SEGRETI DI FAMIGLIA Quarto episodio di DAVIDMUSCOLO Stavolta ci alzammo entrambi e ci guardammo negli occhi. Nostra madre era una sadica dominatrice. Ormai non c'erano piu' dubbi. Si divertiva a picchiare il suo uomo. L'aveva fatto con quel filosofo e l'avrebbe fatto in seguito con nostro padre, approfittandosi della sua bellezza e della sua forza fisica. Ma perche'? Mio padre l'avrebbe adorata comunque. Che bisogno c'era di ricorrere alla violenza? Sarei voluto sprofondare. Ero indeciso se continuare a leggere ma qualcosa che era piu' forte di me mi costrinse a rimettermi seduto dinanzi al portatile . Dopo essermi lasciata con Giampiero, cominciai quindi a darmi da fare per trovare l'uomo giusto da schiavizzare. Oltre ad essere ricco, cosa per me di fondamentale importanza considerando il tipo di vita che volevo fare, doveva essere un tipo facilmente influenzabile. Doveva essere prima di tutto schiavo della mia bellezza e desiderarmi come se fossi la cosa piu' preziosa dell'universo e da li' in poi mi sarebbe bastato mettere a frutto gli insegnamenti del periodo trascorso con Giampiero e schiavizzarlo del tutto. Trovavo assolutamente giusto che una donna come me, una donna con le mie caratteristiche fisiche e psicologiche, disponesse degli uomini come meglio credesse. E l'amore? Roba da fumettoni. L'amore non esisteva se non per le servette e per le ragazzine cretine, come ero stata io nel primo periodo trascorso con Giampiero, mentre ormai ero una donna, ancor giovanissima ma matura mentalmente e consapevole delle proprie possibilita' che erano decisamente notevoli. D'altronde, la modestia non e' mai stata una delle mie caratteristiche prevalenti. Comunque, malgrado questi miei propositi agguerriti, gli inizi non furono all'altezza dei miei desideri e delle mie aspettative. Di uomini disposti ad uscire ed a venire a letto con me ne trovavo a migliaia. D'altronde, le conoscenze che mi ero fatta nel periodo trascorso a fianco di Giampiero mi erano rimaste ed erano perfette per lo scopo che mi ero creata. Feste e riunioni erano quasi all'ordine del giorno tra quella gente ma dovetti accorgermi che non era facile trovare uno scapolo che facesse al caso mio. Per circa un anno ebbi una dozzina di avventure, tutte miseramente naufragate appena io cominciavo a fare la dura ed a voler comandare. All'inizio, qualcuno acconsenti', credendo che fosse solo un gioco, ma quando si accorsero che io volevo veramente dominarli e privarli della loro liberta', impedendo loro qualunque decisione, scapparono velocemente. Gli uomini mi dicevano che era impossibile vivere accanto a me e che la mia sfrontata bellezza non giustificava dover sottostare ad ogni mia richiesta e quindi ero costretta a lasciarli, non essendo interessata ad una normale relazione. Oh, quante cose potrei raccontare di quel periodo. Uomini che mi guardavano esterrefatti quando ordinavo loro di inginocchiarsi e baciarmi i piedi e altri che mi chiedevano appunto a che strano gioco stessi giocando. Un paio di quegli uomini all'inizio accettarono pure, credendo si trattasse solamente di un gioco erotico ma quando si accorsero che la mia intenzione era ben piu' seria e che non volevo affatto limitarmi ad una sessione per aumentare l'eros ma che volevo instaurare il mio dominio nelle nostra eventuale unione, tolsero il disturbo anche se a malincuore considerando la grossa attrazione che nutrivano per me. Uno provo' persino a prendermi con la forza quando gli dissi che o si inginocchiava ai miei piedi oppure non avremmo fatto sesso. Inizialmente ebbi paura. Sentivo le sue mani addosso e anche se non ero certo una ragazza tutta casa e chiesa la cosa mi disgustava. Poi pero' reagii con la classica ginocchiata alle sue parti basse e lo feci con tutta la forza che avevo. Lo vidi piegarsi in due e capii che era in mio potere. Lo presi a calci e pugni e quindi non solo riuscii a difendermi, ma gli inflissi anche una durissima lezione che si sarebbe ricordato per tutta la vita. Quando non ce la faceva piu', quando mi accorsi che frignava come un ragazzino, lo umiliai obbligandolo ad inginocchiarsi ai miei piedi dicendogli che era una nullita'e quella sera capii che la mia dose di sadismo era notevolmente aumentata e che provavo addirittura un forte desiderio sessuale nel sottomettere con la violenza un maschio. Ovviamente, non potevo certo tenerlo prigioniero e incatenarlo e quel tipo scappo' lontano da me. E quindi, nonostante all'inizio credevo che la mia ricerca dell'uomo giusto da circuire e da sottomettere per poi appropriarmi della sua fortuna fosse per me una semplice formalita' considerando il mio aspetto fisico, dovetti accorgermi che le difficolta' erano notevoli. Certo, mi sarebbe bastato abbassare leggermente le mie pretese e cercare un tipo che non avesse un aspetto gradevole o che fosse un perfetto cretino. E' vero che la mia preda avrebbe dovuta essere manovrabile e facilmente circuibile ma non avevo proprio intenzione di legarmi ad un coglione. E poi doveva essere ricco di suo e non dipendere dai propri genitori. Non avevo certo l'intenzione di attendere che quelli morissero per impossessarmi dei suoi beni. Per alcuni mesi proseguii la mia vita fatta di feste e di uomini ma dovevo stringere i tempi. I soldi cominciavano a scarseggiare e cio' che mi ero messa da parte lo spendevo per abiti, scarpe, borse e per la cura della mia persona. Ma finalmente una sera, durante l'ennesima festa, vidi un giovane e capii immediatamente che era cio' che cercavo. Era nuovo per quel tipo di feste. Appena mi vide abbasso' gli occhi e quello lo consideravo un ottimo segno. Uomini cosi' timidi da non riuscire a sopportare il mio sguardo erano proprio l'ideale. Vidi poi che mi seguiva con gli occhi. Che gli piacessi era abbastanza evidente e scontato. D'altronde, ero vestita in modo che nessun uomo poteva rimanere indifferente di fronte a me. Avevo un abito lungo e nero di seta sensualmente scollato, col mio seno ad attirare le attenzioni degli uomini e uno spacco ampissimo che faceva intravvedere buona parte delle mie lunghissime gambe. Per concludere, un trucco mirato e accessori di gran classe. Lui non era male, a dir la verita'. Non era alto e lo sovrastavo di una decina di centimetri che diventavano oltre venti con i miei soliti tacchi alti, ma era abbastanza proporzionato e carino di viso, con una deliziosa fossetta sul mento, capelli neri e folti, fonati come si usava in quel periodo e begli occhi neri che gli donavano uno sguardo interessante. Lontano dal prototipo di uomini che avevo posseduto durante l'ultimo anno della mia vita, ben piu' aitanti ed attraenti, ma sicuramente il suo aspetto lo potevo considerare piu' che gradevole. Con la mia bellezza, non mi sarei certo accontentata di un uomo che non avessi trovato perlomeno carino e lui carino lo era, eccome, tanto che notai alcune ragazze che lo seguivano con gli occhi. Io intanto, mi misi seduta su una poltrona inaugurando il lungo via vai di uomini desiderosi di offrirmi da bere, gambe sapientemente accavallate e sguardo da conquistatrice. Mi piaceva mettere in difficolta' gli uomini, guardandoli dall'alto in basso e trattandoli da essere inferiori. Mi eccitava, mi donava potere e ci godevo. Dovevo pero' informarmi su chi fosse quel giovane dall'aria tanto per bene e le prime risposte mi fecero venire l'acquolina in bocca. Si trattava di Carlo Degli Innocenti, figlio di un uomo molto ricco ormai defunto, proprietario di un'azienda che, in quegli anni di boom economico, cominciava a fatturare diversi milioni. Era proprio il mio tipo. Conquistarlo sarebbe stato un gioco da ragazzi per me e farlo innamorare lo trovavo di una semplicita' disarmante. Il difficile sarebbe venuto dopo. Sarebbe stato facile anche sottometterlo ai miei piu' sfrenati desideri? Oppure anche lui si sarebbe eclissato appena avessi manifestato la mia vera indole sadica e dominante? Intanto pero', dovevo iniziare a darmi da fare io stessa. Dubitavo che quel ragazzo cosi' timido potesse fare la prima mossa con una come me e dovevo anche allontanare da lui quelle predatrici che continuavano a ronzargli intorno. Mi alzai e andai di fronte a lui misi quasi le mani nei capelli. Appena cominciai ad esercitare il mio sex appeal su di lui, se ne venne come una fontana. "Che idiota" pensai. "Lo dovevo scegliere pure con l'eiaculazione precoce". Lui si vergognava come un ladro. Gli veniva quasi da piangere mentre io lo insultavo e gli dicevo che era un inetto, un buono a nulla, incapace di soddisfare una vera donna come me. " Portami un drink" gli ordinai semplicemente e me ne andai sulla terrazza in attesa. Ero stata quasi scortese e pensai che se mi avesse obbedito invece di mandarmi a quel paese, quel ragazzo sarebbe stato quello giusto e sorrisi dentro di me quando mi accorsi che stava arrivando con un bicchiere in mano dover mi ero messa seduta. Quell'attesa era durata appena pochi secondi e gia' stava di fronte a me con un Martini " Non sapevo se le piacesse questo. Spero di non aver sbagliato" Non gli risposi. Nemmeno un grazie mi usci' dalla bocca e proseguii. Dovevo appurare se fosse la persona giusta. Afferrai il drink bevendone un sorso e poi mi feci accendere una sigaretta. La fumai tranquillamente mentre Carlo rimase come un ebete in piedi ad aspettare altre direttive. L'atteggiamento imbranato di quel ragazzo era proprio quello che desideravo vedere nel tipo che avrei dominato. Gli uomini duri? Quelli che non chiedono mai? Quelli me li sarei fatti come amanti, tanto per soddisfare la mia libido, ma come marito a me serviva uno schiavo. Mi feci quindi accompagnare a casa e gli ordinai di prenotare per la sera seguente in uno dei piu' famosi e piu' cari ristoranti della citta'. Gia' dopo quella cena, mi resi conto di averlo nelle mie mani. Accetto' i miei ordini e gli dissi chiaramente che se voleva andare d'accordo con me avrebbe dovuto fare tutto cio' che io gli dicevo. In caso contrario, poteva tranquillamente andarsene dalla mia vita. Abbasso' gli occhi e rimase tremante di fronte a me. Avevo finalmente conquistato la mia gallina dalle uova d'oro> Ancora una volta mia sorella Laura si alzo' dal letto " No basta, non ce la faccio piu' a leggere una cosa del genere. Ma hai sentito? Hai notato che sfrontatezza. Gli serviva l'idiota da poter cornificare a suo piacimento, la gallina dalle uova d'oro. Povero papa'. Che colpa ha avuto per incontrare una donna del genere?" La ascoltai in silenzio e stavolta non replicai. Cosa avrei potuto dirle? Che aveva ragione sulla mamma? Ancora una volta sembrava che Laura avesse avuto la vista piu' lunga della mia. Aveva ragione su tutti i fronti ed andare avanti nella lettura poteva essere pericoloso per la mia psiche. Cos'altro avrei letto ancora? Di torture? Di pestaggi? Di tradimenti? Ormai mi sarei aspettato di tutto e nulla mi avrebbe sorpreso. Eppure ritornai davanti al portatile di mia madre, quasi spinto da una forza piu' grande della mia. Stavolta pero' lo feci da solo. Per la mia gemella quello che gia' aveva letto era troppo " Io vado di fuori. Sbrigati a leggere quelle porcherie perche' voglio andare a casa da mio marito e da Bea. Se tu vuoi torturarti, fai pure. Sei grande abbastanza" Mi rituffai nella lettura