INFERNO O PARADISO sesto episodio by Davidmuscolo Tutti i personaggi e le situazioni sono frutto della mia immaginazione L'uomo che venne ad aprire la porta poteva arrivare a malapena ad un metro e cinquanta centimetri. Era leggermente stempiato e poteva avere circa quarant'anni. Salut� ossequiosamente Marzia mentre Filippo osservava la dimora. A confronto a casa sua, questa poteva essere definita una reggia, mentre l'uomo, che Marzia aveva chiamato Claudio,gli mostrava le varie stanze. Filippo pens� che la poliziotta doveva essere molto ricca per abitare in una villa del genere, e questo era abbastanza strano per una persona che faceva un lavoro che nel suo mondo, non � che fosse particolarmente retribuito. Ma forse in questa dimensione essere una poliziotta, e per di pi� commissaria, aveva tutto un altro fascino e tutta un'altra importanza. Aveva gi� perso il conto di quante camere ci fossero e si stava guardando intorno quando la commissaria lo prese per un braccio - Ti piace casa mia, o nella tua dimensione siete abituati a vivere in case pi� lussuose? -domand� ironica Marzia - Comunque da adesso in poi tu abiterai qua, ti piaccia o meno, e Claudio ti mostrer� la tua stanza. Una raccomandazione. Non uscire da casa per nessun motivo. Non hai documenti e potresti essere immediatamente arrestato. Fra qualche giorno vedr� di poterteli far avere, anche se non sar� facile a causa del tuo vuoto di memoria e del tuo passato inesistente. In ogni caso potrai uscire solo se e quando io ti dar� il permesso di farlo. Per il momento aiuterai Claudio nelle faccende domestiche e se hai bisogno di qualcosa rivolgiti a lui- La poliziotta risal� in macchina pensierosa. Quello che le aveva detto la sua amica dottoressa, aggiunto al fatto che quel ragazzo sembrava piovuto dal nulla, avvalorava la tesi fantascientifica di Filippo. Ma sicuramente doveva esserci una spiegazione plausibile a tutto questo. Marzia aveva sempre avuto i piedi ben piantati per terra e sapeva benissimo che spesso la verit� era molto pi� semplice di quello che si poteva presumere ed anche in questo caso sarebbe stato sicuramente cos�, ed avrebbe riso ripensando ai dubbi che quel ragazzo le aveva impiantato. Tanto per cominciare poteva essere scappato dalla moglie o dalla madre. Ogni tanto qualcuno ingenuamente ci provava ma venivano immediatamente ripresi e riconsegnati alle loro legittime padrone. Dove diavolo sarebbe potuto scappare un maschio da solo? In questi casi per� c'era sempre una denuncia di fuga, mentre nel caso di Filippo nessuna donna reclamava la sua scomparsa. Aveva pensato di mettere una sua fotografia sul giornale ma in quel caso, bello com'era, si sarebbero presentate migliaia di millantatrici. C'era un'altra cosa strana. Nel caso il ragazzo fosse scomparso volontariamente avrebbe voluto significare che era vittima di violenze, ma non aveva notato segni particolarmente gravi sul suo corpo, a parte la lesione al menisco e per esperienza sapeva che un maschio vittima di violenza domestica aveva ben altri danni rispetto alla sciocchezza che aveva Filippo. Ma ora doveva concentrarsi su altre cose, e principalmente sul suo lavoro. Dalla prima volta che aveva cominciato le indagini su quegli orrendi delitti aveva in mano una pista da seguire: una donna era stata vista salire in macchina all'ora del delitto proprio davanti alla casa di Valeria, moglie del povero Lucio, l'ultima vittima. Ora finalmente poteva sperare di risolvere quel maledetto caso che la stava tormentando. Filippo si guard� intorno. La casa era arredata con uno stile sicuramente diverso da quello delle case a cui era abituato. Un po' pi� pacchiano, in linea con i gusti di questa gente in fatto di moda. A proposito di moda aveva constatato come tutte le persone che aveva incontrato dal momento dell'uscita dall'ospedale privilegiassero capi di abbigliamento aderenti e sensuali invece di preferire capi che contassero invece sulla praticit� . Questo valeva per le donne, e questo gli aveva fatto venire il mal di testa a forza di notare donne bellissime inguainate in pantaloni aderentissimi o in vestiti che arrivavano a malapena a coprire il sedere, ma anche per gli uomini, soprattutto quando erano accompagnati da una femmina. Sembrava che tutti gli abitanti di questo mondo dessero un un'importanza pi� rilevante all'apparire invece che all'essere. Un'altra cosa che aveva notato era come tutti, maschi e femmine, pur nella loro differenza abissale di altezza avessero un fisico magro e snello. Le donne naturalmente avevano erano molto pi� toniche e muscolose in alcuni casi, ma mai grasse. Ci doveva essere qualcosa nel DNA di queste persone che li rendeva tutti molto simili fisicamente. Oppure poteva anche trattarsi di un' alimentazione molto attenta. Ritorn� a guardarsi intorno ed osserv� di nuovo Claudio che invece indossava una tuta bianca piuttosto ampia e comoda che doveva essere una specie di abito da lavoro. Doveva trattarsi del tuttofare della casa e Filippo doveva essergli particolarmente antipatico perch� pur essendo trascorsa oltre mezz'ora non gli aveva ancora rivolto una parola. Gli si avvicin� mentre era intento a pulire una finestra sopra uno sgabello - Se vuoi posso darti una mano. Io ci arrivo facilmente - Lo vedo. Ma non vorrei disturbarti- rispose l'uomo laconicamente e con una punta d'ironia - Nessun disturbo. Potremmo diventare amici visto che da oggi abito qui- - Amici io e te? Di solito quelli come te non hanno amici come me- - Perch� come sono quelli come me?- - I maschi come te possono avere tutto. Potete vestirvi alla moda e tutte le donne farebbero a gara per uscire con maschi del genere- Filippo aveva voglia di scoppiargli a ridere in faccia ma si trattenne. Non riusciva proprio ad abituarsi all'idea di essere visto come una bellezza fuori dal comune e questo in certe situazioni poteva farlo sentire molto compiaciuto, ma in altre lo faceva sentire particolarmente a disagio. Cerc� di rispondergli con un tono molto mite - Ascolta Claudio! Io non sono quello che tu pensi. Ho avuto un incidente ed ho perso la memoria. Probabilmente sono straniero e non ho nessuno. Quindi come vedi la mia vita non � proprio come tu credi. La signora Marzia mi ha accolto in casa sua ma questo non significa che.....- - Non hai nessuno? Nessuna donna che si prenda cura di te? E come fai?- - Non lo so proprio- rispose Filippo senza dar troppe spiegazioni che Claudio non avrebbe mai potuto capire- Se non fosse stato per la signora Marzia adesso starei in una comunit� per maschi soli- Il fatto che lui fosse in quello stato, solo e confuso, fece cadere quella barriera di antipatia che Claudio aveva istintivamente creato e mentre i due uomini si dedicavano alle pulizie della casa, ebbero modo di parlare di molte cose, soddisfacendo cos� molte delle curiosit� che Filippo ancora aveva. Come aveva immaginato, Claudio era davvero il tuttofare di Marzia. Lui si dedicava alle pulizie, ai pasti, a fare la spesa ed a tutte quelle cose che una donna non faceva mai. Era sposato con quattro figli e quello stipendio che prendeva faceva molto comodo alla moglie che aveva un lavoro poco remunerativo. Aveva scoperto anche che Marzia invece veniva da una famiglia nobile e molto ricca e molte altre cose. Ora Filippo aveva un quadro pi� preciso della situazione anche se erano ancora tanti i quesiti ai quali avrebbe voluto dare una risposta. Di una cosa per� si era reso conto perfettamente. Dalle parole di Claudio si evinceva come i maschi accettassero passivamente la loro sottomissione alle donne come se fosse la cosa pi� normale del mondo. Addirittura Claudio parlava con orgoglio di come la moglie lo facesse rigare dritto e di come lo picchiasse qualora gli fosse capitato di disobbedirle, seppure involontariamente. Raccont� a Filippo di come una volta, mentre sua moglie stava giocando a carte con tre sue amiche, serv� a tavola del vino per le quattro donne facendo per� cadere inavvertitamente un bicchiere, macchiando l'abito di una delle amiche di sua moglie, e di come fu poi punito duramente per questa mancanza venendo picchiato davanti alle altre tre donne - Ma non poteva fare altrimenti- la scus�- Avrebbe perso l'orgoglio davanti alle sua amiche- concluse poi come se fosse la cosa pi� logica - Ma tu la ami?- lo interrog� Filippo - Certo che la amo. La signora Silvia � mia moglie ed io ho il dovere di far tutto quello che lei mi ordina. Se poi sbaglio � giusto che io venga punito. E sono molto orgoglioso della sua autorit� nei miei confronti. E' una donna forte, a volte dura, ma io mi sento protetto quando sto accanto a lei. Le donne moderne sono pi� morbide, fanno decidere anche il loro uomo, lo fanno vestire in modo sensuale, come ad esempio sei vestito tu, ma io sono all'antica. Mi piace dover dipendere completamente da mia moglie- Filippo ascolt� attentamente le parole di Claudio. Aveva bisogno di sapere come doversi comportare con Marzia e l'aiuto di quell'uomo era basilare. - Sono contento che tu sia felice con tua moglie- rispose infine il ragazzo- quindi lei non ti fa vestire in questa maniera- aggiunse indicando il vestiario che indossava - Assolutamente no! Non vuole che mi metta in mostra. Non sono certo bello, non sono pi� un ragazzo, ma secondo me andare in giro cos� � rischiare grosso di venire violentati. I ragazzi di oggi sembrano fare a gara nel farsi mettere le mani addosso dalle femmine e questo io lo trovo disdicevole- Claudio fin� il suo sfogo e poi prepar� il cibo per il pranzo. Ormai Filippo si era fatto un'idea ben precisa almeno per quanto riguardava il rapporto tra uomini e donne e ne era naturalmente sconvolto. Come avrebbe fatto a resistere a tutte queste prevaricazioni? Lui non era un uomo felice di essere dominato, cos� come lo era Claudio, e malgrado le sue attenzioni nel comportamento, aveva paura di non potercela fare a resistere in quel mondo. Ma nel frattempo era pronto il pranzo e Filippo aveva una fame stratosferica visto che non mangiava da diverse ore ed ingoi� tutto con appetito. Almeno nel cibo non c'era nessuna differenza: pasta pollo e verdure erano come li conosceva lui. Almeno era sicuro che in questo mondo non sarebbe morto di fame. Al termine del pranzo gironzol� per la villa. Avrebbe dato qualsiasi cosa per una sigaretta e forse quella se non altro era l'occasione giusta per smettere di fumare. Continuava ad osservare incuriosito tutto quello che lo circondava e ad un certo punto la sua attenzione fu attirata dalla biblioteca di Marzia. Era una stanza tutta dedicata ai libri. Ce ne dovevano essere a centinaia, forse migliaia. Ne sfogli� alcuni che riconobbe immediatamente. Parlavano di diritto latino e lui che era laureando in giurisprudenza conosceva bene quella materia. Erano scritti in italiano, almeno cos� definiva quella lingua che probabilmente in questo mondo altro non era che un latino modernizzato. C'erano in realt� piccole differenze ma, tutto sommato, faceva meno fatica a leggere che a capire le loro parole. Il suo sguardo si pos� poi su un atlante e aprendolo e leggendolo si fece un'idea quasi definitiva di quale fosse la situazione economica e politica di quel mondo. Se fino a quel momento era andato avanti per ipotesi, ora sapeva. Sapeva che anche quella era la Terra. La cartina geografica di tutto il mondo non lasciava alcun dubbio. I continenti, gli oceani, le montagne, tutto era come Filippo aveva studiato a scuola, come aveva conosciuto, ed in alcune occasioni anche visitato. Ma se la geografia fisica era identica, la geografia politica era completamente differente. L'Impero Romano ad esempio si estendeva a nord fino alla Germania, ad ovest comprendeva la Francia e la penisola iberica e ad est l'ex Jugoslavia, la Grecia e la Romania. Poi c'erano le altre nazioni. Ad est il grande Impero Mongolo comprendeva la Russia e parte dell'Europa orientale. A nord la Scandinavia e la Danimarca formavano il Regno Vikingo mentre naturalmente la Bretagna era la Gran Bretagna ed in America gli Stati Uniti e parte del Canada non erano altro che possedimenti britannici d'oltremare. In medio oriente ed in gran parte dell'Africa del nord si estendeva l'immenso Impero Arabo mentre in Asia anche in questo mondo Giappone e Cina erano le potenze dominanti. Filippo lesse avidamente le notizie riguardanti tutti questi territori e rimase colpito soprattutto dalle notizie che riguardavano l'Impero Arabo. In quei posti era ammessa la poligamia ed ogni donna poteva sposare diversi uomini che naturalmente non avevano alcun diritto. Non potevano mostrare in pubblico il loro volto pena l'uccisione immediata ed erano considerati poco pi� di semplici strumenti sessuali e di procreazione. Ma la costante era che in tutto il mondo le donne avevano il comando e gli uomini erano semplicemente oggetti nelle loro mani. Anzi, l'Impero Romano poteva essere considerato come uno degli stati con uno dei pi� alti gradi di tolleranza nei confronti dei maschi, al pari del progredito Regno Vikingo e della Britannia con i suoi possedimenti. Ma in compenso c'era la pace. Non leggeva in quel libro notizie di guerre attuali o anche recenti in nessuna parte di quel mondo, un mondo scarsamente popolato al contrario del suo, e che non superava globalmente il miliardo di persone. Anche Roma, pur essendo la citt� pi� grande dell'Impero, sfiorava a malapena il milione di persone, pur essendo ampia come la citt� che lui conosceva ed in cui era nato, che ne contava almeno il triplo. Apr� e lesse altri libri, divorato da una curiosit� che cresceva sempre pi� man mano che immagazzinava notizie riguardanti quel mondo, e non si accorse che si era fatta sera. Da l� a breve sarebbe rientrata Marzia e Claudio lo avvert� di tenersi pronto in quanto alla commissaria piaceva mangiare in perfetto orario. La commissaria Marzia era piuttosto soddisfatta. In quel giorno aveva fatto dei passi da gigante nelle indagini grazie alla testimonianza di una persona che aveva notato la probabile assassina il giorno del delitto, e che aveva soprattutto notato la marca ed il colore dell'auto sulla quale era poi salita. Questo restringeva notevolmente la ricerca, e con un po' di fortuna avrebbe potuto risolvere il caso. Quella donna aveva fatto il primo passo falso della sua storia criminale. Ma forse il fatto che fosse su di giri non era dovuto soltanto al fatto professionale. A casa la aspettava un ragazzo strano ma che le piaceva enormemente e le faceva battere il cuore cos� forte che forse, come le aveva predetto la sua amica Flavia, se ne stava veramente innamorando. Certo, oltre ad essere strano era anche indisciplinato ed avrebbe dovuto faticare un bel po' per metterlo in riga, ma era sicura che con qualche ceffone, senza fargli troppo male, e con qualche giusta punizione, lo avrebbe domato. Ma prima doveva conquistarlo. E a questo riguardo aveva ancora molti dubbi. Lei gli sarebbe piaciuta? Era un ragazzo talmente bello che avrebbe potuto scegliere qualsiasi donna, perch� avrebbe dovuto accontentarsi proprio di lei? D'altronde una delle poche cose consentite ai maschi era proprio la facolt� di poter scegliere una donna, di accettarla come corteggiatrice oppure di rifiutarla. E lei aveva timore di essere rifiutata, malgrado nel passato fosse sempre stata molto disinvolta nel conquistare il maschio di turno. Comunque quella sera Marzia lasci� il commissariato prima del solito, senza fare ore di straordinario come era abituata a fare, lasciando in ogni caso l'ordine categorico di essere avvertita qualora le indagini avessero portato qualche novit� degna di nota. Percorse la strada che la separava da casa sua ragionando su come comportarsi con Filippo. Si trovava in una situazione anomala. Aveva la piena responsabilit� su di lui ed in teoria poteva anche obbligarlo a diventare il suo ragazzo, ma decise di non esercitare questo potere e cercare di conquistarlo nella maniera tradizionale. Arrivata sotto casa parcheggi� l'auto nel suo garage privato e poi si diresse verso la porta di casa sua dove ad attenderla c'erano Claudio e Filippo. Claudio la salut� come al solito con molta riverenza, ma anche Filippo sembrava ben felice di rivederla, e questo le apr� il cuore perch� anche lei era molto ansiosa di rivederlo. Talmente ansiosa che non si accorse che c'era una macchina parcheggiata di fronte alla sua abitazione, dello stesso modello e dello stesso colore di quello che la testimone aveva visto durante l'ultimo omicidio. All'interno dell'auto una donna era intenta a scattare fotografie alle tre persone che erano all'entrata di quell'abitazione ed appena la porta si chiuse accese il motore e soddisfatta se ne and� verso casa sua. Soddisfatta perch� quel quartiere sembrava proprio l'ideale per quello che aveva intenzione di fare, cos� silenzioso e con poche persone in giro, fatto di piccole villette isolate l'una dall'altra, molto simile a quello situato dall'altra parte di Roma dove aveva violentato ed ucciso Lucio. Ma soddisfatta anche perch� l'ultima fotografia fatta aveva immortalato un uomo che forse poteva essere il marito della donna appena tornata dal lavoro, di rara bellezza. Non aveva voglia di vederle adesso quelle foto. Le avrebbe messe prima sul suo computer, e poi se le sarebbe gustate con calma, come aveva sempre fatto. Stette attenta a non fare infrazioni al codice per timore di essere fermata dalla polizia stradale, che con tutte quelle fotografie, avrebbe potuto sospettare di lei e di conseguenza risalire poi proprio a lei come l'assassina che terrorizzava i maschi di Roma. Arriv� con calma quindi sotto casa sua dove parcheggi�. Non era un bel quartiere quello dove abitava. Niente a che vedere con quello dove aveva abitato fino a poco tempo prima e neanche con quello dove aveva appena scattato le foto. Era anche questo un quartiere periferico, situato nella zona sud, ma decisamente pi� degradato. Palazzoni di sette o otto piani, case piccole, al massimo di tre stanze, dove vivevano famiglie di operaie, piccole artigiane, che facevano fatica a portare a casa uno stipendio tale da mantenere adeguatamente tutta la famiglia. O addirittura come lei che campava grazie al sussidio di disoccupazione. Insomma, in quel posto si concentrava, ben lontano dal centro ricco e sfavillante, molta della povera gente che abitava a Roma. La donna entr� in casa mentre un giovane uomo stava ai fornelli intento a preparare la cena. L'uomo lasci� per un attimo le sue faccende e si precipit� a salutare sua moglie - Bentornata a casa signora Patrizia- esord� l'uomo. Poteva avere poco meno di trent'anni, alto sul metro e cinquantacinque ed era vestito in modo molto sensuale con un pantalone aderente che lo fasciava in modo provocatorio ed una camicia elastica aperta sul davanti - La chiami casa questa?- rispose la donna acidamente. Poi sofferm� lo sguardo su di lui e la rabbia la inond�. Con la sua mano destra prese l'uomo per il mento sollevandolo senza nessuna fatica- E tu perch� ti sei vestito in questa maniera? Sei uscito cos� per farti notare da qualche donna?- prosegu� piena di gelosia - No signora Patrizia, glie lo giuro. Mi sono vestito cos� per lei. Ho indossato questo completo che lei mi ha regalato per il nostro anniversario due anni fa solo per farle piacere- L'uomo era terrorizzato. Era sollevato da terra per circa cinquanta centimetri e la forte mano di sua moglie gli procurava un dolore indicibile oltre a creargli difficolt� nel parlare. Le lacrime cominciarono a scendere copiose dal volto di Costantino che continuava ad implorare sua moglie di lasciarlo andare. Sapeva che Patrizia da quando aveva perso il lavoro, poco meno di due anni prima, era diventata un'altra donna, cattiva e violenta, completamente differente dalla splendida femmina di cui si era innamorato e che aveva sposato. Da allora le cose erano peggiorate giorno dopo giorno fino a che i sesterzi erano terminati ed avevano dovuto lasciare la loro casetta pulita e decente per venire ad abitare in questo quartiere povero e pericoloso. Da allora erano cominciate le violenze ripetute su di lui e quella sera, per evitarle, si era vestito con quel completo che sua moglie gli aveva regalato quando ancora le cose fra di loro erano perfette, e Patrizia era un'ottima moglie che lo amava e che, a parte qualche doverosa eccezione, non gli metteva mai le mani addosso. Ma tutte le cose belle erano passate ed ora era l�, con i piedi penzoloni a rischiare la vita nella morsa d'acciaio di sua moglie. - Rispondimi o ti ammazzo- continu� imperterrita la donna- Hai fatto lo stupido con qualcun'altra?- - No signora! Lo giuro! Ho indossato questo solo per lei, per piacerle- ripet� ancora una volta singhiozzando Costantino - Volevi piacermi? Ed allora preparati!- ringhi� Patrizia lasciandolo cadere in terra. Gli ordin� di andare a spegnere i fornelli per poi prenderlo per un braccio, trascinarlo con se nella loro camera e gettarlo pesantemente sul letto. La donna si avvent� sul marito e dopo averlo spogliato prese dal comodino la siringa per iniettargli il farmaco, dopo di che, appena la medicina inizi� il suo effetto, lo possedette violentemente - Accendimi una sigaretta e poi vai a finire di prepararmi la cena- ordin� Patrizia al marito dopo aver finito di scoparlo, e questi tremante le obbed�. Le accese la sigaretta e poi torn� in cucina per rimettersi di nuovo ai fornelli. Sapeva benissimo che la sua vita era appesa ad un filo e l'unica speranza di uscire vivo da questa situazione era quella che la moglie trovasse un lavoro che lei ritenesse degno. A quel punto forse avrebbe potuto ritrovare se stessa e di conseguenza tornare ad essere la donna che aveva conosciuto. Ma per il momento la sua vita non valeva un sesterzio ed in quelle condizioni non avrebbe potuto resistere per molto. Costantino fin� di preparare la cena per Patrizia e la serv� ossequiosamente, cos� come doveva un marito nei confronti della propria moglie, sperando che lei gradisse il cibo preparatole. Ma Patrizia ormai aveva perso il buon umore che aveva prima di entrare a casa, ed a poco le era servito fare l'amore - Che schifo � questo?- url� al marito alzandosi e mettendosi dinanzi a lui con le mani sui fianchi evidenziando in tal modo l'enorme differenza fisica esistente tra i due- Ho sposato un buono a nulla- prosegu� la donna- un idiota che non � neanche capace di cucinare per sua moglie- - Ma i soldi sono pochi signora- si difese Costantino, ma questo serv� solo ad innervosire ancora di pi� Patrizia che fece partire un violento schiaffo che alz� di peso l'uomo mandandolo a sbattere alcuni metri pi� in l� . Naturalmente sapeva bene come picchiarlo. Ad ogni donna veniva insegnato fin da bambina come far uso della propria forza senza uccidere un maschio e senza causargli lesioni permanenti senza volerlo. La differenza fra il sesso forte e gli uomini d'altronde era talmente consistente che qualunque bambina di dieci anni avrebbe potuto stritolare un paio di uomini adulti senza neanche sforzarsi troppo. Ed era per questo che a scuola le avevano insegnato come dosare la propria forza in modo da poter picchiare e punire violentemente un maschio senza per� togliergli la vita - Che cosa vorresti dire col fatto che mancano i soldi? Mi stai accusando per caso che non riesco a mantenerti?- disse con rabbia Patrizia avvicinandosi verso il povero Costantino - No signora- si scus� tremante l'uomo- non l'ho mai neanche pensato. A me va bene cos�. A me va bene tutto quello che lei fa- Ma nonostante Costantino la implorasse Patrizia lo raggiunse, lo prese per i capelli e gli moll� altri due ceffoni che fecero volare di nuovo l'uomo per la stanza. Costantino prov� a rialzarsi, malfermo sulle gambe e con il volto sanguinante ed appena riusc� a farlo fece un paio di passi in direzione di sua moglie per poi gettarsi ai suoi piedi - Mi perdoni signora- la implor� nuovamente- la prego, non succeder� pi�- Patrizia arriv� di fronte al marito tremante, lo sollev� ancora una volta per poi stringergli la gola con la stessa mano con cui lo sorreggeva quel tanto che bast� per fargli perdere i sensi, quindi lo gett� di lato come se si trattasse di un abito vecchio dirigendosi poi in camera sua e accendendo il suo computer. Aveva perso completamente la fame ed era ancora molto arrabbiata nei confronti del marito, e non solo per quello che era accaduto quella sera. Alcuni giorni prima aveva avuto addirittura l'ardire di chiederle di poter andare a lavorare. I maschi erano molto richiesti come casalinghi dalle donne single ed in questo modo avrebbe potuto aiutarla economicamente. Per lei questo era stato un ulteriore affronto. Suo marito sarebbe dovuto rimanere a casa a fare le faccende domestiche per lei, non per un'altra donna. Anche se i soldi stavano ormai per finire non avrebbe mai accettato un'eventualit� del genere. Avrebbe forse venduto la casa in campagna che le aveva regalato sua suocera come dono di nozze, ma un marito che lavorava per un'altra no. Si mise seduta davanti al suo computer ed inser� le fotografie appena fatte osservandole tutte con attenzione, soffermandosi per� sull'ultima che aveva fatto e che ritraevano una donna entrare in casa attesa da due uomini. Uno era sicuramente il domestico avendo indosso una tuta da lavoro, ma l'altro.... Ingrand� la foto ed ora l'altro maschio era ben visibile. Era meraviglioso. Alto, bello, statuario, vestito all'ultima moda. Aveva scelto. Quel ragazzo sarebbe dovuto essere suo. Lo avrebbe preso con la forza e dopo averlo violentato avrebbe spremuto le sue ossa e la sua bella testolina fino a farla diventare piatta. Ed al solo pensiero di questo sent� il desiderio di toccarsi, il suo corpo fremere, e questo le bast� per raggiungere un potente orgasmo che la fece accasciare sulla sedia con le gambe aperte e gli occhi che strabuzzavano. Ma questo sarebbe stato niente in confronto a quando avrebbe avuto quel ragazzo tra le sue mani. Fine sesto episodio Per critiche e commenti inviare una mail a davidmuscolo@tiscali.it