SECONDA VITA Quarto episodio by Davidmuscolo Tutti i personaggi e le situazioni sono frutto della mia immaginazione I venti uomini che mi trovo di fronte si dispongono a semicerchio. Si tratta dei pi� grossi campioni di arti marziali esistenti nella mia citt� . Ognuno di loro � un fenomeno in una precisa specialit� , ma malgrado questo, e malgrado siano venti contro una, se la stanno facendo sotto dalla paura. Li vedo tremare nelle gambe perch� sanno benissimo che contro di me non hanno alcuna possibilit� di uscire vittoriosi ed anzi, mi appresto a dar loro per l'ennesima volta una dura lezione. Perch� quella che hanno di fronte � la donna pi� forte del mondo. Modestamente. Ma forse dovrei dire l'essere vivente pi� forte del mondo, in quanto non esiste nessuno, uomo o animale, che possa avvicinarsi alla mia potenza. E questi venti campioni non riusciranno nemmeno ad impegnarmi. Do il via e otto di loro cercano di bloccarmi le braccia disponendosi quattro da una parte e quattro dall'altra mentre altri due vengono davanti a me contando sul fatto che ho le braccia bloccate per colpirmi violentemente allo stomaco. Li lascio fare. Sono due colossi che potrebbero uccidere un toro a mani nude, ma i loro colpi a me fanno soltanto il solletico e sono loro invece a contorcersi dal dolore perch� il mio corpo � come se fosse scolpito nell'acciaio. Decido di passare all'azione e mi basta alzare le braccia per sollevare gli otto energumeni che si trovano appollaiati attorno ad esse. E' una prova di forza straordinaria, ma per me � solo una sciocchezza e ruoto le mie braccia spedendoli una decina di metri lontano, addosso al muro che ho fatto preventivamente rivestire di uno speciale materiale per attutire i colpi. Gli otto uomini infatti volano attraverso la palestra ma ricadono poi per terra complessivamente illesi. I dieci che sono rimasti stanno ovviamente tremando dalla paura. Sanno che se volessi potrei ucciderli tutti senza neanche sforzarmi troppo. Sanno anche che non possono fuggire perch� in quel caso allora si che mi arrabbierei veramente e sono costretti, loro malgrado, a disporsi in posizione di combattimento. Adesso posso sciorinare la mia maestria in tutte le arti marziali e mi libero di loro ad uno ad uno colpendoli ognuno con una tecnica diversa. Karate, judo, kick-boxing, kung-fu, savate e krav Maga non hanno segreti per me. Con la straordinaria velocit� ed abilit� che mi contraddistingue, in pochissimi secondi i dieci campioni sono ai miei piedi, incapaci di rialzarsi. E per fortuna che indossano tutti dei caschetti protettivi altrimenti i guai per loro sarebbero potuti essere ben peggiori. Ma ora mi avvicino maestosa verso gli altri otto che nel frattempo si sono rimessi in piedi. Con loro non c'� bisogno di dar sfoggio della mia abilit� nelle arti marziali. Mi basta prenderne un paio che peseranno solo un quintale a testa, sollevarli con estrema facilit� , e poi scaraventarli addosso agli altri che cadono come se fossero birilli. Ne rialzo un paio per volta e tenendo ferme le loro mani con la mia possente presa comincio a schiaffeggiarli. Mentre faccio questo, la mia mano si stringe sempre di pi� fino a farli urlare dal dolore. E' solo per pochi secondi, ma per loro deve sembrare un'eternit� . Quando mi rendo conto che non potrebbero sopportare altro dolore li lascio e do loro un ultimo ceffone che li manda di nuovo verso il muro, per poi ricadere con un tonfo sordo. Ripeto l'operazione anche con gli altri che non possono opporre la minima resistenza al mio strapotere e quando ho terminato, i venti colossi sono tutti piangenti ai miei piedi. Naturalmente non ho voluto infierire anche se questi venti sono tutti miei schiavi e posso disporre di loro a mio piacimento. Io per� sono una padrona tollerante ed inoltre mi servono integri per i miei bisogni, pertanto mi accontento di vederli inginocchiati e di ribadire, semmai ce ne fosse bisogno, la mia assoluta superiorit� nei loro confronti. Ordino a loro di baciarmi i piedi, cosa che fanno ovviamente di buon grado. Nessuno osa fiatare. L'unica cosa che possono fare � singhiozzare in quanto a loro la parola in mia presenza non � concessa a meno che io non dia loro il permesso di farlo. Eppure mi amano totalmente ed incondizionatamente, pronti anche a gettarsi nel fuoco se glie lo ordinassi, solo per darmi piacere. D'altronde quale uomo potrebbe non amarmi in questo modo? La mia bellezza � tale che ogni uomo si senta irrimediabilmente attratto da me e farebbe qualsiasi cosa pur di far parte della mia schiera di schiavi. Io per� li scelgo solo in base alla loro possanza, escludendo tutti gli altri che non sarebbero in grado di reggere le mie sedute di allenamento giornaliere. Non che questi mi impegnino in modo particolare, ma almeno sono resistenti. Nel frattempo i miei schiavi sono ancora tremanti ai miei piedi e questo mi procura un piacere unico che sfocia in un vero e proprio orgasmo, come tutte le altre volte che si verifica una situazione del genere. Ma ancora non ho terminato i miei consueti allenamenti perch� ora � il momento di scaldare i miei muscoli d'acciaio. Ne faccio alzare una diecina e ordino loro di andarmi a prendere un bilanciere precedentemente preparato apposta per me. In dieci, disponendosi cinque da una parte ed altrettanti dall'altra, riescono a malapena a sollevare il bilanciere sul quale sono caricati diversi quintali e lo portano vicino a me - Ora osservate bene cosa fa la vostra padrona- dico loro alzando quel peso stratosferico con facilit� e naturalezza con una sola mano. E' in effetti troppo leggero per me. Do l'ordine di caricare altri chili, ma il peso risulta poco pi� di una sciocchezza. La mia forza � straordinaria , tutto � straordinario in me. Dalla mia altezza, visto che supero abbondantemente i due metri, alla mia intelligenza. Ma dove eccello � proprio nella forza fisica, oltre che naturalmente in ogni tipo di sport io pratichi, a cominciare dalle arti marziali che conosco tutte e che pratico alla perfezione. Afferro intento un altro bilanciere dello stesso peso del primo ed inizio a fare svariate ripetizioni sotto gli occhi ammirati ed adoranti dei miei schiavi. Dopo un centinaio, qualche goccia di sudore comincia a scendermi dalla fronte. Adesso sto iniziando a divertirmi. Rimango un'altra ora ad allenarmi con i pesi, con i miei schiavi sempre in religioso silenzio, quasi ipnotizzati dalla mia esibizione. Conoscono molto bene la mia forza sovrumana visto che ogni giorno sono parte integrante del mio allenamento e che spesso mi diverto a picchiarli per ricordar loro chi comanda, ma rimangono ogni volta allibiti e soprattutto eccitati. Il mio show con i bilancieri li ha mandati tutti in visibilio e mi guardano sbavando di desiderio. Finito il mio allenamento mi dirigo davanti allo specchio. I miei muscoli sono tirati alla perfezione, ma tutto in me � perfetto, fino al pi� piccolo dettaglio - Ora andate a fare le vostre mansioni- ordino ai miei schiavi che prontamente si alzano per obbedirmi, anche quelli con cui ho calcato un po' la mano e che camminano barcollando vistosamente. Se qualcuno osasse non accettare uno qualunque dei miei ordini, la mia ira si abbatterebbe su di loro. Ma naturalmente questo non accade mai. Hanno il terrore di me e nello stesso tempo mi adorano totalmente e mai si sognerebbero di discutere, o peggio, di non eseguire un mio ordine. Le loro mansioni non sono particolarmente gravose. Si tratta semplicemente di svolgere tutte le faccende domestiche della mia grande villa. A coordinarli tutti ci pensa l'uomo che mi sta ammirando estasiato sulla porta della mia palestra personale: mio marito. Il destino � stato di una generosit� senza limiti con me. Mi ha donato tutto e sin da piccola ho sempre avuto una marcia in pi� rispetto a chiunque. Ero pi� alta, pi� bella, pi� forte e pi� intelligente non solo dei miei coetanei, ma anche di chiunque con il quale entravo in contatto. Gi� a dieci anni ero notevolmente pi� forte di un uomo molto robusto. Ma non mi sono adagiata. Ho sviluppato tutte le mie doti fino ad arrivare ad essere quella che sono ora: una dea. Ma a fare di me un essere umano ed a farmi quindi ritornare sulla terra ci pensa lui, mio marito Matteo, l'unico uomo che � stato in grado di far battere il mio cuore. Eppure non ha niente di speciale: E' carino ed intelligente ma come ce ne sono tantissimi. Ma malgrado questa sua normalit� , io, una semidea, lo adoro. A modo mio per�. Anche lui infatti non deve sottrarsi dall'obbedirmi e dall'idolatrarmi. Io sono sua moglie ma anche la sua padrona. Indiscussa e totale, generosa ma anche dura se necessario. Sempre comunque autoritaria e molto esigente. E lui sa benissimo come comportarsi in ogni frangente e si rende conto perfettamente di essere l'uomo pi� fortunato del mondo solo per starmi accanto. E sa anche molto bene che la mia ricompensa per la sua devozione � unica al mondo: il mio amore. L'amore di una dea per un uomo comune. Quindi il fatto che io ami Matteo non significa affatto che io sia pi� indulgente con lui. Come ho detto, deve obbedirmi o anche per lui ci saranno grosse punizioni. Punizioni che possono essere di tutti i tipi, ma naturalmente quello che mio marito teme maggiormente son le punizioni corporali. Posso schiaffeggiarlo, sculacciarlo, o peggio, picchiarlo sul serio. Naturalmente le sue mancanze, le sue disobbedienze, non sono mai volute, ma assolutamente involontarie, visto che non farebbe mai un'azione che potrebbe non essere di mio piacimento, ma non per questo le mie punizioni saranno meno pesanti. Adoro vedere la paura nei suoi occhi e negli occhi di tutti i miei schiavi e quando questo accade ho dei veri e propri orgasmi, proprio quello che � accaduto quando i miei schiavi erano tremanti di paura ai miei piedi - E' stato uno spettacolo eccezionale, padrona- squittisce quando sono di fronte a lui. La differenza di altezza tra noi � enorme, e malgrado sia in questo momento senza tacchi, mi arriva all'altezza del seno , ma questo, anzich� crearmi problemi, mi inebria - Normale routine per me, tesoro - Lo osservo. Sta sudando freddo ed � eccitatissimo. Adoro vederlo in questo stato. Tutti i miei schiavi si eccitano anche solo a guardarmi, figuriamoci quando do sfoggio della mia straordinaria potenza, ma vedere mio marito in questa situazione mi da un piacere particolare. Lo accarezzo e lo bacio. Sta tremando addirittura. Di desiderio per me ovviamente. Sa che non pu� venirsene senza il mio consenso e sta lottando con se stesso per resistere. Mi fa un'immensa tenerezza e decido di dargli il piacere a cui anela - Ora puoi venirtene tesoro, la tua padrona ti da il permesso- gli dico e contemporaneamente lo bacio di nuovo. Se ne viene, sobbalzando ad ogni fuoriuscita di sperma. E' un piacere unico vedere un uomo, un marito addirittura, fremere di desiderio continuo verso la propria moglie e malgrado questo avvenga tutti i santi giorni, diverse volte al giorno, mi da una soddisfazione ogni volta diversa ma sempre molto intensa. Lo lascio l�, in estasi, e mi vado a fare una doccia. Comincio anch'io ad avere voglia di fare l'amore, ma ho deciso che lo far� solo stasera dopo aver cenato, quando mio marito sar� nuovamente eccitato a dismisura perch� ho intenzione di indossare un abito particolarmente scollato ed aderente, talmente corto che coprir� a malapena le mie parti intime e che lo far� sicuramente impazzire di desiderio. Per adesso mi faccio bastare gli orgasmi che ho avuto nel vedere i miei sottomessi umiliati e sconfitti. Con mio marito invece ho intenzione di abbandonarmi un po', di avere anche momenti di tenerezza con lui, anche se non abbandoner� certo la mia dominazione nei suoi confronti perch� non ne posso fare a meno. E' nella mia indole, nel mio D.N.A. Ho bisogno di avere il controllo totale sugli altri, in particolar modo sui maschi, per soddisfare il mio bisogno di sentirmi superiore a loro e di ribadire questa mia superiorit� in ogni occasione ed in ogni modo, sia psicologico che fisico. Mentre mi faccio la doccia massaggio con cura il mio corpo, i miei muscoli, capaci di cose impensabili per qualunque essere umano e quando finisco mi dirigo nella mia stanza. Mi guardo nello specchio facendo scivolare con maestria il mio accappatoio per terra. Mi piace guardarmi, so di essere bellissima, senz'altro la donna pi� bella dell'universo intero, e mi piace mostrare a tutti la mia bellezza. Adoro indossare abiti sensuali che mettano in risalto il mio fisico perfetto in ogni dettaglio, vedere negli occhi degli uomini il desiderio che li assale, e mio marito � la cavia perfetta per controllare il mio sex-appeal. Lo chiamo ed immediatamente accorre. E' a mia disposizione in qualunque momento del giorno, come del resto ognuno dei miei schiavi, pronti ad esaudire qualunque mia richiesta, qualunque desiderio - Mi ha chiamato padrona?- mi domanda Matteo appena fatto il suo ingresso in camera - Si! Spogliati completamente ed ammirami- gli ordino mentre mi sto mettendo il rossetto sulle labbra. Matteo mi obbedisce e noto con piacere la sua eccellente erezione. La voglia di fare l'amore con lui mi sta prendendo sempre pi�, ma voglio farlo impazzire di desiderio e preferisco aspettare. Quando mi vedr� con indosso il vestito che ho intenzione di mettere sar� dura per lui riuscire a non venirsene. Ed io mi ecciter� ancora di pi� nel vederlo completamente perso nel desiderio del mio corpo. Gli ordino di andare a prendere il mio abito - Ma... padrona- balbetta- Non � pronto. Lei mi ha ordinato di portarlo in lavanderia ma non sar� pronto prima di domani- Mi giro di scatto. So che non ha particolari colpe e che ho centinaia di abiti altrettanto belli e sensuali da poter indossare questa sera a cena, ma � comunque una mancanza nei miei confronti che merita una punizione. Ogni maschio di questa casa deve tremare di me e non posso tollerare che uno di loro, sia pure mio marito nei confronti del quale sono pi� indulgente, possa disobbedirmi e poi passarla liscia. Matteo sa che io voglio avere il mio guardaroba completo a disposizione e doveva essere pi� accorto sul momento della riconsegna. E' lui a doversi interessare di queste cose e pertanto avr� quello che si merita. Avanzo verso di lui e Matteo sbianca dalla paura - Padrona, la prego, non mi faccia del male- geme mio marito indietreggiando e cercando quasi di nascondersi ai miei occhi acquattandosi dietro ad un enorme armadio. Per me � per� un gioco da ragazzi spostare l'armadio con una sola mano e ritrovarmi di nuovo di fronte a lui. Gli ordino di alzarsi e Matteo � costretto ad obbedirmi. Sta tremando dalla paura, poverino, ma non posso esimermi dal punirlo. Prendo il suo braccio e glie lo stringo leggermente. Ma la mia forza � sovrumana e mio marito urla dal dolore. Con l'altra mano faccio partire uno schiaffo che fa sobbalzare la sua testa e poi concludo con un manrovescio. Ora piange a dirotto e gli lascio il braccio. S'inginocchia ai miei piedi - Piet� padrona. La prego non mi punisca ancora- Non ho voglia di fargli troppo male. La sua mancanza � molto lieve e so che pu� bastare cos� - Mi perdoni mia signora. Non accadr� mai pi�- prosegue nel frattempo mio marito continuando a singhiozzare. Siamo ancora entrambi completamente nudi e malgrado i due sonori schiaffi che gli ho rifilato, posso constatare come sia ancora con il suo dolce cazzo ancora in erezione - Ora rimarrai in quest'angolo in ginocchio fino a quando non ti dar� il permesso di rialzarti. Non scenderai neanche per mangiare ed un mio schiavo ti porter� la cena. Non ho intenzione di farti morire di fame. Ma se dovessi scoprire che ti sei mosso anche di un solo centimetro, avrai di nuovo a che fare con me. E tu non vuoi che io debba punirti di nuovo, non � vero? - No padrona. Non mi muover� da qui fino a che lei non me lo ordiner� . Grazie per la sua indulgenza- conclude Matteo. E' impaurito ed ancora singhiozza ma ho dovuto farlo. Ora per� mi fa tanta tenerezza ma non posso certo farlo notare. Mi volto e lo lascio l� in un angolo. Faccio venire su quindi uno dei miei schiavi e gli ordino di andare a prendermi un altro vestito. Sono ancora completamente nuda e quando mi vede rimane a bocca aperta, estasiato e fremente di desiderio. Ma io non mi concedo ai miei schiavi. Mi piace eccitarli ed ogni tanto do loro la possibilit� di sfogarsi ma non concedo loro di venirsene senza che dia loro il permesso. Qualcuno l'ha fatto in passato e se ne � pentito amaramente. La mia punizione � stata tremenda ed ho ridotto il loro corpicino ad un ammasso di ossa fratturate. Ma la punizione pi� tremenda per loro � stato l'allontanamento dalla mia casa, dalla casa della loro padrona che non avranno pi� il piacere e l'onore di servire. Con mio marito il discorso invece � differente. Adoro anche con lui naturalmente usare la mia prorompente femminilit� per eccitarlo, ma a lui concedo quasi sempre di venirsene. Malgrado anche Matteo debba assoggettarsi completamente alla mia volont� , la sua situazione � ben diversa da quella degli schiavi che non hanno alcun diritto. Mi vesto e mi trucco con cura ed alla fine quello che mi rimanda lo specchio � semplicemente straordinario. Questo abitino corto che fascia il mio sensazionale corpo, esalta ancora di pi�, se possibile, la mia bellezza, rendendomi praticamente irresistibile. Ho indossato anche delle scarpe con un tacco altissimo, come se non bastassero i miei due metri di altezza. Ma mi piace mettere una differenza abissale tra me ed i maschi che incontro e sentire quasi sulla mia pelle la loro inadeguatezza tra me e loro. Scendo le scale con sapiente eleganza, muovendomi sinuosamente malgrado la difficolt� che incontro a causa dei tacchi. Ma una vera femmina si vede da come si muove sui tacchi, come una modella su una passerella che deve abbinare, semplicemente camminando, femminilit� , sensualit� ed eleganza. Arrivo nella mia enorme sala da pranzo dove i miei schiavi sono tutti riuniti, inginocchiati e pronti per adorare la loro padrona. Ma ora � un momento particolare per loro. Sanno che dovr� sceglierne un paio ai quali infligger� parecchio dolore e stanno trepidando nell'attesa, sperando di non essere scelti. Giro tra di loro e poi scelgo a caso coloro che assaggeranno i miei muscoli. Li alzo per il mento e malgrado il dolore che li attanaglia non osano parlare. Tutto ci� che � loro concesso � piangere e tremare di paura e ribadisco che io amo vedere il terrore nei loro occhi. Li abbasso e poi do loro alcuni ceffoni che riducono il loro volto a due maschere di sangue. Mi avvicino di nuovo a loro e li prendo per il collo. Una lieve pressione � sufficiente per far perdere loro i sensi. Rimarranno svenuti per diverse ore ma non avranno altre conseguenze e domani toccher� ad altri due. E' il mio modo per mantenere sempre desta la paura che devono avere di me. Mi siedo quindi accavallando le mie lunghissime e sensuali gambe per eccitare ulteriormente i miei devoti schiavi che si danno tutti da fare per darmi piacere. Chi cucina, chi pulisce, uno mi versa il mio vino preferito, uno mi massaggia dolcemente la schiena mentre altri due sono sotto il tavolino intenti a farlo con i miei piedi. Si daranno il cambio in quanto esigo essere massaggiata per tutta la durata della cena. Dopo qualche istante arriva in tavola la cena. Sono tutti in apprensione perch� sanno perfettamente che se qualcosa non sar� di mio gradimento sar� costretta a dar loro una dura lezione, ma le pietanze sono ottime e non c'� bisogno di punirli. Anzi, decido di regalar loro qualche carezza che li manda letteralmente in estasi. Una vera padrona sa come essere generosa con i suoi servi e questi sono felici come non mai per aver avuto il mio apprezzamento. Finita la cena schiocco le dita ed uno di loro si precipita a prendermi una sigaretta mentre un altro me l'accende. Le loro mani tremano mentre compiono quest'insignificante gesto, e questo mi fa capire ancora una volta di pi� come io abbia raggiunto il mio obiettivo che � quello di farli sentire una nullit� al mio confronto e che tutta la loro vita deve avere un unico scopo che � quello de servirmi, adorarmi ed obbedirmi. Termino la sigaretta e mi alzo per tornare nella mia camera. Ovviamente sono tutti di nuovo inginocchiati. Tra poco, terminate le faccende domestiche, andranno nei loro camerini dove finalmente potranno sfogarsi facendo autoerotismo davanti ad una mia gigantografia. Ne hanno bisogno, poverini, dopo un'intera giornata trascorsa a servire ed a idolatrare la donna dei loro sogni. Torno nella mia camera e noto che mio marito, come gli avevo ordinato, non si � spostato di un centimetro dalla posizione in cui l'avevo lasciato. Se volessi potrei lasciarlo cos� tutta la notte e non avrebbe niente da ridire. Accetterebbe qualunque mia decisione non solo per la paura che prova nei miei confronti, ma anche per il semplice fatto che io, la sua padrona, glie lo abbia ordinato. Ma ho anche tanta voglia di fare l'amore con lui. Matteo � la mia debolezza. L'unica che ho, anche se spesso sono costretta ad essere dura con lui. Ma anche lui, mio marito, deve rammentare ogni istante di essere un marito docile e completamente sottomesso alla mia volont� . - Alzati ora!- gli ordino- Ho deciso di perdonarti- E' ancora tremendamente eccitato ed a vederlo con un erezione simile la mia voglia cresce ancora di pi�. E intanto Matteo si scioglie in lacrime. Mi ringrazia per averlo perdonato baciandomi le mani e inginocchiandosi di nuovo per baciarmi i piedi in segno di totale sottomissione. Quando si rialza lo prendo in braccio come se si trattasse di un neonato. Pesa oltre settanta chili ma per me � come se sollevassi una piuma. E poi amo baciarlo appassionatamente mentre lui � nelle mie braccia, rannicchiato addosso al mio seno. Ed � quello che faccio, per poi accarezzargli il viso ancora rosso per gli schiaffi di prima. Sento il suo cazzo che ormai deve essere quasi al culmine, ma non voglio farlo venire. Lo poso con delicatezza sul letto ed improvviso un sensuale spogliarello che lo fa sudare freddo. Quando sono completamente nuda lo raggiungo sul letto. Ormai sto fremendo di desiderio anch'io e mi poggio sopra di lui con la mia fica gi� abbondantemente bagnata che reclama la sua dose. Sto per far entrare la sua virilit� in me e gi� pregusto la dolce sensazione che prover�, leccandomi le labbra in modo sensuale. Ma proprio quando tutto questo sta per accadere le immagini e le sensazioni svaniscono lentamente. No!!! Accidenti no! Non doveva finire proprio adesso che stavo per far l'amore. Ho calcolato male la mia ora di realt� virtuale e sono rimasta a bocca asciutta. Maledizione! Non ci voleva proprio. Fine quarto episodio Continua... Per critiche e suggerimenti inviate una mail a davidmuscolo@tiscali.it