L� ORGOGLIO DI UN MARITO quarta parte by davidmuscolo L'indomani mi recai al lavoro sentendomi stranamente nervoso senza riuscire a capirne il motivo. Sembrava tutto risolto con Miriam e la sera appena conclusa era stata a dir poco entusiasmante. Avevamo fatto di nuovo l'amore dopo diversi giorni ed era stato un momento veramente indimenticabile perch� il sesso che stavamo facendo nelle ultime occasioni era qualcosa di travolgente e decisamente differente da quello che si immagina possano fare un uomo ed una donna sposati. Non avevo mai tradito Miriam ma immaginavo che il nostro comportamento fosse pi� da amanti che da coniugi e la cosa mi eccitava e nello stesso tempo mi causava un certo turbamento che non riuscivo a decifrare . E poi quella sensazione che avevo provato quando mi aveva sollevato e portato tra le sue braccia era stata assolutamente meravigliosa e mi aveva regalato delle emozioni che non avrei mai creduto di poter vivere. Ma nonostante tutto questo continuavo ad avvertire una strana ed inspiegabile ansia ed al termine del lavoro quando mia moglie torn� a casa, capii che quell'ansia era sta premonitrice. Miriam infatti, sembrava essere tornata quella di due giorni prima, abulica, silenziosa e molto nervosa. Passarono i giorni e la situazione rimaneva immutata. Non che fosse particolarmente aggressiva come avevo paventato all'indomani del nostro anniversario, anzi, era docile come un agnellino, faceva il suo dovere di moglie preparando la cena e facendo le faccende domestiche con il mio scarso aiuto come era sempre avvenuto, me non riuscivo pi� a vederla allegra e mi rispondeva a monosillabi. Era comunque tornata a far la vita di tutti i giorni, la mattina ad insegnare a scuola dove ormai mancavano pochi giorni al termine delle lezioni ed il pomeriggio ad allenarsi in palestra ma per il resto non aveva voglia di fare assolutamente nulla. Niente uscite con gli amici, sesso neanche a parlarne in quanto aveva il mal di testa perenne ed ogni volta che le chiedevo cosa avesse rispondeva immancabilmente . Decisi di parlarne con il mio amico e mentore Massimo ed una sera appena terminato il lavoro gli raccontai cosa stava succedendo a Miriam e soprattutto i dubbi che mi attanagliavano. Ormai le avevo pensate proprio tutte e mi rimanevano solo due possibilit� : o aveva un amante e stava cercando una scusa per lasciarmi, o aveva una grave malattia e non trovava il coraggio di dirmelo per non farmi preoccupare. In entrambe le occasioni la mia vita sarebbe finita li e forse dovendo scegliere avrei preferito la prima almeno lei sarebbe stata felice. Ecco, l'amavo a tal punto che sarei stato disposto a mettermi da parte pur di non vederla pi� in quello stato. Massimo ascolt� tutto quello che avevo da dirgli poi mi abbracci� - Ma dai, piantala! Ti stai facendo le pippe mentali. Miriam � innamoratissima di te. E poi me lo spieghi dove lo trova il tempo di avere un amante se la sua vita � tutta casa, scuola e palestra?- Aveva perfettamente ragione. Miriam non usciva mai da sola e la sua esistenza era scandita da orari inflessibili che lei rispettava teutonicamente. Sarebbe stato alquanto improbabile trovare il tempo da dedicare ad un amante ed anche se la sua bellezza faceva girare la testa ad un sacco di maschi non mi sembrava proprio il tipo da una botta e via. - Allora � malata!- feci io rivolgendomi al mio amico - Malata? Ma se � il ritratto della salute. Ma hai visto con che facilit� ha battuto me, Gianni e Gianluca? E come ti ha sollevato? Non ha proprio l'aria di una ragazza che ha una grave malattia- - Per� rimane il fatto che non � pi� la stessa. Almeno sapessi che cavolo ha e che cavolo vuole cos� saprei come comportarmi- - Senti Davide, facciamo cos�. L'altra volta mi � sembrato che con la nostra presenza tua moglie abbia trascorso una bella serata. Che ne dici se sabato sera ce ne andiamo a mangiare un pizza noi quattro e dopo ce ne andiamo in discoteca come qualche anno fa. C'� un mio cliente che fa il promoter di una discoteca piuttosto importante e mi aveva detto che quando avrei voluto mi avrebbe regalato dei biglietti- - In discoteca?- domandai sbigottito- Mi sa che non ci fanno entrare- proseguii ironico- io ho 27 anni ma tu sei fuori tempo massimo - E' cos� che porti rispetto ad un amico pi� grande?rispose Massimo fingendo di esserci rimasto male- guarda che ho solo 35 anni e mi sento ancora mooooolto giovane. Capisci che intendo dire? Allora insomma che ne dici, ci stai?- - Ci sto. Glie lo dico a Miriam che abbiamo organizzato la serata per sabato sera, tu pensa a rimediare i biglietti- Ci salutammo e appena vidi mia moglie la misi al corrente della serata che avevamo intenzione di organizzare. L'altra volta fece fuoco e fiamme quando seppe che avevo invitato i nostri amici a casa, stavolta si limit� a farmi un lieve sorriso con la bocca senza arrabbiarsi e senza gioirne, come tutto quello che faceva. Gi� dal venerd� sera per� le cose sembravano sul punto di cambiare ed a tavola, mentre eravamo a cena Miriam si rivolse a me con un tono leggermente pi� sollevato . - Ho intenzione di comprarmi qualcosa da mettermi, ma non so cosa. E' una vita che non andiamo in discoteca e non ho idea di come ci si vesta adesso- Io la guardai speranzoso e poi le risposi Amore, hai appena 25 anni, sei ancora giovanissima, e sarai come al solito la pi� bella, qualunque cosa ti metta- Miriam mi sorrise. Era un sorriso strano fatto con la bocca mentre i suoi occhi erano tristi, privi di luce. Avrei dato la mia vita per vederla di nuovo come era una volta, mentre invece era spenta e si capiva che faceva una gran fatica per continuare a far scorrere la sua vita nel modo pi� normale possibile. Sembrava quasi imprigionata dentro la routine del nostro matrimonio e del suo lavoro e forse, cercare di farla divertire, poteva essere come farle prendere una boccata d'aria in attesa di tempi migliori. Arriv� dunque il sabato sera. Avevamo trascorso una giornata fuori casa approfittando del fatto che ambedue avevamo la settimana corta, poi nel primo pomeriggio Miriam, saltando una volta tanto la sua lezione in palestra, and� dal parrucchiere insieme a Laura, la moglie di Massimo, mentre io feci compagnia proprio al mio amico sfidandoci alla playstation come due ragazzini, per poi andarmene a casa aspettando mia moglie che dopo il parrucchiere si sarebbe dedicata allo shopping per indossare qualcosa di diverso per quella sera. Tornata a casa cominciammo a fare i soliti preparativi che si fanno prima di uscire, doccia e barba per me, doccia e trucco per Miriam. Io indossai una giacca sopra il mio jeans migliore ed una camicia celeste, mia moglie invece riapparve in salone dove io mi ero trasferito a vedere un po' di televisione mentre l'aspettavo, con un maxi-pull nero a maniche corte che fasciava il suo corpo in maniera considerevole, indossato sopra un fuseaux dello stesso colore molto aderente con delle scarpe aperte dal tacco piuttosto alto ma non vertiginoso. Aveva i capelli sciolti ed il trucco appena accennato. Non ne aveva bisogno, era cos� bella da non aver necessit� di truccarsi pesantemente per attirare l'attenzione. La mia l'aveva comunque attirata e l'astinenza dal sesso che si prolungava ormai da diversi giorni in aggiunta alla sua bellezza, me la fecero desiderare in maniera quasi spasmodica. Le feci i complimenti, che lei accett� per� senza particolare entusiasmo. E pensare che ogni volta che le dicevo quanto per me fosse bella, Miriam si scherniva, diceva che esageravo e che erano solo i miei occhi da innamorato che la vedevano cos� attraente, ma si vedeva chiaramente che adorava i miei complimenti, che li aspettava con ansia indossando abiti che sapeva che io apprezzavo molto su di lei. Ed invece aveva risposto con cortesia ma senza enfasi, quasi come se si fosse vestita e truccata pi� per dovere verso il suo ruolo di femmina che imponeva certe cose, che per me, suo marito, e per se stessa. Andammo comunque a prendere i nostri amici e poi facemmo rotta verso la pizzeria. La serata era piacevolmente tiepida, ormai era quasi estate, ed accettammo volentieri un tavolo al di fuori dal locale per stare pi� freschi e facemmo le nostre ordinazioni al cameriere. Miriam all'inizio se ne rest� un po' sulle sue malgrado Laura facesse di tutto per stimolarla, poi per�, complice un bicchiere di birra, lei che era quasi completamente astemia, cominci� ad essere pi� allegra e ciarliera. Al secondo bicchiere la sua allegria inizi� ad essere contagiosa ed anche io ed i miei amici cominciammo a ridere come matti attirando l'attenzione della gente seduta ai tavolini vicino al nostro, ma al terzo bicchiere mia moglie era ormai mezza ubriaca e dovetti metterle un freno impedendole di bere ancora. Era la prima volta in vita mia che vedevo Miriam in queste condizioni e pregai il mio amico Massimo di chiedere il conto mentre io la presi sotto braccio e mi allontanai un po' dalla pizzeria. - Ora ce ne andiamo a casa, tesoro- le dissi mentre camminavamo in direzione della macchina parcheggiata- - Non ci penso proprio! Mi hai detto che saremmo andati in discoteca e adesso ci voglio andare. Voglio divertirmi stasera- mi rispose. Usava un tono quasi bambinesco alternando le parole a risate e quando sopraggiunsero Massimo e Laura li guardai facendo gesti che chiedevano aiuto sul da farsi - Ma dai- mi disse poi il mio amico- � solo un po' allegra. Andiamocene un'oretta in discoteca. E' un peccato sprecare i biglietti che mi hanno regalato. E poi non volevi farla divertire?- - Ok- feci a Massimo e poi rivolgendomi verso mia moglie- D'accordo, andiamo in discoteca, contenta?- Miriam si abbass� leggermente e mi riemp� la bocca di baci - Certo che sono contenta. Grazie amore mio- mi disse avvolgendomi il collo con le sue braccia . Massimo sorrise vedendo quella scena in cui, complici i tacchi e la sua altezza superiore alla mia, Miriam piegava notevolmente le ginocchia per baciarmi e mi disse ironicamente - Ti conviene portarti uno sgabello da casa. Cos� le farai venire la scoliosi- Accettai la battuta con un sorriso. C'ero abituato e la cosa all'inizio mi dava un po' di fastidio ma poi avevo cominciato a prenderla per quello che era: una piccola presa in giro bonaria verso un amico. E poi da Massimo avrei accettato qualunque cosa. Ci dirigemmo infine verso la discoteca. Era sabato sera e la citt� era in fermento nonostante l'orario serale. Intorno all'entrata della discoteca c'era un via vai di vetture e faticai non poco per trovare un parcheggio e dovetti sistemare la mia auto in una stradina buia abbastanza distante dal locale, all'ingresso del quale c'era una fila piuttosto sostanziosa, mentre noi, con i biglietti omaggio in possesso di Massimo, entrammo direttamente sotto lo sguardo attento di due titanici buttafuori. Appena entrati e dopo aver preso possesso di un divanetto e di un tavolino Miriam mi prese per un braccio ed ancora euforica per le birre tracannate mi costrinse ad andare in pista a ballare. Il locale era gi� abbastanza pieno malgrado fosse aperto da poco pi� di una mezz'ora e la pista era praticamente colma di giovanissimi che ballavano sulle note di una musica assordante e per me sconosciuta, e solo con un po' di fatica riuscimmo a trovare un buco per poterci muovere. Dopo circa una mezz'ora, esausto, tirai fuori Miriam da quella bolgia e raggiunsi Massimo e Laura sul divanetto in evidente disagio in quel posto. Si faceva fatica ad intavolare un discorso a causa del rumore assordante e mia moglie, sempre pi� allegra si alz� continuando a ballare anche fuori dalla pista da ballo. Dopo tanti giorni tristi anche quella falsa allegria era comunque meglio di niente e la lasciai dimenarsi accanto al divanetto. Probabilmente dopo quella sbornia Miriam sarebbe ritornata ad essere quella dei giorni passati ma in quel momento si divertiva ed il resto non contava. Mi alzai per andare al bagno ed al ritorno Miriam non c'era - Dov'� andata mia moglie?- domandai ai miei amici - Eccola, sta tornando adesso- rispose Laura facendo cenno con la testa nella direzione in cui si stagliava l'alta e snella figura di Miriam con un bicchiere in mano - Che cosa stai bevendo?- le chiesi appena si avvicin�. Lei mi guard� con aria imbronciata - Che fai, mi controlli adesso? Avevo voglia di bere un po'. Sono maggiorenne da un pezzo e poi sono tua moglie, non tua sorella pi� piccola. Non mi devi dire quello che devo fare e quello che non devo fare- Adesso era quasi ubriaca del tutto. Fin� di trangugiare il cocktail, pos� il bicchiere sul tavolino e poi prosegu�- ed ho anche tanta voglia di divertirmi e me ne ritorno a ballare- Miriam si diresse di nuovo in pista ed io malvolentieri la seguii. Cominciava a fare un caldo pazzesco nel locale e dopo alcuni minuti mi tolsi la giacca e facendomi largo tra la folla l'andai a posare sul divanetto dove ancora sedevano Massimo e Laura sempre pi� pentiti per aver deciso di trascorrere la serata in quel modo. Sapevo che l'avevano fatto solo per mia moglie e dentro di me fui felice di avere amici come loro. In ogni caso non mi dissero niente e dopo aver insistito un po' decisero di fare quattro salti in pista anche loro facendo buon viso a cattivo gioco. Ritornai nel punto dove avevo lasciato Miriam e per poco non mi venne un colpo. Si era tolta il maxi-pull che aveva indossato fino ad allora ed ora era diventata tremendamente sensuale. I pantaloni aderentissimi, nascosti fino a quel momento dal maxi-pull, disegnavano il suo stupendo sedere che si muoveva al ritmo della musica e sopra di esso era fuoriuscito un minuscolo top che nascondeva a fatica il suo seno rigoglioso. Davanti a lei due ragazzi di circa vent'anni ballavano dimenandosi come ossessi ammiccando mia moglie - Che cazzo stai facendo Miriam?- esordii prendendola per un braccio- rimettiti quella maglietta e copriti, stai dando scandalo- - Lasciami stare Davide - rispose mia moglie - ho caldo e non ho voglia di rimettermela- Strinsi il braccio di Miriam ancora un po' pi� forte tirandola verso di me - Ora basta- replicai- stai esagerando. Andiamo via- Cercai di tirare mia moglie via da quella maledetta pista ma i miei sforzi sembravano inutili perch� non riuscivo a spostarla di un centimetro quando uno dei due ragazzi che si stava dando da fare per far colpo su di lei si fece largo e mi apostrof� - Ehi amico, non hai sentito che ha detto la ragazza? Che non vuole venire con te, Quindi lasciala stare- Era troppo! Mi avventai su di lui prendendolo per la camicia. Era poco pi� alto di me ma abbastanza magro anche se le braccia scoperte rivelavano comunque un'ossatura piuttosto robusta - Senti stronzetto, � mia moglie e decido io se farla rimanere qui o portarmela via. Capito? Ed ora togliti dai coglioni- gli risposi e senza dargli modo di replicare e di reagire lo spinsi via facendolo rovinare a terra. Il suo amico rimase qualche secondo interdetto ed io ne approfittai per prendere di nuovo il braccio di Miriam e portarmela via seguito dai miei amici piuttosto preoccupati per la piega che stava prendendo la serata. Miriam invece sembrava divertirsi come non mai. - Amore mio, ma sei geloso? A Miriam piacciono da morire gli uomini gelosi- disse mentre ormai eravamo tornati al divanetto per prendere le cose che avevamo lasciato e potercene andare lontano da l� prima che la situazione degenerasse del tutto. Parlava di se in terza persona, ormai completamente ubriaca, con una vocina da bambina che mi infastidiva non poco - Quanti cazzo di cocktail hai bevuto? Le chiesi appena uscito dalla discoteca prendendola di nuovo per un braccio - Uffa Davide quanto rompi. Sembri mio padre. Ne ho bevuti un paio. Sei contento ora?- Ci dirigemmo verso il posto dove avevo parcheggiato la mia auto, ma appena fatti un centinaio di metri dalla discoteca usc� anche un gruppo di ragazzi. Ero abbastanza lontano ed era buio, ma ci avrei scommesso qualunque cosa che era il ragazzo che avevo spinto insieme ai suoi amici. Cominciarono a camminare velocemente verso di noi e potevo cominciare a distinguere bene le loro figure. Erano in cinque e si avvicinavano a spron battuto. Feci un cenno a Massimo indicandogli i cinque ed il mio amico mi cap� al volo. Prendemmo per mano le nostre mogli ed anche noi cominciammo a camminare piuttosto velocemente. Laura e Miriam che non avevano ancora capito cosa stava succedendo si lamentavano con noi per il fatto che le stavamo praticamente trascinando ed i loro tacchi alti creavano loro diverse difficolt� mentre i cinque si stavano avvicinando sempre pi�. Mi sembrava di rivivere la situazione del nostro anniversario quando, in riva al mare, mia moglie si sbarazz� di quei quattro delinquenti ma ora Miriam era ubriaca e si reggeva a malapena in piedi ed ero convinto che non poteva certo fare quello che aveva fatto l'altra volta perch� ormai mia sembrava abbastanza chiaro che quel ragazzo voleva rivalersi su di noi, con l'aiuto dei suoi amici, per la spinta che gli avevo dato in discoteca.. Mancavano ormai solo poche decine di metri per arrivare alla macchina e stavamo percorrendo il tratto pi� buio ed isolato quando Miriam, stanca di essere trascinata si ferm� di colpo. - Basta amore- disse usando sempre una vocina infantile- perch� vai cos� di fretta? Mica � tardi, abbiamo ancora tutta la notte davanti a noi- Cercai di prenderla di nuovo per mano per correre alla macchina ma ormai comunque era troppo tardi in quanto i cinque si erano posizionati intorno a noi. Massimo abbracci� Laura che si era finalmente resa conto delle cattive intenzioni che avevano i cinque ed io decisi che era giunto il momento di porre rimedio a quello che avevo fatto - Ok ragazzi, � stata solo una sciocchezza, non mi sembra che sia il caso di esagerare- dissi rivolgendomi soprattutto al ragazzo al quale avevo dato la spinta - Che c'�? Non fai pi� il gradasso adesso?- mi rispose - Non vale la pena di litigare per una stronzata simile- proseguii sperando di convincerli. Nel frattempo Miriam si rese conto finalmente di quello che stava accadendo intorno a lei e si avvicin� di fianco a me mentre i miei amici, ignorati dai cinque, avevano voltato l'angolo ed erano momentaneamente al sicuro - Ce l'avete per caso con noi?- chiese mia moglie al gruppo di ragazzi Erano tutti sui vent'anni o poco pi�. Tre erano di media corporatura, compreso quello che avevo spinto, uno era alto ma gracilino mentre un altro era abbastanza corpulento. Mia moglie fece un passo avanti mentre i cinque ragazzi forse arano abbastanza soddisfatti del fatto che io mi ero umiliato chiedendo loro di lasciarci stare e sembrava che potessero sorvolare su quello che era accaduto sulla pista della discoteca. Per� forse avevano bisogno di ulteriori scuse e mi riposizionai accanto a Miriam. Non ero certo un vigliacco ma mi consideravo responsabile di ci� che stavamo vivendo e soprattutto ero convinto di non poter contare nel modo pi� assoluto sulla forza e sull'abilit� nelle arti marziali di mia moglie in preda ai fumi dell'alcool e pertanto mi avvicinai con la mano tesa - Dai scusa. Mi ero arrabbiato vedendo uno che ci provava con mia moglie. Tu avresti fatto lo stesso, non ti pare?- Il ragazzo guard� la mia mano tesa e si gir� verso i suoi amici indeciso sul da farsi quando Miriam mise la sua mano su quella mia, tesa verso il ragazzo, facendola abbassare e mettendosi lei davanti al ragazzo dopo avermi scansato. - No, no! Tu non devi scusarti proprio di niente- disse rivolgendosi prima a me per poi continuare rivolta al gruppo - In quanto a voi ora ve ne andate di corsa a casa evitando di farmi arrabbiare e ve la caverete senza danni, altrimenti sar� costretta a darvi una dura lezione e non potete immaginare quanto io adori dare delle lezioni- Scoppi� a ridere al termine della frase ed io la presi per l'ennesima volta per un braccio - Amore sei ubriaca, dai andiamocene- feci a Miriam che continu� a ridere per alcuni secondi fino a quando il ragazzo le mise una mano sull'altro braccio, quello libero - Non ho capito bene. Che sarebbe sta cosa ? Chi � che ci dovrebbe dare una lezione? Ce la stiamo gi� facendo sotto- Ormai avevo capito che tutti i miei tentativi di mediazione erano falliti. Lasciai il braccio di Miriam sconsolato aspettando quello che ormai sembrava inevitabile, Feci un paio di passi indietro per prepararmi alla battaglia e da quella posizione potevo ammirare nuovamente la figura di mia moglie inguainata in quei pantaloni aderentissimi, con la schiena quasi nuda a parte il laccetto del suo top. Si gir� verso di me e usando ancora la vocina infantile mi disse -Amore, credo proprio che Miriam si divertir� un mondo stasera- poi cambi� tono e si rivolse al ragazzo - Nessuno, a parte mio marito, pu� permettersi di toccarmi senza il mio permesso- E poi ag�. Il ragazzo le stringeva il suo braccio destro con la mano sinistra e mia moglie con l'altra mano gli prese il braccio che la teneva e con un rapido movimento lo gir� di scatto facendolo urlare dal dolore. Sempre tenendo stretta la mano del ragazzo tir� un pugno al volto del secondo che si trovava a tiro facendogli sgorgare sangue dal naso e dalla bocca. Il ragazzo barcoll� mettendosi la mani sulla faccia e quando le ritrasse vedendole sporche di sangue url� sgomento ma non fece in tempo a rendersi conto di nient'altro perch� un secondo pugno, ancora pi� violento e sempre al volto lo mise definitivamente a terra. Era incredibile vedere Miriam pur ubriaca perfettamente lucida nel colpire con la sua micidiale bravura quel ragazzo. La sua forza nettamente superiore poi faceva il resto. Sempre tenendo stretta la mano del primo che urlava e piangeva dal dolore si avvicin� agli altri tre trascinandoselo appresso - Dovevate ascoltarmi prima quando vi ho dato una possibilit� . Ora non ne avete pi� e state per ricevere la lezione che vi avevo promesso- disse loro mia moglie mentre i tre, sbigottiti si guardavano fra di loro senza sapere cosa fare poi uno, quello pi� corpulento, fece la mossa pi� stupida che poteva fare lanciando un pugno verso Miriam che par� il colpo con l'unico braccio che aveva libero con estrema nonchalance per poi far scattare la sua micidiale gamba destra che avevo gi� visto all'opera quando distrusse la cabina in riva al mare , centrandolo in pieno volto e mandandolo a sbattere contro una vettura parcheggiata. La testa del ragazzo sbatt� contro l'auto incrinando il vetro laterale e lasciandoci una scia di sangue mentre scivolava inesorabilmente a terra privo di sensi. Mi avvicinai a lui preso dal panico pensando che poteva averlo ucciso e tirai un grosso sospiro di sollievo quando mi resi conto che la sua faccia era ridotta male, gli mancavano a prima vista un paio di denti ma respirava in maniera piuttosto regolare. Nel frattempo Miriam guard� per una frazione di secondo il ragazzo che ancora si dibatteva inutilmente, stretto com'era nella sua morsa d'acciaio, e poi decise di porre fine alle sue sofferenze colpendolo con il taglio della mano alla base del collo. Il poveretto emise un grido soffocato e cadde anch'egli svenuto sul marciapiede. I miei due amici nel frattempo mi avevano raggiunto nel punto in cui mi trovavo. Avevano la bocca aperta per lo stupore, stupore che continuavo ad avere anch'io che pur conoscendo la forza di mia moglie, temevo che nelle condizioni in cui si trovava, avrebbe fatto fatica a tenersi in piedi, figuriamoci se ce l'avrebbe fatta a picchiare cinque giovani in un colpo solo. Ed invece era saldamente dritta in piedi, padrona assoluta della situazione, con tre di loro che ormai erano a terra svenuti e gli altri due che cominciavano a tremare di paura. Tutto finora era durato pochi secondi ed io ero sul punto di chiedere a Miriam di farla finita perch� ormai non correvamo pi� nessun pericolo quando i due cercarono la via della fuga. Avevano per� perso qualche secondo prima di prendere quella decisione e questo fu fatale per loro. Mia moglie prese per il collo da dietro uno dei due con la mano destra mentre con quella sinistra afferr� l'altro per un braccio trascinandoseli dietro per alcuni metri per poi sbatterli contro il muro. Lasci� per una frazione di secondo quello che teneva per il braccio solo per avere il tempo di fare un passo indietro per poi colpirlo con un calcio con la gamba sinistra all'altezza dello stomaco. Il ragazzo si pieg� in due cominciando a tossire, poi la violenza del colpo ricevuto gli fece venire dei conati di vomito che gli fecero rigettare tutto quello che aveva mangiato e bevuto. Il quinto ed ultimo ragazzo era sempre tenuto stretto con la sua mano d'acciaio ed ogni tanto cercava di divincolarsi ed ogni volta che lo faceva Miriam lo stringeva ancora pi� violentemente per farlo desistere. Lo lascio per un attimo per voltarlo e metterlo dirimpetto a lei, quindi lo riprese di nuovo per il collo. Il poveretto, con le mani libere, tent� di togliere la mano di mia moglie dal suo collo senza riuscirci scoppiando quindi in un pianto a dirotto. La scena a cui ora stavamo assistendo io ed i miei amici era strabiliante e terrificante allo stesso tempo: Miriam teneva per il collo il quinto ragazzo cominciando ad alzarlo fino a farlo arrivare ad una trentina di centimetri dal suolo con i piedi penzoloni, mentre l'altro era ancora piegato in due. Con la mano sinistra, quella libera, lo alz� per i capelli poi con tranquillit� lo colp� con il taglio della mano alla gola. Il ragazzo scivol� incosciente lungo il muro e quando fu a terra mia moglie lo spost� con la gamba mandandolo con la faccia sopra alla pozza di vomito da lui stesso creata. Ora ne era rimasto solo uno, quello sollevato con una mano da Miriam che, terrorizzato, continuava a far scendere dai suoi occhi grossi lacrimoni ed a tremare come una foglia. - Per favore - balbett� - mi lasci andare- Mi avvicinai a mia moglie impaurito per ci� che avrebbe potuto commettere. Del resto anche se non aveva perso niente della sua potenza era pur sempre ubriaca e temevo che si sarebbe potuta lasciar prendere dall'enfasi della lotta fino a compiere un gesto del quale si sarebbe poi pentita amaramente. - Basta Miriam - le dissi con un filo di voce. Avevo anche un po' di timore per me stesso ed evitai accuratamente un tono che avrebbe potuto innervosirla ulteriormente- sei stata grande, li hai stesi tutti. Ora lascialo stare ed andiamo a casa, ti prego- Mia moglie mi guard� con i suoi stupendi occhi grigi ed il suo viso incantevole si apr� ad uno splendido sorriso - Non ti preoccupare- mi rispose accarezzandomi il viso con la mano libera- mica lo voglio ammazzare, voglio solo divertirmi un po'- Indietreggiai di nuovo mentre Miriam continuava a tenere il ragazzo, ormai in preda al terrore puro, con una mano. Poi finalmente lo lasci� andare. Il ragazzo si rannicchi� tremante addosso al muro in posizione fetale, con le mani a coprirsi il volto. Un gesto che mi fece sorridere pur nella situazione in cui ci trovavamo tutt'altro che comica, per la sua assurdit� . Come se coprirsi il volto fosse potuto servirgli ad evitargli ulteriori danni se solo mia moglie avesse voluto fargliene. Miriam lo tir� su per i capelli mentre il malcapitato riprese a piangere ed a pregarla di lasciarlo andare - Ve l'avevo avvertito che stavate per farmi arrabbiare- lo apostrof� mia moglie- Ed ora che devo fare di te?- Intervenni di nuovo in quanto il ragazzo mi faceva veramente pena in quelle condizioni, tremante e singhiozzante. - Ti prego amore, dimostragli che sei superiore, lascialo andare- - Hai sentito cos'ha detto mio marito? Sei fortunato ad avere incontrato un uomo cos� buono ed anche che io adoro fare le cose che lui gradisce. Perci� raccatta quei derelitti dei tuoi amici e scompari dalla mia vista. E prega Dio di non incontrarmi mai pi�. Il ragazzo forse non credeva neanche ai suoi occhi quando mia moglie la lasci� libero e dopo averci ringraziato innumerevoli volte tent� invano di svegliare i suoi amici. Erano tutti profondamente addormentati. Io presi per mano Miriam e la condussi, insieme con i sempre pi� sbigottiti Laura e Massimo, nel punto dove avevo parcheggiato la mia auto e che distava poche decine di metri da dove mia moglie aveva appena massacrato il quintetto. Per tutto il tragitto che ci divideva dalla casa dei nostri amici, Miriam, in preda ad un attacco logorroico, parl� senza quasi interrompersi del fatto al quale avevamo appena assistito. Sembrava quasi gioire di aver dato una lezione che quei poveretti non avrebbero potuto dimenticare mai per tutta la loro vita. Anzi, si rammaricava di non averli potuti colpire con violenza maggiore per paura di ucciderli ed io mi chiedevo cosa le stesse accadendo da qualche settimana a questa parte. C'era qualcosa che ancora mi sfuggiva del suo strano comportamento. Passava da uno stato quasi catatonico si silenzio e di malcelato malumore ad un'esplosione di vitalit� e gioia irrefrenabile in quei momenti in cui poteva dar sfogo alla sua incredibile vigoria fisica. D'accordo che in quel momento la sua allegria era dovuta anche al fatto di avere trangugiato un bel po' di alcool, ma ormai quella sensazione che avevo riguardo il suo comportamento cominciava a farsi strada sempre pi� nella mia mente. Accompagnai Massimo e Laura a casa loro. Per tutto il tragitto avevano riempito Miriam di complimenti sulla sua bravura e sulla sua forza e mia moglie sembrava aver gradito molto la cosa. Cominciai a dirigermi verso la nostra abitazione quando Miriam accost� la sua bocca al mio viso cominciando a baciarmi. Prima l'orecchio, poi il collo ed infine la bocca. Sentii l'auto che quasi cominciava a sbandare visto che i baci di mia moglie mi avevano fatto venire una ragguardevole eccitazione - Fermati amore o andremo a sbattere. Fra poco saremo a casa nostra - - No! Miriam ha voglia adesso. Fermati!- Ancora quella vocina infantile e quel modo assurdo di parlare di se in terza persona. Non l'ascoltai e continuai a guidare pur nella difficolt� di avere vicino una donna bellissima, vestita in maniera estremamente sensuale che mi baciava e mi accarezzava. Miriam allora sbotton� i miei pantaloni. Cercai di fermarla con la mia mano destra mentre con la sinistra tenevo il volante, ma mia moglie mi prese la mano con decisione ma senza recarmi eccessivo dolore impedendomi per� di fermarla e fin� di sbottonarmi facendo uscire il mio cazzo ormai da un bel po' in erezione. Avvicin� la sua bocca al mio pene per poi cominciare a baciarlo ed infine lo inghiott�. Stavamo insieme da tantissimi anni ma in tutto questo tempo non avevo mai voluto fare sesso orale con lei pensando , chiss� poi perch�, che il nostro fosse un amore vero e pulito che non aveva bisogno di queste cose e pur desiderandolo da sempre ci avevo rinunciato. Ma in quel momento, con l'impossibilit� che avevo di muovermi, ma soprattutto con la voglia ed il desiderio che mi attanagliavano, la lasciai fare. Durai pochi secondi ed al momento di eiaculare cercai di togliere la testa di Miriam gridandole che stavo per venire ma la sua mano strinse con violenza la mia facendomi capire che non dovevo allontanarla e alla fine ingoi� tutto il mia sperma. _ Adesso accostati - mi ordin�. Capii che non era il caso di farla ragionare e individuai un posto abbastanza isolato e mi fermai. Feci appena in tempo a reclinare il sedile che Miriam si posizion� sopra di me malgrado il volante che le doveva dare un po' di fastidio. L'avevo sempre desiderata fortemente e malgrado avessi eiaculato da poco il mio pene si rifece dritto in pochi secondi. La situazione paradossale di una coppia sposata che lo faceva in auto come due ragazzini, il suo abbigliamento provocante, la sua bellezza ed ero pronto di nuovo, Miriam si sbarazz� del suo pantalone e del minuscolo perizoma per affondare la sua fica sul mio cazzo eretto. Pregai Dio che nessuno si avvicinasse ma poi fui travolto da una passione che non mi fece pensare pi� a nulla per diverso tempo. Quando mia moglie si sedette di nuovo sul sedile del passeggero avevo perso la connessione del tempo, Vedevo solo Miriam stravolta con i capelli arruffati cercare di darsi una sistemata mentre io mi pulii con lo slip per poi infilarmi i pantaloni senza indossarli. Avevamo appena fatto sesso in maniera portentosa ma ora eravamo in silenzio. Sapevamo tutti e due che c'era qualcosa di cui parlare, qualcosa che lei doveva dirmi. Sperai invano che fosse finalmente giunto il momento del chiarimento. Per un paio di volte Miriam apr� la bocca quasi per cominciare il discorso ma poi desistette. Qual'era mai il segreto che la tormentava? Accesi il motore e mi avviai verso casa per concludere quella interminabile serata. Ci guardammo negli occhi e sorridemmo entrambi ma sapevamo che qualcosa stava per cambiare nella nostra vita matrimoniale e questo mi fece venire una stretta allo stomaco. Ormai era questione di poco. Per tutti i commenti inviate a davidmuscolo@tiscali.it