Piccola ma grande 2 By Max, enjoy_4_u@hotmail.it Ad Elena piace... a Gio... anche! Ci volle qualche minuto per riprendersi, appena si senti' meglio si sedette bene per terra e prese fiato. Guardo' la cugina che era chinata accanto a lui, e le disse "beh, sei contenta ora?" "Si' certo, visto che avevo ragione io!" esclamo' "ed ho vinto la scommessa!" Gio rinuncio' a ribattere "Mi fai vedere dove ti ho colpito?" disse d'un tratto Elena "Cosa?" "si' dai, sono curiosa, e poi dato che ho vinto io devi farmi vedere" Il ragazzo ci penso' un attimo, poi osservandola, penso' che se non altro, magari avrebbe smesso di rompere (letteralmente). "Si' va bene" disse, e si abbasso' i pantaloni prima, e gli slip poi, liberando l'erezione che nonostante tutto non lo aveva abbandonato dalla prima "palpazione" del piede di Elena. Gio aveva abbassato appena sia pantaloncini che slip, Elena glieli abbasso' fino alle caviglie e gli allargo' le ginocchia, guardava con un misto di curiosit… e meraviglia l'uccello duro di suo cugino e le sue palle un po' gonfie e rosse, si sedette di fronte a lui, appena in fianco, e con la mano inizio' ad accarezzargli le palle. Gio era in estasi nonostante il dolore che ancora provava nel basso ventre. Elena passava dalle palle all'uccello, lo accarezzava e poi tornava alle palle. Non lo masturbava, era la prima volta in vita sua che vedeva l'intimit… di un ragazzo ed ancora non sapeva precisamente cosa fare. Nonostante questo, le sue carezze erano per Gio qualcosa di estremamente "positivo". Chiuse gli occhi per godere appieno di queste attenzioni. Elena continuava, ogni tanto si fermava, toglieva la mano, e poi ricominciava. Gio continuava a tenere gli occhi chiusi. Dopo un po' ad Elena torno' la voglia di replicare un colpo alle palle, ora che le aveva in bella mostra davanti a se, che le sentiva nella mano. Senza dire nulla a Gio, si sposto' appena, continuando a tastargli le palle e l'uccello, poi, quando le ebbe a tiro della sua gamba destra, tolse la mano si appoggio con la schiena all'indietro, carico' il colpo a lascio' partire una tallonata che prese in pieno il sacco scrotale completamente scoperto di Gio. Fu un gran colpo, Elena senti' una scossa di adrenalina salirle dal piede e dal suo basso ventre, percepi' benissimo le palle di Gio schiacciate dal suo tallone che scivolavano verso il basso, Gio emise un gridolino strozzato, senti' le palle esplodere nuovamente dal dolore, si porto' le mani tra le gambe che chiuse di colpo, e si raggomitolo' sul tappeto. Elena noto' che nonostante tutto l'uccello del cugino grande rimaneva bello duro, Gio si teneva solo le palle, e quindi il suo cazzo si mostrava chiaramente eretto. Si porto' una mano sotto la gonnellina, in mezzo alle gambe, si sentiva calda li', provava una sensazione strana, ma ancora non capiva che era vera e propria eccitazione sessuale, che la sua micia aveva voglia di essere soddisfatta. Ma l'avrebbe capito nei giorni a seguire.. Quella sera nessuno ovviamente disse nulla a cena. Come di consuetudine, siccome la mamma di Elena sarebbe stata impegnata tutto il weekend, la ragazzina avrebbe dormito a casa di Gio, piu' precisamente nella camera con lui. Una cosa che Gio aveva sempre accettato un po' di malavoglia, non tanto per Elena in se, quanto perche' era abituato a divertirsi un po' a modo suo in camera, e la presenza della cugina glielo impediva. La serata era proseguita tranquilla ed ora erano entrambi in camera, pronti ad andare a dormire. I genitori di Gio erano gi… a letto, ed anche Elena e lui, erano pronti a chiudere la giornata. Elena lo guardava dal suo lettino, lo guardava e sorrideva. Gio era in mutande e maglietta, Elena pure, dato il caldo estivo. Vedere Elena, seduta sulla pancia, che muoveva le gambe, lo guardava e sorrideva maliziosa, fece rivivere a gio la situazione del pomeriggio, il dolore era ormai passato, restava l'esperienza vissuta, e restavano nche le carezze della cugina.. Cio' che pensava gli stava causando una nuova erezione che tentava di nascondere "Mi sono proprio divertita sai oggi" disse Elena "Io un po' meno" ribatte' il cugino portandosi una mano all'inguine. "Sai, a dire il vero non sembrava proprio" disse ridacchiando Elena "E cosa te lo fa pensare?" Elena si sedette sul bordo del letto, stette in silenzio in attimo, poi raggiunse il letto del cugino dicendo "Beh, lui sembrava divertirsi, visto com'era duro" indicando l'uccello di Gio che stava tornando sempre piu' in tiro "Sinceramente avevo altro a cui pensare" menti' Gio "Ma dai" disse lei, sedendosi sul bordo del letto, "ma se anche adesso a riparlarne ti diventa duro" aggiunse appoggiando la mano sinistra sul cazzo di Gio e cominciando a massaggiarlo piano. "Si' ok, forse era duro, ma e' stata una reazione naturale" cerco' di difendersi Gio "Davvero? Come adesso?" Elena stava infilando la mano nelle mutande di Gio, comincio' a palpargli in modo piu' deciso l'uccello, ed ogni tanto scendeva alle palle. Gio decise che anche per lui era arrivato il momento di conoscere le intimit… della cugina, cosi' allungo' una mano ad accarezzare le gambe di Elena, salendo fino ad arrivare alle sue mutandine, ed entrando poi dentro di esse per massaggiare la sua giovane fighetta. Elena lo lascio' fare, fino a quando non comincio' a palparle la micia, a quel punto afferro' saldamente le sue palle, e comincio' a stringerle "Che cosa stai facendo" "Quello che fai tu" ribatte' lui, la strizzata di Elena non era molto forte, ma i colpi del pomeriggio lo avevano reso sensibile, e quindi gi… sentiva montare il dolore, ma non tolse la mano dalla figa di lei "tu mi hai visto, toccato ed anche scalciato, e' anche il mio turno di toccare" aggiunse. Cercava un modo di prendere un po' il controllo su quella ragazzina, ma Elena era furba, comincio' a stringere sempre piu' forte le palle di Gio "Assolutamente no!" disse "io ho vinto la scommessa e quindi ora faccio quello che voglio, togli la mano" fini' spremendo sempre piu' forte le sue palle "o vuoi che racconti tutto..." Gio gemeva, ma di malavoglia tolse la mano, sopratutto alla prospettiva che lei raccontasse tutto, sopratutto di cio' che aveva sul pc. Elena diede un'ultima strizzata piu' forte alle palle di Gio, poi tolse la mano, lasciandogli sia il cazzo che le palle fuori dalle mutande, si chino' vicino al suo viso e gli disse "ricorda che per un po' comando io chiaro!" e sul termine della frase, lascio' partire un bel pugno contro le palle di Gio, che gemette prendendosele in mano "si' si', ok Elena" Lei soddisfatta si alzo', poi inaspettatamente, dando le spalle al cugino, si chino' le mutande, mostrando il culo a Gio ed intimandogli "ed ora baciami il culo" Lui resto' un attimo fermo, pensava di non aver capito "forza, baciamelo! O vuoi che ti pesti le palle ancora?" Gio si porto con il viso vicino al suo culo, e gli bacio' entrambe le chiappe. Elena senza dir nulla si tiro' su le mutande ed ando' a letto, "buonanotte" disse semplicemente. Gio balbetto' un "notte" e poi si mise a pensare a cio' che era successo quel giorno e quella sera, a come la sua piccola cugina, lo aveva dominato fino a pochi minuti prima. Elena non riusciva di certo a dormire, era un tumulto di emozioni, non faceva che ripensare a quanto successo quel giorno, alla sensazione delle palle del cugino colpite dal suo piede, a come si muovevano nelle sue mani quando le aveva palpate, alla loro morbidezza e durezza al tempo stesso, che aveva provato stringendogliele forte.. si sentiva tutto un fuoco dentro, ed in particolare tra le gambe, dove anche Gio l'aveva toccata un po'. Si porto' una mano dentro le mutande, ed inizio' ad accarezzarsi in modo automatico, pensando a quanto si era divertita, alla faccia di Gio quando lo torturava, a come le aveva permesso di fare tutto quello che aveva fatto. Sinceramente le sembrava ancora incredibile che fosse riuscita a fare tutto quanto. Ed oltretutto sembrava che all'orizzonte ci fossero altre opportunit…. Si addormento' con ancora una mano tra le gambe pensando alle palle di Gio. Il mattino arrivo' troppo presto, come sempre. Elena si sveglio' pian piano, aveva sognato le palle di Gio quasi tutta la notte, apri' gli occhi un po' felice ed un po' in attesa perche' sperava di poter ottenere qualcosa anche quella domenica anche se sicuramente sarebbe stato un po' piu' difficile dato che non era previsto che restassero soli in casa. Si mise a fantasticare un po', sdraiata supina sul letto, quando si accorse che Gio si stava svegliando. Si giro' a guardarlo, lo vide girarsi un paio di volte, aprire gli occhi e guardarla ma senza vederla veramente. "Buongiorno" gli disse, "come stanno le tue palline?". Gio rispose con un borbottio che Elena non riusci' a capire, attese ancora un attimo, poi abbandono' il suo lettino e raggiunse il cugino nel suo, scosto' il lenzuolo e si insinuo' vicino a lui. "Buongiorno" ripete, "dormito bene?". "Si' grazie" ribatte' il cugino, ancora assonnato, "e tu?". Gio era ancora in quel dormiveglia tipico di chi si e' appena svegliato, anche lui aveva sognato i colpi della cugina, ma al momento non ci stava pensando. "Ho dormito benissimo" gli rispose lei, "sopratutto pensando a loro" aggiunse portando una mano al basso ventre di Gio, e toccandoli l'uccello e le palle. Trovo' che il fratellone di suo cugino non era completamente a riposo, ma nemmeno completamente in tiro, era in una via di mezzo evidente "ma cos'abbiamo qui?" domando' a Gio "a che pensavi.." Gio non si mosse, sentiva il calore del corpo di Elena vicino al suo, non ricordava bene cosa stessa sognando, ma sicuramente qualcosa era per essersi svegliato cosi', l'ingresso di sua cugina nel letto, con solo le mutandine e la maglietta, e la sua mano che lo toccava contribuivano a far aumentare la sua eccitazione. "A nulla" disse lui, "non ricordo". Era in parte un po' ansioso, temeva nuovi colpi dalla cugina, ma non voleva dirle di uscire dal letto, il giorno prima era stato completamente messo sotto da lei, oggi voleva tentare di dimostrare qualcosa, anche se nemmeno lui sapeva bene cosa. Dal canto suo Elena per ora non aveva intenzione di torturare le sue palle, voleva fare qualcosa di piu' bello, non sapeva cosa, ma qualcosa voleva fare, anche se non in quel momento. Continuo' a palpeggiare le sue palle, le accarezzava con dolcezza, le stringeva piano piano, piu' eccitando che non facendogli male, insinuo' la mano nelle mutande, liberando il suo uccello duro, lo accarezzava piano, nella sua lunghezza, arrivando giu' ai suoi gioielli, poi tornava al suo uccello, lo afferro' con la mano saldamente, iniziando a muoverla come aveva visto fare nelle foto sul pc di Gio, e ricordando anche i discorsi fatti a scuola con alcune ragazze piu' grandi. Stava iniziando a fare la sua prima sega, ed era un insieme di emozioni particolari. Memore della sera prima, Gio non si muoveva, aveva la forte tentazione di toccare Elena, il suo bel corpo, ma non voleva che lei si fermasse. "Ti piace Gio?" gli chiese quasi sussurrando. "Si', e' splendido" ribatte con un sospiro lui. "Vorresti che non mi fermassi vero.." "Si', continua" Elena si fermo' con la mano sulla parte alta dell'uccello di Gio, inzio a muovere il suo dito sul glande del ragazzo, che sentiva forti scariche di eccitazione irradiarsi dal suo ventre. "Mi lascerai giocare ancora con te?" gli chiese piano piano continuando a massaggiare a quel modo il cazzo di Gio che si sentiva sempre piu' eccitato "certo Elena" "Come mai avevi il cazzo duro quando ti colpivo?" chiese ancora lei "Non lo so" "Ne sei sicuro? Non e' che in fondo ti piaceva?" ribatte' lei maliziosamente Gio era in una situazione particolare, era iper-eccitato, con sua cugina che gli stava facendo una sega, sentiva l'uccello al massimo, che stava quasi esplodendo dal piacere, e sbaglio' la sua risposta, invece di dire un no, si lascio' sfuggire un "forse" di troppo. "Allora potro' giocare ancora tanto con te", disse lei riprendendo la masturbazione di Gio "Si' Elena, lo potrai fare" Elena era soddisfatta per aver ottenuto quella cosa, masturbo' ancora un po' il cugino, poi si fermo', prese in mano le sue palle massaggiandole e disse "per ora basta, ci aspettano a colazione", e cosi' dicendo usci' dal letto di Gio, appoggiando il suo piede alle sue palle prima di alzarsi completamente, lo mosse un po' poi si diresse verso la porta, pronta ad andare a far colazione. Gio rimase a letto, l'uccello duro fuori dalle mutande. si mise di schiena a pensare. Provava la forte tentazione di concludere la sega iniziata da Elena, ma poi ci ripenso'. Ed appena il suo uccello mollo' un po' l'erezione, usci' dal letto, si infilo' un paio di pantaloncini e si reco' a far colazione.