posto nella camera della donna e poi gli tolse i pantaloni. Il pene di Filippo ormai usciva abbondantemente dal minuscolo perizoma che proprio Marzia gli aveva portato quella mattina, e la giovane donna lo ammir� estasiata per poi toccarlo dolcemente. Filippo ormai era arrivato al culmine del desiderio. Sapeva che non poteva trattenersi oltre, e mentre la mano di Marzia indugiava ancora sulle sue parti intime, avvert� la donna - Attenzione, me ne sto venendo- Lo sperma fuoriusc� sporcando la mano della commissaria che osserv� incredula - Madre di tutte le Dee, che cosa sta succedendo?- Marzia continuava a fissare quella scena quasi a non volerla pi� togliere dalla sua mente - Non � possibile- ripeteva continuamente - Che cosa non � possibile?- domand� Filippo appena si riprese dall'estasi - Tu non puoi far uscire questa roba, non � normale- Questa volta tocc� al ragazzo meravigliarsi - Non capisco. Che cosa non � normale?- - I maschi di solito non fanno uscire questa cosa. Sono cento anni che nessun maschio � in grado di fare una cosa del genere. Io non avevo mai visto niente di simile. E' ... ... meraviglioso!- - Vuol dire che un maschio non se ne viene? Non raggiunge l'orgasmo?- - Certo che no! Solo noi donne abbiamo questa opportunit� . Il farmaco che ti volevo iniettare serve soltanto per far diventare eretto il vostro pene per un'ora, dando alle femmine la gioia di godere del vostro sesso, ma inibisce tutte le possibilit� di far uscire questa cosa appiccicosa- - E come fate per fare i figli?- domand� il giovane Ormai non riusciva a sorprendersi davanti a niente. Ogni volta che una stranezza di questo mondo gli si presentava davanti agli occhi e lui ne era esterrefatto, subito un'altra cosa ancora pi� strana gli capitava tra capo e collo. Ma questa ... . Questa le batteva tutte. Marzia gli spieg� che circa cento anni prima, i maschi ebbero un'involuzione fisica e soprattutto sessuale che li port� a non poter avere erezioni. Questo periodo, chiamato " La grande sterilit� ", decim� la popolazione fino a che una brillante ricercatrice non trov� un farmaco che ovviava a questa disperata situazione. Il ritrovato ebbe un duplice scopo. Dopo aver rischiato l'estinzione, le donne ritrovavano il piacere del sesso e della procreazione. Ma alcuni anni dopo il farmaco fu perfezionato e causava si l'erezione del maschio, ma ne inibiva il piacere che fu riservato esclusivamente alle femmine che cos� avevano il pieno controllo anche dal punto di vista sessuale. Praticamente il farmaco di seconda generazione cancellava quasi ogni traccia di spermatozoi dal maschio, inibendogli l'eiaculazione. Per la procreazione, il seme veniva tratto direttamente dal testicolo dell'uomo, e quando una donna decideva di diventare madre, veniva inserito direttamente nell'ovulo femminile e fecondato. Appena fecondato l'ovulo veniva estratto dall'utero della donna e la Grande Madre provvedeva alla gestazione. La Grande Madre altro non era che un macchinario che si era sempre pi� perfezionato negli ultimi anni e che era presente in tutti gli ospedali del pianeta. Negli ultimi cinquant'anni la Grande Madre era anche diventato un computer sempre pi� sofisticato che decideva il sesso del nascituro in base al bisogno che ogni Paese aveva. Praticamente se il numero delle femmine era troppo superiore a quello dei maschi, la Grande Madre obbligava le future madri a fecondare soltanto degli ovuli da cui sarebbero poi nati dei maschietti fino a quando il numero era ristabilito. Ovviamente ogni Stato agiva in base al suo bisogno. Nell'Impero Romano ad esempio l'obbligo esisteva solo nei primi due figli. Al terzo la donna si riservava il compito di poter scegliere il sesso del nascituro. - E' pazzesco- osserv� Filippo - Tutto questo � contro natura. Non solo, � fantascienza. Nel mio mondo non � possibile una cosa del genere. Ora capisco perch� non vedevo donne incinte. Ma a lei non piacerebbe far nascere una bambina personalmente? Nel mio mondo questa � una delle cose pi� belle che una donna possa fare- - Non lo so, non ci ho mai pensato. Mia nonna mi raccontava che sua nonna, che aveva avuto dei bambini in questo modo aveva sofferto molto. E poi le donne si sformavano perdendo molta della loro vigoria fisica, mentre in questo modo rimangono sempre atletiche come si conviene ad una femmina. In quanto al fatto che per te � fantascienza, forse significa semplicemente che siamo pi� evolute. E poi proprio tu mi parli di fantascienza quando affermi di venire da un mondo parallelo?- Filippo non tent� neanche di replicare. In fondo Marzia aveva ragione. Pi� fantascienza di quella che stava vivendo non esisteva. E poi questa mentalit� era troppo diversa dalla sua per poter far ricredere quella donna sulla vera gioia della maternit� , ed anche Marzia non cerc� di convincere il giovane sulla giustezza delle sue idee. Ormai aveva capito che non era un ragazzo come tutti gli altri. Era ancora dubbiosa sul fatto che provenisse veramente da un altro universo, anche se ci� che aveva visto aveva scalfito molte delle sue certezze. Ma adesso quello che le interessava di pi� era fare sesso con lui, sesso che era stato bruscamente interrotto prima dalla fuoriuscita delle sperma che aveva riportato il pene di Filippo alle dimensioni normali, e poi dalla doverosa spiegazione che aveva dovuto al ragazzo. - Ed ora?- s'informo la donna- Che cosa succede quando un maschio ha fatto uscire gi� una volta quella cosa appiccicosa?- - Succede che ora tutto dipende dalla donna. Se lei vuole io dovrei riuscire ad eccitarmi un'altra volte- - Se ti bacio cos� funziona?- domand� Marzia poggiando le sue labbra carnose su quelle di Filippo e cominciando a spogliarsi. Quando poi si tolse il reggiseno, il ragazzo rimase per qualche secondo ad ammirarla con la bocca spalancata. Era di gran lunga il seno pi� bello che avesse mai visto in vita sua. Neanche sulle riviste porno che sfogliava quando era un adolescente aveva potuto mai vedere quello che per lui era semplicemente la perfezione. Grande senza essere abnorme, ma dritto che sembrava fosse fatto di marmo, cos� perfetto che il ragazzo dimentic� la prudenza gettandosi su quell'esempio perfetto di femminilit� - Che cosa fai?- gemette la donna meravigliata vedendo Filippo succhiare i suoi capezzoli, ma poi lo lasci� proseguire beandosi di quella sensazione a lei sconosciuta. Nel frattempo Filippo era di nuovo eccitato. La giovane et� , la bellezza della donna, la particolarit� della situazione fecero si che dopo solo pochi secondi il suo pene fosse di nuovo dritto e Marzia, ormai completamente nuda si poggi� su di lui ed inizi� quello strano connubio tra due mondi uguali eppure diametralmente opposti. Il rapporto fu per entrambi il pi� eccitante che avessero provato nella loro vita ed entrambi, sia pure per motivi diversi, dimenticarono la precauzione pi� naturale che si deve usare in situazioni del genere. Marzia si rotol� soddisfatta sul letto ed ordin� a Filippo di andarle a prendere una sigaretta. Era stato tutto stupendo anche se decisamente strano. Vedere un maschio desiderare lei, una femmina, in quel modo, era stata una sensazione nuova ed entusiasmante. Era solita fare sesso con maschi quasi del tutto passivi, che non conoscevano il gusto dell'orgasmo, ed ora invece ... . Assaporava ancora il momento in cui aveva visto Filippo al culmine della passione, e questa cosa non le era affatto dispiaciuta, anzi. Come tutte le altre femmine di tutto il mondo, aveva sempre pensato che fosse giusto che il maschio non provasse particolari sensazioni durante un rapporto, e che l'orgasmo fosse destinato solo alle donne in virt� della loro superiorit� . Ma adesso non ne era pi� cos� sicura. Il modo in cui Filippo aveva partecipato al rapporto le era piaciuto oltre ogni immaginazione, l'aveva stimolata ancora di pi� ed aveva reso il sesso pi� completo. Il ragazzo nel frattempo torn� da lei con la sigaretta - Posso accenderla io?- chiese alla commissaria - Ascoltami bene Filippo - fece la donna prendendogli la sigaretta di mano, accendendosela ed aspirando voluttuosamente- Io posso anche credere a tutto quello che mi hai detto, e dopo quello che ho visto stasera non ho motivo di ritenerti un bugiardo, ma se anche fosse tutto vero tu ora ti trovi nel mio mondo. Posso fare qualche concessione, ma io sono una donna e tu rimani un maschio. Pertanto le regole che vigeranno tra me e te saranno quelle di una normale coppia- Marzia fece una breve pausa, abbass� il tono di voce ed accarezz� il volto di Filippo per poi proseguire - Parlo di coppia perch� vorrei che tu diventassi il mio ragazzo. Lo so che ci conosciamo da pochissimo tempo e non vorrei metterti fretta. Per� quello che provo per te � un sentimento vero. Io vorrei prendermi cura di te in maniera definitiva, vorrei fare di te un uomo felice, e capisco anche quanto questo possa essere complicato per te se quello che sostieni � vero. Pensaci se vuoi, puoi anche dirmi di no se non te la senti, ma se dovessi accettare ricordati che il mondo al quale appartieni ora � questo. E qui gli uomini obbediscono completamente alla propria donna e ... ..non fumano.- Filippo ascolt� le parole quasi sussurrate di Marzia. Se una donna di questa bellezza gli avesse chiesto una cosa del genere nel suo mondo, avrebbe fatto le capriole dalla felicit� . Ma qui era diverso. Ce l'avrebbe fatta a sostenere un simile rapporto di coppia? E se non avesse accettato quale sarebbe stato poi il suo destino? In ogni caso avrebbe avuto comunque una donna che lo avrebbe dominato, alla quale lui avrebbe dovuto obbedire e Marzia almeno un po' la conosceva. Sapeva che era una persona che, malgrado lo schiaffo pesante di quella mattina, aveva dei principi. Diversi dai suoi, ma li aveva. E non era solo una questione di opportunit� . Faceva fatica ad ammetterlo a se stesso, ma anche lui provava qualcosa per lei. Certo, non sapeva se fosse amore, anche perch� la conosceva da poco pi� di 24 ore, ma sapeva che quando stava vicino a lei il suo cuore batteva pi� velocemente, che per tutto il giorno trascorso non aveva visto l'ora che Marzia facesse il suo ritorno, e questa cosa non l'aveva provata con nessuna ragazza. Non aveva idea di come sarebbe stato il suo futuro, ma sapeva che voleva stare anche lui con quella donna talmente bella che non si sarebbe mai stancato di guardarla - Ho voglia anch'io di diventare il suo ragazzo- le disse infine - Oh tesoro! Fai di me la donna pi� felice del mondo- esclam� la commissaria ebbra di gioia- Vedrai che non te ne pentirai. Far� in modo che questo mondo diventi per te un paradiso. Un paradiso d'amore- La giovane donna prese il viso del ragazzo tra le sue forti mani riempiendolo di baci. Era felice come non lo era mai stata. Anche lei si sentiva in paradiso, e quando si accorse che Filippo, a causa dei suoi baci e della sua vicinanza, era di nuovo eccitato, sorrise. Sapeva che l'attendeva un nuovo, lungo momento di passione e di tenerezza Per la sergente Licia Tarquini quella non era proprio una serata normale. Quella sera Licia festeggiava il suo anniversario di matrimonio. Erano esattamente ventotto gli anni della sua vita che aveva condiviso con Tullio, il suo adorato marito, e quella sera, appena smessa la sua divisa, era andata a prenderlo ed erano andati a mangiare in un ristorante situato nella campagna romana, famoso anche per i bei ragazzi che servivano ai tavoli. Certo, ogni tanto aveva dato una sbirciata a quei giovani corpi maschili, ma nella sua vita il suo cuore aveva battuto solo per Tullio. Aveva impiegato molto tempo per conquistarlo, lei che era solo una giovane poliziotta. Lui era invece il figlio di una famiglia benestante che all'inizio non aveva dato il permesso per frequentarlo, ma poi era riuscita a far breccia nel cuore di Tullio e nella stima di sua madre, e mai una coppia era rimasta tanto affiatata per tutti questi anni. Lui era stato un ottimo padre, sempre premuroso con i figli, ed un marito devoto. Malgrado fossero passati tanti anni ne era ancora affascinata e lo desiderava quasi come il primo giorno. Avevano avuto tre figli, i primi due maschi, mentre per il terzo aveva dovuto aspettare un bel po' di tempo prima che la Grande Madre le desse l'approvazione per avere la femmina, il suo orgoglio e l'erede del suo nome. Aveva sistemato i due figli maschi che erano gi� sposati da alcuni anni ed era nonna di tre splendidi nipotini, mentre sua figlia Augusta frequentava il terzo anno di liceo ed era una ragazza alta e forte, brava in ogni sport. Una vera femmina. Malgrado fosse gi� nonna da alcuni anni, non si sentiva affatto vecchia, nonostante fra poco pi� di un anno sarebbe andata in pensione. Aveva ancora un corpo agile e scattante che faceva invidia alle trentenni e quando non avrebbe lavorato pi� ne avrebbe approfittato per dedicarsi ancora di pi� al suo fisico, andando magari in una delle tante palestre per donne mature che pullulavano per la citt� . Ma prima di tutto voleva fare quella crociera intorno al mondo che tante volte aveva sognato insieme a suo marito e dedicarsi naturalmente un po' di pi� a lui, visto che per motivi di lavoro aveva dovuto trascurarlo spesso. Ma per fare tutto quello c'era ancora tempo. Adesso voleva solo continuare a festeggiare il suo anniversario di matrimonio nel migliore dei modi. E quale poteva essere il modo migliore se non una bella serata all'insegna del sesso? Aveva chiesto ad Augusta di andare a dormire a casa di un'amica e fra poco si sarebbe trovata a casa da sola con Tullio. Appena entrati lo avrebbe preso in braccio e si sarebbero diretti nella loro camera da letto dove lo avrebbe delicatamente spogliato e avrebbero fatto l'amore. Si, non vedeva l'ora di fare tutto questo ed accarezz� dolcemente Tullio pensando che anche se non era pi� un ragazzino era ancora decisamente un bell'uomo, molto appetibile sessualmente. Almeno per lei. Ormai era quasi mezzanotte e la strada che percorrevano era pressoch� deserta e Licia aument� ancora un po' la velocit� per la fretta di arrivare a casa, ma a pochi chilometri da Roma, poco prima di incrociare la strada imperiale, fu costretta a rallentare in quanto un'altra vettura era posizionata davanti alla sua e la strettezza della strada, aggiunta alla pericolosit� della stessa, ne impediva il superamento. All'inizio neanche fece caso al veicolo. Si limit� a sbraitare in quanto chi la precedeva aveva una velocit� nettamente inferiore alla sua, ma poi il suo istinto di poliziotta venne a galla. Proprio quella sera aveva letto, tra le notizie che erano arrivate al suo distretto, che la famosa assassina seriale che terrorizzava i maschi di Roma poteva avere una macchina di quel modello. Ed era anche lo stesso colore. Non poteva notare chi ci fosse alla guida, ma pens� subito che non fosse il caso di mettersi a fare un controllo, considerando anche che aveva con se suo marito Tullio e non voleva mettere a repentaglio la sua incolumit� . D'altronde aveva anche letto che c'erano circa duecento vetture a Roma dello stesso modello e dello stesso colore. Per� mentre si accingeva a superarla approfittando di un punto in cui la strada si allargava e permetteva il sorpasso, il suo temperamento da poliziotta prese il sopravvento. Avrebbe perso solo qualche minuto, ma almeno sarebbe stata in pace con se stessa. Patrizia si accingeva a ritornare a casa. Aveva picchiato suo marito, ma non aveva potuto sfogare completamente la sua rabbia, per cui era andata a farsi una passeggiata nella sua casa di campagna, a pochi chilometri da Roma. Era un posto isolato dove lei riusciva sempre a rilassarsi ed a calmarsi. D'altronde se fosse rimasta a casa avrebbe corso il rischio di ammazzare Costantino e lei non voleva affatto arrivare a questo. A modo suo voleva ancora bene a sua marito ed in ogni caso lo considerava una sua propriet� e non aveva nessuna intenzione di danneggiare troppo una cosa che le apparteneva. Ora comunque si era calmata e poteva tornare da suo marito che probabilmente giaceva ancora svenuto. Guidava lentamente in quella strada buia, solitaria e piena di curve, quando una vettura dietro di lei cerc� inutilmente di superarla pi� volte. Ma dove cavolo andava cos� di corsa? Che la superasse ed andasse al diavolo. Ed in effetti, approfittando di un rettilineo, la vettura la super�, ma invece di allontanarsi a tutta velocit� come immaginava, le fece cenno di fermarsi e poi si posizion� di traverso impedendole di proseguire. Licia prese con se la pistola e raccomand� a sua marito di non farsi vedere e di non uscire per nessun motivo, quindi si avvicin� a Patrizia che nel frattempo era rimasta in macchina, indecisa sul da fare - Sono la sergente Licia Tarquini, della polizia dell'Impero- disse la poliziotta esibendo il suo tesserino- E' solo un normale controllo. La prego di uscire lentamente e di mostrarmi i suoi documenti- Patrizia obbed�. Se era veramente un controllo non aveva niente da temere per il momento. Mostr� alla sergente i documenti che, perfettamente in regola, le furono restituiti immediatamente. - Posso chiederle come mai percorreva questa strada a quest'ora?- incalz� Licia. Patrizia la osserv� attentamente. Doveva avere intorno ai 55 anni, ma era ancora dannatamente in forma, ed anche se in un'eventuale lotta l'avrebbe battuta sicuramente, non le sembrava il caso di rischiare, considerando anche che la poliziotta aveva in mano una pistola. E poi un conto � uccidere un maschio, un altro � uccidere una donna, per di pi� una poliziotta. No, era meglio rispondere e cercare di uscire da quella situazione il pi� velocemente possibile, e soprattutto nel modo migliore. -Ho una casa a pochi chilometri da qui- rispose infine Patrizia cercando di assumere un comportamento che fosse il pi� normale che poteva- Stasera ho litigato con mio marito ed allora sa com'�. O lo prendevo a sberle o me ne andavo via di casa. Talvolta gli uomini te le tolgono proprio dalle mani. Cos� ho preferito farmi una passeggiata nella mia casa di campagna per sbollire la rabbia e adesso me ne stavo ritornando da mio marito- - La capisco perfettamente- approv� Licia sorridendo- Talvolta i mariti sembrano farlo apposta a farci innervosire. Per� se non ci fossero loro ... ... - - Se non ci fossero loro saremmo rovinate- continu� Patrizia scoppiando a ridere e provocando l'ilarit� anche di Licia. L'assassina nel frattempo aveva riacquistato tutta la sua sicurezza vedendo il modo amichevole con cui si comportava la poliziotta e prov� a capire qualcosa su questo strano controllo - Mi scusi se glie lo chiedo, ma come mai sono stata fermata proprio su questa strada isolata? La percorro da tanti anni proprio per via della casa che posseggo e non mi era mai capitato di vedere una vettura della polizia- - Veramente � stato un caso. Proprio oggi pomeriggio � arrivata nel mio ufficio una notizia che riguardava la proprietaria di un auto come la sua. Per cui appena l'ho vita ho voluto fare un semplice controllo- - Oh Grande Madre- finse Patrizia- Non vorr� dirmi che ho la stessa auto di una ladra? O peggio, di un'assassina?- - Non posso darle ulteriori spiegazioni, ma sappia che correr� il rischio di essere fermata nuovamente- - E' giusto che la polizia faccia il suo dovere. Ora posso andare?- - Certo! Ma faccia attenzione, la strada � brutta- - Lo so, la conosco bene. Ecco perch� andavo piano- concluse Patrizia rimettendosi seduta nella sua vettura. Licia rimise la pistola nella sua giacca e salut� militarmente Patrizia dandole cos� il permesso di ripartire. L'assassina stava per riaccendere il motore quando not� sull'altra vettura, quella di Licia, un movimento strano. Ci doveva essere qualcun altro su quell'auto. Intanto era strano che una poliziotta fosse da sola, considerando che le aveva sempre viste in coppia. E poi quella non era un auto della polizia. Scese dalla macchina incuriosita ed in preda ad una strana sensazione, rincorrendo, per quei pochi metri che le separavano, Licia che nel frattempo era salita nella sua auto - Mi scusi agente, vorrei un'informazione se non le dispiace- grid� Patrizia che si affianc� al finestrino riuscendo a vedere la persona che era a fianco della poliziotta. Era un bell'uomo di mezza et� , ben messo nonostante non fosse pi� un ragazzo e l'assassina sent� un impulso irrefrenabile salire dentro di se e pervaderla completamente. Pianific� tutto in una frazione di secondo. Stacc� con le sue potenti braccia la portiera della vettura dal suo cardine gettandola poi lontano diversi metri ed alz� di peso la povera poliziotta che, colta di sorpresa, non ebbe il tempo di reagire. La colp� con un paio di pugni quindi mentre barcollava, le sfil� la pistola paralizzante dalla sua giacca e la colp�. La sergente eman� un grido soffocato, ebbe un paio di sussulti innaturali e poi cadde inanimata per terra mentre suo marito che naturalmente aveva assistito impotente a tutta la scena, cerc� disperatamente la via della salvezza dandosi alla fuga, ma bastarono pochi metri a Patrizia per raggiungerlo, sollevarlo da dietro e poi metterselo sotto il braccio come si fa con un pacco, mentre l'uomo continuava a scalciare serrato nella sua morsa, Ritornata nel punto in cui era ferma la sua auto lo strinse un po' di pi�, tanto da togliergli l'aria dai polmoni e fare in modo che perdesse i sensi, quindi lo scaravent� dentro la macchina. Altrettanto fece poi con la poliziotta svenuta. Guard� nella vettura e nella borsa di Licia e dopo alcuni secondi, raggiante, trov� le manette elettriche in dotazione a tutte le poliziotte e se ne impossess�. Cerc� e trov� anche le chiavi corrispondenti ed infine, dopo tutte queste operazioni, decise che era giunto il momento di far sparire l'auto della poliziotta. Sollev� la macchina dalla parte anteriore con una sola mano, quindi si posizion� sotto di essa ed alz� la vettura completamente, facendo leva soltanto con la forza delle sue braccia e s'inoltr� con il suo pesante carico per alcune decine di metri nella campagna per poi gettarla in un punto nascosto dalla fitta vegetazione. Non sarebbe stato affatto facile ritrovarla. Ritorn� infine nel punto in cui aveva lasciato la sua vettura con dentro i corpi inanimati della coppia. La fortuna era stata ancora una volta sua amica in quanto, in tutti quei minuti, non era passata anima viva. Entr� nell'auto ed accese il motore. La destinazione era per� cambiata e fece una rapida inversione di marcia. L'attendeva di nuovo la sua casa di campagna e stavolta aveva una compagnia molto particolare. Fine settimo episodio Per informazioni e suggerimenti scrivete a davidmuscolo@tiscali.it