la vera regina del branco                                                                                     LA VERA REGINA DEL BRANCO Era il lontano 1980 al centro dell´Africa. Un veterinario di origina inglese lavorava in un grande camp dove teneva varie bestie sotto controllo medico. Al limite del camp sta situata la sua residenza. Una simpatica casa in legno, ampia e soprattutto molto arieggiata. Li passava la sua vita privata assieme alla sua cara moglie, anche lei veterinaria. Avevano avuto da poco la nascita di una bambima bellissima. Purtroppo il parto é stato un po´difficile in quanto la bambina giá da neonata era molto piú grossa del normale. Cosi passarono i mesi e la bambina non era mai sazia. Era crersciuta quasi a dismisura ed aveva un carattere molto forte e vivace. Una notte fatale successe l´imprevvedibile. Con un boato pazzesco un leone enorme con un balzo sfondó la finestra dove la bambina aveva la sua cameretta. Se la mise in bocca senza ferirla in quanto era avvolta dalle lenzuola e fece dietro front attraverso la stessa finestra. Sparí cosí nel nulla della notte. Svegliati dal rumore i genitori e la servitú non fecero altro che constatare la triste realtá. Subito informarono la polizia del posto e le autoritá inglesi. Giorni d´ insinuante ricerca ma nessuna traccia della bambina. Passarono anni tristissimi in quanto tutti pensavano al peggio, forse in mancanza di preda il leone si é rivolto verso la scelta umana. Anno 2007. Uno strano scienzato inglese, specializzato sulla vita dei felini in genere, essendo anche un po´scorbutico e solitario decise di abbandonare la vita civile di Londra per passare a tempo indeterminato in Africa a scopo scentifico per approfondire cosí  le sue ricerche.Sceso all´aereoporto del posto, quindi un lungo tranfer su un gippone si trova finalmente nel punto dove voleva ampliare le sue conoscenze. Assegnatogli il bungalow dove nei mesi a seguire doveva viverci, incominció cosí ad ambientarsi nel miglior possibile dei modi. La prima notte fu un po´straziante, anche se stanchissimo dal viaggio non riuscí a chiudere occhio dato il concerto senza fine dei leoni del posto. Si sentivano i ruggiti di piu´ leoni anche se lontanissimi dal bungalow. Lo scienziato pensó che sicuramente erano in calore e volevano farsi notare dalle leonesse. In fin di conti tutto normalissimo. Arrivata l´alba pieno di buona volontá prese la jep e si avvio verso la savana. Arrivvato in una foresta  abbastanza fitta decise cosí di continuare a piedi armato di binoccolo, camcorder, machete e una vecchia pistola del nonno, non si sá mai cosa potrebbe succedere circondato da animali feroci. Dopo un po´di cammino sente stranamente un profumo di carne grigliata. Curioso ma non credente che qualcuno si trovasse sul posto per un picnic, indirizzandosi con l´odore si avvicinó sullo strano posto. In una piccola isola di terra circondata da alberi enormi vide uno spiedo enorme con infilata una coscia di leone. al lato completamente coperto da mosche ed insetti vari, metá di un leone, senza pelle, vicino l´ammasso puzzolente delle interiora ed al lato la pelle completamente intera e senza criniera. Probabilmente estirpata dall cadavere come si fa con un coniglio. Sia la carcassa che la coscia sul fuoco non sono state tagliate con un arnese ma strappate di forza. Lo scienziato incomició ad avere un po´ paura ma la brama di curiositá era piú forte di lui. Improvvisamente sentí dei ruggfiti laceranti accompagnati da urla umane di tono bassisimo, forti e catarrose. Si fece posto fra dei cespugli che dividevano cio´che stava per succedere ed fú li che lo scienziato vide ció che mai avesse potuto immaginare. Un leone grossissimo, maschio, maestoso, di vari quintali di peso, in piedi appoggiato ad un grosso albero cerca a stento di salvare la sua vita. Di fronte a lui una figura umana da fantascienza stava per cosí dire procurandosi il cibo per il giorno dopo. Il leone con le zampe posteriori agrappato sulle spalle di quel ciclope si trova cosí con le zampe posteriori ad un metro d´altezza dal suolo quasi dimenandole nel vuoto per potersi agrappare. Con le zampe sulle spalle il leone sprofonda completamente gli artigli mei muscoli durissimi di quell´essere provocando rigagnoli di samgue che scendono come affluenti per riunursi poi sul culone muscolosissimo . Non sembra che il dolore sia troppo in quanto l´essere quasi non ci fa caso. Improvvisamente le manacce del ciclope agguantano una il naso e l áltra la parte inferiore della bocca del leone. Naturaalmente il leone cerca con tutta la sua leggendaria forza di chiudere le mandibole, ma invano. Il mostro apre sempre piú fino a che si sentono i primi scricciolii dei nervi e muscoli che si stanno strappando,. A questo punto si squassano le ossa delle mandibole rendendo cosí la vorace del felino inerme e senza vita. Valanghe di sangue escono dalla bocca del leone. Il ciclope improvvisamente tenendo col suo corpo incastato il leone nell´albero lascia le mani dalla bocca, si parge il sangue caldo sul viso e sul corpo come fosse una lozione dopobagno, Improvvisamente approffita degli spasimi finali del leone per infilargli il suo sesso completamente nel culo. Urla di lussuria del ciclope accompagnati dai sobbalzi del leone dati i colpi di bacino micidiali del mostro.Quindi abbraccia leone ed albero incontrando le proprie mani dalla parte oppsta del tronco. Da tener presente che tre uomini normali riuscirebberoo forse a mala pena di fare lo stesso. Quindi divarica le gambe muscolosissime ed incomincia a strringere e pressare col bacino il leone ancora in vita . primi scricchiolii di ossa frantumante. Conclusiuone un cadavere di leone come se fosse passato sotto un tir. Staccata la morsa accompagnata da un urlo cavernoso che sicuramente viene sentito a centinaia di metri di distanza, il cadavere del leona si affloscia sul terreno come fosse un ammasso senza ossa. Ed ora l´assurdo. L´essere si gira pieno di sangue, una bava biancasstra scende sulle coscie. La lussuria provata nel distruggere il felino ha fatto godere. Ma...............ma tremante lo scienzato incomincia ad andare in tilt. Quel essere abominevole e´una donna. Ma una donna mai vista prima d´ora. Forse due metri e mezzo d´altezza e minimo 300 chili di muscoli enormi. Abbronzatissima, quasi come un negro ma si nota che é una bianca. Nuda da testa a pidi, porta solo sul collo come fosse una stola la criniera del leone ammazzato il giorno prima, fa cosí con ogni leone anche perché ammazza solo leoni maschi. Le mani enormi hanno delle unghie degne di essere chiamate artigli. I piedi nudi e sporchi, forse un 54 hanno una suola naturale di pellaccia durissima ed insensibile. Delle tette mastodontiche, enormi, durussime e sode, i capezzoli ancora rigidi dalla lussurioa provata potrebbero riempire completamente la bocca di qualsiasi essere umano. Tutto il corpo é completamente coperto di peli ricci densi e biondastri. Le ascelle sembrano cespugli, foltissime, sudatissime e mandano un odore di sudore e sesso a distanza. La fica si trova nel mezzo di un oceano di peli lunghissimi, dall´ombelico a sopra il culo, da un fianco all´altro. La faccia sporca, selvacggia, severa ma bellissima.Sopracciglia foltissime, lunghe che vanno verso l´alto. Capelli ricci e biondi folti e lunghi come una criniera. La faccia e completamente coperta da una barba riccioluta che brilla verso il sole. Lo scienzato ha perso le forze nel verdere il tutto e si regge a malapena sulle ginocchia tremante dalla paura ma anche dall´eccitamento. Lei trasportando il cadavere del leone sotto un braccio come fosse un sacco di patate improvvisamente scopre lo scienzato. Con suoni cavernosi ma incomprensibili si rivolge all´uomo incazzatissima, dato il tono e l´espressione burbera. Lui tremante non riesce  a rispondere, la gola si é paralizzata dallo spavento. Lei si ammutolisce e osserva lo scienzato come fosse la preda successiva. Incomincia ad ansimare facendo sentire il gorgoglio del catarro. Sempre tenemdo il leone sotto il braccio, forse se l´era dimenticato, incomincia a massaggiarsi le tette com novimenti lenti e sussuali. Massagia i capezzoli coperti dal pelo che aumentano del doppio del volume. Quindi lentamente scende e si accarezza la pelositá della pancia. Sta ansimando profondamente ora, abbassa la mano sul pube a massagia, primi gorgoglii di succo vaginale. Quindi fa sparire il primo dito, il medio, grosso e lungo come il cazzo di un negro, poi il secondo e pian piano tutta la mano mastodontica sparisce dentro la vagiana. Ad ogni movimento il gorgoglio del liquido che ormai esplode da tutti i lati, pancia, fica, coscie sono completamente innondate. Il clitoride che prima solo si intravvedeva ora fuoriesce prepotente fino ad assumere la forma di uno stendardo rivolto verso l´alto e leggermente appuntito. Un pazzeso clitoride  minimo 25 cm e capace da squartare qualsiasi culo di transessuale. Ora lei estratta la mano imbavata di nettare si sta masturbado il clitoride con movimenti lenti a pieni di eaperienza. Ansima, osserva l´uomo la bava esce dalla bocca, e´ incazzata. Ora aumenta il ritmo senpre di piu´. Il clitoride si ta surriscaldando, stá quasi per esplodere. Lascia la presa del leone, si avvicina al´uomo impietrito dallo spavento, mette le manacce sotto le ascelle e lo solleva lentamente passando la testa del malcapitato, prima sulle coscie innondarte, poi sul clitoride bollente, su per la pancia, fra le tette mastodontiche dove si passa il corpo dello scienzato su e giu per il canion, quindi sulla faccia. a questo punto lei se lo passa sulla barba ispida con estremo godimento. Si sente un rumore come una raspa fa col legno, la faccia di lui si sta arrossendo dal dolore. Cerca invano di liberarsi ma la prese delle mani, che con le dita circondano completamente il torace di lui, hanno una forza inumana. Vincola i piedi sospeso, si accorge che fra i piedi scatta rigido su e giu iol clitoride. Gli viene un lampo di genio, smette di vincolarsi, con le sue piccole mani accarezza la faccia barbuta di lei mentre con i piedi masturba il clitoride con dolcezza. Lei incomincia a tremare dalla lussuria, urla , lo chuide con le braccia muscolosissime contro le tette, lui continua a masturbare fino a che i piedi vengono allagati dallo sperma di lei. A questo punto lui cerca di fargli aprire la bocca puzzolente di selvatico, ma caldissima, gli da un bacio infilando la lingua dentro di lei, sperando nel meglio. Lei mai avuta questa senziazione prima d´ora, spinge con la sua linguona quella dell´uomo quindi infila quel nervo enorme di lingua dentro la carotide dell´uomo. Spinge al massimo. Lui da rosso diventa viola, poi blu. non si muove quasi piu, sta per crepare soffocato. La sorte vuole che lei estragga la lingua, da ormai quasi biancio incomincia a riprendere colore. Ora lo sguardo della gigante diventa tenero ed accenna un piccolo sorriso. Lei se lo carica sotto il braccio e fa per partire, pero´si ricorda del leone morto, quindi ritorna e si ricarica nell´altro braccio il cadavere. Se lo sta portando dentro la sua cava. Fatti alcuni interminabili metri di giungla entra in una caverna molto spaziosa. Ad un lato sono accavvallate le ossa spolpatissime di parecchi leoni. Le varie pelli sono sulle pareti a mo di tapezzeria. sul fondo della grotta una cascata di sorgente d´acqua di parecchi metri che formando un piccolo lago come fosse una vasca da bagno fuoriesce in un torrente all´esterno In fondo una grotta molto accogliente. Lei cerca di far ordine, quindi davanti a lui con le gambone divaricate, pugni sui fuanchi, espressione pericolosa, sta come per dire. cosa succede ora. Lui capendo che l´unica possibilitá e´di star calmo, si avvicina a lei dove con la testa é esattamente all´altezza del clitoride. Fa spazio fra ilpelo tremando con le sue manine, agguanta il clitoride e se lo mette in bocca. Per ora non cé problemi e´ impicciolito anche se riempie completamente la bocca, ma col passare dei secondi le proporzioni diventano mastodontiche, riesce a coprire solo li finale. Lei incazzata fa per premerlo con una manaccia sulla testa di lui. Altro pericolo di soffocamento. Altro colpo di genio che gli puói costare si la verginitá ma anche salvargli la vita. Lui gli fa cenno con le mani di aspettare un po´. Quindi sale a malapena su un enorme sedia, si metter di retro con il culo in posizione d´offerta. Lei questo gioco lo conosce bene, lo fa con ogni leone che ammazza ma anche qualche volta con delle leonesse, che data la sua forza non hanno possibilita di scampo. Lei vogliosa vede il culetto, le sembra piccolo, quindi allerga con le mani le chiappe. Si infila il dito medio nella fica lubrificandolo. Infila lo stesso completamente dentro il culo senza pensare che lui é vergine. UIrla strazianti di lui accompagnate dal sangue delle emorroidi disatrutte. Lei noncurante pulisce con il pelo del braccio il culo. due smanettate di clitoride per dargli la carica giusta, quindi infila quasi 30 cm di stendardo senza pietá. Lui da tanto urla dal dolore perde perfino la voce. Lei batte disperatamente come un panzer. lui si regge sulla sedia, ma la sedia cammina con lui attraverso la caverna. Ora batte arcuata  all´indietro, solleva il malcapitato dalla sedia ed incastrandolo con le mani se lo sbatte sul clitoride acommpagnato dai colpi trementi di bacino di lei. Urla cavernose di lei, litri di perma che spruzzamo tutto il di dietro di lui, lei dalla lussuria si mette le nami sulle tette. Il poveraccio e´sospeso nel vuoto incastrato da quel pilone di cenmento armato. Finita la scopata il pilone perde rigidezza quindi lo scienziato stramazza al suolo incosciente. Lei ora si sente materna, si siede su un´enorme sedia a si mette l´uomo sulle ginocchi con la testa fra le tettone morbide e pelose, sorretto sulla scheina dal clitoride rigido sull´attenti. Lui si aggrappa con le braccia sulle tettone facendogli capire che l´ama disperatamente. Lei sembra quasi capisca quella strana lingua. All´esterno pero´c´e´uno strano movimento anche se leggero. Una mandria di leonesse vedove si stanno avvicinando con idee distruttive. Lei alza dolcemente l´uomo lo adagia con amore fra delle pelli di leone e fa segno di aspettare in silenzio. Si dirige verso il faló del fuoco e con i suoi piedacci nudi ci sale sopra e lo spegne. Si sp rge di cenere per tutto il corpo come volesse mimetizzarsi dal buio della notte. Fra la cenere ci sono ancora tizzoni accesi, ma lei non se ne accorge. Aspetta tranquilla il buio. Tutta l´entrata e´sbarrata da un branco di leonesse pronte a scattare. Lei esce gambe divaricate, pugni ai fianchi facendo saltellate  tutti i muscoli del corpo. Quindi un urlo pazzesco che per prima fa indietreggiare le leonesse spanventandole. Lei approfitta e ne agguanta una per il collo. prima ancora di soffocarla gli spezza l´osso del collo, come dimostrazione ed esempio. la solleva azzanna la carotide strappa mezzo collo con i suoi denti spavenntosi e succhia il sangue ancora caldo. Finito il rito con la bocca insanguinata, butta il cadavere facendogli fare un volo di piú metri, quindi si avvicina ad un´altra leonessa, Con un calcio enorme sulle pancia la fa sollevare di piú netri, spaccandogli tutte le interiora. Morta sul colpo lei la prende per la coda e gilrendola all´aria come fosse una gallina, pesta a dovere tutte le altre leonesse che spaventate e doloranti scappano. Una peró riese ad intrattenerla per il trattamento finale. La prede con le manaccie per il collo. la solleva e con i denti gli strappa prima un orcchio, poi l´altro. Ruggiti tremedi. Ma non e´finita, una dopo l´altra gli spezza tutte e quattro le zampe. Ora é immobile, dolorante ma viva. Ed ora il rito. La prende dal di dietro e mentre  sta consumando gli ultimi spasimi di vita lei con colpi trementi di clitoride, che dall lotta si é indurito dalla lussuria, alterna i buchi della fica con quello del culo. Dopo un periodo abbastanza lungo di scopate, lei viene. Ed ora il finale. La leonessa e´a terra sanguinante, con le zampe aperte all´esterno. Lei la osserva alzando il muso sull suo viso, gli parla con dei suoni strani forse per avvertimento. Lascia la testa al suolo e col suo 54 di piede e i soui vari quintali di peso  la schiaccia formando una pozzanghera di sangue, ossa e pelo. Prende la carcassa per la coda e facendola prioima girare nel vuoto come fosse una fionda, urlando la catapulta a varie decine di metri, nel mezzo delle altre leonesse. Forsae hanno capito la lezione. L´uomo nel frattenpo sentendo i vari rumori laceranti si é fatto la pipí e la cacca addosso. Lei entrando sente lo strano odore, lo prende e va sotto la cascata d´aqua. Lui fa cenno a lei di sedersi in modo d´essere alla stessa altezza. La lava con amore dappertutto assporanto i vari peli del corpo, i muscoli, l´enormitá del suo corpo, il calore della lingua accompagnando il tutto dalla certezza di non essere mai in pericolo. Se un giorno riuscirá a scappare e raccontare il tutto, sicuramente nessuno ci credrá. Forse nemmeno i genitori veterinari.                                                                                              FINE