Piccola ma grande 18 By Max, enjoy_4_u@hotmail.it Niente cambia.. tutto cambia... Grazie a tutti per le email che mi inviate sia con complimenti, ma sopratutto con critiche e suggerimenti. Io raccolgo tutto cio' che mi dite, e cerco di farne tesoro.. perdonate l'attesa.. cerchero' di essere piu' rapido nel prossimo episodio... Martina lascio' li' sul letto la nipote per un po' di tempo prima di tornare a finire cio' che aveva iniziato, entro' in camera con una macchina fotografica digitale Elena inizio' subito a protestare, ma la madre non la ascolto' e la fotografo' per bene, in tutte le angolazioni, dando ampio spazio ai primi piani delle sue intimita', ma anche al suo corpo legato al letto. "Non temere" disse quando ebbe finito, "non le voglio mica dare in giro" continuo' "volevo solo immortalare questo tuo momento.. sicuramente le riguarderai con piacere" concluse "Davvero non le mostrerai in giro?" domando' la ragazza "Certo.." ribatte' la madre, e dopo un attimo di silenzio "beh, pero' forse Gio le potrebbe vedere.." "Lui? Vedermi cosi'?" balbetto' la ragazza "Perche'? Pensi che sia diverso da quello che ha visto di te fino ad ora?" la rimbecco' la donna, "o di quello che gli hai fatto tu?" "Nno non e' per questo.." balbetto' Elena "E allora cosa? Vuoi tirarti indietro?" le fece la madre, senza aspettare risposta "perche' se vuoi tirarti indietro, faremo in modo che tu non veda piu' Gio, che tu non sia piu' presente ai nostri divertimenti!" e ammiccando aggiunse "oh si' perche' noi continueremo, continueremo a torturargli le palle, ed a scoparcelo a piu' non posso" Elena era allibita, e' vero avevano fatto e detto cose che nessuno potrebbe mai immaginare, ma in quel momento sua madre le parlava in modo ancora diverso, e sopratutto le stava dicendo che se non fosse stata al gioco, non avrebbe proprio piu' potuto giocare.. e subito ripenso' ai giochini che aveva fatto con Gio, anche prima che le due adulte entrassero nel loro rapporto, a quanto si era eccitata e divertita, a quando alla fin fine, desiderasse continuare non solo a torturare le palle del cugino, ma anche, ammettiamolo, a godere grazie a lui, a farti sverginare da lui, lo desiderava, ed era disposta a tutto. E poi a dirla tutta... si vergognava poi cosi' tanto di farsi vedere legata a quel modo? No, anzi, una parte di lei avrebbe voluto che il cugino fosse stato li', a gustarsi tutta la scena, a vedere la madre che le colpiva la figa, a vedere i suoi umori uscire copiosi dalle sue giovani labbra.. senti' una nuova ondata di eccitazione.. ma era normale eccitarsi cosi' tanto??? Si domando'.. "No no, non voglio tirarmi indietro!" esclamo' alla fine, quasi presa dal panico all'idea di non poter piu' fare certe cose, "anzi se vuoi farne ancora avanti!" Aggiunse spingendo il bacino ed allargando le gambe ulteriormente, non che l'idea la facesse impazzire, ma si sentiva praticamente costretta... "Brava bimba mia" fece Martina, prima di avvicinarsi, "ma per oggi puo' bastare", concluse accarezzandola dolcemente ed iniziando a slegarla. I giorni trascorsero in tranquillita' per un po', tutte le "donne di casa" lasciarono tranquillo Gio, di modo che le sue povere palle potessero riprendersi per bene, Anna ogni tanto accarezzava l'uccello del figlio causandogli una immediata erezione, magari gli soppesava le palle, ma non fecero mai nulla di piu'. La stessa Martina evito' di vedere il nipote, sentiva spesso la sorella, a volte si vedevano, ma evitava la "tentazione" perche' in testa le si ripetevano le scene di quella folle giornata, e se avesse visto il nipote, era sicura che non avrebbe resistito alla tentazione di dargli ancora una ripassata. Quella che soffriva di piu' era Elena, che viveva nell'attesa di poter giocare ancora sopratutto con il cugino.. non solo per colpirlo nelle palle, che restava una sua fissa, ma per farsi colpire anche lei, e sopratutto per farsi scopare.. ogni giorno che passava pensava sempre piu' al suo uccellone che penetrava la sua micina intonsa... ogni volta che poteva si rinchiudeva in camera per toccarsi la micina.. addirittura a scuola era capitato che corresse in bagno per toccarsi e si sentiva sempre eccitata. Martina aveva notato questa "ansia da attesa" nella figlia, era un po' la stessa che provava lei. Per un po' la ignoro', lasciando che questa sua voglia crescesse.. poi verso fine settimana entro' in azione. Aspetto' che la figlia si isolasse in camera sua, e dopo qualche minuto ando' a spiarla. Dal buco della serratura controllo' la situazione, lasciando che Elena, gia' sdraiata sul letto, finisse di spogliarti, toccandosi il corpo.. la vide sfilarsi prima la magliettina, seguita velocemente dai pantaloncini che indossava... non indossava reggiseno, quindi le sue mani giocavano con i capezzoli, carezzandoli e pizzicandoli.. senza abbandonare il seno, si porto' una mano tra le gambe, carezzandosi la micia.. si muoveva lentamente sulla sua patatina.. per poi scattare rapida e sfilarsi gli slip.. spalanco' le gambe piu' che pote', iniziando ad accarezzarsi con entrambe le mani.. prima dolcemente.. poi in modo piu' ruvido.. strizzandosi il clitoride e tirando le grandi labbra della sua micina stretta.. era ad occhi chiusi.. quindi non si accorse della madre che pian piano aveva spalancato la porta, e la stava filmando con il cellulare nuovo, la lascio' fare per un po', poi lo spense e si avvicino' alla figlia. "Beh che fai" quasi urlo' con la chiara intenzione di spaventarla.. Ed in effetti Elena lancio' un gridolino di spavento, saltando sul letto e guardandosi intorno, istintivamente si porto' un braccio al seno e con l'altra mano si copri' la figa umida ed un po' arrossata. "Ma cosa" balbetto' la ragazza, e quando riusci' ad inquadrare la madre.. "mamma mi hai spaventata" "Cosa combini maiala?" la riprese la donna.. Elena si stupi' di quell'affermazione, maiala? cosa combini? dopo tutto quello che avevano fatto? "M-ma come" inizio' balbettando lei.. "Ti avevo detto che potevi masturbarti cosi'?" la interruppe la donna, "sei ancora in punizione sai!" continuo' dandole uno schiaffo al seno, approfittandosi del fatto che la figlia aveva abbandonato le braccia lungo il corpo, quasi incredula su cio' che le diceva la madre. Lo schiocco fu forte, Elena lancio' un gridolino e si copri' il seno con le mani "Che fai di copri ora?" continuo' imperterrita la donna, "togli le mani" aggiunse scoprendole il seno. Elena era li', a gambe aperte, ammutolita, non capiva e non sapeva come comportarsi. "Alzati avanti porca, e seguimi" continuo' la donna.. Elena come in trance si alzo' e segui' la madre giu' dalle scale, la donna porto' la figlia in sala da pranzo "Aspetta qui" le disse, avvicinandosi alla porta finestra che dava proprio difronte al divano di casa. Stette li' un po', poi allargo' le tende e spalanco' le finestre. Torno' poi dalla figlia "Visto che hai tanta voglia di toccarti, adesso io mi mettero' un po' in disparte, e tu andrai su quel divano a fare le tue cose, in modo molto evidente" le disse duramente "Elena strabuzzo' gli occhi, guardo' la madre, il divano, la finestra aperte "Ma cosa dici?" ribatte' terrorizzata, "c'e' il palazzo proprio li' vicino! Mi vedranno tutti!" Martina scoppio' a ridere, "e' proprio quello che voglio, e so benissimo che ti vedranno un bel po' di ragazzi e ragazze, ma visto che sei cosi' vogliosa.." "Ma mamma... mi vergogno, non voglio!" "Non mi interessa quello che vuoi, devi fare quello che dico io, se no le sai le conseguenze!" disse lasciando capire tutto. Elena fece due passi tentennanti, poi si fermo' guardando la madre, supplicandola con gli occhi di ripensarci "Avanti, e sii naturale, deve piacerti" la incito' Martina indicando il divano, "e dovra' piacere anche a chi eventualmente ti vedra'" Elena guardo' ancora per un attimo al madre poi inizio' a muoversi, non sapeva bene come e cosa fare, cosa si aspettava sua mamma da quella cosa? Perche' la obbligava a farlo? Raggiunse il divano, si fermo' ad osservarlo dando la schiena alla finestra spalancata.. si sentiva esposta come non mai.. si vergognava.. Guardo' ancora la madre che la incito' a proseguire con un gesto secco. Elena allora si sdraio' sul divano, lo fece ad occhi chiusi, non voleva rischiare di vedere fuori.. decise di pensare a Gio, alle sue carezze, al suo corpo nudo.. inizio' ad accarezzarsi i seni, piano, con entrambe le mani, per poi scendere con una verso il suo basso ventre, si carezzava piano.. apri' le gambe buttandone una sopra lo schienale del divano, e lasciando scendere l'altra, pensare a Gio la aiutava.. inizio' a pensare al suo uccello duro, alle sue palle grosse, pronte a ricevere le sue torture.. e cosi' senza rendersene conto inizio' a provare piacere.. i capezzoli si inturgidirono e la micia inizio' a bagnarsi rapidamente.. si carezzava il seno, pizzicandosi il capezzolo turgido, mentre l'altra mano accarezzava le sue grandi labbra, si soffermava sul clitoride, stuzzicandolo con forza, per poi premere tra le grandi labbra piu' che poteva senza penetrarsi.. Le gambe erano spalancate, Elena spingeva ogni tanto il bacino in su, pensando ai calci che aveva tirato al cugino, alle strizzate che ancora gli avrebbe dato.. piu' ci pensava piu' si eccitava, inizio' ad emettere dei gridolini di eccitazione, stringendosi il seno con una mano, e masturbandosi sempre piu' furiosamente.. ormai era completamente presa dal suo piacere, non ricordava nemmeno che si trovava davanti ad una finestra spalancata.. e quindi non vide chi si godeva il suo show, la madre la osservava da lontano, sfruttando la sua posizione per osservare anche da un'altra finestra non vista. Vide due ragazzi in una delle finestre di fronte che si toccavano vedendo la figlia esibirsi in quello show, ed una ragazza in un'altra che osservava ridacchiando, le sembrava che anche lei si stesse accarezzando il corpo, ma non ne era sicura. Vide anche una donna piu' o meno della sua eta', che osservava un po' stupita, un po' rapita cio' che accadeva. Ben presto Elena inizio' a gemere piu' forte, ormai vicina all'apice dell'orgasmo, anche Martina era molto eccitata, evitava di toccarsi, ma si sentiva umida, anzi bagnata.. i capezzoli molto duri.. Elena venne con un gridolino piu' forte degli altri, che suscito' una risatina della madre. Vedeva il suo bacino muoversi a scatti, in preda all'orgasmo, spingeva verso l'alto.. fu un orgasmo lungo, che lascio' poi Elena con il fiato corto... rimase sul divano ad accarezzarsi i seni, la pancia.. ogni tanto tornava ad accarezzarsi tra le gambe con le due mani.. era soddisfatta.. aveva una gran voglia di venire.. ed aveva una gran voglia di palle da torturare anche.. Pian piano torno' in lei la consapevolezza di dove si trovava, nuda, sul divano, davanti alla finestra spalancata.. aveva dato spettacolo.. ed era ancora li' a darlo.. cercando sempre di non guardare si alzo' piano, e poi dando le spalle alla finestra mise un po' a posto i cuscini del divano stesso.. guardo' la madre un po' di sottecchi, come a dirle "posso andare via?" Martina ridacchio' "Brava bambina mia", disse un po' sottovoce, "puoi tornare in camera tua, arrivo subito" concluse Elena non se lo fece ripete, sempre cercando di ostentare una calma che non provava, ando' in camera sua.. non sapeva cosa provare... Dall'altra parte invece Anna ormai scoppiava dalla voglia di colpire le palle del figlio, e piu' ci pensava piu' si rendeva conto che era molto piu' bello in gruppo, che era bello si farsi il figlio, letteralmente, e torturargli le palle da sola, ma che essere in gruppetto aveva un sapore molto diverso. Solo che era d'accordo con la sorella di evitare per qualche giorno di far incontrare i ragazzi, di modo che la loro voglia crescesse, e potesse quindi essere foriera di giochi molto spinti al momento giusto. Si era accorta che tra i due ragazzi c'era attrazione reciproca e se da un lato la cosa le faceva provare una punta di gelosia, d'altra parte contribuiva ad eccitarla. Quindi coinvolgere la sorella era un po' fuori discussione, difficile giustificare l'assenza di Elena, anche se avrebbero potuto fare "le dure", quelle che comandano. Ma voleva evitare. Le venne in aiuto un'amica, che incontro' un pomeriggio verso meta' settimana. Era una sua "vecchia" amica con cui aveva avuto qualche confidenza intima in passato, niente di eccezionale, ma avevano parlato di comportamenti intimi dei loro attuali fidanzati, delle loro doti ecc ecc. Dopo i convenevoli abituali le due donne passarono a parlare del piu' e del meno, e venne fuori che Sara (questo il nome dell'amica di Anna) era un po' preoccupata per sua figlia Angelica, che a 19 anni suonati ancora si lasciava mettere in piedi in testa un po' da tutti, Sara aveva avuto Angelica da giovane, da un'avventura finita male, e forse questo invece di favorirla aveva penalizzato la figlia, che era cresciuta un po' troppo chiusa dalla madre. Oltretutto Angelica viveva una specie di complesso a causa della sua altezza, che non arrivava al metro e mezzo, e nonostante avesse un fisico ben fatto, anche se scarso di seno, ed un viso che rientrava in quelli definiti piuttosto carini, proprio questo suo carattere quasi le impediva rapporti umani. Sara le aveva provate tutte con la figlia, ma senza successo. Anna ascolto' tutto cercando di capire e consigliare l'amica. Una parte di lei era gia' partita per la tangente pero', e analizzava i ricordi in cerca di qualcosa che potesse aiutarla. Le venne in aiuto un episodio accaduto quando erano giovani, a scuola, dove c'era una ragazza che ricordava molto Angelica caratterialmente, e che un bel giorno era "scoppiata" proprio a calci nelle palle.. "Sai cosa mi ricorda", le fece ad un certo punto Anna, "hai presente la tua omonima quando andavamo a scuola? Quella piccolina non molto carina?" "Uhm", stette a pensare Sara, "si' me la ricordo" fece ad un certo punto, "perche'?" "Beh, ricordo che aveva un po' lo stesso carattere di tua figlia, da quel che mi dici" inizio' Anna, "ed erano anche pure alte piu' o meno uguali, ricordi come cambio' la situazione quando scoppio' con quei ragazzi?" Sara stette a pensare un attimo, poi si ricordo' dell'episodio in cui l'altra Sara si diede da fare calciando palle a destra e sinistra contro chi la prendeva in giro, "si' me la ricordo", fece poi, "ma che c'entra? Angelica non vive propriamente quella situazione" "Ma piu' o meno e' uguale" le disse Anna, "Sara usci' dal suo guscio e divenne molto piu' rispettata dopo quell'uscita" continuo', "oltre a farci fare un sacco di risate!" concluse ridacchiando. "In effetti fu piuttosto divertente" fece l'amica sorridendo, "anche se un po' crudele" "Dici? Eppure se la sono cercata, e dopo l'hanno trattata con rispetto", continuo' sulla sua strada Anna, "tutti i maschietti dovrebbero provare, e tutte le ragazze dovrebbero ogni tanto metterli in riga" concluse Sara ridacchio' a quell'affermazione, ed Anna lo interpreto' come un segno positivo, "ma che c'entra con mia figlia?" domando' infine "Dovrebbe farlo anche lei" provo' Anna, "cosi' capirebbe che l'altezza non e' tutto, anzi, ed avrebbe piu' fiducia" "Ma dai che dici?" ribatte' l'amica, non propriamente scandalizzata, ma piu' sorpresa "E' tutta psicologia, e poi si divertirebbe" "Non mi sembra nemmeno che abbia mai avuto il fidanzato" disse Sara, "figurarsi colpire un ragazzo tra le gambe" Il fatto che comunque non rinnegasse la cosa, spinse Anna a non mollare "Sicuramente se fosse sola non lo farebbe mai, ma se venisse aiutata invece... se ci fosse qualcun'altro ad incitarla? lo farebbe e le conseguenze la renderebbero piu' sicura di se" le disse con foga Anna. "Ammesso e non concesso che l'aiuti ad avere fiducia in se stessa" concesse Sara, "non e' che i ragazzi stiano li' a farsi prendere a calci nei coglioni cosi' tranquillamente sai!" concluse a mo di sfogo. Questa uscita' stupi' un po' Anna, non tutte le donne usavano la parola "coglioni" con cosi' tanta dimestichezza. "E se invece ci fosse la possibilita'?" ammicco' la madre di Gio "Che intendi dire?" ribatte' l'amica. "Beh, metti che ci sia la possibilita' di avere un paio di palle a disposizione" "Ah, magari" scappo' sussurrato alla donna, sussurro che non sfuggi' ad Anna "Non e' che ne avresti voglia pure tu eh" fece sgomitando un po' l'amica Sara la guardo' arrossendo "ma no che dici" cerco' di difendersi "E che c'e' di male" la tranquillizzo' la donna, "e' cosi' rilassante e divertente, io lo faccio spesso" si spinse piu' in la' di quel che voleva, ma doveva azzardare. Sara la guardo' strabuzzando gli occhi "Davvero?" fece, "cioe' tu prendi a calci nei coglioni gli uomini??" la donna era stupita, ma non scandalizzata... "Certo" fece Anna, "beh non tutti" si corresse, "ho il mio sfogo personale e devo dirti che mi fa sentire molto meglio" "wow" sospiro' Sara, "devo dire che non pensavo certo a questi discorsi quando ti ho incontrata", continuo', "pero' mia figlia non fara' mai una cosa del genere, troppo, come dire, sottomessa?" "Nemmeno se ci fossimo, che so, io e te con lei?" azzardo' Anna "Io e te? Con mia figlia? A calciar palle?" parti' a raffica Sara, "ma dai, non accettera' mai" "Non se glielo chiediamo direttamente" fece Anna, che ormai aveva mollato gli ormeggi, "ma se fossimo assieme, parlando, cercando di consigliarla, ed ad un certo punto... tu ed io tiriamo qualche calcio.. penso che riusciremmo a farla uscire dal suo guscio!" concluse la donna. Sara stette in silenzio per un po', soppesava le parole dell'amica, presa alla sprovvista dalla situazione, ma non propriamente indignata, anzi.. particolarmente attratta. "Non lo so" disse alla fine "Ma dai, che dici" rimbecco' l'altra, e facendosi piu' vicina all'amica, sussurro' "pena alla scena, noi tre, il ragazzo nudo, Angelica che prende la mira e calcia le sue palle.. e tutte giu' a ridere..." e dopo qualche secondo, "e secondo me un po' si eccitera' anche" concluse "Se dici cosi' ecciti me invece" ribatte' l'amica, e poi d'un fiato "senti non lo so se Angelica accettera', ma proviamo.. se non altro anch'io mi divertiro' prendendo a calci nei coglioni qualcuno, sara' un bello sfogo!" Anna era al settimo cielo.. "Vi aspetto a casa mia quando vuoi, anche stasera!" le disse subito "Stasera?" fece Sara, "pronti via?" "Perche' no?" fece spallucce Anna, "e magari vesti un po' 'sexy' Angelica, un vestitino leggero, scollato con una gonna corta, scarpette aperte" "Ehh vestirla sexy.. la fai facile" fece Sara "Il sexy e' relativo lo sai.. l'importante e' che abbia le gambe ed i piedi nudi, un po' di scollatura" ridacchio' Anna, "lo sai, basta poco agli uomini per farli eccitare.." "In effetti hai ragione" concordo' l'amica, "ho il vestito che andra' piu' che bene!" esclamo' poi battendo le mani "Bene" fece Anna, "allora vi aspetto stasera, e faro' in modo che il nostro ometto sia bello pronto" concluse pregustando gia' la situazione "Ma sei sicura che a lui andra' bene?" le domando' Sara, "non protestera'?" "E' questo il bello", rise Anna, "meglio se protestera', cosi' una bella serie di calci nelle palle lo fara' ragionare!" "ahahah che perfida sei! ma chi e'?" domando' Sara "Sorpresa" ammicco' la donna, "ma vedrai che ci sara' da divertirsi!" Tornata a casa Anna ovviamente non disse nulla a Gio, ma comincio' ad eccitarlo, si vesti' con un vestitino casalingo leggero leggero, ed anche sufficientemente trasparente da lasciar intravedere il suo piccolo perizoma, ed il suo seno, che lascio' apposta libero dal reggiseno. Gironzolo' attorno al figlio per parecchio, stuzzicandolo anche durante la cena. Terminato il tutto, mando' un messaggio all'amica, dicendo che da li' a una mezz'ora, ogni momento sarebbe stato buono, e inizio' a preparare il terreno.. Si piazzo' davanti al figlio seduto sul divano, e chinandosi in avanti verso di lui gli disse "Stasera mi annoio" muovendo il seno davanti al suo viso.. la generosa scollatura lasciava vedere molto bene il suo grande seno, e la mancanza del reggiseno lo rendeva ancora piu' attraente.. "E che vorresti fare mamma" fece Gio guardando dentro la scollatura "Secondo te?" ribatte' lei piazzando una mano tra le gambe del figlio e stringendo appena il suo pacco "Oh" fece lui, che in realta' in quel momento aveva molta voglia di scoparsi la madre.. di infilare il suo uccello tra quei bei meloni.. "Che c'e' non vuoi?" fece lei artigliando fermamente le palle e costringendolo ad alzarsi "Si'si', va benissimo" ribatte' lui temendo di offendere la madre.. "Volevo ben dire" sogghigno' Anna, "vieni!" Ci aveva pensato parecchio, ma non aveva ancora deciso come fare per portare il gioco dove voleva, senza che il figlio si accorgesse subito di cio' che stava succedendo, decise che avrebbe un po' lasciato al caso, forzando sicuramente la situazione, ma gestendola "come veniva" "Stasera giochiamo a modo mio" disse la donna quando furono arrivati in camera, lascio' Gio li' e ando' via, per tornare poco dopo con una serie di corde.. "Vieni fatti spogliare" sussurro' accarezzando il figlio.. lo spoglio' lentamente per far crescere l'eccitazione in lui, quando fu nudo, con l'uccello duro, comincio' a legarlo, gli lego' le mani dietro la schiena, e poi lego' entrambe le ginocchia belle aperte, agganciando una corda alla porta ed una al letto, l'effetto era bello, l'uccello duro che puntava verso di lei, le palle penzolanti, le gambe bloccate.. si avvicino' accarezzandogli l'asta eretta "Vedo che hai molta voglia" gli sussurro' in un orecchio "Oh si'" gemette il ragazzo.. "Sai" fece con voce sexy Anna, "stasera pensavo di bendarti anche" continuo' cominciando a masturbarlo "Bendarmi" gemette Gio, "perche'?" "Perche' e' divertente" continuo' lei decisa, prendendo una sciarpina leggera ed iniziando a bendarlo. Quando ebbe finito, guardo' la sua opera, continuando a massaggiare l'uccello del figlio, poi d'improvviso si scosto' e pianto' un calcio abbastanza forte dritto sulle palle di Gio.. lo schiocco' fu secco ed il ragazzo non lo vide minimamente arrivare, accuso' immediatamente il colpo, con un gemito forte.. tento' di chiudere le gambe, ovviamente senza riuscirci, allora chino' un po' il busto in avanti cercando di riprendere fiato.. "Mmmmm che bello" mugolo' Anna, gia' pregustando cio' che sarebbe successo dopo... "Ora mi assento un attimo, mi raccomando ti voglio bello duro" continuo', "e come mi senti entrare, incitami che mi piace" Gio prese fiato e mormoro' un "Si' mamma" non troppo convinto, Anna gli afferro' le palle e piantando un po' le unghie in quel bel sacchetto morbido, lo riprese "non ho capito molto bene" fece decisa, "non sei convinto?" concluse serrando maggiormente la presa Gio gemette un po', piu' per lo stupore della presa improvvisa che per il dolore, e con piu' convinzione rispose "Si' mamma, sono convinto, ti incitero' vedrai" "Bene" rispose lei dolcemente, mollando i suoi testicoli, si chino' tra le gambe del figlio e prese senza indugi a succhiargli la cappella. Dopo qualche secondo di questo lavorino, si stacco' e concluse la sua "preparazione" "Vedi, se fai il bravo i premi ci sono" sussurro' al ragazzo. Il telefono interruppe il loro gioco, Anna sapeva benissimo che era la sua amica che stava arrivando.. "Oh scusami un attimo tesoro" fece civettuola... era eccitata e sperava che le cose andassero per il meglio.... aveva preparato tutto.. e se tutto fosse andato piu' o meno come sperava...