UNA SCELTA DIFFICILE di ROBY Eccomi di nuovo a farvi compagnia, sperando naturalmente che la possiate considerare una piacevole compagnia. Vi ricordate di me? Sono Roby, quello che va alla ricerca della donna perfetta e vorrei mettervi al corrente delle mie ultime vicissitudini. Ma prima occorre che io rinfreschi la memoria a quelli di voi che hanno letto con piacere la mia prima storia. La mia donna ideale, la donna perfetta appunto, � quella donna forte fisicamente, possibilmente esperta di arti marziali, con grandi capacit� di dominare il maschio. Con la forza, certo, ma anche con intelligenza e con ironia. Una dominazione soft comunque, fatta anche di amore, protezione e rispetto e alla quale io mi assoggetterei volentieri e con tutto me stesso. Uno scambio dei ruoli portato all'eccesso, nel quale la figura femminile si erge maestosa al di sopra di quella maschile in tutte le situazioni. Pertanto, dalla quotidianita' al sesso, tutto dovrebbe essere improntato, dal mio punto di vista, all'amore e all'adorazione per una siffatta donna. Ma tale donna deve essere meritevole di questa adorazione e quindi essere veramente superiore, sia dal punto di vista fisico che psicologico. Ma coloro che hanno letto il mio primo racconto sapranno anche che io sono quello che odia le bambine muscolose e le donne dotate di polpacci enormi. A dir la verita' non � che io odi queste tipologie femminili, ma semmai coloro che scrivono di queste cose. Per motivi diversi. Per quanto riguarda le bambine muscolose, il motivo mi sembra scontato ed ovvio. Parlare di ragazzine di quell'eta', raccontando spesso di pulsioni sessuali anomale e assolutamente inconcepibili in soggetti femminili preadolescenti, si corre il rischio di sconfinare nella pedofilia. Non dovrei essere io a criticare, visto che anche le mie pulsioni non sono proprio normali, ma le minorenni no. Non si toccano e non devono essere protagoniste di storielle del genere. Quando si parla di bambine e di sesso bisogna fare attenzione. O si possiede la straordinaria capacita' di Nabokov e la maestria di Kubrik, gli autori di , il primo del libro ed il secondo del memorabile film da esso tratto e forse gli unici capaci di raccontare un argomento cos� complicato con la giusta leggerezza e poesia, oppure si scade appunto nella pedofilia. E questo e' un argomento serio, signori miei, non adatto a certe letture che dovrebbero essere soltanto un passatempo per uomini attratti da un certo tipo di donne. Donne, capito? Non bambine. Ben diverso invece, e' il motivo per cui odio le storie del polpacciofilo. Amico mio, abbiamo capito. Ti piacciono le donne coi polpacci enormi, ma per favore, basta! Ce li hai fatti a fettine, ce li hai triturati, schiacciati, masticati e sputati. Se proprio senti il bisogno di dover raccontare ancora di questa tua fissazione, fallo in altro modo. Per esempio mettendoci una bella storia a sostegno, un qualsivoglia abbozzo di sceneggiatura. Usa un po' di fantasia, cazzo! E invece no! Continui imperterrito a raccontare la stessa storia. L'hai incontrata dappertutto, in tutti i luoghi e in tutti i laghi, parafrasando la canzone di Valerio Scanu, uno dei motivi pi� brutti del panorama musicale italiano di tutti i tempi, ma dopo averla incontrata, una donna solitamente poco bella, molto in carne, tappa, insomma un vero e proprio cesso, con qualche piccola divagazione anche da parte tua sulle minorenni, la storia si dipana nella stessa maniera. Vedi i polpacci, te ne vieni come una fontana, lei se ne accorge, sorride e ci sta a farsi toccare e tu ti ecciti ancora e te ne vieni ancora innumerevoli volte. Fine. E vogliamo parlare del modo in cui queste storie sono scritte? La mia prof d'italiano avrebbe sottolineato tutte le frasi di questi pseudo racconti con la sua bella penna rossa. Per chi ama la lettura, come me, e' una vera e propria tortura vedere la lingua italiana ridotta e massacrata in questa maniera. Forse continuo a leggerti proprio per la mia sviluppata propensione al masochismo. A tal proposito, per aiutarti, ti scrivo questo: punto, virgola, due punti, punto e virgola, punto esclamativo e punto interrogativo. So che non vi conoscete e quindi vorrei approfittare di queste pagine per farvi fare amicizia. Si tratta della punteggiatura, della quale hai dato ampia dimostrazione di non conoscerne l'esistenza ma che � necessaria per scrivere in un italiano corretto. Oh certo, non ti faranno diventare Manzoni o Dante, vista la mancanza assoluta di fantasia da parte tua, ma conoscere la punteggiatura potrebbe aiutarti a farti scrivere in modo pi� comprensibile. La prossima volta potrei farti fare la conoscenza dell'uso delle lettere maiuscole che tu ignori in modo vistoso. Stavo pensando anche all'uso corretto dei congiuntivi, ma capisco che stiamo correndo troppo e che certe cose sono veramente complicate per chi scrive nella maniera in cui scrivi tu. Un po' alla volta. Tornando seri, so che a questo punto, potresti dirmi perche' mi metto a leggere le tue storie, che non me l'ha certo prescritto il medico ed in fondo tu sei libero di scrivere quello che vuoi. Tutte obiezioni decisamente rilevanti e concrete, ma alle quali io rispondo in modo deciso. Perche' io amo leggere storie che raccontano la supremazia femminile e la libreria di valkirye e' una delle poche letture su queste mia passione, passione che viene rovinata ogni volta che c'e' una tua storia e questo e' l'unico mezzo che conosco per poterti criticare. Devo dire che non sono il solo a pensarla cosi'. Sono entrato in contatto con altri ed ho constatato che questa mia repulsione e' condivisa un po' da tutti. Ed anche perche' queste storielle hanno fatto scendere il valore medio dei racconti italiani presenti su questo sito, gi� abbastanza scarso rispetto a quelli scritti in altre lingue. Sono veramente pochi gli autori italiani capaci di scrivere in modo decente e soprattutto di raccontare storie. Storie che dovrebbero servire da pretesto per raccontare delle proprie manie, ma che sempre di storie alla fine si tratta. Invece, nei tuoi raccontini sempre uguali, c'e' proprio la mancanza assoluta della storia. Ti prego, mio caro polpacciofilo, regalaci la tua perenne scomparsa da queste pagine. Sono sicuro che nessuno in grado di leggere qualcosa di decente sentira' la tua mancanza. Finalmente mi sono sfogato. Ma non e' soltanto per criticare che mi sono messo davanti al computer a scrivere. La mia intenzione era anche quella di raccontare gli ultimi avvenimenti che hanno caratterizzato la mia vita e che scoprirete essere piuttosto interessanti. Prima di addentrarci in questi avvenimenti, mi sembra giusto ricordarvi dove eravamo rimasti. Avevo incontrato di nuovo, dopo tanti anni, Simona, la mia donna perfetta. Lei ha tutto. E' alta, bella, intelligente, ironica e soprattutto molto forte. Abile nel judo e nel karate, ci mette ben poco a battermi ed a farmi fare cio' che lei vuole. E non e' facile farlo nei confronti di uno come me, alto un metro e ottanta e considerevolmente robusto. Ma soprattutto Simona ha scoperto che e' bello fare questo gioco, che poi tanto gioco non e'. Ma c'e' un problema. Un problema al momento insormontabile. Ha una famiglia e due figli piccoli dai quali ovviamente, non si vuole distaccare. E se dovesse lasciare il marito per correre da me, cosa che lei dichiara essere nei suoi intenti, corre il rischio di perdere l'affidamento dei suoi figli. E una madre, prima di essere una donna, e' appunto una mamma che non correrebbe mai un rischio del genere. Pertanto, i nostri incontri sono scarsi, anche se di un'intensita' eccezionale, a cominciare dal sesso. La sua dominazione nei miei confronti, supportata da una vera superiorita' fisica, eccita entrambi in modo animalesco. Non mancano anche i momenti teneri, anche se poi quello che conta di piu' nel nostro rapporto, e' l'insieme delle cose. Ci combaciamo perfettamente. Lei ama dominare e a me piace essere sottomesso ad una donna del genere, lei ama mettere in mostra la sua forza nei miei confronti ed io amo farmela imporre. Non c'e' violenza vera e propria, anche se a volte ci scappa lo schiaffo o il colpo un po' piu' violento del solito, ma si tratta di una dominazione soprattutto psicologica. Lei comanda ed io obbedisco e lo faccio volentieri perche' so che lei merita questa mia obbedienza. Ma i nostri incontri sono appunto molto scarsi. Una o due volte al mese. Non mi basta. Non puo' bastarmi. Aver riscoperto, dopo tanti anni vissuti in modo relativamente normale, il piacere della dominazione femminile sulla mia pelle, ha cambiato il mio modo di affrontare quest'argomento. Ora so che non posso rinunciarci a cuor leggero ed i giorni che intercorrono da un incontro all'altro con Simona sono diventati per me di una lunghezza esasperante. Ho bisogno di vivere queste situazioni come dell'aria che respiro. Ma stavolta, c'e' un modo piu' efficace rispetto a quando, venti anni prima, andavo alla ricerca della mia donna ideale bazzicando tutte le palestre della mia citta'. Adesso c'e' internet. Forse io amavo Simona, ma piu' precisamente amavo cio' che lei rappresenta per me e alcuni mesi fa, spinto sempre da questo desiderio che diventava ogni giorno piu' impellente, ho deciso di contattare altre donne su internet. Non me ne voglia Simona e prego il Signore che lei non abbia mai a leggere queste righe, ma avevo questo bisogno. Ormai e' pieno di siti e di chat dove si possono fare incontri molto particolari ed ho cominciato a frequentarne alcuni, conoscendo uomini con i miei stessi interessi ed anche e soprattutto donne disposte ad esaudire questi desideri. Ho subito eliminato quelli di semplice dominazione. Farmi sottomettere da una donna e farle da servetto senza che questa donna se lo meriti, ovvero che sia realmente piu' forte fisicamente di me, non rientra nei miei desideri e pertanto, mi sono indirizzato verso quei siti frequentati da donne che praticano arti marziali, siti che, probabilmente, molti di voi che hanno le mie stesse pulsioni conoscono perfettamente. Certo, non era facile, visto che il rapporto e' di una donna per almeno cinque o sei uomini, ma io possedevo alcune armi che potevano aiutarmi parecchio: non avevo particolari problemi di orario, facendo un lavoro che all'occorrenza poteva lasciarmi diverso tempo libero a disposizione, ero single o almeno tale potevo considerarmi nonostante il mio rapporto particolare con Simona e quindi non dovevo nascondere niente a nessuno e volendo, avevo tutte le sere a disposizione, ma soprattutto, sono considerato piacente. Non sono uno di quelli che le donne si rigirano a guardare, ma ho un viso pulito che ispira fiducia. Sembro il classico bravo ragazzo di buona famiglia, quelle che le mamme vedono di buon occhio da far sposare alle figlie. Ed in fondo, mi sento veramente un bravo ragazzo e la mia mania di incontrare donne forti e dominanti non inficia certo questa mia caratteristica. Comunque, mi e' bastato entrare in contatto con alcune ragazze, passare poi con loro in chat privata e mandare una mia foto ad alcune delle donne con le quali ho iniziato queste particolari discussioni ed alcune di loro hanno accettato di incontrarmi. La prima che avevo scelto e che mi aveva accettato si chiamava Caterina, Kate per gli amici, una ventottenne, ben dieci meno di me, che avevo scelto perche' abitava nella mia stessa citta' ed anche in quanto aveva un bel visetto. Si definiva abile nel karate, una cintura nera di 2° dan con varie esperienze di combattimenti anche con uomini e con una gran voglia di dominarli, anche se ancora non aveva mai provato questa particolare ebbrezza. Valeva la pena tentare. Prendemmo l'appuntamento in un luogo molto conosciuto della nostra citta'. Non dovevo nascondermi a nessuno, tranne appunto che a Simona che pero' abitava nell'altro capo della citta' e prendere un appuntamento con una donna rappresentava quasi un dovere per il mio status di single. Mi avviai a quell'incontro con un ovvio nervosismo. Non era tanto per l'incontro con una donna sconosciuta, quanto per il fatto che stavo per conoscere una ragazza che mi avrebbe probabilmente dominato. L'impatto non fu pero' memorabile. Kate aveva in effetti un viso molto carino, con lineamenti appena leggermente irregolari e bei capelli biondi, una bocca decisamente baciabile, ma per il resto non era proprio il mio tipo. Bassina, la ragazza non superava il metro e sessanta, magra, molto nevrotica, quasi un fascio di nervi che contrastava in modo netto con l'idea della donna sicura di se, calma e tranquilla, padrona della propria vita, che io invece desidero vedere nella mia donna dominante. Anche il suo look non era propriamente il mio ideale. Le avevo spiegato il mio bisogno di vederla vestita in modo provocante, con pantaloni molto aderenti o gonne molto corte e tacchi rigorosamente alti, mentre lei si presento' con dei jeans a vita bassa inadatti ad un tipo della sua scarsa altezza infilati dentro un paio di stivali con assenza totale di tacchi e infagottata in un maglione piu' largo di almeno un paio di taglie. Anche il trucco era minimalista. Assenza di rossetto ed occhi truccati di viola con un maglione marrone. Un caffe' e poi lei mi fece capire di essere disponibile a venire a casa mia. Avevo fatto colpo immediatamente. Ma qui' Kate mise in mostra tutta la sua inesperienza. Brava nel karate sembrava esserlo veramente e si muoveva con velocit� ed anche con forza, malgrado la sua magrezza e credo che fosse in grado di dare una sonora lezione sia a me che a tanti altri maschietti, anche se era evidente il suo timore di provocarmi danni, ma per il resto, meglio soprassedere. Non sapeva darmi un ordine giusto, non aveva idea di cosa fosse il femdom e poggiava tutto sulla sua abilita' fisica e malgrado mi sforzassi di farle capire cosa realmente io volessi, non riuscivo nell'intento . Un po' poco per me. Forse col passare del tempo potra' diventare un'ottima dominatrice, considerando le sue doti atletiche, naturalmente se si applichera' sull'argomento o se trovera' un uomo piu' disposto di quanto lo fossi stato io, ma per il momento per me non era ancora pronta. Il sesso poi, perche' naturalmente a letto siamo finiti, potrei definirlo piuttosto normale, non quello che dovrebbe esserci tra una donna dominante ed un uomo sottomesso. Insomma, non rientrava nei miei gusti. Soprattutto la parte estetica lasciava alquanto a desiderare e la bellezza o almeno la bella presenza e' indispensabile per me e la reputo il primo mattone necessario per la costruzione della mia donna ideale. La mia eventuale sottomissione nei confronti di una donna deve proprio partire dal desiderio sessuale che lei mi provoca. Se mi fosse piaciuta tanto, forse avrei potuto attendere che lei diventasse anche dominante e quindi, alla sua richiesta di rivederci, le dissi che l'avrei contattata io. Non lo feci e m'immagino che Kate abbia capito. Dal mio punto di vista, non basta essere una brava atleta che dimostri di essere pi� forte di me, io voglio qualcos'altro. Voglio che la donna abbia la piena consapevolezza della propria superiorita', che assuma il potere all'interno della coppia, non una che e' in grado di battermi in un incontro di lotta e che poi mi guarda come mi guarderebbe una donna normale. Io non voglio essere preso a botte, ma il mio desiderio e' semmai proprio il contrario, ovvero che basti un suo sguardo per farmi chinare la testa. E se poi dovessi meritarmi una sua punizione, anche fisica, io l'accetterei, consapevole che se lei lo ha deciso significa che e' meritata. Dunque, il primo appuntamento della mia vita preso su internet non fu proprio il massimo e stavo vagliando un altro paio di ragazze che mi avevano dato la loro disponibilita' ad un incontro. Come ho detto prima, la chat sulla quale mi trovavo � appunto frequentato da donne che fanno quel tipo di attivita' fisica ma che non conoscono la dominazione o comunque la immaginano distorta e solo in certe situazioni, mentre per me le due cose devono essere strettamente concatenate e soprattutto debbono essere molto verosimili e attuate praticamente durante tutti i momenti trascorsi insieme. Troverei assurdo e ridicolo farmi sottomettere da una donna soltanto prima e durante l'atto sessuale ad esempio, e poi farmi servire la cena a tavola come il piu' classico dei mariti, magari lamentandomi anche per la cottura degli spaghetti. No amici miei, non e' cio' che voglio. La mia sottomissione nei confronti di una donna deve, anzi, dovrebbe, essere totale e, come ho sostenuto poc'anzi, attuata in ogni momento della vita in comune. Con Simona ad esempio, in quei pochi momenti che ci vediamo, sono io a prepararle la cena, a servirla in tavola, ad essere rimproverato nel caso il cibo che le ho preparato non dovesse piacerle e anche ad essere elogiato se � tutto di suo gusto. Piu' che di una padrona, io ho bisogno di una compagna dominante e Simona ha tutte le caratteristiche che io desidero. Purtroppo, come ho gia' sostenuto, il tempo trascorso insieme a lei non mi bastava piu' ed il mio intento era quello di cercare un suo alter ego. Mentre vagliavo quelle due o tre ragazze disposte ad incontrarsi con me (su oltre una decina con le quali mi ero messo in contatto), una mi fece sussultare. Tanto per cominciare, anche lei abitava nella mia citta', indispensabile per chi, come me, cercava qualcosa di piu' della semplice avventura e poi si chiamava Diana, proprio come Diana la valkirya e la mia immaginazione, sempre molto sviluppata, mi fece fare voli pindarici. Avevo notato come fosse subissata da richieste di parlare privatamente da parte di molti maschietti ed anch'io tentai la sorte. Per oltre una settimana non rispose alla mia richiesta poi, magicamente, accetto'. Le raccontai qualcosa di me e lei fece altrettanto. Aveva trentadue anni e veniva da una storia durata cinque anni con un uomo che lei aveva considerato per anni il suo grande amore ma che l'aveva delusa profondamente, storia che si era interrotta proprio perche' lei era una campionessa di karate e di judo. Quest'uomo infatti, mal sopportava che la sua ragazza frequentasse in modo cosi' assiduo la palestra e soprattutto non sopportava che i suoi amici (suoi di lui) lo prendessero in giro perche' lui aveva una donna che probabilmente era piu' forte di lui. Mi elenco' alcune frasi che dicevano a questo ragazzo, frasi che quasi ogni frequentatrice di corsi di arti marziali ha sentito rivolgere al suo uomo. Frasi come e via discorrendo. La solita campionatura di frasi fatte. Pertanto, dopo l'ennesimo rifiuto da parte di Diana di abbandonare la palestra e dopo l'ennesimo bisticcio, la storia era terminata. Se un uomo non era in grado di accettarla per quello che era, tanto meglio troncare ed ora lei aveva deciso di cercare qualcuno che amava le sue caratteristiche invece di disprezzarle. Era questo il motivo per cui aveva fatto il suo ingresso in quella chat. Naturalmente, le risposi che io avrei senz'altro apprezzato queste sue doti e che anzi, l'avrei elogiata davanti ai miei amici e che sarei stato orgoglioso di queste sue capacita'. Questo scambio di chiacchiere duro' alcuni giorni e fu piuttosto fitto. Sapevo che altri uomini le stavano appresso e decisi di rompere gli indugi. Avevamo intanto cambiato il nostro modo di interagire e avevamo cominciato a scambiare le nostre opinioni via mail ed io le mandai alcune mie foto, scelte accuratamente tra quelle in cui ero venuto meglio, sperando che anche con lei la mia faccia da bravo ragazzo funzionasse. Nemmeno un'ora dopo, mentre ero al lavoro e stavo parlando con un paio di clienti della mia agenzia di viaggi che avevano intenzione di trascorrere il capodanno a New York, la risposta arrivo' e sobbalzai. Mi ringraziava delle foto, mi disse che mi trovava, bonta' sua, notevolmente attraente e mi invio' alcune sue foto per contraccambiare. Ascoltavo i miei clienti ma nemmeno li capivo. Cercai gli allegati e, dopo averli aperti, credo di essere sbiancato in volto in quanto la cliente mi chiese cosa avessi. Diana era bella. Anzi era molto bella. Di piu'. C'era anche una sua foto in costume ed era proprio . Chiusi quelle foto sul computer e mi dedicai ai miei clienti, ma appena loro se ne andarono tutti contenti per il viaggetto che sarebbero andati a fare, io riaprii quegli allegati e mi rifeci gli occhi con quelle foto. Ce ne erano ben cinque ed in una lei campeggiava nella sua palestra con tanto di cintura nera annodata alla vita, un'altra era un bel primo piano che metteva in mostra un viso veramente bello, molto simile a quello di Serena Autieri, con capelli biondi di media lunghezza e con graziosissime lentiggini intorno al naso. Aveva uno sguardo molto dolce e veramente poco dominante. La terza foto, quella in costume, un bel due pezzi marrone scosciato ma non provocantissimo, mostrava invece il suo fisico che era da sballo. Niente da dire. La tonicita' di quel corpo era evidentissimo ed io soffermai il mio sguardo soprattutto sui suoi addominali che dimostravano chiaramente come si trattasse di una sportiva praticante e, visto che era ritratta leggermente di profilo, sul suo sedere che sembrava essere semplicemente delizioso. La quarta e la quinta erano quelle che mi piacevano di piu'. Era vestita con un abito rosso e lungo da cerimonia molto aderente e con strepitosi tacchi a spillo. I capelli raccolti sapientemente e il trucco molto accurato ne facevano una vera e propria bomba. Una delle due foto la ritraeva in piedi mentre nell'altra era seduta su una poltrona con le gambe accavallate e con le scarpe rosse e a spillo in bella mostra. Possibile che una ragazza cosi' bella avesse bisogno di internet per conoscere degli uomini? Dovevo assolutamente conoscere una donna di quel genere. Le risposi subito via mail < Ho visto le tue foto Diana. Saro' banale ma posso solo dirti che sei bellissima> La risposta arrivo' immediatamente < Sarai banale ma mi ha fatto piacere> Ancora un'altra mail da parte mia < Visto che sono stato banale, vorrei continuare ad esserlo. Ti intrigherebbe uscire a cena con un uomo che ammira la tua bellezza e la tua bravura nelle arti marziali?> Stavolta l'attesa fu piu' lunga. Evidentemente Diana stava riflettendo sulla mia proposta, ma alla fine arrivo' la sua ennesima risposta che fu positiva, cosa che mi fece sobbalzare dalla sedia, con grande meraviglia della mia dipendente seduta a pochi metri da me. Le altre mail furono per scambiarci il numero del telefonino e per prendere l'appuntamento. Decisi di fare il gentleman e chiesi di poterla andare a prendere a casa sua e lei acconsenti' di buon grado. Abitava piuttosto lontano da dove invece si trova la mia casa ed di sabato sera c'era un traffico pazzesco. Per fortuna il sabato pomeriggio la mia agenzia rimane chiusa e potei dedicarmi a quell'incontro con tutto il tempo a disposizione ma, malgrado cio', corsi ugualmente il rischio di arrivare in ritardo. Arrivato sotto casa sua le feci uno squillo come concordato e lei disse che sarebbe scesa immediatamente. Inutile dire del mio nervosismo. E pensare che per anni sono stato sempre molto sicuro di me stesso nei confronti dell'altro sesso, ma evidentemente sapere che quella che stava per scendere era una potenziale mi agitava molto. E l'impatto con la sua visione mi agito ancora di piu'. Era carinissima, con un mini abito nero che copriva dei leggings infilati negli stivali. Aveva poi un cappotto grigio aperto e portava i capelli sciolti che le arrivavano, come nella foto, poco piu' giu' delle spalle. Il trucco non era vistosissimo ma portava un bel rossetto che le facevano una bocca semplicemente meravigliosa. E poi era alta, credo intorno al metro e 75. Entro' nella mia auto e ci baciammo ritualmente sulle guance, dopo averle detto naturalmente che la trovavo molto bella. Avevo deciso di portarla fuori citta', in un ristorantino sul mare a mangiare pesce ed il tragitto era piuttosto lungo e ne approfittammo per fare un po' piu' di conoscenza. Per buona parte del percorso il discorso verte' sulla sua delusione d'amore e sulla sua incapacita' di capire gli uomini, ma poi alla fine sorrise " Ora basta parlare del mio ex. Raccontami di te piuttosto. Perche' ti piacciono le donne che praticano arti marziali?" Gia', perche'? E come facevo a spiegarglielo senza essere troppo diretto. Le risposi comunque che mi piacevano le donne forti, autoritarie, sicure del proprio fascino e della propria forza ma sottolineai immediatamente che non ero un masochista e che la donna forte non mi piaceva per le percosse che mi dava ma per quelle che avrebbe potuto darmi se lei avesse voluto. Le parlai comunque del mio modo di vedere la coppia, della voglia che avevo di mettermi a disposizione della mia compagna ed ovviamente sorvolai soltanto sulla mia relazione con Simona. Ragionamenti un po' astrusi per una non addetta ai lavori, per una profana, ma che Diana sembro' capire perfettamente. Dimostrava intelligenza e padronanza e notai che anche lei, come facevo io del resto, mi guardava con interesse. Era evidente che ci piacevamo e la cosa mi dava delle forti sensazioni positive. Il discorso prosegui' poi anche nel ristorante. Mi disse anche che era un'atleta di livello nazionale, soprattutto nel karate, e che aveva vinto diversi premi e coppe e che la sua era una passione che non avrebbe mai voluto interrompere, tantomeno su richiesta di un uomo e che era dispiaciuta che la sua attivita' da sportiva praticante non avrebbe potuto essere ancora molto lunga considerando che cominciava ad essere troppo per fare agonismo e che quindi, fra qualche anno, avrebbe dovuto per forza di cose abbandonare l'agonismo, anche se mai e poi mai avrebbe rinunciato ad allenarsi. Insomma, girammo intorno all'argomento ed alla fine della cena le proposi di andarci a bere qualcosa in un pub. Diana accetto' e la serata prosegui' piacevolmente, ma alla fine stava per giungere il momento clou, quello in cui le avrei dovuto chiedere di andare a casa mia, ma lei mi precedette " E' stata una serata deliziosa Roberto. Ti dispiace se ora mi accompagni a casa mia? Tu mi piaci molto ma vorrei riflettere un po' su tutto cio' che mi hai confidato. Non so se io sono in grado di essere quella che tu vorresti. Io non sono autoritaria, non lo sono mai stata con i miei uomini e temo che potrei avere grosse difficolta' nel prendere in mano le redini di un rapporto" " Hai ragione Diana. Forse oggi abbiamo corso troppo. Pero' almeno un'altra serata dovrai concedermela. Io credo che per una donna, avere il pallino del gioco in mano possa essere molto piacevole e vorrei che almeno capissi meglio di cosa si tratta, di cosa io cerco. Anche tu mi piaci molto e vorrei fare sesso con te adesso, ma capisco perfettamente la tua situazione" Lei sorrise e mi bacio' sulla guancia, soddisfatta di come io avessi reagito ed acconsenti' di prendere un nuovo appuntamento in mezzo alla settimana. La accompagnai a casa e durante il tragitto di ritorno meditai su di lei. Mi piaceva veramente molto, ma sarei stato capace di avere una relazione con lei che non si fosse trattata di una relazione sottomessa? Nella mia vita avevo avuto donne piuttosto attraenti, ma le avevo avute in un contesto normale e non di femdom, a parte ovviamente Simona. Dovevo anch'io rifletterci molto bene, ma comunque la sua compagnia era stata molto piacevole per me e dovevo cercare assolutamente di convincerla della bonta' di un rapporto come quello al quale ambivo. Nei tre giorni seguenti, ci sentimmo piu' volte al telefono, ci inviammo diversi messaggini ed infine decidemmo di vederci di nuovo, come avevamo messo in programma. La differenza stava nel fatto che, essendo un giorno lavorativo e non avendo tempo di andarla a prendere a casa sua, ci saremmo dati appuntamento nella mia agenzia di viaggi all'ora di chiusura. Lei del resto, terminava il suo lavoro alle 17 ed aveva tutto il tempo necessario per prepararsi per la serata e raggiungermi. Poco prima della chiusura dell'agenzia, la vidi arrivare. Era, se possibile, ancora piu' carina della volta scorsa. Appena si tolse il cappottino, notai come avesse virato il suo look un po' piu' sul sexy ed incurante dell'inverno si era messa una maglia di lana grigia chiara con un'abissale scollatura a vu che lasciava intravedere un bel seno dal quale non riuscivo a staccare gli occhi, ma soprattutto un pantalone di pelle nera molto aderente che le facevano un culetto adorabile, proprio come mi aveva fatto capire la sua foto in costume. Gli stivaletti erano di nuovo col tacco alto che le permettevano di superarmi di qualche centimetro in altezza, cosa assolutamente indispensabile per le mie fissazioni. Con il suo metro e settantacinque non era certo una spilungona ma senz'altro dotata di altezza considerevole e superiore alla media. Praticamente perfetta, assolutamente in linea col mio ideale. Il suo abbigliamento mi faceva intanto capire diverse cose. Se Diana si era vestita cosi' era perche' voleva far colpo su di me e se voleva piacermi, probabilmente aveva anche intenzione di assecondarmi. Le chiesi dove volesse trascorrere la serata e la sua risposta dissipo' gli ultimi dubbi rimasti " A casa tua. Se ho ben capito ti piace cucinare per la donna e quindi vorrei che mi preparassi una bella cenetta" Sorrisi semplicemente, anche se dentro di me ero euforico, ma comunque, la rimproverai bonariamente " Si dice e non vorrei" " Ok Roby. Allora andare a casa tua dove mi preparerai una cenetta coi fiocchi. Cosi' va bene o devo aggiungere che se non mi dovesse piacere potrei anche dimostrarti che sono una vera campionessa di judo e karate?" " Se lo aggiungessi sarebbe perfetto" risposi. Aveva capito cosa volessi da lei e sembrava accettarlo. Mi accorsi anche che avevo uno strano tremore dovuto al nervosismo, mentre lei sembrava essere piu' a suo agio della volta scorsa. Chiusi la mia agenzia qualche minuto prima del solito, impaziente di proseguire e sviluppare al meglio quella serata che prometteva tanto e andammo a piedi fino a casa mia, distante poche centinaia di metri dal mio posto di lavoro. Per fortuna che proprio quella mattina era venuta la mia donna ad ore che aveva lasciato la mia casa brillante e pulita e feci pertanto un'ottima impressione a Diana. Le chiesi cosa volesse per cena. Se avesse avuto delle preferenze potevo accontentarla, visto che proprio sotto casa mia c'era un supermercato aperto 24 ore al giorno, ma Diana mi rispose sorridendo " Prepara qualcosa con quello che hai in casa. Stupiscimi. Ma ricorda che dovra' essere di mio gusto, altrimenti ... .." Quella parola, , la diceva lunga su quali fossero le sue intenzioni. Doveva aver studiato bene la sua parte. Le preparai la cena, cercando di dare il meglio di me stesso. Sapevo cucinare bene. Lo facevo per me stesso, essendo single, ma lo avevo fatto spesso per le donne che avevo invitato a casa. Anche nei rapporti normali, un uomo che cucina per la donna che ha intenzione di sedurre fa sempre una buonissima impressione. Portai finalmente la cena in tavola. Iniziai con un antipasto di salmone di cui sono ghiottissimo e che non manca mai nel mio frigo e proseguii con delle linguine allo scoglio. Sono assolutamente pazzo per il pesce e per fortuna, anche in casi imprevisti come quello, qualcosa ho sempre per ogni evenienza, anche in quanto non avevo tempo di fare la spesa ogni giorno come una brava massaia e quindi il mio frigo, almeno fino a meta' settimana, era sempre stracolmo di ogni ben di Dio. Diana mi fece i complimenti per il primo ed anche per il secondo, naturalmente ancora pesce, che proprio quella mattina, quasi come se avessi avuto un presentimento, il padrone del negozio di pescheria poco distante dalla mia agenzia di viaggi e mio amico, mi aveva venduto e che cucinai stavolta al forno, ma i nostri discorsi si allontanarono un po' da quello che era il tema centrale della serata. Lei mi racconto' di nuovo ancora di se', delle sue passioni, del suo lavoro, mentre io l'ascoltavo e la osservavo, sempre piu' conscio che quella ragazza mi piaceva ogni istante di piu'. Se solo mi avesse fatto vedere un po' della sua abilita' e se solo si fosse dimostrata un po' dominante ... . La cena era ormai terminata. Ci sedemmo sul divano e fu lei a fare la prima mossa. Si avvicino' a me e fatalmente le nostre labbra si unirono. Quando ci staccammo, lei mi accarezzo' il viso " Roby, vorrei fare l'amore con te in modo normale. Te la senti?" Non risposi e ripresi a baciarla ed a toccarla. Per me fare sesso e' importante e necessario anche al di fuori dal rapporto sottomesso che posso o che potrei avere con una donna, anche se la mia predilezione e' ovviamente, per la donna che quasi mi possiede, che mi dirige e che usa il sesso come arma per dominarmi. Con Diana, non fu cosi' quella sera e lei si abbandono' completamente nelle mie mani, ma fare l'amore con lei fu ugualmente splendido. Certo, non era stato quello che mi ero immaginato prima del nostro ingresso in casa, ma era stata comunque una magnifica serata. Pensai che evidentemente, malgrado la sua buona volonta', Diana non era stata capace di fare cio' che io desideravo piu' di ogni altra cosa, ma non sapevo che stavo sbagliando di grosso. Rimanemmo a letto insieme per un bel po', tra le classiche coccole di una coppia che ha appena finito di fare l'amore e lunghi silenzi. Anche nuda, Diana aveva tutti i requisiti di avvenenza al posto giusto: un bel seno, la pelle liscia che toccavo con piacere ed un sederino altrettanto invitante da toccare. Ed il suo viso era bello davvero, anche se cosi' diverso da quello di Simona. Nel fisico avevano molte similitudini, anche se Diana era piu' alta, ma pur considerandole entrambe molto belle, il loro volto era quanto di piu' diverso si potesse ammirare. Oltre ad avere qualche anno di meno, Diana aveva i lineamenti piu' delicati e meno spigolosi e non riuscivo a vedere in lei una possibile dominatrice e nemmeno una donna esperta di arti marziali, anche se non avevo motivo di dubitare di tutto cio' che mi aveva raccontato e forse era la mia idealizzazione di tale tipo di donna a portarmi fuori strada. Intanto il tempo trascorreva lento, piacevole come solo i momenti post sesso possono essere. Credevo che si sarebbe alzata da un momento all'altro per tornarsene a casa sua, ma invece quella splendida creatura rimase a letto con me ed io mi guardai bene dall'allontanarla. In fondo era piacevole trascorrere la notte, anche solo per dormire, con una donna cosi' attraente ai miei occhi. Prima di addormentarmi, pensai con un pizzico di delusione a cio' che sarebbe potuto essere e che non era stato, ma non potevo certo considerarmi sfortunato. Diana era un bocconcino prelibato ed io avevo appena fatto sesso con lei. La mattina dopo, di buon ora, Diana mi porto' la colazione a letto " Non sapevo cosa ti piacesse ed ho preparato un po' di tutto. Spero che non ti dispiaccia se ho messo le mani nella tua dispensa" " Assolutamente no, anche se avrei voluto portarla io a te su tuo ordine" le risposi baciandola sulla bocca e ringraziandola " Oh, non ti preoccupare mio caro Roby, lo farai, eccome se lo farai. Ma fino a stamattina ho voluto trascorrere alcune ore da donna normale con te, fare l'amore e fare la donna geisha che ti porta persino la colazione a letto. Volevo vedere che sensazione si provava e devo dire che non e' stato affatto deludente. Il sesso e' stato veramente al di sopra delle mie aspettative ed e' anche piacevole occuparsi dell'uomo con cui si e' appena fatto l'amore in maniera cosi' dolce. In questo sono ancora una ragazza all'antica. Ma sbrigati a farla questa colazione perche' ho intenzione di provare ad essere quella donna dominante che tanto desideri e capire la differenza che si prova" Inutile dire che rimasi praticamente di stucco. Mi affrettai a mangiare qualcosa tra i diversi cibi che mi aveva preparato Diana e poi mi alzai. La osservavo, senza riuscire a capire cosa avesse in mente e del resto, dopo quello che mi aveva appena detto, era preferibile lasciare a lei la prima mossa. Andai in bagno, mi feci la doccia e la barba, mi lavai i denti e tornai in camera mia con l'asciugamano legato alla vita per coprire le mie parti intime. Diana si era intanto messa una mia camicia e girava per la casa a piedi nudi. Sembrava proprio a suo agio. Mi infilai un paio di boxer ed un pantalone e lei mi venne vicino " Ora basta Roby. Ti vestirai piu' tardi. Immagino che muori dalla voglia di verificare se quello che ti avevo detto in chat prima e che ti avevo confermato poi di persona e' tutto vero. Vieni e te ne accorgerai" Si mise in posizione di combattimento. Oh mio Dio, era giunto finalmente il momento. Accenno' alcuni calci al viso senza pero' colpirmi, facendomi comunque capire che se avesse voluto, avrebbe potuto colpirmi e farmi male. Dopo alcuni secondi constatai sulla mia pelle la veridicita' delle sue affermazioni sulla sua bravura. Mi arrivo' un calcio allo stomaco che mi fece piegare in due. Non era stato estremamente violento ed il sorriso sulla sua bocca mi faceva capire che, anche in questo caso, avrebbe potuto farmi veramente male. Ero eccitato. Quella ragazza dai lineamenti dolcissimi, bella come poche altre donne, era veramente in gamba. Non mi colpi' ancora, ma si avvicino' a me e, non so come, afferro' la mia testa in una presa ferrea, probabilmente di judo, trascinandomi a terra. Ero sdraiato, dando la mia schiena a lei che mi teneva ancora per il collo " Prova a liberarti, Roby" " Non ci riesco, mi stai soffocando" " Lo sai che potrei veramente soffocarti se stringessi piu' forte?" Si, lo sapevo, o meglio, me ne stavo accorgendo. Ansimavo e respiravo a fatica, un po' per la presa di Diana ed un po' per la mia emozione che stava diventando insostenibile. Ma dovevo verificare se lei era realmente piu' forte di me e provai a liberarmi con tutte le mie forze, prima cercando inutilmente di togliere il suo braccio dal mio collo, poi agitandomi come un ossesso. Per una frazione di secondo riuscii a farcela. La mia mole consistente, quasi 80 chili contro i 55 scarsi di Diana ebbero per un istante la meglio, ma non ebbi il tempo di gioire in quanto Diana mi afferro' di nuovo ancora per il collo e stavolta si aiuto' mettendomi un ginocchio sulla schiena. Fine dei giochi. In quel modo non potevo fare proprio niente. Era bellissima, forte, decisamente brava e mi stava battendo. Cosa avrei potuto desiderare ancora? Inutile dire che mi stavo eccitando considerevolmente anche se non credo che Diana se ne possa essersene resa conto. Lei intanto, proseguiva nella sua opera e stavolta, oltre al soffocamento, sentivo anche molto dolore per via del suo ginocchio sulla mia schiena " Basta Diana! Veramente! Hai vinto, non ce la faccio a resistere ancora per molto. Sentii le braccia di Diana rilassarsi e poi lasciarmi il collo. Era sorridente, per niente affaticata per quel combattimento, mentre io ansimavo " Te l'avevo detto che ero brava. E se avessi usato soltanto il karate, per te sarebbe andata molto peggio" " Si. Sei brava, sei veramente in gamba e soprattutto, adesso che ho visto cio' che sei in grado di fare, ai miei occhi sei diventata ancora piu' bella" Diana sorrise dolcemente. Che strano quel suo sorriso dolce su quel corpo statuario, incredibilmente reso ancora piu' bello dalla mia camicia che lei indossava semplicemente sul reggiseno e sulle sue minuscole mutandine. Avevo una voglia pazzesca di lei e mi avvicinai per farle sentire questa voglia. Lei sgrano gli occhi esterrefatta " Questo "disse indicando la mia erezione " dipende dal fatto che ti piaccio o perche' ti ho appena battuto nella lotta?" " Per tutti e due i motivi" risposi d'istinto. Era la verita' in fondo. Le presi le braccia e, sdraiandomi sul pavimento freddo, la accompagnai sopra di me e la baciai con passione. La sera precedente avevo fatto sesso con lei da vero maschio dominante, guidandola nelle posizioni e conducendo il gioco, ma in quel momento avevo bisogno di stare sotto di lei. Avevo appena potuto constatare come Diana fosse forte e brava e ormai lei, se avesse voluto, poteva disporre di me a suo piacimento. Sembro' accettare quella situazione per lei sconosciuta e mi prese le mani con forza, arcuando la schiena e favorendo la penetrazione. Non misi neanche il preservativo, tale era il nostro desiderio e la fretta di arrivare al dunque, ma sconsiglio a chiunque di imitarmi. Certi errori possono essere fatali, ma per nostra fortuna, non ci furono conseguenze. Non mi soffermo sulla parte strettamente legata al sesso. Posso solo dire che per me fu grandioso, esattamente come il sesso che facevo con Simona, malgrado durante l'atto vero e proprio Diana non era stata particolarmente dominante. Mi aveva preso le mani con forza, si era agitata ed aveva condotto il gioco sopra di me, e' vero, ma la sua dialettica era stata limitata, mentre io trovavo estremamente eccitante la stimolazione vocale. Pensai a quanto sarebbe potuto piacermi se lei fosse stata anche maggiormente dominante, ma ero comunque soddisfattissimo come non mai ed esausto. Cercavo di capire dal comportamento di Diana se anche lei avesse gradito allo stesso modo. Non potevo certo dirle la classica ed orrenda frase che avrebbe rovinato tutto, ma la prima voglia di un uomo dopo aver fatto l'amore e' di capire se la propria compagna e' rimasta soddisfatta e quindi scrutavo le sue reazioni che sembravano molto soddisfacenti per me. Si era sdraiata a fianco a me cercando le mie mani, con i capelli arruffati ed il respiro affannoso, ma sempre bellissima. Si alzo' quasi barcollando e cerco' il suo cellulare che aveva lasciato sopra il comodino dove aveva dormito ed urlo' " Oh mio Dio, e' tardissimo. Faro' tardi al lavoro" Si vesti' di corsa, con quel suo pantalone di pelle aderente che era una gioia per i miei occhi e quindi si mise davanti allo specchio per truccarsi. Pochi minuti dopo era pronta " Devo proprio scappare. Devo arrivare dall'altro capo della citta e devo pure passare a casa per cambiarmi. Non posso mica andare al lavoro vestita in questa maniera" Mi avvicinai a lei e le passai una mano sul sedere, sfiorandoglielo " E cosa ci sarebbe di male? Al limite faresti rigirare la testa a tutti gli uomini" " Non ti dispiacerebbe?" " Oh, io sono strano Diana. Ormai dovresti averlo capito. Per me sarebbe piu' eccitante l'orgoglio che proverei che la gelosia" Sorrise di nuovo e si avvicino' a me mettendomi le sue dita sui capelli gia' arruffati dopo l'atto sessuale " Si e' vero Roby, sei strano ma ... ." " Ma?" la interrogai curioso " Ma c'e' qualcosa che mi piace in tutto questo. Mi piace molto" Si fece improvvisamente seria e poi prosegui' "Senti Roby, io ho paura di non farcela ad essere quella che tu vorresti che sia. Io non ho mai dato ordini a nessuno e fuori dal tatami non ho mai picchiato nessuno. Mi intriga farlo e quelle poche cose che sono riuscita a fare stamattina mi hanno eccitata e se tu mi dessi un po' di tempo io potrei provarci, ma ho paura di deluderti. Essere la donna dominante che tu vorresti, non rientra nel mio carattere, non ci ho mai pensato, anche se non posso negare che se poi si fa sesso in questa maniera cosi' sensuale e particolare, sarebbe un peccato non provarci. Mi e' piaciuto immensamente. Si aggiunge una carica erotica che solo l'affetto ed il sentimento non riesce a dare e so che se mi fossi comportata nel modo in cui tu desideravi, sarebbe potuto essere ancora piu' piacevole, anche se per me e' gia' stato il miglior sesso della mia vita. Ma ti chiedo tempo e pazienza, altrimenti forse e' meglio interrompere tutto in questo momento e non farci del male. So che se continuassi a vedermi con te io potrei innamorarmi sul serio e non voglio vederti soffrire ma non voglio farlo neanche io" Diana tiro' il fiato e mi guardo' teneramente. Il miglior sesso della sua vita. Lo aveva detto lei ed io sorrisi soddisfatto. Oh si, quando una donna mi dimostra di essere piu' forte di me, come aveva fatto Diana quella mattina, le mie prestazioni sessuali hanno dei picchi ben difficili da raggiungere per la maggior parte degli altri uomini. Ma quello che era importante in quel momento, era di rispondere a quella ragazza che mi stava ancora osservando in attesa della mia risposta. E come facevo a rinunciare a rivederla? Come facevo a rinunciare alla possibilita' di insegnarle cos'e' la dominazione femminile dal mio punto di vista e poi metterla alla prova sulla mia pelle? La guardai ed immaginai per una frazione di secondo il suo bel viso che in quel momento era sorridente anche se un po' teso, darmi un ordine vero, perentorio e poi guardai quel corpo atletico che mi aveva appena schiantato e non resistetti. L'abbracciai " Ti daro' il tempo che vorrai e ti insegnero'. Se tu hai voglia di diventare una vera donna dominante con me, sono sicuro che ce la farai. Sei intelligente e capirai al volo. Ma ti prego, non farmi aspettare tanto. Fremo dal desiderio di vedermi sottomesso ai tuoi desideri e ai tuoi ordini" " Ne ho giusto uno per te Roby" " Davvero? Di cosa si tratta?" " Voglio vederti anche stasera. Pero' sarai tu a venire a casa mia. E non voglio sentire scuse. Stasera pero' voglio cucinare io per te. So che non rientra nei tuoi principi, ma voglio farlo. Almeno per qualche volta ancora mi piacerebbe prendermi cura di te, ma non ti preoccupare Roby, sapro' anche essere cattivella. Tanto per cominciare mi aiuterai dopo a fare i piatti e guai a te se non lo farai e poi potrei anche farti vedere qualche altra mossa di karate. Ma adesso devo proprio andare, altrimenti corro il rischio di essere licenziata" Avvicino' il suo volto al mio prendendomelo tra tutte e due le sue mani e mi bacio' quasi con forza, con passione e sicuramente con possesso. Con quel bacio lei mi aveva voluto dire . La salutai, ma prima che lei se ne andasse la presi per un braccio " Cosa ci faceva una ragazza bella come te su un sito del genere? A te basta schioccare le dita per avere qualsiasi uomo, non avevi bisogno di un sito per amanti di donne che praticano arti marziali" " E' stata una mia compagna di allenamenti a parlarmi di questa chat. Io mi lamentavo di come si era comportato il mio fidanzato e lei mi disse che se avessi voluto avrei potuto incontrare uomini che si sarebbero inginocchiati davanti a me solo perche' ero una campionessa di judo e karate. Poi pero' ho parlato con te e mi sono resa conto che c'erano altre sottigliezze che non conoscevo. Insomma, volevo scoprire un po' di piu' di questo mondo, o forse volevo solo scoprire qualcosa in piu' di te. Basta! Riprenderemo questo discorso stasera. Alle nove in punto e porta il vino. Rosso, mi raccomando. Il tuo forte e' il pesce, ma io so preparare certi piatti di carne che ti faranno leccare i beffi, almeno spero" Lei si allontano' ed io rimasi per qualche secondo imbambolato sulla porta di casa, guardando la sua figura deliziosa scendere le scale ed a pensare a lei e a Simona. Ero nei guai e solamente in quel momento me ne stavo rendendo conto. Avevo un piede in due staffe, con due donne che, se avessero saputo l'una dell'esistenza dell'altra, mi avrebbero probabilmente ammazzato di botte e forse non solo in senso metaforico. Dovevo assolutamente prendere una decisione e prenderla alla svelta e non sarebbe stata una decisione facile. Da una parte la donna completa ma non libera e con una vita piuttosto complicata e dall'altra la ragazza che invece doveva imparare e capire se scegliere questa vita oppure tornare tra le braccia di un ragazzo qualunque. Belle tutte e due, ognuno con dei vantaggi e degli svantaggi. La bravura forse era pari, anche se Diana mi sembrava leggermente superiore considerando che non si era sforzata per niente eppure mi aveva battuto con facilita', con tipi di bellezza differenti, ma anche in questo campo forse il vantaggio era leggermente a favore di Diana, ma nella dominazione non c'era storia. Simona era diventata una vera e propria esperta e sapeva farci come una mistress di professione. E poi c'era naturalmente una voglia da parte mia di un rapporto duraturo, forse anche di un matrimonio, che con Simona sembrava impossibile in quel momento ma che con Diana si poteva sviluppare in modo positivo. Ero veramente nei guai ma sorrisi ugualmente. Ero felice, stranamente felice per uno che aveva un piede nella fossa e l'altro all'ospedale. Oh si! Una delle due mi avrebbe probabilmente dato una lezione durissima. Forse addirittura tutte e due. O forse avrebbero lottato tra di loro per me. Mi eccitai solo al pensiero di essere al centro della disputa tra due belle donne, ma il tempo stringeva anche per me e dovetti sbrigarmi per andare al lavoro. E la mia decisione? La presi quella sera stessa, mentre ritornavo a casa mia dopo essere stato in quella di Diana. Ma questa e' un'altra storia che e' ancora attuale ed ancora viva. Forse un giorno ve la raccontero', amici miei. Per il momento posso solo anticiparvi che forse, la mia ricerca per la donna perfetta e' terminata. Roby