Piccola ma grande 6 By Max, enjoy_4_u@hotmail.it Martina... la zia scende in campo! Martina decise di non perdere tempo, e di iniziare quella sera stessa ad entrare in gioco. Era sicura che Elena si fosse lasciata andare parecchio con il suo nipotino, approfittando della grande liberta' che avevano. Non si era preparata nulla, se non un qualche sporadico pensiero, non piu' che un pensiero pero', perche' tutte le volte che provava a studiare qualcosa, finiva per pensare alle palle di Gio, a come le pestava ed al dolore che gli procurava. Quella sera di ritorno dal giro con la sorella, si mise in azione. "Sentite un po'" disse mentre erano tutti in salotto, "ma perche' stasera non ci prendiamo una bella pizza da asporto?" Tutti quanti accolsero con gioia l'idea di una pizzata, golosi com'erano tutti e quattro, di quel particolare alimento. In breve tempo sia Gio che Martina scelsero i gusti, mentre come al solito Anna ed Elena erano le eterne indecise. "Dai, andate voi a prenderle" esordi' Martina, "chissa' che ora che arrivate la', non abbiate deciso i gusti!" aggiunse ridendo. "io e Gio intanto prepariamo la tavola" E fu cosi' che Elena e Anna partirono alla volta della pizzeria, Martina calcolo' che, nella peggiore delle ipotesi, avesse una ventina di minuti, massimo mezz'ora, e si mise subito all'opera. In pochissimo apparecchio' la tavola e poi mise in atto il suo piano. Avvicino' una sedia ai mobiletti in cucina, messa in modo che non fosse troppo comoda per prelevare i piatti grandi, sali' e chiamo Gio "Gio puoi venire a darmi una mano?" il ragazzo arrivo' tranquillo, ignaro "dimmi zia" disse Gio "Vieni qui e prendi i piatti che ti allungo", disse Martina, "non ricordavo dove li aveva messi tua mamma, e sono messa male" aggiunse. Gio si avvicino' alla zia, mettendosi in pratica alle sue spalle, Martina preso atto della posizione di Gio, si giro' a prendere il primo piatto, si giro' e lo diede al ragazzo che lo poggio' li' a fianco. Anche per il secondo e piatto la scena si ripete' uguale. Poi Martina decise di agire, gli allungo' il terzo piatto, e mentre il ragazzo si girava con la testa per appoggiarlo, Martina prese bene la mira osservando di sottecchi dietro di se, finse di scivolare in avanti, e spingendo indietro un piede simulando una perdita di equilibrio, diede una forte tallonata alle palle di Gio. Il bello fu che facendo questa finta, rischio' sul serio di scivolare e quindi il colpo di tallone che rifilo' a Gio fu molto piu' forte di quel che aveva pensato di fare. Ancora provato dal terribile pomeriggio con Elena, Gio si accascio' in posizione fetale con un gemito, tenendosi i gioielli con entrambe le mani. Martina era troppo eccitata per provare preoccupazione e recitando da grande attrice si getto' vicino al nipote "Oh mamma mia Gio, scusami" esclamo' scendendo dalla sedia, "ho perso l'equilibrio e... guarda che cosa ho combinato" aggiunse Si chino' a fianco del ragazzo, che cercava di dire qualcosa come "non e' niente zia" "Ma come non e' niente" disse lei improvvisando, le voleva vedere! "guarda.. dai fammi vedere se ti ho fatto molto male" disse cercando di togliergli le mani dai genitali "no zia non e' nulla" disse lui arrossendo ancora di piu' all'idea che sua zia lo potesse vedere nell'intimo, non immaginava il motivo che la spingeva a farlo. "non scherzare" disse lei, "cosa credi, che non ne abbia mai viste fino ad oggi?" aggiunse, "non ti vergognerai mica di tua zia". Gio la guardo titubante, Martina era una bella donna, mamma da giovane, con i suoi 35 anni era molto attraente, con un bel seno formoso, un sedere ben tornito ed un fisico in generale non asciutto, ma rotondo al punto giusto, era una donna che anche in Gio aveva sempre suscitato certi pensieri. Anche guidati da questi pensieri, lascio' che sua zia gli allontanasse le mani, e cominciasse a sbottonargli i pantaloncini Martina sentiva il cuore battere forte mentre gli sbottonava i pantaloncini, lo sentiva gia' un po' duro sotto il suo tocco.. sperava di trovare i segni dei colpi di sua figlia, anche se ancora non sapeva come comportarsi di preciso. Abbasso' i pantaloncini favorita dalla posizione di Gio, inginocchiato, il nipote inoltre si era tirato su sulle ginocchia ora, agevolando di molto le operazioni di Martina, sembrava quasi che volesse che lei lo spogliasse, ed in fondo Martina capiva il perche', lei era una bella donna! Con curata lentezza, prese ad abbassare gli slip al ragazzo, badando bene di fargli sentire le mani sul pene, che diventava via via piu' duro. Inizio' ad abbassarli, fino a quando il suo pene ormai duro, non scappo' fuori, a quel punto con una risatina abbasso' del tutto veloce gli slip al nipote dicendo "beh, forse qui sembra abbastanza a posto porcellino", ridendo diede un buffetto al suo pene duro "guarda qui che roba" Gio arrossi' ancora di piu' ma non disse una parola "Vediamo un po'" prosegui' intanto Martina, prendendogli in mano il sacco scrotale, e chinando il viso verso il suo inguine "Ehi ma che e' successo qui" esclamo' la zia, vedendo le sue palle rosse e gonfie, si', penso', quelle palle avevano patito un sacco quel giorno. "hai i testicoli rossi e molto gonfi, non puo' essere per quel colpetto che ti ho dato involontariamente" disse lei, minimizzando la gran tallonata che l'aveva fatta anche bagnare. Gio era un po' in panico, non si aspettava di essere cosi', ne che lei potesse capire che era per altri motivi. "cos'e' successo ai tuoi genitali Gio?" chiese Martina. "ma nulla zia" menti' lui "non raccontarmi frottole, sono rossi e gonfi come per aver ricevuto altri colpi" disse lei, sempre con le sue palle in mano, il cazzo di lui sempre piu' duro "allora" lo sollecito' visto che non parlava, dando una lieve scrollata alla sue palle Gio decise di tentare il tutto per tutto con una balla colossale "beh, ecco vedi, mi vergogno" inizio lui. "Dai nipotino mio" disse Martina con dolcezza, dando una lieve carezza al suo pene duro "ecco, ero in camera, in piedi sul letto" disse Gio, "giocavamo con Elena, quando sono scivolato con una gamba, ho cercato di ripararmi, ma sono caduto sul bordo del letto e..." lascio' la frase a meta', Martina sapeva che stava mentendo, ma finse di credergli "ed hai picchiato i genitali" esclamo' preoccupata "chissa' che male povero" disse carezzandogli le palle Gio era eccitato quando rispose, "ma no zia, non e' stato un gran male" "Davvero? A vederti non si direbbe" ribatte' lei "No no davvero zia" disse lui, "anche il colpo di prima non e' stato molto doloroso" menti', "solo non ero pronto ed ho reagito in modo spropositato" aggiunse Martina capi' che stava andando dove voleva lei "Davvero" gli disse, "non ti ha fatto molto male? Perche' vedendo come te le tenevi.." lo stuzzicava palpeggiando piano le sue palle e toccando con la stessa mano ogni tanto il suo uccello duro "Te l'ho detto zia" ribatte' lui convinto, "e' stata una reazione esagerata perche' non me lo aspettavo" Martina decise di giocare le sue carte, "vuoi dire", gli disse, "che se lo rifacessi ora, sapendolo, non reagiresti cosi'?" Gio un po' per l'eccitazione del momento, un po' perche' ormai avvezzo a quel gioco e quasi non rendendosi conto che stava parlando con sua zia e non con Elena, le rispose "si' certo, resterei fermo in piedi, vuoi provare?" disse iniziando ad alzarsi Martina un po' non si aspettava quella risposta e rimase ferma un attimo. In quell'attimo Gio si rese conto di cosa gli aveva chiesto e si blocco', arrossendo tutto, inizio' con il balbettare una qualche scusa, ma sua zia, riavutasi dalla sorpresa di sentirsi chiedere cosi' facilmente di provare lo interruppe "Sono proprio curiosa di provare sai" esclamo', "ci mettiamo come prima?" Gio non ci penso' un attimo e rispose subito un "si' certo" entusiasta che lo sorprese un po'. Martina risali' sulla sedia e Gio si mise dietro di lei, l'unica differenza rispetto a prima, erano le palle scoperte di Gio, che non si era tirato su slip e pantaloncini, il suo cazzo svettava dritto verso sua zia, che sorridendo appoggio' all'indietro il piede alle sue palle, prendendo bene le distanze. Con il piede solletico' anche il suo uccello duro, dicendogli "ma guarda come ce l'hai duro, certo che sei un monello! Sono tua zia in fondo!" "Scusami zia" disse lui, "pero' sai com'e', insomma,.." "Si' lo so" ribatte' lei, "in fondo sei giovane, e' normale, non ti preoccupare!" aggiunse continuando a stuzzicarlo un po'. Poi tornando a concentrarsi sulle sue palle, prese bene la mira con il tallone e gli disse "ok, ora vediamo, sei pronto?" "Certo che sono pronto zia" ribatte' lui, "andiamo colpiscimi nelle palle!" disse abituato a quella cosa ormai "Gio insomma, come sei diretto" disse lei ridendo, "pero' hai ragione, inutile girarci intorno, perche' in fondo quello che faro' sara' colpirti nelle palle!" Prese bene la mira, ancora indecisa se tirare piano o forte, ma poi decise che, avendo poco tempo, voleva godere di un colpo deciso, ed allora carico la gamba e lascio' partire una tallonata molto forte che colpi' in pieno le palle di Gio. Martina le senti' sotto il tallone, godette bagnandosi della sensazione di schiacciargli cosi' le palle. Gio resistette per un po', cercando di non dare segni troppo evidenti, ma poi si aggrappo' alla cucina, in preda al dolore alle palle. "Ecco lo sapevo" disse sua zia scendendo dalla sedia e mettendogli una mano sul pacco "Tutte parole le tue" "no non e' vero" boffonchio' Gio, stranamente non voleva che lei pensasse di avrgli fatto troppo male "come no, guarda, sentiti" disse, ed aggiunse dandogli una breve ma ferma strizzata alle palle "e se faccio cosi' cosa succede" e strinse. Gio lancio' un breve gemito di dolore, al che sua zia disse "Vedi che ti fanno male!" "No zia" continuo' lui deciso "e' solo che il colpo di oggi lo sento ancora, se no non avrei provato quasi nulla" "Dici Gio" disse sua zia con voce poco convinta, "ma dai, e come faccio a saperlo io!" "Dai zia, credimi" disse ancora, vedendo che restava dubbiosa, Gio disse sfacciatamente "Perche' non lo rifai tra qualche giorno" gli suggeri' "quando sarai convinta che non ho piu' alcun rimasuglio di dolore!" "Gio dici davvero?" gli chiese con finto stupore, aveva capito che sua figlia aveva fatto una buona opera di convincimento e che comunque quella pratica era simpatica a Gio, strano ma vero "Vuoi che un giorno ti prenda a calci nelle palle?" gli chiese "Perche' no" ribatte' lui, "tanto lo hai gia' fatto, sarebbe solo un ripetere la cosa, cosi' ti convinci che resisto" "Mi tenti, sai" disse lei lasciandogli le palle, "in effetti sarei curiosa di vedere se mi dici la verita' o meno" finse di pensarci su, poi aggiunse "ma un calcio solo?" "Tutti quelli che vuoi zia" le disse lui, "e come vuoi" aggiunse "in che senso come nipotino mio" "Beh mi puoi colpire come vuoi" disse emozionato, "calci, ginocchiate, strizzate... come vuoi insomma" "Davvero Gio?" disse lei sempre con finto stupore "wow, mi sembra una cosa strana.. strana ma interessante" e dopo un po' di silenzio esclamo' "ci sto! Prepara le palle caro mio, perche' le mettero' a dura prova!" Fini' ridendo Gio rise con lei, aggiungendo un "va bene, sono tutte tue!" che la fece felice "Ora finisco di preparare" disse lei, "ma tu li' come si fa?" aggiunse indicandogli l'uccello duro "Beh mi passera'" disse Gio MArtina era ancora eccitata e cosi' gioco' un'ultima carta, "senza che valga per la nostra scommessa, vuoi che provo a fartelo scendere con un calcio?" disse ridacchiando "Perche' no!" la stupi' Gio Martina allora decise di portarlo in bagno ed al "come mai zia?" disse solo "almeno siamo tranquilli" Una volta giunti li', fece allargare bene le gambe a Gio, togliendogli completamente slip e pantaloncini e gli disse, "allora sei pronto?" "si' certo zia" Ed indicandogli il cazzo duro, avvicinando il viso, Martina esclamo' "adesso vediamo se fai ancora il furbo cazzo mio" La battuta fece ridere entrambi, Gio stava ancora sorridendo quando Martina carico' un calcio fortissimo, non forte al massimo, ma al limite per delle palle, come quelle di Gio, che durante la giornata avevano subito di tutto. Le colpi' di collo pieno schiacciandole forte, sentendole sul piede ed arrivando al limite dell'orgasmo. Gio crollo boccheggiante a terra, tenendosi le palle di fuoco. Martina sapeva benissimo che avrebbe sferrato un colpo che lo avrebbe reso inerme, per quello lo aveva portato in bagno. Mentre lui si teneva le palle a terra, lei prese una spugna, la mise nell'acqua fredda e dopo spostando a forza le sue mani, la mise sulle sue palle "Dai nipotino mio" gli disse dolcemente "questo ti aiutera'" Gio la ringrazio' con lo sguardo e lei guardando il suo cazzo duro gli disse "mi sa che non e' servito.. ce l'hai ancora in alzabandiera!" e gli accarezzo la cappella per un po' Gio era vicino all'orgasmo, ma purtroppo sua zia si fermo troppo presto, e lui non ebbe il coraggio di chiedergli di finire la cosa, si mise seduto contro la vasca mentre sua zia rinfrescava ancora la spugna e gliela dava "io vado nipotino mio, devo finire prima che tornino" "Si' zia, io arrivo tra poco" rispose lui E Martina si allontano', fradicia tra le gambe ed emozionata per com'erano andate le cose. Le palle di Gio erano impresse nei suoi occhi, ed ora anche sui suoi piedi! E quella sera nessuno, nemmeno Elena si accorse che c'era una novita'..