SECONDA VITA Ottavo episodio by Davidmuscolo Tutti i personaggi e le situazioni sono frutto della mia immaginazione Mentre sto percorrendo il tratto di strada che dall'ufficio mi porta alla , ripenso mentalmente alla nuova situazione che mi sono preparato e che svilupper� poi quando mi sieder� sulla poltrona, con i fili collegati alla mia mente. Vivr� una nuova avventura con la meravigliosa Ginevra padrona assoluta del mio corpo e della mia anima, dea meravigliosa con un corpo perfetto ed una forza stratosferica. Ho strutturato questa nuova storia come al solito: il mio servilismo e la mia sottomissione nei suoi confronti, qualche cattivo che lei in abiti succinti ridurr� in poltiglia e per finire un appassionato momento di sesso. Non � che non abbia idee, anzi, la mia mente � in continuo fermento, ma non ho intenzione di cambiare tipo di storia perch� quello che amo � proprio questo. Posso variare i luoghi e le ambientazioni, il modo in cui si sbarazzer� dei cattivi ed il loro numero ma niente altro Ma mi viene anche da ripensare a quello che mi � accaduto ieri l'altro in ufficio con Ginevra. Era marted�, il giorno in cui abitualmente esco prima dal lavoro per la mia sessione settimanale di realt� virtuale, sessione che per questa settimana mi � stata spostata avanti di due giorni per motivi tecnici. Mi stavo apprestando a sistemare degli incartamenti quando lei, guardando l'orologio, mi ha detto - Biagioli, quando vuole pu� andare. Ci penso io a sistemare queste pratiche - Veramente dottoressa oggi non devo andare via prima. Se non le dispiace ho posticipato il mio appuntamento a gioved� e quindi oggi posso rimanere fino alla chiusura dell'ufficio- Si � girata verso di me, mettendosi le mani sui fianchi con aria di rimprovero - E quando pensava di dirmelo? E poi lo sa che gioved� sono io a dovermi assentare con un'ora di anticipo?- Oh mio Dio che tono autoritario. Avrei voluto inginocchiarmi davanti a lei, chiederle perdono e magari essere messo in punizione. Ma quella non era la realt� virtuale, era la vita vera e mi sono limitato a scusarmi per aver causato questo piccolo disagio assicurandole che, se fosse capitato di nuovo, avrei avuto l'accortezza di avvertirla con qualche giorno di anticipo. Ma mentre lei mi rimproverava, sia pure in modo soft, ho sentito un'eccitazione pervadermi per tutto il corpo. Non avevo solo un'erezione che � quasi scontata quando lei si rivolge a me in quel modo, ma avevo un senso di sottomissione di fronte a lei, riconoscevo la sua autorit� e la sua superiorit� nei miei confronti, e questo ovviamente, per le mie caratteristiche, mi faceva impazzire. E poi quanto era bella con la sua faccia corrucciata. Ad ogni modo non ci sono stati problemi per uscire poi stasera in anticipo. Invece chiss� lei dove andr� tutti i gioved� alla stessa ora. E' un anno che me lo chiedo. Naturalmente non ha mai fatto cenno di niente, del resto � sempre cos� abbottonata sulla sua vita privata. Non so neanche se ha una storia in questo momento. Che io sappia non � mai venuto nessuno a prenderla e la sua vita sembra essere dedicata solo ed esclusivamente al lavoro. Mi � venuto da pensare che abbia una relazione con un uomo sposato che ha libera solo la serata del gioved�. Ma non voglio pensare ad un'eventualit� del genere, anche perch� nel frattempo sono finalmente arrivato alla . Il palazzo � fatto a compartimenti stagni, ognuno dei quali ha un semaforo che, quando diventa verde, ti permette di introdurti in quello successivo, inserendo una scheda dotata di banda magnetica che � appannaggio di tutti i clienti e che deve essere inserita nell'apposita cassetta situata nei diversi punti strategici del palazzo. Si inizia con l'ingresso principale, poi c'� l'ingresso al parcheggio dove devo attendere qualche minuto perch� evidentemente c'� un altro ospite in giro, e poi c'� il mio box riservato dove posso finalmente parcheggiare la mia auto. Naturalmente � mio solo per la durata della mia sessione. Anche per uscire dal box devo attendere che il semaforo volga al verde e quindi ci sono gli ascensori. Ce ne sono quattro ed ognuno di essi porta ad una determinata ala del piano scelto. Io devo prendere il terzo da sinistra, arrivare al mio piano che � il quarto e poi fare una ventina di metri di un corridoio illuminato a giorno. Ci sono quattro porte complessivamente in questa ala del piano ed in una di queste c'� la stanza dove abitualmente mi reco per fare la mia sessione ed in pi� c'� una specie di gabbiotto dove trovo come al solito il tecnico che mi fa cenno che posso recarmi nella mia solita stanza. Del gabbiotto � visibile solo una parte, ma tutti sanno che poi all'interno di esso c'� la sala monitor dove l'uomo pu� assistere a tutte le nostre proiezioni mentali. Appena entrato nella stanza mi tolgo come al solito i miei abiti ed indosso una tuta per stare pi� comodo anche perch� io mi agito molto e soprattutto ho diverse eiaculazioni nel vedere Ginevra compiere imprese mirabolanti e poi fare sesso con me e non ho intenzione di sporcare i miei abiti piuttosto costosi. Attendo qualche minuto ed il tecnico entra nella stanza e viene dritto davanti a me. Ha in mano la solita siringa per farmi la solita puntura ma esita un po' e capisco immediatamente che c'� qualcosa che non va - Signor Biagioli- esordisce infatti- Si ricorda che le avevo detto che dovevano essere fatti dei lavori di manutenzione?- - Certo che me lo ricordo- rispondo preoccupato. Questo tizio non parla mai ma quando apre bocca ha sempre delle cattive notizie da darmi- Del resto � stato proprio lei a spostarmi il giorno della mia sessione. Ma adesso � tutto a posto, non � vero?- proseguo - Non proprio- incalza il portatore sano di cattive notizie- Vede, ci sono stati dei problemi agli ospiti che l'hanno preceduta ed � mio dovere avvertirla- - Di che si tratta?- sospiro sempre pi� preoccupato - Succede che sullo schermo possono apparire delle cose che non siano proprio identiche a quelle che lei sta sviluppando con la mente- - Ma come?- lo interrompo- Io voglio vedere e sentire quello che io penso. Altrimenti non ha alcun senso fare una cosa di questo genere se non corrisponde ai miei desideri. Lei capisce vero?- - Certo che capisco signor Biagioli. Adesso per� stia tranquillo. Se lei non dovesse gradire questa sessione la le offrir� una sessione omaggio. Quello che � importante � che lei prosegua con le sue proiezioni mentali anche se ci dovessero essere dei problemi e che naturalmente non si agiti troppo se non dovesse vedere quello che aveva in mente. Si goda comunque quest'ora ed a fine seduta ne riparleremo. Ok?- - Ok- faccio poco convinto. Io sullo schermo voglio essere il marito di Ginevra, voglio vederla compiere imprese mirabolanti, dominarmi, fare delle impressionanti esibizioni di forza, sconfiggere i cattivi a suon di sganassoni e poi sollevarli facilmente terrorizzandoli. Qualunque altra cosa mi appaia non so che farmene. Ad ogni modo il tecnico va avanti nel farmi la puntura, collega i fili dalla macchina alla mia mente e poi si dilegua facendomi un sorriso per tranquillizzarmi lasciandomi quindi perplesso davanti allo schermo. Si spegne la luce nella stanza ed il display accanto allo schermo inizia il suo conto alla rovescia. Ci siamo. Ecco la signora Ginevra che mi appare, la mia bellissima padrona, pi� splendida che mai. Ma non � quello che sto pensando io per�. Il tecnico aveva ragione, ci sono dei problemi. Sullo schermo appaiono delle cose differenti rispetto a ci� che la mia mente aveva intenzione di elaborare. Per� Ginevra � proprio lei, altissima come mi piace immaginarmela, ma vestita in maniera differente. Indossa un abito rosso molto corto e molto sensuale ed � comunque meravigliosa, ma non � la mia proiezione. Ed io dove sono? Non riesco a sentire nessuna sensazione. E poi dove si trova Ginevra? Sembra una casa bellissima ma � diversa da quella che io ho sempre creato. Non riesco a sentire i suoi pensieri e mi sembra di stare assistendo ad un film. Il tecnico mi aveva anche detto di non agitarmi e continuare ed � quello che ho intenzione di fare. La visione prosegue ed un tipo entra nella stanza. Si tratta di un uomo molto alto ed atletico ma comunque notevolmente pi� basso della mia giunonica Ginevra. Chi cavolo � questo? Si inginocchia al cospetto di mia moglie e poi le porge un telefono. Non so se ha senso continuare a chiamarla in questo modo, in ogni caso la signora Ginevra afferra il telefono. Dal suo volto si evince che � arrabbiata, molto arrabbiata - E' Matteo per caso?- domanda all'uomo ancora prostrato ai suoi piedi. Meno male. Anche in questa storia esisto anche se continuo a non avvertire alcuna sensazione - No padrona. Ma � meglio che lei risponda- Non ci capisco nulla. Perch� l'ha chiamata padrona? Ad ogni modo risponde al telefono e dall'altro capo si sente distintamente una voce. Sembra proprio di stare al cinema a vedere il proprio personaggio preferito - Abbiamo tuo marito. Prepara dieci milioni di euro se vuoi rivederlo intero. Ci rifaremo vivi noi per la consegna dei soldi- Oh mio Dio, mi hanno rapito. E quanto valgo! Dieci milioni di euro ... Sto cominciando a prenderci gusto. La signora Ginevra sembra affranta a questa notizia - Non fate alcun male a mio marito ed avrete i soldi che avete chiesto. Se gli torcete anche un solo capello io vi giuro che trascorrer� il resto della mia vita a cercarvi e quando vi trover� vi uccider� spezzando le vostre ossa una ad una fino a che non rester� niente di sano in voi. Non � una minaccia, � una promessa e sappiate che io mantengo sempre le mie promesse- - Stai tranquilla. Tu paga e non gli accadr� niente- risponde la voce dal telefono e poi si sente chiaramente il clic dell'interruzione della telefonata. Mia moglie restituisce il telefono all'uomo e poi gli fa cenno di rialzarsi. - Ora vammi a prendere il mio computer portatile. Di corsa- - Subito padrona- risponde l'uomo che dopo pochi secondi ritorna con un portatile e lo mette sul tavolo. Cerco di capire chi sia l'uomo che chiama la mia Ginevra, ma la sua faccia non mi dice nulla. Per me � un perfetto sconosciuto. Ad ogni modo lei apre il portatile e dopo pochi secondi si visualizza una mappa della citt� ed una luce che lampeggia. Deve essere una specie di localizzatore satellitare e Ginevra deve essere soddisfatta perch� il suo bellissimo volto si apre ad un sorriso. Richiude il portatile ed inizia un provocante spogliarello. Ma che sta facendo? Che spettacolo per�! E' rimasta in perizoma e mostra un sedere perfetto, uguale a quello che io le attribuisco nei miei pensieri, visto che dal vero non ho mai avuto l'opportunit� di vederlo. Ora per� si riveste. Era solo un cambio di abiti. Opta comunque per un jeans elasticizzato che delinea in maniera perfetta le sue forme. Mica male. Anzi, comincio ad essere eccitato. Infila il jeans dentro a dei stivali col tacco basso e poi si mette una canotta nera, anch'essa elasticizzata che fa del suo seno dritto l'ottava meraviglia del mondo. Ha quindi una mise casual che io nelle mie proiezioni non le faccio mai indossare ma sta ugualmente d'incanto. Forse ha intenzione di stare comoda per ci� che ha intenzione di fare. In ogni caso ormai mi lascio trasportare da questa visione cercando di non chiedermi pi� cosa sta accadendo. Mi � ormai chiaro che non sono io a mandare sullo schermo queste situazioni, ma sono ugualmente incuriosito e voglio proprio vedere che succeder� , anche perch� quello che vedo, in fondo non mi dispiace affatto. Ginevra intanto si guarda allo specchio, si lega i capelli e poi scende le scale di questa grande casa e subito accorre un gran numero di uomini che s'inginocchiano ai suoi piedi. E questi chi cavolo sono? - Miei devoti schiavi- esordisce- Hanno rapito mio marito Matteo ed hanno chiesto un riscatto. Ecco spiegato il motivo del suo inspiegabile ritardo. Hanno fatto un grave errore per�. Dovete sapere che io gli ho inserito un chip sottocutaneo perch� sapevo che c'era il rischio che potessero rapire l'unica persona che mi sta veramente a cuore. D'altronde sono ricchissima e questa eventualit� era da tenere in considerazione. Grazie al chip ho scoperto dove tengono prigioniero mio marito ed ora vado a liberarlo. Quanto a voi, proseguite nei vostri lavori domestici e fate le cose per bene se non volete che al mio ritorno debba sfogare la mia rabbia proprio con voi- Schiavi? Ma come � possibile? Io non ho mai pensato a schiavi come contorno delle mie storie. Ma intanto Ginevra afferra per il collo due di questi uomini, tutti di dimensioni considerevoli, e li alza con una naturalezza impressionante - Sono stata chiara schiavi?- termina quindi. Mio Dio che dimostrazione di forza e di autorit� . Me ne vengo mentre vedo i due colossi contorcersi inutilmente senza riuscire a smuovere la ferrea presa di Ginevra. Rimane ancora qualche secondo in quella posizione poi getta i due ad una decina di metri di distanza. Nessuno fiata, nessuno osa alzarsi e lei esce da quella casa sculettando in maniera decisamente provocante. Questa storia mi sta piacendo sempre di pi� anche se non � la mia. E' questa la cosa assurda. Anche in questa storia io sono sposato con Ginevra e lei � un'amazzone alta due metri dotata di una forza immensa. Ma lo svolgimento della trama � completamente diverso. E' come se qualcuno che fosse a conoscenza della mia fissazione abbia ideato una nuova storia con gli stessi personaggi ma con qualche differenza e con qualche aggiunta come ad esempio gli schiavi. Sullo schermo intanto le immagini si susseguono. La signora Ginevra ha preso dal suo garage privato una vettura ed ha iniziato a guidare. Non si tratta della solita Ferrari che le faccio guidare io ma di una Bentley Continental GTC. Niente male davvero. Con un telecomando apre il cancello della villa e s'immette in una strada. Guida per alcuni minuti osservando su un display il segnale che le da il microchip e si ritrova poi in una strada in aperta campagna. E' proprio come nelle storie da me inventate. I tempi morti vengono praticamente eliminati per non sforare i sessanta minuti della sessione ed infatti in pochi minuti si � ritrovata dalla caotica citt� alla campagna pressoch� deserta. Trascorrono una manciata di secondi e Ginevra ferma la lussuosa vettura e ne scende con la sua consueta grazia. Da lontano s'intravvede un casolare in mezzo al verde e lei s'incammina a piedi in quella direzione. Arrivati a poche decine di metri dal casolare, la signora Ginevra inizia a farsi pi� guardinga. Per fortuna c'� una vegetazione piuttosto rigogliosa e pu� avvicinarsi senza essere notata. A guardia del casolare ci sono due uomini armati che stanno parlando tra di loro e Ginevra, dopo aver studiato per alcuni secondi la situazione, decide di passare all'azione. Con una velocit� impressionante sbuca davanti ai due malcapitati e, mentre afferra il collo di quello alla sua sinistra, fa partire un calcio di una violenza inaudita verso quello di destra che vola letteralmente come se fosse dotato di ali. L'uomo ricade facendo un tonfo sordo, con il volto completamente sporco di sangue ad una decina di metri di distanza, esanime. La signora Ginevra neanche si � interessata di dove sia andato a finire l'uomo. Evidentemente con la sua grande padronanza delle arti marziali e la perfetta conoscenza dei suoi mezzi sapeva gi� prima di colpirlo, come poi l'avrebbe ridotto. Ma adesso la sua attenzione � tutta su quello a cui ha afferrato il collo e che lentamente inizia a sollevare mentre l'uomo si fa paonazzo in volto. E' una scena che ho creato decine di volte per la signora Ginevra e che ogni volta mi dona una grandissima erezione che spesso mi porta all'eiaculazione, ma ora non sono io il regista di questo film. Continuo ad essere sbigottito ma la trama mi piace da morire e mi concentro sulla visione. La mia splendida amazzone intanto sorride ironica all'uomo che sta sollevando senza il minimo sforzo e che dovrebbe essere uno dei miei rapitori - Adesso io e te facciamo un bel gioco. Tu non puoi parlare in quanto le mie dita ti stanno comprimendo le corde vocali. Puoi solo fare si o no con la testa e quando io ti far� una domanda tu agiterai la tua testolina. Oppure muoverai le tue mani. E ricorda che ti far� ogni domanda una volta sola. Se non dovessi rispondermi immediatamente io ti stacco la testa dal collo. Come vedi � tutto molto semplice. Vogliamo iniziare questo gioco?- L'uomo fa cenno di si con la testa. Ovviamente. E' visibilmente terrorizzato. E non potrebbe essere altrimenti considerando la posizione in cui si trova, sollevato con una mano sola da una bellissima donna che continua a sorridergli ironicamente ma che possiede gli occhi gelidi di una leonessa alla quale hanno appena toccato il cucciolo. E se penso che il cucciolo dovrei essere io, mi sento morire dalla felicit� . - Molto bene- prosegue la signora Ginevra - Allora dimmi, quanti uomini ci sono all'interno di questa baracca?- Il rapitore fa cenno con le mani che sono tre e la bellissima dea approva e continuando con le sue domande viene a sapere che Matteo, cio� io, si trova semplicemente dentro una stanza che comunica con una sala pi� grande dove ci sono appunto gli altri tre rapitori che si stanno rilassando giocando a carte. Tutti naturalmente armati. - Perfetto. Adesso il nostro gioco � terminato- conclude la splendida Ginevra ed accompagna la frase con un tremendo pugno sul fianco - Fa male vero? Non � niente. Ti ho solo rotto alcune ossa. Peccato che tu non possa gridare e lamentarti. Adesso passiamo alla faccia. Ho proprio voglia di darti una ripassatina ai connotati. Tanto, considerato il tuo aspetto, non puoi peggiorare di molto- Questa volta il pugno della signora Ginevra va a colpire il volto del rapitore. E' qualcosa di micidiale. E' probabilmente l'ultimo stadio prima di un colpo mortale e l'uomo subisce quel cazzotto senza aver la possibilit� di fuggire, di evitarlo, stretto com'� dalla micidiale morsa della mia padrona. Se lo vede venire addosso e devono essere stati attimi di terrore per lui. Schizzi di sangue volano dappertutto, imbrattando anche la canotta di mia moglie, ed i denti cadono uno ad uno come in un effetto domino. Il rapitore reclina la faccia ormai svenuto e la signora Ginevra lo guarda con disprezzo lanciando anche lui a diversi metri di distanza. E' accaduto tutto senza che sia stato fatto il minimo rumore tranne il bisbiglio della voce della mia padrona e gli altri tre rapitori che sono all'interno del casolare sicuramente non si sono accorti di nulla. Ma ora tocca a loro. Osserva la porta chiusa. E' una tipica porta di legno massiccio, di quelle che per sfondarle devi usare un ariete o un'ascia. A meno che non si hanno i muscoli d'acciaio che possiede mia moglie. Si mette di fronte ad essa e poi sferra un calcio di una violenza unica all'indirizzo di quella porta. Che spettacolo! Cede non solo la porta che va letteralmente in frantumi, ma i cardini e addirittura parte del muro che la conteneva, ritrovandosi cos� di fronte agli altre tre rapitori che, seduti ad un tavolo lontano una ventina di metri, stanno effettivamente giocando a carte. Gli uomini sono a bocca aperta senza capire cosa sia accaduto. Forse un terremoto. Non percepiscono nemmeno il pericolo perch� hanno le armi posate sullo stesso tavolo su cui stanno giocando e non le imbracciano. Solo quando distinguono la straordinaria sagoma della signora Ginevra si rendono conto che un'intrusa ha fatto irruzione nella baracca dove tengono prigioniera una persona rapita e si alzano di scatto per afferrare le loro armi automatiche. Ma adesso in lontananza s'intravvede anche la mia figura e, come per incanto, comincio a percepire le sensazioni che mi attanagliano. Ho paura e sto tremando, ma ho intravvisto mia moglie fare il suo ingresso nella baracca dove sono prigioniero e questo mi ha tranquillizzato di colpo. So che adesso lei far� polpette di questi malviventi e mi liberer� . Perch� in effetti sono legato come un salame ad una sedia ed ho le manette ai polsi come se fossi in arresto. Finalmente sono riuscito a percepire le sensazioni. E' accaduto solo quando lo schermo mi ha inquadrato e quello sono io, non c'� dubbio. Anche se qualcosa di differente ho. I capelli sono pi� lunghi ad esempio. Di solito li ho molto corti per comodit� ma in questo caso li ho di lunghezza media. E non mi stanno mica male. E' come se qualcuno facesse una proiezione di me dipingendomi come pi� gli aggrada. Ed � strano anche il modo in cui assisto alle scene che si susseguono sullo schermo. Di solito anche se l'eroina � naturalmente Ginevra, tutto � visto secondo la mia ottica. In questo caso invece sembro solo uno spettatore e la scena � imperniata sulla visione di Ginevra. Ad ogni modo abbandono questi pensieri perch� sullo schermo proseguono le scene e sono molto eccitanti, dal mio punto di vista. La signora Ginevra infatti ha appena visto i tre uomini che stanno per prendere le loro armi, fa una breve rincorsa e poi spicca un salto con un perfetto stile di kung-fu e va ad abbattersi in modo spettacolare su uno dei tre rapitori prendendolo in pieno volto e distruggendogli i lineamenti del viso. Meraviglioso. Che spettacolo di potenza e agilit� . Gli altri due le sono vicino ed ormai per lei � un gioco da ragazzi. Con una gomitata abbatte quello alla sua destra e poi per evitare che possa scappare gli mette un piede sul corpo mentre quell'altro, pur essendo ancora in possesso dell'arma, non pu� sparare visto che sono a stretto contatto e prende l'arma come una mazza e colpisce la mia padrona in pieno stomaco. Ma ci vuole ben altro per fare male alla mia dea che ride in faccia all'uomo. Una risata sinistra, lugubre che mi fa venire i brividi. Mia moglie prende infatti l'uomo per il braccio che � in possesso dell'arma e glie lo gira spezzandoglielo. Ora si china in due il rapitore, il dolore deve essere lancinante ma la mia padrona non ha alcuna intenzione di lasciargli il braccio - Avete osato toccare una persona che mi appartiene- dice rivolgendosi ai due che tiene saldamente sotto il suo controllo, uno col piede e l'altro con la mano- E quando qualcuno sfiora una qualunque cosa che � di mia propriet� io mi arrabbio e se io mi arrabbio non resta niente di sano in coloro che hanno avuto l'ardire di fare una cosa del genere- e conclude la frase sferrando un potente colpo col taglio della mano all'indirizzo del tavolo sul quale stavano giocando a carte i rapitori riducendolo in mille pezzi. Ora si che hanno capito con chi hanno a che fare. Chiedono piet� , dicono che non sapevano, piangono e soprattutto sono terrorizzati. Ma non sanno che la mia padrona � come il mamba, il terribile serpente che viene attirato dall'adrenalina rilasciata dalla paura che infonde agli uomini. Ed infatti la signora Ginevra gode nel vedere i malfattori terrorizzati, e pi� questi lo sono, pi� cresce la sua voglia di incutere timore e di far loro del male e punirli per le loro malefatte. Mentre la sua mano sinistra � ancora ferrea sul braccio di uno dei rapitori, con la destra sta per preparare un pugno. Vedo ancora nei suoi occhi un lampo che mi spaventa e poi osservo il suo pugno partire e quando questo arriva, i contraccolpi sono micidiali. La faccia dell'uomo � praticamente irriconoscibile ed anche in questo caso i denti vengono sputati uno ad uno. E' ancora cosciente per� e la signora Ginevra decide di evitargli ulteriori sofferenze. Se lo carica sulle spalle e poi lo solleva con le due braccia tese per poi gettarlo addosso al muro che dista una quindicina di metri, con una violenza inaudita. L'uomo lascia una scia di sangue sul muro bianco e poi ricade sul pavimento. Tutto con una semplicit� ed una facilit� disarmante. Ne � rimasto uno che � ancora tenuto saldamente per terra dal piede di mia moglie. Ha provato diverse volte ad alzarsi mentre la mia padrona si dedicava al suo compare, ma ovviamente i suoi sforzi sono risultati inutili. La signora Ginevra lo tira su prendendolo per la camicia - Allora ti sei divertito?- ironizza all'indirizzo dell'uomo che ancora perde parecchio sangue dal naso per via della gomitata precedente e che � completamente paralizzato dal terrore- Dimmi, hai una preferenza? Vuoi che cominci a romperti le ossa delle braccia o vuoi che inizi invece dalle gambe?- - Piet� , non mi uccida- piange il rapitore che ormai � ben conscio della potenza distruttrice che sprigiona dalle braccia e dalle gambe di mia moglie - E chi ha parlato di ucciderti? Semplicemente non camminerai pi� per il resto della tua vita se non aiutandoti con un bastone e le tue mani saranno in grado a malapena di reggere un palloncino- prosegue la mia padrona e per dimostrare che quello che sosteneva non erano semplici minacce, afferra una mano dell'uomo e la stritola con la sua stretta senza eguali. L'uomo urla, continua a piangere, ma sa anche che non pu� fare niente. Ha sfidato una dea ed adesso deve fare i conti con lei. La signora Ginevra lo tiene fermo con una mano e con l'altra lo prende per il collo del piede sollevandolo come se fosse una mazza da golf, con la faccia del rapitore a trenta centimetri da terra. Lo fa dondolare continuamente e l'uomo � in preda ormai al panico totale. Chiude gli occhi mentre mia moglie cammina tranquillamente per la grande stanza di quel casolare sorreggendolo sempre per un piede. Arrivata in prossimit� del muro dove pochi istanti prima ha lanciato il suo compare, lo fa ondeggiare ancora pi� velocemente e quindi lo fa sbattere contro il muro. Continua a piangere ed a chiedere piet� il rapitore ma la mia padrona � come il mamba e questo non fa altro che accrescere la sua eccitazione ed infatti concede il bis mandandolo di nuovo contro il muro che � ormai completamento coperto da scie di sangue. Sta per svenire ormai il malcapitato, ma la signora Ginevra ancora non ha terminato. Poggia la testa dell'uomo a terra e poi torce con ferocia il piede dell'uomo che prima manda un urlo lancinante e poi per sua fortuna sviene. La mia padrona ha mantenuto la promessa e quell'uomo camminer� soltanto aiutandosi col bastone. Ora sono tutti svenuti ed io, o forse dovrei dire il Matteo che � legato ad una sedia, sto aspettando che lei venga a liberarmi. Ed infatti si avvicina. Dio quanto � bella. Mentre cammina verso di me si scioglie i capelli che fa ondeggiare ad ogni passo e mi sorride sempre di pi� man mano che si avvicina. Arrivata vicino alla sedia spezza le corde che mi tengono legato alla sedia. Adesso le percezioni sono come quelle solite. Riesco a captare il suo profumo che m'inebria e mi eccita ulteriormente, come se non bastasse tutto quello che ho appena ammirato che mi ha fatto venire gi� due volte. Mia moglie intanto prosegue nella sua opera per liberarmi. Ci sono ancora le manette - Padrona, le chiavi delle manette ce l'ha uno dei tre che ha appena picchiato- le dico. Ma sarebbe pi� esatto sostenere che sono frasi uscite dal personaggio sullo schermo. Io non ho pensato nulla e comunque per me in questo momento � la stessa cosa. Sono completamente in simbiosi con l'altro Matteo. Lei intanto mi sorride - E pensi che io abbia bisogno delle chiavi per aprire queste manette? E' semplicemente ferro, e per me il ferro ha la stessa consistenza che per te pu� avere la carta velina- mi dice sempre sorridendomi ed afferrando le manette che ho dietro la schiena. Sono voltato e non riesco ad assistere alla scena ma lo schermo invece mi aiuta e vedo le manette cominciare ad allargarsi grazie alla sua pressione fino a lasciarmi libera una mano per poi compiere la medesima operazione sulla parte che contiene l'altro mio polso. Compiuto questa strabiliante dimostrazione di forza, viene davanti a me per proseguire la sua pressione su quel pezzo di ferro. Le mani d'acciaio della mia padrona continuano a piegare il ferro fino al punto di spezzarlo in due. Sono estasiato ma non meravigliato pi� di tanto. Conosco la sua forza immensa ma a lei piace dimostrare la sua potenza in continuazione. Ora siamo di fronte uno all'altra finalmente. Mi solleva per mettermi in piedi sopra la sedia e poi mi bacia appassionatamente - Nessuno pu� toccarti. Tu sei mio- mi sussurra. Sono felice. Le sensazioni che ha il Matteo dello schermo sono anche le mie. Poi per� cambia espressione. Mi riprende per i fianchi con le sue mani e mi fa scendere dalla sedia e quindi alza il braccio destro e mi molla un manrovescio che mi fa letteralmente volare. Non capisco il motivo ma sento il dolore proprio sulla mia pelle. E sento anche lo sgomento e l'impotenza. Piango. Piango per il dolore che mi ha procurato lo schiaffo ovviamente, ma piango anche per la paura di aver fatto qualcosa di sbagliato, di aver deluso la mia padrona, l'unica ragione della mia vita. Lei si avvicina a me ed io m'inginocchio ai suoi piedi - Mi perdoni padrona, qualunque cosa io abbia fatto- le dico. Lei fa cenno con il dito di rialzarmi e poi mi afferra per il mento e mi alza fino a portarmi alla stessa altezza del suo stupendo viso - Ti avevo ordinato di portare con te un paio dei miei schiavi quando esci di casa e tu hai disatteso un mio ordine categorico. Con loro forse non saresti stato rapito. Quando torneremo a casa penser� alla punizione che dovr� darti riguardo a questo. Ci sono obiezioni?- Ho paura. La guancia sul quale si � abbattuto lo schiaffo di mia moglie sembra quasi che mi vada a fuoco ma debbo risponderle e lo faccio piagnucolando - No padrona! Tutto quello che lei far� sar� giusto. La prego solo di perdonarmi. Non ce la faccio a sentirmi il suo rancore addosso- Mi lascia andare gi�. La sua espressione � cambiata nuovamente ed ora mi guarda con quella dolcezza mista a risentimento di cui solo lei � capace - Non sar� quello sguardo da cane bastonato a farmi cambiare idea. Punizione ho detto e punizione sar� . Ma tutto questo quando arriveremo a casa. Adesso le mie intenzioni sono ben altre- mi dice chinandosi e riponendo un'altra volta la sua bocca sulla mia. Che meraviglia baciare una donna del genere. E mentre ci baciamo mi sbottona la camicia e poi la cinta dei pantaloni. Vuole fare l'amore la mia dea ed io sono gi� pronto per offrirle ci� che lei esige. Si toglie la canotta che indossa ed i suoi meravigliosi seni vengono alla luce del sole in tutta il loro splendore. Mi ordina di baciarli. Sono duri, d'acciaio come tutto il resto del suo corpo, ma � un acciaio caldo ed io mi getto tra quelle meraviglie con un insaziabile voluttuosit� . Si toglie anche il jeans elasticizzato e rimane con il suo minuscolo perizoma a coprire le sue nudit� . Si gira e chinandosi a causa della differenza d'altezza, strofina il suo sedere sul mio cazzo ed io non mi raccapezzo pi�. Torniamo a baciarci e poi delicatamente mi fa scivolare per terra e si mette sopra di me. Ci togliamo anche gli indumenti intimi e quindi finalmente percepisco l'estasi. Sono dentro di lei e quello � il mio paradiso personale. Me ne vengo pi� volte ed ogni volta mi bastano solo pochi minuti per avere una nuova erezione. Ma come tutte le volte che ho la fortuna di fare l'amore con la mia padrona non mi interessa il mio godimento bens� il suo e quando lei arriva all'orgasmo la mia felicit� � totale. Si toglie da sopra di me ma prima mi accarezza e mi sorride. So che quando arriveremo a casa mi aspetta la giusta punizione, ma adesso non ha importanza. Niente altro � importante nei momenti in cui facciamo l'amore e nei momenti che lo precedono e che lo seguono. La guardo rivestirsi con occhi sognanti, pieno d'amore nei suoi confronti ma poi le immagini si spengono pian piano, come ogni volta. E' terminata la mia ora di sessione. Ma stavolta molte cose sono state diverse ed io non riesco a comprendere. Non � stato certo il piacere a mancare. Sono venuto diverse volte, tutte con il massimo piacere, ma per buona parte della storia non sono riuscito a percepire nulla di me stesso. E' ovvio che questa non � una mia proiezione, ma allora come � possibile che la situazione che si � dipanata sullo schermo avesse gli stessi connotati di quelle che io invento? La stessa dinamica ma soprattutto la stessa Ginevra, bella, forte e dominatrice nei miei confronti ma allo stesso tempo capace di sentimenti e dolcezze. E' assurdo tutto questo. Il tecnico dovr� darmi una spiegazione e la voglio plausibile. Per quanto riguarda poi la storia che avevo creato per oggi, non c'� nessuna similitudine con questa alla quale ho appena assistito e non riuscivo neanche a concentrarmi, preso com'ero dalle situazioni comunque molto intriganti che si verificavano sullo schermo. Eccolo che entra il tecnico e prima che io possa fargli una domanda, lui mi anticipa - Signor Biagioli, si � verificato uno spiacevole inconveniente- - Me ne sono accorto- rispondo anche un po' acido- e vorrei sapere esattamente cos'� successo- - Solo qualche minuto di pazienza ed avr� la sua spiegazione. Quando lei uscir� dalla stanza sapr� cos'� accaduto- prosegue togliendomi come al solito i fili dalla testa per poi avviarsi verso l'uscita a passo spedito- Ora mi scusi che ho una cosa urgente da fare. Qualche minuto e poi capir� - Il tecnico esce ed io mi alzo dalla comoda poltrona completamente smarrito. Non mi rimane che aspettare pochi minuti e finalmente potr� avere una spiegazione. E non so perch� ma sento il mio cuore che si agita prepotente nel petto come in preda ad una strana emozione. Fine ottavo episodio Continua ... ... .. Per informazioni e suggerimenti inviate una mail a davidmuscolo@tiscali.it