SECONDA VITA nono episodio by Davidmuscolo Tutti i personaggi e le situazioni sono frutto della mia immaginazione Il sesto senso di una donna � molto pi� sviluppato rispetto a quello di un uomo. E' un qualcosa difficile da spiegarsi, che ci da spesso una marcia in pi� rispetto all'altro sesso, che ci fa essere pi� maliziose, che ci fa dubitare della gente e che sovente ci fa scoprire la vera faccia di chi ci sta di fronte. Ma � anche qualcosa di animalesco che ci fa fiutare a naso che la nostra giornata non sar� proprio una giornata normale. Ed io mentre salgo con l'ascensore per recarmi alla mia solita sessione del gioved� alla , mi rendo conto che da stamattina ho una strana sensazione che mi sta attanagliando. Non � propriamente una sensazione negativa, ma qualcosa non va come al solito. Forse � dovuto al fatto che io, che di solito sono sempre in anticipo nei miei appuntamenti, ho dovuto ritardare di un quarto d'ora la mia uscita dallo studio rispetto a quanto faccio abitualmente. E questo a causa di Matteo. Niente di cos� grave, per carit� , tant'� che sono arrivata puntualissima anche oggi. Tutto � nato dal fatto che il mio amato, a lui insaputa, Matteo, che di solito ha un misterioso appuntamento il marted� sera ed esce con un ora di anticipo, questa volta l'ha posticipato al gioved�, lo stesso giorno in cui io vengo alla . E tra l'altro � dovuto uscire alla stessa ora in cui di solito esco io. Ma quando ieri l'altro l'ho rimproverato per non avermi avvertito con qualche giorno di anticipo � stato di una tenerezza incredibile. Aveva l'aria di una bestiola smarrita, si sentiva in difficolt� , abbassava gli occhi e mi ha fatto sentire veramente un essere superiore al suo confronto. Ed io sono incavolata con me stessa perch� avrei dovuto cogliere l'occasione buona per avvicinarmi a lui e, consolandolo, fargli capire i miei sentimenti. O almeno di fargli capire che ho intenzione di fare l'amore con lui. Del resto non siamo mica due ragazzini delle scuole medie, ma due persone adulte che potrebbero avere voglia di trascorrere una notte insieme a fare sesso. Magari pi� di una. Ad ogni modo per non incrociare Matteo e per non dire scomode bugie, ho preferito attendere appunto quel quarto d'ora in pi�. Sicuramente si � trattato soltanto di una precauzione esagerata da parte mia. Anche se mi avesse visto non potrebbe mai lontanamente immaginare che io possa venire a fare un'ora di realt� virtuale con lui come coprotagonista. Ma sono fatta cos� e non credo di poter cambiare a quasi trent'anni. Ad ogni buon conto queste strane sensazioni continuano ad accompagnarmi e quando, dopo essere entrata nella mia solita stanza ed essermi cambiata d'abito per poter essere pi� comoda, il tecnico fa il suo solito ingresso, capisco immediatamente che qualcosa non va - Signorina Cortesi, prima che le colleghi i fili dovrei dirle una cosa- - Mi dica pure, l'ascolto- - Nelle ultime sessioni fatte da altri clienti si sono verificate in alcuni casi dei piccoli problemi- Ci siamo. Lo sapevo che qualcosa stava per accadere - Di che problemi si tratta- domando allarmata - Sullo schermo potrebbero apparire delle immagini che non corrispondono con i suoi pensieri- - Che cosa? Come � possibile una cosa del genere? E come mai la societ� non ha ancora rimediato ad una situazione di questo tipo? Ma si rende conto che io pago un sacco di quattrini e voglio vivere e vedere le mie proiezioni mentali, non qualunque altra cosa di cui non m'interessa un fico secco E lei ha il coraggio di definirli anche piccoli problemi- Sono arrabbiata ed ho alzato anche un po' il tono della voce e mi dispiace perch� questo poveretto non ha nessuna colpa. Ma io ho bisogno di vivere le mie avventure dove mi trasformo in una supereroina con Matteo che mi guarda estasiato, innamorato ed accondiscendente. Aspetto questo momento per una settimana ed il fatto che c'� il rischio che tutto possa saltare ha fatto perdere il mio solito controllo. Il tecnico intanto mi guarda. Mi ha fatto sfogare e adesso riprende la parola - Mi ascolti signorina. Per quanto riguarda i soldi non c'� di che preoccuparsi. Se la sessione non dovesse essere di suo gradimento le verr� rimborsata. L'unico inconveniente sar� che ha perso una giornata. Per� la faccia ugualmente la sessione. Si comporti nel modo abituale. Elabori i suoi pensieri come ha sempre fatto, anche se sullo schermo apparir� qualcosa di anomalo e poi alla fine della sua ora ne riparleremo. Le prometto gi� da adesso che dalla prossima settimana torner� tutto normale- Non so cosa rispondere. E non � facile lasciarmi senza parole. In fondo non ci rimetter� nulla, anche se i soldi � l'ultimo dei miei problemi. Il tecnico fa le solite operazioni e prima di uscire si volta verso di me - Mi raccomando signorina Cortesi, non si disconnetta per nessun motivo dalla macchina. E non abbia preoccupazioni, si ricordi che ci sono sempre io a vigilare- E chi se lo dimentica. Lo so perfettamente che c'� lui ad impicciarsi dei miei affari segreti. Io comunque mi concentro sulla storia che ho intenzione di assaporare in tutte le sue sfumature nella speranza che i piccoli inconvenienti non si verifichino ed aspetto il via. Ci siamo. Le luci sono spente, la macchina inizia a far lampeggiare la luce verde ed il display dei minuti e dei secondi rimasti comincia il suo conto alla rovescia Eccomi! Sto al volante di un auto. No, non ci siamo. Alla prima inquadratura c'� gi� qualcosa che non va. Per� che strano. C'� Matteo a fianco a me. Con i capelli corti come li porta abitualmente ed io sto guidando una vettura differente da quella che abitualmente uso nelle mie proiezioni ma dal di dentro non riesco a capire di che vettura si tratta. Ah si ecco. Il cavallino della Ferrari � sul volante e sul pomello delle marce. Mi sforzo con la mente ma non c'� niente da fare. Le inquadrature vanno avanti da sole senza che io possa far qualcosa. Avrei voglia di togliermi tutti questi fili dalla testa, ma ormai vado avanti. Io sono vestita tutta di nero ma non riesco a capire in che modo mentre Matteo ha una giacca blu sopra dei jeans e ad una camicia bianca. E' carinissimo, anche se con i capelli pi� lunghi come io lo vorrei starebbe ancora meglio, e mi guarda con quella sua solita espressione di adorazione. Mi fa impazzire quello sguardo. Gli accarezzo la gamba e noto chiaramente la sua erezione sul jeans. Oh si! Anche se non � la mia storia non mi dispiace affatto. - Tutto bene, piccolo?- gli faccio guardandolo con tenerezza - Si padrona. Va tutto bene quando sto vicino a lei- Bene! Le situazioni sono simili a quello che io creo ed anche in questa situazione Matteo mi chiama padrona. Per� che strano. Come � possibile una situazione del genere se non sono io ad idearla? E non sono io nemmeno a parlare. O meglio, le parole escono dalla bocca del mio alter ego senza che io le abbia pensate. Vado avanti nella visione come mi ha consigliato il tecnico e faccio bene perch� parcheggio la macchina e quando scendo mi osservo sullo schermo. Sono vestita interamente in lattice, con un pantalone che pi� aderente non potrebbe essere e che delinea il mio corpo in maniera splendida e con un top, anch'esso di lattice nero. Mi piaccio immensamente e mi domando come sia possibile che non abbia mai pensato ad indossare capi di questo tessuto. Il mio guardaroba segreto dovr� assolutamente contenere in futuro diversi capi di questo genere. Per concludere ho degli stivali con un tacco impossibile. Dovrebbero essere almeno venti centimetri e mi chiedo come sia possibile camminare con delle scarpe simili. Per� sto d'incanto, vestita da vera dominatrice. Appena scendiamo faccio una piroetta su me stessa e poi guardo Matteo - Allora che ne dici della tua mogliettina? Hai mai visto una donna che si possa avvicinare alla mia bellezza?- - No padrona. E' impossibile. Lei non ha rivali. E' di gran lunga la donna pi� bella che sia mai esistita. Lei � semplicemente da infarto- Sorrido. Mi piace da morire il suo complimento e mi avvicino a lui - Cerca di non fartelo venire l'infarto. Mi servi sano e non ho voglia di rimanere vedova- Mi chino e lo bacio sporcandolo completamente di rossetto. Mi � piaciuto baciarlo e vorrei rifarlo ma il mio personaggio � completamente autonomo e prende per mano Matteo ed insieme si allontanano. Sono sconvolta. E' tutto tale e quale ai miei desideri. Matteo � pazzo di me ed � mio marito come nei miei sogni. Ma che diavolo sta accadendo? Camminiamo comunque per un centinaio di metri e tutti coloro che incontriamo si fermano a guardarmi a bocca aperta. Vestita in quel modo sono tremendamente sensuale e riesco a vedere chiaramente uomini che si toccano in preda ad un desiderio irrefrenabile. Mi sto bagnando realmente, ed il fatto che non sia io a gestire il tutto, rende la situazione ancora pi� eccitante. Non ho idea neanche di dove ci stiamo dirigendo e me ne rendo conto solo quando vedo alcune persone in fila davanti ad un locale che ha tutta l'aria di essere una discoteca, con un colossale buttafuori che smista i clienti a suo piacimento. Non ci mettiamo in fila e ci avviamo direttamente dentro il locale quando il buttafuori mette una mano sul braccio di Matteo e lo ferma - Ehi, dove credete di andare? Se avete i biglietti per l'ingresso bene, altrimenti vi mettete in fila ed io decider� se farvi entrare o no- ci dice e poi squadrandomi prosegue- anche se per una tipa del genere un posto lo trovo sicuramente- Ride della sua battuta il colosso, ma a me non fa ridere affatto. La sua enorme mano � ancora sul braccio di Matteo che mi guarda cercando la mia protezione ed io dovrei reagire a questo punto. Ma l'altra Ginevra, quella dello schermo non si muove. Ecco per� che stringe i pugni. Sta per accadere qualcosa - Animale, togli quella manaccia da dosso a mio marito e te la cavi senza problemi. Hai tre secondi di tempo per farlo e poi quella mano non avr� pi� un osso sano- Si, cos� si fa. Nei miei sogni ad occhi aperti la situazione che io adoro maggiormente e che creo in continuazione � proprio quando qualcuno maltratta Matteo ed io naturalmente lo difendo. Intanto l'uomo, malgrado sia gigantesco mi guarda dal basso in alto. Con questi tacchi enormi lo supero di circa trenta centimetri e Matteo mi arriva addirittura al seno, ma malgrado la mia altezza, non gli incuto timore ed anzi, scuote il mio dolce maritino trascinandoselo per un paio di metri - Ma davvero? Tu vuoi farmi intendere che vorresti picchiarmi. E come vorresti fare?- e scoppia in un'altra risata. Io, o meglio, la me che sta sullo schermo, sorride - Uno, due, tre. I tre secondi sono scaduti- Afferro la mano dell'uomo che era ancora rigidamente sul braccio di Matteo e glie la tolgo dal braccio di mio marito. Il buttafuori non crede ai suoi occhi. Non riesce a capire come io, senza neanche sforzarmi, sia riuscita a fargli mollare la presa su mio marito. E adesso stringo quella mano fino a sentire tutte le ossa polverizzarsi a causa della mia morsa micidiale. L'uomo urla, non si raccapezza ed ora ha paura. Mi piace la paura che gli uomini hanno di me. Mi eccita da impazzire. Lo prendo con una mano sulla gola e con l'altra all'altezza dell'inguine e lo sollevo. Peser� intorno ai centotrenta chili, quasi tutti di muscoli, ma per me � una bazzecola. Lo tiro su fin sopra la mia testa e poi lo sbatto addosso al muro proprio a fianco all'entrata della discoteca. Si rialza ed in preda al panico cerca di fuggire, ma io gli copro ogni via di fuga e poi faccio quello che lui aveva fatto con mio marito. Lo blocco e gli afferro il braccio con la mia mano sinistra e con la destra faccio partire una serie impressionante di schiaffi e ad ogni schiaffo aumento sempre di pi� la potenza fino a ridurgli la faccia gonfia oltre l'immaginabile. Potrebbe andar bene cos�, ma c'� ancora una cosa da fare. Prima gli torco il braccio spezzandoglielo senza piet� , e quindi preparo il mio pugno e lo colpisco di nuovo al volto fino a fargli sputare tutti i denti che ha in bocca. E' svenuto ma io lo sollevo di nuovo sotto gli occhi esterrefatti di tutta la gente che era in fila e proprio mentre sto per scaraventarlo di nuovo contro il muro tre uomini escono dal locale. Uno di loro, un uomo di mezza et� , ben curato e con indosso un completo di ottima fattura, si avvicina a me - Signora Ginevra, cos'� successo?- Mi conosce evidentemente, ma io non so chi sia. Per la Ginevra sullo schermo invece deve essere un volto noto perch� gli sorride continuando a sollevare in assoluta scioltezza il buttafuori - Quest'idiota ha mancato di rispetto a me e mio marito e questo � quello che succede a chi osa fare una cosa simile - Signora Ginevra, lo perdoni. Lavorava qui da pochi giorni e non la conosceva. Non accadr� mai pi� glie lo assicuro. Quell'uomo sar� licenziato in tronco- - E va bene- faccio lasciando cadere per terra il colosso- Ora raccogliete quest'immondizia e preparatemi il tavolo migliore. E che non si ripeta davvero mai pi� se vuoi che questo locale rimanga intatto. Intesi?- - Certamente signora Ginevra - mi risponde l'uomo che dovrebbe essere il proprietario della discoteca inchinandosi mentre entro nel locale insieme a Matteo - sar� fatto come lei desidera- Oh mio Dio che scena. Non avrei saputo creare di meglio. Mi tocco in preda al desiderio. Vengo. Le immagini per� intanto vanno avanti. Entriamo nel locale. Si tratta di una discoteca particolare, per persone adulte della mia et� e non si vedono i soliti ragazzini urlanti che si muovono come ossessi. Un posto di classe insomma. Inutile dire che il mio ingresso non passa inosservato e non c'� persona che non si giri a guardarmi. Mi piace stare al centro dell'attenzione, essere osservata dai maschi che incontro e percepisco sulla mia pelle questa straordinaria sensazione. Trascorriamo una bella serata ascoltando buona musica ed infine decido di andare via. Usciamo dal locale e Matteo mi segue sempre come un cagnolino. Non per niente sono la sua padrona. Ma a me piace anche stuzzicare il maschio che c'� in lui e mentre camminiamo per ritornare a prendere la mia Ferrari gli prendo la sua mano e gli faccio toccare il mio splendido sedere avvolto in quei straordinari pantaloni di lattice che indosso - Padrona- mi sussurra- non ce la faccio pi� a resistere. Lei � cos� bella- Lo bacio di nuovo e gli do il permesso di venirsene. Adoro sentirlo fremere di desiderio e per di pi� sono eccitata anche dall'aver picchiato quell'idiota di buttafuori e quindi allungo il passo. Non vedo l'ora di arrivare a casa e far l'amore con lui. E' incredibile come io riesca a percepire le sensazioni della protagonista. Sono io quella sullo schermo, anche se non riesco a muovere i fili del mio alter ego come faccio abitualmente. Eppure � tutto come nelle mie proiezioni. Ma non devo distrarmi perch� la visione mi sta prendendo completamente. Mancano infatti pochi metri prima di arrivare alla macchina che sbucano fuori dal nulla quattro loschi figuri. Uno � quello che ho picchiato prima di entrare nel locale che cammina a fatica ed ha il braccio ingessato. Anche se sono trascorsi realmente pochi minuti, nella proiezione sono passate alcune ore tanto che ha avuto tempo e modo di andare all'ospedale. Gli altri tre sono tre armadi anche loro, fisici da culturista ed altezza imponente con in mano una sbarra di ferro ciascuno. La serata sta prendendo una piacevole direzione. Guardo Matteo e gli sorrido - Tu rimani qua, tesoro che io devo sbrigare una pratica con questi idioti. Rilassati e divertiti e se non ce la fai a resistere vedendomi mentre dimostro a loro la mia forza e la mia potenza, vieni pure. Ti do il permesso di farlo. Ma non ti stancare troppo perch� quando avr� finito con questi, sar� talmente eccitata che ti far� fare l'amore in maniera splendida- Continua ad essere tutto assurdo. Io non ho pensato nulla ma il mio alter ego ha detto le stesse frasi che avrei voluto dire io. Se non sapessi di non aver rivelato mai a nessuno le mie tendenze, mi verrebbe da credere che esiste qualcuno che sta facendo una proiezione con i miei desideri e le mie voglie represse. A meno che il tecnico ... ..E' l'unico che conosce il mio segreto. No, non � possibile. Ci penser� dopo. Adesso voglio godermi la visione che si sta facendo sempre pi� interessante. Ed infatti vado tranquillamente incontro a quei tre colossi mentre il buttafuori mi indica ai suoi tre compari - E' lei la puttana che mi ha ridotto in questo stato. Ammazzatela di botte ma state attenti. Ha una forza enorme- Ha parlato strascicando le parole dal momento che non ha pi� neanche un dente in bocca ed io mi metto a ridere - Ehi scemo. Ti ci vogliono i sottotitoli per farti capire. Comunque fra qualche minuto avrai tre amici nelle stesse condizioni- Con questa frase ho praticamente dato il via alla lotta perch� i tre si lanciano contemporaneamente verso di me con le loro sbarre di ferro in mano. Il primo cerca di colpirmi frontalmente ma io gli blocco il polso con la mia mano sinistra, il secondo invece lo colpisco con un calcio in perfetto stile di karate in piena faccia, prima ancora che si renda conto che il mio piede si � librato in aria, conficcandogli il mio tacco a spillo nella sua pelle e mandandolo a volare alcuni metri pi� in la. Il terzo invece lo lascio fare. Ho visto che cercava di colpirmi con la sua sbarra nello stomaco e mi bastano i miei addominali d'acciaio per attutire il colpo senza che io abbia alcun tipo di ripercussione. Mi sono bastati pochi secondi ed i tre energumeni sono gi� nelle mie mani. O meglio, ce ne sono due in quanto uno � volato a diversi metri di distanza anche se fra qualche istante probabilmente si rimetter� in piedi, magari sanguinando copiosamente dalla faccia, non avendolo colpito in maniera estremamente potente. Ma gli altri due sono veramente nelle mie mani, e non solo in senso metaforico. Al primo ho serrato il polso e comincio a stringerglielo facendogli cadere la sbarra di ferro e le sue ossa man mano si riducono a frammenti infinitesimali. L'altro invece ha appena ritratto la sua sbarra e la guarda esterrefatto dopo che si � piegata a contatto dei miei addominali ed io ne approfitto per prendere anche lui per un braccio con la mano destra che era rimasta libera ed ora comincio a serrare la mia potente presa su di lui - Idioti che non siete altro. Avete scelto la persona sbagliata. Inginocchiatevi. Avete di fronte a voi una dea- Si inginocchiano al mio cospetto. Un po' perch� hanno cominciato a capire chi � la padrona assoluta della situazione, un po' in quanto costretti dalla morsa delle mia mani. Stringo ancora un po'. Voglio sentire le loro ossa polverizzarsi. Ed � quello che succede. Lascio la mia presa su di loro ma non si muovono. Rimangono inginocchiati mentre piangono per il dolore che ho inflitto loro. Ma non � finita. Prendo le loro teste e me le metto sotto le mie braccia. Se stringessi, i loro crani si sbriciolerebbero in mille pezzi ma voglio solo intimorirli ancora un po'. Stringo quel tanto che basta per farli respirare con difficolt� ma poi li libero. Che senso ha uccidere delle immondizie simili? Ora per� devo mantenere la mia promessa. Li faccio alzare. Sono tremanti ed uno di loro sta urinando dalla paura - Grande e grosso te la fai ancora sotto? Ma che uomo sei. Abbi un po' di dignit� - lo irrido e poi raccolgo una delle sbarre cadute e inizio a piegarla sotto gli occhi sempre pi� meravigliati dei due, fino a fare un cerchio quasi perfetto. Ne raccolgo un'altra e con quella faccio la stessa cosa cingendoci i due malcapitati che naturalmente non osano neanche ribellarsi. Poi li colpisco. Lo faccio con una precisione chirurgica di cui solo io sono capace. Due pugni ciascuno ed i loro denti dicono per sempre addio alla bocca. L'altro, come previsto, comincia a ridestarsi. Ha in faccia un buco spaventoso, ricordo del mio tacco 20 ed � talmente confuso che lo prendo per un braccio per farlo rialzare e neanche si ricorda quello che � successo. Peccato che si sia perso lo spettacolo. Ma adesso diventa protagonista. Anche per lui c'� infatti la mia stretta micidiale che gli polverizza le ossa della mano e poi del braccio destro. E' gi� provato per il calcio ricevuto e quest'altro trauma lo fa mancare del tutto. Lo lascio l� , svenuto, senza rimorso alcuno. Ed il buttafuori che fine ha fatto? Eccolo! Si � rannicchiato tremante dietro una macchina e lo prendo per il giubbetto e con nonchalance lo trascino vicino ai due che sono ancora prigionieri della sbarra che ho piegato intorno a loro. Volutamente li ho colpiti in modo che non perdessero i sensi perch� per il loro amico ho in serbo un vero e proprio colpo di teatro e voglio che assistano alla scena. Distolgo per un attimo gli occhi dallo schermo per guardarmi i pantaloni della tuta che ho indossato e scopro una grossa macchia. Mi sono bagnata le mie mutandine sporcando anche i pantaloni ed � sempre cos� quando faccio la mia ora di realt� virtuale. Quello che vive l'eroina sullo schermo lo vivo anch'io in egual misura, anche se questa volta � diverso. Sono pi� rilassata, la mia mente non deve elaborare scene nuove in continuazione, anche se il tecnico mi aveva raccomandato di pensare alla mia storia. Ma � difficile concentrarmi su quello, considerando ci� che sto vedendo e provando. Ci riprovo, ma ancora una volta la mia concentrazione vacilla perch� sullo schermo lei, io, insomma l'eroina in lattice ha abbracciato un lampione. Lo sto piegando mentre i miei muscoli guizzano potenti sotto la luce che elargisce il lampione stesso. Lo tiro sempre pi� gi�, deformando il metallo come se fosse creta tra le mani di un vasaio, fino a fargli toccare terra. Guardo il buttafuori con occhi di ghiaccio - In ginocchio, verme, se non vuoi che faccia fare al tuo corpo la stessa fine di questo lampione- gli ordino e l'uomo si prostra ai miei piedi in preda al terrore. Implora piet� , piange, trema mentre io afferro l'ultima sbarra di ferro rimasta sana ed inizio a piegare anche quella. Cingo poi con la stessa sbarra sia il buttafuori che il palo del lampione e stringo fino a legare l'uomo al palo, come se invece di una sbarra di ferro avessi per le mani una semplice corda. Compiuta l'operazione, riabbraccio il lampione facendo leva dalla parte opposta e lo riporto con la sola forza delle mie braccia a come era prima, con il buttafuori legato con una sbarra di ferro al palo del lampione a circa dieci metri di altezza. Guardo i due rimasti, ancora legati tra loro dalla sbarra,che sono rimasti ovviamente impietriti dalla mia dimostrazione di forza e sorrido loro - Avete ancora voglia di giocare con me?- dico ironicamente prendendo i loro menti ed alzandoli simultaneamente. Scuotono la testa piangendo e li riporto a terra. Questa serata sicuramente servir� loro da lezione per tutta la loro vita e decido di lasciarli l�, uniti e avvinti dalla sbarra di ferro che ho plasmato su di loro grazie alla mia forza straordinaria. Mio Dio che dimostrazione di potenza. Non ho mai pensato a creare scene del genere e sono eccitata allo spasimo. Ne ho inventate tante altre, sempre molto simili, ma questa non � farina del mio sacco. Ma Matteo dov'�? Di solito a questo punto dopo aver massacrato i cattivi di turno ho sempre voglia di fare l'amore con lui. Eccolo il mio amore che mi corre incontro e s'inginocchia ai miei piedi - E' stata magnifica padrona- mi dice ebbro di felicit� - Niente di particolare, tesoro. Ora alzati ed accendimi una sigaretta - Subito padrona- Obbedisce ad ogni mio ordine naturalmente ed immediatamente fa comparire una sigaretta che poi fatica e mettermi in bocca e ad accendermi a causa della stratosferica differenza di altezza tra noi. Ma io adoro questo enorme dislivello che esiste con mio marito che lo fa sentire ancora pi� succube di me. Gli guardo i pantaloni e sorrido vedendo una grossa macchia di sperma. Deve essersene venuto diverse volte. Vestita cos� in lattice sono talmente provocante che risveglierei anche un morto, figuriamoci il mio adorato Matteo che � talmente innamorato di me e desideroso del mio corpo da esibire un'erezione quasi perenne ogni volta che � vicino a me. Ma anch'io lo desidero fortemente e mentre aspiro voluttuosamente la mia sigaretta lo sollevo con l'altra mano e lo bacio. Siamo all'aperto, al centro della citt� , ma siamo anche in piena notte, in una strada silenziosa e deserta dove gli unici occhi sono quelli gonfi degli uomini che ho appena picchiato. Di loro non me ne frega niente, voglio mio marito e non posso aspettare di arrivare a casa. Ho voglia di fare sesso ora. Poso Matteo sul cofano di una macchina parcheggiata proprio in quel punto e lo bacio di nuovo. Mi comincio a spogliare, incurante del fatto che stiamo in mezzo ad una via, anzi se � possibile la cosa mi eccita ancora di pi�. Tolgo gli abiti anche a Matteo che nel frattempo guarda sognante la mia prorompente bellezza. E' eccitato, trema, mi desidera, tocca i miei seni e li bacia con passione ed io ricambio accarezzandolo. Ma ora basta! Lo sollevo e lo porto dentro di me. Sento finalmente la sua virilit� , la sento prepotente come ogni volta che facciamo l'amore. Ne ho bisogno e dopo diversi minuti esplodo in un orgasmo prepotente che mi sconquassa dentro, che mi fa vibrare e poi tutto ad un tratto rilassare. Anche mio marito � venuto con suo sommo piacere ed ora si aggrappa a me, completamente esausto. Quando ha eiaculato i suoi occhi sembravano quasi uscire dalle orbite per il piacere provato in quel momento. Del resto quale altro maschio potrebbe mai provare l'ebbrezza di scopare a mezzo metro da terra sollevato da sua moglie? Ma questa differenza fisica non eccita solo lui ma fa impazzire anche me che non sono una donna facile da gestire sessualmente, ma lui riesce sempre a trovare la chiave giusta per accontentarmi. Ma questo � solo il primi round. E' ancora saldamente nelle mie braccia e lo bacio ancora - Ora ci rivestiamo di corsa che ho intenzione di proseguire a casa. Sei contento piccolo?- - Immensamente padrona. Contento � dire poco. Sono felice. Felice che lei abbia provato piacere, felice che lei mi dar� la gioia di fare di nuovo l'amore con la donna pi� straordinaria dell'universo. Perch� lei, padrona, � la mia vita ed io l'amo molto di pi� della mia vita- " Ti amo anch'io Matteo. Matteo dove sei? Dove � finito mio marito?" Oh mio Dio. Mi � capitato un'altra volta. Le immagini sono scomparse ed io, non il personaggio sullo schermo, stavo gridando il mio amore a Matteo che purtroppo non � affatto mio marito. E' finita cos� anche quest'ora di realt� virtuale, ma stavolta � stato tutto diverso. Ho proseguito nella visione perch� l'eccitazione era comunque notevole e pari alle proiezioni che creo, ma ovviamente c'� qualcosa che non quadra. Se non sono stata io, di chi � questa proiezione? Il tecnico dovr� darmi una bella spiegazione e la voglio plausibile. Non capisco come tutto questo � stato possibile senza il suo zampino. Ad ogni modo � stato molto piacevole, come al solito, anche se le sensazioni sono state un po' diverse ed il mio alter ego � stato a dir poco eccezionale. Addirittura piegare un lampione con la sola forza delle mani. E' stata un'idea che a me non era mai venuta e voglio proprio sapere chi sia l'artefice, l'ideatore di questa storia e come � stato possibile che qualcuno abbia creato una proiezione con me e Matteo come protagonisti. Eccolo che entra il tecnico e lo aggredisco verbalmente - Senta lei, ma si � reso conto di quello che � successo? Voglio sapere come sia stato possibile una cosa del genere. E mi dia una spiegazione valida perch� altrimenti io denuncio la . Sono un avvocato e so quello che dico. Stasera � avvenuta una chiara violazione della mia privacy e non ho nessuna intenzione di far finta di niente- Mi fermo solo per riprendere fiato e sto per ricominciare la mia filippica ma il tecnico approfitta di questa pausa ed interviene - Lo so signorina Cortesi. So quello che � accaduto naturalmente. Ma prima di proseguire ed eventualmente arrabbiarsi come � suo diritto, mi dia il tempo di spiegarmi- - Sono tutt'orecchi- - Ora non posso perch� ho un altro cliente che devo controllare- mi dice mentre fa il suo solito lavoro togliendomi i fili dalla testa e disconnettendomi in tal modo definitivamente dalla macchina- Lei faccia intanto le sue solite cose ed appena uscir� sapr� esattamente cosa � successo. Solo qualche minuto ok?- - Ok. La mia curiosit� pu� resistere ancora qualche minuto- Gli rispondo mentre lui abbandona la stanza. Il tempo di farmi una doccia e di rivestirmi e poi scoprir� il motivo di questa anomalia. E mi auguro per lui che non c'entri nulla perch� non vorrei tirarlo in ballo. Malgrado sia a conoscenza del mio segreto � sempre cos� professionale, mai invadente, mai una parola fuori posto o peggio, un sorrisino ironico che mi avrebbe fatto imbestialire. E quindi non mi rimane che sbrigarmi. Anche se sono una donna piuttosto anomala la curiosit� fa parte anche del mio carattere, soprattutto se poi riguarda l'ossessione che mi porto appresso da una vita. Pertanto svolgo con molta pi� celerit� le solite operazioni che compio abitualmente perch� voglio sapere il motivo della strana sessione di oggi e voglio saperlo prima possibile. Fine nono episodio Continua ... ... . Per informazioni e suggerimenti inviate una mail a davidmuscolo@tiscali.it