NADIA, UNA DONNA STRAORDINARIA terzo episodio di Davidmuscolo Michele mi fece strada in cucina. Notai subito che c'era una dispensa ben fornita. Evidentemente, qualcuno, forse lo stesso Michele, si era fatto carico di rifornirla. Mi disse cosa avremmo dovuto preparare alla signora Nadia e mi chiese con tono gentile di aiutarlo. Mentre lui, che era ovviamente esperto sui gusti di sua moglie, preparava il pranzo, il mio compito sarebbe stato quello di apparecchiare la tavola, cosa che feci con molta attenzione nel modo in cui lei esigeva. La signora Nadia intanto si era dileguata. Non c'era nel salone e probabilmente si trovava in una delle camere che si trovavano in fondo ad un corridoio abbastanza stretto e che io non avevo ancora avuto modo di scoprire. Evitai di curiosare. Poteva essere pericoloso e non era proprio il caso di rischiare. L'unica cosa che dovevo fare era far trascorrere il piu' velocemente possibile quelle ore. Ma intanto, continuavo a sentirmi decisamente a disagio e confuso. Giravo praticamente nudo con indosso un solo paio di boxer, alquanto infreddolito malgrado il tepore avesse ormai avvolto tutta la casa, completamente frastornato per gli eventi che si erano susseguiti in poche ore, indolenzito in tutto il corpo, con il sangue che ogni tanto ancora mi scendeva dal naso, senza poter aprire del tutto la bocca per le ferite ricevute e con un sacco di quesiti che mi giravano nella mente. Quello piu' ricorrente riguardava proprio la mia indole. Avevo sempre creduto di essere un uomo con istinti sottomessi, con una voglia smisurata di trovare una donna forte e dominante ed ora che l'avevo trovata cosa stavo facendo? Me la stavo facendo sotto dalla paura e non vedevo l'ora che quell'incubo volgesse al termine. Mi scappo' un sorriso amaro. Possibile? Forse ero un uomo , allora. Uno con qualche voglia di trasgressione ma ben lontano da Michele che accettava qualsiasi cosa e vedeva Nadia come una dea. Io invece la vedevo come una donna bellissima e questo era realmente oggettivo, ma anche come una sadica. E forse Michele era semplicemente un masochista, un uomo che gode del proprio dolore e se aveva veramente queste attitudini, Nadia era senz'altro la donna ideale per lui. Con quella forza che aveva e con quella bravura nelle arti marziali che aveva dimostrato, di dolore glie ne avrebbe potuto procurare quanto ne voleva senza ricorrere a tutti quegli artifizi di cui il mondo sadomaso e' pieno. Il vero problema stava che sia nel sadomasochismo che nel femdom bisognava essere in due a volere la stessa cosa. Sono ambedue giochi di ruolo dove il divertimento e' assicurato per tutte e due le parti e dove c'e' una parola d'ordine che fa immediatamente smettere la parte cosiddetta sadica o comunque dominante. Non sapevo quali fossero le reali intenzioni di Michele, ma sicuramente io non ero d'accordo con cio' che si stava facendo e quindi quello non si poteva in nessun modo chiamare gioco, almeno per quanto mi riguardava. Tanto per cominciare, non avevo nessuna safe word, ovvero quella parolina magica che avrebbe dovuto far interrompere l'altra parte, Nadia nel caso specifico ed in secondo luogo la mia sopportazione del dolore era molto limitata e mai e poi mai avrei potuto fare un qualsiasi gioco che me ne avrebbe procurato tanto come aveva fatto Nadia poco prima. Mi davo dell'idiota per aver firmato quello stramaledetto foglio che aveva poi permesso l'evolversi di quella situazione. Cosa mai avrei dovuto aspettarmi da una persona che chiedeva un fisico allenato per sopportare le percosse? Che mi picchiasse con una piuma? O che mi facesse vedere leggiadre mosse di arti marziali senza toccarmi e sfiorandomi soltanto? Quella invece picchiava e lo faceva di brutto e di io non vedevo nemmeno l'ombra perche' tutto mi sembrava cosi' maledettamente reale e, di conseguenza, molto pericoloso per la mia salute. La voce di Michele che mi chiamava e che chiedeva il mio aiuto in cucina mi distolse momentaneamente da quei pensieri intricati. Dopo una decina di minuti fece il suo ingresso lei. Si era cambiata e aveva indossato una mise che per poco non mi fece prendere un colpo. Un abitino azzurro strizzatissimo che sembrava le fosse stato cucito addosso e che le copriva appena le parti intime mettendo finalmente in evidenza il suo corpo, fino a quel momento troppo nascosto dagli abiti invernali. E che corpo! Statuario, da modella fetish, proprio quelle che scaricavo continuamente nel mio pc. Le calzature erano adeguate e portava stivali altissimi al ginocchio dotati ovviamente di tacchi vertiginosi. Assolutamente meravigliosa, di una bellezza da far girare gli occhi dalle orbite. Aveva abbandonato l'abbigliamento normale e di classe ed aveva virato su un look da autentica dominatrice, di quel tipo di donne che avevano popolato i miei sogni ad occhi aperti per tanti anni, quasi come se lei avesse letto nei miei pensieri, nel mio intimo ed avesse voluto regalarmi quella splendida soddisfazione visiva. Cosa avrei pagato per poterle toccare quelle due splendide meraviglie della natura dei suoi seni e soprattutto quel culo stupendo che faceva del tutto per mettere in mostra ancheggiando con maestria. Mi resi conto che mi stavo eccitando. Non mi era mai accaduto che riuscissi ad avere un'erezione solo con la visione di una donna. Di solito ho bisogno di emozioni tattili o vocali, ma la signora Nadia mi avrebbe fatto venire solo con la sua visione se non avessi cercato di pensare altro. Ed il bello era che mi trovavo in boxer e che quindi la mia erezione era evidentissima. Ma non ero il solo. Anche Michele, malgrado dovesse essere abituato, provava le stesse sensazioni ed anche lui non poteva far nulla per nasconderle. Lui intanto, appena la vide si inginocchio' ed io feci altrettanto. Meglio non rischiare. Lei senza parlare ci fece cenno con le mani di alzarci e venne di fronte a noi. Io le arrivavo poco sopra il suo seno e anche Michele riusciva ad arrivarle appena alle spalle. Quei tacchi dovevano essere non inferiori ai venti centimetri e questo mi dava un'enorme sensazione di inferiorita', come se non bastasse quello che le avevo visto fare e il modo che aveva di comportarsi. Tutto in lei era dominante. Il suo sguardo era severo, il suo tono di voce duro ed autoritario, il suo abbigliamento adeguato alle circostanza e poi la sua forza, la sua bravura, il suo sadismo nel colpire e la sua volonta' di farci male. Avevo sognato per tanti anni di trovarmi di fronte una donna che avesse queste caratteristiche, ma non potevo immaginare che nel momento in cui mi ci fossi trovato realmente, l'unico mio desiderio sarebbe stato quello di scappare il piu' lontano possibile. Avevo sognato per anni un femdom romantico, una donna da adorare e che mi incutesse timore, non una pazza sadica. Ma ormai non avevo scelta. La signora Nadia intanto, abbozzo' un sorriso osservando la nostra reazione erotica dovuta alla sua presenza e si mise in mezzo a noi. Il suo profumo era inebriante ed il mio cazzo ormai stava quasi per uscire dai boxer, tanto era il desiderio che quella splendida femmina mi provocava. Poggio' le sue braccia sulle nostre spalle ed un brivido di paura mi attraverso' il corpo. Avevo appena sentito la sua forza stritolarmi il polso, l'avevo vista sollevare un uomo di circa novanta chili senza che apparentemente facesse il minimo sforzo e tremavo a cio' che quel braccio, che cominciava a cingere il mio collo, potesse fare. Le mie preoccupazioni si dimostrarono giustificate. Le braccia di Nadia iniziarono a stringersi inesorabili sul mio collo e su quello di suo marito, fino a farci mancare il respiro. Un senso di terrore ed impotenza mi pervadeva. Provavo con le mie mani a togliere quella spira, ma non riuscivo a spostare quel braccio nemmeno di un millimetro. I suoi muscoli si gonfiavano ed il mio respiro diminuiva. Provai ad urlare. Inutilmente. Eravamo due pupazzi nelle sue mani. Due uomini adulti di cui uno, Michele, notevolmente robusto, eppure non potevamo fare nulla. La sua potenza era tale che avrebbe potuto soffocarci o spezzarci il collo contemporaneamente. Ebbi paura per la mia vita. Pensai che lei fosse una serial killer che si divertiva ad attirare uomini con la complicita' del marito per poi ucciderli a mani nude solo per soddisfare la sua sete di sangue e di potere. Poi pero' mi lascio'. Caddi a terra toccandomi il collo dolorante mentre continuava imperterrita a stringere quello di suo marito. Credevo che avessi terminato la mia sofferenza, ma ancora una volta mi sbagliavo. Sempre continuando a stringere con un braccio il collo di suo marito, si sposto' di pochi centimetri per far si che la mia testa si trovasse in posizione, a portata delle sue gambe. Alzai per un secondo lo sguardo ed incrociai le sue parti intime che non erano coperte da nessun tipo di abbigliamento. Che visione paradisiaca! Uno splendido triangolino perfettamente ritagliato che, pur in quel momento cosi' tragico per me, mi fece ammirare e desiderare quella donna stupenda. Ma poi le sue gambe si strinsero attorno alla mia testa e fu di nuovo terrore. In quel modo, potevo sentire il contatto con quelle cosce straordinariamente potenti e bellissime allo stesso tempo, provando sensazioni contrastanti e lontanissime tra di loro. Il piacere che quel contatto mi procurava, l'eccitazione sempre crescente e il dolore e l'impotenza. Piangevo chiedendo pieta' e altrettanto sentivo fare dal povero Michele mentre Nadia proseguiva con la sua opera di annullamento completo della nostra volonta'. Probabilmente, quella di Michele era gia' annullata da tempo, ma ora anche la mia stava scomparendo del tutto. Ci diceva che lei era una dea e che noi non eravamo altri che due omuncoli che avevano il dovere di onorarla e servirla e noi, naturalmente, concordammo pienamente con lei. Mi sentivo veramente una nullita' al suo confronto ma, quanto al fatto di considerarla una dea, la mia opinione era leggermente diversa. Certo, era una donna dalle potenzialita' immense, ma una dea non dovrebbe essere misericordiosa? Invece della tortura non avrebbe dovuto usare il buon senso? Farsi obbedire ma non massacrarci approfittando della sua fisicita' straordinaria? Comunque, finalmente anche quella tortura termino' e ci ritrovammo a terra doloranti e con la bocca spalancata per riprendere ossigeno. Forse non era una serial killer come paventavo, ma sicuramente era una donna con una brama di potere immenso che usava la sua forza e la sua bellezza per sentirsi onnipotente, per dimostrare, non tanto al marito che la conosceva perfettamente, quanto ai suoi sottomessi saltuari come ero io, la sua potenza che sembrava veramente illimitata. Oppure, come mi aveva detto lo stesso Michele poco prima, lei provava piacere a vedere il terrore nei nostri occhi. O forse, piu' probabilmente, tutte e due le cose insieme. Del resto, quello che avevamo appena subito era stato un supplizio inutile, visto che non avevamo fatto nulla e che mai mi sarei azzardato a fare volutamente qualcosa contro la sua volonta'. Mi massaggiavo intanto il collo, massacrato prima dal suo braccio e poi dalle sue cosce, con le lacrime che continuavano a rigarmi il volto e che adesso erano supportati da veri e propri singhiozzi. Eppure, malgrado tutto cio, malgrado il mio pensiero su di lei continuava ad essere negativo, la mia eccitazione aveva raggiunto il livello massimo. Troppo bella e provocante, troppo forte e dominante per poterle resistere. Ci fece rialzare e ancora una volta vidi il suo sguardo posarsi sui nostri membri. Oh mio Dio! Sembrava ancora compiaciuta, ma io ormai provavo paura per qualsiasi cosa. E se non le fosse andato bene? Se l'avesse considerata un'offesa? Per mia fortuna non fu' cosi'. Arrivo' davanti a noi e mise la sua mano sopra il mio cazzo. Smisi quasi di respirare conoscendo l'enorme potenza di quella mano sopra la mia parte piu' delicata " Hai voglia, vero?" mi chiese. Non ebbi il coraggio di risponderle ma abbozzai di si con la testa e lei prosegui' "Vieni allora. Subito!" Aveva abbassato il tono della voce che era rimasto comunque dominante, di chi sa cosa vuole, assolutamente conscia del potere che sapeva di esercitare ed io le obbedii volentieri. Lei ritrasse la mano dal mio boxer che s'impregno' immediatamente del mio sperma. Me ne ero venuto senza toccarmi. Era stata un'eiaculazione pazzesca, meglio di qualsiasi scopata che avessi mai fatto in precedenza e che mi lascio' quasi senza fiato. Il suo ordine era stato una liberazione per me che aspettavo questo momento fin dal primo momento che l'avevo vista ma, naturalmente, non mi ero azzardato a farlo senza il suo consenso. La signora Nadia sorrise e poi mi accarezzo' il volto che tenevo chinato per non incrociare il suo sguardo " Bravo Francesco!" disse laconicamente e poi si sposto' per mettersi davanti a Michele, anche lui con una grossa erezione " Vedo che anche tu non ce la fai piu'. Bene! Anche per te e' giunto il momento di godere. Togliti i boxer e vieni" Michele fece scivolare fino alle caviglie i boxer che indossava e poi anch'egli, come avevo appena fatto io, esplose. Mentre la mia eiaculazione era stata attutita dai miei boxer, la sua fu piu' esplosiva e lo sporco' in parte, macchiando anche il pavimento della cucina. La signora Nadia osservo' quella scena con evidente compiacimento. Quale donna avrebbe mai potuto dire di essere in grado di far venire due uomini adulti in quel modo? Mise poi la sua mano sul retro del collo di suo marito e lo spinse giu' senza usare apparentemente la sua forza mostruosa " Ora lecca tutto per bene" Michele obbedi' prontamente e la sua lingua si mosse sul pavimento, ingoiando in pochi secondi lo sperma che lui stesso aveva fatto cadere. Con me non lo aveva fatto ed io, in cuor mio, la ringraziavo per avermi evitato questa ulteriore umiliazione. Michele conosceva bene le reazioni di sua moglie ed aveva visto giusto quando mi aveva avvertito che con lui sarebbe stata molto piu' severa. Lei intanto, soddisfatta di come il povero Michele aveva pulito il pavimento, si diresse verso l'uscita. Arrivata sulla porta si volto' sorridendo e ci guardo' " Se il pranzo non dovesse essere di mio gradimento, questo e' solo l'assaggio. E pulitevi. Siete proprio patetici" Inutile dire con quale stato d'animo le servimmo il pranzo. Ad ogni suo assaggio deglutivo nervosamente, ma per fortuna Michele conosceva bene i gusti della sua padrona e tutto ando' per il meglio. Tornammo in cucina per fare le pulizie del caso e, quando terminammo, la signora Nadia osservo' che tutto fosse stato fatto nel modo giusto. Ancora una volta la fortuna ci arrise e lei ci fece segno di seguirla in salone. Senza parlare, afferro' Michele per un braccio scaraventandolo addosso al grosso tavolo posto nel mezzo della sala e quindi gli ordino' di togliersi le mutande " Adesso movimentiamo la giornata per il nostro ospite. Ho proprio voglia di scoparti, Michele e dopo passero' a lui. Ti fa piacere che la tua mogliettina si scopi un altro sotto i tuoi occhi?" Osservavo la reazione di Michele, terrorizzato io stesso per il trattamento che lui stava subendo. Pensavo che io non sarei mai riuscito a sopportare a lungo vessazioni continue di questo genere. Mi immedesimai per un attimo al suo posto e soffrii pensando di immaginare la mia bellissima moglie fare sesso con un altro e non poter far nulla per impedirlo. Per me era mostruoso e assolutamente inconcepibile "Quello che lei decide e' giusto, signora. Il mio piacere non conta" rispose intanto l'uomo, cavandosi dagli impicci. Qualunque altra risposta poteva metterlo nei guai. Lei non aveva neanche bisogno di spogliarsi. Era sprovvista di abbigliamento intimo, come avevo potuto constatare quando mi aveva preso la testa tra le sue cosce ed il suo vestito era talmente corto che poteva anche tenerselo indosso. Prima di iniziare a fare sesso, ordino' a Michele di sdraiarsi sul divano e poi mi chiamo' vicino a se " Voglio che tu lecchi il mio culo per bene. Sai cosa ti succederebbe se non dovessi apprezzare la tua opera?" Non mi feci ripetere il suo ordine. Credo che avrei accettato qualunque cosa, tanta era diventata in poco tempo la mia paura nei confronti di quella donna ed iniziai, sperando che la mia inesperienza in questo particolare pratica non fosse d'intralcio per il suo piacere. Vinsi rapidamente la repulsione. Era una pratica sessuale che non avevo mai praticato, ma Nadia era pulitissima e fresca di doccia e potei constatare come addirittura profumasse anche in quel punto e dopo alcuni secondi cominciai a trovare la situazione anche piacevole. Contemporaneamente inizio' a scopare con Michele montandogli sopra. Il doppio piacere doveva essere enorme per lei che mugolava e si contorceva. Ogni tanto dava dei violenti ceffoni al marito ordinandogli di spingere con piu' violenza di quanto stesse facendo. La mia lingua si era nel frattempo indolenzita, ma non mi azzardai ad interrompere cio' che stavo facendo. Malgrado la sua eccitazione, Michele sembrava essere un ottimo amatore e non accennava ad interrompersi, ma finalmente, dopo aver chiesto il permesso a Nadia, lo sentii gridare di piacere. La donna dapprima mi scanso' con violenza, si alzo' e poi col dito indice mi fece segno di avvicinarmi di nuovo a lei " Ora scopero' te. Se tu non sarai all'altezza io ti spezzo le ossa" " Sono gia' molto eccitato signora Nadia" cercai di giustificarmi " Io non so se potro' durare abbastanza per soddisfarla" Era una vera e propria preghiera a mani giunte la mia. Cosa mi avrebbe fatto se non l'avessi accontentata? " A quello ci pensero' io. Ogni volta che starai per venire dovrai fermarti per trenta secondi e poi ricominciare. Ci pensera' Michele a continuare a darmi piacere con la sua lingua quando tu starai fermo" Era stata meno autoritaria nella seconda parte, dopo avermi minacciato di spezzarmi le ossa, quasi avesse capito le mie reali difficolta', la mia impossibilita' di avere una durata eccezionale, eccitato come ero. D'altronde, l'intera giornata era stata finora un susseguirsi di emozioni ed ognuna di esse mi aveva provocato un eccitazione che riuscivo a controllare solo con grande fatica e soprattutto per la paura che nutrivo nei confronti di quella donna ed il fatto che avessi gia' avuto un'eiaculazione non mi dava certo una grossa certezza di durata. Cosa mi avrebbe fatto se non l'avessi soddisfatta o se avessi goduto senza chiederle il permesso? Non volevo nemmeno immaginarlo. Mi condusse intanto sopra il divano e poi mi spinse giu' mettendosi naturalmente sopra di me, proprio come una donna dominante deve fare, mentre Michele ci seguiva prendendo posizione dietro di lei per continuare la mia opera. Era bagnatissima e non ebbi difficolta' a far entrare il mio cazzo dentro di lei. Provai subito una sensazione meravigliosa, ben diversa da tutte le altre volte che avevo fatto sesso. Ora eravamo a pochi centimetri di fronte e potevo ammirare la perfezione dei suoi lineamenti, di quella bella bocca disegnata con uno splendido rossetto. Avvicino' la sua bocca e mi bacio' dolcemente, come se fossimo due amanti normali. Sentii improvvisamente il cuore fare un balzo enorme. Cosa mi stava accadendo? Quel bacio e gli altri che susseguirono mi stavano facendo uno strano effetto e mi stavano facendo battere il cuore per l'emozione. Era quello il tipo di dominazione che avevo sempre sognato, di essere desiderato e di dare emozioni e piacere alla mia padrona. Perche' non poteva essere sempre cosi'? Evitai di pormi altre domande dovendo tenere una concentrazione altissima. Non avevo mai fatto l'amore con una donna di tale bellezza ed ero sovreccitato ma ovviamente non potevo venirmene. Era una vera tortura ma anche un prolungamento del godimento estremamente piacevole. Ancora una volta quella donna mi stava facendo provare due sensazioni fortissime e contrastanti. Feci comunque come mi aveva consigliato e mi fermai ogni volta che stavo per eiaculare e riuscii ad avere una buona durata. Le chiesi ovviamente il permesso solo quando capii che era impossibile resistere oltre e lei accetto' di farmi godere. La sua esperienza amatoria era straordinaria ed aveva capito che ero giunto al capolinea della mia resistenza. Era stata una forma di sesso per me inedita, da vero maschio sottomesso anche se non fui picchiato durante quei momenti. Ci fermammo solo alcuni minuti, il tempo per lei di fumare una sigaretta e poi torno' da noi, baciandoci ed eccitandoci di nuovo in poco tempo. Impossibile resistere ad una donna del genere. Il desiderio che provavo nei suoi confronti era veramente enorme ed ogni paragone con le donne avute in passato era semplicemente impossibile da fare, tanta era la differenza a suo favore. Nadia era erotismo fatta persona, passione, desiderio infinito e mi faceva mettere per qualche istante in secondo piano il terrore che provavo per lei. Stavolta pretese di fare sesso contemporaneamente. Non aveva alcun tipo di inibizioni e, come aveva detto il marito, era vorace ed insaziabile. Facemmo sesso per diverse ore, alternandoci nel penetrarla davanti e dietro con pochi minuti di riposo che lei utilizzava per fumare e per poi stimolarci di nuovo ed alla fine ero completamente esausto. Lei ando' a farsi una doccia e rimanemmo da soli io e Michele " Grazie a Dio sei un buon amatore e forse riuscirai a cavartela senza molti danni" esordi' l'uomo. Lo guardai con un misto di compassione " Non ti da fastidio vedere tua moglie scopare con un altro?" " Devi ricordarti che prima di tutto lei e' la mia padrona e solo in seconda ipotesi puo' essere considerata mia moglie. Certo, vorrei essere il solo e unico a fare l'amore con lei, ma so che questo e' impossibile ed un vero sottomesso accetta qualunque cosa da una vera padrona. Non so se tu riesci a capirlo" " E' la seconda volta che sottolinei questa differenza tra me e te. Con questo vorresti dire che io non posso definirmi un uomo sottomesso?" Non capivo perche' Michele continuasse a rimarcare questa differenza tra me e lui " Forse non lo sei completamente, sicuramente non come me, non come sono diventato io, o meglio ancora, come lei ha fatto diventare me. Una padrona si teme e si ama in modo completo. La mia vita le appartiene ed io senza di lei sarei nulla, ancora piu' di quanto io lo sia adesso tra le sue mani" Il ragionamento, dal suo punto di vista, non faceva una grinza. Dovevo accettare questa situazione se volevo tornare a casa integro. Pero' ... ..Che donna bellissima e sensuale. Se solo fosse meno sadica. Glie lo feci notare " Non e' questo il modo giusto di vedere la cosa, secondo me. Quando si decide di accettare una donna come padrona, non deve contare altro che il suo piacere che nel caso della signora Nadia e' sia sessuale che il piacere di terrorizzarmi, picchiarmi e a volte umiliarmi. Ma puo' sembrarti strano, io credo che quello che lei faccia sia giusto, anche quando mi picchia violentemente o quando fa sesso con un altro. Ecco, amico mio, questo e' il vero modo di definirsi sottomesso. Avere timore di lei ed essere dell'idea che qualunque cosa lei faccia sia giusta a prescindere dai nostri desideri. Tu lo chiami sadismo, io la chiamo educazione e devozione. Ad un credente non si chiede di discutere l'operato di Dio, anche se ci sono tante cose apparentemente sbagliate nel mondo. Il credente accettera' l'operato dell'Onnipotente con amore, timore e sottomissione ed anche se il paragone puo' sembrarti blasfemo, e' cosi' che io vedo la signora Nadia. Quando e se riuscirai a vedere la tua padrona con questa visione, allora potrai definirti un vero e proprio sottomesso e ad essere felice di questa condizione. Ci ho messo anni a capirlo, ma alla fine ci sono riuscito e, malgrado quanto tu possa immaginare, io adesso sono felice. Sono felice anche se tremo al suo cospetto, sono felice anche quando lei mi picchia e mi umilia perche' io ho consacrato la mia vita a lei. Anzi, e' lei stessa la mia vita e sono orgoglioso che una donna del genere abbia scelto me per sottomettermi. Tutti voi siete di passaggio, io resto" Lo ascoltai in silenzio. C'era del vero in quello che lui diceva, ma a quel punto dovevo cominciare a pensare che io forse non ero e non ero mai stato cio' che pensavo di essere, non riuscivo ad avere quella visione cosi' totalizzante del rapporto tra una padrona ed il suo sottomesso. Mi ero fatto un'idea che sicuramente non apparteneva a quella strana coppia di Michele e Nadia. La mia idea sulla questione acquistava piu' le sembianza di un gioco che di sottomissione pura e feroce come era quella che Nadia stava proponendo nei nostri confronti. Quel che era certo era la mia confusione totale a riguardo, con tutte le mie certezze che si erano sgretolate al primo contatto con la realta' di una dominatrice vera con le doti fisiche che io amavo. Ma sicuramente, se mai ci fosse stata una donna con le caratteristiche giuste per dominarmi completamente, quella non poteva essere altri che lei, Nadia. Ero rimasto per qualche istante in silenzio e Michele mi sorrise " Tutto questo ti ha spiazzato, vero?" " Spiazzato non e' la parola giusta. Sono completamente confuso e non riesco a pensare. Forse un po' e' colpa delle botte che mi hanno fatto venire un gran mal di testa. E poi naturalmente questa situazione. Mi sento un po' in imbarazzo a parlare di lei a te che sei suo marito " Ti sei appena scopato ed inculato mia moglie davanti a me. Credo che a questo punto l'imbarazzo tu lo debba mettere da una parte" Come non dargli ragione? " Si in effetti mi sento spiazzato, confuso, annichilito. Da una parte ho una paura pazzesca e non so per quanto tempo potrei sopportare ancora le percosse, dall'altra c'e' la donna che ha popolato le mie fantasie fin da quando ero bambino. Bellissima, forte e sensuale. Persino nell'abbigliamento e' perfetta, proprio come nei miei sogni erotici. Io amo il latex, che siano vestiti o pantaloni e a vedermi una donna cosi' bella in quell'abitino a momenti non mi faceva venire un colpo" " La signora Nadia e' molto attenta ad ogni particolare e, soprattutto con i suoi sottomessi, ama indossare un certo tipo di vestiario che la fanno apparire ancor piu' bella. Hai visto come era splendida? Hai mai visto una donna cosi' carica di sensualita'?" No, non l'avevo mai vista e non avevo mai sentito un uomo parlare di una donna nel modo in cui aveva parlato Michele, completamente estasiato. Continuavo a pensare che ci fosse qualcosa che mi sfuggiva completamente, ma la voce della signora Nadia che ci chiamava ci riporto' alla realta', realta'che era ancora dura in quanto se pensavo che la giornata si fosse conclusa, ero ancora una volta completamente in errore. Cosi' come per l'ennesima volta ero in errore se pensavo che le percosse fossero terminate e che lei si fosse placata. Dopo la cena infatti, che ancora una volta io e Michele le preparammo, si pose davanti a noi due in tono minaccioso. Qualcosa nel cibo non era stato di suo gradimento. Non so se fosse verita' o semplicemente una scusa, ma questo cambia ben poco. Quel che conta e' che lei non fece sconti. Ci ordino' di difenderci con tutte le nostre forze, ma anche questo particolare non incise in cio' che accadde perche' sia io che Michele non eravamo assolutamente in grado di opporre una benche' minima resistenza. Ci colpi' ripetutamente con calci e pugni, muovendosi con grazia e velocita' e con la solita inaudita ferocia ed efficacia. Pochi secondi le erano bastati per ridurci a mal partito e Michele, come lui aveva anticipato, era stato quello colpito piu' duramente. Dopo la dimostrazione materiale della sua abilita' che ancora una volta mi lascio' a bocca aperta, venne poi il momento del terrore puro, il momento in cui ci mostrava la sua enorme forza fisica senza l'aiuto delle arti marziali, facendo uscire quasi dal nulla quei muscoli che denotavano tanti anni di allenamento specifico, muscoli non enormi ma che erano d'acciaio, quello in cui io e Michele la implorammo di risparmiarci ulteriori sofferenze. Ma infine, anche questo momento termino', facendomi tirare un grosso sospiro di sollievo. Michele, poverino, era ridotto veramente male. Dovetti aiutarlo io a rialzarsi, gli girava la testa e sanguinava vistosamente dal viso, ma non e' che io stessi molto meglio, malgrado con me fosse stata molto piu' tenera. Non ero certo abituato alle percosse come lo era lui ed anche per me fu una fatica tremenda. Ma non era finito nemmeno il sesso. Appena fummo in grado di riprenderci, lei torno' ad essere l'amante piu' focosa che si potesse immaginare. Sembrava divorata da un'eccitazione che non aveva mai fine, proprio fino a quando sia io che Michele non ne potemmo piu'. Era stato sesso allo stato puro, eccitante e animalesco, da parte sua e da parte nostra, un qualcosa che e' difficile spiegare con parole, una voglia che si impossessava di tutto il mio corpo fino a portarmi al bisogno assoluto di fare sesso. La signora Nadia sapeva cosa fare e cosa dire per portarci a quel bisogno assoluto di sesso, per farsi desiderare allo spasimo e per farci fare, almeno per quanto mi riguarda, prestazioni assolutamente superiori al normale. Ma anche quella giornata interminabile volse al termine. Michele mi fece strada verso una cameretta dicendomi che quella sarebbe stata la mia stanza. Era pulita anche se piccolina, ma con tutti i comforts, compreso un televisore. Faticai ad addormentarmi a causa dei dolori che avevo su tutto il corpo, anche se Michele mi aveva assicurato che non avevo niente di rotto e soprattutto per la mia adrenalina ancora in circolo. Ripensavo a quella giornata pazzesca, a quella donna di una bellezza assoluta, di un sadismo crudele e di una forza smisurata, ripensavo al sesso estremo che avevo fatto con lei. Quante volte mi aveva fatto venire? Avevo perso il conto. Eppure, il momento del sesso, quello della penetrazione vera e propria, possedeva un qualcosa di dolce, di particolare. Il suo viso si distendeva e quasi mi guidava verso il momento paradisiaco. Ecco, mi prendeva per mano, come una donna matura nei confronti del ragazzino alla sua prima esperienza. Il suo bellissimo volto, il momento in cui mi aveva baciato per la prima volta, mi tornava in mente in quei minuti prima di addormentarmi, ma poi alla fine la stanchezza vinse sul ricordo di quella giornata stupefacente. Fine terza puntata Per curiosita' o solo per dialogare, inviate una mail a davidmuscolo@tiscali.it