PARTE TERZA: Il giorno dopo andammo in un disco-bar e seduti a tavolino lei esordi'. Lo ammetto pratico judo dall'eta' di dieci anni e sono cintura nera primo dan e... comincio'a confessarmi di non averlo mai detto perche' qualche anno prima un ragazzo a cui lei era molto affezionata la lascio' per questo motivo dicendo che il judo le intaccava la femminilita',quindi aveva paura che cio'le capitasse ancora.Le spiegai che con me non c'era problema e le confessai anch'io i miei sogni.Le chiesi poi delle spiegazioni sulle prese che mi aveva applicato.Lei mi rispose testualmente:quelle non sono vere e proprie prese di judo ma sono delle mie modifiche perche' nel mio immaginario erotico non c'e' miglior difesa contro un viOlentatore che immobilizzarlo e masturbarlo fino all'orgasmo in modo da renderlo innoquo.Per questo motivo non ho saputo resistere alla tua sfida, cosi' ho applicato su di te tecniche pensate e studiate da tanto tempo. A questo punto il mio desiderio era quello di coinvolgerla in un vero combattimento,ma volevo che fosse lei a lanciare la sfida e cosi' la stuzzicai:sara' ma comunque hai potuto approfittare del fatto che ero eccitato e che partivamo in ginocchio ma...possiamo lottare quando vuoi,mi interruppe,anzi faremo cosi': per darti un vantaggio io ti blocchero' e poggero' una delle mie mani sui tuoi genitali a scopo indicativo per dimostrarti che se volessi ti potrei toccare e solo allora comincero' a contare, se entro trenta secondi riuscirai a spostare la mia mano avrai vinto.Ovviamente tutto questo usando solo tecniche di judo,pero',aggiunse dobbiamo trovare un posto adatto,ci penso io le dissi,e ci demmo appuntamento per la domenica successiva. Lavorando nel campo SPORTIVO conoscevo il maestro di judo del mio paese e mi feci prestare le chiavi della palestra che la domenica e' chiusa,corsi a comprarmi un kimono e attesi che venisse domenica. Prima di andare a prenderla mi masturbai per non essere troppo eccitato e cercare di tenerle testa.Lei si fece trovare fuori la sua casa,la raccolsi e ci avviammo alla palestra.Nell'auto quasi non parlo' e quando entrammo ci dirigemmo ognuno verso il proprio spogliatoio.Io uscii prima,accesi le luci che illuminavano il tatami e mi sedetti ad aspettarla. Usci' poco dopo,aveva un candido kimono bianco e la sua cintura nera ben stretta;arrivata al bordo del tatami sfilo' i sandali e poggio' i piedi sul tappeto inchinandosi leggermente.Raggiunse il suo posto ed io mi misi di fronte;mi guardava con aria quasi cattiva,probabilmente in quel momento ero solo un avversario da battere.Cominciammo e cercai di prenderla bene ma lei mi anticipo' e mi prese la manica destra con la mano sinistra,con l'altra mi prese un bavero mentre io cercavo di tenerla lontano. Dopo qualche finta riusci'a mettere la gamba destra avanti alle mie e tirandomi il braccio e torcendo il busto mi mando' gambe all'aria.Caddi con la schiena a terra e lei, tenendomI ancora il braccio mi applico' un juji-gatame classico.Puntando i piedi alzo' leggermente il bacino in modo da aggravare il dolore al braccio e con la mano destra dette... inizio al conteggio.Ero paralizzato dal dolore e non potetti far altro che aspettare la fine del conteggio.1-0 Si rialzo' ed io dopo di lei,ci rimettemmo di fronte e ajime'grido'tradendo il piacere che aveva nel combattere.Cercai con le mani di tenerla distante e provai ad attaccare alzando la gamba destra ma lei passandomi il braccio destro dietro la schiena e tenendomi l'altro mi proietto'al suolo e cadendo su di me mi immobilizzo' come la prima volta che avevamo lottato facendo pero' solo la leva al gomito e tralasciando il resto.Trenta secondi sono lunghi mentre subisci una dolorosa leva e come prima aspettai immobile la seconda sconfitta. Quando ricominciammo pensai di essere piu aggressivo e dopo un po' mi avvicinai ma mi tiro' con la mano sinistra facendo fare mezzo passo al mio piede destro e lo spazzo' con l'interno del piede sinisto.Aiutandosi con le braccia mi fece cosi' cadere si inginocchio' ropidamente al mio fianco tenendomi il braccio destro tra le gambe poggio' il polso sinistro sulla spalla e con il suo avambraccio premette forte sul mio gomito.Ancora una leva che mi costrinse anche a girarmi leggermente verso di lei.Poggio'la destra sui genitali e conto' ancora fino a trenta.Sei sicuramente molto brava, le dissi,ma sleale perche' con le leve mi impedisci di reagire.Ok mi rispose rompendo il silenzio che finora avava tenuto,ora ti faro'uno strangolamento.Appena ricominciammo prese la mia manica e dopo una finta passo'il mio braccio sulla spalla e... ippon soui-nage. Mentre volavo sopra di lei pansai che quando sarei atterrato mi sarei dovuto rialzare in fretta altrimenti non avrei avuto scampo.Ma cio' era proprio quello che aspettava; infatti quando mi rigirai per alzarmi mi prese il braccio sinistro tra le gambe il destro con le mani e piegandosi in avanti fece una capriola costringendomi a girArmi di nuovo con lei.A questo punto lei era sotto le mie spalle con la testa dal lato del mio braccio destro che sistemo' sotto un'ascella,poi con la caviglia destra mi blocco'il polso sinistro per liberare la gamba sinistra che mi piazzo'sotto il mento inclinandomi il capo all'indietro infine con il palmo della mano sinistra rivolto verso l'alto mi afferro'il bavero sinistro e lo tiro' verso di se.Questo e' uno strangolamento braccio-gamba disse e con la mano destra ancora una volta libera di agire fece cominciare il conteggio.Puntai i piedi e feci un ponte cercando di allentare la micidiale morsa che avevo alla gola, ma lei tiro' il bavero di piu e ottenni il risultato di non poter piu' abbassare il bacino.Ero di nuovo immobile ad aspettare la quarta sconfitta.Anche con il soffocamento non posso reagire, le dissi non sapendo piu cosa fare.D'ora in poi allora,replico',usero' solo tecniche di immobilizzazione.Avrei tanto voluto, anche una volta sola metterla sotto ma mentre pensavo la pianta del suo piede destro ara gia' dietro al mio calcagno destro.Aiutandosi con la schiena mi fece cadere e dopo aver fatto un mezzo giro si trovo' di traverso su di me.Mi blocco' un braccio con le sue caviglie incrociate e l'altro con la mano destra mentre la sinistra andava a premere il tasto virtuale del cronometro.Prova a liberarti ora mi disse prima di contare.Cominciai a dimenare le gambe cercando di rigirarla,cercai di fare ponte, poi di girarmi da un lato,ma fu tutto inutile ed al trenta avevo ancora perso.Ora basta questa volta ti daro' filo da torcere,esclamai,ma di tutta risposta lei disse: conta nella tua mente e quando sarai immobilizzato non sarai arrivato nemmeno a quindici.Cominciai,mi prese per i baveri,uno...due mise entrambi i piedi sui miei inguini,tre...quattro,tomoe-nage a due gambe che completo' caprioleggiando all'indietro e distendendosi su di me,sei...sette...otto.Le sue gambe si avvolsero alle mie bloccandole completamente la mano sinistra passo' sotto la mia ascella andando a bloccare il mio braccio sinistro che,con l'aiuto dell'altra mano aveva ripiegato dietro la mia testa,quindi facendo passare la mano destra fra il mio e il suo corpo afferro' il mio pene.A quanto sei arrivato? mi chiese,ero arrivato a tredici ma non osai rispoderle;no ha importanza,disse,ora conto io.Dopo qualche secondo pero'rallento'il conteggio perche' sentiva crescere il mio pene nella sua mano.Mi sforzavo cercando di muuovermi ma ad ogni mio tentativo strinceva le gambe paralizzandole sempre di piu.Lentamente arrivo' a venticinque e disse:vuoi avere un orgasmo!? dopo ti mostrero' una delle mie invenzioni di judoka. Conto' per gli altri cinque secondi e mi lascio'.Nemmeno il tempo di ricominciare e gia' aveva preso l'interno della mia coscia con la destra e con la sinistra il mio polso sinistro,mi sollevo' e mi fece ricadere al di la' delle sue spalle,quindi si corico' su di me con la testa rivolta verso i miei piedi, fece passare le sue gambe sotto le mie ascelle e le incrocio'al di sopra della mia testa, infine stavolta con entrambe le mani mi prese i genitali.MI dimenai ma non riuscii a smuoverla di un centimetro.Per sette volte questa fantastica cintura nera mi aveva atterrato e trattenuto come fossi stato un pupazzo.quando ci rimettemmo di fronte il suo kimono era composto quasi come se cominciasse ora le guardai i piedi e pensai che non avrei piu reagito;stasera avevo fatto piu voli di una hostess. Quando parti' rimasi completamante passivo ad ammirare la precisione dei soui movimenti.Mi prese per i baveri con la pianta del piede mi piego' una gamba facendomo inginocchiare,mise le mie mani dietro la schiena e lentamente mi corico' bloccandomi pero' le gambe piegate all'indietro,quindi si mise con le caviglie ai lati del mio corpo impedendomi di sfilare le braccia da sotto.Si sedette su di me ed il suo peso aggiunto a quello del mio busto mi schiacciava le braccia a terra mentre le gampe piegate erano impossibilitate a muoversi.Alzo' i piedi li mise sulla mia faccia e protese le mani all'indieto prendendomi i testicoli e carezzandoli.Ero in paradiso,il sogno era realta',apro gli occhi e tra le dita dei piedi intravidi la sua faccia che esprimeva anch'essa piacere; ma accorgendosi di cio' strinse leggermente le mani e mi disse di cominciare a beciarle i piedi.Io l'avrei fatto comunque ma evidentemente le piaceva costringermi;me li fece leccare tra le dita,poi dal tallone alla punta delle dita come un gelato e infine mi fece succhiare gli alluci.Ora si rigiro' facendo perno sul suo bacino come stesse su una sedia girevole poggio' le mani sulle mie spalle ed infilo' i piedi nel pantalone.Sistemo' i talloni a monte del pene le dita sui testicoli ed il pene stretto tra l'interno dei piedi.Dopo aver mosso le dita per stimolarmi ulteriormente comincio' a masturbarmi alzando ed abbassando i talloni, tutto sempre senza che io assolutamente potessi muovermi.Dopo qualche secondo ebbi quello che ancora oggi e'l'orgasmo piu' bello della mia vita. FINE P.S. CI TENGO A RIBADIRTI CHE OGNI PAROLA DI QUESTO RACCONTO E' ASSOLUTAMENTE VERA. SE PERO' RITIENI CHE NON SIA ADOTTO AL TUO CLUB SENZA CREARTI PRABLEMI FAMMELO SAPERE CIAO LINO