Ordalia 4 By Bettino Roma, studi televisivi "La 80", autunno 2012. La quarta puntata di "Ordalia 2012, trasmissione nella quale due contendenti decidono di risolvere fisicamente e di fronte a milioni di telespettatori le loro controversie, iniziò con il trionfale annuncio della biondissima conduttrice. "Abbiamo superato il muro dei dieci milioni di spettatori, avvicinandoci ad eventi i grandissimo spessore sociale e culturale come il Festival di San Remo e Miss Italia. Sembrano trascorsi dei secoli dal nostro debutto, quattro settimane fa, come trasmissione preserale: ormai siamo divenuti un pezzo d’Italia, una componente della nostra identità nazionale. Siamo forse il primo esempio di una trasmissione tutta fondata sull’etica che supera quelle d’intrattenimento, che raggiunge quasi il livello di ciò che v’à di più sacro e di più nobile...parlo del calcio, che amo e rispetto moltissimo. Pertanto...facciamo un bell’applauso al pubblico che così numeroso ci guarda da casa." Scrosciò un applauso interminabile da parte del pubblico in studio, mentre anche la conduttrice applaudiva, solenne e un po’ commossa. "Ora torniamo all’attualità, alla questione d’oggi. Due giovani donne, entrambe di neppure trent’anni, entrambe belle ed attraenti, con lo stesso titolo di studio vogliono la stessa promozione. L’azienda si è rivolta a società di consulenza, ma gli esperti non sono stati in grado di dare un parere definitivo. Il consulente ha proposto alle due pretendenti di regolare la questione ad Ordalia, per vedere quale delle due è maggiormente degna dell’incarico." Prese la parola un noto sociologo, che dalla puntata di quel giorno affiancava la conduttrice. "Si apre, per Ordalia, una nuova fase. Non solo accertare la titolarità di diritti, ricostruire i fatti assegnando torto e ragione, non solo quindi una funzione giurisdizionale, ma anche esprimere giudizi di merito Individuare il più meritevole, a parità di diritto. Ordalia si estende pertanto dalla fase, diciamo, giurisdizionale, ad un’altra che chiameremo politica: nel senso che determina delle scelte, indica la strada da prendere.." "Politica, hai detto politica? Significa che potremmo scegliere il nostro primier tramite ordalia?" chiese eccitata la conduttice. "Beh... in passato, è già successo...pensiamo alle civiltà primitive, ma anche all’alto Medioevo... direi di sì! Ma per ora...abbiamo una costituzione che prevede altrimenti." rispose un po’esitante l’esperto. "Noi non vogliamo certo sostituirci al legislatore" riprese la conduttrice "ma consiglierei ai quattro saggi di pensarci, di rifletterci. Prendetelo come un modesto suggerimento da parte di una trasmissione popolare, noi non ci montiamo la testa, ma... vox populi. vox dei! Ora però non si pensiamo più, e passiamo alla presentazione delle contendenti. Si faccia avanti Petty. Fece il suo ingresso nello studio, tra gli applausi degli spettatori, una bella mora sui 30 anni, alta ed atletica, con un’espressione decisa. "Io lavoro per General Financing da otto anni. Ragioniera, seguo la contabilità. Ora la titolare dell’ufficio lascia l’azienda, e credo di avere tutti i titoli ed i diritti di prendere la carica. Ho la maggiore anzianità, un’ottima preparazione e... una personalità da leader!" "Dimmi, hai una costituzione atletica. Raccontaci del tuo back ground sportivo e di combattimento." Petty rispose orgogliosa: "Sino da piccola, sono stata una vera peste. Fino ai 12 anni, mi pestavo con i miei coetanei, anche con ragazzini maggiori d’età, vincendoli sempre. Poi... sono divenuta una ragazzina attraente, ed i maschietti hanno preso a trattarmi bene. Nel frattempo ho giocato a calcio, come ala sinistra. Il calcio è un gioco duro, ma io mi facevo rispettare tanto in campo quanto fuori.... Da alcuni anni, mi alleno quasi ogni giorno con un’ora di aerobica." Niente più combattimenti, allora? "Quasi nessuno... ma quando mi provocano, mi scateno! Un mese fa, in discoteca, una tipa ha cominciato a puntare il mio ragazzo... bene, ci siamo menate e la ho mandata all’ospedale! "Ti sei espressa chiaramente, ora sentiamo le ragioni della tua concorrente, Ely." Si presentò al centro dello studio una ragazza bionda, dai lunghi capelli ricci, di statura appena media ma muscolosa e compatta. "Io sono stata assunta alla General Financing da tre anni, ma prima ho lavorato in un’azienda analoga per sei anni, come responsabile della contabilità. Reputo che il posto mi spetti di diritto, in quanto più esperta, dotata di eccellente preparazione e... mi so fare rispettare!" "Si vede che sei molto muscolosa. Hai fatto molto sport, nevvero?" "Da piccola, sono stata agonista di nuoto, ed ho smesso a 14 anni per dedicarmi alla pallanuoto. Attualmente, pratico lo sci in inverno e gioco a livello amatoriale come play maker a basket. "Esperienze di combattimento? La tua avversaria sembra molto esperta." "Veramente io... sono una ragazza di buona famiglia, i miei non mi lasciavano girare per le strade a battermi. Ricordo solo le lotte con mio fratello maggiore... con suo grande scorno, riuscivo sempre ad inchiodarlo a terra. Anche con mio marito lottiamo spesso, e vinco sempre io... vero Stefano?" disse rivolgendosi ad un biondino che si trovava in prima fila, facendolo arrossire imbarazzato. "Certo, se provocata, so difendermi. L’ultima volta che mi sono battuta è stata perché mi avevano occupato il parcheggio." "Ah, raccontaci" l’interrogò curiosa la conduttrice. "Si, mi occupavano sempre il parcheggio. Un giorno la ragazza che mi aveva fregato il posto mi ha riso in faccia, e allora non ci ho visto più, e le ho mollato una sberla che le ha fatto perdere l’equilibrio. Il giorno dopo, è arrivato il suo ragazzo, ed ha tentato di fare il duro. Mi ha offesa, con parole volgari, e minacciata. Bene, siamo venuti alle mani e, benché lui fosse un uomo, più alto di me anche se magro, ho avuto facilmente la meglio e gli ho sbattuto la testa contro il finestrino della sua macchina, sino quando non me l’hanno tolto di mano." "Grazie, Ely.. Ci hai fornito la tua versione. Ma noi dobbiamo capire chi ha ragione, chi è la più adatta al ruolo. Ora vedremo...CHI SE LO MERITA. Lo dirà, infallibilmente, l’ORDALIA!" Le contendenti furono portati alla materassina che era posta al centro dello studio. Un arbitro ricordò le regole: "Ogni colpo è valido, tranne infilare le dita negli occhi o nel naso, i morsi, lo strappo delle orecchie. Il combattimento finirà con la sottomissione di una di voi. La vincitrice potrà disporre del corpo dell’altra per 30 minuti, libero di farne tutto ciò che preferisce, tranne che colpirla o infliggerle chiavi articolari o strangolamenti o, comunque, mettere in atto altre azioni che causino danni anche non permanenti. Io interverrà solo quando uno di voi risultasse fuori combattimento o quando vedessi colpi proibiti." La presentatrice le invitò a prepararsi ed a raggiungere il centro della materassina per la rituale stretta di mano. Petty spogliò con sapiente lentezza dell’accappatoio e rimase con un ridottissimo perizoma rosso. Alta circa 1,78, pesava 65 Kg di muscoli asciutti e tonici. Bella di volto, le spalle un po’ larghe, braccia e gambe toniche, mostrava un seno piccolo e sodo. Il pubblico, eccitato, applaudiva e fischiava in segno di ammirazione. Petty si rivolse alla telecamera e, sorridendo, contrasse e bicipiti in posa da culturista, evidenziando una buona muscolatura. Ely si tolse l’accappatoio con gesti più rapidi. Indossava un ridottissimo bikini nero, che metteva in mostra un corpo compatto: Era alta 1.65, ma mostrava una muscolatura soda, e raggiungeva il peso di 65 kg. Anch’essa contrasse i muscoli in una posa da body builder, mostrando bicipiti più grossi di quelli della rivale e spalle solide da nuotatrice. Particolarmente sviluppate le gambe, con cosce e polpacci muscolosi, resi potenti dallo sci, e seno di medie dimensioni, ma sodo. Gli spettatori in sala pregustavano il momento della lotta tra le due gladiatrici, riproposizione dell’eterno duello tra la mora e la bionda.. Si strinsero la mano. "Ti farò capire chi merita di essere il capo" minacciò Petty "Ti romperò la faccia. Non dovevi provocarmi, puttana!" "Non avrai più il coraggio di farti vedere in ufficio, dopo il nostro incontro" replicò Ely, per nulla impressionata. "Ti distruggerò, ti annienterò, brutta troia." "Tu vuoi fare carriera solo perché sei l’amante del capo, ma ti manca la personalità e la forza per dirigere l’ufficio. Sei una nullità." "Che dici? Sappiamo tutti che sei la leccaculo del capo. Ma leccare non basta: ti mostrerò chi merita quel posto." "Leccaculo a me? Te lo lascio tutto, quel vecchio! Sappiamo tutti che vai sotto la sua scrivania a fargli bocchini" "Brutta troia..." "Basta, finiamola" fece l’arbitro separando le due che stavano per iniziare una rissa "risparmiate le forze per il combattimento!" Al suono del gong, il combattimento ha inizio. Si affrontano guardinghe, scambiandosi pugni e calci alle gambe. Petty, più alta, riesce a tenere a distanza l’avversaria, ed a stopparne gli attacchi con colpi di sbarramento. Ely tenta un gancio al volto dell’avversaria, che lo evita lasciandola squilibrata, e quindi la colpisce con un calcio al ventre. La bionda assorbe il colpo, ma subito Petty la afferre per i lunghi capelli, tirandola con forza e facendola cadere a terra. Prima che Ely possa rialzarsi, la sua rivale la colpisce con dei calci al torace che le rendono difficile il respiro. Infine la muscolosa bionda riesce a mettersi nuovamente in piedi, e si mette in guardia da boxe. Petty a sua volta abbassa la guardia, sfottente: "Guarda che hai ancora da colpirmi una volta, puttanella. Facevi meglio stare a casa a succhiare cazzi, invece di sfidarmi." Ely, infuriata, tenta l’attacco, ma la mora le sfugge agile, continuando a provocarla. La muscolosa bionda decide di attaccare abbreviando la distanza. Afferra la rivale alle gambe, a mezza coscia, e riesce a rovesciarla a terra, schiena in giù. Quindi tenta di immobilizzare l‘avversaria, ma Petty si libera della presa scalciando lontano la sua rivale. Ora sono nuovamente in piedi, allacciate in corpo a corpo. Si scambiano ginocchiate alle cosce come combattenti di thai boxing, mentre con le braccia poderose tentano di sbilanciarsi a vicenda. Ely, più piccola, riesce a proiettare a terra l’avversaria con un colpo d’anca, seguendo la sua caduta. Velocissima, la bionda imprigiona il torso di Petty con una forbice portata dalle sue gambe muscolose, mentre blocca il suo collo con una cravatta rovesciata. . La morsa della bionda è potente, ed Ely mantiene le due prese contraendo i muscoli che spiccano possenti, non trattenendo un sorriso di chi pregusta la vittoria. Petty, mugolando, tenta di liberarsi dibattendosi, ma la stretta della bionda è troppo forte. Il pubblico è impazzito, si alza, fischia, urla incitamenti contradditori ma eccitati: "Su, ammazzala quella troia , stringi, stringi!" "Resisti, colpiscila, sei la più forte!" "Stritola quella puttana, spaccale le costole!" "Tieni duro, tieni duro e spaccale la faccia coi pugni!" "Vedi, puttana, questa è la mia tecnica preferita. Arrenditi, prima che ti spacchi le costole: nessuno è mai riuscito a sfuggirmi." Ma Petty resiste appellandosi a tutto il suo orgoglio ed alla sua forza fisica, e contrattacca colpendo selvaggiamente con il pugno sinistro. Ely è costretta a spostarsi per evitare di essere colpita al volto, allentando per un attimo la presa. Ne approfitta subito la bruna rivale, che riesce a sciogliersi dalla cravatta al collo e, quindi, girandosi, a liberarsi anche della forbice al tronco. Ora sono nuovamente in piedi, l’una contro l’altra, scarmigliate e sudate come due baccanti. Nella lotta, si è lacerato anche il reggiseno di Ely, che ora mostra nudo le tette sode e bianche, come scolpite nel marmo di Carrara Il pubblico le applaude, eccitato, incitandole a riprendere il confronto. Le due contendenti sono ora più guardinghe: entrambe conoscono la forza dell’avversaria, entrambe sanno che ogni errore può costare caro. Ely prova nuovamente ad attaccare alle gambe l’avversaria, ma questa volta Petty è pronta: schiva con un passo indietro, poi, la spinge a terra faccia in giù, premendole verso il basso la testa. Ma Ely è dotata di braccia solide, e riesce a rialzarsi. Petty la colpisce con un calcio laterale al tronco, quindi con un calcio diretto al ventre. Ely accusa il colpo, ma riesce ad assorbirlo. La bionda prova ad attaccare di pugno, ma la statura e l’allungo di Petty fanno la differenza, e la mora riesce a schivare gli attacchi colpendola d’incontro. Ora l’occhio sinistro della bionda appare gonfio, ed un filo di sangue cola dal suo naso. Petty è anch’essa segnata: un occhio cerchiato di nero, un livido bluastro alla mammella destra. Ely tenta ancora di accorciare le distanze, afferrando la rivale con una cravatta al collo e tentando una proiezione sopracapo: ma Petty anticipa il tentativo: le infilala mano destra tra le cosce, la alza da terra e la proietta al suolo. Ely si rialza rapidissima, evitando l’attacco dell’avversaria, e si rimette in guardia. La mora la colpisce con un diretto sinistro al mento, finta un gancio destro e parte invece con un calcio circolare che colpisce il pieno volto l’avversaria. Ely accusa il colpo, barcolla: e Petty ne approfitta per il colpo definitivo, spettacolare. Raccogliendo le ultime energie, balza in aria e colpisce la bionda con un doppio calcio volante, il piede destro che si stampa sul viso, il sinistro sul petto. Il pubblico urla entusiasta. Ely cade a terra, confusa: come una pantera assetata di sangue, la mora le è sopra, si siede sul suo petto e inizia a vibrarle colpi al volto. Ely tenta di difendersi, di parare i pugni della rivale, ma ha ormai perso lucidità ed è a corto di energie. Compie l’unica scelta razionale che ha a disposizione: batte a terra la mano, in segno di resa. Petty si alza, trionfante, le braccia in alto in segno di vittoria. Pone il piede destro sul petto della rivale vinta, guardandola con scherno, e contraendo i bicipiti: "Ora hai capito chi comanda, troia." La conduttrice si avvicina ad alzare il braccio a Petty. "Hai vinto tu, ti sei conquistata la promozione e... trenta minuti di domination! ma ricorda, che prima che scada il tempo dovete riconciliarvi. Lo sai, la nostra è una trasmissione educativa, vista da milioni di famiglie, che vuole insegnare il valore del perdono e della pace!" Petty si china sull’avversaria vinta e, afferratole gli slip, glieli toglie con un movimento brusco. Quindi, presili in mano, li agita come una bandiera sopra la testa, e poi li getta tra il pubblico eccitato, che se li contende come una muta di cani cui venisse gettato un pezzo di carne sanguinolenta. Si leva quindi il suo tanga, con mosse da artista dello strip tease, scoprendo il sesso depilato, e getta anch’esso tra la folla ormai impazzita. Si siede sulla faccia di Ely, mostrandole la schiena. "Scusa, hai detto che sono la leccaculo del capo? Fammi vedere come fai tu, a leccare l’ano: m’hanno detto che da te c’è molto da imparare." Suo malgrado, Ely comincia a leccare. "Più convinta, mettici più impegno. Altrimenti, potrei arrabbiarmi." Ely scoppia in un pianto dirotta, vinta dall’umiliazione, ma continua a leccare. "Piangi, troietta? Sai, le tue lacrime mi eccitano... confermano la mia potenza" disse Petty iniziando ad accarezzarsi la vulva, mettendo in risalto una clitoride di grandi dimensioni, quasi un piccolo cazzo. Quindi, eccitata, si volta e, fatte aprire le gambe all’avversaria sconfitta, la cavalca assumendo la posizione da missionario, con colpi potenti e ritmici. Quindi viene, con un urlo: suo malgrado, viene anche Ely, con un mugolio. Petty si siede nuovamente sul petto della bionda, facendosi leccare questa volta la figa umida, eccitata dalla lingua grande e pastosa della sua vittima. "Lecca, puttana, lecca! chi non sa difendersi fisicamente, deve sottomettersi... e lavorare di lingua... come fai tu con il direttore." Il pubblico segue ammutolito la dominazione, identificandosi nell’una o nell’altra femmina, nella vincitrice o nella sconfitta, a seconda delle preferenze sessuali. Petty viene nuovamente, urlando come una baccante, priva di freni inibitori, poi si sdraia nuovamente su Ely baciandola sulla bocca. Ora le due donne si accarezzano, si abbrancano vogliose, si baciano, in un crescendo di passione. Solo l’intervento della conduttrice, passati i trenta minuti, pone fine all’amplesso. "Vedo che, dopo il combattimento, c’è stata la riconciliazione. Brave. Siete un esempio ed un modello per tutti: litigare è lecito, ma poi deve subentrare il perdono... non per nulla apparteniamo ad un popolo civilissimo come quello italiano!" Il ricordo dell’appartenenza nazionale scatena un applauso nel pubblico. "Ora che hai conquistato il posto che volevi, come ti comporterai con Ely?" "Oh, Ely ha dimostrato di essere un’avversaria tenace e forte...la più difficile da battere che mi sia mai capitata. Penso che ne farò la mia vice." "Ely, cosa hai da dichiarare? Purtroppo, non hai realizzato il tuo sogno, ed hai perso l’incontro: però ti sei battuta bene." disse la conduttrice. "Si, ho subito la mia prima sconfitta. Petty è molto forte, e la sua altezza mi ha messo in imbarazzo." "Però siamo diventate amiche" interloquì Petty abbracciando la bionda sconfitta. "Penso che ci vedremo più frequentemente, ora... anche dopo il lavoro. Poi... ho un altro sogno. Forse presto potrai avere il posto cui aspiravi... io credo di poter fare la direttrice... sono più brava del nostro capo attuale, ed anche più forte. Un uomo di cinquant’anni non ha scampo, contro una donna giovane!" "Si prospetta un’altra sfida" interviene emozionata la conduttrice "speriamo di poterla allestire in tempi brevi."