INFERNO O PARADISO quinto episodio by Davidmuscolo Tutti i personaggi e le situazioni sono frutto della mia immaginazione Filippo apr� gli occhi lentamente. Per prima cosa cerc� di capire dove si trovasse e questo gli sembr� subito chiaro. La stanza era asettica e pertanto era ovvio che il letto su cui aveva dormito era un letto d'ospedale. Alla sua destra c'era un comodino con sopra il suo orologio rotto, ed a fianco una sedia vuota. Pi� in l� , in fondo alla stanza, una porta chiusa ed infine una finestra che illuminava la stanza. Alla sua sinistra invece un grosso divisorio di colore avorio che forse serviva per separarlo da qualche altro degente, e davanti a lui la porta d'accesso semi-aperta. Dio, che sogno strano aveva fatto. Perch� ovviamente doveva essersi trattato solo di un sogno. Donne cos� alte, forti e belle non esistevano nella realt� . E poi tutto il resto: l'impero romano ad esempio. Chiss� come diavolo funzionano i sogni, quale strano meccanismo si mette in moto per dar luogo poi a questi fenomeni. Richiuse gli occhi e rivide con la mente tutto quello che aveva sognato e sembrava cos� reale, cos� vero. Se non fosse stato per la stranezza degli avvenimenti avrebbe potuto pensare che l'aveva vissuti veramente. Ora per� doveva mettersi in comunicazione con i suoi genitori e con suo fratello. Chiss� che colpo avr� preso a tutti loro quando non l'hanno visto rientrare a casa la sera prima. Certo, non era la prima volta che lo faceva, ma in precedenza aveva sempre avvertito qualcuno. Cerc� anche di capire come si sentisse e pot� constatare che tutto sommato, a parte un leggero fastidio al ginocchio destro, stava abbastanza bene. Stava per alzarsi quando vide la porta proprio di fronte a lui aprirsi lentamente. Finalmente poteva parlare con qualcuno e chiedere spiegazioni, capire in che ospedale si trovasse e soprattutto chiedere di telefonare ai suoi. Allora, come sta il nostro malato?- A pronunciare quelle parole era stata una donna col camice bianco, altissima e bellissima, sul tipo di quelle che aveva appena sognato. "Ma quale sogno" pens� Filippo. Era stato tutto veramente vissuto e quindi doveva ancora trovarsi in quell'universo parallelo. Ma quanto erano belle per� le donne di quel mondo. E lui era visto come un ragazzo molto attraente da quello che aveva potuto capire fino a quel momento, anche se poi non poteva fare paragoni in quanto non aveva ancora visto nessuna persona di sesso maschile. Certo, poteva tutto sommato sfruttare quella situazione. Quanti uomini del suo mondo avrebbero pagato per stare in un posto simile pieno di donne stupende? Doveva per� capire bene come muoversi e come parlare perch� l'unica cosa di cui era certo era che le donne avevano il predominio sui maschi ai quali erano vietati diverse cose. Ma se in un mondo maschilista una donna che sapeva sfruttare la sua avvenenza poteva avere vantaggi enormi, perch� non poteva succedere anche qui la stessa cosa invertendo i sessi? - Allora hai perso la parola? Io comunque sono la dottoressa Flavia Settimi e ti ho fatto una piccola operazione al ginocchio destro che � perfettamente riuscita- - Io credo di stare bene- rispose infine Filippo togliendosi le lenzuola per vedere lo stato del suo ginocchio rimanendo piuttosto meravigliato quando vide che non aveva nessuna ferita e quindi nessun punto - C'� qualcosa che non va?. Chiese la dottoressa - Lei mi ha detto che sono stato appena operato ma io non vedo nessun segno dell'operazione- Flavia scoppi� a ridere. Aveva ragione la sua amica Marzia. Questo era il ragazzo pi� carino ma anche il pi� strano che avesse mai conosciuto. Poi per� si fece seria. In effetti aveva riscontrato alcune cose strane in lui, non solo nel modo di agire e di parlare e di questo doveva assolutamente parlarne con Marzia - Sei stato operato con il laser. E' ovvio che tu non abbia alcun segno- rispose infine la dottoressa- ma ora � meglio che tu ti copra- Filippo osserv� la donna che sembrava palesemente in imbarazzo di fronte a lui mezzo nudo. Deglutiva in continuazione e lui sapeva benissimo cosa volesse significare. Quante volte era capitato a lui quando era nervoso di fronte ad una bella ragazza? Ed ora quella meravigliosa dottoressa sembrava in difficolt� davanti a lui. Che meravigliosa sensazione. Cominciava a prenderci gusto nel sentirsi desiderato. Del resto ognuna di queste donne che finora aveva incontrato era di gran lunga pi� bella della pi� bella ragazza del suo mondo e se non avesse avuto timore di quello che sarebbe potuto accadere, considerando la forza strepitosa che avevano, sarebbe gi� saltato addosso a tutte quelle che aveva incontrato. Comprese le tre violentatrici mancate. L'ingresso di un altro meraviglioso essere lo distolse dai suoi pensieri. Questa volta era un viso conosciuto, e si trattava della poliziotta, Marzia, che salut� affettuosamente la dottoressa per poi mettersi seduta sulla sedia accanto al letto. Sembravano essere vecchie amiche le due donne. - Come va?- gli chiese la commissaria. Si era tolta il cappotto che indossava e Filippo pot� ammirare le sue forme perfette. Aveva un pantalone aderente che sembrava esserle stato cucito addosso e questo metteva in risalto quel corpo giunonico. Portava i capelli ancora a coda di cavallo ma al contrario della sera precedente si era leggermente truccata e questo la rendeva ancora pi� attraente. Chiss� se le donne si rendevano conto dell'enorme potenziale erotico che possedevano? Oppure per loro era la normalit� . Queste domande si aggiungevano alle migliaia alle quali avrebbe voluto dare una risposta - Credo bene- rispose infine Filippo - ancora non ho provato a camminare per�- - Dovresti farcela senza grossi problemi- intervenne la dottoressa- e poi fra un paio di giorni potrai fare di nuovo tutto quello che facevi prima- Marzia osserv� il ragazzo prendendogli le mani - Bene! Questa � una buona notizia. Ora per� ascoltami bene Filippo. Io stanotte non ho dormito perch� ho avuto da fare a causa del mio lavoro. Pertanto ne ho approfittato per lavorare anche un po' sul tuo caso e debbo dire che sembra proprio che tu abbia ragione. Non c'� traccia di te in nessuna parte del mondo. Ho spulciato il computer e pare che nessuna donna lamenti la tua assenza e questo � alquanto anomalo perch� un ragazzo con un fisico cos� non passa certo inosservato. Ho anche interrogato le tre ragazze che avevano provato a violentarti che confermano grosso modo quello che tu sostieni. Questo non significa che io creda alla tua storia fantastica naturalmente. Ci sar� senz'altro una spiegazione logica ed io la trover�. Mi auguro per te che questa spiegazione poi non ti metta nei guai perch� a quel punto non prover� pi� compassione per la tua situazione. Il problema che hai in questo momento per� � un altro e cio� che un maschio non pu� certo vivere da solo e quindi dovrai andare in una comunit� per maschi soli in attesa che una donna si prenda cura di te. A meno che.....- - A meno che.....- ripet� Filippo sconvolto. Marzia aveva scandito bene ogni parola per farsi capire bene ed il ragazzo in effetti aveva recepito perfettamente. E questo lo preoccupava non poco. Sarebbe dovuto andare in una comunit� . E come poteva essere una comunit� per maschi in quel mondo? Migliaia di possibilit� gli frullarono contemporaneamente nella sua mente, ma quella che pi� si faceva strada era un luogo simile ad una comunit� di recupero per tossicodipendenti e lui in un posto simile non voleva proprio andarci - A meno che tu non mi dia un nome ed un indirizzo di una donna che ti venga a prendere o dalla quale poterti accompagnare- - Ma io non conosco nessuno- si lament� il ragazzo - Se tu vuoi potrei prenderti sotto la mia protezione- riprese Marzia- Potresti rimanere con me fino a che la tua situazione non si schiarisca del tutto. Comunque la decisione spetta a te. Ma a parte queste scelte non ne hai altre. La legge parla chiaro, devi stare sotto la responsabilit� di una femmina che abbia almeno dodici anni. E la legge deve essere rispettata. In ogni caso io ho gi� contattato la giudice per chiedere il permesso di accoglierti nella mia casa. Mi basta andare da lei, farle firmare la richiesta ed io mi prender� cura di te- Filippo osserv� la commissaria. Ne percepiva il profumo e questo lo inebriava. Avrebbe voluto far sesso con lei da quando l'aveva vista per la prima volta e sapeva perfettamente che lei se lo mangiava con gli occhi. Ma chiss� cosa sarebbe successo se lui avesse preso l'iniziativa. Non poteva certo rischiare. Ma comunque voleva andare a casa sua. Tra le poche opzioni che la poliziotta gli aveva proposto quella era di gran lunga la meno pericolosa. Gli sembrava una persona onesta e buona pur con una mentalit� agli antipodi della sua. Si fece perci� umile e timido prendendo le mani della commissaria - Io voglio stare con lei, signora- le disse infine sperando che il tono della voce fosse quello giusto. Voglio venire a casa sua- Marzia sorrise e tir� un sospiro di sollievo. Sperava naturalmente che Filippo accettasse la sua offerta perch� questo avrebbe significato poterlo rivedere tutti i giorni e poi chiss� . Inutile mentire a se stessa. Non aveva mai avuto un maschio di una bellezza simile ed avrebbe pagato chiss� cosa per poterlo invitare a cena e prendersi cura di lui nel modo pi� tradizionale possibile. Ed ora, avendolo dentro casa sua, le cose sarebbero state pi� facili. E poi l'alternativa a casa sua non era certo allettante. Andare in una comunit� per maschi soli, per uno come lui, avrebbe significato quasi sicuramente sottostare a numerosi atti di violenza perpetrati dalle direttrici e dalle loro aguzzine. Come poliziotta sapeva benissimo che queste cose, pur non essendo lecite, erano consuetudini in quelle strutture, e lei naturalmente non voleva proprio che questi atti fossero fatti ai danni di quel ragazzo che cos� tanto le piaceva. - Bene! - disse poi usando un tono pi� professionale- Sono contenta di questa tua scelta. Adesso vado dalla giudice a farle firmare l'atto e poi vado a comprarti qualcosa da metterti addosso. Ci vediamo fra un paio d'ore- La commissaria salut� Filippo e stava per fare altrettanto con la dottoressa Flavia che per� la ferm� prendendola per un braccio - Aspetta Marzia! Ti devo parlare di una cosa importante- - Guarda Flavia che se � per quell'invito di ieri sera mi pare ovvio che io non possa pi� venire - Lo so. Si vede da lontano che ti piace da morire quel ragazzo. Attenta a non innamorartene- - Io innamorarmi? Si vede che non mi conosci bene allora. Certo, me lo porterei volentieri a letto, mi piace tantissimo, ma a quale donna non piacerebbe uno cos�- - Gi� ! A quale donna non piacerebbe un ragazzo del genere- ripet� Flavia che aveva fatto anche lei un pensierino su quel bocconcino prelibato di Filippo - Comunque non � di questo che volevo parlarti- - Di cosa si tratta allora?- S'incurios� Marzia- Riguarda per caso la salute del ragazzo? Sta bene o no?- - Non ti preoccupare. Lui sta bene. Anche troppo direi. Vedi Marzia, dopo avergli fatto tutte le analisi prima dell'operazione, abbiamo potuto constatare come alcuni dei suoi risultati siano diversi da quelli di tutti gli altri maschi. Io volevo sottoporlo ad ulteriori analisi fra qualche giorno, ma visto che fra un paio d'ore Filippo star� sotto la tua responsabilit� , io devo chiedere a te il permesso per poterle effettuare- - Prima voglio sapere di cosa si tratta- fece la poliziotta piuttosto allarmata - Dunque! Si tratta del suo testosterone, che come sai � un ormone che regola il desiderio sessuale nel maschio ed anche la sua fertilit� . Questo ragazzo ne ha in abbondanza, oltre ogni norma. Ecco anche il motivo della sua barba cos� folta e della peluria in ogni parte del corpo. Con un testosterone cos� alto, in teoria, lui potrebbe avere un'erezione senza fare uso del farmaco. Capisci perch� vorrei fargli delle altre analisi. Una cosa del genere non accadeva da oltre cento anni, dall'era della "grande sterilit� "- Marzia ascolt� trasecolata quello che la sua amica dottoressa aveva da dirgli - Non � che mi stai facendo uno dei tuoi soliti scherzi Flavia? - - Lo sai che sul lavoro sono serissima. Ho detto che in teoria potrebbe accadere, non che sia certo che avvenga. E' solo un ipotesi ed anche piuttosto remota ma scientificamente possibile. Certo che potrebbe essere una scoperta rivoluzionaria. Te lo immagini un maschio che pu� avere una reazione sessuale anche senza il bisogno di una donna? E soprattutto senza che una femmina gli dia il permesso? Capisci benissimo che se ci dovessimo trovare di fronte ad una situazione del genere sarebbe un caso eclatante. Pensa che questo livello di testosterone fuori dalla norma potrebbe consentirgli, sempre in teoria, di produrre sperma e spermatozoi in grado di uscire dal suo pene al termine dell'atto sessuale. In pratica potrebbe avere un'eiaculazione, cosa che nessun maschio � pi� in grado di fare. Tutto questo naturalmente solo in teoria, in attesa di ulteriori analisi. E poi volevo capire anche se la sua altezza � collegata a questo problema o dipende da altri fattori. E' almeno venti centimetri al di sopra dell'altezza media maschile. Alti come lui ce ne sono ben pochi nel mondo. Questo lo rende particolarmente attraente e sensuale ma mi fa pensare anche che la sua ipofisi, che � la ghiandola che regola la crescita, funzioni in maniera differente da quella di tutti gli altri maschi e che abbia quasi la perfezione che geneticamente abbiamo noi donne. Quindi io devo studiarlo meglio Marzia. E' carino da morire, ti capisco, ma � solo un maschio, un essere umano di seconda categoria- Marzia cominciava ad essere veramente frastornata. Quello che le aveva appena riferito la sua amica andava di pari passo con le idee fantascientifiche di Filippo e questo la rendeva estremamente confusa - Fammi pensare un po' su questa situazione, Flavia. Non mi va che quel ragazzo faccia da cavia, ma prima di darti una risposta voglio rifletterci bene- La commissaria si conged� dalla sua amica ed usc� dalla stanza mentre Filippo si chiedeva cosa avessero le due donne da confabulare tanto. Era ovvio che stessero parlando di lui ma non era riuscito a comprendere molto. Quando qualcuna di quelle amazzoni si rivolgeva a lui scandendo bene le parole, non aveva difficolt� a capire, ma se parlavano tra di loro in modo veloce non riusciva pi� a capire la maggior parte dei concetti esposti. Per di pi� stavolta le due donne avevano parlato anche a voce bassa e questo aveva reso impossibile per lui captare qualcosa di quel discorso. In ogni caso aspett� pazientemente che Marzia facesse ritorno pensando per tutto il tempo a come uscire fuori da quella situazione. Non vedeva per� via d'uscita. Da qualche parte ci doveva pure essere una porta d'accesso, una porta dimensionale o comunque diavolo si poteva chiamare quella cosa che poteva farlo tornare sano e salvo a casa sua. Ma in che modo avrebbe dovuto cercarla? Non era uno scienziato e non aveva la pi� pallida idea di come fosse giunto in quel posto, figuriamoci se sapeva come andarsene. Pens� ai suoi genitori, a sua fratello, agli amici, e gli venne un groppo alla gola. Non li avrebbe pi� rivisti e soprattutto loro non avrebbero mai saputo che fine lui avesse fatto. Il tempo pass� lento con i pensieri di Filippo che andavano inevitabilmente sulla situazione che stava vivendo, quando finalmente la poliziotta si present� nuovamente nella stanza con le braccia piene di sacchetti - Ho faticato a trovare qualcosa della tua taglia, sei cos� alto- esord� Marzia porgendo uno dei pacchi al ragazzo- Ecco, indossa questo. E poi tagliati la barba per bene- concluse dandogli un'altra busta contenente il necessario per radersi e per lavarsi i denti indicandogli la porta che era rimasta chiusa ed uscendo pudicamente dalla stanza. Filippo rimase da solo. Prov� ad alzarsi e not� immediatamente come il ginocchio gli desse solo un leggero fastidio ma che riusciva a camminare abbastanza bene, poi si diresse verso la porta indicatagli da Marzia e trov� effettivamente il bagno. Almeno quello era apparentemente normale e lo us� per radersi e per lavarsi, quindi ritorn� dove c'era il letto ed apr� la busta che conteneva gli abiti traendone fuori delle cose strane che il ragazzo fece fatica ad immaginarsi addosso a lui. L'intimo era un perizoma maschile che indoss� sorridendo e che copriva ben poco delle sue parti intime, ma i pantaloni erano di una fibra elastica che lo fasciavano in modo per lui disgustoso e la camicia era della stesso tessuto e colore, un grigio perla chiarissimo. Sopra alla camicia Marzia gli aveva comprato una giacca che per� gli stava un po' corta di maniche ma che aveva almeno un senso logico. Infine un cappotto lungo di color antracite che era la cosa pi� normale tra quelle indossate e degli orrendi stivali con un tacco piuttosto considerevole. And� davanti allo specchio rimanendo di sasso. Ma che schifo di moda c'era in quel posto, lui che era da sempre abituato a vestire in jeans e scarpe da tennis. Chiss� come avrebbero riso i suoi amici vedendolo vestito in quella maniera. Marzia e Flavia per� non erano di questo parere ed appena entrarono rimasero a bocca aperta - Sei incantevole - gli disse la poliziotta avvicinandosi a lui e sistemandogli il collo della camicia. - Io mi trovo ridicolo invece- rispose Filippo - Non sono di tuo gusto? Eppure sono vestiti di gran moda tra i giovani- - Non lo metto in dubbio. Ma la mia concezione di moda � diversa da questa. Comunque la ringrazio per avermi comprato tutte queste cose- - Non devi ringraziarmi- tagli� corto la commissaria- ho preso l'impegno di prendermi cura di te e lo sto facendo. E poi mi ha fatto piacere. Ora andiamo per� perch� devo accompagnarti a casa mia e poi tornare in ufficio a lavorare, ed abito piuttosto lontano- Marzia prese per un braccio Filippo e lo accompagn� fuori dalla stanza. Camminavano appaiati lungo il corridoio di quell'ospedale ed il ragazzo cominci� a confrontarsi con la realt� di quel mondo cos� uguale ed allo stesso tempo cos� diverso. C'era un viavai frenetico ed al contempo ordinato in quell'ospedale, e Filippo ebbe modo di incrociare diverse persone lungo quel breve tragitto che lo portava fuori dall'ospedale. Le donne erano tutte gigantesse e di questo ormai se ne era reso conto perfettamente. La loro altezza variava da un minimo di un metro e ottanta fino a toccare i due metri, tutte straordinariamente belle e vestite succintamente o comunque in maniera sensuale. Non riusciva neanche a dare un'et� a quelle meravigliose creature. Anche quelle che sembravano pi� avanti negli anni avevano un fisico strepitoso ed un abbigliamento tale da far rigirare qualunque maschio, degno di ritenersi tale, del suo mondo. Incontr� finalmente anche parecchi uomini. Erano, come aveva intuito dai discorsi di Marzia, di bassa statura. Il pi� alto riusciva a malapena a sfiorare il metro e cinquantacinque centimetri creando cos� un dislivello con le donne che li accompagnavano veramente comico. Egli stesso, pur essendo notevolmente pi� alto di tutti gli altri maschi che aveva incontrato, era in enorme imbarazzo accanto a Marzia che lo superava di dodici centimetri almeno, ai quali si aggiungevano diversi centimetri di tacchi. Incontr� anche un uomo che stava facendo le pulizie. Evidentemente i lavori pi� umili erano destinati alle persone del suo sesso. Ora si rendeva anche conto per quale motivo lui fosse considerato cos� attraente dalle donne di questa dimensione. Lui che era un normale ragazzo di aspetto gradevole nel suo mondo, in questo diventava un'autentica bomba sexi, ed in effetti aveva notato come tutte le donne che aveva incrociato non avevano potuto fare a meno di osservarlo, magari di sottecchi visto che anche lui era a fianco di una donna. Finalmente giunsero all'uscita dell'ospedale. Davanti a loro ora c'era un enorme parcheggio con centinaia di autovetture, tutte dall'aspetto stranissimo, almeno per lui. Marzia, sempre prendendolo per un braccio, si diresse verso il parcheggio riservato alle auto della polizia e lo fece salire sulla vettura. Entrato nell'abitacolo Filippo si guard� intorno pieno di stupore. Quella vettura era una meraviglia tecnologica e da questo sembrava ovvio che quel mondo amazzonico fosse pi� modernizzato rispetto al suo. Magari i diritti civili erano inesistenti, ma la tecnologia era un passo avanti. Appena la vettura si mise in moto, rimase con il naso attaccato al finestrino per osservare, come un bambino curioso, tutto quello che lo circondava, e per prima cosa si rese conto che quella non era certo la Roma che conosceva, la citt� in cui era nato e cresciuto. Sembrava piuttosto una citt� come quelle dei film rosa americani degli anni cinquanta, con poco traffico, pulita, tutto il contrario della sua Roma, caotica, sporca, ma anche affascinante e piena di vita. Poi improvvisamente lo scenario cambi� e le costruzioni moderne lasciarono il posto a qualcosa che Filippo conosceva molto bene. Dovevano essere entrati nel centro storico di quella citt� ed il ragazzo rimase a bocca aperta ammirando la grandiosit� di quello che nel suo mondo era considerato il monumento pi� famoso che esisteva: il Colosseo e nelle sue vicinanze il Foro Romano. Poi la meraviglia dell'arco di Costantino e gi� in fondo a quella via ecco le Terme di Caracalla al termine del quale riconobbe senza esitazione il suo fiume, il Tevere. Chiss� come si chiamavano tutti questi monumenti in questo mondo. Erano tutti uguali a quelli che conosceva anche se erano pi� curati, tutti in ottimo stato. Filippo continuava imbambolato ad osservare tutta quelle meraviglie mentre l'automobile di Marzia costeggiava il fiume. Ora alla sua destra riconosceva la Bocca della verit� ed alla sua sinistra notava l'inconfondibile sagoma dell'Isola Tiberina, l'isoletta come era chiamata da tutti i veri romani. Tutto era per� diverso intorno a qui monumenti, i ponti, le case, ma quella era senza dubbio Roma. Non la sua Roma ovviamente, ma qualcosa che assomigliava ad essa. La fantascienza quando affrontava il tema dei mondi paralleli li faceva somiglianti. Anche le persone che vi abitavano erano semplici doppi, mentre in questo, dopo un'era antica apparentemente simile, pur nella differenza dovuta al fatto che le donne erano geneticamente superiori all'uomo, l'evoluzione era stata quasi completamente diversa. Insomma questa, pur essendo la Terra, era un mondo alieno per Filippo. Attraversarono un ponte. Ora avrebbe dovuto trovare Trastevere, ma la strada che percorrevano era larga, a tre corsie, niente a che vedere con la via che conosceva sempre piena di traffico. Era pi� che altro una via commerciale, con tanti negozi, bar e ristoranti, ma ordinata e precisa, con tante bellissime donne che passeggiavano altere, sprezzanti e sicure di se stesse e che accompagnavano uomini di circa cinquanta centimetri pi� bassi di loro - Quelli che vedi sono quasi tutti turisti- lo interruppe Marzia- Vengono da ogni parte del mondo per visitare questa citt� - Filippo fece cenno alla commissaria di aver compreso. Del resto conosceva molto bene la situazione che, almeno in questo, non differiva molto dalla sua versione e si rimise ad osservare incuriosito tutto quello che lo circondava. Dovevano aver oltrepassato il centro storico perch� ora lo scenario era di nuovo differente. La gente era pi� scarsa, i negozi quasi inesistenti tranne degli edifici che sembravano centri commerciali e le abitazioni erano decisamente pi� moderne, quando Filippo fu colpito da un gruppo di persone in circolo. Sembrava che stessero osservando uno spettacolo di piazza ed il ragazzo chiese spiegazioni a Marzia - No, non � uno spettacolo- rispose la donna fermando la vettura all'altezza del capannello di persone- Vado a sincerarmi di cosa sta accadendo. Tu non muoverti da qua- Marzia scese dall'auto ed anche Filippo incurante dell'ordine impostogli fece altrettanto, spinto dalla curiosit� , e mentre la poliziotta si faceva largo tra la folla sbandierando le sue generalit� pot� osservare la scena: una ragazza stava riempiendo di schiaffi un maschio piangente e sanguinante senza che nessuno si facesse avanti per porre fine a quel massacro. La ragazza era naturalmente alta, doveva superare il metro e ottanta, ma non altissima considerando la media, ed il suo corpo statuario strideva con il suo volto da bambina. Con una mano teneva fermo l'uomo e con l'altra lo picchiava senza piet� . Marzia raggiunse i due e cominci� a parlottare con la ragazza e questa lasci� per un attimo la presa sul ragazzo e raccolse una borsa che era per terra vicino a lei traendone fuori qualcosa che doveva assomigliare a dei documenti. Filippo spinto dalla curiosit� chiese informazioni ad un tizio che gli arrivava a malapena alla spalla pregandolo di parlare lentamente per poterlo capire. L'uomo sembr� contento di poter spettegolare su qualcuno e non si fece pregare - Credo che il ragazzo abbia disobbedito a sua sorella. Ecco perch� lo sta punendo. Io li conosco un po' perch� abitano vicino a casa mia e la signorina non � la prima volta che punisce il fratello duramente. Lui deve essere un bel po' ribelle- - Ma secondo te quanti anni hanno quei due?- incalz� Filippo - Il ragazzo avr� sui 25 anni e la signorina lo so per certo che ha tredici anni. La mamma � spesso fuori citt� per lavoro ed � lei che deve prendersi cura dei fratelli appena esce da scuola. Una brava ragazza con la testa sulle spalle al contrario di questo fratello. Lo sai che mi hanno detto che se l'� fatta con parecchie ragazze del quartiere? Ha proprio una brutta nomea- Filippo si guard� intorno esterrefatto. Una ragazzina di tredici anni stava picchiando a sangue il fratello che aveva il doppio dell'et� e questa era una brava ragazza? Osserv� Marzia che controllava i documenti e pens� che almeno questa vessazione avrebbe avuto fine ed invece la commissaria, terminato il controllo, torn� indietro mentre la titanica ragazzina riprese imperterrita a fare scempio di quel povero ragazzo. Lo alz� per il bavero della giacca sbattendolo addosso al muro e riprese a schiaffeggiarlo pi� violentemente di prima incurante delle grida di piet� e di scuse che uscivano dalla bocca del fratello. - Ma che fa? Url� il ragazzo alla poliziotta quando questa fu di fronte a lui- Non la arresta quella? Ma non vede che lo sta uccidendo?- Per tutta risposta Marzia alz� il braccio e fece partire anche lei due violenti schiaffi che si abbatterono come macigni sul volto di Filippo mandandolo diversi metri all'indietro - Questo � l'ultimo avviso che ti do. La prossima volta mi arrabbier� sul serio. Ti avevo ordinato di non muoverti ed invece sei sceso dall'auto. Io ora ho il pieno diritto su di te, non costringermi ad esercitarlo. Se ti do un ordine tu devi obbedirmi. Sono stata chiara?- Filippo osserv� la statuaria figura di Marzia e si rese conto che doveva averla commessa grossa secondo i criteri di obbedienza che vigevano in questo strano mondo e che finora l'aveva scampata forse proprio per l'attrazione che la poliziotta provava per lui _ Si signora, mi scusi- si affrett� a dirle impaurito- non volevo disobbedirle. Il fatto � che non mi sono abituato ancora a queste situazioni. Sono cos� strane per me- "Ancora con questa storia" pens� Marzia spazientita, poi aiut� Filippo a rialzarsi ed entrambi rientrarono nell'auto. Al ragazzo ancora bruciavano le guance ed i suoi occhi erano umidi. Non voleva piangere ancora una volta, ma alla fine dovette arrendersi ed inizi� a lacrimare senza riuscire a controllarsi. Erano lacrime per gli schiaffi ricevuti che gli facevano ancora girare la testa, ma erano soprattutto lacrime di impotenza. Impotenza nei confronti di quella donna alla quale era costretto ad obbedire, lui che era abituato a cavarsela da solo in ogni circostanza, ma anche impotenza alla vista di quel ragazzo malmenato. Non riusciva a sopportare quella situazione e la cosa lo faceva star male. Chiese spiegazioni alla commissaria - Perch� non ha arrestato quella ragazza che picchiava il fratello? - E con quale scusa avrei potuta arrestarla? Era il fratello, non era un estraneo. Poteva fargli tutto quello che voleva.- - Io non capisco. Lei ha arrestato quelle tre che volevano violentarmi e non pu� fare niente contro quella. Perch�?- Marzia sembrava sempre pi� spazientita. Possibile che questo ragazzo non fosse a conoscenza delle pi� elementari leggi che regolano la vita tra maschi e femmine? O forse faceva semplicemente l'ingenuo per avvalorare le sue tesi strampalate? - Perch� quelle tre non avevano nessun diritto su di te- rispose infine sospirando- mentre quella ragazza � la sorella, una familiare e quindi la responsabile. Perci� pu� fare quello che vuole con lui. Cos� come pu� farlo una madre, una moglie o qualunque donna abbia pieni diritti su un maschio. Gli stessi diritti che ho io adesso nei tuoi confronti da quando la giudice ha firmato l'atto e che contemplano la totale obbedienza e sottomissione da parte tua nei miei confronti- - Ma cos� lo uccider� - insistette Filippo - Ed allora pagher� una multa salata. Questa � la legge che vige in tutto il mondo e soprattutto nell'impero romano, ed io sono pagata per far rispettare la legge- Filippo si lasci� cadere quasi senza forze sullo schienale dell'auto. Dunque se la poliziotta avesse voluto avrebbe potuto ucciderlo, ed era in grado di farlo senza il minimo sforzo, senza essere accusata di omicidio, pagando una semplice miserabile multa. Ora si che lo sconforto si era abbattuto su di lui. Ora si che era convinto che quello fosse l'inferno. L'inferno degli uomini. FINE QUINTO EPISODIO Per suggerimenti e critiche scrivere al seguente indirizzo mail davidmuscolo@tiscali.it