Piccola ma grande 9 By Max, enjoy_4_u@hotmail.it Quello stesso pomeriggio.. Martina ed Anna, due mamme, due donne Quel pomeriggio per Martina ed Anna fu particolare, Martina aveva studiato un po' la situazione, pensando a come fare sia per coinvolgere sua figlia e giocare assieme, sia per coinvolgere Anna. Nella sua mente aveva preso forma l'idea perversa di far si' che anche la mamma di Gio, sua sorella, iniziasse a pestare per divertimento le palle del figlio, e cosi' studio' un modo per fare in modo di tastare la situazione nella testa di Anna, vedere se era ancora propensa a colpire le palle dei maschietti come facevano da giovani. Non voleva rischiare infatti di mettere nei guai il nipote, con il rischio anche di precludersi il divertimento appena riscoperto. Quando uscirono di casa, Martina propose ad Anna, come se l'idea le fosse venuta in quel di andare a farsi una sauna. "Dai andiamo" disse convinta, "siamo sole, non abbiamo impegni, prendiamoci del tempo per noi!" concluse Anna ci penso' un po' su... "Ma cosi', senza nulla dietro, non abbiamo nemmeno l'asciugamano" disse un po' titubante. Ne aveva in effetti voglia anche lei, ma effettivamente non avevano preso nulla da casa. "E che ti importa dai", disse la sorella, "andiamo in quel posto nuovo, dove ci sono saune riservate per due/tre persone, chi vuoi che ci veda cosi', e poi possiamo prendere l'asciugamano per la doccia da loro". A quelle parole Anna si convinse, "va bene dai, andiamo" E fu cosi' che dopo poco si ritrovarono completamente nude, da sole nella sauna riservata. Entrambe avevano un bel corpo, Anna un po' piu' magra della sorella, con un seno appena meno pronunciato, ma con i capezzoli piu' grandi di Martina. All'inizio stettero li' cosi' in silenzio, Anna teneva gli occhi chiusi, Martina la osservava attentamente, osservava il suo corpo, in forma come lei nonostante la gravidanza, la sia micia rasata (entrambe si erano sempre depilate ovunque). Cercava un modo di iniziare a "stimolare" la sorella, e le venne un'idea non troppo rischiosa "Dai girati sorellina che ti faccio un massaggio come ai vecchi tempi" fece dandole un buffetto sulla spalla Anna la guardo' un po' stupita, poi sorrise "ma si' dai" fece divertita, "quanto tempo che non mi godo un bel massaggio" Fin da giovanissime le due sorelle si erano sempre divertite assieme in tutti i modi, sia scambiandosi i ragazzi (erano sempre state due ragazze un po' tanto porcelle), sia divertendosi in privato assieme, a livello sessuale. Assieme avevano scoperto le gioie ed i piaceri del sesso, quante volte si erano masturbate a vicenda, in giochi erotici sempre piu' spinti. Erano anche abituate a farsi massaggi a vicenda, e spesso e volentieri questi massaggi finivano con masturbazioni di coppia, giochi di lingua sulle loro micie e via dicendo. Questi giochi le avevano portate ad avere una perfetta conoscenza dei propri corpi, di cio' che maggiormente le eccitava personalmente ed eccitava l'altra. Nessun maschietto sapeva cosi' bene cosa provocava piu' piacere alle due donne, il livello di conoscenza che avevano raggiunto era altissimo. A volte capitava che una delle due ragazze desse consigli al ragazzo di turno dell'altra, sempre in gran segreto l'una dall'altra, anche se spesso entrambe intuivano quando erano arrivati questi suggerimenti. Martina voleva eccitare la sorella e poi portare il discorso sul binario da lei desiderato e vedere cosa succedeva. "Ok allora dammi le spalle avanti" fece Martina facendo girare Anna, "che cominciamo" "Oh brava sorella mia" fece Anna in risposta ridendo, dandole le spalle, mettendosi con una gamba lunga sulla panca e l'altra che scendeva verso terra. Non era propriamente la posizione ottimale per un massaggio, ma Martina sapeva bene come fare, e comincio' a massaggiarle piano il collo, scendendo sulle spalle e dopo qualche minuto passando alla schiena. Pochi ragazzi sapevano che Anna si eccitava tantissimo a sentire le mani carezzarle la schiena quasi all'altezza dell'osso sacro. Fin da ragazzina quel tocco la faceva bagnare all'istante e i suoi capezzoli si indurivano svettando prepotenti verso l'alto. Negli anni non era cambiata, come Martina porto' le mani all'osso sacro, Anna si eccito', se ne accorse subito dal movimento della testa, dall'irrigidirsi della schiena della sorella, dal suo respiro che cambiava. Nonostante gli anni il feeling fra loro era rimasto immutato. Martina insisteva in quella zona con una mano, mentre l'altra vagava lungo la sua spina dorsale. Ad un certo punto Anna ruppe il silenzio "Marti non cambi mai" disse un po' gemendo di piacere, "sei porca come quando eravamo ragazze! Lo stai facendo apposta vero?" "Facendo apposta cosa?" fece con finto stupore Martina, "porca io? Perche'??" e intanto non si fermava ma continuava a stimolarla massaggiandola. Anna iniziava ad avere brividi di piacere, inarcava la schiena sempre di piu'. "Ed hai anche il coraggio di fare l'innocentina" riusci' a dire prima di gemere vistosamente "Mmmmmmm" Martina prese coraggio, visto che la sorella non si ritirava, e decisa continuo' sulla sua strada "E io che c'entro scusa, non dirmi che ti stai eccitando" fece con finta ironia, con la mano sinistra continuava a carezzarla in bacco, e con la destra scese dal collo, sulla spalla e poi prosegui' davanti, arrivando al suo seno, e palpandolo le prese in mano il capezzolo, strizzandolo. "Ma guarda un po'", fece civettuola, "io sarei una porcella eh, senti qui che capezzoli turgidi che hai!" aggiunse e dopo una risatina, "maiala!" Anna non ribatte', la mano sul seno l'aveva eccitata ancora di piu' e Martina sapeva bene che strizzandole il capezzolo l'aveva spinta ancora piu' in la' nell'eccitazione, la madre di Gio non resistette, e rapida si porto' la mano sinistra tra le gambe, trovandosi bagnata fradicia dei suoi umori. Il gesto non sfuggi' a Martina, che porto' la mano destra dal seno in bacco sulla sua "Ma guarda la mia bella sorella porcella" fece mettendo la sua mano perfettamente sulla sua, e premendo il dito medio sul suo di modo che penetrasse piano nella sua figa. Anna si lascio' andare, con la mano libera si sporse dietro di se, afferrando il braccio della sorella e tirandosela vicina, Martina infilo' la propria gamba lunga distesa a fianco di quella di Anna, e si poggio con i seni contro la sua schiena. Anna senti' i capezzoli turgidi della sorella. "Lo vedi che anche tu sei porca Marti" fece Anna maliziosa, "e scommetto che qui, trovo un lago!" aggiunse abbassando la mano sinistra dietro la schiena, fino a raggiungere la figa di Martina, che stava effettivamente sbrodolando copiosa. Tra le due sorelle, Martina era quella con gli umori piu' abbondanti, tutte le volte che si erano cimentate in un 69 da ragazze, Anna si era sempre ritrovata il viso bagnato fradicio, che colava il liquido della sorella, piu' di una volta avevano sporcato in giro rischiando di essere scoperte, e quando si dedicavano a giochi piu' pericolosi, uscendo in minigonna senza intimo, Martina si ritrovava sempre bagnata fin quasi alle caviglie, gocciolando anche a volte. "Mmmm Sorellina mia" fece Martina, "quanto tempo.." e dopo una pausa "mi mancavano i nostri giochini" aggiunse leccandole il collo. "Lo vedo" fece Anna sforzando le parole in mezzo al piacere, "e ammetto che le nostre super avventure mancano anche a me!" "Dobbiamo rimediare" fece Martina, infilando le sue dita nella figa di Anna assieme a quelle della sorella. Ormai la masturbava apertamente, mentre Anna masturbava lei, con l'altra mano che giocava coi suoi seni. Le mani delle due donne, che penetravano la figa di Anna, era un giochetto che avevano provato una volta da piccole, e che le aveva subito rapite. Martina intanto strusciava anche il suo piede lungo la gamba distesa di Anna, mentre con l'altra gamba di era intrufolata sotto la gamba della sorella, spingedola verso l'altro e l'esterno, aprendole cosi' oscenamente le gambe. Ci mise poco Anna a venire.. e quando raggiunse l'orgasmo, lancio' un urletto liberatorio, trattenendosi un po', pensando al fatto che qualcuno avrebbe potuto sentirla. Martina non smise di masturbarla, mentre la mano di Anna con le dita infilate nella sua figa la stava facendo godere piu' lentamente. Una delle mani di Martina scese al sedere di Anna, arrivando al suo buchetto e riuscendo ad infilare di forza un dito nel suo buchetto. "Mmmm.. ti si e' ristretto un po' eh sorellina" fece Martina, "da quant'e' che non ti fai inculare da un bel cazzone?" le chiese Anna gemeva, l'orgasmo stava tornando "ahh, troppo tempo" fece sospirando, "ma rimedieremo noi sorella mia". E infatti da giovani i loro culetti avevano ricevuto di tutto dentro, qualunque cosa potessero infilarsi, le due sorelle la usavano, spesso facendo a gara a chi prendeva la cosa pia' grande. L'orgasmo stavolta travolse entrambe le donne, avvinghiate a quel modo. Stavolta Anna strinse il clitoride di Martina mentre veniva, cosa che causo' un amplificarsi dell'orgasmo che Martina stessa stava provando. Quando gli spasmi di entrambe si furono esauriti, entrambe si sdraiarono sulla panca della sauna, sudate, abbracciate, con Anna che massaggiava la figa di Martina raccogliendone gli umori. "Quanto tempo che non godevo cosi'" disse Anna abbracciata a Martina "Si'.." fece l'altra in risposta, "che sciocche siamo state a smettere cosi', ma da oggi riprenderemo le vecchie abitudini! Ci stai?" concluse Martina "Altroche'" ribatte' allegra l'altra, "tutte le riprendiamo" Martina decise di cominciare a portare il discorso dove voleva lei "Ti ricordi come ce la spassavamo coi ragazzi?" fece Martina, "si lasciavano fare di tutto da noi due!" Anna stette li' un po' a pensare, e poi "si' hai ragione, quante ne abbiamo combinate!" disse ridendo, "e quanti bei cazzi che abbiamo avuto!" Aggiunse, "certo raramente ci facevano godere come sapevano fare noi due vero?" concluse. "Si'", ammise Martina, "non erano esperti come noi!" rise mentre con le mani le titillava i capezzoli ed il sedere, la voleva tenere su di giri. "Pero' per certe cose erano utilissimi" inizio' Martina, "ti ricordi come ci divertivamo con i loro gioielli?" lancio' li' come se niente fosse... la mano destra che le strizzava il capezzolo duro, la sinistra tra le chiappe del suo sedere. Anna raccolse subito l'assist di Martina "altroche' se mi ricordo" disse giuliva "quanti calci, quanti morsi, che bello che era sentire le loro morbide palle strappazate a quel modo!" l'eccitazione aveva invaso Anna, liberandola da ogni freno. "A me mancano quei giochetti" disse Martina con un tono come se stesse confessando una cosa con molta forza "Davvero sorellina?" fece Anna, "io era tanto che non ci pensavo, pero' in effetti, manca anche a me" continuo', "ma ormai siamo donne fatte, come si fa..." "Come sarebbe a dire come si fa?" fece Martina, continuando sempre piu' alacremente a toccare Anna nei suoi punti erogeni, la mano la carezzava tra i seni e l'ombelico, e l'altra massaggiava la schiena. "non siamo due vecchie carampane" riprese Martina, "siamo giovani, siamo belle, potremmo fare tutto quello che vogliamo!" continuo' la mamma di Elena. Doveva trovare il modo di portare il discorso su Gio, di farlo entrare ne suoi pensieri. "Si' ma dai Marti", rispose lei, "sarebbe certo stupendo, ma ormai e' difficile trovare un uomo che accetti una cosa del genere, da ragazze era tutto diverso, anche i ragazzi avevano piu' pensieri in testa che gli permettevano di accettare la cosa" e dopo un attimo di silenzio, "magari potessimo!" fini' Anna. Martina finse di stare li' a pensare, poi, "mmm, ma si' forse in parte hai ragione, ma.." e si fece coraggio perche' entrava in campo minato, "almeno tu hai Gio" e lascio' li' il nome ad aleggiare tra loro "Gio" mormoro' Anna, "dai e' mio figlio, cosa pensi che accetterebbe una cosa del genere da sua madre!" ribatte' lei, "E poi e' mio figlio, come faccio a pensare a lui sessualmente!" "Che c'e' di strano", Martina prese coraggio, il tono di Anna non era ne arrabbiato ne offeso, era piu' intriso di desiderio represso, forse l'eccitazione stava davvero avendo il sopravvento in lei, "quando eravamo ragazze non spiavamo sempre papa'? Non desideravamo poter fare qualcosa con lui?" "Si' e' vero" ammise Anna con un sospiro, "ricordo anche che avremmo voluto colpire le sue palline" "Gia'" concordo' Martina, anche se in relta' fino a che Anna non l'aveva detto, lei non lo ricordava, pero' si sentiva vicina al suo obiettivo, e affondo' ancora di piu' il discorso "e non credi che Gio provi lo stesso con te?" riprese dopo un po', "per non dire con me, siamo due belle donne, ho notato come ci guarda" "Davvero?" fece Anna un po' sorpresa "Ah, mi ti sei proprio rammollita eh sorellina", fece ridendo Martina, "non ti accorgi nemmeno quando un ragazzo osserva il tuo bel corpo" aggiunse massaggiandole la micia, "mi sa che dovro' proprio risvegliarti i sensi" fini' ridacchiando. "Dai non prendermi in giro" fece Anna, ma intanto allargo' un po' le gambe per favorirla, "non pensavo a mio figlio, non l'avresti fatto nemmeno tu!" disse a sua discolpa. "Ah non lo so", ribatte' ridacchiando lei, "io mi sono accorta che Elena mi guarda quando mi lavo, confrontandomi a lei" ed era vero, meno vero era quello che disse dopo, "e qualche volta l'ho vista toccarsi mentre mi spiava!" "Davvero?" esclamo' stupita la sorella "e che hai fatto?" "Niente, che dovevo fare", decise che se doveva dire una balla, l'avrebbe detta del tutto, "ho continuato tranquilla, anzi una volta mi sono toccata anch'io per stimolarla! Se noi ci siamo divertite ed abbiamo imparato, perche' lei non dovrebbe!" fini' Martina. Anna penso' un po', poi annui' "hai ragione e' giusto" fece. Stette in silenzio un po' e poi "Gio.. beh e' mio figlio, ha l'eta' per pensare a queste cose e' giusto!" e aggiunse, "ma non so se si lascerebbe colpire da me" "Io dico di si'" ribatte' Martina, "e' giovane avra' le sue belle voglie" continuo' decisa "e se gli dai soddisfazioni, sono sicuro che si farebbe sbatacchiare quelle palle fino a piangere" fini' ridendo e masturbando apertamente ancora la sorella. Anna aveva la mente annebbiata dall'eccitazione, non si rese quasi conto di quello che disse "e vorresti partecipare anche tu sorellina?" chiese all'altra, "non voglio divertirmi da sola.." Martina finse stupore, "ohhh.. prendere anch'io a calci nelle palle Gio.." silenzio per un po', "mi tenti parecchio.. non ti dispiacerebbe vedermi colpirgliele?" "Mmm, dispiacermi? Aaa" L'orgasmo stava montando in Anna, Martina ci sapeva fare con lei, "mi farebbe solo mmmmm godere di piu'!" fini' con un gemito. "Ma davvero pensi -mmm- si lascera' fare?" chiese ancora lei. "Ne sono sicura" le rispose Martina, "i geni non mentono", continuo' decisa, "noi adoravamo farlo, e sono sicura che anche Gio lo trovera' piacevole" e dopo un attimo, "e sono sicura che anche alla mia bimba piacera' giocare cosi' con i maschietti!" "mmm Elena? Calciare -aaa- le palle dei maschietti?" e dopo un po' di silenzio "che bella immagine!" fini'. Ormai Anna non capiva piu' quello che realmente diceva, ma Martina era ben contenta di tutto cio'. Martina trattenne un grido di gioia, disse invece, "che dolce la mia sorellina, si merita un premio" e cosi' dicendo si girarono mettendo Anna sdraiata sulla panca della sauna, e Martina scese tra le sue gambe, prese a leccargliela avidamente, infilando la lingua dentro la micia, succhiando e mordicchiando il clitoride, le mani che la palpavano e strizzavano i seni, i capezzoli. Sotto il suo abile lavoro Anna si avvicino' presto all'apice di un nuovo orgasmo "Allora siamo d'accordo" fece Martina diminuendo per un attimo il suo lavorio "prenderemo a calci nelle palle mio nipote?" Anna si contorceva nel piacere "si' si' SI" fece, "gli faremo due palle cosi'!". Martina riprese il suo lavoro e la sorella venne quasi subito con un grido, stavolta non si trattenne, la sua voce echeggio' nella stanza piccola, un gemito urlato di piacere tremendo. Quando l'orgasmo la lascio', si avvicino' alla sorella "Non mi ricordavo quanto fosse bello, quanto tu fossi brava!" disse dolce. "Quando impari una cosa, non la scordi" le sussurro' di rimando Martina. "Ora dobbiamo solo trovare il modo di iniziare a prendere a calci nelle palle Gio!" aggiunse, "Lo troveremo vedrai" rispose Anna, "sara' una strana sensazione colpire le palle di mio figlio.." continuo', "Deve essere iper eccitante!" concluse. "Si' ne sono sicura!" le fece di rimando lei. E restarono cosi' per un po', a godersi quel che restava del tempo della sauna, prima di andare a farsi una doccia e rivestirsi.