Piccola ma grande 16 By Max, enjoy_4_u@hotmail.it Oltre i limiti Non posso fare altro che ringraziare tutti quanti voi per i complimenti e per i suggerimenti che mi inviate cosŤ spesso via mail.. perdonatemi se vi ho fatto aspettare tanto per questo episodio, so che Š passato molto.. ma perdonatemi.. per le mie "ammiratrici" beh.. voi siete autorizzate a trattarmi come il nostro amico della storia.. Alla prossima Ormai quella folle giornata in piscina volgeva al termine. I ragazzi furono si' costretti a restare nudi, ma non subirono nessun'altra punizione. Le due donne si erano infatti accordate per lasciar "riposare" un po' le palle di Gio, in previsione di poterne magari approfittare una volta a casa, Martina sperava che anche Elena le lasciasse stare, anche se una parte di lei avrebbe goduto nel sapere che la sua bimba si divertiva a quel modo con le palle del nipote, anche se gia' provate. Avevano confabulato parecchio, lavorando di fantasia, ma senza arrivare a nessuna decisione concreta a parte, appunto, evitare per il momento altre punizioni. Dall'altra parte i due ragazzi avevano apprezzato com'era andata la giornata tra di loro, Elena non vedeva l'ora di vedere cos'erano in grado di fare le due donne, e Gio era contento di essere al centro dell'attenzione di tutte e tre, nonostante cio' siginificasse triplo dolore per le sue povere palle. Ben presto tornarono a casa, con l'unica imposizione ai due ragazzi di restare nudi sotto i vestiti. Per Gio non fu un gran sacrificio, per Elena fu un discorso a parte, in quanto sua madre la obbligo' ad indossare un vestitino leggero post piscina, che aveva il "difetto" di essere molto scollato ed anche molto corto, le arrivava appena sotto al sedere. Nessun problema quando lo indossava al mare, ma li' ad ogni movimento rischiava di mostrare il sedere e non solo. Ciononostante la cosa la eccitava parecchio. E fun ben lieta di indossarlo. Non appena arrivarono a casa, le due donne presero immediatamente in mano la situazione. Erano appena entrati, che subito anna prese il vestitino che indossava Elena all'altezza della gonnellina e glielo sfilo' tirandolo verso l'alto, la ragazza lancio' un gridolino stupito, presa alla sprovvista e Martina si mise a ridere a quella scena. Elena resto' bella nuda davanti al cugino, sicuramente abituato ormai a vederla nuda, ma attratto sempre di piu' dal suo corpo. "Guarda che tocca anche a te" fece la madre al figlio che fissava Elena, "nudo forza!" Gio inizio' a spogliarsi, si tolse la maglia e stava per togliersi i pantaloncini quando Martina lo fermo'. "Aspetta" fece bloccandogli le mani, "lo facciamo fare ad Elena" aggiunse avvicinandosi alla ragazza e sussurrandogli qualcosa nell'orecchio. Elena si avvicino' al cugino, e pian piano inizio' a toglierli i pantaloncini, nel farlo fu ben attenta ad accarezzargli l'uccello semiduro. Glieli abbasso' alle caviglie, con il viso vicino al suo inguine, il fiato che gli stuzzicava l'uccello, aiutandolo a sfilarli dai piedi. Stava ancora sfilando il secondo piede, con le palle belle in vista vicino al viso della cugina, che Elena lascio' partire una manata dal basso verso l'alto contro quel bel "sacchetto" rosso e gonfio. Lo schiocco della sua mano sulle palle fu bello secco anche se non forte, e provoco' uno spasmo di piacere a tutte le tre donne presenti, Elena ebbe la forte tentazione di spremerle anche, ma resistette, limitandosi a fare cio' che le aveva detto sua mamma. Le due donne dopo aver assaporato quell'iniziale momento di puro godimento, incitarono la ragazza "Brava Elena" fece Anna "Cosi' si fa" rincaro' Martina Gio intanto si era chinato con una mano sulle ginocchia e l'altra sulle palle. Era ormai estremamente sensibile, quella giornata era stata tremendamente lunga, e non era poi in grado di resistere granche' ormai. Boccheggiava un po', le palle in fiamme, fino a che si senti' afferrare sotto le spalle e trascinare un po' a forza dalle due donne, camminava, anche se non benissimo e si fece portare vicino al divano, dove venne adagiato. "Ma guardalo il nostro ometto" fece Anna, "ha le palline delicate eh.." fini' ridacchiando. "Ma dai che a regola resiste" ribatte' ridendo Martina, "e' Elena che ha forza nei colpi" Elena ridacchiava anche lei, finche' Anna le disse "Dai, mettiti chinata davanti a lui" Elena guardo' la zia poi inizio' a chinarsi davanti al cugino "no non cosi'" la fermo' la donna vedendo che si stava chinando sulle gambe, "in avanti cosi'" e mimo' il gesto di mettersi a novanta a gambe aperte. Elena accontento' la zia, mettendosi a novanta davanti a Gio, le gambe aperte. "Succhiagli l'uccello" sbotto' sua madre dopo poco. "Cosa?" fece Elena. "Avanti fallo!" insiste' Martina dandole uno schiaffo sul sedere. Fu uno schiaffo forte, secco, che fece un gran rumore, lasciandole subito il segno delle cinque dita sulla natica. Con uno squittio Elena accolse l'uccello semiduro di Gio in bocca, ed inizio' a succhiarlo. In fondo le piaceva, anche se era un po' imbarazzante. Mentre succhiava senti' una mano finirle tra la gambe, non seppe se era la madre o la zia, ma la stavano masturbando. Il tocco era abile, le frugava la micia senza penetrarla (era vergine ancora), ma riusciva a stimolarle il clitoride alla grande, penetrando anche un pochino vicino al suo buchetto intonso. Faceva scorrere la lingua sull'uccello del cugino, non duro al massimo ma a sufficienza per permetterle di divertirsi. Succhiava avida il glande gonfio, sembrava una pompinara di navigata esperienza. Gio gemeva un po' di dolore residuo e molto di piacere, godendosi l'attimo. Lei sentiva l'orgasmo montare tra le gambe, e stava raggiungendo rapidamente l'apice, stava gia' pregustando il momento di massimo piacere, ormai c'era.. quando improvvisamente la mano che la masturbava si allontano' dalla sua intimita', stava ancora pregustando un'orgasmo che non sarebbe arrivato, quando le arrivo' un forte calcio alla micia, preciso sulle grandi labbra che si allargarono un po' sotto quel colpo. Forse piu' per la sorpresa che per il dolore Elena serro' i denti sul glande di Gio, che lancio' un gridolino di dolore, un dolore non certo paragonabile ai colpi alle palle, ma sufficientemente forte. Elena lo lascio' andare, finendo chinata in mezzo alle sue gambe, le mani sulla micia, il viso vicino al cazzo del cugino. "Beh, ti avevamo avvertita" fece Anna, "anche tu hai perso sai!" concluse scambiandosi un 5 con la sorella. "Lasciamoli qui per ora" fece Anna, "andiamo a preparare la cena!" Elena si accovaccio' sul divano a fianco di Gio, che stava li', a gambe un po' aperte, l'uccello un po' a riposo. Non si dissero nulla, ma si tennero semplicemente per mano. In tavola fu presto pronto e le due donne chiamarono a gran voce i due ragazzi. Quando entrarono in cucina, restarono un attimo bloccati. Sia Anna che Martina erano nude, i capezzoli duri impossibile da non notare. Si avvicinarono ai due ragazzi. "Prima di cominciare" fece Anna, "abbiamo deciso che dovete fare una cosa, e non e' ammesso un rifiuto" aggiunse vedendo l'aria interrogativa sui loro volti, le due donne si sedettero su due sedie vicine, a gambe leggermente larghe. Martina prese la parola "Tu Elena vai da tua zia" "E tu Gio" fece Anna, "beh la stessa cosa, vai dalla zia" I due ragazzi si misero come richiesto davanti alle due donne, in attesa di capire cosa sarebbe successo. "In ginocchio" fece Anna decisa "E leccateci la figa" aggiunse secca Martina, mentre entrambe le donne allargavano le gambe al massimo. "Cosa???" fecero in coro i due ragazzi "O quello o vi spediamo fuori nudi per tutta la notte!" fece seria Anna, con cenni di assenso di Martina. Elena e Gio si guardarono, per Gio la cosa non era un gran sforzo, per Martina era un po' diverso, ma il ragazzo la incito' "Dai" fece alla cugina, "mi sa che ci tocca" aggiunse chinandosi per primo ed iniziando a leccare la bella figa della zia, gia' umida di umori.. Elena lo guardo' un attimo, sentendo montare l'eccitazione, si chino' a sua volta, osservo' un attimo la zia, che ad un certo punto, stufa di aspettare, le prese la testa e se la spinse tra le gambe. Ubbidiente Elena inizio' a leccare, all'inizio con maldestria e poca voglia, ma poi alla fine si eccito' da matti anche lei ed inizio' a darci dentro, affondando la lingua nella figa della zia, facendo quello che, pensava, avrebbe voluto che fosse fatto alla sua micina. Entrambe le donne erano depilate e mugolavano di piacere. Gio si dava da fare ad infilare la lingua nella figa di Martina a succhiarle il clitoride, a mordicchiarglielo.. ogni tanto infilava un dito nella figa della donna e non ci mise molto a portarla all'orgasmo, un orgasmo che lo bagno' sul viso degli umori di lei.. Anna tardo' appena un po' di piu', a causa dellla minor esperienza di Elena, ma poi anche lei raggiunse un bell'orgasmo sopratutto stimolata dagli avvenimenti di quel giorno e dai pensieri sulle palle del figlio. Strinse un po' le gambe nell'enfasi dell'orgasmo, impedendo ad Elena di staccarsi fino a che non ebbe esaurito anche l'ultimo spasmo di piacere. Il cazzo di Gio era inevitabilmente tornato duro, per la felicita' delle femmine di casa.. "Non penso mi abituero' mai a vedere quel bel cazzone" fece Martina guardando il nipote. "Hai ragione, non se vedono tanti cosi'" rimbecco' Anna. "Mangiamo ora dai" I quattro si sedettero a tavola mangiando rapidamente, sembrava che tutti avessero fretta di vedere cosa sarebbe successo dopo. A tavola Elena non manco' di mettere il proprio piede tra le gambe del cugino, ma senza torturalo, bensi' massaggiandolo. Non che la cosa non facesse provare dolore a Gio.. per quel giorno era stato fin troppo stimolato. E non sapeva quasi se gli facevano piu' male le palle per i colpi ricevuti o per le continue sollecitazioni di piacere. Una volta terminata la cena, Anna e Martina invitarono i due ragazzi a sparecchiare e lavare i piatti, Elena fu costretta a mettersi in ginocchio a fare un pompino al cugino mentre lui lavava i piatti, successivamente Elena avrebbe dovuto asciugarli, lasciando al cugino il compito di leccarle la micia. Entrambi trovarono questa "punizione" piuttosto eccitante, e la accolsero di buon grado. Elena lavoro' abilmente l'uccello di Gio, leccandogli la cappella dura, succhiando ed aspirando quel bel cazzone.. non manco' di leccargli e succhiargli le palle, senza fargli male. Ogni tanto si aiutava con la mano, massaggiandogli l'uccello, o stuzzicandogli il buco del sedere. Gio ritardo' notevolmente il lavaggio dei pochi piatti che c'erano, godendo della calda bocca della cugina, della sua lingua che esplorava e provocava piacere al suo uccello. Non riusci' a venire, ma quando a malincuore poso' l'ultimo piatto lavato, il suo uccello usci' durissimo dalla bocca di Elena. Solo in quel momento i due ragazzi si accorsero che le loro madri si stavano masturbando a vicenda, le mani l'una nella figa dell'altra, osservandoli. Si vedeva il brillio dei loro umori abbondanti. Li incitarono a continuare, invertendo i ruoli.. e cosi' tocco a Gio inginocchiarsi e cominciare a leccare la figa della cugina. La trovo' come sempre bagnata dai suoi umori con la coda dell'occhio cercava di vedere le due donne che si toccavano a vicenda, ma non era facile, immerso com'era tra le gambe di Elena. Lasciava scorrere la lingua lungo le sue belle e giovani labbra, leccava e succhiava come poteva, cercando di gustarsi appieno i suoi umori. Ad un certo punto inizio' ad aiutarsi con le mani, stimolandole la figa con una, e giocando con il suo sederino con l'altra. Piu' di una volta Elena rischio' di far cadere qualcosa, presa dal piacere di quella leccata, e dall'eccitazione nel vedere sua madre e sua zia masturbarsi a vicenda.. le sembrava anche che sua madre a volte stringesse il clitoride della zia, o i suoi capezzoli, ma non poteva girarsi completamente a vedere. Anche lei fece il possibile per far durare il piu' possibile l'esperienza che stava vivendo.. l'orgasmo la travolse un po' all'improvviso, dovette appoggiarsi con le mani al lavello dov'erano i piatti da asciugare, e si lascio' sfuggire un grido di piacere quando le mani e la lingua di Gio la fecero esplodere. Le due donne godevano come non mai a vedere quella scena, Anna dovette resistere dal correre a piazzare un calcio alle palle del figlio, mentre Martina faceva di tutto per eccitare ancora di piu' la sorella, senza pero' farla venire, voleva che fosse a mille per portarla a fare un gioco piu' pesante degli altri, e se fosse stata appagata magari non avrebbe accettato. Finalmente gli spasmi di piacere di Elena si esaurirono, la ragazza era sudata dal piacere provato, Gio era duro come non mai. Martina sussurro' qualcosa all'orecchio della sorella, che ridacchio' annuendo. "Avanti alzati Gio" fece Anna. "Fino ad ora siete stati bravi" disse Martina quando i due si furono alzati uno di fianco all'altro. Elena lasciava correre il suo sguardo dal cazzo di Gio alle fighe delle due donne, che luccicavano di umori abbondanti, ai loro capezzoli, cosi' duri, ai loro volti eccitati. "Adesso vediamo un po' se continuerete ad esserlo" concluse Anna, avvicinandosi ad Elena ed afferrandola per il clitoride. Non poteva avere una presa ottimale, ma riusciva comunque a tenerlo bello stretto, causandole un bel dolorino. Martina dal canto suo afferro' Gio per le palle, lasciando penetrare le unghie in modo deciso anche se sopportabile. Entrambi i ragazzi si lasciarono sfuggire un gemito di dolore. "Andiamo" fece Martina iniziando a tirare Gio, seguita a ruota da Anna che trascinava Elena. Portarono i due ragazzi in camera di Gio, poi Martina lascio' andare le palle del ragazzo "Pensaci tu un attimo sorellina" fece verso Anna, "io torno subito" Anna afferro' le palle del figlio, mentre Martina usciva dalla stanza, dicendogli "masturbami tesoro". Gio non ci penso' su due volte, iniziando a giocare con la figa bagnata della madre. "E tu dedicati al mio seno" fece rivolta verso Elena, che con una mano inizio' a palpaggiare un seno ed il capezzolo, dedicando all'altro seno le attenzioni della sua bocca, succhiando a mordicchiando il capezzolo. Anna si divertiva, nelle ondate di piacere che provava, a strizzare prima le palle di Gio, poi il clitoride di Elena, causando gemiti di dolore ad entrambi, che pero' stavano bene attenti a non interrompere il loro lavoro alle intimita' della donna. Martina torno' presto, troppo perso per Anna, portando un paio di corde in una mano ed un foulart nell'altra, vedendo la scena ridacchio' divertita. "Mi spiace interrompervi" fece la donna con un sorrisone, "Ma e' arrivato il momento di punirvi un po' come si deve" concluse maliziosamente ammiccando alla sorella mentre lasciava liberi i due ragazzi. "Partiamo con Gio?" chiese ad Anna, aveva bene in mente cosa voleva fare, ed era contenta che nella sua assenza la sorella avesse fatto in modo di restare eccitata, non era sicura che sarebbe riuscita ad arrivare fino in fondo altrimenti.. gia' cosi' aveva il dubbio che si sarebbe fermata prima. "Si' dai" le rispose Anna, "li leghiamo?" domando' alla sorella vedendo le corde. "Si', sara' divertente!" fece Martina ammiccando. "Vieni nipotino mio" disse al ragazzo, portandolo in fondo ad uno dei letti. Martina prese la sedia e la mise tra la porta ed il letto, fece inginocchiare Gio in modo che si potesse appoggiare con il petto alla sedia e poi inizio' a legargli le ginocchia, una alla gamba del letto, e l'altra alla maniglia della porta. Tiro' le corde in modo che il ragazzo fu costretto a tenere le gambe belle aperte, le palle gia' terribilmente provate a penzoloni. "Dammi le mani" gli disse portandosi dalla parte opposta della sedia. Gio allungo' un po' a malincuore le mani, ben conscio di cosa sarebbe successo dopo. Martina gliele lego alla spalliera della sedia. Il ragazzo era cosi' bloccato, impossibilitato a far qualunque cosa. Martina prese il foular e lo uso' come bavaglio, Anna la guardava con aria interrogativa, capiva benissimo cosa sarebbe successo dopo, e ne era eccitata e contenta, ma non capiva bene il perche' del bavaglio. "Ora" disse la donna, "e' arrivato il momento della tua punizione" aggiunse avvicinandosi alla sorella e cominciando a masturbarla, mentre Elena stava in mezzo tra Gio e le due donne in attesa degli eventi. Mentre la masturbava, Martina osservava attentamente sia Elena che Anna. Elena, lo sapeva, sarebbe stata complice inconsapevole della sua idea, Anna andava sicuramente trascinata.. l'avrebbe seguita e sostenuta fino ad un certo punto, ma era probabile che arrivate ad un certo punto mollasse. Ma se fosse stata abile.. Sempre masturbando Anna, Martina inizio' ad esprimere il suo piano.. "Se Anna e' d'accordo, vi puniremo separatamente" fece continuando a penetrarla con le dita, "ora tutt'e tre ci dedicheremo a te Gio, e poi assieme al mio nipotino ci dedicheremo ad Elena, stasera o.. un'altra sera vedremo.." Elena avverti' quella sospensione nella frase, e intui' che quella sera lei non avrebbe piu' subito nulla. "Bene" riprese Martina, "che ne dici se comincia subito Elena?" rivolta alla sorella. Anna mugugno' il suo assenso, preda del piacere. "Che giorno e' oggi Elena?" domando' d'improvviso Martina Elena la guardo' un attimo stupita, non aspettandosi una domanda simile, e balbetto' un "E' il 15 mamma" "Allora iniziamo con cinque calci a testa eh Anna" fece squittendo Martina "Si'i'i' dai" rispose la sorella preda del piacere. "Dai Elena" incito' Martina, "cinque bei calcioni!" Gio la vedeva male, o bene, era ben conscio che era gia' stato provato, ed avrebbe resistito poco, pero' era legato ed inbavagliato, non poteva fare e dire nulla, ed ora si prospettava una lunga punizione.. se da un lato la cosa lo eccitava, dall'altro lo spaventava. Sarebbe stata una cosa lunga e dolorosa.. Elena si mise dietro Gio, Martina si sposto' con Anna per vedere bene la situazione. "Iniziamo?" fece Martina "Si', dai Elena" la segui' a ruota Anna. Elena osservo' le palle del cugino, e decise di fare come le era stato detto, appoggio' il piede alle palle di Gio, che ebbe un piccolo sussulto, le soppeso', prese le misure, e poi toccandosi la micina con una mano, carico' la gamba destra e calcio', inizialmente pensava di darne uno solo, ma invece quando lascio' partire il primo calcio, cambio' idea, e rifilo' al cugino tutti e cinque i calci in fila. Senti' le palle sotto il piede, schiacciarsi inesorabilmente, vide il cugino tentare di serrare le gambe gia' al primo colpo, lo senti' mugolare di dolore al secondo, e un urlo piu' deciso soffocato dal bavaglio dal terzo calcio in poi. Si sentiva esplodere la figa di piacere. Gio si sentiva esplodere le palle dal dolore, lo sentiva espandersi ad ondate.. Martina non perse tempo, terminati i colpi di Elena, spinse Anna incitandola "Dai vai, tocca a te" Anna ci penso' su un po', aveva visto i colpi di Elena e la reazione di Gio, di suo figlio.. immaginava dovette essere in preda ad un dolore immenso "dai sorellina" fece Martina avvicinandosi a lei e spremendole un po' il clitoride.. quella toccata le diede una scarica di adrenalina che la fece muovere.. parti' ed anche lei calcio' quelle palle rosse e gonfie, le colpi' forte.. le senti' schiacciarsi contro il collo del piede una volta, le senti' contro le dita del piede un'altra, carico' con precisione i colpi successivi e non si rese nemmeno conto che lo colpi' piu' delle cinque volte.. al settimo colpi Martina la scosto' "Tocca a me" disse eccitata Elena era in disparte a masturbarsi osservando la scena.. erano tutte in preda all'adrenaline ed al piacere Martina calcio' quasi con furia di corsa.. colpi' il nipote con precisione, forse i colpi piu' duri.. Gio era semi- incosciente ormai, e quasi non si accorse che, dopo i calci della zia, successe altro.. Martina colpi' forte, si sentirono chiaramente gli schiocchi dei suoi calci, si sentiva gocciolare la figa.. quando esauri' i colpi, vedendo che Gio era quasi andato, si avvicino' a lui, si mise a cavalcioni dandogli la schiena e gli prese le palle in mano, stringendole e tirandole verso l'esterno, lasciandole spuntare dal pugno chiuso. "Vieni sorellina" disse ad Anna che si avvicino' masturbandosi anch'essa "Chinati, prendile in bocca" incito' la sorella Anna come in trance fece come le era stato detto, sempre masturbandosi. Elena venne nel vedere sua zia prendere in bocca le palle del figlio, Anna era vicina all'apice del piacere. Martina penso' di darle un'ulteriore spinta. "Elena vieni" chiamo', "mettiti tra le gambe della zia e leccale la micina" Elena ubbidiente si sdraio' tra le gambe della zia, Anna abbasso' il bacino, appongiando la sua figa bagnata sulla bocca della nipote, che prese a leccare e succhiare avidamente quella bella micia bagnata. E nonostante fosse gia' venuta, riprese a masturbarsi. Anna gemeva di piacere succhiando le palle del figlio. Si stava avvicinando al momento di massimo piacere... "Mordi" incito' Martina. Anna la osservo' un attimo, indecisa "Mordi' vacca che non sei altro" disse ancora lei ormai in preda all'estasi di quello che stava facendo, afferrandola per i capelli. Anna lo fece, affondo' i denti nelle palle gonfie e rosse del figlio, avvertendo un'immadiata scarica di adrenalina addosso. "Di piu'u'u'u'" continuo' Martina E Anna lo fece, morse ancora piu' forte mentre l'orgasmo la travolgeva, morse affondanto i denti e godendo di quella cosa, di quel dolore che stava provocando al suo bambino... Gio lancio' un grido strozzato dal bavaglio, spasmi di dolore lo scuotevano, cerco' di sottrarsi ancora inutilmente, le lacrime che cadevano copiose, poi svenne dal dolore.. Anna morse quelle palle ancora a lungo, fino all'ultimo spasmo di piacere.. poi le lascio' andare.. il segno dei denti resto' vivido sul sacco scrotale del ragazzo. Si sposto' liberando Elena, che le si sedette in fianco, il viso bagnato dagli umori della zia.. Martina era ancora eccitata, prese Gio, lo slego', e sotto gli occhi della sorella e della figlia lo sdraio' a terra, tutt'e tre videro che era senza sensi, ma nonostante tutto erano ancora prese dal momento. Martina si scopo' il nipote, il cui cazzo ancora svettava incredibilmente duro, lo cavalco' davanti alla figlia, davanti alla di lui madre, raggiunse presto l'orgasmo, rivivendo ogni secondo di quella giornata.. Aveva sempre desiderato vedere un uomo cedere sotto i suoi colpi, e finalmente ci era riuscita.. venne con una venuta lunghissima, inesauribile.. alla fine senti' anche il cazzo di Gio sussultare un po'.. non ci credeva quasi, ma era cosi', era venuto nonostante fosse svenuto. Non capi' se era uscito qualcosa, ma non le importava.. smise solo quando lo senti' iniziare a perdere vigore, dopodiche' si sedette tra la figlia e la sorella, e senza fiatare spinse la testa di Elena tra le sue gambe.. la ragazza inizio' docile a leccarle la figa, non ci fu bisogno di dire nulla.. e lei inizio' a baciarsi con Anna. Era sicura che di li' a poco avrebbero realizzato la situazione, ma per il momento era al massimo, vedeva le palle di Gio rosse e gonfie all'inverosimile, con un guizzo' di lucidita' spero' di non aver esagerato.. La fortuna l'avrebbe aiutata, ma in quel momento non poteva saperlo....