Natascia, la forzuta domestica russa. Non se lo aspettavano minimamente, i 3 uomini che entrarono nottetempo nella villa di quel noto industriale, approfittando dell'assenza della famiglia, quello che gli sarebbe capitato. Erano le 22 circa quando un'automobile scura si affiancò al vialetto d'ingresso della villa, nella quale era custodito un immenso tesoro in denaro e altri valori. I tre entrarono facilmente, disattivando l'antifurto, attraverso una finestra, e si trovarono nell'immenso salone che spesso ospitava sfilate di moda e serate mondane. Due rimasero a rovistare nel salone, un terzo si diresse verso le camere, dove sapeva esserci altro materiale di valore. Ad un tratto i due che erano rimasti nel salone sentirono un frastuono tremendo, come di qualcosa di pesante che rotoli da una scala, e videro il loro complice volare giù dalla balaustra della rampa che conduceva alle camere. Contemporaneamente, sul ballatoio apparve una figura enorme, un metro e 85 di altezza, larga come un armadio, con una folta criniera di capelli ricci: era Natascia, la domestica russa che era rimasta a guardia della villa, e che aveva sorpreso il ladro nella camera da letto. Questi l'aveva minacciata con un coltello, ma Natascia lo aveva disarmato con un calcio al coltello e poi lo aveva letteralmente massacrato di pugni e calci, infine lo aveva scaraventato mezzo morto giù dalla balaustra. La donna andò incontro agli altri due, vestita solo con slip e reggiseno, in quanto era appena uscita dalla doccia. I due rimasero bloccati dalla sorpresa, nel vedere quella enorme donna, 1 metro e 85 per 130 chili, che aveva appena massacrato il loro complice. Tentarono di affrontarla in due, sperando di bloccarla e immobilizzarla. Ma Natascia non era alle prime armi, in quanto in Russia era stata campionessa di lotta libera. Si mise in posizione di combattimento, chinandosi un po' in avanti e mostrando delle spalle spaventosamente larghe e grosse. Il collo era larghissimo, quasi quanto la testa, e il resto del corpo era una massa di carne durissima e compatta. Uno la bloccò (si fa per dire) alle spalle, tentando di tenerle ferme le enormi braccia, l'altro le tirò un pugno all'addome, ma Natascia alzando la coscia parò il colpo e sferrò un calcio pauroso alla pancia dell'uomo, scaraventandolo contro il muro del salone. Poi allargando furiosamente le braccia si scrollò di dosso quello che la teneva da dietro, che per l'urto finì a terra. Natascia si girò, sovrastandolo in tutta la sua robustezza, e lo afferrò per il bavero, tirandolo su con una sola mano. L'uomo tentò di liberarsi afferrando il polso della donna, ma la presa di Natascia era solidissima, e l'uomo fu sbattuto contro al muro. Una serie incredibile di schiaffi lo mise k.o., proprio nel momento in cui il terzo complice tentava di atterrare la russa colpendole l'enorme schiena con uno sgabello. La donna barcollò un attimo, poi si girò e parò un nuovo colpo di sgabello con l'avambraccio, poi si gettò sull'uomo con tutto il suo peso, sbattendolo contro il muro. L'uomo, molto più piccolo della russa, accusò il colpo, non tentando altre reazioni, un po' perché sapeva che la russa lo avrebbe massacrato, un po' perché era letteralmente alla mercè della donna, che lo teneva fermo contro il muro con la grossa pancia. Due robusti schiaffi e il ladro era a terra. A quel punto Natascia si sentì bloccare alle spalle: era il primo dei tre, quello che lei aveva sorpreso in camera, che si era riavuto dai colpi subiti. Ma la differenza fisica era netta anche per lui: Natascia, senza curarsi di scrollarselo di dosso, si girò su se stessa e lo appiattì contro il muro dietro di lei, comprimendolo dolorosamente con il suo enorme e durissimo culo. L'uomo tentò vanamente di liberarsi, prima che Natascia lo finisse con una spallata tremenda che quasi lo incastrò nel muro. I tre ladri erano sconfitti, e Natascia divenne ben nota.