Piccola ma grande 10 By Max, enjoy_4_u@hotmail.it Sempre pił un gioco di famiglia Al rientro da quel pomeriggio esaltante, le due donne erano ancora molto eccitate, Anna osservava furtivamente il figlio, approfittando dei momenti in cui non lo osservava, analizzandone il corpo sotto un'altra luce. Spesso si soffermava a guardarlo tra le gambe, convinta di vedere una mezza erezione, ma non ne era convinta, pensava solo di vedere cio' che nel suo intimo desiderava. Martina invece era sicura che il nipote fosse eccitato, sicuramente Elena si era divertita con lui, e la corda che aveva portato di nascosto da Anna, lasciandola in bella mostra, non c'era piu', per cui era ragionevolmente sicura che fosse stata utilizzata dai due. Li teneva d'occhio per cogliere eventuali "giochi" veloci, ma i due ragazzi erano attenti. Inoltre le sembrava che Gio si muovesse con un po' di cautela, e si ritrovo' a pensare che la figlia avesse esagerato. Solo piu' tardi, a cena, scopri' perche' il nipote era piu' accorto nei movimenti. Sperando che succedesse qualcosa, Martina si era messa a tavola in modo da vedere nel riflesso del forno cio' che avveniva sotto il tavolo, e le sue aspettative furono premiate.. presto Elena inizio' a giocare con il piede tra le gambe del cugino, che cercava di resistere, facendo pero' ogni tanto delle smorfie, cercando di non farsi vedere. Anche Martina doveva fare attenzione a non farsi scoprire, non pensava che Anna fosse pronta a sapere che i due ragazzi erano cosi' sessualmente attivi fra di loro, ed in piu' voleva evitare di essere scoperta. Quando ad un certo punto Gio si alzo' dal tavolo per prendere qualcosa in frigo, Martina vide chiaramente la sua erezione, e cosa ancora piu' importante, vide spuntare parte della corda dai suoi pantaloncini. Dovette trattenersi dal dare un gridolino di stupore e dal fare qualunque espressione ma non fu facile. Evidentemente Elena gli aveva lasciato le palle legate, e con il suo giochino di piede sotto al tavolo, la corda era scesa un po' (probabilmente l'aveva avvolta alla sua vita) ed era ora un po' visibile, penzolante appena sotto i pantaloncini del nipote. Nessun'altro, nemmeno Elena, parve accorgersi della cosa. Martina dovette portarsi una mano tra le gambe e toccarsi a quella vista. Anche Elena si toccava mentre giocava con il piede tra le gambe di Gio a tavola, si carezzava la micia nuda sotto la gonnellina, sentendo il cazzo immediatamente duro di Gio e le sue palle in sofferenza. La cena passo' comunque senza incidenti particolari, e la serata fu tranquilla, con tutti seduti in sala, i due ragazzi su un divano e le due donne sull'altro, a vedersi un film. A film finito Martina si alzo' iniziando a prepararsi per tornare a casa, ma Anna li invito' a restare "Dai che tornate a fare, tanto qui c'e' posto" fece Anna, "Elena dorme con Gio, tu in camera con me" Sia Martina che Anna furono ben liete di accettare, a Martina non sfuggi' lo sguardo malizioso che Anna le getto', capi' che quel giorno l'aveva smossa, e che a letto, nel matrimoniale, ci sarebbe stato da divertirsi, ed era ben decisa a farla godere al massimo, parlandole delle palle di Gio, per far aumentare il suo desiderio. Elena dal canto suo, sperava cosi' di poter giocare ancora, e gia' stava pensando a cosa fare al cugino. I due ragazzi si avviarono vero la camera, quando furono arrivati Elena si getto' subito addosso al cugino, spingendolo sul letto e piantandogli un ginocchio tra le palle, iniziando subito a farlo soffrire, ma al tempo stesso riempiendolo di bacetti sul viso. Gio la ricambiava, tenendo le gambe spalancate al massimo per dare libero accesso a lei, abbracciandola e toccandola avidamente. Quando furono soddisfatti di questo gioco, si rialzarono ed Elena inizio'... "E' vero che stanotte dormi nudo cuginone?" ammiccando inizio' a spogliarlo "con la corda che arriva da me, cosi' ogni tanto sento come stai" aggiunse maliziosa toccandogli le palle "devo tenerle legate tutta notte?" fece lui poco convinto, anche se attratto dall'idea "si' dai" ribatte' la ragazzina, "staro' nuda a letto anch'io come te" fece strusciandosi al suo corpo, sul suo uccello duro "va bene dai" le rispose Gio eccitato all'idea di saperla nuda a letto, "pero' dovrai spogliarmi tu" aggiunse osservandola ed aprendo con noncuranza le gambe, "a forza!". Elena diede in una risatina da bimba monella e rapida si fece indietro e mollo un gran calcio di collo pieno alle palle legate, schiacciandole, facendolo esplodere ancora di dolore. Gio cadde seduto sul letto ed Elena inizio' a spogliarlo, colpiva ripetutamente le sue palle con pugni, ginocchiate, fino a che non fu completamente nudo. Poi lo lascio' li' e si spoglio' davanti ai suoi occhi, piantandogli un piede nudo nelle palle quando ebbe finito. Stava nuda davanti a lui "che te ne pare" fece prendendo in mano la corda che ora penzolava inerte, e tirando mentre con il piede schiacciava le palle. Gio gemeva, ma la guardava rapito, l'uccello duro. Giocarono parecchio cosi', poi si prepararono per dormire, o per far finta. Gio si mise a letto, e Elena fece passare la corda sotto le coperte, facendola spuntare da sotto il letto, passandola sotto il piccolo tappeto che separava i due letti, vicini tra loro, fino al suo letto. La corda arrivava appena al suo letto, ma allungando un po' la mano, poteva prenderla e tirare, causando in Gio una bella sofferenza. Stava per rialzarsi e tornare da Gio, quando senti' avvicinarsi qualcuno. Tiro' bene su la coperta, coprendosi e lo stesso fece Gio, la mano di Elena teneva comunque la corda. Martina entro' in camera sorridente, era gia' in camicia da notte, semitrasparente, nuda sotto. Si avvicino' ad Elena "sono venuta a darvi la buona notte" fece chinandosi in avanti con il culo verso Gio, e dando un bal bacio alla figlia. "buona notte mamma" fece di rimando Elena. Martina capi' subito che combinavano qualcosa, ma fece finta di nulla, si giro' verso Gio e "ma si' dai, la do anche a te la buona notte", fece ridendo, e si chino' su di lui per dargli un bacio sulla guancia, ed offrendo una bella visuale del suo seno nudo, dalla scollatura. Avrebbe voluto allungare una mano e toccarlo, ma non sapeva come fare senza farsi vedere da Elena, per cui con un nuovo "buonanotte a tutti e due" se ne ando'. Come usci' Elena riprese a strattonare la corda, facendo contorcere Gio dal dolore. Ma dopo poco sentirono arrivare ancora qualcuno, Anna entro', anche lei in camicia da notte semitrasparente e molto sexy, nuda sotto (era Martina che l'aveva mandata messa cosi'). Si avvicino' prima a Elena "buonanotte nipotina mia" le fece baciandole la guancia, poi si avvicino' a Gio, Elena ebbe una folgorazione improvvisa, vide il piede di Anna che si avvicinava alla corda, l'avrebbe sicuramente pestata, ed allora tiro', sollevando in pratica la corda e bloccando la mano contro il proprio letto, la "tirata" non era forte, e Gio resistette bene, ma quando il piede di Anna pesto' la corda, schiacciandola a terra, fu una bella tirata per le palle di Gio. Gio faceva fatica a resistere, le palle in trazione a causa di sua mamma. Elena invece si doveva toccare per l'eccitazione. Anna si chino' su Gio, mostrando generosa il seno, con i capezzoli turgidi, dalla scollatura, Gio li vide chiaramente, gli diede un bacio sulla bocca, un bacio non con la lingua, ma a labbra aperte, sicuramente non innocente. Gio non parlo' per evitare di gemere di dolore, ma si senti' strano. "Buonanotte tesoro" fece sua mamma, carezzandogli il viso Gio non parlo', non sarebbe riuscito, gli fece un sorriso in risposta, che a causa del dolore, misto ad eccitazione (aveva comunque l'uccello duro), ad Anna sembro' piu' di cio' che era, lo scambio' per voglia sessuale, e ne fu contenta, pensando a cio' che pensavano di fare lei e la sorella, dissipando qualcuno dei suoi dubbi. Nel girarsi si mosse con voluta lentezza, prendendo bene le misure in modo da impedire ad Elena di vedere la sua mano sfiorare il pene di Gio. Anna ando' ad intuito, mirando al punto in cui gli sembrava di vederglielo duro, ed in effetti lo struscio' con la mano, anche piu' di quel che aveva intenzione di fare, e lo trovo' duro, durissimo... fu brava a far finta di nulla, ma si trovo' un po' spiazzata, non credeva realmente potesse succedere. Gio a quel tocco rischio' di venire, preso com'era dalla situazione pericolosa ed eccitante... Come Anna fu uscita, inizio' a gemere, ed Elena a ridacchiare, dicendogli "Pensa Gio, tua mamma ti ha appena torturato le palle", lo guardava complice, sorridendo, scoprendosi il corpo e toccandosi davanti a lui. Questo fece sorridere anche Gio "si'" le rispose, "ma preferisco quando lo fai tu" fece guardandola toccarsi. "davvero?" ribatte' Elena, toccandosi sempre di piu' a gambe spalancate "Si'" disse lui alzandosi ed avvicinandosi con l'uccello duro al suo viso. Prese la mano con cui si stava masturbando e la mise tra le sue gambe ad afferrargli le palle, mentre lui iniziava a masturbarla abilmente. "Dai Elena" fece Gio, "spremi le mie palle" concluse muovendo la mano tra le sue gambe. Elena strizzava e godeva, le sue palle in mano, strette nella morsa implacabile della ragazzina, il cazzo vicino al suo viso, la mano di lui che le lavorava abilmente la micia bagnata. Elena non resistette, tiro' verso di se le sue palle, in modo che il suo cazzo fosse in una posizione piu' comoda, e lo accolse in bocca, succhiando avida la cappella, con la micia in fiamme dal piacere. Gio ci mise poco a venire copiosamente nella sua bocca, inondandola di sperma. Elena serro' i denti sulla sua cappella, succhiando avida il suo seme, ed inghiottendolo rapida. Gio gemeva, non sapeva se piu' per il piacere o per il dolore o per entrambi. Mentre il suo orgasmo si esauriva, esplose quello di Elena, che presa un po' alla sprovvista, serro' ancora piu' forte la sua cappella, e spremette le sue palle fortissimo. Gio si accascio' con un gemito sul letto, il viso sul pancino di Lei, il cazzo in fiamme nella sua bocca serrata. Sembrava non finisse mai, Gio sentiva le sue palle quasi esplodere dal dolore, ma non emetteva fiato, se non un debole gemito. Elena piano piano riprese il controllo, allentando la presa sia sulle palle che sulla cappella di Gio, dove spiccava il segno profondo dei suoi denti. Gio resto' li' per un po', cercando di riprendere fiato. Intanto Anna era tornata in camera, eccitata, dove l'aspettava Martina. "Allora com'e' andata" le fece come mise piede nella stanza. "Si e' eccitato credo", fece Anna con un misto di timidezza e eccitazione, "gliel'ho sfiorato ed era duro" "Te l'avevo detto che non sarebbe stato indifferenze" fece Martina, che ben immaginava il motivo principale per cui poteva essere eccitato Gio, oltre che per la vista dei loro corpi nelle camice da notti trasparenti. "Ma non avremo esagerato secondo te?" le chiese Anna un po' preoccupata, "in pratica siamo andate la' entrambe nude! Che avra' pensato Elena?" fini' La sorella le sorrise in risposta, "Elena e' abituata a vedermi con queste camicie da notte" le disse, "anzi a volte sa che vado a letto completamente nuda!", ed era vero, spesso Elena l'aveva vista nuda a letto, o con camicie da notte che erano una carta velina trasparente. "E cosi' almeno sappiamo che Gio apprezza, e che potremo presto divertirci parecchio" aggiunse mentre Anna si sedeva nel letto. "Dai non preoccuparti", disse Martina cominciando ad accarezzarla ed a tirarla verso di se. "Non sono preoccupata" fece Anna in risposa, "sono eccitata" Ed in effetti quando Martina le mise le mani sui seni, trovo' i capezzoli turgidi, che spiccavano lunghi premendo sulla camicia da notte "Mmmm la mia sorellina" fece Martina iniziando a leccarle il collo ed a titillarle i capezzoli, "che porca sei" "Come te mia cara" fece Anna ridendo ed iniziando a togliersi la camicia da notte, "questa ora non mi serve" disse soffocando un gemito di piacere. Era completamente nuda, si sdraio' sul letto, e si giro' mettendosi a pecorina "Ho una voglia strana" fece verso la sorella, "ti ricordi quando giocavamo a mungerci?" le disse arrossendo "Se mi ricordo? E come potrei scordarmi" fece Martina ridacchiando, "ora ti metto a posto cara la mia vacca, ti mungo io" disse iniziando ad infilarsi sotto Anna da dietro, tra le sue gambe aperte. Raggiunse i suoi seni, che sporgevano verso il basso, i capezzoli duri. Li afferro' con le mani, e comincio' a mungerla, allungando la lingua a giocare con i suoi capezzoli quando la mano era piu' lontana. Anna mugolava di piacere, ad un certo punto inizio' a gemere proprio con il verso della vacca, seppure piano, e Martina si mise a ridere, ma non per schernirla. "Ero proprio curiosa di vedere se facevi le cose per bene!" esclamo' ridendo. Anche Anna ridacchio' tra i gemiti di piace, visto che Martina non si fermava "beh sorellina, se vogliamo giocare, dobbiamo fare le cose per bene" le disse, "e visto che sono una vacca.." fini' sensualmente. Anna si muoveva sotto il tocco della sorella, che le strizzava forte i seni e le tirava i capezzoli, succhiandoli e mordendoli anche. Quando sembro' passato un secolo, Martina si sfilo' da sotto Anna, girandosi poi al contrario, in modo da avere davanti al viso la figa di sua sorella, e di modo che Anna avesse la sua pronta "all'uso" Non ci fu bisogno di parole, Anna affondo' il viso nella figa bagnata della sorella, che fece subito la stessa cosa, iniziando ad infilarle la lingua dentro, e raggiungendo con la mano il buco del sederino di Anna, infilandole il dito dentro. Le due donne gemevano di piacere trattenendo a stento gridolini di piacere. Gli umori dell'una imbrattavano il viso dell'altra, non facendo altro che aumentare il loro piacere e gli umori che emettevano. Nell'altra stanza intanto Gio si era riavvicinato al suo letto, e dando le spalle alla cugina, si era piegato in avanti, le mani sul letto e le gambe aperte. "Elena" disse lui, "mi dai una mano a finire sul letto?" le chiese malizioso Elena si alzo' rapida, "e come posso fare tesoro?" gli disse innocente "E' semplice" ribatte' Gio, "basta che mi tiri un paio di calci nelle palle!" Elena non aspetto' nemmeno un secondo, e rapida rifilo' a Gio due calci nei coglioni che lo stesero sul letto, ma non contenta, afferro' la corda tirandola forte e costringendolo a finire in ginocchio con il viso sul letto e le gambe aperte, in modo che potesse continuare a colpirlo. Lo colpi' rapidamente, prima di collo, poi di punta, le palle belle esposte tirate dalla corda. Gio non resistette a lungo, inizio' presto a gemere forte, ed allora Elena, pur con la voglia di continuare, si fermo', nonostante l'eccitazione voleva evitare che fossero scoperti. Aiuto' Gio a finire sul letto, le palle rosse e gonfie. Si sdraio' accanto a lui, la sua figa appoggiata al suo cazzo duro. Stettero cosi' un po', e poi senza rendersene conto, si addormentarono abbracciati, il suo uccello che premeva la micia di Elena. Le due donne intanto erano appena venute copiosamente in quel 69 che tanto le eccitava. Una volta esaurito l'orgasmo, si abbracciarono, strusciando i propri corpi e rieccitandosi all'istante. Si baciavano e toccavano "Pensa avere qui ora Gio" fece Martina tra i gemiti "colpire le sue palle" "Ahhh magari" rispose Anna, sempre piu' presa dall'idea ogni minuto che passava, "averlo qui e tirargli tanti bei calci nelle palle" aggiunse gemendo, "spremergliele come un limone, morderle,..." Accompagnava le parole con movimenti eccitati del corpo, infilando le dita nella figa di Martina. Martina gemeva di piacere, ma manteneva un po' di pensieri sul futuro, e tra i gemiti aggiunse "pensa avere anche Elena, insegnarle a colpirlo, vedere i suoi piedini schiacciargli le palle.." fini' stantuffandole le dita nella micia bagnata. Anna stette in silenzio un po', poi gemendo eslcamo' "si'i'i' magari, glielo insegneremo!" tra un gemito e l'altro, "si' le insegneremo a prenderlo a calci nella palle!" fini' eccitata. Martina era al settimo cielo, davanti a se vedeva mille scenari uno piu' bello dell'altro. Decise di far provare la sorella su di se, per legarla ancora di piu' "Che porca che sei" le disse masturbandola, "vorresti provare ora vero?" "Ahhh magari" le rispose Anna, "ma purtroppo non si puo'" aggiunse un po' delusa. "Beh ma magari puoi provare su di me", ribatte', "non sono un maschietto e non ho le palle, ma.." aggiunse, "puoi provare a calciare la mia figa, e se vuoi, due bocce le ho anch'io" fini' soppesandosi i grossi seni davanti al suo viso. Anna era sorpresa da quella proposta, ma attratta, aveva realmente voglia di provare a tirare un calcio. "Davvero mi lasceresti fare sorellina?" le disse, "ti lasceresti prendere a calci la figa da me?" "Mmmm, si'i'" ripose Martina gemendo, aveva ancora la mano di Anna che la masturbava abile. "E mi lasceresti calciare le tue bocce?" aggiunse poi al massimo dell'eccitazione "Si'i'i', ahhh" rispose Martina ormai vicina all'orgasmo. "Dai facciamolo!" esclamo' Anna, alzandosi dal letto ed afferrando le braccia di Martina tirandola. Martina di alzo', e si pose davanti ad Anna, la sua figa gocciolava umori "Ti do le spalle o davanti tesoro?" chiese. Anna ci penso' su, poi esclamo' "davanti". Martina allargo' le gambe, si toccava i grossi seni, i capezzoli duri. Anna la guardava rapita, poi appoggio' il piede alla sua figa, stimolandola, e quando furono pronte, carico' la gamba e calcio'. Colpi Martina di collo' pieno, entrambe sentirono chiaramente lo sciaff del piede sulla figa, il suono dei suoi umori sparsi all'intorno. Martina accuso' un po' il colpo, sentendo dolore quasi immediato, ma sopraffatto dall'eccitazione "Ahhh, che calcio" disse ad Anna "Posso ancora? E' stupendo!" ribatte' lei, ed al cenno di assenso della sorella, lascio' partire un nuovo calcio, piu' forte, che impatto di collo nella figa di Martina, Anna senti' le grandi labbra allargarsi, il piede penetrare, senti' il suono fatto dai suoi umori abbondanti, che gocciolavano. "Si'i'i'.. chissa' come sara' piu' bello colpire le palle di Gio, di mio figlio!" esclamo' Annna. Martina resistette nonostante cominciasse a sentire piu' dolore, non pensava che anche la sua figa potesse soffrire i colpi li'... "Dai chinati" disse Anna, "voglio provare i seni!" aggiunse, "quelle due belle e grandi mammellone che hai!" fini' ridacchiando Martina si chino' in avanti, non pienamente a 90, ma le sue tette penzolavano, grandi e grosse, i capezzoli duri. Anna le soppeso' con il piede e poi lascio' partire un calcio che le colpi' la tetta sinistra dal basso verso l'alto. Fece un bello schiocco, e Martina si porto' istintivamente le mani al seno colpito. Lo lascio' andare subito, incitando la sorella a continuare "Grande Marti" fu la risposta di Anna, prima di lasciar partire un nuovo calcio. A quel colpo, forte e preciso, Martina si tiro' su, Anna le fu subito addosso, dando due forti schiaffi ad entrambi i seni, il suono fu secco e deciso, e subito l'impronta delle mani di Anna apparve sui due seni. Non contenta la donna li afferro' e li strinse forte, non riusciva a prenderli bene, erano grossi grossi, ma afferro' piu' che poteva e strinse.. strinse forte per un po' poi le lascio' andare. Martina prese a massaggiarsi i seni sofferenti, Anna godeva. "Wow.. non pensavo potesse essere divertente anche questo" disse Anna, "ti ho fatto molto male?" fece con sincera preoccupazione alla sorella "Nulla di insopportabile" le rispose Martina, "e' stata una strana sensazione" aggiunse. Anna inizio' a leccarle i seni per farla riprendere, "si' e' vero" diceva tra una leccata e l'altra, "e' stato strano, ma bello. Certo non bello come martoriare delle belle palle" continuo', "ma divertente. Potremmo sfruttarlo per indurre Gio a collaborare se non riusciamo senza" concluse. Mentre Anna proseguiva a leccare verso il basso, fino alla figa sgocciolante di Martina, la sorella che si godeva la sua lingua le rispose "Mmmm, si' potremmo. Ma non so, sono sicura che non sara' necessario" disse mugolando, "secondo me quando ci vedra' nude, si fara' fare di tutto" e su queste parole l'orgasmo la travolse scuotendola forte. I suoi umori uscirono ancora piu' abbondanti, lavando il viso di Anna e colando sul suo corpo. Anna cercava di perderne il meno possibile. Quando Martina si fu completamente sfogata, le due donne si rimisero a letto. "Domani ricordati", disse Martina, "colazione in camicia da notte nude" "Va bene" sussurro' Anna, "e dovro' toccarlo vero?" "Si' certo" confermo' l'altra, "dovrai trovare una scusa per toccarlo, gia' quando andrai in camera sua" concluse. "Se tutto va bene" fece Anna, "domani gli facciamo due palle cosi'". E si addormentarono abbracciate, pensando alle palle di Gio, con ancora le fighe bagnate!