IPNOSI Prima puntata di Davidmuscolo I nomi dei personaggi sono fittizi. Qualunque somiglianza o omonimia e' puramente casuale Il dottor Mark Weiss osservo' l'uomo seduto di fronte a se con rabbia. Come poteva osare fargli una richiesta del genere? Stava per mandarlo al diavolo e solo la sua proverbiale calma gli stava impedendo di mettergli addirittura le mani addosso ma, prima che potesse replicare, fu preceduto dall'uomo che prosegui' il discorso iniziato alcuni minuti prima " Nemmeno per 40000 dollari?" Il dottor Weiss stavolta rimase di stucco e l'uomo di fronte a lui sorrise. Sapeva che aveva colpito nel segno " Quanto ha detto?" chiese il dottore quasi balbettando " Ha capito bene dottor Weiss. 40000 bei dollaroni fruscianti che, a quanto mi risulta, e' proprio la cifra necessaria per saldare i suoi debiti. E credo che in piu' le rimanga anche qualcosa che lei potra' sfruttare come meglio crede " Come fa lei a sapere questo? Chi le ha dato queste notizie?" Daniel Goldring sorrise di nuovo, stavolta con sfrontatezza " Andiamo dottor Weiss, mica pensera' per caso che io mi sia presentato nel suo studio senza informarmi precedentemente. Se proprio vuole saperlo ho pagato un investigatore privato che ci ha messo quasi sei mesi per trovare la persona adatta, un professionista del suo livello ma anche una persona che avesse bisogno di soldi. Non e' stato facile. Sembra che i suoi colleghi siano tutte persone distinte e soprattutto molto abbienti che non hanno bisogno dei miei pochi dollari. Ma poi l'investigatore ha trovato lei, un uomo che si e' rovinato per il vizio del gioco, che si e' venduto tutto quello che aveva e che adesso ha il fiato sul collo da parte della malavita per i soldi che deve loro. Di che cifra si tratta? Trenta, trentacinquemila dollari? E quanto tempo ha per trovare una cifra del genere? Pochi giorni da quello che mi risulta. Quella e' gente che non scherza, mio caro dottore" Il dottor Mark Weiss si accascio' sullo schienale della sua poltrona. Era tutto vero. Si era giocato tutto, aveva ipotecato anche questo meraviglioso studio che avrebbe dovuto lasciare fra pochi mesi. Per colpa del suo vizio, del maledetto vizio del gioco d'azzardo, aveva anche smembrato la sua famiglia e sua moglie lo aveva cacciato da casa pochi mesi prima. Non aveva neanche piu' una casa e dormiva proprio qui', nel suo studio. Ma la cosa piu' tragica era che quell'uomo di fronte a lui aveva ragione soprattutto sul fatto che i suoi creditori gli avevano dato pochi giorni prima di saldare il debito. Doveva sborsare trentaduemila dollari se voleva restare vivo. E quell'uomo glie ne stava offrendo 40000. Ma come avrebbe fatto con la sua deontologia professionale? Con la sua coscienza? Provo' ad obiettare con un filo di voce " Lei non si rende conto signor Goldring. Puo' essere pericoloso per sua moglie, a patto che io riesca a fare cio' che lei vuole. Non e' come lei crede. Questa pratica necessita di una situazione particolare e soprattutto della voglia del paziente. Non si puo' fare come lei pensa" " Mi sono informato anche su questo, dottor Weiss. So che non sara' facile ma so anche che lei ha tanti altri mezzi, tante frecce nel suo arco" Goldring sospiro'. Era ormai ad un passo e ora doveva far ricorso a tutta la sua abilita' di venditore di auto, quando riusciva a convincere i clienti della sua concessionaria con maestria. Osservo il dottore che invece non resistette allo sguardo " 40000 dollari, ci rifletta bene. Potra' pagare i suoi debiti con quei tipi poco raccomandabili e le rimarra' anche qualcosa per rimettersi seduto al tavolo verde. So che adesso le porte di quelle sale da gioco sono chiuse per lei. Pensi dottore, potra' rifarsi di tutto quello che ha perso. La fortuna dovra' pur girare dalla sua parte" Weiss sospiro' di nuovo. Quell'uomo aveva ragione. Avrebbe potuto pagare il suo debito e riprendere a giocare. Si sentiva fortunato in quel momento e forse la venuta di Goldring era appunto l'inizio della sua fortuna. Daniel guardo' ancora il dottore. Sapeva che era fatta. Era stato perfido ma aveva trovato le chiavi per scassinare le ultime remore. Quando si dice ad un giocatore incallito che puo' rifarsi, questi accettera' al volo l'occasione. Ma quando mai avrebbe potuto rifarsi nella realta'? Le possibilita' erano praticamente nulle ed un po' gli fece pena quell'uomo dalla stazza imponente, con il camice bianco immacolato, ma doveva guardare il suo orticello. In fondo le cose sarebbero cambiate poco e, tutto sommato, poteva dire tranquillamente di avergli dato una speranza " Ok" alla fine disse semplicemente il medico e Daniel Goldring si alzo' entusiasta e strinse la mano di Weiss. " Molto bene dottore. Vedra' che sara' un piacere per entrambi" " Lo spero proprio. Ma ora dobbiamo metterci d'accordo. Prima di tutto devo dirle che non posso assicurarle la buona riuscita. E' impossibile prevedere in che modo possa reagire una persona in quelle condizioni. Io posso assicurarle la mia professionalita' e la mia buona fede, ma non oltre. E voglio anche sapere come pensa di convincere sua moglie a venire nel mio studio?" " Questa e' la parte piu' semplice. Mia moglie e' un agente immobiliare e bastera' che lei le telefoni dicendo di aver visto la pubblicita' sul giornale e che vuole vendere il suo studio. Quando mia moglie si accorgera' che quest'ufficio si trova nella zona residenziale della citta' e che quindi potrebbe ricavarci un sacco di soldi, si affrettera' a prendere un appuntamento con lei" " Ma il mio ufficio e' ipotecato. Non posso venderlo" " Lo sappiamo noi ma non mia moglie. Rebecca verra' di corsa. La conosco bene" " E poi?" " E poi tocchera' a lei" " D'accordo. E per i soldi? Come ci mettiamo d'accordo per il pagamento?" " Le daro' i soldi adesso. Voglio fidarmi di lei dottore. Ma sappia che se lei non fara' quanto le ho richiesto, mi prendero' cura di far sapere in giro che lei non e' il dottore che i suoi pazienti credono. E so benissimo che i suoi pazienti, ma soprattutto la sua professione, sono tutto cio' che le e' rimasto, l'unica occasione per rifarsi una vita quando avra' pagato i suoi debiti" Daniel Goldring tiro' fuori un assegno circolare e lo mise sulla scrivania e poi prosegui' "Questo assegno e' la mia garanzia che lei fara' come d'accordo. In caso contrario, lei capisce che faro' presente al suo albo professionale per cosa era questo assegno" " Stia tranquillo. Malgrado io sia un giocatore e per questo poco affidabile, nel lavoro io sono inappuntabile. Uno dei migliori in circolazione. Ma devo ricordarle ancora una volta che quello che mi chiede e' difficile da attuare" " Mi fido di lei, dottore. So che lei sara' all'altezza della situazione. Mi sono informato e so che lei e' uno dei pochi in grado di soddisfare la mia richiesta" " Ci provero'. Ma ora veniamo a noi. Ha una fotografia di sua moglie? Daniel Goldring trasse dal taschino della giacca una foto che ritraeva sua moglie in una giornata festiva di qualche mese prima, vestita semplicemente di un jeans e di una maglietta e la diede al dottore. Weiss strabuzzo' gli occhi. La donna della foto era di una bellezza straordinaria " Sua moglie e' veramente molto bella. Complimenti" Goldring sorrise. Sua moglie Rebecca era molto piu' di una bella donna. Era tutto per lui. Era perfetta in quasi tutto cio' che faceva. Quasi. I suoi pensieri vennero pero' interrotti dal dottor Weiss " Allora Goldring, cosa vorrebbe da sua moglie? " Daniel estrasse dal taschino un altro foglio e consegno' anche questo a Weiss che lesse attentamente e poi scoppio' in una risata " Davvero lei vorrebbe questo da sua moglie?" " C'e' poco da ridere" si risenti' Daniel "Ognuno ha i suoi vizi. Lei ha quello del gioco ed io quest'altro. Solo che il mio vizio mi costera' solo la cifra che le sto dando, lei ci si e' rovinato. Come vede, credo che sia preferibile il mio" " Ok" taglio' corto il dottore guardando ancora una volta la lista che Daniel gli aveva dato " C'e' qualcosa che non va? " " Se sua moglie dovesse fare tutto questo, non crede che possa essere pericoloso per lei? E poi e' veramente in grado di farlo?" " Su questo non c'e' dubbio. So che e' quasi impossibile da credere vedendola, ma Rebecca e' in grado di fare tutto quello e anche molto altro. E' bravissima. Solo che lei non vuole mettere in atto le sue capacita' che sono notevoli, mi creda. Ha un carattere estremamente dolce e mite. Strano, vero?" " In effetti. Ma come la mettiamo con la sua salute? A lungo andare puo' essere molto pericoloso. Se sua moglie vale soltanto la meta' di quanto afferma, lei va incontro a rischi notevoli" " Ma io non voglio questo per tutta la vita. Mi basta ... ..diciamo una settimana. La conosco e so perfettamente anch'io che correrei gravi rischi. Ma almeno per sette giorni io vorrei che lei fosse proprio come piace a me. In seguito spero di convincerla a proseguire, magari in modo piu' soft. Ma adesso voglio questo, lo voglio con tutto me stesso. E poi, come puo' vedere, ho inserito degli accorgimenti in quelle richieste, accorgimenti che dovrebbero salvaguardarmi'" " Molto bene signor Goldring. Se questo e' cio' che lei vuole, se lei e' disposto a spendere una cifra simile per una sola settimana, io provero' ad accontentarla ed a soddisfare questo suo desiderio. Quando posso telefonare a sua moglie?" " Oggi stesso. Il suo numero di cellulare e' sul retro della foto. Mi raccomando di dirle che ha visto quel numero sulla pubblicita'" " Non si preoccupi" termino' il dottore alzandosi per dare la mano a Daniel che lo saluto' ed usci' fuori dalla stanza. Prese l'assegno dalla scrivania e lo rimiro' con gioia. Quella era vera e propria manna dal cielo. Avrebbe saldato tutti i suoi debiti e forse avrebbe ricominciato a giocare nella speranza di rivincere tutto cio' che aveva perduto. Forse? Gia' si vedeva seduto al tavolo verde pieno di fiches. Si, quell'uomo era stato mandato dalla Divina Provvidenza. Daniel Goldring scese le scale con un senso di felicita' che raramente aveva avuto nella sua vita. Forse stava per appagare il suo desiderio. Da quanto l'aveva? Probabilmente da quando aveva conosciuto Rebecca anche se era uscito fuori prepotentemente solo negli ultimi anni. Ancora non era sicuro che il suo sogno si potesse avverare e doveva sperare che tutto andasse per il verso giusto, ma sentiva che era la volta buona. Oh si, era senz'altro la volta buona. Rebecca Goldring parcheggio' la sua auto di fronte alla studio del dottor Weiss. Era su di giri. Quella casa era situata nel quartiere piu' ricco della citta' e se fosse riuscita a venderla, avrebbe guadagnato un mucchio di dollari. Non che ne avesse particolare bisogno. Suo marito guadagnava abbastanza per tutti e due, ma lei non era il tipo da farsi mantenere. Voleva rendersi utile e quando, tre anni prima, aveva trovato questo lavoro, ci si era buttata a capo fitto diventando ben presto una delle mediatrici piu' abili. Del resto, aveva tutto per fare l'agente immobiliare. Aveva la presenza, l'intelligenza e la parlantina utile per convincere i venditori prima e gli acquirenti dopo. Ma il primo passo era proprio quello di trovare gli immobili da vendere e questo tizio aveva telefonato dicendo che voleva vendere il suo studio chiedendo espressamente di lei. Evidentemente, si era fatta una buona pubblicita' con i clienti precedenti. Si riguardo' allo specchio per controllare se era tutto in ordine. Il trucco era lievissimo ma inappuntabile, la camicetta color avorio abbottonata fino al collo era senza una piega. Si, era pronta per affrontare la discussione con quell'uomo, sperando che la sua richiesta fosse nei limiti. Una richiesta troppo esosa avrebbe complicato non poco l'eventuale vendita. Scese dalla macchina e si diede un'ultima sistemata al suo tailleur pantalone grigio. Non le piaceva vestire in modo sconcio e i suoi abiti erano quanto di piu' sobrio ci potesse essere. Nel lavoro indossava rigorosamente dei tailleur sotto i quali abbinava camicette o maglioncini con il collo alto in inverno, ma anche nel tempo libero non le piaceva sbizzarrirsi e nel suo armadio c'erano solo jeans e gonne ed abiti che le arrivavano rigorosamente sotto il ginocchio, malgrado suo marito le avesse chiesto piu' volte di vestire in modo piu' giovanile e sensuale. E si che se lo poteva permettere. Il suo fisico era praticamente perfetto. Alta un metro e ottanta, magra al punto giusto ma con le curve al loro posto, era da tutti considerata una donna bellissima. Il suo viso era poi incantevole. Una cascata di capelli neri che lei teneva quasi sempre raccolti in una coda, sempre per non apparire troppo, lineamenti perfetti, a cominciare da una bocca che sembrava fatta apposta per essere baciata, un nasino all'insu' che sembrava la pubblicita' di un chirurgo plastico e stupendi occhi azzurri. Quando era piu' giovane le era stato chiesto piu' volte di diventare una modella, fare foto in costume, ma non faceva per lei. Rebecca Goldring aveva altre passioni. Tanto per cominciare le arti marziali. Ne praticava diverse, tutte fin da bambina, a cominciare dal judo per finire poi al karate e al kung-fu. Tutte con risultati strabilianti che l'avevano portata ad essere un'atleta di altissimo livello. Una passione nata a causa o per merito del suo povero papa', un campione di karate che l'aveva portata fin da piccolissima ad allenarsi con lui e che lei aveva proseguito anche dopo la dolorosa morte del suo genitore per un male incurabile. Era diventata bravissima ed il suo fisico particolarmente predisposto l'aveva aiutata non poco. Era veramente forte, molto piu' di un uomo. Sapeva perfettamente che lei era in grado di fare cose strabilianti ma non si era mai approfittata di queste sue doti. Non ne aveva le capacita' mentali. Per lei, un combattimento terminava nel momento stesso in cui riusciva a vincere contro un avversario, anche perche' le sconfitte erano ormai un ricordo di tanti anni prima, di quando era soltanto una ragazzina alle prime armi. Sarebbe potuta diventare una campionessa in ognuno di quelle arti marziali da lei praticate, ma quando aveva conosciuto Daniel aveva smesso. Continuava ad allenarsi perche' le piaceva troppo, perche' si sentiva bene quando lo faceva, perche' era un modo per ricordarsi del suo amato genitore, ma ogni istante libero Rebecca lo dedicava a suo marito Daniel. Se ne era innamorata subito ed era stata ovviamente contraccambiata. Quando lo scelse, tra una fila lunghissima di ragazzi che spasimavano per lei, Rebecca gia' sapeva che sarebbe stato per sempre. Daniel era infatti l'altra passione che aveva. Lo amava ancora come il primo giorno. Lui era dolce, tenero, sempre interessato in cio' che lei faceva. Veramente un uomo d'oro e lei si sentiva molto fortunata di essere sua moglie. Anche se ... ... Anche se negli ultimi mesi qualcosa era cambiato in Daniel. Oh lui era sempre dolcissimo, ma le faceva strane richieste. Le chiedeva ad esempio di provare a fargli vedere di cosa fosse capace, cosa facesse in palestra oppure cercava la lotta per gioco. Ma possibile che non capiva che era troppo pericoloso per lui? Lei era troppo superiore a suo marito e un combattimento, anche solo per finta, lo avrebbe distrutto. Non tanto nel fisico in quanto lei si sarebbe guardata bene dal fargli troppo male, ma soprattutto psicologicamente. Sapeva benissimo che un uomo ama sentirsi superore ad una donna anche quando, come nel loro caso, non lo e' affatto e Rebecca non avrebbe voluto in nessun modo ferire l'amor proprio di suo marito, del suo adorabile marito. Ogni tanto accettava per gioco, ma si faceva battere da Daniel, proprio per non ferirlo, per fargli credere di essere lui il perno portante della coppia, ma sapeva benissimo che infliggere una dura lezione ad uno come Daniel, sarebbe stata una cosa elementare per una della sua forza e della sua bravura. Proprio non riusciva a comprendere il motivo per il quale suo marito insisteva tanto su questo. C'era in realta' un altro motivo per cui era su di giri. Questo era l'ultimo appuntamento della giornata e poi avrebbe raggiunto Daniel nella loro casa al mare. Sarebbero rimasti li una settimana. Non riusciva a capire per quale motivo lui avesse insistito cosi' tanto. D'inverno, il luogo dove si trovava quella casa era praticamente deserto e c'erano tanti altri posti dove trascorrere sette giorni in santa pace loro due. Magari un bel viaggetto. Invece Daniel era stato categorico. Voleva trascorrere una settimana in quella casa ed alla fine l'aveva avuta vinta. Non se la sentiva di litigare con lui ed alla fine aveva trovato che la cosa sarebbe potuta essere piacevole e rilassante. Avrebbe preparato bei pranzetti ed a cena sarebbero andati fuori e magari avrebbe indossato finalmente uno di quegli abitini che suo marito le aveva regalato e che lei, per una scusa o per l'altra, non aveva mai messo. Non che fossero particolarmente ose' ma lei voleva passare inosservata in mezzo alla gente e con il suo fisico statuario avrebbe attirato sicuramente gli sguardi di tutti gli uomini. A lei bastava piacere al suo adorato Daniel, ma non era nelle sue caratteristiche mettersi in mostra in modo provocante nemmeno davanti a lui. Si sentiva impacciata ed ancora, dopo cinque anni di matrimonio e dieci complessivamente da quando si erano messi insieme, trovava difficolta' a farsi vedere completamente nuda davanti a lui, scatenando l'ovvia ilarita' di Daniel. Oh certo, lo faceva, sarebbe stato impossibile non mostrarsi nuda davanti a suo marito, ma non si sentiva a suo agio, si vergognava di quegli sguardi, di quel modo di guardarla che Daniel aveva nei suoi confronti. Ne era felice in quanto dimostravano tutto l'interesse, tutta la passione che suo marito provava nei suoi confronti, ma la imbarazzavano un pochino. Anche nel sesso non si era mai mostrata particolarmente attiva. Quasi sempre sotto le lenzuola dove si sentiva piu' a suo agio e mai qualcosa che andasse oltre certi limiti. Non che fosse frigida, tutt'altro. Le piaceva fare l'amore con Daniel e spesso attendeva con malcelata ansia il momento in cui lui le faceva capire di volerla, ma per lei era solo la giusta prosecuzione del suo amore illimitato. Mai e poi mai sarebbe potuta andare con un altro uomo. Neanche li guardava gli altri, fossero pure bellissimi. Per lei c'era solo Daniel, i suoi baci, le sue coccole, le sue carezze ed il modo unico che aveva di guardarla. Ma per quella settimana aveva promesso a se stessa che avrebbe cercato di vincere quell'imbarazzo e di mostrarsi finalmente meno pudica di fronte a lui. Dopo cinque anni di matrimonio, arrivata a 28 anni, forse era veramente giunto il momento di cambiare un pochino lo stile di vita avuto fino ad allora e di mostrarsi in tutta la sua bellezza e sensualita' di fronte all'uomo che lei amava. Sapeva che lui aveva anche bisogno di questo e lo avrebbe accontentato, anche se sapeva perfettamente che non sarebbe stato facile per lei. Malgrado fosse cosciente della sua straordinaria bellezza, aveva timore che suo marito, a lungo andare, si sarebbe potuto stancare di una donna che non elargiva completamente la propria femminilita' al proprio uomo e doveva evitare a tutti i costi che questo accadesse. Senza suo marito lei non avrebbe potuto vivere. Rebecca Goldring era immersa in tutti questi pensieri mentre attraversava la strada entrando nell'elegante portone. Il portiere la fermo' chiedendole chi fosse e dove andasse " Sono Rebecca Goldring, ho un appuntamento col dottor Weiss" rispose la giovane donna con voce pacata " Sono stato informato del suo arrivo. Prego signora Goldring, lo studio del dottore si trova all'ultimo piano" fece il portiere indicandole l'ascensore e guardando il suo incedere mentre lei vi si avviava. sospiro' il portiere mentre Rebecca scompariva nell'ascensore, pensando a come fosse impossibile per uno come lui andare con una donna del genere. Rebecca usci' dall'ascensore e suono' alla porta del dottor Weiss su cui campeggiava la targhetta dorata che ne riconosceva il titolo ed attese che qualcuno le venisse ad aprire. Dopo pochi secondi, un uomo dalla stazza imponente, intorno ai cinquantacinque anni le apri' la porta. Era piu' alto di lei di almeno cinque centimetri, aveva la barba bianca ben curata e l'aspetto era proprio quello che una persona immagina quando fa riferimento ad uno psicologo o a uno psichiatra. Almeno nell'aspetto, il dottor Weiss era rimasto quello di una volta, con molta attenzione e cura nei propri confronti ed infatti nessuno sospettava che quell'uomo dall'aspetto cosi' nobile fosse in guai cosi' grossi ed anche il fatto che lui da mesi dormisse nello studio invece che a casa propria, era stato visto dai vicini come la logica conseguenza della sua separazione. I due si salutarono intanto con cordialita'. Mark Weiss pote' constatare come, di persona, quella donna fosse ancora piu' bella che in fotografia. Il viso era incantevole, con dei lineamenti molto dolci ed espressivi e due occhi meravigliosi, ma quello che balzava subito agli occhi era il suo fisico. Era molto alta e il suo tailleur professionale a malapena reprimeva un corpo che doveva essere veramente esplosivo. Weiss si accorse che faticava a toglierle gli occhi di dosso. La fece comunque accomodare. Rebecca si dimostro' subito molto professionale " Posso vedere questa casa, dottore?" " Certo signora, prego" rispose Weiss facendole da guida e mostrandole l'intero appartamento che Weiss aveva adibito a suo studio privato. Rebecca osservo' con molta attenzione, meravigliandosi perche' un professionista del genere avesse intenzione di venderla. Si sedettero poi in un comodo divano, uno di fronte all'altra " E' una casa molto bella e spaziosa, dottore. Posso sapere per quale motivo vuole venderla?" " Perche' me ne vado da questa citta'. Io sono separato, i figli ormai sono grandi e rimanere qui' ormai non ha nessun senso per me. Me ne ritorno dove sono nato, ricomincio daccapo. Uno studio piu' piccolo, nuovi pazienti, una nuova vita, insomma" Era una mezza verita' in fondo. Dopo aver saldato il debito con quei malavitosi avrebbe potuto davvero fare una scelta del genere invece di rimettersi a giocare. Rebecca reclino' il capo guardandolo ed il dottore non pote' fare a meno di trovarla incantevole. Possibile che fosse in grado di fare tutto cio' che suo marito aveva detto? " Capisco" disse laconicamente la donna che poi prosegui' "Ora deve dirmi quanto vuole per questa casa. Di quanti metri quadrati si tratta? Se la cifra che lei richiede non e' esagerata, io le prometto che potrei trovare in poco tempo dei compratori" " Non abbia fretta signora, si rilassi. Posso offrirle qualcosa da bere?" " No grazie. Sono astemia" " Un bicchiere d'acqua almeno. Io ho bisogno di bere qualcosa per brindare all'addio della vecchia vita. Mi faccia compagnia" Rebecca sorrise. Un sorriso meraviglioso come constato' Weiss. La trovava splendida anche vestita in quel modo sobrio e professionale, chissa' come sarebbe stata se avesse osato un pochino di piu' " D'accordo, le faccio compagnia. Vada per un bicchiere d'acqua" Weiss si alzo' e si diresse in un'altra stanza, apri' una bottiglia di acqua minerale e riempi' un bicchiere. Infine prese una bustina e verso' il contenuto nel bicchiere. Si trattava di un forte calmante e con quello sarebbe stato piu' semplice ipnotizzare quella donna. Torno' quindi nella stanza dove aveva lasciato Rebecca, le porse il bicchiere d'acqua, ando' fino alla vetrina bar e si verso' uno scotch. Non era un bevitore, ma stavolta ne aveva proprio bisogno. Torno' di nuovo dalla donna ed alzando il braccio verso Rebecca brindo' alla nuova vita che lo aspettava. Un brindisi particolare per Rebecca Goldring, con un bicchiere d'acqua, ma lei non era capace di dire di no ed in fondo cosa c'era di male? Quell'uomo voleva una nuova vita ed allora viva la vita nuova. Che potesse essere felice per lui e soprattutto per lei. Bevve a piccoli sorsi ed infine poso' il bicchiere sul tavolino di vetro posto davanti a lei. Si sentiva strana, quasi come se avesse sonno. Forse era un po' stanca. Dedicava troppe ore della sua vita agli allenamenti e poi c'era il lavoro, la casa, suo marito. Era quasi normale. Pero' le sue palpebre sembravano quasi chiudersi, le sue membra completamente rilassarsi. Provo' ad alzarsi ma dovette sedersi di nuovo. Il dottor Weiss intanto si era alzato e la guardava in modo strano " Hai sonno Rebecca?" " Si, molto. Non capisco" " Bene! Io ti aiutero' a rilassarti completamente. Vuoi rilassarti, Rebecca?" " Si" " Molto bene. Allora dovrai fare come io ti diro' e poi starai meglio. Devi stare tranquilla, molto tranquilla" Il dottor Weis apri' la sua mano destra e tiro' fuori un pendolo che fece dondolare davanti agli occhi della donna " Cosa sta facendo?" " Ssshhhh. Tu hai sonno Rebecca e devi provare ad addormentarti. Osserva il pendolo. Osservalo e seguilo con gli occhi. Senti che non puoi fare a meno di dormire. Tu hai voglia di dormire, non e' vero Rebecca?" " Si" " Allora lasciati andare completamente e non ti preoccupare di nulla. Sei al sicuro e non puo' succederti niente. Rilassati, Rebecca" Il dottore continuo' a far dondolare il pendolo ed a parlare in quel modo suadente a Rebecca per un paio di minuti, fino a quando Weiss si rese conto che la donna era ormai ipnotizzata. Il difficile era stato fatto. Ora doveva proseguire se voleva guadagnarsi quei 40000 dollari " Mi senti Rebecca?" " Si" " Bene! Quando io schiocchero' le dita tu ti sveglierai e non ricorderai nulla di quanto e' accaduto, ma prima io ti daro' degli ordini che tu eseguirai alla lettera nei momenti susseguenti a quando ti sveglierai. E' chiaro? " Si" " Perfetto! " Il dottore tiro' fuori dalla tasca della giacca il foglio che gli aveva dato Daniel e prosegui' "Da adesso in poi tu cambierai atteggiamento nei confronti di tuo marito. Tu diventerai spietata con lui e lo dominerai con la tua forza. Ti imporrai su di lui in tutti i modi, picchiandolo senza pieta' e punendolo per ogni motivo che tu riterrai opportuno. Tu prenderai in mano le redini della coppia, ti farai obbedire da lui con tutti i mezzi di cui disponi e ti divertirai a sottometterlo ed a farti adorare e lo umilierai con la tua forza e la tua bravura, conscia che tu sei un essere superiore rispetto a lui e che tutto ti e' dovuto, provando piacere e godimento nel fare tutto questo. E' tutto chiaro?" " Si" rispose di nuovo Rebecca con un filo di voce " Ma non ho ancora terminato. Tu darai anche un taglio netto al tuo modo di vestirti e indosserai abiti sexy e provocanti che mettono in risalto la tua bellezza. Inizierai con abiti normali fino ad arrivare ad indossare capi in lattice che ti facciano sentire stupenda e desiderabile. Ti truccherai adeguatamente e ti sentirai una vera e propria dea alla quale tutto e' concesso. Infine, avrai bisogno di fare sesso continuamente e in modo sfrenato e dominante e per una settimana userai tuo marito per questa tua voglia, lo prenderai, lo violenterai, se necessario e lo farai diventare il tuo giocattolo sessuale. Ti e' chiaro anche questo?" " Si dottore" " E farai quanto ti ho detto?" " Si dottore" " Molto bene Rebecca. Ma ricordati che per questa settimana che andrai a trascorrere, tu dovrai fare bene attenzione a non provocare grossi danni a tuo marito e soprattutto a non ucciderlo. Al termine della settimana tu verrai di nuovo nel mio studio. In queste sette giorni rimarrai nella casa al mare con tuo marito senza ritornare in citta' se non per comperare gli abiti adatti di cui ti ho parlato prima e soprattutto non ritornerai al lavoro fino alla scadenza che ti ho appena dato. Hai capito tutto?" " Si dottore" " Vuoi ripetere cio' che ti ho detto allora?" " Si dottore. Io dominero' mio marito e lo sottomettero' con la mia forza e con la violenza, picchiandolo e godendo nel farlo, lo puniro', lo umiliero', saro' conscia della mia superiorita', mi sentiro' una vera e propria dea, mi vestiro' in modo provocante e avro' bisogno di fare sesso sfrenato. In quei sette giorni che trascorrero' con lui nella casa al mare staro' bene attenta a non provocargli grosse lesioni e a non ucciderlo. Durante questa settimana non andro' al lavoro ed infine tornero' da lei" " Perfetto Rebecca. Ora, fra alcuni secondi io schiocchero' le dita, tu ti sveglierai e non ricorderai nulla ma appena vedrai tuo marito, sentirai il bisogno impellente di comportarti nella maniera che io ti ho indicato" Il dottore fece una pausa e rilesse il foglio con i desideri di Daniel. C'era proprio tutto. Quella donna sarebbe diventata una vera e propria arma senza controllo se era vero che fosse cosi' brava e forte. Ma per fortuna si sarebbe trattato solo di una settimana, al termine del quale lui l'avrebbe resa di nuovo normale, una dolce, tenera e bellissima fanciulla. Schiocco' le dita e Rebecca improvvisamente riapri' gli occhi " Che e' successo? Oh mio Dio, devo essermi addormentata" esclamo' mortificata "Mi scusi dottor Weiss, devo essere stanchissima, non mi e' mai accaduta una cosa simile" " Non si preoccupi signora Goldring. Puo' accadere. Lei ha solo chiuso gli occhi per alcuni secondi" " Dove eravamo rimasti? Ah la casa. Mi dica, quanto vorrebbe per questo studio?" " Mi ci faccia pensare un po'" " Ma non voleva venderla?" " Certo che voglio venderla e sara' proprio lei ad occuparsi della transazione, glie lo prometto. Oggi intanto lei ha visto di cosa si tratta e tra una settimana, dopo essermi informato dei prezzi correnti, le comunichero' la cifra che ho deciso di richiedere. Le sta bene vederci di nuovo tra sette giorni esatti alla stessa ora?" " Certo, ma se lei mi comunica la metratura posso indicarle io stessa un prezzo" " Oh mi creda, non ricordo nemmeno quanti metri quadri e' questa casa. Sa, io sono uno psicologo e uno psichiatra, uno scienziato, non mi occupo di queste cose. Ma controllero' e le faro' sapere esattamente" " D'accordo. Fra sette giorni, allora" " Alla stessa ora" I due si strinsero la mano e lo psicologo accompagno la signora Goldring fuori dalla porta, attese un paio di minuti e poi digito' un numero di telefono " Daniel Goldring?" " Sono io dottore. Ha fatto quanto le ho richiesto?" " Si, tutto fatto. Volevo ricordarle che, molto probabilmente, sua moglie si atterra' scrupolosamente a quello che io le ho ordinato ma, altrettanto probabilmente, non diverra' immediatamente la donna che lei desidera e ci vorra' un po' di tempo prima che lei riesca a cambiare totalmente modo di agire, tempo che io non posso quantificare" " Basta che ci riesca entro la settimana" " Credo che in un paio di giorni sua moglie sara' la donna dei suoi desideri, ma probabilmente avra' anche bisogno di stimoli da parte sua. Non mi rimane che augurarle buona fortuna e mi raccomando, stia molto attento. Sotto ipnosi sua moglie non recedera' di un millimetro e non si impietosira' nemmeno se la dovesse vedere agonizzante e sofferente" " Staro' attento. Tanto Rebecca non puo' uccidermi con le sue mani. Per tutta la durata di questa settimana lei stara' attenta a non farlo, non e' vero?" " Certo, sono stato attento a rimarcare questa condizione, ma questo non le impedira' di infliggerle dolore e a goderne nel farlo. Un'ultima raccomandazione. Se le e' possibile cerchi di evitare di farle incontrare altre persone. Come ho detto prima, sua moglie e' sotto ipnosi e si atterra' a quanto io le ho ordinato, ma in queste condizioni puo' andare facilmente fuori controllo e non mi sorprenderei se dovesse attaccare briga con un tizio soltanto perche' questi l'ha guardata storta. Non dimentichi che sua moglie si sentira' un essere superiore con lei ma probabilmente anche con chiunque altro" " Provero' a farlo dottore" " Non dovra' solo tentare, dovra' farlo, altrimenti si dovra' considerare responsabile lei stesso di quanto sua moglie dovesse combinare. E si ricordi che io non posso piu' aiutarla in nessun caso. Sua moglie tornera' da me solo al termine della settimana e si ricordi anche che l'ipnosi non ha una durata fissa e solo io che l'ho ipnotizzata potro' toglierla. Altrimenti rimarra' cosi' per tutta la vita" " Se mi dovesse piacere la situazione le chiedero' quindi di non togliere l'ipnosi. Intanto lei si goda i soldi. Se li e' guadagnati. Forse non se ne rende conto ma sta per avverarsi il sogno della mia vita" " Contento lei" rispose Weiss. Nella sua lunga carriera di psicologo e psichiatra non gli era mai capitato di incontrare un tipo come Goldring e non poteva fare a meno di essere incuriosito dalle tendenze di quell'uomo, sia da un punto di vista professionale che umano e prosegui' " Ma davvero sua moglie puo' essere pericolosa fino al punto di poterla uccidere a mani nude? Non mi e' sembrata un colosso ed ha l'aria piu' di una modella che di una lottatrice" " E' proprio questo cio' che mi affascina di mia moglie. Che e' una stupenda donna molto femminile ed al contempo una vera e propria arma letale. Mi creda dottore, lei e' in grado di farlo. Non puo' nemmeno immaginare cosa e' in grado di fare, ma comunque la ringrazio per il suo interessamento" Daniel riattacco' il telefono e sospiro' profondamente e nervosamente. Tra poco Rebecca sarebbe stata di fronte a lui. La nuova Rebecca, quella dominante, spietata e sexy che lui desiderava con tutto se stesso e per una settimana avrebbe provato sulla sua pelle cosa volesse dire la dominazione di una donna bella e letale. Sospiro' di nuovo. La sua attesa stava per terminare.