Ordalia 5 By Bettino BettinoAlps@katamail.com Roma, studi televisivi "La 80", inverno 2012. Quinta puntata di "Ordalia", reality show nel quale la Televisione si mette a disposizione dei cittadini, offrendo a due litiganti la possibilità di risolvere con un confronto fisico e di fronte a milioni di telespettatori le loro controversie, ricollegandosi con una gloriosa tradizione medioevale, il "giudizio di Dio". La bionda annunciatrice, issata su due tacchi di circa 12 centimetri, appariva ancora più eccitata del consueto. "Sono lieta di darvi due splendide notizie. La prima, che ormai sono 13 milioni gli spettatori che ci seguono: siamo quasi ai medesimi livelli del calcio, appena sotto il messaggio di Capodanno del Presidente. La seconda" continuò non nascondendo la propria emozione "è che oggi debuttiamo con nuove regole. Abbiamo constatato, nelle precedenti puntate, che tutti i nostri contendenti sono persone grintose, tenaci e ben allenate. Ed allora... i combattimenti si terranno al meglio delle tre riprese, cioè vincerà chi si aggiudica due round." "Permettimi l’interruzione, ma la novità è molto importante ed è necessario che tutti la capiscano." interloquì un noto ex pugile, che fungeva da opinionista. "Vi sarà un primo round, che terminerà con la vittoria di uno dei contendenti. Segue poi un secondo: se il vincitore è lo stesso, il combattimento termina con la sua vittoria. Se vince quello che prima aveva perso, vi è un round di spareggio." "Non fare il pedante altrimenti... ti sfido all’ordalia" riprese la parola la conduttrice, facendo arrossire il collaboratore che, ex peso piuma, le rendeva una ventina di centimetri di altezza.. "Avete capito tutti le regole?" chiese alla platea. "Siiii" rispose il pubblico. "Vi sento tutti ansiosi. Qualche attimo di pubblicità poi... vi presenterò il caso della settimana. "Il conflitto di questa settimana trova origine in una delicata situazione professionale. All’interno di un grande poliambulatorio, nella sezione massaggi, vi è un capo esperto, valido, ancora giovane... Rossella." Fece il suo ingresso in sala una donna di circa 40 anni, alta attorno ad 1.65, il volto incorniciato da una massa di capelli corvini, bello ma dai lineamenti un po’marcati, gli occhi verdi. Il corpo, fasciato in un tallieur manageriale, si intuiva più massiccio che prosperoso, un po’volgare. Il tacco dei sandali Manolo Blahnik metteva in risalto dei polpacci femminili, ma di inusuale robustezza. "Vai avanti tu, Rossella, spiegaci il tuo punto di vista." "Io sono massaggiatrice ormai da vent’anni, e da dieci sono a capo del reparto. Nessuno ha mai messo in discussione il mio ruolo, perché mi sono sempre guadagnata il rispetto di tutti con il lavoro, perché i clienti sono bravi e perché ... so farmi rispettare dai dipendenti. Da un po’ di tempo, la ragazza che avevo maggiormente valorizzato si è messa in testa che può assumere lei il mio ruolo. Allora l’ho presa per il bavero e le ho detto: ‘Va bene, bellezza, se non capisci chi è la donna migliore qua dentro, ci vediamo ad Ordalia’" . Scoppiò l’applauso, solidale, del pubblico. "Bene, ora conosciamo la tua rivale e le sue ragioni... si faccia avanti Silvia!" Entrò nello studio, tra gli applausi degli spettatori, una bionda sui 26 anni, alta 1.80, il corpo atletico, che indossava un paio di jeans ed una T-shirt. La mise informale era sottolineata dalle scarpe da ginnastica che indossava. "Io contesto l’autorità di Rossella, in quanto il suo modo di lavorare è ormai superato. Per di più, il nostro è un lavoro che richiede una gran forza fisica, e lei ormai non è più giovanissima... inoltre io ho maggior polso a guidare la squadra!" proclamò Silvia, decisa e fredda. "Brave, vi siete spiegate bene. Coincise, efficaci, determinate. Sarà un gran bel match, quello cui assisteremo stasera. Ed ora... trasferiamoci alla materassina. Le due contendenti raggiunsero il centro dello studio, ove era allestito lo spazio per il combattimento. Rossella si tolse l’accappatoio e rimase con un ridottissimo tanga giallo, mettendo in risalto il suo corpo prosperoso e compatto, da dea primitiva. Spalle larghe, torace possente che reggeva due seni grandi e pesanti, braccia molto sviluppate, dai polsi incredibilmente grossi e solidi per una donna e le mani forti. Poderosissima anche la parte inferiore del corpo, dalle cosce muscolose e dai polpacci sviluppatissimi. "Rossella, non sei alta, ma sembri maledettamente forte. Spiegaci come sei riuscita a svilupparti tutti quei muscoli." le chiese l’ex pugile, forse un po’invidioso, lui così magro, di quella donna così possente. "E’ genetico, familiare. Poi ho sempre sfruttato la mia forza: da ragazza dapprima mi sono dedicata all’atletica, alla velocità, quindi ho fatto della pallanuoto, in seguito mi sono dedicata al power-lifting. Ma anche fare massaggi sviluppa la muscolatura, soprattutto quella delle braccia." rispose Rossella, mettendosi in posa da culturista e contraendo due bicipiti da almeno 42 centimetri di diamentro, e mostrando nel contempo l’abbondante pelo nero delle ascelle. "Hai ami avuto esperienze di combattimento?" continuò il suo intervistatore. "Moltissime. Da ragazzina, mi piaceva battermi con tutti, anche i ragazzi più vecchi, ed in genere ero io che vincevo. Più tardi, nella pallanuoto, lo scontro fisico è frequente tanto in piscina tanto, dopo partita, negli spogliatoi... quante avversarie ho menato! Adesso, quando mi provocano, non mi tiro certo indietro... l’ultima volta è stata in autostrada... ho incontrato all’autogrill un camionista che mi aveva stretta, gli ho spiegato le mie ragioni e, data che ha tentato di alzare le mani, l’ho messo a sedere con due pugni in faccia... aveste visto la faccia dei suoi colleghi che ci guardavano!" "Un concorrente agguerrita..." commentò la conduttrice "ma ora passiamo alla sua contendente, Silvia!" Silvia spogliò con sapiente lentezza dell’accappatoio e rimase con un ridottissimo perizoma rosso. Mostrò nudo il corpo atletico, dalle spalle larghe, il seno piccolo, da amazzone, le braccia e le gambe forti e toniche. "Silvia, hai un fisico da atleta in piena forma. Raccontaci il tuo back ground sportivo." chiese l’ex pugile, senza avvicinarsi troppo per non fare risaltare ulteriormente l’abissale deficit di altezza e di prestanza. "Sono sempre stata un’atleta versatile. Ho iniziato con l’atletica, l’heptatlon, poi mi sono dedicata alla pallacanestro, sport che ancora pratico. Purtroppo, causa il lavoro, ho dovuto abbandonare la serie B per scendere in serie C, dove sono necessari meno allenamenti." "Una vera atleta. Ragguagliaci anche sulle tue esperienze di combattimento." "Non ho mai praticato sport di combattimento, anche se il basket è uno sport di contatto abbastanza duro, che spesso degenera sia sul parquet, sia negli spogliatoi. Direi che non mi sono mai dietro quando c’è da menare le mani. A scuola, durante le partite, negli spogliatoi, nelle discoteche... il confronto fisico mi dà soddisfazione, e mi riesce bene. "Hai avuto qualche esperienza di recente? " chiese l’ex pugile. "Proprio due settimane fa, in discoteca. Un ragazzo mi ha offeso molto pesantemente mentre gli passavo davanti... allora l’ho sollevato di peso dalla poltrona e ho cominciato a colpirlo... quando sono venuti i body guards a separarci, hanno dovuto portarlo all’ospedale, perché gli avevo spezzato il naso. Quello che mi ricorderò sempre è la sua espressione allibita e terrorizzata... credo non insulterà più nessuna donna." Scoppiò spontaneo l’applauso del pubblico. La conduttrice riprese la parola. "Due concorrenti molto toste, stasera. Siamo tutti ansiosi di vedere chi trionferà nell’ordalia...di chi dimostrerà di avere ragione! Senza dimenticare che la nostra è una trasmissione che punta sulla fratellanza, sulla solidarietà ed il perdono... pertanto, dopo l’incontro, avremo anche la riconciliazione!" Le contendenti furono portate alla materassina che era posta al centro dello studio. L’arbitro ricordò le regole: "Ogni colpo è valido, tranne infilare le dita negli occhi o nel naso, i morsi, lo strappo delle orecchie. Ogni round finirà con la sottomissione di una di voi. Vincerà l’incontro chi infliggerà per prima due sottomissioni all’avversaria. La vincitrice potrà disporre del corpo dell’altra per 30 minuti, libera di farne tutto ciò che preferisce, tranne che colpirla o infliggerle chiavi articolari o strangolamenti o, comunque, mettere in atto altre azioni che causino danni anche non permanenti. Io interverrà solo quando una di voi risultasse fuori combattimento o quando vedessi colpi proibiti." Le due avversarie si posero ai due estremi del tappeto, simili a due amazzoni o, meglio, a due gladiatrici dell’era postmoderna. Gli spettatori tacevano ansiosi ed eccitati, pregustando la lotta che si sarebbe svolta tra qualche attimo tra le due poderose ed aggressive femmine. Si strinsero la mano. "Ti pentirai di avermi sfidato" sibilò minacciosa Rossella "Ti romperò le ossa. Dovevi stare al tuo posto, troia!" "Ti farò sparire dalla circolazione, vecchia" replicò Silvia, per nulla impressionata. "Ti distruggerò, ti annienterò, brutta puttana!" "Taci, come non si sapesse che, invece di fare massaggi, se trovi chi ti paga l’extra sei disposta anche a succhiare il cazzo ed a farti chiavare dai clienti! Ti spezzerò in due!" "Senti chi parla! Lo sappiamo tutti che ti sei fatta l’attico con le marchette! Sappiamo anche il tuo tariffario...bocca, figa, culo!" "Stop alle chiacchiere!" fece l’arbitro interponendosi tra le due donne che stavano per saltarsi addosso "qui si combatte solo quando lo dico io e seguendo le regole, altrimenti vi squalifico!" Al suono del gong, Rossella attacca subito, vibrando una serie di pugni e di calci alla rivale, che subisce sorpresa. Silvia tenta di mantenere lontana la rivale, sfruttando il migliore allungo, ma la donna bruna impone la corta distanza, aggressiva e possente come un pit-bull che ha azzannato l’avversario e non vuole più lasciare la presa. Rossella mette a segno un gancio al mento accusato visibilmente dalla sua contendente, poi ne approfitta per prenderla per il collo e piazzare delle possenti ginocchiate alle cosce di Silvia. Senza lasciarle il tempo per recuperare, la afferra ai capelli, tirandola con tutta la sua potenza da un lato all’altro del tappeto, poi la getta a terra. Prima che Silvia possa riorganizzarsi, la colpisce con dei violenti calci al torace, poi le salta sopra con tutto il suo peso schiacciandola con il volto al tappeto. Gli spettatori sono in delirio, incoraggiano con grida eccitate le due contendenti, ripartendo equamente il proprio sostegno. "Spezzale la schiena, a quella puttana! Falle vedere chi sei". "Resisti, non cedere a quella vecchia troia!" La riprende per i capelli, quindi, sedendole sopra all’altezza delle reni, tira la testa della rivale verso di sé, facendola inarcare fino a mettere in pericolo la spina dorsale. Silvia batte disperatamente al suolo, in segno di resa, e l’arbitro interrombe il primo round. "Dopo un minuto e quarantacinque secondi... la vincitrice ... Rossella!" proclama l’arbitro, alzandole il braccio tra l’applauso della folla. "Questa è solo la prima lezione, puttana! ti conviene ritirarti, se non vuoi passare il resto della tua vita su una carrozzella!" minaccia Rossella, guardando con scherno l’avversaria. Silvia si rialza confusa, ma subito si riprende: "Mi hai solo sorpreso. Ti conviene risparmiare il fiato per i prossimi round, vecchia troia!" La conduttrice approfittò della sosta per chiedere un parere all’ex pugile. "Sembra un combattimento scontato, francamente pensavo un confronto più equilibrato, anzi credevo che fosse avvantaggiata Silvia per l’età e per l’altezza." "Anch’io ero dello stesso parere. Silvia è probabilmente una di quei combattenti che stentano all’inizio, per poi scaldarsi con la distanza. Accade così anche a molti pugili... io ero uno di questi. D’altra parte, credo che se Silvia riesce a vincere il secondo round, poi non ci sarà più storia: come hai detto, è più alta, più giovane e dovrebbe imporsi facilmente alla distanza." "Però Rossella ha un gran fisico, e una grande aggressività agonistica." "Certo, credo che sia più il tipo fisico dello spinter, che parte forte ma dura meno." "Sai", lo provocò la conduttrice "vedrei bene uno scontro tra te e Rossella. Avete la stessa età, la stessa statura, tu sei più tecnico, mai lei è più forte..." L’ex pugile arrossì, senza riuscire a trovare una risposta. "Ne riparleremo" concluse la conduttrice, mentre iniziava il secondo round. Il secondo round iniziò ad un ritmo più lento: Rossella doveva recuperare le energie, Silvia era entrata in combattimento. La bionda, sfruttando l’altezza, riesce a tenere a distanza l’avversaria, ed a stopparne gli attacchi con colpi di sbarramento. Rossella tenta un gancio al volto dell’avversaria, che lo evita lasciandola squilibrata, e quindi piroetta su se stessa vibrandole un calcio rovesciato al ventre. Scoppia l’applauso del pubblico, che gradisce tale colpo un po’plateale. La bionda, rinfrancata, abbassa la guardia, sfottente: "Attacca, attacca, cagna. Attacca, che ti ho preso le misure, succhiacazzi." Rossella, infuriata, tenta l’attacco, ma la bionda le sfugge agile, continuando a provocarla. La muscolosa bruna si slancia ad afferrare le gambe dell’avversaria, le abbranca a mezza coscia e riesce a rovesciarla al tappeto, schiena a terra. Lottano al suolo, in un viluppo di muscoli possenti, di glutei, di seni, uno spettacolo di sesso e di violenza che manda in visibilio il pubblico. Rossella pare aver preso la supremazia, riuscendo ad immobilizzare per un attimo la rivale, ma Silvia si libera della presa e la allontana con un calcio al seno. Ora sono nuovamente in piedi, allacciate in corpo a corpo. Si scambiano ginocchiate alle cosce come combattenti di thai boxing, mentre con le braccia poderose tentano di sbilanciarsi a vicenda. Silvia riesce a proiettare a terra l’avversaria con uno sgambetto, seguendo la sua caduta. Velocissima, la bionda imprigiona il torso di Rossella con una forbice portata dalle sue gambe muscolose, mentre blocca il suo collo con una cravatta rovesciata. . La morsa della bionda è potente, inesorabile come quella di un pitone attorno alla preda. Silvia mantiene le due prese contraendo i muscoli che spiccano possenti, non trattenendo un sorriso di chi pregusta la vittoria. Rossella, mugolando, tenta di liberarsi dibattendosi, ma la stretta della bionda è troppo forte. Il pubblico è impazzito, si alza, fischia, urla incitamenti contradditori ma eccitati: "Su, ammazzala quella vecchia troia , stringi, stringi!" "Resisti, colpiscila, sei la più forte!" "Stritola quella puttana, spaccale le costole!" "Tieni duro, tieni duro e spaccale la faccia coi pugni!" "Vecchia puttana, sei finita. Arrenditi o ti uccido!" mormora Silvia, eccitata dalla supremazia. Rossella tenta di colpirla con pugni scomposti che non raggiungono il bersaglio. La morsa al collo le ha bloccato il deflusso del sangue nelle giugulari: il volto si fa rosso, poi violaceo, quindi batte disperatamente la mano a terra prima di svenire. Silvia si alza, trionfante, le braccia in alto in segno di vittoria, salutata dall’applauso del pubblico, mentre l’avversaria torna rapida al suo angolo senza alzare lo sguardo. "Dopo cinque minuti e trenta secondi... vince per sottomissione il secondo round...Silvia! Il punteggio del combattimento è ora uno ad uno." sancisce l’arbitro. "Combattimento equilibrato, emozionantissimo, ancora incerto. Le contendenti di oggi sono due belve, delle vere e proprie tigri che si battono senza esclusioni di colpi." proclamò soddisfatta la conduttrice. "Ora approfittiamo dell’intervallo per sentire un commento sul match dalla viva voce delle due avversarie." "Rossella, sembrava un combattimento facile, dopo il primo round che hai vinto così facilmente, però nel secondo hai ceduto alla tua rivale. Problemi di freschezza atletica?" "Assolutamente no" replicò la muscolosa mora, mentre un valletto le detergeva il corpo dal sudore strofinandola con un asciugamani. "Piuttosto, il primo round è stato facilissimo, e mi sono deconcentrata pensando di avere ormai la partita tra le mie mani. Mi ha solo colta di sorpresa, ma non ho timori per il terzo e decisivo round." "Non è che la tua età influisce sulla tua capacità di tenuta?" interloquì pesantemente l’ex campione di boxe. La gladiatrice lo guardò minacciosa: "Non ho problemi del genere. Te lo dimostrerò ... anche troppo bene!" concluse rabbiosa. "Silvia, tu invece sei ritornata in partita dopo un primo round disastroso. Ti sentivi intimidita dalle telecamere?" chiese la conduttrice, passando alla seconda amazzone. "Francamente, lei mi ha attaccata con furia, come una selvaggia, prendendomi di sorpresa. Ma nel secondo round ho dimostrato di saperla controllare agevolmente ed ora, nel terzo, reputo di poterla sottomettere agevolmente e di vincere ...l’ordalia!" "Non pensi che sia solo un problema di tattica? cioè, se la tieni a distanza fidando nella tua statura, e la fai lavorare facendo leva sulla sua età, puoi vincere tranquillamente." suggerì l’ex pugile. "Non puoi dare suggerimenti ad una delle contendenti" lo zittì la conduttrice. "Per punirti... sto pensando che potremmo organizzare un’ordalia tre te e Rossella!" L’ex pugile arrossì, tra le risate del pubblico. "Non sto scherzando, parlo sul serio" fece la conduttrice. Dimmi se accetti. "Siii, siii" urlava il pubblico in sala, sghignazzando. "Va bene, accetto" si arrese tra gli applausi l’ex atleta. Al gong del terzo e decisivo round le due gladiatrici iniziano lo scontro con una certa cautela. Non v’è più spazio per errori, non è più possibile alcuna prova di riserva: la sconfitta avrebbe perso, in una sola volta, credibilità, onore, potere. E soprattutto avrebbe perso la propria fama di dominatrice, l’aura di imbattibilità che la circondava e che la faceva rispettare anche da chi, intimamente, la detesta. Silvia appare oggettivamente avvantaggiata: grazie al maggior allungo, e con continui spostamenti, riesce ad evitare gli attacchi poderosi della rivale. Rossella, da parte sua, attende un errore, un falla nel sistema difensivo della contendente per punire con durezza e decisione, per usare la sua forza straripante. Il suo temperamento aggressivo mal si adatta però ad una tattica attendista, e prova un largo gancio destro che viene anticipato con un preciso sinistro al mento che la fa vacillare per un attimo. Silvia non le dà tregua, vuole chiudere la partita ed attacca pesante, con entrambi i pugni, ma la mora è ancora presenta a se stessa e riesce a richiudersi in guardia ed a recuperare la lucidità. Silvia fa un passo indietro, poi tenta un calcio circolare al capo dell’avversaria. Rossella intuisce la manovra, e lo schiva comodamente: poi approfitta dello sbilanciamento della contendente per colpirla con un fortissimo calcio alla coscia, vibrato scagliando il suo piede dall’ossatura robusta con tutta la potenza di cui è capace. Silvia accusa il colpo, e tenta di nascondere il danno subito, ma appare chiaro che i suoi movimenti si sono fatti più rigidi. Ora è Rossella che le danza attorno, la guardia abbassata in segno di sfida La mora non vuole perdere l’occasione, finge di attaccarla di pugno, ed invece prende nuovamente di mira con un altro possente calcio la coscia della bionda amazzone. Silvia ora zoppica vistosamente, il suo volto è una maschera di tensione e di dolore. Rossella le si scaglia contro, afferrandola per la testa, e vibrandogli poderose ginocchiate alle cosce. Quindi, facendole abbassare il capo con la tremenda pressione del suo corpo, la colpisce con una ginocchiata alla mascella che le ottenebra i riflessi. Ora la atterra, le balza sopra sedendole sul petto, la colpisce al volto con pesanti pugni, che solo in parte Silvia riesce a bloccare. Il ritmo dei colpi è veloce, i pugni pesanti: il pubblico ammutolisce, avvertendo che lo scontro può tramutarsi in tragedia. Sentendo che la sua resistenza è ormai vana, la giovane bionda batte a terra in segno di resa alla sua più anziana, bruna rivale. "Dopo otto miniti e quarantacinque secondi... vince l’Ordalia, per due round ad una ... Rossella!" proclama l’arbitro alzandole il braccio. "Ora, Rossella, hai diritto a 30 minuti di sottomissione... nel corso dei quali dovrai anche riconciliarti con la tua avversaria, e perdonarla." le illustra la commentatrice. Le luci dello studio si spengono: solo due fari illuminano le amazzoni sul tappeto, la vincitrice e la sconfitta alla sua mercé. Silvia è supina sulla materassina, Rossella la guarda dall’alto, dominante e sprezzante, mentre la rivale sconfitta non restituisce lo sguardo. La bruna gladiatrice pone un piede sul petto della sua vittima, intimandole: "Ora lecca. Voglio un lavoro fatto bene." Silvia avvicina a quel piede poderoso la bocca ed inizia a lapparlo con cura, vincendo il disgusto, trattenendo le lacrime. Dopo mezzo minuto la bruna ritira il piede, si china, prende in mano il perizoma di Silvia e lo strappa via con un movimento deciso, scoprendo il pube rasato della rivale vinta. Quindi si libera del proprio tanga, mostrando il folto pelo nero che copre le sue parti intime. Si siede sul petto della rivale, spingendole il pube sulla bocca. "Lecca" le intima, con un tono che unisce la forza di un imperativo categorico e di un rantolo di desiderio. "Fammi venire, come facevi una volta." La bionda sconfitta inizia la sua opera, prima con esitazione, poi con partecipazione. Rossella appare all’inizio fredda ed indifferente, poi comincia ad agitarsi, a muoversi alternando movimenti violenti ad altri più dolci, fino a quando raggiunge l’orgasmo sfogandolo con un urlo strozzato. Si sposta sdraiandosi sopra la sua giovane preda, la bacia profondamente in bocca e, con le dita della mano destra, le entra nel sesso, agitandole con violenza, quasi per stuprarla. Adesso è Silvia ad inarcarsi, quasi volesse sfuggire, ma poi cede al piacere e raggiunge il climax con un urlo di soddisfazione. Le due amazzoni, ormai pacificate, si baciano profondamente e lungamente sulla cocca, mentre le mani esplorano, carezzano, tormentano la carne della contendente. Si riaccendono le luci dello studio, si alza forte una musica melodica, romantica. I secondi riconsegnano gli accappatoi alle due contendenti, che li indossano per essere ricondotte di fronte alla conduttrice. "Brave, bravissime. Meritate l’applauso del nostro magnifico pubblico" le salutò la bionda presentatrice, mentre i presenti riservavano alle due contendenti una trionfale "standing ovation". "Ci avete offerto le emozioni di un’ordalia combattutissima, accanita ma leale, e, soprattutto, il piacere di vedervi infine riconciliate." si rivolse quindi alla sconfitta. "Tu, Silvia, accatti il verdetto dell’ordalia?" "Io rispetto le regole del gioco. Ho perso, anche se ho dei rimpianti per come si erano messe le cose.. comunque ho il piacere di aver recuperato il rapporto con la mia maestra ed amica Rossella!" Poi, rivolgendosi a Rossella. "Scusa, Roxi, forse mi sono comportata come un’ingrata. Tu mi hai insegnato molte cose, sia riguardo al nostro lavoro, sia alla vita in generale... forse ero gelosa di te." Rossella, commossa, la abbracciò: "Credo sia naturale... un giovane vuole crescere e superare la propria maestra... l’importante è che ci siamo spiegate." Le due contendenti si baciarono, in lacrime. Le telecamere sfumarono sulle due, per inquadrare la conduttrice, che asciugava una lacrima: "Una grande puntata di coraggio e di bontà. Le due contendenti di oggi sono un modello per tutti noi... un modello di coraggio, ma anche di lealtà, di amicizia, di bontà ... non vedo l’ora che le telecamere sfumino per poter piangere in pace, senza che vediate le lacrime rovinarmi il trucco. Noi ci vediamo la prossima settimana, stesso orario e stessa rete ..."