Piccola ma grande 12 By Max, enjoy_4_u@hotmail.it L'inizio di una nuova lunga lunga giornata Quando Gio venne inondando il viso di Elena, la colse alla sprovvista, non si aspettava questa venuta cosi' veloce e copiosa "Wow cuginone" esclamo' lei sorpresa, "ma che razza di venuta!" aggiunse languidamente, guardandolo in viso e restando chinata davanti ai suoi genitali, tenendogli sempre le palle in mano. La vista della cugina che lo guardava cosi' rapita, con i suoi gioielli in mano, tutta sporca sul viso ed anche un po' sui capelli, la sua voce cosi' speciale, l'emozione che provava.. tutto l'insieme gli tenne l'uccello in tiro, per la prima volta in vita sua non lo vedeva perdere momentaneamente l'erezione che lo avvolgeva e che, inevitabilmente, scemava un po' dopo la venuta. Quella volta invece resto' duro. Elena ammirandogli l'ucello duro, se lo infilo' in bocca, iniziando a succhiare quell'asta cosi' grossa, inghiottendo cio' che rimaneva del suo seme e mugolando di gioia e piacere. Gio era rapito dal suo nuovo pompino, nell'estasi di piacere le chiese di stringere "Tesoro.. ti prego strizzami le palle dai!" fece Gio sottovoce Elena non se lo fece ripetere, e serro' la presa con forza sulle sue palle ancora chiuse nel suo pugno. la stretta fu violenta, ed il dolore si risveglio' immediato nei genitali del ragazzo, l'altra mano di Elena era scesa a titillare la micia bagnata. Stavano godendo quel momento quando sentirono avvicinarsi qualcuno, Elena fu rapida a tirarsi su, dando un ultimo violento strattone alle palle di Gio, che fu costretto ad accasciarsi sulla sedia, cercando di reinfilarsi i gioielli alla bell'e meglio nei pantaloni, il suo uccello duro svettava pero' chiaramente. Elena si era appena chiusa in bagno quando Martina entro' nella stanza. Vide Gio seduto alla scrivania, e non vedendo la figlia chiese tranquilla "Elena dov'e'?" "E' in bagno zia" fece Gio con voce appena un po' malferma, si era messo in modo da coprire il piu' possibile la sua erezione. Martina pero' sapeva guardare e vedeva il suo uccello duro, facendo finta di nulla gli si avvicino' e sussurro' piano "com'e' andata con mamma?" "benissimo" sussurro' di rimando Gio, sentivano l'acqua scorrere in bagno, segno che Elena (medito' Gio) si stava pulendo dai suoi umori. Martina approfittando della situazione ribatte' al nipote "Ne ero certa" sempre sottovoce, "ma voglio anch'io un premio!" aggiunse obbligandolo ad alzarsi davanti a lei e tirando immediatamente una forte ginocchiata ai gioielli di Gio. Il suo ginocchio impatto' preciso e violento nelle palle del ragazzo, senti' anche l'uccello duro e cio' la fece bagnare immediatamente. Gio un po' sorpreso dal colpo ci mise un attimo a realizzare il dolore che esplose ancora nei suoi gioielli gia' duramente provati quella mattina, cio' diede il tempo a Martina, assalita dalla voglia, di assestare una seconda forte ginocchiata alle sue palle, lasciando per un po' il ginocchio a schiacciare le sue palle, che cercavano un riparo scivolando di lato. Poi Gio si lascio' cadere nuovamente sulla sedia, le mani sulle palle infuocate. Martina lascio' la stanza dicendo al nipote "Pensavamo di andare in piscina oggi se a voi due va bene" disse indicando anche la porta del bagno, "vado con tua mamma a prendere la roba per me ed Elena, e qualcosa da mangiare, poi quando torniamo andiamo" concluse la donna Gio annui' tenendosi le palle, stava cercando di riprendersi in fretta per quando Elena sarebbe uscita dal bagno. Martina sorrise toccandosi apertamente tra le gambe ed i seni, e poi si allontano' per andare a prepararsi. Di li' a poco le due donne sarebbero uscite, ed i due ragazzi avrebbero avuto campo libero. Elena ci mise un po' ad uscire dal bagno, aveva sentito della piscina, ma non aveva sentito null'altro. Si era messa subito a pensare a cosa potevano fare in quella mezzoretta che sarebbero rimasti soli. Anche Gio fuori ci stava pensando, riprendendosi dagli ultimi colpi ricevuti. Quando Elena usci' dal bagno le due donne non erano ancora uscite, si avvicino' a lei, l'abbraccio' forte, facendole sentire il suo uccello duro, Elena rispose al suo abbraccio, sentendosi al tempo stesso eccitata sessualmente e emozionalmente. Si rese conto che si stava realmente innamorando di suo cugino, e se pensava che fino a poco tempo prima non erano affatto legati come dovrebbero esserlo due cugini, le veniva da sorridere. Giro' il viso verso quello di Gio, alzandosi in punta di piedi, socchiudendo gli occhi... Gio capi' subito ed a sua volta chiuse gli occhi ed avvicino' il viso a quello di lei. Le loro bocche si unirono in un lungo bacio appassionato, le lingue si intrecciavano, le mani esloravano il corpo. Dopo quella che sembro' un'eternita' le loro bocche si staccarono, si sorrisero dolcemente, e senza dir nulla si scambiarono di posto, si lasciarono andare e Gio fece due passi indietro per entrare in bagno. Elena lo osservava, continuo' ad osservarlo mentre si sfilo' i pantaloncini restando nudo, l'uccello duro. Spalanco' le gambe e la guardo' dritto negli occhi. "Ti va di spararmele in gola?" disse dolcemente Elena incrocio' le mani dietro la schiena con aria innocente e sorridendo gli rispose "Ma che dici amore mio?" arrossi' dicendo amore per la prima volta, vide Gio rimanere piacevolmente colpito dalla sua frase, video il suo uccello fremere.. si dondolava innocente sulle gambe "Dico che vorrei sentire il tuo piedino colpire le mia palle con forza" fece lui emozionato, "stendimi e poi chiudi la porta dai cucciola" concluse. Elena si avvicino', gli diede un bacino sulla bocca e gli sussurro' "Davvero vuoi che ti dia un calcio nelle palle fortissimo?" fece palpeggiandogli i testicoli gia' gonfi "Si' ti prego fallo!" replico' lui in preda all'eccitazione "Il calcio piu' forte che ti abbia mai dato?" fece ancora lei. "Si'i' ti prego Elena" A quel punto la ragazza gli diede un altro bacio, si tiro' indietro e si mise in posizione, spostando indietro la gamba destra, finse di partire e rise del movimento involontario di lui. Appoggio' il piedino alle sue palle, le saggio', prese bene la mira... "Chiudi gli occhi amore mio" disse sempre con il piede tra le sue gambe. Gio chiuse gli occhi ed Elena dopo poco tiro' indietro la gamba, fece qualche passo indietro e poi spicco' la corsa e lascio' partire il calcio nelle palle piu' forte che avesse mai dato a Gio fino ad allora! Lo schiocco contro le sue palle fu forte, le senti' schiacciarsi prepotentemente contro il suo pube, e poi dopo quella che parve un'eternita' schizzarono via entrambe verso un lato. Gio impiego' poco a sentire il dolore invaderlo, esplodere nei suoi testicoli, salire verso lo stomaco e scendere verso le ginocchia, sempre ad occhi chiusi prese ad inginocchiarsi, Elena invasa dall'ondata di piacere non resistette, spicco' un altro potente calcio nelle palle di Gio mentre cadeva a terra, colpendolo ancora in pieno e molto forte. Gio senti' le palle schiacciarsi ancora con violenza, senti' il dolore aumentare ancora di intensita'. Stava riaprendo gli occhi quando Elena aveva fatto partire il secondo calcio, e vide chiaramente il suo piccolo piedino impattare con violenza nelle sue palle, il cazzo duro sbattere sulla sua caviglia. Senti' la venuta montare ancora, ma non venne.. cadde a terra portandosi le mani tra le gambe, mentre Elena chiudeva piano la porta sorridendo soddisfatta. Mentre Gio era in bagno che si riprendeva piano, Elena inizio' a cambiarsi, era completamente nuda quando sua mamma entro' in camera per dire loro che stavano uscendo, vedendola nuda esclamo' "Ma Elena... dov'e' Gio?" "In bagno" disse tranquillamente la ragazzina "E se esce che sei cosi'?" fece la donna con una punta di malizia che non sfuggi' quella volta ad Elena "Deve aspettare che lo avviso, se prova ad uscire prima gli pianto un calcio tra le gambe!" le rispose sull'onda dell'eccitazione di prima, era girata di spalle rispetto alla madre, per cui non vide l'espressione di piacevole stupore di Martina, cosi' come la donna non vide il pentimento sul viso di Elena, timorosa di avere osato troppo. Invece Martina, che aveva sempre in mente di fare un bel gioco di gruppo con le palle di Gio, le si avvicino', la abbraccio' salutandola e dicendole "Beh noi andiamo, se serve vedo che sai come farti rispettare" disse Martina dandole un bacio su una guancia, e dopo averci pensato su un attimo aggiunse "e se ti serve qualche suggerimento, lo sai, chiedi alla mamma che ti aiuta di sicuro!" concludendo la frase lascio' scivolare con noncuranza una mano sul suo seno, sentendo i capezzoli duri e provocando in Elena una piccola scossa di piacere. Elena non capi' appieno il sottile gioco della madre, fu solo contenta di non essere stata sgridata, ma anzi di aver avuto, seppur indirettamente e non apertamente, l'avallo della madre a colpire il cugino. Certo non e' che le avesse detto "divertiti e fagli due palle cosi'", pero'... Quando sua madre la lascio' andare, si giro' dicendole "Si' mamma va bene!" ridacchiando un po'. La madre pote' vedere distintamente i suoi capezzoli turgidi, lascio' scivolare lo sguardo sul corpo nudo della figlia, "e' carina", penso Martina, "no anzi e' bella" si corresse, osservando la linea del suo seno, il suo bel viso, il suo fisico attraente, la linea del suo ventre, le sue belle gambe. Per un attimo non la vide con gli "occhi di mamma", ma come se fosse una ragazza qualunque, e nonostante la sua giovane eta', la vide molto desiderabile. Il pensiero che poi che quelle gambe, quei piedini, quelle mani, la sua bocca torturassero le palle di Gio, la eccito' ancora. Elena si accorse dello sguardo della madre, per un po' stette li', poi sorridendo fece una lenta piroetta su se stessa, offrendo a Martina una bella visuale anche del suo sederino, esclamando "sono bella vero mamma!" Elena ridacchiava, non era un'espressione di vanita' la sua, ma di gioco, Martina che non era certo una che si tirava indietro da quei giochi, le afferro' le chiappe con entrambe le mani, palpandola. "Altroche' se sei bella!" le disse, "quasi quasi ti salto addosso pure io anche se son donna!" concluse. Elena rise e non disse nulla nemmeno quando la madre, facendo finta di nulla, lascio' "scivolare" un dito della mano che le palpava la natica destra fino a solleticarle il buchetto del sedere, anzi, avverti' un fremito di piacere che assecondo' spingendo in fuori il sedere. Con un ultima piccola "spinta" del dito, la donna lascio' andare il sedere della figlia, le diede un altro rapido bacio e la saluto'. Elena tese l'orecchio per ascoltare fino a quando udi' le due donne uscire e chiudere la porta di casa, ripensando a quello che aveva fatto sua mamma, si chiedeva se fosse stato volontario, o se era tutto un caso. Si ripromise di tentare la madre in futuro, per capire se ci fosse un qualche fine. Quando senti' la porta chiudersi, ed il silenzio cadere in casa, Elena esclamo' "finalmente soli!" verso la porta del bagno, poi dopo averci pensato su un attimo, si mise seduta sul letto, rivolta verso il bagno, aprendo le gambe al massimo e poggiandosi sui gomiti. Era sicura che la visuale per Gio sarebbe stata molto attraente, e non si sbaglio' in effetti. Gio ci mise poco ad uscire dal bagno, e lo fece completamente nudo, con l'uccello in tiro, quando vide Elena, le gambe spalancate, nuda che lo guardava dal letto, si getto' tra le sue gambe, iniziando a leccare avido la sua bella figa. Non ci mise molto a sentire i suoi umori, Elena era gia' molto eccitata, la leccava avido, infilando la lingua piu' che poteva, insistendo sul suo clitoride.. aiutandosi ogni tanto con le mani, ed ogni tanto lasciandole scorrere sul suo corpo, strizzandole i seni, i capezzoli turgidi. Elena fremeva di piacere, landiando gridolini estatici senza trattenersi, sentiva la sua lingua girare intorno alla sua figa, leccarle le grandi labbra, cercare di farsi strada dentro la sua micina immacolata. Un brivido ancora piu' intenso la invase quando le succhio' e mordicchio' il clitoride, facendole lanciare un gridolino piu' acuto. Le su mani le esploravano il corpo, i seni, le titillavano i capezzoli, le venne voglia di sentirlo dentro di se, si figuro' il suo uccello duro penetrarla. Elena afferro' le mani di Gio e lo tiro' in alto verso di lei, lui assecondo' di buon grado il suo volere, capi' cosa voleva, e risali' il suo corpo leccandola e baciandola. Sali' baciandole e leccandole il pancino, si soffermo' a succhiarle i seni, mordicchiando i capezzoli. Elena si contorceva sotto di lui in preda all'eccitazione, lo incitava a continuare, a farla godere. Gio sali' ancora arrivando a baciarle il collo, il viso, le labbra. Si avvinghiarono in un bacio appassionato mentre Gio appoggiava il suo uccello duro alla sua figa. Si muoveva su di lei, facendolo scorrere e stimolandola. Piano piano lo appoggio' bene per penetrarla, senti' la sua manina raggiungerlo ed afferrarlo per guidarlo dentro di lei, smisero di baciarsi, Elena lo teneva stretto con un braccio, Gio spinse piano piano sempre piu' a fondo. Prima che entrasse del tutto pero' Elena lo fermo', Gio la guardo' negli occhi, trovandoli lucidi "Scusami" disse lei, "ma non riesco, mi fa male" aggiunse piano. Era delusa, amareggiata, sentiva di non avere il coraggio di andare fino in fondo per paura di provare troppo male, gia' all'inizio ne aveva provato. "mi dispace" disse ancora lei. Gio le mise un dito sulle labbra, la guardo' dolcemente "amore mio non preoccuparti" gli disse piano, "tranquilla" la accarezzava dolcemente, dandole tanti piccoli baci lievi, "non e' un problema, vedrai che riusciremo" Elena lo guardo' sorridendo, aveva ancora gli occhi lucidi ma le sue parole la tranquillizzavano.. "davvero non ti arrabbi?" "e perche' dovrei arrabbiarmi" ribatte' lui, "sei la mia cucciola ed io sono tuo, sara' quando sara'" concluse baciandola a fondo con la lingua. Fu un bacio lungo ed appassionato per entrambi. Quando si staccarono Gio aggiunse: "Tanto non e' che non sappiamo cosa fare no?" le sussurro' all'orecchio malizioso. Elena ridacchio' allegra ed eccitata e tenendolo abbracciato lo fece rotolare sul letto, in modo che lei fosse sopra, nel movimento dei due corpi bado' bene di finire con le sue gambe tra quelle del cugino, gliele allargo' per bene, e gli sussurro' complice "Altroche' se sappiamo cosa fare". In quel mentre si puntello' con i piedi sul letto dandosi una spinta verso l'alto, salto' tenendo le mani sulle spalle del cugino, e quando inizio' a scendere, chiuse le ginocchia e le diresse veloce verso le palle di Gio. L'inpatto fu preciso con entrambe le ginocchia sulle sue palle, una per ogni ginocchio, violento e doloroso. Elena fini' con tutto il suo peso sulle povere palle del cugino, riuscendo addirittura a centrarle pienamente una per una, oltre cio' che si aspettava. Il dolore in Gio fu pari all'eccitazione che invase Elena, in entrambi si sbrigiono' nel basso ventre, e mentre Elena ansimo' di piacere davanti al viso di Gio, il ragazzo caccio' un gemito silensioso di dolore, sentendo le palle schiacciarsi con tremenda violenza sotto le sue ginocchia, le senti' distintamente, sembro' che non smettessero mai di schiacciarsi, poi scivolarono verso il centro delle ginocchia di Elena, schiacciandosi tra di loro. Quel movimento fece venire Elena, che comincio' ad essere scossa dagli spasmi del piacere, ottenuto senza nemmeno toccarsi, mentre Gio si contorceva inutilmente sotto di lei. Elena si abbandono' sul corpo di Gio, rilassando le gambe, appoggiando il bacino contro il suo, il suo uccello contro la sua figa bagnata. Si muoveva piano ancora in preda all'orgasmo, e questo movimento del suo bacino, che strusciava sull'uccello duro del ragazzo, lo fece venire mentre era ancora nel pieno del dolore, venne copioso ancora una volta, sporcando entrambi e causando in Elena un nuovo moto di orgasmo, erano entrambi scossi da tremiti di piacere (e per Gio anche di dolore). Sembro' durare un'eternita' quel momento, quando finalmente entramvi si furono ripresi, Elena si scosto' dal ragazzo, osservando il punto in cui lui era venuto. Era sporca del suo seme sulla micia e sulla pancia. Anche Gio si era ovviamente sporcato, e data la posizione nemmeno il letto era stato risparmiato. "Guarda qui come mi hai sporcata" fece lei ridacchiando "Hai ragione, mi sa che sono un po' monello" ribatte' lui guardando la sua micia "Ti puniro' cuginone mio, lo sai vero?" riprese la ragazza, "ma non ora, adesso dobbiamo mettere ordine e prepararci" concluse. "Hai ragione" fece lui iniziando a muoversi "Aspetta" lo fermo' Elena, "prima puliamo qui, se no sporchiamo in giro" aggiunse, allungando una mano sulla sua micia ed iniziando a raccogliere il seme del ragazzo. Con fare languido si porto' la mano alla bocca ed inizio' e leccare, si ripuli' completamente, mangiando il suo seme,e causandogli una nuova erezione. Poi si chino' sul suo ventre, leccandogli prima la pancia e scendendo poi a pulire il suo uccello succhiandolo avidamente. L'uccello di Gio torno' rapidamente duro, ormai le palle di Gio iniziavano anche a soffrire per il troppo piacere, ma ovviamente il ragazzo non se ne rendeva pienamente conto, avvertiva un piccolo dolore diverso dal solito, ma non avendo mai provato le "gioie" di tanti orgasmi in cosi' poco tempo, non se ne rendeva conto. Elena lo porto' ancora vicino all'orgasmo, e poi smise di succhiare. "Dai prepariamoci" fece iniziando ad alzarsi "No dai fammi venire" ribatte' Gio prossimo all'orgasmo "Per ora direi che sei venuto abbastanza" fece Elena, "ma se proprio vuoi qualcosa..." continuo' iniziando a scendere, e piantando d'improvviso una tallonata nelle palle esposte di Gio, schiacciandole forte. Il ragazzo si porto' le mani tra le gambe, sentendo ri-esplodere il dolore, ma non si lamento', ormai quel gioco piaceva anche a lui sempre di piu', ed essendo venuto ormai piu' volte in poco tempo quella mattina, non sentiva la mancanza di una "venuta" ed accoglieva con piacere ogni colpo che gli veniva inflitto, pur se molto doloroso. Dopo che si fu un po' ripreso, raggiunse Elena in bagno, le diede un bacio sulla bocca e fini' di ripulirsi assieme a lei. Sempre nudi tornarono in camera a mettere i letti in ordine ed a vestirsi, entrambi non si misero l'intimo ed il cazzo di Gio si notava nei pantaloncini che aveva deciso di mettere per andare in piscina. Elena dal canto suo indossava un vestitino corto, molto corto, e scollato. Si notava che era senza reggiseno, ma era sicura che la madre non avrebbe avuto nulla da dire, era spesso senza anche lei. Finirono in fretta di mettere in ordine, dopodiche' decisero di aspettare le loro madri in salotto, sul divano. Si sedettero uno di fronte all'altro, con i piedi di Elena fermamente piantati sulle palle di Gio, a schiacciarle non troppo forte, mentre chiacchieravano tra loro. Quando sentirono le madri arrivare, si misero piu' in ordine, per nascondere quello che facevano. Le due donne videro che erano pronti per andare ed allora li fecero muovere, Martina osservo' attentamente il nipote, pensando a chissa' quali cose avevno fatto. Tutt'e quattro andarono in macchina e partirono alla volta della piscina, per una nuova giornata di divertimento.