INFERNO O PARADISO Quarto episodio by Davidmuscolo Tutti i personaggi e le situazioni sono frutto della mia immaginazione La commissaria Marzia Adriani not� lo sconforto sul volto del ragazzo. Certo che era strano. Pretendere di fumare davanti ad una poliziotta era veramente assurdo. In nessuna parte del mondo una cosa del genere sarebbe stata tollerata. D'accordo che negli ultimi anni i maschi avevano acquistato una certa libert� soprattutto sessuale, ma certe cose erano proibite nell'impero romano cos� come lo erano nelle altre parti del mondo. Filippo ormai era nello sconforto pi� totale. Fece un rapido calcolo mentale. Se era vero quello che sosteneva quella bellissima donna si trovava nell'anno 2764. Non era un appassionato di storia antica, ma da buon romano sapeva che Roma era stata fondata il 21 aprile del 753 avanti Cristo, che aggiunti ai 2011 anni del calendario corrente faceva proprio 2764. Quindi non si trovava nel futuro. Se tutto ci� che stava vivendo era vero e non era un sogno, si trovava in un presente parallelo. O forse per essere pi� esatti in un mondo parallelo. Lui che era appassionato di fantascienza aveva visto innumerevoli pellicole dedicate ad un'eventualit� del genere ed ora forse la stava vivendo. Ripet� a se stesso "un mondo parallelo" e rabbrivid�. Doveva essere giunto misteriosamente in quel mondo quando not� quella luce accecante. Sembrava avere le stesse caratteristiche della sua Terra: aria respirabile, piante ed esseri umani, ma l'evoluzione doveva essere stata completamente differente. C'erano esseri umani, � vero, ma finora quelli che aveva conosciuto erano un po' particolari. Si trattava di donne bellissime e fortissime che comandavano sui maschi ai quali non era permesso neanche di fumare. Il sangue continuava a raggelarsi nelle sue vene. Come uscirne fuori? Lui voleva tornare nel suo mondo, un mondo che pur con tutti i suoi difetti, con la fidanzata che l'aveva appena tradito, gli piaceva. Un mondo in cui gli uomini potevano fare ci� che volevano e dove le donne, pur avendo raggiunto un notevole grado di indipendenza, erano relegate in ruoli secondari e dove il rischio di essere violentati lo correvano loro non certo un maschio. Marzia fiss� di nuovo il ragazzo - Allora! Sto in attesa che tu mi dica quello che ti � accaduto veramente- Filippo raccont� per filo e per segno tutto quello che era avvenuto tralasciando solo la lite con la sua ragazza. Se avesse detto a quella poliziotta che le aveva dato due ceffoni chiss� cosa sarebbe potuto succedere. Marzia ascolt� attentamente, poi quando il ragazzo termin� la sua storia sembr� perdere la pazienza. Prese per il mento Filippo sollevandolo di diversi centimetri fino a portarlo alla sua altezza e facendo cos� fece cadere il cappotto che proprio lei gli aveva dato e che copriva le sue parti intime - Ora basta! Sono stanca di essere presa in giro da te. Sappiamo benissimo tutti e due che mi stai raccontando solo bugie e non capisco che cos'hai in mente- Filippo si sent� sollevare da quella donna che lo teneva alzato da terra di diversi centimetri soltanto usando una mano e senza nessuno sforzo ed il panico s'impossess� di lui. - Io non capisco- balbett� - Non capisci. Eppure � tutto molto semplice. In nessuna parte del mondo i maschi hanno il permesso di guidare un'automobile e questo dimostra che sei soltanto un bugiardo- Filippo ormai non riusciva pi� neanche a sorprendersi. Quella donna bellissima continuava a tenerlo sollevato mentre si trovava mezzo nudo con il pene completamente visibile e lui non aveva la pi� pallida idea di come doveva comportarsi. La poliziotta alz� il braccio completamente ed il ragazzo venne portato ancora pi� in alto. Il panico aumentava ancora in Filippo. Quella donna aveva una forza mostruosa ed istintivamente il ragazzo cap� che doveva rivolgersi a lei in modo molto pi� deferente -La prego signora, non mi faccia del male. Devo essermi sbagliato. Forse sono confuso- Il tono sottomesso del ragazzo parve calmare la donna che abbass� il braccio riportando Filippo a terra per poi riadagiarlo sdraiato addosso all'albero e ricoprirlo di nuovo con il suo cappotto. Il tutto senza fargli male. Forse non erano cattive le intenzioni della donna ma il problema era che Filippo non poteva sapere quali fossero le cose che l'avrebbero potuta far arrabbiare. L'unica cosa certa era che doveva usare un tono molto dimesso. Era questo ci� che quell'essere si aspettava da lui ed era quello il modo in cui avrebbe dovuto comportarsi. Marzia per� era ancora notevolmente adirata. Non le andava proprio che un maschio si permettesse di comportarsi in una maniera del genere. Prese da terra il grosso ramo con il quale Filippo si era aiutato per camminare, lo spezz� in due neanche fosse di burro gett� i due pezzi lontano nella pineta e poi si rivolse di nuovo al ragazzo - La prossima volta che mi dici un'idiozia io ti far� fare la fine di quel ramo. Sto perdendo la pazienza ed anche se capisco che devi essere frastornato dopo aver passato un brutto momento come quello che hai vissuto, io non posso pi� tollerare un comportamento simile. Io non voglio farti del male. Sono contraria a tutte le donne che picchiano i maschi solo per una sciocchezza, ma mi rendo conto che talvolta voi dimenticate il rispetto che dovete ad un essere superiore come una femmina ed allora bisogna farsi rispettare. Quindi stai attento a quello che dici altrimenti potrei dimenticarmi che sei un maschio debole ed indifeso. Parola di Marzia Adriani- - Come ha detto di chiamarsi? - Marzia. Marzia Adriani. Perch�?- Il ragazzo sorrise amaramente. Che strano scherzo del destino. Si ritrovava di nuovo a doversi confrontare con una donna di nome Marzia anche se questa era completamente diversa dalla sua ormai ex fidanzata - Avevo una ragazza di nome Marzia- rispose infine Filippo sospirando - Dovevate sposarvi?- - Non era nei nostri programmi immediati. Dovevo prima laurearmi e cercarmi un lavoro. Per� ci siamo lasciati proprio stasera- "Ancora una bugia" pens� la commissaria. Ma stavolta la prese con filosofia. Erano bugie talmente evidenti che forse quel ragazzo aveva bisogno di cure. Non le sembrava tanto una mancanza di rispetto, quanto un'alterazione della propria personalit� oppure un desiderio recondito di poter fare cose che ai maschi erano giustamente proibite e che lo choc per gli avvenimenti di quella strana serata aveva portato a galla. Decise quindi di non causargli ulteriori sconvolgimenti picchiandolo o arrestandolo. Si inginocchi� di nuovo verso Filippo guardandolo negli occhi - Mi spieghi perch� credi di poter fare tutto quello che un maschio non ha il permesso di fare?- disse sorridendo la commissaria- vuoi fumare, credi di poter guidare un auto ed ora addirittura di laurearti. Lo sai che in tutto il mondo � vietato ai maschi sia il liceo che l'universit� ? E che a tredici anni devono abbandonare la scuola? Dopo aver imparato a leggere e scrivere voi maschi dovete dedicarvi a ci� a cui siete destinati: curarvi della casa, pulirla e cucinare per le femmine. A voi maschietti sono destinati solo i lavori pi� umili e solo quando non c'� nessuna femmina che si prende cura di voi oppure nei casi di povert� e di bisogno. Altrimenti tocca a noi donne andare a lavorare e pensare al fabbisogno della famiglia. Possibile che tu non sappia tutto questo?- Filippo ascolt� attentamente. Al termine della spiegazione di Marzia non era neanche particolarmente meravigliato. Ormai aveva intuito un'eventualit� del genere. Guard� la donna che si ergeva in tutta la sua statuaria figura e ne osserv� il volto. Era bellissimo, perfetto in ogni dettaglio ma anche particolarmente dolce nello sguardo. Si era arrabbiata pensando che la stesse prendendo in giro, ma malgrado questa supposizione, non gli aveva torto un capello ed anzi si era presa cura di lui. Quindi pensava che se avesse misurato bene le parole poteva dirle quello che aveva intuito - Io vorrei dirle una cosa. Le giuro che non sto dicendo bugie. Forse sono pazzo e sicuramente non creder� a quello che le dir� ma devo farlo- Aspett� che Marzia le desse il consenso di proseguire ed appena la donna glie lo concesse prosegu�- Io non provengo da questo mondo. Non so come sia potuto accadere ma devo essere stato trasportato qua. Probabilmente quella luce accecante di cui le parlavo doveva essere una specie di porta spazio-temporale. Lei � una poliziotta e potr� prendere facilmente informazioni. Vedr� che non provengo da nessuna parte del mondo, almeno di questo mondo- Marzia ascolt� Filippo con molto interesse. Non le era mai capitato un maschio che affrontasse dei discorsi in un modo cos� articolato. Il suo dialetto era appena comprensibile ma i concetti erano, pur nella loro assurdit� , estremamente affascinanti - Parli di un mondo parallelo. Ma tu sembri non conoscere niente del mio mondo. Non mi sembra tanto parallelo- - E' vero! Non conosco niente perch� i nostri mondi devono avere avuto un'evoluzione completamente differente l'uno dall'altro. Ma vedo la luna e questa non pu� essere altro che la Terra- - Certo che � la Terra - sorrise Marzia- ed � l'unico pianeta abitato che si conosce. Quindi tu sostieni di venire da un'altra Roma. La stessa citt� , la stessa lingua, ma parlata in maniera diversa. Questo come lo spieghi? - Probabilmente perch� anche l'italiano, la lingua che io parlo, proviene dal latino, e forse lei parla semplicemente un latino modernizzato che poi ha seguito un percorso leggermente diverso da quello della mia lingua.- La commissaria rimase a bocca aperta. Quel bel ragazzo aveva una fantasia strepitosa. Addirittura pensare a mondi paralleli. Aveva sentito parlare diverse volte di una simile eventualit� nei racconti di fantascienza, ma pensare che una cosa simile potesse essere reale era veramente pazzesco. Era comunque affascinata dalla dialettica di quel ragazzo. Oltre ad essere bello possedeva un'immaginazione talmente fervida ed un modo di parlare cos� accattivante che la cosa se non fosse stata talmente inverosimile sarebbe potuta essere addirittura credibile - E dimmi allora! In questo fantomatico mondo come funziona? Scommetto che gli uomini detengono il potere e le donne se ne stanno a casa a pulire ed a cucinare- Disse allora Marzia sottolineando col tono della voce l'ironia e l'assurdit� della cosa - Lo so che pu� sembrare strano a lei ma � cos�. Anche a me tutto questo sembra strano, anzi pazzesco. Le donne per� sono pi� libere nel nostro mondo. Possono fumare naturalmente, guidare l'auto ed ormai hanno raggiunto quasi del tutto la parit� nei nostri confronti. Spesso addirittura fanno lavori pi� importanti e guadagnano di pi� degli uomini- - Addirittura ci sono donne che guadagnano pi� degli uomini- continu� ad ironizzare la commissaria- Insomma un mondo perfetto dove c'� quasi una parit� assoluta. E magari nel tuo mondo i maschi sono anche pi� forti delle femmine. Non � vero?- Filippo annu� e Marzia prosegu� sorridendo ironicamente- Questo non riesco proprio a crederlo. Le femmine hanno almeno dieci volte la forza di un maschio. E tu anche se sei nettamente superiore alla media non potrai mai essere potente come una donna.- La poliziotta si allontan� di alcuni metri fino ad arrivare alla macchina delle tre violentatrici, mise una mano sotto la vettura e poi cominci� a sollevarla come se fosse la cosa pi� normale del mondo. Dopo qualche secondo aveva portato la strana auto in posizione verticale con il muso rivolto verso il cielo, quindi pian piano riport� la vettura nella posizione di partenza e ritorn� verso Filippo - Allora! Nel tuo mondo gli uomini possono fare questo?- Filippo rimase per l'ennesima volta sconvolto e fece con il capo cenno di no. Nessun uomo poteva fare quello che aveva appena visto. Forse qualche forzuto, qualcuno di quegli uomini che si divertono a battere i primati, ma Marzia l'aveva fatto con una tale semplicit� e con una tale naturalezza che, immaginava, quella macchina se la sarebbe potuta caricare sulle spalle e mettersi a correre perch� per lei pesava poco pi� di niente. - Quindi cerca di evitare di dirmi certe scemenze alle quali non potrei mai credere- Marzia appoggi� una mano addosso all'albero sotto il quale era sdraiato Filippo. Peccato che fosse mezzo pazzo quel ragazzo perch� era anche straordinariamente bello malgrado avesse la barba incolta. Non le era mai piaciuta la barba sulle guance dei maschi ma non poteva fare a meno di notare come su di lui avesse un fascino particolare. E poi aveva un fisico statuario e soprattutto aveva potuto ammirargli il pene che era di dimensioni straordinarie anche se era a riposo. Insomma qualcosa di anomalo ce l'aveva veramente. I suoi pensieri erotici furono interrotti dalla sirena dell'ambulanza che finalmente si stava avvicinando. Filippo osservava tutto con aria trasognata. Aveva appena assistito ad una prova di forza eccezionale fatta dalla donna pi� bella che aveva mai potuto ammirare ed ora si era fermato un veicolo che definire strano era un eufemismo. Sembrava una mongolfiera che viaggiava su quattro ruote e dall'abitacolo ne scesero due donne. Inutile dire che erano di dimensioni gigantesche, soprattutto una delle due che doveva sfiorare addirittura i due metri di altezza, La gigantessa parlott� con la commissaria e dopo venne verso di lui e lo sollev� con facilit� ma con delicatezza mettendoselo in braccio. "E tre" pens� Filippo: Era la terza donna che in poco tempo lo sollevava e lo trasportava. Il ragazzo venne portato all'interno di quello strano veicolo ed adagiato su una specie di lettiga -Ora vedremo subito che cos'hai- disse la donna chinandosi su di lui. Non riusciva a dare un'et� a quella donna che sembrava leggermente pi� avanti negli anni rispetto a quelle che aveva visto finora ma era anch'ella straordinariamente bella. Il suo corpo sembrava essere sviluppato alla perfezione e chinandosi gli aveva messo il suo seno di notevoli dimensioni quasi sul volto. Doveva trattarsi di una dottoressa o di un'infermiera, ma era lontana anni luce dalla figura che Filippo aveva di medici e paramedici ed assomigliava, fatte le debite proporzioni dovute soprattutto all'altezza, ad uno di quei personaggi dei film anni 70 imperniato su sexi-infermiere. La donna comunque ordin� a Filippo di non muoversi e quindi spinse il lettino dentro ad un macchinario che sembrava assomigliare a quello per la risonanza magnetica. Nel frattempo erano arrivate anche le due vetture della polizia fatte intervenire da Marzia.. Dalle due auto scesero quattro poliziotte che salutarono con deferenza la loro commissaria ed alle quali Marzia spieg� cosa era avvenuto. Tre di loro s'inoltrarono nella pineta dove trovarono ancora addormentate Cornelia e le sue due amiche, le sollevarono e le portarono di peso dentro le auto della polizia che si allontanarono velocemente. Marzia attese alcuni istanti e la donna che aveva portato Filippo nell'ambulanza usc� dal veicolo - Non ha nulla di grave. Solo un ginocchio rotto ed alcune contusioni compatibili con ci� che sostiene il ragazzo- - Bene! Credo che posso andarmene a casa allora- - Certo commissaria. Noi lo portiamo all'ospedale. Sar� operato stasera stessa e credo che gi� da domani potr� essere dimesso- Le due donne si salutarono e Marzia sal� sulla sua automobile. Finalmente poteva concludersi quell'interminabile serata ed andarsene a casa. Era ancora stordita dall'incontro con quel ragazzo per�. Non aveva mai trovato un maschio che le piacesse in quel modo, anche se aveva dimostrato di non avere tutti i neuroni al posto giusto. Doveva comunque informare la donna che ne aveva la responsabilit� in modo che l'indomani, quando Filippo sarebbe stato dimesso, poteva prendersi cura di lui. E se non ci fosse stata nessuna donna come aveva ipotizzato il ragazzo? A quel punto non le sarebbe dispiaciuto affatto assumersi lei la responsabilit� . E magari anche qualcos'altro. Arriv� finalmente a casa sua. Con il telecomando apr� il box per parcheggiare la vettura e stava per entrare quando il telefono squill�. Era una poliziotta del suo commissariato. Marzia ascolt� attentamente poi richiuse il box senza entrarci. Non era destino che lei potesse riposare quella notte. Fece marcia indietro. La aspettava una lunga passeggiata fino alla parte opposta di Roma. Lucio si svegli� e per prima cosa si massaggi� la mascella. Era ancora dolorante e si trovava per terra senza ricordare come ci fosse arrivato. Ricordava di aver aperto la porta di casa e poi.... E poi ricord�. Una donna l'aveva colpito con un pugno che l'aveva scaraventato a diversi metri di distanza. Raddrizz� la schiena per scrutare la situazione e si rese conto di essere ancora in casa. Sper� per un attimo che si trattasse solo di una ladra che dopo aver rubato se ne fosse andata via, ma dopo la vide. La donna era seduta sulla poltrona preferita di sua moglie che osservava divertita la scena - Bentornato tra noi Lucio - gli disse - Chi � lei? Come fa a sapere il mio nome?- - Io so tutto di te. So come ti chiami, come si chiama tua moglie e che lavoro fa. E so anche che non torner� a casa prima di un'ora e mezza e che quindi per tutto questo tempo saremo soli io e te- Lucio guard� la donna dirigersi verso di lui e la osserv� attentamente. Era abbastanza giovane, sui trent'anni, era alta nella media, circa un metro e novanta, ed aveva uno strano sguardo nei suoi occhi ma quel che conta era che stava solo in casa con una femmina e questo lo terrorizz�. - La prego, non mi faccia del male- la implor� - Questo dipende da te - prosegu� la donna- se tu sarai carino con me forse potrei anche lasciarti vivo- Lucio allora si rese conto. Aveva visto i notiziari e sapeva che c'era un'assassina in giro per Roma che amava brutalizzare i maschi. Il terrore continu� ad inondare il suo corpo e la sua mente. Cosa poteva fare? Quella femmina poteva ucciderlo con un solo dito se voleva e lui era solo un maschio, il sesso debole. Si guard� intorno mentre la femmina ormai era proprio sopra di lui. La porta di casa non era lontana. Se solo avesse potuto raggiungerla e se la donna non aveva inserito l'antifurto forse poteva farcela. Avrebbe altrimenti dovuto inserire il codice di apertura nel pannello e questo gli avrebbe fatto perdere troppo tempo. Decise comunque di provarci, non aveva altra scelta e si alz� di scatto correndo verso la porta. La donna non reag� neanche. Lasci� correre l'uomo fino alla porta nel suo patetico tentativo di fuga quindi si avvicin� mentre vedeva il giovane che sbatteva inutilmente i suoi pugni contro la porta godendosi la scena in ogni suo millesimo di secondo. Infine lo raggiunse. Lo prese per il collo alzandolo e portandoselo di nuovo nel salone mentre Lucio si dibatteva inutilmente ed infine lo sbatt� contro il muro Piangeva e si disperava il ragazzo ma questo non faceva altro che accrescere la sua eccitazione. Adorava vedere il terrore negli occhi dei maschi. Si chin� su di lui sussurrandogli all'orecchio - Sappiamo benissimo tutti e due che senza l'antifurto non puoi uscire di casa. Ed anche che tutte le stanze sono insonorizzate e che quindi puoi urlare e piangere come vuoi che tanto non ti sentir� nessuno . Te l'ho detto che mi sono informata bene e che so tutto di te- Lucio era ormai di fronte alla donna. Malgrado non portasse tacchi alti c'erano oltre trenta centimetri di differenza di altezza tra i due. La femmina dovette quindi alzarlo prendendolo ancora una volta da dietro il collo per poterlo portare al suo livello quindi cominci� a cercare le sue labbra. Lucio cerc� di divincolarsi ma la differenza di forza tra i due era abissale. Alla donna bast� stringere leggermente di pi� il collo per impedire al ragazzo anche il minimo movimento in modo da poter continuare a baciarlo fino a che la sua eccitazione sessuale divenne quasi spasmodica Ora basta! - Disse staccando le sue labbra da quelle di Lucio - I giochi sono finiti. Ora cominciamo a fare sul serio- La donna trasport� l'uomo per alcuni metri sempre tenendolo per il collo provocando cos� al ragazzo un dolore terribile, poi lo scaravent� per terra. Lo tenne fermo semplicemente poggiando il suo piede sul corpo dell'uomo quindi rovist� nella borsa che aveva portato con se estraendone infine una siringa. Si inginocchi� quindi a fianco del ragazzo e con una mano fece a brandelli i pantaloni che indossava ed altrettanto fece con l'abbigliamento intimo, infine gli infil� la siringa sul pene che era ormai completamente scoperto. Ci vollero solo pochi istanti e la medicina ebbe effetto. Lucio ebbe un'erezione sotto gli occhi soddisfatti della donna che si spogli� completamente e si pos� su di lui e dopo aver vinto con facilit� le resistenze del ragazzo lo possedette. Per quasi tutto il tempo dello stupro Lucio aveva continuato a piangere, a strepitare ed a divincolarsi senza capire che questo eccitava ancora di pi� la donna che lo schiaffeggi� ripetutamente e dolorosamente muovendo al contempo i suoi possenti muscoli vaginali infliggendo altro dolore al povero maschio. Lucio chiuse gli occhi e smise di divincolarsi. Le sue misere forze erano allo stremo e si arrese allo strapotere fisico della femmina. Immagin� per� che sopra di lui ci fosse sua moglie Valeria. Quanto era dolce sua moglie. Lo possedeva sempre dolcemente, accarezzandolo in continuazione e guardandolo negli occhi. Ma ora una strana sensazione lo attanagliava. Si vergognava terribilmente di quello che stava accadendo e si sentiva quasi in colpa di stare sotto quella donna. Doveva aver fatto qualcosa che aveva attirato l'attenzione di quella femmina ed ora ne pagava le conseguenze. La violentatrice intanto rallent� il suo ritmo per poi fermarsi definitivamente. Aveva avuto orgasmi a ripetizione ed ora era finalmente sazia. Lo stupro era durato esattamente un'ora, il tempo della durata della medicina, e lei aveva voluto godersela tutta quanta quell'ora. Si alz� soddisfatta giusto in tempo per vedere il pene di Lucio perdere di rigidit� . Ma lei non aveva ancora terminato. Alz� per i capelli il povero Lucio, poi con sole due dita lo tenne di nuovo fino al suo livello di altezza, ma stavolta strinse le dita con violenza frantumandogli la mascella in numerosi frammenti. Lo lasci� solo per qualche secondo per riprenderlo poi in un abbraccio fatto con una violenza inaudita. Tutte le ossa del ragazzo si stavano rompendo e la donna prov� un folle brivido di piacere nel sentire quel rumore. Adorava il rumore delle ossa che si rompevano e continu� imperterrita in preda al raptus. Lucio sentiva che la sua vita lo stava abbandonando. Pens� un'ultima volta a Sua moglie ed un sorriso si dipinse sul suo volto martoriato. In fondo forse era un bene che stesse per morire almeno non avrebbe vissuto con il rimorso di essere stato di un'altra, sia pure con violenza. Lucio era morto gi� da alcuni secondi ma la femmina prosegu� nella sua opera distruttrice fino a che sent� l'orgasmo pi� potente della serata inebriarle il corpo e la mente. Come tutte le altre volte che aveva ucciso. Lasci� Lucio che come una marionetta cadde per terra. Guard� l'orologio e vide che aveva ancora diversi minuti a disposizione prima che rientrasse Valeria. Poteva divertirsi ancora un po' e quindi prese il corpo, lo sollev� di nuovo, stavolta con due mani e se lo alz� sopra la testa, alz� il ginocchio e poi fece scendere con violenza il corpo sopra di esso fracassando quel poco che era ancora sano. And� quindi in cucina, prese il coltello pi� affilato che vide ed infine torn� nel salone dove giaceva il corpo senza vita di Lucio infierendo senza misericordia su di lui. Una, due, tre coltellate fino a perdere il conto. Il corpo del ragazzo era ormai un ammasso di carne, il suo sangue era schizzato su tutte le pareti del salone, anche quella pi� lontana e naturalmente ne era piena lei, la donna, che si risollev� in piedi, il volto deformato dall'estasi che aveva provato. Si ricompose, si rivest�, prese il congegno elettronico ed apr� la porta di casa dileguandosi nell'oscurit� . Era soddisfatta di se stessa e la sua sfida personale con la polizia continuava. Aveva lasciato la casa piena di impronte e inondata del suo dna grazie ai numerosi orgasmi ma lei si reputava troppo furba ed intelligente per essere scoperta. Ed ora doveva pensare al futuro, Doveva individuare la sua prossima vittima, un altro uomo da scoparsi e poi da massacrare. Marzia appoggi� con rabbia la mano sul volante della sua vettura. La telefonata che aveva appena ricevuto l'aveva informata che un altro uomo era stato stuprato ed ucciso probabilmente dalla stessa mano omicida degli altri delitti. Un altro povero maschio indifeso assassinato, un'altra moglie che pianger� la scomparsa del proprio marito. Sgomm� verso il luogo del delitto. Era giunto il momento di porre fine a questa barbarie. FINE QUARTO EPISODIO Per consigli e curiosit� inviate una e-mail a davidmuscolo@tiscali.it