PATTY, LA MIA PADRONA - LEI ESIGE TUA MAIL. Caro amante del FEMDOM leggi sotto, alla fine del racconto Quella che mi appresto a scrivere � una piccola parte della mia vita che non avrei creduto mai di dover raccontare a nessuno. User� un nome fittizio per cercare di non essere riconoscibile e pertanto da adesso in poi mi chiamer� Francesco e cercher� di dare il minor numero di dettagli che possano ricondurre a me. Credo che per cominciare bisogna che io ammetti di essere un amante della dominazione femminile e lo sono diventato otto anni fa quando conobbi lei. Prima mi definivo un normale ragazzo che amava rapporti paritari con le proprie ragazze e forse addirittura predominante in certe situazioni. Ma forse sarebbe meglio iniziare dalla fine, da quando cio� decisi di dare un'occhiata al sito di valkirye circa un mese fa. Devo premettere che tra pochi mesi mi sposer�. La mia ragazza � veramente molto carina ed io non vedo l'ora che diventi mia moglie. Tra poco compir� 33 anni e credo di essere nell'et� giusta per mettere su famiglia e per avere dei figli. Per anni ho girato in rete cercando una donna che potesse assomigliare a quella che mi fece diventare un uomo sottomesso, ma senza fortuna. Ho avuto una decina di incontri, tutti molto sfortunati, con donne che giocavano a fare le padrone ma che in realt� cercavano altre cose: alcune una posizione economica di riguardo, altre un modo per avere un uomo che facesse loro da cameriere, altre che invece erano semplicemente non attraenti o comunque non adeguate alla mia et�. Alcuni anni fa mi misi l'anima in pace e contemporaneamente incontrai la ragazza della quale m'innamorai. Tra i tanti pregi che ha, ci sono in lei anche alcuni considerevoli difetti. Il pi� grosso � quello di non avere l'animo di una donna dominante, ma questo l'avevo messo in preventivo, ma poi ce ne sono altri che sono, a mio parere, assolutamente secondari. Uno di questi � la gelosia. Sono considerato un ragazzo carino, ma non sono certo un adone. Non sono altissimo ad esempio ed arrivo intorno al metro e 72, ma ho un bel sorriso, bei capelli castani e sono comunque abbastanza proporzionato. Lo definisco un difetto secondario perch� a me la donna gelosa piace, dimostra interesse e quindi quel difetto viene tramutato in pregio, a mio parere. In effetti un po' ossessiva lo � e per timore di essere scoperto ho cancellato sul computer tutti i miei file compromettenti, quelli che riguardavano le donne dominatrici, vestite magari in maniera sexi, con un piede sopra il petto di un uomo oppure quelle che praticano lift and carry, ovvero quelle donne talmente forti capaci di sollevare e trasportare un uomo. Da quel giorno ho evitato accuratamente di usare il computer per tutte quelle cose e per me � diventato solo uno strumento di lavoro. Questo appunto fino ad un mese fa. Mi trovavo fuori citt� per lavoro e, mentre tornavo a casa, decido di fermarmi in un bar a prendermi qualcosa di caldo. Noto che � anche un internet point e mi dico che mi piacerebbe dare un'occhiata a qualcuno di quei siti che fino ad un paio di anni prima erano giornalmente visitati da me. Mi rendo conto che ho una mezz'ora di tempo ed allora prendo la mia decisione. Ma si, cosa pu� succedere. Apro anche valkirye e le sue storie, sia in italiano che in inglese, lingua che conosco perfettamente. Era uno dei miei passatempi preferiti leggere le storie di questo sito. In inglese ce ne sono diverse centinaia nuove, cio� quelle degli ultimi due anni che io non ho potuto leggere. Impossibile anche solo sfogliarle con il poco tempo che ho a disposizione. Vado su quelle in italiano che per� mi piacevano di meno. Si parla poco di dominazione femminile, che � l'argomento che pi� mi sta a cuore e molto di altre cose che non amo particolarmente, come ad esempio ragazzine dotate di muscoli enormi. Ad ogni modo faccio scorrere velocemente i titoli, per cercare qualcosa che mi colpisse ed improvvisamente il mio cuore si agita. Leggo il titolo ed il mio cuore batte sempre di pi�. < La vita di Patty>, no, non pu� essere lei. Apro la pagina ed inizio a leggere. Patty era il nome della mia padrona, ma non ho mai conosciuto tutti i particolari della sua vita, anzi, ne conoscevo ben pochi. Ma � lei, non ci possono essere dubbi. Lo scopro con certezza nei capitoli successivi. Leggo avidamente tutte quelle cose che di lei non conoscevo, poi spengo il computer, pago il conto ed esco. Oh mio Dio! E adesso? Fra poco parler� anche di me. Sta usando nomi veri ed io mi sento male, mi gira la testa. Probabilmente nessuno di quelli che conosco andr� mai su questo sito, ma � comunque un rischio per me. Salgo in macchina ed un pensiero solo mi gira per la testa. Cosa debbo fare? Pu� darsi che neanche mi nomini, in fondo non credo di essere stato tanto importante nella sua vita. Ma se lo facesse? Quella sera, prima di addormentarmi, penso a quale possa essere la soluzione pi� giusta. E se la incontrassi e le chiedessi di non mettere il mio nome? Mi tremano le gambe solo al pensiero di poterla rivedere. Ci ho messo almeno due anni per tornare alla mia vita normale. So dove lavora ma non sono mai voluto neanche passare di l�. Il solo pensiero mi emoziona ma ho paura che rivedendola per me sarebbe come ritornare ad otto anni prima. Continuo ad agitarmi nel letto e la mia ragazza dorme placidamente inconsapevole a fianco a me. Mi sento un verme. La mattina seguente ho preso la mia decisione. Devo andarle a parlare e la devo supplicare di non mettere la parte che mi riguarda. Se attendo potrebbe essere troppo tardi. Ci metto due giorni a prepararmi psicologicamente per incontrarla, ma poi, quando sto per farlo, l'emozione prende il sopravvento. Mi tremano le gambe, ho la gola secca, ma so di non avere altra scelta ed entro nel suo negozio. Impossibile non notarla immediatamente anche se � di spalle. La sua figura � statuaria e quando si volta il cuore mi accelera all'impazzata. E' bella come otto anni prima, no, lo � ancora di pi�. I suoi jeans infilati dentro gli stivali le disegnano armoniosamente il corpo, la sua camicetta color crema � allacciata fino al penultimo bottone ma fanno intravvedere quel seno che mi faceva impazzire. Mi viene incontro sorridendo - Francesco! Ma che ci fai qui? - - Signora, mi scusi per essere passato e per averla disturbata. Ho bisogno di parlarle. Pu� dedicarmi qualche minuto?- Lei mi guarda dall'alto in basso, come faceva otto anni prima ed abbasso gli occhi. Non sono mai stato capace di sostenere quello sguardo. Fa un cenno ad una delle commesse, prende la sua giacca, se la infila e mi prende il braccio - Andiamo! Usciamo dal negozio- Usciamo e, sempre prendendomi per il braccio, mi porta dietro l'angolo. E' un posto dove passa meno gente di quanta ne passava nella via principale e spero in questo modo di trovare il coraggio di parlarle senza farmi prendere dal panico - Hai cinque minuti di tempo per dirmi quello hai da dire- mi dice con tono brusco. Le spiego quello che ho scoperto, come l'ho scoperto e soprattutto tutti i miei timori. Vorrei morire. Non riesco a rimanere calmo e le gambe mi tremano mentre parlo. La mente ritorna indietro ad otto anni prima a quando lei era la mia padrona. Dio, quanto volte ho sperato di ritornare anche solo per un minuto a quel periodo ed in quel momento mi sembra di esserci veramente tornato. Rivivo esattamente le stesse situazioni di allora. Termino il mio racconto e lei mi guarda sorridendo - Sei eccitato?- mi dice avvicinando la sua bocca alla mia - Come scusi? Non capisco- rispondo. In realt� ho capito benissimo. Ha il potere di mandarmi in confusione. La sua bellezza � straordinaria, ma non � per quello. E' il suo modo di fare, il suo modo di parlarmi e di guardarmi e soprattutto di guardare dentro di me che oltre a non farmi capire niente mi eccitano. Ancora una volta mi sento nudo al sua cospetto ed ancora una volta ha capito perfettamente cosa provo, come se leggesse dentro di me - Ti ho domandato se ti sei eccitato, se ce l'hai dritto in questo momento- riprende lei - Io veramente.....- - Ho capito. Hai il pisellino che � iniziato ad uscire dagli slip. Povero tesoro- riprende mentre avvicina sempre pi� la sua bocca. Non so quanto pagherei per baciarla quella bocca, ma penso che se solo mi azzardo a farlo mi ritroverei immediatamente in prognosi riservata all'ospedale. Conosco la sua forza, la conosco bene ed addirittura indietreggio - Ci debbo pensare:- Prosegue la Divina - In effetti avevo l'intenzione di inserirti nella mia storia. Vieni stasera alle otto in palestra. Sai dove mi alleno, ci sei venuto un sacco di volte e ti dar� la risposta. Alle otto precise. Sai che non tollero ritardi- Lo so perfettamente. Ancora mi ricordo quella volta che mi presentai al suo cospetto con una manciata di minuti di ritardo e fui duramente punito. Preferisco quindi arrivare con un quarto d'ora di anticipo all'appuntamento. Inutile dire che ancora una volta sono nervosissimo. Il solo pensiero di rivederla, anche solo per una manciata di minuti mi agita e per tutto il pomeriggio non sono riuscito a concludere nulla di tutto quello che dovevo fare. Le venti sono intanto gi� passate da una decina di minuti e lei non si vede ancora. Non tollera ritardi degli altri, mentre lei raramente � puntuale. Ma lei pu�. Finalmente eccola: E' in compagnia di altre due donne che saluta affettuosamente e si dirige quindi verso di me. Non posso fare a meno di ammirare la sua andatura lenta e sinuosa, la sua bellezza che mi ha sempre paralizzato, ma cerco di non andare troppo indietro nei ricordi per paura di farmi ancora del male - Buonasera signora- le faccio facendo quasi un mezzo inchino. C'� altra gente intorno altrimenti mi sarei inginocchiato completamente, come facevo otto anni fa. - Ciao Francesco. E' sempre un piacere rivederti- mi risponde sorridendo - Anche per me signora- - Oh lo so. Lo so benissimo. Ma non � questo l'argomento del nostro discorso, non � vero?- Annuisco e lei prosegue � Sai, ci ho pensato bene ed ho deciso che non scriver� niente che ti riguarda- Tiro un sospiro di sollievo - Grazie signora. Veramente. La ringrazio infinitamente- - Non ho finito ancora. Ho deciso di non scrivere niente ma lo farai tu. Tu scriverai qualcosa sul nostro rapporto, descrivendolo adeguatamente dal tuo punto di vista- Mi cade il mondo addosso. Sono sconvolto e cerco di obiettare - Ma signora, lei non pu�....- - Io non posso? Cosa non posso con te? � mi chiede mentre la sua mano s'impossessa della mia e si avvicina pericolosamente a me. Come stamattina sento il suo profumo che m'inebria ed i suoi occhi che annullano la mia volont� ed incurante della mia disperazione prosegue � Io posso tutto con te ed ormai ho deciso. Non farmi attendere troppo. Sei un ragazzo sveglio ed intelligente, cerca pertanto di scrivere qualcosa di decente- Ora mi stringe la mano e da lontano possiamo semplicemente sembrare due persone che si stanno salutando. In realt� inizia a stringere sempre di pi� ed inizio a sentire dolore. La sua mano sembra una tenaglia dalla quale mi � impossibile fuggire e la sua bocca � sul mio orecchio mentre il suo corpo � quasi schiacciato contro il mio. - Signora, la prego, la mano. Mi sta facendo male- - Ti eccitavi quando ti facevo male. Scommetto che anche adesso ce l'hai bello dritto- Non ha torto. Mi sta massacrando la mano ma al contempo ho il pisello duro come non mai. La sua vicinanza poi fa il resto. Dio mio, ma perch� mi fa quest'effetto? Perch� questa donna ha questo potere su di me? Ho quasi le lacrime agli occhi per il dolore che mi sta causando e nello stesso tempo ho un desiderio incredibile. Ci sono altre persone intorno e mi sembra che stiano tutti guardando me. Mi vergogno da morire e vorrei urlare anche perch� il dolore inizia a diventare insopportabile mentre lei rimane imperturbabile e sembra che non stia facendo neanche un grosso sforzo. La sua bocca � sempre a pochi millimetri dal mio orecchio e pu� sembrare che mi stia raccontando un segreto ed invece mi sussurra eroticamente - Vieni ora. Lo so che ne hai voglia e ti do il permesso di farlo- Come se mi avesse letto nel pensiero, ero in effetti ormai quasi pronto a venirmene, ma sapeva anche che non mi sarei azzardato a farlo senza il suo permesso. Lo faccio e mi sporco tutto, le mutande e probabilmente anche i pantaloni anche perch� me ne sono venuto con un getto impressionante. E' riuscita a fare questo solo con la sua presenza, la sua voce e la sua forza, senza minimamente toccarmi in punti erogeni. Non c'� nulla da fare, sono ancora innamorato di lei, anzi, ne sono ancora completamente succube. Mi lascia anche la mano che mi massaggio indolenzita - Padrona- le sussurro- se lei volesse io....- - Lo so. Tu saresti disponibile. Ma questo l'ho sempre saputo- m'interrompe sorridendo porgendomi un foglio che prende dal suo borsone della palestra � Il problema � che non lo sono io. Ora va, sposa quella ragazza e falla felice. Su questo foglio c'� il mio indirizzo mail dove mi invierai il racconto. Ora sparisci- Se ne va, facendomi una carezza e lasciandomi davanti alla sua palestra, sporco di sperma e completamente imbambolato. Ma mi ha dato un ordine ed un ordine della padrona non si discute. Devo scrivere la nostra storia ed eccomi qua, andando a ritroso nel tempo, quando ero un giovane laureato che, per racimolare un po' di soldi prima di trovare un lavoro stabile, aiutava il padre nel suo lavoro. L'ho fatto per pochi mesi, ma mi � bastato per incontrare lei, Patty. La incontrai, appunto per motivi di lavoro, nell'ufficio di mio padre. Erano le nove di sera e naturalmente rimasi a bocca aperta. Era bellissima, ma non era certo la prima bella donna che incontravo. Aveva per� un modo di fare molto particolare che mi mise in crisi gi� da allora. Ma quella sera oltre a me c'era mio padre ed un suo collaboratore e naturalmente la cosa termin� in modo innocuo. La seconda volta per� caddi nella sua rete. Era ancora un appuntamento lavorativo serale, anche perch� lei non accettava altri orari a causa della sua giornata che a suo dire era piena di impegni. Quella volta ero solo in ufficio e dopo alcuni minuti capii che lei voleva altro. Prima si mise seduta sulla scrivania alzandosi la gonna con modi studiati e quindi venne di fronte a me. La sua altezza mi dava una certa difficolt� psicologica. Oltre ad essere notevolmente pi� alta di me indossava anche scarpe con un tacco molto alto. Era chiaro che voleva sedurmi ed io non aspettavo altro - Ti piaccio, ragazzino?- mi disse posando la sua meravigliosa bocca sulla mia - Oh si che mi piaci. Mi fai impazzire- Ci baciammo ed io ormai cominciavo a non capire pi� niente. Ce l'avevo dritto e non vedevo l'ora di poterlo usare, ma quando stavo per iniziare a toccarla, lei mi prese le mani. Fui subito meravigliato dalla sua presa forte, ma in quel momento non potevo certo pensare che fosse capace di fare quello che poi scoprii - Che c'�, non ti va?- le domandai stupito - Certo che mi va. Ma se vuoi scopare con me dobbiamo fare un bel giochetto- - Ma perch�? Non possiamo farlo e basta. Sono eccitatissimo dai- risposi cercando di divincolarmi dalla sua presa senza per� riuscirci. Sembrava essere una donna molto forte anche se le sue braccia non erano certo muscolose. - No, non si pu�. O giochino oppure vai a casa in bianco a farti una bella sega- Malgrado fosse schietta nei suoi discorsi non era affatto volgare. Sapeva usare anzi le parole ed il tono della voce per rendersi ancora pi� affascinante, come se non bastasse il suo corpo eccezionale e quel visetto dolce. Non riuscivo neanche a darle un'et� precisa. All'epoca dovevo ancora compiere 25 anni e lei sembrava averne solo un paio pi� di me - D'accordo ci sto. Non ce la faccio pi� a resisterti. Facciamo questo giochino- accettai infine pregustando il seguito - Bene! Il giochino consiste in questo: tu devi cercare di prendermi con la forza. Se ci riuscirai io far� tutto quello che desideri finch� lo vorrai. Se invece dovessi prendere il sopravvento io, tu farai altrettanto con me. Mi obbedirai e farai quello che ti ordiner�- - D'accordo- risposi sempre pi� eccitato. Era un giochino semplice. In fondo ero un ragazzo abbastanza in forma e lei una giovane donna non certo esile, ma magra anche se apparentemente in forma. Mi lasci� le mani e scansammo alcuni oggetti per fare spazio. Dopo qualche secondo eravamo pronti, uno di fronte all'altra. Mi guardava sorridendo ed io non sapevo cosa fare. Avevo paura di farle male ed optai per un combattimento morbido. Quanto mi sbagliavo. Le presi i polsi e lei mi lasci� fare, poi improvvisamente si liber� e, mettendomi un braccio sotto il mio, mi sollev� praticamente e mi ritrovai, non so neanche io come, per terra, dando una tremenda schienata - Forse avrei dovuto avvertirti che sono un'esperta di judo. Se vuoi tirarti indietro sei ancora in tempo- Mi rialzai dolorante e lei stava di fronte a me, sensuale come non mai. No, dovevo accettare quella strana sfida perch� volevo averla a tutti i costi. Ora per� sapevo che non sarebbe stato cos� facile come avevo immaginato. Mi misi guardingo mentre lei avanzava sempre sorridendo. Aveva una straordinaria sicurezza e questo mi metteva in difficolt�. Non mi ricordo come avvenne, non sono un esperto di arti marziali, ma mi ritrovai il suo braccio intorno al collo ed un suo ginocchio dietro la mia schiena, praticamente immobilizzato. Mi ricordo perfettamente per� la sensazione di impotenza, l'aria che mi mancava e la sua voce che mi diceva di arrendermi. Dopo qualche secondo mi arresi infatti, non potevo fare altrimenti e lei mi lasci� andare - Ora devi rispettare i patti e se tu non dovessi farlo sarei costretta ad usare le maniere forti- mi disse mentre mi slacciava la cravatta e mi sbottonava la camicia - Ho perso- ammisi- e sono pronto a pagare il mio pegno. Sei veramente brava- - Lo so. Ora devi accettare i miei ordini. Il giochino consiste nel fatto che tu mi chiamerai padrona, mi darai del lei ed a ogni disobbedienza io ti punir�, anche facendoti male, ma senza crearti problemi fisici. Voglio che tu diventi il mio schiavo personale. Ma la ricompensa sar� meravigliosa per te. Guardami!- mi disse mentre iniziava a spogliarsi. Io suo streap-tease mi fece quasi impazzire. La mia eccitazione aveva raggiunto ormai livelli straordinari. Lei mi venne di fronte e mi baci� di nuovo prendendomi i polsi. Era rimasta solo con un paio di minuscoli slip ed il suo bel seno mi faceva venire voglia di baciarlo e toccarlo, ma non potevo quasi muovermi, imprigionato di nuovo in quella presa ferrea. Era veramente forte, assurdamente forte con quel corpo che sembrava da modella e non certo da lottatrice - Allora, � tutto chiaro Francesco?- - Si, � tutto chiaro. Far� quello che vuoi- risposi. Mi guard� scuotendo la testa. Mi lasci� uno dei polsi, ma strinse quello rimasto in suo possesso con una violenza tale che mi fece urlare, costringendomi ad inginocchiarmi. L'altra mano poi si abbatt� come un maglio sulla mia faccia - Te l'avevo appena avvertito. Quando ti rivolgi a me mi dai del lei e mi chiami padrona- - Basta per favore- le chiesi, con il dolore che si era impadronito di tutto il braccio- Si padrona, ho sbagliato. Mi scusi- - Bravo cos� va bene- Mi lasci�. Ero spaesato, anche un po' impaurito e sempre ancora eccitato a vederla quasi completamente nuda. Non sapevo cosa fare, ma lei mi disse che non dovevo preoccuparmi e soprattutto non dovevo prendere iniziative di nessun genere, cosa che feci, impaurito ed impressionato dalla facilit� impressionante con la quale aveva avuto la meglio su di me. Riprese quindi di nuovo a baciarmi ed io mi abbandonai completamente. E' inutile entrare nei particolari da quel momento in poi. Posso solo dire che facemmo l'amore in maniera straordinaria e quindi ci rivestimmo in silenzio. Non sapevo se il gioco fosse terminato oppure no e non fiatavo. Lei si accese una sigaretta e mi prese per il mento - Hai voglia di rivedermi?- mi chiese mentre il cuore mi batteva come se fossi un ragazzino del liceo - Si- risposi semplicemente - Bene. La prossima settimana mi verrai a prendere all'indirizzo che ti dar�, alle nove esatte di sera. Ma il nostro giochino non termina qui. Tu continuerai a fare quello che io ordiner� se avrai voglia di trascorrere altre serate come questa- Se ne avevo voglia? Pensavo quasi di essere preda di un incantesimo. Trascorsi quella settimana completamente nel pallone. Mi aveva detto che non potevo andarla a trovare e non potevo chiamarla se volevo poi rivederla e, naturalmente, accettai le sue direttive. Quando la settimana dopo finalmente la rividi, capii subito che mi ero innamorato di lei. Ero pazzo di lei. Mi era bastata una serata trascorsa in sua compagnia ed ero andato fuori di testa. Per di pi� quella sera era di una bellezza stratosferica e molto provocante. Pantaloni aderentissimi, quasi una seconda pelle, tacchi alti, trucco perfetto. Avrei voluto toccarle quelle gambe, ma me ne guardai bene. M'incuteva timore e non era solo perch� ormai avevo preso atto della sua superiorit� fisica nei miei confronti, ma per il suo modo di fare. Ad ogni modo la direzione che mi aveva ordinato di prendere era la strada che conduceva al mare dove lei possedeva una casa. Durante quel breve viaggio mi resi conto anche che non provavo nessuna difficolt� a chiamarla padrona e provavo addirittura piacere a sentirmi nelle sue mani. Sapevo che era una cosa inconcepibile, eppure quella donna aveva trovato il tasto giusto per manovrarmi a suo piacimento. Appena arrivati, lei inizi� il suo show. Mi obblig� a lottare contro di lei ed ancora una volta mi diede una lezione di abilit� e potenza straordinari. Mi ritrovai per terra in pochi secondi, con il suo tacco sulla mia faccia. Per mia fortuna non sembrava interessata a crearmi danni permanenti, ma dolore me ne faceva sentire tanto. Per tre o quattro volte mi fece rialzare ed ogni volta che ricominciavamo riuscivo a restare in piedi solo per pochi secondi. Era straordinariamente veloce, troppo veloce per me e dava la sensazione di giocare con me come fa il gatto col topo. Se avesse voluto avrebbe potuto usare la sua abilit� per farmi veramente male ed invece si limitava a gettarmi per terra oppure a rendermi inoffensivo sghignazzando quando vedeva l'inutilit� dei miei tentativi. L'ultima volta non mi fece rialzare ma mi blocc� per terra prendendomi i polsi e volle fare l'amore in quel modo, quasi a violentarmi, se non fosse stato che anch'io la desideravo con tutto me stesso. Prima di andare via lei mi venne di fronte baciandomi - Che ne dici Francesco? Vale la pena essere il mio schiavo?- - Si padrona- - Bravo, cos� mi piaci. Allora dimmelo in ginocchio. Svelto- Obbedii - Vorrei essere il suo schiavo per sempre, padrona. E' la cosa pi� bella che mi sia mai capitata- Non mentivo affatto. In quel preciso momento avevo capito perfettamente di non avere pi� una volont� propria. Quella donna, la mia padrona, mi aveva stregato. Ed il bello era che non mi ero mai sentito cos� felice in vita mia. Avevo paura di lei, in quanto era estremamente difficile psicologicamente per un uomo sapere di essere inferiore ad una donna e sapere di essere nelle sue mani, ma ormai sapevo di non poterne pi� fare a meno. Aveva giocato con me, conosceva benissimo le sue potenzialit� di seduttrice e l'aveva sfruttate per farmi cadere nella sua ragnatela dalla quale peraltro io non sarei pi� voluto uscire. La sua era una seduzione praticamente ininterrotta. Lo faceva con la voce, con lo sguardo, con le movenze ed ovviamente con quel fisico statuario che si ritrovava. Ma la cosa strana era che riusciva ad eccitarmi anche quando si approfittava di me, quando le sue mani e le sue braccia che sembravano d'acciaio, mi costringevano alla resa totale. Avevo scoperto cosa significasse essere totalmente sottomesso ad una donna e non avrei pi� voluto abbandonare quella sensazione. Lei intanto prese un mazzo di chiavi dalla borsa e me lo consegn� - Questi sono le doppie chiavi di questa casa. La prossima settimana quando io arriver� alle nove e mezza di sera voglio trovarti gi� qua e voglio soprattutto che tu mi faccia trovare pronta la cena. Ti mander� un messaggio sul telefono cellulare per dirti quali cibi voglio trovare. Ti farai trovare completamente nudo e mi servirai, come uno schiavo deve fare per la sua padrona. Ti avverto subito che la minima obiezione che farai con me hai chiuso. Se accetti queste sono le direttive definitive- Mi guardai bene dall'obiettare. La conoscevo ancora molto poco, ma avevo imparato a capire che con lei non si doveva scherzare e naturalmente accettai con gioia quella situazione. Inizi� quindi il periodo pi� bello della mia vita, quella di schiavo adorante della mia padrona. Trascorsero quasi otto mesi, durante i quali ogni settimana tutto si ripeteva quasi allo stesso modo. Io le preparavo la cena, aspettavo con il cuore in gola che arrivasse e quando la vedevo il mio cuore faceva sobbalzi di gioia. Sapevo che mi avrebbe picchiato, che sarei stato un oggetto nelle sue mani, eppure la sua apparizione aveva una magia unica. Indossava sempre degli abiti molto provocanti, soprattutto pantaloni aderentissimi oppure vestiti cortissimi che coprivano appena le parti intime e che contribuivano non poco ad accendere la mia fantasia. Terminata la cena arrivava il momento in cui la mia padrona mi dava le sue dimostrazioni di forza e di bravura. Era assurdo come le sue mani e le sue gambe potessero essere bellissime e letali allo stesso momento. Era un gioco di cui lei non poteva fare a meno. Si eccitava riducendomi ai minimi termini, sovrastandomi, spaventandomi e mettendomi in condizioni spesso umilianti. Ma poi finalmente arrivava il sesso. Io non potevo prendere alcuna iniziativa ed era esclusivamente lei a tenere il gioco in mano. Mi prendeva nel modo che lei preferiva, mi faceva eccitare nuovamente soltanto se lei lo voleva ed io avevo imparato ben presto a mettermi nelle sue mani, a farmi plasmare ed a diventare quello che lei voleva: uno schiavo sottomesso, obbediente, adorante e follemente innamorato. Ma quella sera, quella maledetta sera, avvenne l'inevitabile. Sapevo perfettamente che non sarebbe durata per sempre, la mia padrona me lo aveva ribadito spesso, eppure mi illudevo che quella sera non sarebbe arrivata mai. Invece.... Mi stavo rivestendo mentre lei era ancora nuda ed ogni tanto sbirciavo di sottecchi per ammirare quel corpo perfetto al quale non mi sarei mai abituato. Mi chiam� ed accorsi immediatamente. Mi ero abituato da tempo a non perdere neanche un secondo ed a scapicollarmi quando aveva bisogno di me. Del resto per me era una gioia anche solo sentire il mio nome dalla sua bocca e quasi inciampai nei miei pantaloni - Dammi le chiavi di casa, Francesco � Rimasi perplesso. Perch� mai voleva le chiavi? Mi azzardai a chiedere il motivo, umilmente e quasi con un filo di voce - Perch� padrona? Come faccio a farle trovare la cena pronta per la prossima settimana?- - Non ci sar� nessuna cena la prossima settimana. Questa � l'ultima volta che ci vediamo- La mia reazione neanche me la ricordo perfettamente. Credo di aver cercato negli anni di dimenticare quella scena. Di certo mi rammento che il mondo mi croll� addosso - Sta scherzando padrona? Non � vero, mi dica che non � vero. Ho fatto qualcosa che non dovevo fare? Se l'ho fatto mi perdoni, mia padrona. La scongiuro, non mi lasci- - Non hai fatto niente. Ho solo deciso di interrompere questa storia- Mi inginocchiai ai suoi piedi e scoppiai a piangere. Non credevo alle mie orecchie. Come avrei fatto a vivere senza di lei? La implorai, le dissi che mi sarei ammazzato, ma l'unico risultato che ottenni fu quello di farmi dare qualche sonoro ceffone che fecero sbandare la mia povera testa. Quando mi calmai, venne di fronte a me - Non ti azzardare a fare stupidaggini come quelle che mi hai detto prima. Te lo ordino. Sei ancora giovane e fra un po' ti passer�. Fra qualche anno io sar� solo un bel ricordo per te- Inutile dire che i miei pianti servirono solo a farmi dare una dura lezione, l'ennesima, ma purtroppo la definitiva. Quella fu infatti l'ultima volta che la vidi prima di incontrarla nuovamente solo nelle due occasioni che ho descritto sopra. Quella storia per� non sono mai riuscito a dimenticarla, anche se ho cercato di rifarmi una vita apparentemente normale ed appena mi � capitato di rivederla, l'ho capito una volta per tutte. Se lei dovesse schioccare le dita tornerei come un cagnolino tra le sue meravigliose gambe perch� per me lei � stata e rimarr� sempre la mia padrona assoluta. Non so se sono riuscita ad accontentarla mia padrona e se questo era quello che lei voleva che scrivessi. Forse avrei dovuto soffermarmi maggiormente sulla sua bellezza oppure sulla sua forza, oppure decantare la sua intelligenza e la sua ironia. Mi perdoni, la prego, se non sono stato in grado di esaltarla come merita e come avrei dovuto. Quanto a me, fra poco mi sposo, mia signora, sperando di trovare quella tranquillit� affettiva a cui aspiro, ma se mi permette, per una volta oser� contraddirla. Non � mai passato n� mi passer� mai quello che provo per lei. Ogni tanto potr� fare finta di niente, potr� cercare di nascondere i miei veri sentimenti alla mia donna ed a me stesso, ma il mio amore per lei sar� eternamente vivo in me. Ma non sono triste perch� quegli otto mesi io li ho vissuti veramente e rimarranno indelebili nella mia memoria e perch� hanno letteralmente sconvolto la mia vita. Ora che ho terminato questo racconto mi accorgo che in fondo non mi interessa nemmeno tanto che io possa essere scoperto e comunque, questo era il suo volere e, come sempre, le ho obbedito, mia padrona e Dio solo sa quanto pagherei per farlo tutta la vita. Suo schiavo per sempre Francesco Caro amante del FEMDOM (e si sa chi sei) scrivi adorante a pattytrasgressiva@tiscali.it e striscia per la DIVINA DEA.