LA MIA VITA CON PATRIZIA STORIA DI UNA SOTTOMISSIONE VOLUTA Epilogo by DS57 "Luglio, col bene che ti voglio vedrai non finir� " cantava un tormentone estivo di tanti anni fa, molto prima che io nascessi. Io invece non vedo l'ora che finisca. Odio luglio, odio il caldo torrido di questo mese infernale, il sudore che mi si appiccica sulla pelle, ma soprattutto odio le domeniche di luglio, quelle domeniche in cui sei costretto ad andare al mare sotto il sole, invece di recarsi in un posto dove si respira aria fresca. Gi� , il mare. Definirlo tale � un puro eufemismo. E' un ammasso di ombrelloni e lettini sulla spiaggia bollente con il mare a decine di metri e ci sono domeniche che neanche lo vedi il mare. Tanto, farsi il bagno � un serio attentato contro le pi� evidenti norme igieniche. E' un mare sporco, quasi putrido, quello che ci ospita in queste domeniche estive, e per venirci ci facciamo sessanta chilometri di fila sotto il sole all'andata ed altrettanti al ritorno, con l'aria condizionata rigorosamente spenta in quanto gli sbalzi di temperatura fanno male soprattutto alle bambine. Per� mia moglie ha deciso che la domenica si deve andare al mare e le sue decisioni sono legge, soprattutto considerando la situazione che si � instaurata tra di noi. Patrizia, mia moglie, ha scoperto grazie a me la gioia della dominazione ed io sono riuscito finalmente a coronare il sogno della mia vita: esserle sottomesso. Il nostro � un gioco a scopo puramente sessuale tant'� che quando siamo in mezzo agli altri, io torno ad essere il maschio dominante e lei la mogliettina devota, ma nei momenti in cui siamo da soli Patrizia si trasforma in una dominatrice con tanto di abbigliamento in latex estremamente sensuale. Mi rendo conto che in quei momenti ho veramente timore di mia moglie che negli ultimi tempi ha sviluppato, sempre sotto mia insistenza, un fisico veramente notevole e tonico, grazie a diverse sedute a settimana in palestra, in aggiunta ad un notevole livello di bravura nelle arti marziali, soprattutto judo e kick-boxing. Insomma, come dicono i miei amici, � meglio non litigarci. Tutto questo fa si che la sua non sia solo una dominazione di carattere psicologico ma soprattutto fisico, con il risultato che io esco spesso malconcio da quelle serate ma soddisfattissimo a livello sessuale. E meno male che Patrizia sta molto attenta a come usa la sua forza su di me, altrimenti si che sarebbero guai. Per il resto della nostra vita coniugale per�, come detto, sono io a tenere in mano le redini della situazione. Per il mare per� no! Ci si deve andare. Per le bambine, ma anche e soprattutto per lei. Patrizia adora il mare, adora rosolarsi al sole coperta di creme ed adora farlo mentre in compagnia delle amiche si diverte a spettegolare sulle assenti. Quindi non riesco ad oppormi alla sua volont� di trascorrere le domeniche estive in quello che per me assomiglia ad un infernale girone dantesco. A dir la verit� , neanche i miei due amici che mi fanno compagnia in questa torrida domenica, Stefano e Marco1, pur non subendo alcun tipo di dominazione (almeno credo) dalle loro mogli fanno buon viso a cattivo gioco ma non � che fossero particolarmente felici di portare prole e consorte a trascorrere questa domenica sotto il sole, mangiare in spiaggia come derelitti e tornare a casa stanchi morti, pieni di sabbia malgrado la gelida doccia a pagamento e per finire con la pelle ustionata dal sole malgrado fossimo rimasti l'intera giornata sotto l'ombrellone. Stefano per�, uomo molto saggio malgrado l'ancor giovane et� , mi aveva fatto notare, con una sua filosofia tutta particolare, che alle mogli bisogna pur concedere qualcosa cos� da far credere loro di poter comandare, in modo che ogni qualvolta noi uomini riprendiamo il predominio, possiamo sempre far notare come tra le nostre coppie vige la pi� assoluta parit� . Una volta decidete voi ed una volta lo facciamo noi. In realt� non era cos� perch� finita l'estate, il momento in cui le donne assurgevano al comando, si tornava alla vita normale e noi ci prendevamo le altre tre stagioni. Si tornava quindi a fare poco o nulla in casa e quel poco si faceva tanto per non starle a sentire, e per il resto fare quello che ci pareva. Soprattutto guardare il calcio alla tv, tanto calcio, la domenica ma ormai quasi tutti gli altri giorni, come ogni buon maschio italico. E quando non giocano loro, gli assi della pedata, giocavamo noi a calcetto. Insomma una pacchia. Quindi era quasi logico che almeno per l'estate si facesse quello che le nostre consorti preferivano. Filosofia condivisibile o meno, quello era comunque il loro stile di vita. Stile di vita che invece nel mio caso era abbastanza diverso, non solo perch� Patrizia trascorreva diverse ore in palestra e spesso ero io a dover preparare la cena, ma proprio per il mio modo di vedere la vita matrimoniale. Se � vero che a me piaceva la donna forte e non solo fisicamente � altrettanto vero che io questa donna, appena potevo averne la possibilit� , dovevo servirla e riverirla. E mi piaceva farlo. Ed era piacevole anche questa vita double-face. Succube in alcuni momenti, soprattutto nell'intimit� , servito e riverito come ogni buon marito in altri. Ma finalmente eccomi giunto al mare. Patrizia e le bambine si fanno lasciare davanti allo stabilimento insieme alle altre donne mentre noi maschi andiamo a cercare un parcheggio. Ecco un'altra cosa che mi fa uscire dai gangheri. Io poi sono un tipo precisino che pretende di parcheggiare l'auto come Dio comanda e ci metto una buona mezz'ora prima di riuscire a trovare un buco dove infilare la vettura. Scarico il portabagagli e per portare tutto in spiaggia mi devo tramutare nella dea Kali. C'� il frigo-bar, il borsone con i cambi degli indumenti, gli asciugamani, i giochi delle bambine, non so neppure dove infilarmi le chiavi dell'automobile. Mi faccio il bel percorso che mi separa dallo stabilimento visto che il parcheggio che ho trovato � piuttosto lontano e finalmente eccomi in spiaggia. Dopo qualche minuto riesco ad individuare il mio gruppo e quando arrivo mia moglie mi osserva di traverso - Come mai tutto questo tempo Marco? Si muore dal caldo ed io e le bambine non ci possiamo neanche mettere il costume perch� il borsone ce l'hai tu. Non potevi darti una mossa?- A quel punto ho due soluzioni. O strozzarla all'istante, cosa che mi riuscirebbe difficile sia da un punto di vista caratteriale ma soprattutto da un punto di vista fisico visto che il dislivello di forza � tutto a favore suo, oppure fare finta di niente ed accettare il suo rimprovero. Mi avvicino e le do un bacio sulla sua bella bocca. - Hai ragione, amore, scusami- le dico. Non lo faccio per paura nei suoi confronti. Il nostro prevede che davanti agli altri il nostro comportamento sia normale. Mi sono scusato per lo stesso motivo per cui lo fanno tanti altri mariti: per non starla a sentire e quindi per non litigare. Adesso che ci penso � da tantissimo tempo che non litighiamo. Questa nostra particolare situazione fa si che io veda mia moglie con occhi diversi rispetto a come la vedevo prima. Inconsciamente ho molto pi� rispetto per lei ora. Non che prima non ne avessi, ma da quando ho scoperto che Patrizia pu� realmente sconfiggermi con irrisoria facilit� il mio rispetto verso di lei si � ampliato in maniera considerevole e adesso riesco a vedere giuste cose fatte e dette da lei che invece prima percepivo come sbagliate. Ad ogni modo mia moglie prende dal borsone uno dei suoi costumi ed uno anche per le bambine e si vanno a cambiare nella cabina che abbiamo affittato insieme a lettini ed ombrelloni e che ci sono costati un occhio della testa. Guardo distrattamente nel borsone e mi rendo conto che ci sono quasi esclusivamente indumenti femminili. Conto ben quattro costumi di mia moglie pi� quello che si � appena andata a mettere. Che ci dovr� fare con cinque costumi? Provo ad immaginare: uno adesso, uno dopo pranzo ed uno per la merenda visto che la cena non la faremo certo in spiaggia, ma ne restano altri due. Evito di pormi altri quesiti ai quali un uomo non riuscirebbe mai a dare una risposta sensata perch� nel frattempo il mio interesse si � spostato su Patrizia che ritorna. La guardo incedere verso di me e non posso fare a meno di pensare che mi piace ancora immensamente. Anzi, ultimamente mi piace ancora di pi�. Ho ancora negli occhi la visione di lei vestita in latex, capace di farmi eiaculare senza neanche toccarla. Va b�, quello era il mio sogno erotico che mi portavo appresso fin dall'adolescenza, ma anche in costume fa una eccellente figura. Grazie alla palestra non ha un filo di pancia, le sue gambe sono lunghe, senza il minimo accenno di cellulite, il suo viso � fresco, dai lineamenti gentili e con una bocca lievemente carnosa, e non vedo il suo pezzo forte: il suo culetto di marmo. Talvolta, approfittando del fatto che ama mettersi a letto supina, io vado in estasi toccandogli il sedere. Quel culetto deve avere una specie di calamita per le mie mani. Ma la cosa in cui � migliorata in maniera esponenziale negli ultimi mesi � il suo modo di comportarsi. Credo che questo sia dovuto soprattutto alla sicurezza che ha acquisito battendomi ripetutamente e notando quale effetto faccia il suo corpo su di me. Adesso sa di piacere ed i suoi movimenti hanno ora un valore aggiunto. Sculetta un pochino, si passa la mano tra i capelli e poi viene a sedersi sul lettino, prende dalla sua borsa gli occhiali da sole ed una sigaretta. Se l'accende e poi accavalla le gambe di traverso, cosa che assomiglia ad un esercizio yoga fatto su un lettino posto a pochi centimetri da terra. A quel punto lascio il giornale che stavo sfogliando e mi vado a mettere un costume anch'io. La mattinata trascorre lenta tra una lettura di giornale e quattro chiacchiere con Stefano e Marco1 chiamato cos� per via dell'omonimia con il sottoscritto. Rigorosamente sotto l'ombrellone, spostiamo di continuo i nostri lettini per non metterci sotto il sole ed evitare di prendere un insolazione. Si discerne di calcio, di politica, di lavoro e ci si racconta alcune cose avvenute in quella settimana, mentre Patrizia, Milla ed Elena hanno sistemato i loro lettini sotto il sole cercando di prenderne fino all'ultimo raggio. Ora Patrizia si � voltata di schiena, ha slacciato ma non tolto il reggiseno del costume ed ho il suo culetto in bella mostra. Mi siedo sul suo lettino e distrattamente faccio scivolare la mia mano sul suo sedere. Le piace sentire le mia dita sul suo corpo ma stiamo in un luogo pubblico e mia moglie non ama queste situazioni se fatte davanti ad altra gente. Volta il viso dalla mia parte e mi rimprovera affettuosamente - Marco, sei un porco! Siamo sposati, mica siamo due fidanzatini. Togli la mano dal mio sedere- Mi avvicino al suo viso e le sussurro - Vuoi veramente che tolga la mano?- - No! Ma tu levala ugualmente, stiamo dando scandalo- Mi riaccomodo sul mio lettino e ricomincio a leggere il giornale. Dopo qualche minuto le donne lasciano i loro lettini e se ne vanno in riva al mare a guardare da vicino i bambini che giocano sul bagnasciuga. Si � ormai fatto mezzogiorno e abbiamo esaurito i nostri discorsi, il giornale l'ho sfogliato pi� volte quando Stefano tira fuori un mazzo di carte - Partitina?- ci dice con finta allegria. Mi piace giocare a carte ma siamo solo in tre e glie lo faccio notare - Ma dai! Uno contro l'altro e chi perde esce. E' solo per passare un po' di tempo- E va bene. Sono il primo ad uscire e guardo i miei amici giocare. Poi tocca a me. Contrariamente a quanto pensavo e malgrado non ci sia niente in palio giochiamo accanitamente. Finalmente il tempo trascorre piacevolmente tanto che nel frattempo Patrizia, Milla ed Elena ritornano e cominciano a tirare fuori le cibarie dai vari frigo-bar - Dai Marco, smetti di giocare che le bimbe hanno fame- mi chiede mia moglie - Un attimo tesoro, finisco la partita e vengo- La partita a carte va per� per le lunghe ed anche le altre donne chiedono ai loro mariti di finirla di giocare e di venire a mangiare. Ma noi non ci pensiamo neppure di smettere. In ballo c'� l'onore e la soddisfazione di prendere in giro gli altri due per il resto della giornata. Patrizia, spazientita, mi rinnova per l'ennesima volta l'invito a venire a mangiare. Neanche fosse un pranzo di nozze .Ho soltanto dei tramezzini che mi aspettano e non ho neanche tanto fame. Guardo mia moglie innervosito, mi alzo dal lettino e mi rivolgo a lei alzando un po' la voce - Ora basta! Sono dieci minuti che mi stai rompendo. Quando avr� finito di giocare verr� a mangiare- E' stata una reazione istintiva e malgrado mia moglie non dice niente capisco subito di averla fatta grossa. Stefano e Marco1 invece mi guardano con rispetto ed anche con un po' di meraviglia. Conoscono bene le attitudini sportive di mia moglie ed ultimamente non mi hanno mai visto cos� autoritario. Per� nessuno parla, finisco la partita a carte e poi mi avvicino a mia moglie - Scusami Patri. Non volevo risponderti in questa maniera. Sono solo un po' nervoso. E' colpa del caldo probabilmente. Poi aggiungi il traffico, il fatto che non trovavo parcheggio ... ..- Mia moglie fa un mezzo sorriso - Ok! Non � successo niente. Ora mangiamo- mi risponde tranquillamente, ma non so perch� quell'accenno di sorriso mi ha fatto venire i brividi. Sicuramente � una mia impressione visto che � stata proprio lei a sostenere che davanti agli altri il nostro comportamento deve essere normale. Ad ogni modo la giornata prosegue nel modo pi� tranquillo possibile. Dopo aver mangiato andiamo al bar a prendere un caff� e dopo ritorniamo sotto gli ombrelloni. Sto per rimettermi sdraiato sul lettino, magari per farmi un piccolo riposino post pranzo quando Patrizia mi prede la mano - Andiamo a farci una passeggiata amore?- Non capisco il motivo ma sono titubante, vorrei starmene sotto l'ombrellone in santa pace, ma mia moglie o non se ne accorge o fa finta di niente e chiede a Milla ed Elena di dare un'occhiata alle bambine e mi alza quasi di peso dal lettino. Ci incamminiamo perci� mano nella mano sul bagnasciuga. La sua mano ora stringe la mia in modo pi� forte, quasi ad impedirmi di scappare, mentre con l'altra mano tiene un asciugamano, Dove stiamo andando amore?- le domando dopo qualche minuto che camminiamo - Andiamo verso le grotte- mi risponde, poi si ferma, avvicina il suo volto al mio e prosegue - Ti sei reso conto che stiamo da soli?- - Si! - Ed allora come ti devi rivolgere a me quando siamo da soli?- Faccio cenno con la testa di aver capito. Quando rimaniamo da soli automaticamente inizia il nostro ed io devo rivolgermi a lei con il massimo rispetto chiamandola e dandole del lei. Questa variante � stata voluta proprio da mia moglie ed io all'inizio non ho avuto difficolt� nel calarmi nel personaggio, soprattutto se la situazione era particolare, ad esempio si stava da soli in casa e si era destinati a fare sesso, con Patrizia vestita in maniera molto sensuale. Incontravo per� delle difficolt� quando invece si facevano delle cose normali e non avevo gli stimoli giusti, come era in quel momento in cui si stava semplicemente passeggiando in riva al mare. Ad ogni modo avevo accettato questa variante innanzi tutto per compiacerla. Dopo che lei si era adeguata alle mie stranezze accettandole e facendone parte, era il minimo che potessi fare. E poi la mia situazione non mi permetteva alternative. Se volevo essere sottomesso a mia moglie dovevo essere pronto a fare qualunque cosa lei mi richiedesse. Proseguiamo perci� verso le grotte sempre tenendoci per mano. Vedo molti sguardi maschili posarsi su mia moglie che cammina a testa alta con un bikini piuttosto ridotto, e questo mi da come al solito delle sensazioni contrastanti. Da una parte un sottile piacere e dall'altra una gelosia pazzesca. Cerco di non pensarci e proseguiamo il cammino verso le grotte che sono distanti circa un chilometro dal punto in cui ci trovavamo. Le grotte sono delle rocce a picco sul mare, probabilmente di origine calcarea che qui in zona tutti conoscono. Sono abbastanza inaccessibili e ritenute anche abbastanza pericolose per via dei tanti incidenti che ci sono stati per cercare di raggiungerle. Finalmente arriviamo al punto in cui si ergono. Io e Patrizia le conosciamo bene in quanto prima di sposarci le avevamo pi� volte raggiunte per trovare un po' di intimit� . Io ero naturalmente pi� giovane ed anche pi� atletico ma anche Patrizia non aveva mai avuto grosse difficolt� nel raggiungerle essendo stata sempre molto allenata ed era una delle pochissime ragazze in grado di riuscirci. Vedo Patrizia cominciare a scalare la ripida parete dopo essersi messa l'asciugamano sul collo e rimango allibito. Pensavo che mia moglie volesse solo farsi una passeggiata fino qua non che volesse entrarci. A nulla valgono i miei tentativi di far desistere Patrizia che sempre pi� piccata mi obbliga a seguirla. E' agile mia moglie mentre io scivolo diverse volte ed � proprio lei ad aiutarmi per riuscire a scalare la roccia tenendomi fermamente la mano tra lo sguardo incuriosito dei numerosi bagnanti. Finalmente riesco a farcela ed entriamo nelle grotte. Ce ne saranno una decina di cui solo un paio occupate da atletiche coppiette. L'usanza vuole che si metta un asciugamano all'ingresso in modo che chi arriva capisca che quella grotta � occupata, ed ecco spiegato il motivo per cui Patrizia teneva con se l'asciugamano. Immagino che mia moglie voglia fare l'amore. E' solo questo il motivo per cui si pu� arrivare fino quass�, ma continuo ad avere una strana sensazione. Sensazione che diventa realt� quando Patrizia, trovata la grotta che pi� fa ai suoi scopi, e dopo aver messo l'asciugamano che portava con se all'ingresso per evitare che qualcuno entri, mi spinge con forza dentro. - Mettiti bene in testa da subito che questo non � un gioco- esordisce piantandosi dinanzi a me- e non ho nessuna intenzione di scopare dopo. Voglio solo darti la lezione che ti meriti per avermi risposto male prima in spiaggia.- Balbetto qualcosa. Le faccio notare che era stata lei a dirmi che davanti agli altri avremmo dovuto comportarci in maniera normale - In maniera normale. Non che ti permetti di rispondermi in quel modo. In maniera normale significa che ti permetto di essere dolce e fare il maritino innamorato. Alzare la voce in quella maniera con me tu non te lo puoi permettere e scommetto qualsiasi cosa che quando avr� finito ci penserai un miliardo di volte prima di rispondermi- prosegue avvicinandosi sempre di pi� verso di me. Non avrei mai creduto di vivere una situazione del genere. Finora le nostre lotte erano state solo un mezzo per arrivare a fare sesso eccitati come non mai, ma stavolta mi sono reso subito conto che � diverso. E' lei ad essere diversa, il suo sguardo soprattutto, uno sguardo come quello non glie l'ho mai visto. Cerco di scappare da lei, ma mia moglie � agile e veloce e appena mi ha a portata di mano mi afferra il polso e girandolo mi immobilizza. Sto per urlare dal dolore quando mi indirizza un calcio allo stomaco che mi fa piegare in due. E' la prima volta che mi da un calcio. Di solito utilizza tecniche per immobilizzarmi in modo da non causarmi eccessivi danni e questo mi fa capire che, come mi aveva avvertito, non sta giocando affatto. Mi rialzo dritto e cerco di trovare la soluzione ideale per uscire da questa situazione. O subisco passivamente senza difendermi sperando che lei smetta presto oppure cerco di difendermi con il rischio di farla arrabbiare ancora di pi�. Opto per la prima possibilit� e comincio a piagnucolare sperando di indurla a smettere ma Patrizia sembra avermi letto nel pensiero. - Ti conviene cercare di difenderti perch� tanto non smetter� fino a quando non lo avr� ritenuto opportuno- Mi gira intorno come un pugile. Le guardo sia le mani che i piedi sperando di riuscire a capire da dove possa partire il prossimo colpo ma non sono un lottatore e abbocco alla sua finta come un idiota. Finge di colpirmi con il braccio destro e mi riparo la faccia con entrambe le mani lasciando libero l'intero corpo e Patrizia fa partire di nuovo un calcio allo stomaco. Sento l'aria che va via dai miei polmoni lasciandomi in debito di ossigeno e le mie braccia che istintivamente si rannicchiano intorno al corpo. Viene vicino a me e riesco a malapena a vedere il suo braccio destro muoversi e colpirmi con uno schiaffo sulla guancia sinistra con il palmo e di ritorno sulla guancia destra con il dorso. Gli schiaffi sono talmente forti che mi mandano un paio di metri indietro fino a farmi sbattere contro la parete. So perfettamente che non ho speranze contro mia moglie. Negli ultimi tempi abbiamo fatto diverse volte la lotta e mi sono potuto rendere conto di come, pur giocando, la sua superiorit� sia inequivocabile. E' di gran lunga pi� abile di me, pi� veloce, ma la cosa che mi aveva colpito era che fosse diventata anche pi� forte di me. Provo a prenderle le braccia per evitare che mi colpisca ma Patrizia non ha bisogno delle mani per farmi male. Una ginocchiata al plesso solare mi costringe nuovamente a piegarmi in due per mancanza d'aria, ma faccio in tempo a vedere mia moglie girare su se stessa e poi colpirmi con un calcio al volto. Stavolta sono definitivamente fuori gioco. Vado a sbattere di nuovo contro la parete e poi senza forza mi lascio scivolare fino ad andare a terra. La cosa strana � che all'inizio non sento dolore. Mi sento solo svuotato di energia incapace di fare la bench� minima cosa poi comincio a sentire il sangue uscirmi dal naso ed il dolore manifestarsi all'improvviso in tutta la sua acutezza fino quasi ad insinuarsi dentro il mio cervello. - La prego signora, basta, non le risponder� mai pi� cos�- riesco a fatica a dirle scoppiando a piangere. Non era questo quello che volevo quando sognavo che mia moglie diventasse una dominatrice. Io sognavo che Patrizia lo potesse diventare soltanto durante le nostre sedute di sesso, per soddisfare i miei sogni erotici, e poi ritornare ad essere una moglie normale. Ma le cose non vanno sempre come noi pensiamo e le persone reagiscono diversamente da come ci aspettiamo. Mi viene in mente di come talvolta ci organizziamo un discorso preparandoci le domande e le risposte, ma basta che l'interlocutore dia una risposta diversa da quella preparata e tutto salta. Ecco, io non avevo fatto i conti con il piacere che mia moglie trovava ogni volta che mi picchiava, con la sua voglia di diventare sempre pi� brava e pi� forte e forse anche con il piacere che trovava vedendomi senza difese al suo cospetto. Ed infatti ora � davanti a me completamente soddisfatta mentre io, piangente ed impaurito mi accuccio addosso alla parete. Mi alza per i capelli tirandomi su con la mano sinistra e contemporaneamente si prepara a sferrarmi un pugno con il braccio destro - Se ti azzardi a rispondermi un'altra volta in quella maniera, io giuro che ti concer� in modo che farai fatica a riconoscerti allo specchio - Io, io ... Giuro che non lo far� pi�. Non succeder� pi�. Pensavo solo che davanti agli altri potessi permettermi ... ... - - Tu non ti puoi permettere un cazzo. Te l'ho gi� detto e non te lo ripeter� pi�. Davanti ad altre persone devi cercare di essere una persona normale ma se ti dico di fare una cosa tu la fai senza obiettare- e finisce la frase con altri due schiaffi pesanti. Mi ritrovo di nuovo a terra. Cerco di trascinarmi fuori dalla sua portata ma � una mossa banale ed inutile. Non ce la faccio a reggermi in piedi, come potrei pensare di scappare considerando anche il posto dove ci troviamo? La mia padrona si riavvicina a me quasi con noncuranza, si sistema i capelli e poi mi lancia un altro calcio che stavolta attutisco con la spalla. Per fortuna che � a piedi nudi e questo mi salva un bel po' di guai. Mi ordina di alzarmi ed io le obbedisco. Ora sono di fronte a lei tremante di paura continuando a piangere. Mi prende il mento con la sua mano - Hai capito bene come funzioner� tra me e te? - Si signora- le rispondo semplicemente. Non vedo l'ora di uscire da questa grotta maledetta - Bene!- fa lei con uno sguardo che non le avevo mai visto- Perch� la prossima volta oltre alle botte potrei anche prenderti a calci in culo e sbatterti fuori da casa- - Nooooo - urlo disperato - No la prego signora, questo no- proseguo sempre piangendo. Sembra assurdo considerando la posizione in cui mi trovo ma solo il pensiero di poter essere lasciato da mia moglie mi getta nello sconforto pi� totale. Mi sento male e mi inginocchio davanti a lei proseguendo . -Non succeder� mai pi�, glie lo giuro signora- Ora sembra essersi calmata, mi accarezza lievemente i capelli come se lo stesse facendo ad un cane, ed � cos� che mi sento. Ci manca solo che scodinzoli alla sua carezza ed il paragone � perfetto. Mi fa rialzare e quando siamo di nuovo faccia a faccia non pu� fare a meno di notare il rigonfiamento che mi si � formato nel costume. Scoppia a ridere - Ma che bravo. A quanto pare non ti smentisci proprio.- E ' vero, ed � pi� forte di me. Non riesco ad evitare di eccitarmi in situazioni del genere anche se tutto questo non � pi� un gioco. Ho il naso che mi sanguina, sono pesto, dolorante, impaurito e terrorizzato solo al pensiero che la mia padrona possa lasciarmi, ma nello stesso tempo ho un erezione pazzesca che in quel frangente mi da solo fastidio. Forse � tutto finito perch� mia moglie se la sta ridendo di gusto nel vedermi in quella posizione ma improvvisamente mi rendo conto che mi ero sbagliato perch� la signora Patrizia smette improvvisamente di ridere ed afferra il mio collo con il suo braccio e me lo stringe facendomi piegare e facendomi soprattutto mancare il respiro - Se mi accorgo che te ne vieni anche una sola goccia ti giuro che ti mando all'ospedale con tutte le ossa rotte, e ormai avrai capito che non scherzo.- La mia padrona continua a stringere il mio collo senza provare nessuna compassione e so per esperienza che non ce la far� mai a liberarmi. Riesco in quella posizione solo a vedere il suo braccio che pur non essendo particolarmente muscoloso � dotato di una forza strabiliante e riesce a tenermi in quel modo senza apparente sforzo. Non so quanto tempo sia passato ma finalmente la mia padrona mi lascia. Tossisco e faccio un grosso respiro per prendere tutta l'aria che mi � mancata in quei secondi, poi, quando meno me lo aspetto mi colpisce violentemente con un altro schiaffo dato con il dorso della mano che mi manda per l'ennesima volta a sbattere contro il muro - Basta signora- la imploro. Non ce la faccio veramente pi�. Le lacrime continuano a scendermi mischiate al sangue. L'ultimo schiaffo deve avermi rotto anche il labbro superiore e non riesco ad immaginare come sar� la mia faccia. Si riavvicina a m e questo mi fa tremare di paura, ma stavolta non � violenta. Poggia la sua mano sulla mia testa e la spinge gi� invitandomi ad inginocchiarmi di nuovo. Quando sono ai suoi piedi fa scivolare il suo slip fino a terra - Leccala!- mi ordina seccamente - e fallo bene- Faccio quel che mi � stato ordinato stando bene attento a non eccitarmi troppo per non eiaculare, cercando di pensare ad altre cose, ma nello stesso tempo cerco di dare il massimo per soddisfarla. E' facile perch� la signora Patrizia � gi� molto eccitata. Avermi picchiato in quel modo l'ha portata ad avere una voglia pazzesca. Me ne ero accorto un anno fa quando facemmo la lotta per la prima volta in quell'albergo che, lottare e vincere contro di me la faceva eccitare sessualmente e quello che sta succedendo in quel momento non � altro che un'ulteriore conferma per quelle sensazioni che avevo avuto fin dall'inizio. La sento vibrare di passione mentre la mia lingua continua a fare il suo lavoro. Ora per� la sua mano che era rimasta sulla mia testa mi spinge con forza verso la sua fica ed ancora una volta, sia pure per motivi diversi faccio fatica a respirare. Sembra quasi che non mi voglia spostare di un millimetro, ma dopo alcuni secondi finalmente la sento sussultare e sento i suoi umori scendermi in bocca e sulla faccia gi� impiastricciata di lacrime e sangue. Continuo per� a lavorare di lingua fino a che la mia padrona non mi toglie la sua mano dalla testa e mi dice "Basta". Devo averla soddisfatta perch� si appoggia al muro con uno sguardo che, dopo tanti anni di matrimonio e tanto sesso, conosco benissimo ed � lo sguardo della donna entusiasta del sesso appena fatto. Ringrazio il cielo dentro di me perch� non oso pensare a quello che sarebbe potuto accadere se mia moglie non avesse gradito. Si guarda intorno per cercare qualcosa per pulirsi poi si ricorda dell'asciugamano e mi ordina di andare a prenderglielo. Lo uso anch'io per darmi una pulita al viso e poi la mia padrona mi ordina di gettarlo in un angolo - Andiamo - mi dice infine- E' ora di tornare indietro- Mi prende il mento tra le mani e poi prosegue - Agli amici inventer� una scusa su come ti sei potuto ridurre la faccia in questo stato- Mi lascia il mento per poi voltarsi ed incamminarsi verso l'uscita della grotta. Io la seguo docilmente e la guardo. Sculetta altezzosamente sicura di se stessa e penso a quanto sia cambiata in cos� poco tempo. Volevo che le nostre lotte fossero solo un gioco, un diversivo allo statico sesso matrimoniale e la realizzazione delle mie fissazioni sessuali che mi portavo appresso fin da bambino ed invece ho creato un mostro. Una lacrima mi sfugge di nuovo dagli occhi e stavolta non � per il dolore ma per la paura. Se mia moglie oggi voleva insinuare la paura dentro di me c'� riuscita perfettamente. Anzi, quello che provo adesso � terrore puro. Terrore di fare qualcosa che non gradisce, terrore di sapere che da ora in poi la sua dominazione su di me sar� totale e terrore anche di essere lasciato, perch� malgrado tutto io non potrei vivere senza di lei. Terrore perch� adesso so perfettamente a cosa andr� incontro. Adesso so per certo come sar� la mia vita con Patrizia, pardon, con la signora Patrizia, la mia unica ed indiscussa padrona. FINE