LA MIA VITA CON PATRIZIA STORIA DI UNA SOTTOMISSIONE VOLUTA by DS57 Quarta parte Aspettai con ansia che arrivasse il giorno del nostro anniversario. Per tutta quella settimana non avevamo avuto modo di rimanere da soli tranne quando le bambine si addormentavano ed allora per poco tempo mia moglie diventava la mia padrona ed io non vedevo l'ora che Ludo e Martina andassero tra le braccia di Morfeo per poter dar sfogo ai miei desideri di sempre: obbedire, servire e riverire mia moglie. Avevo sviluppato un'idea piuttosto particolare e personale della dominazione. A me piaceva fare quello che mia moglie mi ordinava ma lo accettavo con piacere soprattutto perch� se lo meritava ovvero era pi� forte di me. A dir la verit� lo avrei accettato anche se non lo fosse stata ma il fatto che, come mi aveva ampiamente dimostrato negli ultimi due mesi, poteva sconfiggermi ormai con disarmante facilit� , aveva amplificato in me la voglia di essere suo sottomesso. Un'altra cosa che amavo della dominazione di Patrizia su di me, era dovuta al fatto che, pur non avendone parlato per niente tra di noi, aveva evitato del tutto certe situazioni classiche della dominazione femminile sul maschio, come ad esempio collari, manette e tutti quei gadget che nell'immaginario collettivo servono per poter esercitare un dominio su un uomo e che io non amavo affatto amplificando invece una superiorit� psicologica su di me dovuta essenzialmente al fatto che lei era superiore fisicamente e che io avvertivo ormai anche quando, davanti ad altre persone, tornava ad essere la Patrizia che tutti conoscevano. Insomma o si faceva come lei ordinava o erano botte ed a mia moglie non serviva nessun attrezzo per dominarmi, aveva due mani e due piedi talmente potenti che bastavano ed avanzavano per incutermi una notevole paura e far si che io le obbedissi senza nessuna remora. Ma, tornando a quella serata, finalmente si stava per completare il mio sogno di una vita e dovevo solo aspettare che mia moglie tornasse a casa per vederlo realizzato cos� come l'avevo immaginato fin da bambino. Naturalmente non c'erano le bambine che avevo parcheggiato ancora una volta dai nonni e mi ero dato da fare per preparare un'ottima cena per Patrizia. Avevo preparato il salone apparecchiando la tavola come se fosse una serata di gran gala, accese le candele ed ora dovevo solo aspettare in preda ad un'ansia che si faceva via via sempre pi� intensa. Finalmente arriv� il momento che tanto aspettavo e Patrizia fece il suo ingresso a casa. Era gi� cominciato il nostro gioco perch�, mentre io le andai incontro felice di vederla per baciarla lei si ritrasse - La mia carta di credito- mi ordin� aprendo la mano. Me l'aveva data per poter comprare il mio regalo ma io invece di andare a prendergliela, rimasi qualche secondo ad ammirarla. Era fresca di parrucchiere ed aveva cambiato di nuovo il colore dei suoi capelli divenendo di nuovo bionda come lo era stata fino ad un paio di anni prima malgrado il suo colore originale fosse un castano scuro che lei non amava particolarmente. Li portava sempre a caschetto ma ora si erano allungati di un paio di centimetri. Anche il suo trucco era differente ed aveva messo un rossetto rosso abbastanza intenso mentre abitualmente era solita usarne uno molto pi� chiaro oppure un semplice lucidalabbra e truccata cos� era decisamente pi� vistosa e sensuale. Indossava un abitino con delle fantasie geometriche rosso e nero che arrivava leggermente sopra il ginocchio con sopra un giacchetto di cotone nero in quanto pur essendo ormai quasi in estate la sera continuava a fare fresco. Vista la mia titubanza nell'obbedirle immediatamente come ero solito fare, preso com'ero nell'ammirarla, Patrizia mi prese il mento con la sua mano - Ti ho detto di andarmi a prendere la mia carta di credito e quando ti do un ordine esigo che tu mi obbedisca - Si amore, scusami,- balbettai- � che mi sono fermato a guardarti. Sei cos� bella- La vidi sorridere al mio complimento e poi corsi a prendere la sua carta per poi rendergliela - Hai speso tanto? - mi chiese visibilmente incuriosita - Un po'- risposi annuendo con la testa - Non fa niente. Dimmi piuttosto se � quello che avevo immaginato- Scossi la testa. Patrizia pensava a qualche indumento intimo e ci� che avevo comprato io non lo era affatto - Ma allora di che cavolo si tratta? - riprese mia moglie sempre pi� incuriosita. Le presi la mano e la condussi in camera da letto indicandole uno degli armadi - E' l� dentro - feci e poi chiesi il permesso di uscire dalla stanza cosa che mia moglie mi accord� e mi diressi verso il salone dove avevo apparecchiato per la cena cercando di immaginarmi la scena alla quale stavo per assistere. Passarono circa dieci minuti quando mia moglie varc� la soglia del salone e, appena la vidi, credetti che il mio cuore stesse per uscire fuori dal petto per quanto mi batteva velocemente. Gi� mi emozionavo ogni volta che rimanevamo da soli e davamo il via al nostro gioco di dominazione ma vedendola vestita cos�, come l'avevo sempre desiderata, l'emozione era aumentata a dismisura ed ormai sentivo chiaramente il battito del mio cuore che era cresciuto fino ad essere diventato un rumore che sembrava quasi assordante in quel momentaneo silenzio che regnava nella casa. - Era cos� che mi volevi?- esord� mia moglie appoggiando un braccio alla porta Io mi avvicinai quasi per fissare per sempre nella memoria quella scena. Indossava quello che le avevo comprato ovvero un pantalone di latex talmente aderente che sembrava una seconda pelle e che aveva infilato dentro gli stivali con un tacco da 18 cm e sopra ai pantaloni un top dello stesso tessuto ma trasparente davanti che lasciava ben poco all'immaginazione. Il tutto rigorosamente nero. Il pantalone metteva in risalto quello che per me era il suo pezzo forte ovvero il suo sedere alto e tosto che risplendeva come non mai mentre il top corto lasciava libera la sua pancia piatta e forte .Le sue braccia erano completamente scoperte ed io sapevo anche quanto erano letali se lei avesse voluto. Nessuno avrebbe detto mai che quella splendida donna aveva avuto due gravidanze portate felicemente a termine. Avvicinandomi cominciai a tremare come una foglia e contemporaneamente iniziai a sentire un desiderio fortissimo che si stava impadronendo di me, sembrava quasi che il cazzo stesse per esplodermi dentro ai pantaloni. Arrivato di fronte a Patrizia mi resi conto che quei tacchi spaventosamente alti mi facevano sentire una nullit� al suo confronto e per incontrare il suo sguardo dovetti alzare di parecchio la testa. - Si, mia signora, � la realizzazione di un sogno - risposi infine dopo aver deglutito pi� volte sempre in preda all'emozione e ad un tremore che sembrava aumentare invece di diminuire. - Come mi hai chiamata? - domand� mia moglie - Mia signora- ripetei - Ecco cos� mi dovrai chiamare e attento a non farti cogliere in fallo altrimenti la mia punizione sar� tremenda- . Si signora, come lei vuole- acconsentii come se fosse la cosa pi� normale del mondo dare del lei alla propria moglie. Lo trovavo giusto e necessario soprattutto in quel momento in cui mi sentivo in evidente stato d'inferiorit� e quasi in stato confusionale. Avrei voluto baciarla, toccare quel suo sedere che mi faceva impazzire ma rimanevo fermo aspettando invece un suo ordine che invece non arrivava. Sembrava quasi compiacersi dentro quegli abiti vedendo il mio desiderio farsi sempre pi� evidente - Guardami- prosegu� infine la mia padrona- ti piaccio cos� tanto?- - Si signora. Mi piace da impazzire- risposi - Fammi vedere se � vero quello che dici. Spogliati- Obbedii mentre il tremore continuava ad accompagnarmi in ogni mio gesto. Sbottonai con difficolt� la camicia, mi tolsi le scarpe, i pantaloni ed infine anche i boxer evidenziando in tal modo la mia erezione senza precedenti. - Bene! Vedo che stavi dicendo la verit� - disse la signora Patrizia con una certa soddisfazione mentre mi guardava il membro eretto. Io per� non riuscivo pi� a trattenermi alla vista di mia moglie vestita cos�. Gi� mi bastava un suo ordine per avere un erezione ed ora, in quella situazione,con mia moglie splendida dominatrice provocante e sensuale, stavo per avere un eiaculazione malgrado i miei tentativi per evitarla. - Mia signora, sto per venire- dissi infine quando capii che ormai non ce la facevo pi� - Non lo fare! Te ne verrai quando io ti dar� il permesso- replic� la mia padrona - Non ce la faccio pi�- piagnucolai- per favore signora- - Ti ho detto di non farlo- prosegu� imperterrita la signora Patrizia ed io, malgrado avrei fatto qualunque cosa per poter obbedire al suo ordine non resistetti e, scansandomi di lato per non sporcarla, inondai il mio corpo ed il pavimento del mio sperma. - Mi dispiace signora- balbettai dopo aver finito di eiaculare- non ce l'ho fatta a resistere, lei � cos� bella- La mia padrona mi guard� dall'alto. Se c'era una cosa che mi aveva sorpreso era la facilit� con cui si calava nei panni della dominatrice per ritornare poi immediatamente in quelli di moglie e madre, ma la cosa che mi aveva lasciato esterrefatto era il piacere con cui indossava i panni della padrona assoluta, Piacere da un punto di vista sessuale, prima di tutto. Aveva pi� volte rimarcato il fatto che vedendomi cos� devoto, umile ed indifeso il suo piacere era aumentato a dismisura ed aumentava ancora quando poteva dar sfoggio della sua superiorit� fisica. Ma ora che indossava quegli abiti fetish, quei pantaloni attillatissimi , quel top trasparente e quei tacchi chilometrici, sembrava essersi completamente compattata nel personaggio. Vidi infatti nei suoi occhi una strana luce che non avevo mai visto in vita mia ed un brivido mi percorse la schiena. Sapevo benissimo che la mia padrona era molto attenta a non farmi molto male ma sapevo anche che potevo essere un giocattolo nelle sue mani e che non avrei potuto opporre molta resistenza se lei avesse voluto picchiarmi seriamente. Ebbi un attimo di esitazione sul da farsi, pi� che altro sul modo per farmi perdonare ma ormai la mia padrona aveva deciso. Mi prese il polso destro con la sua mano sinistra torcendomelo in maniera estremamente dolorosa per me e con la sua mano destra mi colp� con uno schiaffo che mi fece sobbalzare e che mi avrebbe fatto perdere l'equilibrio se non fossi stato sorretto dall'altra sua mano, quella che mi torceva il braccio. Era solo l'inizio. La sua mano torn� sull'altra mia guancia con il dorso e questa volta fu dolorosissimo. - La prego signora mi perdoni- dissi provando a fare breccia nel suo cuore senza risultato perch� mia moglie continu� imperterrita a schiaffeggiarmi ed a torcermi con violenza il polso e tutto il braccio. - Ti avevo avvertito Marco - disse Patrizia mentre continuava a martorizzare le mie guance con gli schiaffi ed il mio braccio con la sua torsione - che non avrei tollerato una tua disobbedienza ed ora pagherai le conseguenze- Persi il conto degli schiaffi che la mia padrona mi diede e ad ogni schiaffo pensavo che mi stessi meritando la dura lezione che stavo subendo per averle disobbedito, quasi perdendo la cognizione della realt� . Del resto avevo sempre voluto una moglie forte ed ora che ce l'avevo non potevo certo lamentarmi se lei metteva in pratica con me le sue ore passate ad allenarsi . Era una situazione strana. Da una parte ero contento di aver realizzato quello che avevo sempre desiderato dall'altra il dolore cominciava a farsi insopportabile e addirittura delle lacrime cominciavano a sgorgare dai miei occhi. Appena vide che cominciavo a piangere la mia padrona si ferm� indecisa sul da farsi. Non avevamo una parola d'ordine che faceva smettere il nostro gioco ma resasi conto che malgrado tutto ero in buone condizioni decise di proseguire per la sua strada. Nel frattempo mi ero accasciato sul pavimento credendo che il mio volto stesse andando a fuoco ed il mio braccio torto con violenza mi causava dolori lancinanti ma era ancora del tutto integro - Alzati- ordin� mia moglie, ed appena lo feci mi prese il viso ancora dolorante tra il pollice e l'indice stringendolo con violenza e poi prosegu�- Quello che ti ho dato adesso � solo un assaggio. La prossima volta che oserai fare una cosa senza il mio permesso ti prometto che maledirai il momento in cui mi hai convinta ad andare in palestra. Ed ora fila a lavarti ed a lavare il pavimento e poi preparami la cena. E sbrigati perch� ho fame. La mia padrona indugi� ancora alcuni secondi con le sue dita che sembravano essere d'acciaio sulle mie povere guance facendomi sentire piccolo ed insignificante e soprattutto completamente indifeso al suo cospetto. Sbirciai la mia padrona inguainata nel latex e mi vennero in mente i tanti momenti passati a fantasticare su quanto mi sarebbe piaciuto vivere una situazione come quella e malgrado il dolore che mia moglie mi aveva inflitto non potevo che essere soddisfatto per essere riuscito a creare tutta questa situazione. Appena mi lasci� corsi a lavarmi ed ancora tutto nudo tornai nel salone dove nel frattempo la signora Patrizia si era seduta sul divano accavallando le sue lunghe gambe. Lavai il pavimento sporco del mio sperma per poi rimettermi i boxer. Stavo per infilarmi anche i pantaloni quando la mia padrona se ne accorse e mi ferm�. - Togliti tutto, voglio che tu serva la mia cena completamente nudo- Le obbedii naturalmente e guardandola capii che la serata non era ancora terminata, anzi era ancora molto giovane e prometteva tante altre emozioni da vivere insieme alla mia bellissima moglie-padrona.