LA VITA DI PATTY Patty e la giusta decisione Questo � il nono episodio de Nei precedenti capitoli scopro la sensazione del potere che ottengo sconfiggendo mio marito nella lotta, ma scopro anche che forse non era tutto merito della mia bravura e che lui in realta' aveva un segreto. Arrivai sul pianerottolo della mia abitazione e sospirai profondamente. Ero ovviamente molto nervosa ed ancora molto incerta sul da fare. Di sicuro sapevo che fino a quel punto avevamo giocato al gioco di Marco e che ora era arrivato il momento di giocare al mio, ma ancora non avevo le idee chiare su quale potesse essere esattamente il mio gioco ed anche su tantissime altre cose. Ad ogni modo presi le chiavi di casa ed aprii il mio appartamento. Marco era ancora sulla sedia nell'ingresso, con gli occhi chiusi ed il viso gonfio. Si era lavato ma i segni che gli avevo lasciato erano evidentissimi. Sia il naso che la bocca erano diventati di proporzioni enormi, quasi deformati. Chiusi la mia mano in un pugno e me l'osservai sorridendo. Ero stata io a procurargli quei danni ed invece di esserne dispiaciuta provai un sadico brivido di piacere. Pensai anche che se avessi voluto e se non mi fossi fermata, i danni sarebbero potuti essere molto piu' accentuati. Marco intanto, appena senti' la porta richiudersi sussulto' e si desto' completamente " Oh Dio, ti ringrazio. Dimmi che sei tornata per rimanere. Ti prego amore, quello che hai di fronte adesso � un uomo nuovo. Lo so, ho sbagliato e se potessi tornare indietro io ti parlerei, ti direi tutto. Ho avuto una terribile paura di perderti se ti avessi confidato quelle che erano le mie fissazioni. Io ora voglio essere semplicemente quello che tu vuoi che io sia e se in questi due anni hai provato qualcosa, hai goduto della situazione che si � instaurata tra di noi, tornero' ad essere docile, a fare quello che vorrai ed a servirti come una dea. Se invece vuoi che torni ad essere il Marco che hai conosciuto, quello autoritario ma nello stesso tempo dolce, ebbene saro' quello. L'importante che a fianco a me ci sia tu" Lo osservai da capo a piedi, poi senza parlare presi una sedia dalla camera da pranzo, la portai all'ingresso e la misi di fronte a lui. Mi sedetti ed accavallai le gambe in maniera studiata. Osservai che mi guardava le gambe e mi tirai ancora piu' su il vestitino facendo finta di sistemarlo meglio e poi lo riguardai in faccia " Siediti Marco, di fronte a me" Mio marito obbedi' in silenzio, preoccupato anche perche' dalla mia faccia non traspariva nulla. Ero serissima ed assaporavo la visione della sua preoccupazione sul risultato delle mie risposte " Ci sono alcune cose che ancora non sono riuscita a capire e vorrei che tu mi dessi una spiegazione in merito" feci una lunga pausa e poi ricominciai " Ad esempio non ho capito la manfrina di stasera. Se eri riuscito ad avere quello che volevi, per quale motivo hai voluto esagerare?" " Perche' avevo intenzione di forzarti la mano. Volevo che tu fossi ancora piu' dura nei miei confronti. Speravo che in questa maniera ti saresti resa conto di essere veramente invincibile e che poi ti saresti comportata di conseguenza, punendomi per il mio comportamento. Col senno di poi mi rendo conto che ho fatto una cazzata. Potessi tornare indietro non farei neanche questo" " Non hai pensato che correvi il rischio opposto? Al di la di quello che ho poi scoperto, il modo che hai avuto stasera e' stato inqualificabile. Darmi della puttana avrebbe anche potuto farmi venire la voglia di andarmene da casa. Senza lotta e senza punizioni" " Lo so, ma era un rischio che dovevo correre. Mi mancava pochissimo e poi saresti diventata una perfetta moglie dominante, il sogno di tutta la mia vita. Ho sempre desiderato avere una donna accanto a me che mi faccia fare tutto quello che vuole, ma non per finta o per gioco, ma perche' mi e' veramente superiore fisicamente e quindi me lo puo' imporre veramente. Non so se tu puoi riuscire a comprendere esattamente. In questi due anni ti ho visto crescere, diventare man mano sempre piu' brava e piu' forte. Non mi sembrava vero. Tu, mia moglie, che cominciavi a darmi degli ordini, che cominciavi a battermi sempre piu' facilmente. Mi sembrava di vivere un sogno. E' vero che, soprattutto all'inizio, ti ho dato una mano, ti ho aiutato a vincere e che non ho mai combattuto al limite delle mie possibilita', ma era necessario per infonderti sicurezza, per aiutarti a credere che tu potessi fare qualunque cosa con me, che ti potessi permettere tutto" " E se non avessi accettato una cosa del genere? Io sono una femmina e mi sono sempre piaciuti gli uomini che si fanno rispettare. Avrei potuto trovare insulso un marito che invece se la fa sotto di fronte ad una moglie, non credi?" " In quel caso avrei subito cambiato rotta e sarei tornato ad essere quello di prima. La mia priorita' era quella di stare insieme a te. Ma poi ho visto che anche a te piaceva. Patty non negarlo, tu adoravi questa situazione che si era instaurata tra di noi, non sono uno stupido, me ne sono accorto. Se tu non ti fossi accorta della mia eccitazione, probabilmente adesso non staremmo qui a parlare ma a fare altro. E tu sai a cosa mi riferisco" Lo sapevo benissimo a cosa si riferiva. Saremmo avvinghiati per terra a lottare e dopo avrei voluto fare sesso. Su quello aveva perfettamente ragione, mi era sempre piaciuta quella situazione. Ma questo non cambiava i sentimenti che provavo per lui in questo momento che erano di rancore e di voglia di vendicarmi. Ero ancora dell'opinione che se me ne avesse parlato, avremmo trovato insieme il modo di affrontare la cosa. Lui non si era fidato di me, del mio amore ed aveva aggirato l'ostacolo. Ma non feci trapelare alcun sentimento e continuavo ad essere serissima ed a tenerlo sulle corde " E per quanto riguarda tutti i complimenti che mi facevi? Gli abiti provocanti che m'invogliavi ad indossare? Che scopo avevano nel tuo piano?" " I complimenti erano veri, anzi verissimi. Quando ti ho conosciuta eri uno schianto. C'era la fila di ragazzi che si volevano mettere insieme a te ed io non pensavo minimamente di poterti interessare. Mi sembravi di un altro pianeta rispetto a me e sono diventato il ragazzo piu' felice della terra quando mi hai scelto. Poi, dopo esserti sposata, non so cosa ti � preso. Sei diventata un'altra donna, nel fisico e nel carattere. Mi piaceva tanto quel tuo caratterino che voleva avere sempre ragione, la tua forza di volonta', la bravura nello sport, ero cosi' orgoglioso di te e poi mi ritrovo una donna che pensa solo a fare la madre e la mogliettina perfetta, anzi, la mogliettona, considerando cio' che eri diventata, dimenticandosi di essere una femmina, senza piu'tenere alla sua linea, alla sua femminilita'. Non ti riconoscevo piu'. Quando ti sei messa a dieta ed hai cominciato a fare sport, non mi sembrava vero. Dopo pochi mesi eri diventata di nuovo la Patty che conoscevo. Anzi, piu' bella, piu' affascinante. Con i miei complimenti assillanti volevo solo che tu diventassi ancora piu' sicura di te stessa. Se proprio non fossi riuscita a diventare una moglie dominante con la fisicita', saresti potuta diventarlo sotto il profilo caratteriale. Approfittandoti dell'amore totale che io nutrivo per te potevi diventare comunque l'elemento dominante della nostra coppia. Sarebbe stato meglio di niente" " Quindi anche in questo caso mi hai manipolato. Ma cosa c'entrano i vestiti provocanti?" " Oh, quelli un po' fanno parte delle mie fissazioni ed un po' si rifanno alla domanda precedente. Vestire nel modo in cui vesti adesso ti fa sentire piu' sicura ed infatti il tuo approccio con me � cambiato anche sotto questo punto di vista" " Insomma non te ne fregava niente che andassi in giro vestita in modo appariscente e che gli altri uomini mi guardassero e mi desiderassero" " Ti ricordi quando ti feci l'esempio della Ferrari? Lo pensavo veramente. Cosi' come pensavo e come penso tuttora che te lo potessi permettere. Sei veramente bellissima. Lo penso e ne sono sicuro. Ho forse esagerato con i complimenti, ma sono sempre stato sincero quando decantavo la tua bellezza" " Immagino che invece erano falsi anche tutti quegli errori che commettevi. Le dimenticanze, anche le piccole disobbedienze. Tutte cose che commettevi per darmi lo spunto per lottare contro di te. Magari avresti voluto anche essere punito per quello che commettevi, non e' vero? " Si, e' cosi'" ammise Marco abbassando lo sguardo "volevo essere punito. Lo so che non e' concepibile una cosa del genere, ma ce l'ho dentro di me da sempre. Sono malato? Non lo so. So solo che questa � la vita che avrei voluto sempre vivere. Obbedire alla mia bellissima moglie ed essere battuti sul piano della forza fisica, e' qualcosa che avevo solo sognato e che pensavo non si sarebbe mai potuta realizzare. Qualunque sia la tua scelta stasera, io ti ringraziero' per tutta la vita per avermi fatto provare queste sensazioni" " Erano false anche le tue sconfitte quando correvamo? Hai finto anche su quello? Anche quello serviva per infondermi sicurezza?" " Si, la mia idea era proprio quella. Le prime volte ti ho fatto vincere, ma poi non ce la facevo veramente a starti dietro. I tuoi miglioramenti sul piano fisico sono stati incredibili e quindi non c'era piu' bisogno di fingere" " Che scema che sono stata. Dentro di me sapevo che non era possibile tutto questo, ma mi dicevo che in fondo tu non ci guadagnavi nulla e che pertanto ero diventata veramente una sorta di Wonder Woman. Ed ora cosa ti aspetti da me? Che ti perdoni? Che faccia finta che non mi hai preso in giro per due lunghi anni?" " Lo spero con tutto il cuore. Non era mia intenzione prenderti in giro, io volevo solo vivere un sogno. La verita' e' che io non posso vivere senza di te. Che tu sia mia moglie o la mia padrona, fai tu, decidi tu, ma ti prego, dammi il modo di farmi perdonare." Lo guardai. Sembrava un cane bastonato. Era anche evidente dai suoi occhi che durante la mia assenza aveva pianto, ma continuava a non farmi pena per niente, malgrado adesso avessi quasi la certezza che fosse sincero. Ma era troppo tardi. " Bene, Marco, abbiamo chiarito tutto o c'� qualche altra cosa che dovrei sapere?" " Ti ho detto tutto. Ora conosci la mia anima, i miei desideri, tutto. Mentre invece non riesco a capire quello che provi tu di tutta questa faccenda, percepisco qualcosa ma non ne ho la certezza" " Pian piano scoprirai quello che provo esattamente" Il viso di Marco si illumin� completamente. La mia ultima frase gli aveva fatto capire molte cose riguardo la mia decisione di restare o meno " Amore mio, questo significa che mi accetti per quello che sono, che resterai accanto a me?" Sorrisi in modo enigmatico. Era da quando avevamo iniziato il dialogo che stavo riflettendo su come avrei dovuto comportarmi ed in quel momento avevo trovato la soluzione ideale " Questo dipender� da tanti fattori" risposi infine. Poi cambiai improvvisamente tono "Intanto adesso vai a prepararmi un caffe'" " Come scusa?" fece mio marito sorpreso per quel cambiamento improvviso " Sei sordo per caso. Ti ho ordinato di farmi un caffe' e non mi piace ripetere le cose due volte" Marco si alzo' di scatto dalla sedia sospirando profondamente, mentre sul suo viso si dipinse un'espressione di felicita' e di gioia immensa, un'espressione quasi di estasi che non gli avevo mai notato in tutti questi anni che lo conoscevo " Perdonami amore, vado subito a prepararti quello che desideri" mi rispose usando di nuovo quel tono sottomesso ed appena accennato che aveva usato spesso durante quei due anni. Ma la cosa che mi colpi' quando si alzo' fu notargli un'erezione considerevole che il pantalone della tuta non riusciva a nascondere. Dunque bastava dargli un ordine per farlo eccitare. E a me bastava darglielo per sentire un fremito di piacere per tutto il corpo. Era assurdo ma noi due ci completavamo alla perfezione. Ambedue provavamo un piacere sessuale nel fare la stessa cosa, in maniera diametralmente opposta, ovviamente. Mi spostai intanto anch'io in cucina per vederlo mentre obbediva al mio ordine. Eravamo tutti e due in silenzio mentre Marco metteva la moka sul fuoco. La mia mente era in ebollizione. Dovevo continuare su quella linea? Cosa avrei dovuto fare esattamente? Avevo una mezza idea, ma non sapevo se era attuabile o meno. Anche mio marito stava probabilmente provando la stessa sensazione. Con quell'ordine gli avevo fatto capire che ero disposta a proseguire sulla strada da lui tracciata in precedenza, ma ora toccava a me prendere in mano le redini della situazione. Il caffe' intanto, era finalmente pronto e Marco preparo' una tazzina per me ed una per lui. Lo bevvi e lui fece altrettanto rimanendo sempre in piedi, mentre io ero seduta a guardarlo " Dentro la mia borsa ci sono le sigarette. Vai a prendermele" gli ordinai " Subito amore" rispose pronto mio marito scattando al mio comando. Si, era eccitante ed io sembravo essere nata per fare questo, per dare ordini. Dopo pochi secondi Marco torno' in cucina con le mie sigarette e con l'accendino e le poso' sul tavolo " Accendimela idiota" lo apostrofai " Oh mio Dio, scusami Patty. Sono veramente un idiota" mi rispose. Era felice, non gli sembrava vero. Stava vivendo quello che aveva sempre desiderato: obbedirmi in tutto e per tutto, mentre la sua erezione, sempre piu' visibile, non accennava minimamente a scendere, provocando dentro di me sconquassi ormonali . Mi accese la sigaretta e dopo aver aspirato le prime boccate, mi venne in mente una frase di mia madre quando scopri' che fumavo. Potevo avere una quindicina di anni " Vedi, Patty, quello che stai facendo e' una delle cose piu' stupide che potrai mai fare. Ci rimetterai in soldi ed in salute, ma so anche che vietartelo sarebbe inutile perche' comunque lo faresti di nascosto. Ma se proprio hai deciso di fare questa scemenza, ricordati che ci sono due modi per farlo. Il primo e' fumare come farebbe una casalinga sciatta che e' una delle cose piu' volgari e disgustose da vedere, mentre il secondo e' farlo come farebbe Rita Hayworth. Non sai chi �? Guardati il film Gilda. Non cambierebbe il mio giudizio sulla stupidita' del fumo, ma almeno ne acquisteresti in sensualita', che ad una donna non guasta mai" Lo guardai quel film ed osservai La Hayworth. Aveva ragione mia madre. Quella donna era di una sensualit� estrema e quando purtroppo ripresi a fumare durante la mia dieta a causa del nervoso, mi venne in mente quella frase di tanti anni prima. Anche il gesto di fumare puo' diventare eccitante e provocante. Ed � quello che feci in quel momento, attingendo a tutta la femminilita' che possedevo, accavallando le gambe e tirandomi ancor piu' su il vestito. Capii subito di aver colpito nel segno. Marco deglutiva nervosamente mentre le sue mani si agitavano e s'intrecciavano tra loro ed il suo pene sembrava quasi dover bucare i pantaloni. Stavo seducendo mio marito con le mie movenze e con un semplice abitino corto. Era straordinario. Intanto, aspettavo qualcosa che mi desse lo spunto per agire, ma Marco continuava a rimanere in silenzio, aspettando qualche mia decisione. Continuai ad osservarlo mentre proseguivo a fumare. Si era eccitato ad un mio comando ma era anche molto attratto da me ed io continuavo a stuzzicarlo. A forza di tirar su il vestito erano diventate ben visibili le mie microscopiche mutandine che temevo potessero cominciare a bagnarsi da un momento all'altro vista la crescita del mio desiderio. Ma sapevo che c'era un modo per far crescere ancora di piu' la mia voglia. Avevo atteso diversi minuti, la sigaretta stava ormai per terminare e decisi di muovermi senza attendere oltre. In fondo ero io a detenere il comando e non avevo piu' bisogno di nessuna scusa. Gettai la sigaretta per terra schiacciandola con la mia scarpa, sotto lo sguardo esterrefatto di mio marito che ben conosceva la mia pulizia e la mia precisione quasi maniacale, ma che comunque non si azzardo' a farmi notare la cosa e poi mi alzai ed andai di fronte a lui. Con le mie scarpe lo sovrastavo di una quindicina di centimetri e questo mi dava un'ulteriore sensazione di superiorita' nei suoi confronti. Fui rapida e letale. Presi il suo polso destro con la mia mano sinistra e glie lo torsi, mentre posizionai il mio braccio destro sotto la sua gola, immobilizzandolo " Oh Dio il braccio. Patty mi stai spezzando il braccio. Non riesco neanche a respirare" urlo' mio marito " Che c'e' non ti piace? Non ti eccita una cosa del genere? Non e' quello che hai sempre voluto?" " Si, No. Non riesco a pensare. Patty il braccio. Mi sento svenire dal dolore. Per favore" " In fondo non ho tutto questo bisogno del tuo aiuto per farti fare quello che io voglio" replicai con una calma olimpica " posso farne anche a meno. Non ti pare?" " Si certo. Te l'avevo detto che eri forte davvero. Ma ora lasciami, per favore. Non respiro piu'" Gli tolsi il braccio dalla gola ma amplificai ancor di piu' la torsione. Era semplicissimo e lui non poteva fare niente per difendersi. E stavolta non fingeva, ne ero sicura. Il dolore che gli stavo procurando doveva essere enorme. Ma volevo infierire, ne sentivo quasi un bisogno fisico. Alzai la mano libera e lo colpii con due tremendi schiaffi che gli riaprirono la ferita sul labbro che comincio' di nuovo a sanguinare. Intanto, grazie alla torsione che gli stavo effettuando, lui stava scivolando sempre piu' ai miei piedi, fino ad essere costretto ad inginocchiarsi " Ora proseguiamo a fare quattro chiacchiere in questa posizione. Lo sai che ti si addice perfettamente?" ironizzai "Per prima cosa non provare piu' a prendermi per il culo. Faremo ancora le nostre lotte, stai tranquillo, ma voglio che tu le faccia sul serio. Devi impegnarti al massimo, anche a costo di potermi battere. Se ci riesci naturalmente, anche se questa ipotesi la vedo alquanto improbabile. La seconda cosa che voglio e' che tu prosegua a fare quello che hai fatto negli ultimi tempi. Dovrai essere il mio domestico tuttofare. Avevi ragione sai? Mi piace questa situazione. Eviteremo di farlo davanti agli altri e soprattutto davanti alle bambine. Non voglio che la gente possa pensare che mio marito sia una femminuccia che se la fa sotto davanti a sua moglie e che le bambine possano vedere il loro papa' picchiato dalla mamma. Siamo d'accordo vero?" " Si, d'accordo. Tutto quello che vuoi, ma lasciami il braccio. Non ce la faccio piu' a resistere" " Io te le spezzerei il braccio e se ripenso a quello che mi hai fatto va a finire che lo faccio davvero. E poi non lamentarti. Non e' solo quello che voglio io, e' anche quello che vuoi tu" Stavolta non rispose. La faccia di mio marito, gia' devastata dai miei pugni e dai miei schiaffi, adesso sembrava stravolta. Ma questo, anziche' farmi desistere, mi eccitava ancora maggiormente. Sentivo il bisogno di essere toccata, mi sentivo ormai bagnata dall'eccitazione. Mi avvicinai in modo da mettere la mia figa all'altezza della sua bocca " Tirami giu' le mutandine e leccala" gli ordinai in preda ad un'esaltazione sessuale senza precedenti. Allentai un pochino la torsione per permettergli di fare quello che desideravo e finalmente sentii la sua lingua sul mio clitoride, il tutto mentre ero ancora vestita e con le scarpe ai piedi. Sapevo che quello che stavo facendo non era normale, quello non era sesso tra moglie e marito e non era piu' nemmeno un gioco, ormai. Forse neanche Marco se ne rendeva conto perfettamente, ma aveva creato un'altra donna davvero. Era riuscito a tirare fuori il mio lato oscuro, anzi, il mio lato nero di seppia. Quel potere mi stava travolgendo e mio marito non avrebbe fatto nulla per fermarmi perche' piaceva anche a lui, ammesso poi che avrebbe potuto fermarmi. Quando esplosi nell'orgasmo, Marco istintivamente scanso' la sua faccia. Con violenza gli presi la testa rimettendola nella stessa posizione di prima " Non ti ho detto di toglierti. Continua" Mio marito obbedi' docilmente. Che altro avrebbe potuto fare con la mia mano che martorizzava ancora il suo braccio? Fu solo una questione di pochi secondi pero', perche' poi fui io stessa a scansarlo. Gli lasciai anche il braccio. Era stato splendido e per pochi attimi mi gustai la sensazione che quell'orgasmo mi aveva lasciato. Mio marito era ancora in ginocchio, con la faccia impiastricciata, aspettando che io gli ordinassi qualcosa, forse di alzarsi, forse di lavarsi. Capii in quel momento che lui avrebbe aspettato un mio ordine per fare qualunque cosa, fosse pure di andare al bagno e questo mi fece sentire onnipotente. Era questo dunque il potere assoluto? Quello che avevo provato fino ad allora era una sciocchezza al confronto. Prima che scoprissi la vera natura di mio marito, avevo comunque delle remore, ora sapevo che tutto mi era possibile. Marco si toccava intanto il braccio dolorante, ma non sembrava esserci niente di rotto. Alzai la mia gamba destra sollevandogli il mento " Vai a lavarti la faccia e poi torna immediatamente qui'" gli intimai in modo perentorio. Torno' subito e si mise in un angolo, aspettando di nuovo un mio comando. Ancora una volta non potei fare a meno di osservare la sua erezione che non accennava a sgonfiarsi. Ad ogni mio ordine si faceva sempre piu' intensa e questo riaccese immediatamente in me la voglia che si era appena sopita. Mi avvicinai a lui sorridendo sensualmente " Dimmi Marco, ti eccito di piu' io come donna o piu' per quello che rappresento per te in questo momento?" " Tutte e due le cose" rispose con un filo di voce. Anche se dovevo ammettere che in fondo non lo conoscevo bene ed anzi, che non l'avevo mai conosciuto realmente, su una cosa sarei stata pronta a scommettere qualsiasi cifra ed era quella di riconoscere quando mio marito aveva voglia di far l'amore. E questo a prescindere dall'erezione, ma dal modo che aveva di parlare, di muoversi. E quello era uno dei momenti in cui non capiva piu' niente. Era cotto, avrebbe fatto qualunque cosa anche se non avesse avuto l'istinto del sottomesso ed io avevo sempre amato vederlo in quello stato. Gli ordinai di togliersi sia pantaloni che boxer ed in effetti il suo pene era arrivato ad essere di dimensioni considerevoli. Non potevo fare paragoni, ripeto, era stato l'unico uomo che avessi mai avuto, ma quella situazione gli faceva senz'altro un gran bell'effetto dal punto di vista sessuale. Mi sedetti quindi sul bordo del tavolo della cucina e lo avvicinai prepotentemente a me, alzai ancora un po' il mio vestitino e lo spinsi dentro di me quasi con violenza " Prima voglio essere soddisfatta io e poi forse ti daro' il permesso di venirtene" Gli dissi in preda ad una vera e propria esaltazione. Lo sentivo dentro di me ed in quel momento pensai che non me ne sarebbe importato niente che ci fosse lui o che ci fosse stato un altro. Il mio bisogno esulava completamente da questo particolare. In quel momento Marco non era altro che il mio giocattolo sessuale, non provavo amore, ma solo desiderio. Ancora una volta il sesso fatto in quel modo risultava essere di gran lunga migliore di quello normale. Non mi faceva quasi ragionare, la mia mente era offuscata e solo i sensi erano straordinariamente desti. Ormai dubbi non ce ne erano piu'. Io volevo fare sesso in quella maniera, dopo averlo picchiato e dopo averlo costretto ad obbedirmi. Stavo quindi per raggiungere un nuovo orgasmo e diedi il permesso a Marco di potersene venire. Volevo che lo facesse contemporaneamente a me, ma non lo feci per lui, ma per il mio desiderio di sentirlo sussultare dentro di me, per sentire la sua spinta poderosa dentro di me, per poter vedere i suoi occhi roteare, per sentire quelle frasi smozzicate piene di ardente desiderio, per sentire le sue mani calde entrarmi dentro il vestito e toccarmi il seno, i capezzoli ed i lobi delle orecchie. Io credo di aver urlato, forse dissi qualcosa, sicuramente frasi che non mi appartenevano abitualmente, ma che in quel momento erano necessarie per la mia esplosione, per raggiungere quel nuovo orgasmo che mi diede quasi l'impressione di un terremoto al mio interno. Ero esausta, appagata come non lo ero stata mai, chiedendomi che razza di sesso avessi fatto fino a due anni prima. Il paragone era improponibile. Tenevo ancora Marco saldamente per i fianchi per evitare che facesse uscire il suo pene, che rimase per diversi secondi ancora incredibilmente turgido al mio interno. Mio marito intanto, mi ringrazio' sommessamente per avergli dato l'opportunita' di eiaculare, a rinforzare il fatto che lui ed i suoi bisogni dipendevano ora esclusivamente dai miei voleri. Lo fece come se gli avessi donato la cosa piu' preziosa che esistesse al mondo, ma forse era proprio cosi'. Gli stavo regalando un sogno, non solo una serata di sesso sfrenato. Mi alzai dallo spigolo del tavolo, scansando Marco con sufficienza. Ora dovevo fare la scena madre. Mi rassettai un po', mi sistemai i capelli ed infine mi avvicinai di nuovo a lui che mi stava guardando con adorazione. Lo presi per il mento, come avevo visto fare in alcuni film di serie B e, spingendolo addosso al muro, strinsi forte sulla sua macella " Ora mi aspetto che tu pulisca tutta la cucina. Adesso che abbiamo messo le carte in tavola, evita di fare lo stronzo. Quindi niente trucchetti per essere punito o stupidaggini del genere. Da adesso in poi esigo la massima diligenza da parte tua nel fare i lavori che ti competono. Io intanto vado nel salone a veder un po' di televisione" " Si amore, faro' come tu mi ordini" mi rispose e quindi mi recai nel salone. Era passata l'una di notte ma avevo gli occhi come due fanali. Quella serata era stata interminabile ed incredibile. Avevo voglia di fumare di nuovo e stavo per alzarmi quando sorrisi e mi dissi "Perche' farlo io?" Chiamai Marco che accorse immediatamente. Gli diedi l'ordine che lui espleto' in pochi secondi per ritornare alle faccende domestiche. Passarono solo alcuni minuti e lo richiamai di nuovo solo per farmi togliere le scarpe ed anche in questo caso mio marito mi obbedi' all'istante. Mi fece anche un piccolo massaggio ai piedi che gradii particolarmente ed era incredibile come facesse tutto con gioia. Trascorse circa una mezz'ora, durante la quale pensai a quanto fosse incredibile quello che stavo vivendo. Marco, il ragazzo forte e sicuro di se, l'uomo sul quale mi ero appoggiata per gran parte della mia vita non esisteva piu' e tutto quello che credevo di conoscere di lui era stata solo una finzione. Mio Dio, era vero tutto quanto o era solo un sogno? Fu lo stesso Marco a distogliermi dai miei pensieri " Ho fatto tutto quello che mi hai chiesto, amore. Spero di aver fatto le cose per bene" " Vedremo" risposi laconica e mi alzai a piedi nudi per controllare. La cucina era in effetti pulita come uno specchio, le mattonelle lucide e tutto era come doveva essere. Marco mi guard� in cerca di una mia approvazione " Sono stato bravo? Non merito una punizione, vero?" " No, nessuna punizione. Ora vai a letto che tra poco ti raggiungo" Andai in bagno e mi struccai, mi lavai accuratamente le parti intime e, dopo essermi messa una camicia da notte, raggiunsi mio marito a letto. Mi stava aspettando ansioso, gli occhi pieni di amore e di ammirazione " Patty, amore mio, ti ringrazio di tutto. Non ci speravo che tu accettassi una cosa simile e far� di tutto per non fartene pentire mai. Sar� il tuo umile servo devoto, vivro' solo per cercare di farti felice. A me basta poterti obbedire e se dovessi sbagliare, tu hai il pieno diritto di punirmi come e quando vuoi. Malgrado quello che puoi pensare io non amo essere picchiato pesantemente, ma se tu lo dovessi ritenere giusto, accettero' anche le tue botte. Hai dimostrato di essere pi� forte di me ed io non potro' far nulla per impedirtelo, anche se dovessi impegnarmi allo spasimo, come tu mi hai ordinato" Lo guardai negli occhi costringendolo ad abbassare lo sguardo. Mio Dio era diventato pure timido. No, quello non era mio marito, io non potevo amare un uomo del genere, non potevo amare un uomo che mi serviva come uno schiavo. Ma c'era qualcosa che era piu' grande e potente dell'amore, una sensazione che mi faceva stare meglio, molto meglio di quanto sarei potuta essere se fossi stata ancora innamorata. Questa sensazione era il potere. Avevo provato cosa vuol dire essere innamorata, l'avevo provato proprio con Marco. Il mio amore per lui era stato totale, talmente intenso che forse inconsciamente avevo cambiato anche il mio carattere per essergli compiacente. Ma non avrei voluto tornare indietro. Quella vita non era piu' la mia e questa mi piaceva immensamente di piu'. Continuai ad osservarlo e poi accennai un sorriso cattivo che mio marito, per sua fortuna, non colse a causa del suo sguardo basso " Aspetta a ringraziarmi Marco. Ora non sono piu' un elemento da plasmare a tuo piacimento. Ho accettato questa situazione, ma adesso le regole le faccio io e non e' detto che possano piacerti tutte" " Le adorero' tutte, vedrai, cosi' come adorero' te come una dea, la mia dea. Tu stai facendo di me l'uomo piu' felice della terra" Sorrisi ancora una volta e, senza rispondergli, mi voltai per cercare di addormentarmi, lasciandolo in preda alla sua felicita' quasi incontrollabile. Quella serata eterna, cosi' densa di avvenimenti e di cambiamenti radicali nella nostra vita, stava per terminare ed io ero ormai sicura piu' che mai di aver preso la decisione giusta. Forse la piu' giusta della mia vita. Se volete dialogare con me, inviate una mail a pattytrasgressiva@tiscali.it