LA MIA VITA CON PATRIZIA STORIA DI UNA SOTTOMISSIONE VOLUTA by DS 57 TERZA PARTE Quel pomeriggio di met� maggio era piacevolmente tiepido. Io, mia moglie Patrizia ed i miei amici entrammo nel piccolo parco adiacente al bar, scegliemmo alcuni tavolini liberi e ci sedemmo mentre le mie figlie e gli altri tre bambini figli dei nostri amici dopo averci chiesto delle monete cominciarono subito allegramente a sperperarle inserendole nei vari videogiochi che pullulavano in quel posto. Noi invece, aspettando che il cameriere venisse a prendere le ordinazioni cominciammo a parlare, noi maschi di calcio e di lavoro e le donne spettegolando su chiss� chi. Eravamo i soliti 5 o, come amavamo chiamarci, il , tutti con le rispettive mogli o compagne. Noi uomini eravamo amici da sempre, avevamo diviso tutto: le prime esperienze, i primi viaggi, e perfino, in alcuni casi, le prime ragazze. Io ero il pi� piccolo del gruppo ma anche il pi� precoce visto che ero stato il primo a sposarmi complice la gravidanza di Patrizia, e naturalmente anche il primo ad avere figli. Poi erano venuti Milla e Stefano, forse la coppia con la quale legavamo meglio, che avevano due maschietti quasi coetanei delle mie bambine e Marco1 ( io ero Marco2 a causa dell'et� inferiore) con Elena che erano fermi a quota uno. Infine Davide con la sua compagna storica Melania anche lui comunque in procinto di capitolare visto che si sarebbe sposato da l� a pochi mesi e quindi per ultimo Angelo, il nostro portierone, un metro e novanta di muscoli e ultimamente anche un po' di grasso che con la sua mole copriva l'intera porta di calcetto, accanto alla sua nuova fiamma Alessia che avevamo accettato con gioia nel nostro gruppo facendola sentire subito come una di noi Avevamo avuto la fortuna che le nostre donne erano diventate amiche quanto lo eravamo noi maschi e questo aveva naturalmente aiutato a cementificare ancora di pi� la nostra amicizia. Ma malgrado questo feeling nessuno di loro poteva neanche lontanamente immaginare quale segreto avevamo io e Patrizia da un paio di mesi che tenevamo gelosamente custodito tra le quattro mura della nostra casa. Le nostre chiacchiere furono interrotte da Martina, 5 anni, la mia secondogenita che venne di fianco a me e tirandomi la camicia con la sua manina chiese per se la mia attenzione - Papino ho finito i soldi. Me ne dai un altro po'?- - Se mi dai un bacio con l'abbraccio bene, altrimenti niente soldi- Martina non se lo fece ripetere due volte e saltandomi in braccio mi strinse il volto tra le sue braccia e mi stamp� un bacio sulla guancia. Allora tirai fuori dalla tasca qualche moneta ma mentre glie le stavo elargendo sopraggiunse Ludovica, 7 anni, la mia primogenita - Non � giusto per�! Se dai altri soldi a Martina li voglio anch'io- - Ma certo piccolina, per� vale la regola anche per te: un bacio con l'abbraccio- Con un po' pi� di ritrosia a causa del suo carattere pi� introverso rispetto a Martina, anche Ludo mi abbracci� e mi baci� sulla guancia, pertanto rimisi le monete in tasca e tirai fuori dal portafoglio una banconota e la diedi a Ludovica - Valli a cambiare e poi divideteli da brave sorelle- Vidi le bambine ciondolare fino alla cassa e cambiare la banconota poi mi girai e vidi mia moglie che mi guardava con un'aria da rimprovero - Tesoro, ma cos� le vizi - Lo so amore, hai ragione. Ma che ci posso fare? Quando una delle mie tre donne mi da un bacio non capisco pi� niente- Il volto di mia moglie si apr� in uno dei suoi splendidi sorrisi - Tre donne? Allora ci sono anch'io! Quindi anche un mio bacio non ti fa capire pi� niente- - Mi sembra ovvio- conclusi avvicinandomi alle sue labbra e rubandole un bacio che mi lasci� il dolce sapore del suo rossetto. Di fronte a noi Milla aveva assistito a tutta la scena e sbott� ironica - Ma basta per favore! Amore, tesoro, ciccio e ciccia! Ma quanto zucchero! Mi state facendo venire il diabete solo a starvi ad ascoltare, Sembra che avete inventato l'amore.- Patrizia intrecci� la sua mano con la mia poi rispose alla sua amica - Ma no! Ma certo che non abbiamo inventato l'amore. Noi l'abbiamo semplicemente perfezionato- scoppiando poi a ridere della sua battuta. Battuta che sembrava gettata l� al momento tanto per ridere ma che invece aveva una valenza pi� che legittima. Avevamo cambiato il nostro rapporto e questo aveva portato un miglioramento radicale dei nostri rapporti sessuali e naturalmente era cambiato anche il nostro amore da un punto di vista dei sentimenti. Se prima amavo Patrizia perch� madre delle nostre bambine, perch� moglie, amante e amica, ora per me era diventato anche molto di pi�. Era tutto quello e molto altro, sensazioni e sentimenti che nessuno sa spiegare. Non certo io comunque che non ho il dono di essere un poeta, ma che esistevano dentro di me e chiss� , forse anche dentro di lei e che avevano fatto diventare raro, se non unico, il nostro rapporto e quindi anche il nostro amore. Mi guardai bene dall'esprimere queste considerazioni e sorrisi anch'io alla battuta di mia moglie mentre anche tutti gli altri nostri amici cominciarono a prenderci in giro amichevolmente. Era cos� da sempre. Ognuno di noi, a turno, veniva attaccato per scherzo dagli altri componenti del gruppo e quel giorno toccava a me ed a mia moglie farne le spese. Patrizia era anche presa di mira spesso per la sua passione per le arti marziali e per i pesi. Elena ad esempio la chiamava < la sorella di Bruce Lee>, ma nessuna delle ragazze comunque capiva cosa ci trovasse mia moglie nel fare certi sports considerati prettamente maschili: Patrizia all'inizio aveva pi� volte difeso le sue scelte dimostrando che non aveva perso nulla della sua femminilit� e che anzi, la sua linea ne aveva addirittura guadagnato ma poi si era arresa ed ora accettava il gioco scrollando le spalle. In realt� qualcosa era cambiato nel suo corpo, ma questo cambiamento era riscontrabile soltanto se lei avesse voluto evidenziarlo: ora le sue braccia quando erano flesse mettevano in mostra due piccoli ma durissimi muscoli che per� mia moglie non amava mostrare a nessun altro se non a me che invece adoravo toccare e baciare, e preferiva far notare piuttosto il lato pi� femminile del suo corpo e del suo carattere. Comunque quella domenica pomeriggio volse al termine. Ci salutammo assicurandoci che ci saremmo risentiti al pi� presto, cosa che facevamo sistematicamente, poi ognuno and� per la sua strada. Noi montammo in macchina e dopo pochi minuti le bambine, stanche di una lunga giornata di giochi, si addormentarono entrambe paciosamente. A quel punto il nostro comportamento cambi� radicalmente. Patrizia si sistem� gli occhiali da sole che ancora portava nonostante cominciasse a far buio e poi si rivolse a me in modo duro ed autoritario - Portiamo le bambine a casa dai miei!- - Si amore- risposi docilmente. Sapevo cosa significasse il fatto che saremmo rimasti soli e mi emozionai immediatamente come se fossi un ragazzino al primo appuntamento e non come un uomo che stava per avere una serata libera con sua moglie. Portammo le bambine dai genitori di Patrizia come lei aveva ordinato e poi ci dirigemmo verso casa nostra che distava poche centinaia di metri da quella dei miei suoceri . Appena entrati Patrizia mi ordin� prepararle la cena dicendomi quello che voleva che io le cucinassi ed io obbedii immediatamente. Erano poco pi� di due mesi che si era instaurata questa situazione tra di noi ed ogni volta che succedeva avevo il cuore in gola per l'emozione e l'eccitazione. Mia moglie era diventata una dominatrice come io avevo desiderato per tanti anni e ad ogni suo ordine io obbedivo senza la minima esitazione. Era una dominatrice un po' < fai da te> in quanto non aveva una cultura femdom ed i suoi ordini si limitavano pi� che altro allo svolgimento delle mansioni domestiche, ma sfociavano inevitabilmente in una dura lezione fisica da parte sua che ormai era diventata cos� forte e brava che poteva giocare con me come il gatto fa col topo. Preparai la cena ed ogni volta che la servivo provavo una gioia difficile da spiegarsi. Adoravo fare qualunque cosa la soddisfacesse ed un suo sorriso, una carezza o qualunque forma di soddisfazione per il mio operato mi mandavano al settimo cielo. Ma naturalmente questo era solo l'inizio perch� Patrizia adorava esattamente l'opposto cio� la mia obbedienza e la mia devozione per lei ma anche l'esaltazione della sua superiorit� fisica nei miei confronti ed al termine di quella cena si alz�. Era ancora vestita come lo era stata durante il pomeriggio. Indossava un jeans in cotone nero aderentissimo che metteva in risalto il suo splendido sedere ed una maglietta nera elasticizzata senza maniche con un cuore stilizzato che evidenziava invece il suo seno. Ai piedi dei sandali aperti con un tacco di 7/8 centimetri. - Vieni qua- mi disse prendendomi per un braccio- ho voglia di allenarmi un po'. Vediamo se riesci una volta tanto ad impegnarmi- Era una scusa, naturalmente ed ogni volta Patrizia ne cercava sempre una diversa. Una volta perch� il caff� era troppo dolce o perch� era troppo amaro oppure perch� la pasta era troppo salata o troppo insipida oppure ancora perch� la carne era troppo cotta o troppo cruda o come in quel caso per la semplice voglia di lottare, ma alla fine il risultato non cambiava e mia moglie si apprestava a darmi una dura lezione. - Ti prego amore, ho paura- farfugliai Era vero! Malgrado desiderassi con tutto me stesso questa situazione che avevo voluto io, avevo una strana sensazione. Quando mia moglie mi dava un ordine o manifestava la sua superiorit� fisica nei miei confronti, immancabilmente mi eccitavo sessualmente ma dentro di me sentivo anche un sottile brivido di paura in quanto mi sentivo totalmente in balia di Patrizia e la mia incolumit� dipendeva esclusivamente dai suoi umori. - Certo che devi avere paura- riprese mia moglie sbattendomi contro il muro del corridoio. Era l'unico posto della casa abbastanza libero da mobili e pertanto le nostre lotte cominciavano sempre da l� per poi concludersi inevitabilmente in camera da letto. Quella volta non ebbi neanche il tempo di abbozzare una difesa che Patrizia mi scaravent� per terra e fulminea si sedette su di me stringendomi con le sue forti gambe le mie e bloccandomi con le sue mani i miei polsi. Erano passati pochi secondi e mia moglie era gi� padrona della situazione. Non sembrava neanche impegnarsi pi� di tanto mentre io invece usavo tutta la mia forza per liberarmi anche perch� Patrizia voleva che io la impegnassi al massimo ma la situazione non cambiava molto. Sembrava quasi giocare con me rendendomi impotente senza tra l'altro dar sfoggio a tutta la sua bravura. Evitava infatti accuratamente di colpirmi con calci o pugni punendomi al massimo con qualche schiaffo. - Allora chi comanda?- mi disse dopo alcuni minuti, quando ormai ero immobilizzato - Tu amore - risposi a fatica. Le prime volte che lottavamo spesso dovevo fingere di essere pi� debole in quanto desideravo che lei acquistasse sicurezza, ma ormai non ce n'era pi� bisogno ed anzi, lottavo spasmodicamente ed era naturalmente molto pi� eccitante per me essere sconfitto da mia moglie senza accampare scuse neanche con me stesso. - Bravo bambino- riprese Patrizia liberandomi ed ordinando di alzarmi- vedo che stai cominciando a capire come funzionano le cose tra noi due- Mia moglie mi spinse poi contro il muro ed alz� la mano destra, forse per darmi uno schiaffo, ed io involontariamente alzai le braccia per coprirmi il viso. Patrizia ferm� la mano. Cercai di capire quello che stava escogitando e la vidi avvicinare ambedue le mani fino a prendermi i polsi. Era a pochi centimetri da me. Sentivo il profumo della sua pelle inebriarmi la mente e percepivo il sapore della sua superiorit� che mi eccitava in maniera spasmodica rendendo il mio cazzo ormai duro come tutte le altre volte che eravamo stati in questa situazione. Poi per� cominciai a sentire il dolore della sua stretta sui miei polsi, stretta che si faceva via via sempre pi� potente ed infine la voce di mia moglie, autoritaria e sicura -Non volevo darti uno schiaffo ma volevo darti la ricompensa di una mia carezza per aver riconosciuto il mio dominio su di te, ma ora dovr� punirti- mi disse continuando s stringere i miei polsi. Ci misi ancora una volta tutta la mia forza per ribaltare la situazione e riuscii per alcuni secondi a contrastarla poi per� la sua superiorit� ebbe la meglio ed io caddi in ginocchio supplicandola di smettere. Dopo alcuni secondi mi lasci� andare ma io rimasi in ginocchio aspettando un suo ordine e massaggiandomi i polsi brutalizzati da mia moglie - Alzati- mi ordin� infine. Lo feci e ritornai di nuovo di fronte a lei. Avevo una voglia pazzesca di fare l'amore. Tutte le dimostrazioni di forza che mi aveva dato mia moglie in questi minuti avevano fatto crescere il mio desiderio sessuale ma non potevo fare la prima mossa bens� aspettare che la facesse lei. Da quando avevamo cominciato questa nostra nuova vita insieme, questa era la prassi, e naturalmente pi� mia moglie esercitava il suo dominio su di me pi� la mia eccitazione raggiungeva livelli assolutamente impensabili fino a poco tempo prima. Ma la cosa meravigliosa era il suo desiderio sessuale. Patrizia si era calata nella sua nuova dimensione con una voglia e con un piacere impossibile da pronosticare per me quando ancora tutta questa situazione era solo un miraggio. Ed invece ora era davanti a me, moglie e padrona allo stesso tempo, eccitante come pu� esserlo solo la fantasia. Ma lei era vera, le sue mani che cominciavano ad accarezzarmi erano vere, la sua bocca che cercava e trovava la mia era verissima e lo era soprattutto la sua fica, calda bagnata e gi� sull'orlo dell'orgasmo dove condusse la mia mano dopo avermi ordinato di toglierle i pantaloni. Mi bast� toccarla per farla gemere e dopo pochi secondi farla godere sentendo i suoi liquidi bagnare la mia mano. Patrizia quasi rote� gli occhi poi dopo alcuni secondi riprese possesso pieno delle sue azioni e tolse la mia mano dalla sua fica. Continuando a baciarci scivolammo per terra, sul pavimento togliendoci le ultime cose che avevamo addosso, mi ordin� di sdraiarmi per terra e mi mont� sopra cavalcandomi forsennatamente. Raggiunse quasi immediatamente un altro orgasmo poi mi guardo mentre gemevo dal desiderio e mi diede il permesso di eiaculare - Grazie amore mio- le dissi dopo averlo fatto. Patrizia mi guard� sorridendomi. Doveva essere per lei una meravigliosa sensazione di onnipotenza poter decidere se e quando farmi venire, ma soprattutto vedere quanto la desiderassi. Mi ordin� di andarle a prendere una sigaretta, cosa che feci immediatamente per poi porgergliela ed accendergliela. Ma mia moglie non aveva ancora concluso il gioco. Dopo averle acceso la sigaretta Patrizia mi mise un braccio intorno al collo poi con una lieve torsione cominci� a stringermelo. -T prego amore, non mi fare male- balbettai - Puoi impedirmelo in qualche maniera Marco?- Rispose mia moglie mentre continuava tranquillamente a fumare e ad aumentare la torsione sul collo - No!- gemetti- nessuno pu� impedirtelo- Questa ennesima dimostrazione di superiorit� mi fece avere una nuova erezione anche se erano passati solo pochi minuti da quando avevo eiaculato. Appena vide che il mio cazzo era di nuovo dritto mia moglie lasci� la presa sul collo e questa volta mi prese in piedi e la mia durata fu nettamente superiore tanto che la sentii raggiungere l'orgasmo diverse volte e quando anch'io ebbi il permesso di venire fu come sentire il mio corpo esplodere di sensazioni gi� vissute eppure sempre nuove. Ora eravamo ancora nudi sul pavimento del corridoio e Patrizia prese la mia mano per stringerla con la sua. Dopo aver fatto l'amore, mia moglie spesso lasciava cadere la barriera di superiorit� che ovviamente si era instaurata tra di noi tornando ad essere per pochi minuti, anche nell'intimit� , la dolce mogliettina che era stata solo fino a pochi mesi fa - Grazie amore mio- disse infine dopo alcuni minuti di silenzio. Io mi avvicinai a lei per bearmi della sua bellezza. Le accarezzai tutto il corpo, la sua pelle liscia, i suoi capelli poi le risposi - Grazie a te, mia signora- Patrizia sorrise cominciando ad accarezzarmi a sua volta - Non pensavo che ci si potesse sentire cos� soddisfatti- prosegu�. Era una gioia immensa per me sentirmi dire queste cose. Avevo cercato tutto questo lo avevo fortemente voluto, a costo di rischiare la fine del mio matrimonio, ed ora, grazie anche e soprattutto all'intelligenza ed alla disponibilit� di mia moglie, quello che fino a poco tempo prima sembrava un'utopia era diventata una splendida realt� . Ci concedemmo ancora qualche minuto di coccole poi il discorso fin� sul nostro anniversario di matrimonio che sarebbe arrivato da l� a sei giorni e sul modo pi� opportuno di festeggiarlo. - Preferisci festeggiarlo in casa o vuoi andare al ristorante- chiese mia moglie. Ci pensai un po' poi le risposi che se avessi potuto decidere io sarei stato felice di passarlo in casa. Naturalmente avrei pensato a tutto io, l'avrei servita e riverita come si conviene e come amavo fare. - E per regalo cosa ti piacerebbe Marco?- - Per me qualunque cosa andr� bene- le risposi sinceramente. Era vero! Non mi interessava il valore del regalo e qualunque oggetto che mi avesse regalato sarebbe stato cosa gradita per il semplice fatto che l'avrebbe fatto lei. A meno che ... ... . Forse una cosa c'era. - Veramente un'idea ce l'avrei- proseguii dopo. Mi ero emozionato solo al pensiero e non sapevo come dirlo a Patrizia. Del resto non riuscivo ancora a percepire esattamente la linea di confine, la differenza sottile che in alcuni casi c'era tra mia moglie e la mia padrona. Alcune volte erano completamente diverse, in altre situazioni si sovrapponevano l'una all'altra e spesso facevo fatica a trovare la giusta dimensione ed il giusto comportamento da tenere. - Che cos'hai in mente ancora ? - mi chiese un po' divertita Patrizia. Sapeva che la mia mente era sempre un vulcano in perenne ebollizione e che forse neanche allora le avevo detto tutto riguardo le mie sensazioni ed i miei desideri - Naturalmente sei tu che dovrai decidere- feci dopo aver riflettuto qualche secondo cercando il tono giusto per poterle dire quello che volevo- per� il regalo che vorrei sarebbe ... ... - Sarebbe? Su coraggio. Ormai dopo quello che facciamo credo che fra di noi non ci debbano essere pi� segreti, soprattutto se si tratta di quello che ho intuito - E che cosa hai intuito?- - Qualche indumento intimo suppongo- prosegu� mia moglie ancora un po' dubbiosa- quello che non capisco � che diavolo hai in mente visto che il mio abbigliamento intimo mi sembra gi� notevolmente provocante. Ci ho speso un patrimonio. Mica indosso le mutande della nonna io- Aveva perfettamente ragione. Soprattutto negli ultimi tempi aveva dato sfoggio di una vasta gamma di intimo, tutte cose estremamente provocanti che indosso a lei avevano un fascino veramente speciale. Patrizia aspett� qualche secondo in attesa che io le dicessi cosa volevo poi, vista la mia ritrosia sorrise e mi ordin� di andarle a prendere la sua borsa. Quando ritornai e glie la porsi mia moglie cerc� e trov� il suo portafoglio ed estrasse la sua carta di credito - Visto che deve essere il mio regalo per te, prendi questa ma vedi di non spendere tutto quello che c'�- mi disse porgendomela. Poi avvicinandosi a me e baciandomi prosegu�- e che sia qualcosa di veramente speciale ed eccitante. Voglio vedertelo dritto solo ad indossarlo- Ci baciammo di nuovo mentre io tenevo in mano la sua carta di credito. Mi mancava una tessera per il mio mosaico che ora poteva essere finalmente completato. FINE TERZA PARTE continua ... ... ...