I Muscoli di Sarah e Sharon - Gli albori dei miei muscoli By PalestraSeS, http://palestrases.blogspot.com come io e Sarah abbiamo iniziato a sollevare acciaio. su http://palestrases.blogspot.com Molte persone ci chiedono che cosa ci ha spinto a frequentare le palestre e a mettere su quest'immensa massa di muscoli. Beh, a pensarci bene devo ringraziare mia madre. Negli anni ottanta è stata una delle pionere del fitness, aveva un corpo da statua. Muscoli definiti ma non eccessivamente grandi ed una forza veramente spaventosa. Anche adesso, che ha 47 anni, fatico ancora per batterla a braccio di ferro. :$ Ho sempre adorato il suo fisico, quando ero bambina ricordo che le chiedevo sempre di mostrarmi il bicipite, adoravo quella forma così armonica che si modellava quando fletteva il braccio. Ricordo anche come mi piaceva darle dei pugni su quegli addominali duri come la roccia. Fatto stà che all'età di 15 anni decisi di segnarmi in palestra, lei me lo proibì perchè diceva che ero troppo giovane per sollevare pesi. Però sono sempre stata testarda e allora di nascosto io la mia amica Sarah iniziammo con i pesi. A mia madre raccontammo che ci eravamo iscritte a ginnastica artistica ;-) Lo scherzo, però, non durò poco infatti dopo 6-7 mesi i risultati si cominciavano a vedere. Il mio corpo ha sempre risposto bene agli allenamenti. L'arrivo dell'estate non mi fu amica, infatti a causa del caldo incominciai ad indossare magliette con le maniche corte.... Mia madre osservava silenziosa, ma la conoscevo troppo bene per non sapere quanto era dispiaciuta per la mia disobbedienza. Un giorno Sarah venne a chiamarmi, era vestita in shorts e cannotiera. Si vedeva che aveva iniziato ad allenarsi, infatti sebbene a quei tempi i suoi muscoli non erano grandi come i miei erano ben definiti. Mia madre prese la palla al balzo e le disse: "caspita Sarah, complimenti vedo che stai modellando il tuo fisico e che lui sta rispondendo alla grande" la squadrava dalla testa ai piedi. Sarah, forse presa un po in contropiede, non sapeva cosa rispondere, diventò rossa come un peperone e disse semplicemente "Grazie, signora!!" Ma mia madre voleva andare in fondo "Vedo che la ginnastica artistica fa bene ai muscoli" le disse tastandole il braccio. Se c'era una cosa che piaceva (e piace tuttora) a Sarah erano i complimenti. Sorrise soddisfatta e indurì il bicipite, dal suo braccio spuntò una deliziosa palletta da tennis. Ben definita, probabilmente avevamo allenato le braccia il giorno prima. Mia madre rimase stupefatta: "però che bella definizione ed è bello duro.Strano che non l'abbia notato prima". Sarah che ancora si gongolava per i complimenti di mia madre si girò di schiena ed in un colpo solo mostrò la schiena ed i tricipiti poi disse sorridendo "ah visto che roba con sette mesi di duro allenamento in palestra? Dovrebbe vedere sua figlia, ha molta più massa......" si portò una mano alla bocca capendo il casino che aveva combinato. Diventò piccola piccola come a volersi nascondere dall'ira che già scaturiva dai miei occhi. Fece per andarsene, ma mia madre la bloccò delicatamente e con dolcezza le disse "aspetta tesoro, voglio vedere chi è la più forte tra te e mia figlia". La prese con dolcezza sottobraccio e la condusse al tavolo della cucina dove io ero seduta. Sarah si sedette di fronte a me, capendo le intenzioni di mia madre feci per oppormi, ma bastò un suo sguardo per capire di stare zitta ed obbidirle. Tirai su la manica destra e quasi piangendo appogiai il mio gomito sul tavolo. Sarah, arrossendo quasi, fece lo stesso movimento e prese la mia mano delicatemente. Appena sentii il contatto il sangue mi salì al cervello, strinsi fortemente la mano della mia amica quasi a volerla stritolare, lei emise un mugolio di dolore. "Calma, Calma...lo do io il via!" disse mia madre, prese le nostre due mani e contò fino 3. Iniziai a spingere subito, i miei muscoli scattorono come una molla. Sarah non si aspettava una così rapida reazione e cedette subito dei centimetri prezioso. Fece forza anche lei, sul suo braccio si disegnò un sorridente bicipite, non molto grande ma definito. La sua forza mi sorprese, non riuscivo a guadagnare nemmeno un millimetro. Spingevo con tutta la mia forza, il mio braccio si gonfiava a dismisura, non lo avevo mai visto cosi teso, volevo toccarlo con l'altra mano per sentire quanto era duro, ma non era il momento...Sarah stava guadagnando qualche centimetro. Abbassai la testa e strinsi i denti, volevo vincere a tutti i costi, i nostri avrambracci erano uno contro l'altro duri come il marmo e pieni di vene a causa dello sforzo estremo. I nostri bicipiti erano alti e puntavano verso il cielo guardandosi in faccia. Il mio più gonfio e forse anche più duro, quello di Sarah un po più piccolo ma ben definito. La fulminai con lo sguardo, le nostre braccia tremavano per lo sforzo, i nostri muscoli tesi fino allo spasmo. Chiusi gli occhi e con un ultimo disperato assalto spinsi con tutta la mia forza. Non vedevo, ma sentivo il mio braccio sempre più forte e splendido, tutta la potenza in esso concentrata stava per eplodere. Sarah cedeva secondo dopo secondo, ce la stava mettendo tutta ma non ce la faceva a reggere la mia potenza esplosiva. Dopo pochi secondi, che sembrarono un'eternità, la sua mano tocco il tavolo.... Feci per esultare e flettere il bicipite in faccia alla mia amica in senso di vittoria. Ma a Sarah non piaceva perdere, di istintò mi strattonò, era rossa in viso per la rabbia "...hai alzato il gomito!!", sapeva che non era vero, sapeva anche che stava facebdo un grosso errore. Prima che mia madre riuscì ad intervenire per sedare la rissa, Sarah mi aveva già mollato e chiedeva scusa baciandomi e abbracciandomi come solo due intime amiche sanno fare. "scusami, scusami...hai vinto perchè sei stata la più forte", toccava le mie spalle, mi abbracciava e mi baciava sulla guancia. Dopo essersi scusata 1000 volte ed avermi abbracciato per altrettante volte, se ne andò. Mi madre non si era mossa, la sua faccia era tesa, le sue braccia incrociate. Sapevo quanto era arrabbiata e delusa di me, non mi aveva mai picchiato, ma penso che quel giorno sarebbe stata la prima volta. Ma subito si sciolse "tesoro, mi hai disubbidito, ma visti i risultati....posso solo farti i complimenti" mi abbraccio energicamente, sentivo i suo muscoli di granito avvolgermi tutto il corpo. Ma ormai stavo diventando forte. Lasciò l'abbraccio e afferrò le mie spalle già muscolose e disse "sono fiera di te, e con quel bicipite potresti già battere tuo padre a braccio di ferro" e si mise a ridere con me... Da quel giorno mi ha sempre seguita negli allenamenti e nell'alimentazione. E se oggio sono quella che sono, se i miei muscoli sono così ben scolpiti in ogni parte del corpo lo devo principalmente a lei. Sharon Tratto da http://palestrases.blogspot.com/