NADIA, UNA DONNA STRAORDINARIA di Davidmuscolo secondo episodio Nadia mi ordino' di farmi piu' in la' e sali' a fianco a me. Al volante c'era un uomo che stimai intorno alla quarantina, vestito in giacca e cravatta, completamente calvo e da dietro osservai come avesse due spalle notevoli. Appena entrata, Nadia si rivolse a lui in modo brusco " Nella casa di campagna" " Si signora Nadia" fu la risposta dell'uomo. Mi sentivo a disagio. Non mi era mai capitato di vivere una situazione del genere. La donna nel frattempo, si accese una sigaretta e poi mi fisso' sorridendo. Sembrava assolutamente padrona della situazione. Padrona in tutti i sensi. Ora che l'avevo a pochi centimetri da me potevo osservarla bene e dovetti constatare che era davvero una bellissima donna. Si tolse prima i guanti di lana e potei notare due mani curatissime, abbellite da uno smalto verde smeraldo ma, a prima vista, non sembravano affatto le mani di una donna che pratica arti marziali ad un livello alto come lei aveva sostenuto. O forse, chissa' perche', ci si immagina che le mani di una donna forte fisicamente debbano essere tozze e grosse, mentre le sue erano curatissime e lunghe, adeguate sicuramente alla sua statura imponente, ma fini, direi quasi leggiadre. Poi si tolse anche il berretto di lana, facendo ondeggiare i suoi capelli e potei osservare la sua pettinatura che era molto carina e giovanile e le delineava molto bene il viso. O era bionda naturale o era fresca di parrucchiere e di tinta in quanto non si notavano segni di ricrescita, mentre gli occhi erano chiari ma non azzurri. Li avrei potuti definire grigi ma con sfumature varie. Un colore indefinito, come quello degli occhi dei neonati. Quel che e' certo era che le davano uno sguardo che mi metteva i brividi. Se mai un giorno avessi dovuto fare un identikit di una mia donna ideale, di quella donna dalla quale io avrei amato farmi sottomettere, non avrei avuto dubbi: si sarebbe trattato senza dubbio di lei, di Nadia, che sembrava possedere in abbondanza tutti i requisiti ideali, a cominciare appunto dall'aspetto fisico, compresa un'altezza considerevole, al suo modo di porsi, di parlare, di muoversi e di dare ordini. E' vero che mancavano ancora un paio di aspetti, uno dei quali senza dubbio di importanza primaria, almeno secondo le mie esigenze, che era quello di vedere se fosse veramente una campionessa di arti marziali o comunque una donna forte fisicamente, al quale avrei aggiunto anche un'altra mia passione ovvero l'abbigliamento fetish, ma il resto sembrava estratto dai miei desideri segreti e trasformato in realta'. Potei constatare anche come i suoi abiti fossero molto costosi e se si aggiungono alcuni accessori come la borsa di gran marca ed i gioielli presumibilmente di grosso valore, come ad esempio gli orecchini d'oro pendenti di grossa consistenza e un bracciale che doveva costare addirittura alcune migliaia di euro, per non parlare della macchina di grossa cilindrata, facevano supporre che si trattasse di una persona molto agiata " Lui e' Michele, mio marito e come hai potuto constatare e' un mio slave" riprese dopo alcuni secondi di silenzio la donna "Se tu hai intenzione di farti sottomettere da me dovrai comportarti come lui. Devi darmi del lei e chiamarmi signora e parlare solo se interrogato" Accennai di si con la testa. Continuavo ad avere il cuore in gola per l'emozione ed anche un po' di timore. E se tutto questo fosse stata solo una scusa per portarmi in qualche luogo nascosto, darmi una botta in testa e togliermi tutto quello che avevo? Il pelato, quello che Diana aveva presentato come suo marito, sembrava un tipo piuttosto prestante e lottando contro di me avrebbe potuto facilmente sopraffarmi. Per non parlare del fatto che poteva essere armato. Ma intanto, sopraffatto lo ero da Nadia e dai suoi modi e rimasi percio' in silenzio ad aspettare gli eventi. Dopo circa una mezz'ora trascorsa praticamente in silenzio e durante la quale cercai di cogliere altri aspetti della stupenda donna che mi sedeva a fianco, entrammo nel cancello di una villa e percorremmo per pochi tratti un viale che d'estate doveva essere meravigliosamente alberato, ma che in quel momento, in pieno inverno, era circondato da alberi spogli ancora spruzzati dalla neve che aveva fatto nei giorni precedenti. La donna scese dall'auto e fece cenno a me e a Michele di fare altrettanto. L'uomo apri' la porta della villetta che si ergeva davanti a noi e si sposto' per far entrare Nadia " Vieni Francesco, entra" mi ordino' la donna. Feci pochi passi ed entrai nella casa mentre Michele si adoperava per accendere il riscaldamento. Era in effetti un uomo abbastanza robusto e aitante, alto probabilmente come Nadia senza l'ausilio dei suoi tacchi, con lo sguardo pero' stranamente dolce che poco si adattava alla sua figura e con alcune cicatrici sul volto che dovevano essere segni di una vita vissuta, forse qualche rissa di gioventu'. Intanto, mi guardai incuriosito intorno. La villetta non era una nuova costruzione ed i mobili erano decisamente antichi e forse pregiati, ma si denotava come fosse stata ristrutturata recentemente. Non so perche', ma mi dava l'impressione di essere stata in passato un capanno di caccia, una di quelle costruzioni che i cacciatori usavano per riposarsi e rifocillarsi tra una battuta e l'altra. Di certo c'era che stavamo isolati dal mondo e dalla finestra del salone si poteva ammirare un paesaggio meraviglioso e incontaminato. Assurdo se consideravo che ci trovavamo a pochi chilometri da una grande citta'. Nel frattempo, la casa comincio' a riscaldarsi leggermente e Michele tolse il cappotto a sua moglie che ora si stagliava dinanzi a noi in tutta la sua bellezza. Non riuscivo a capire se fosse dotata di muscoli o meno, vestita in quel modo pesante a causa della stagione invernale. L'unica cosa che si riusciva ad intravvedere era il seno che doveva essere piuttosto rigoglioso anche se non enorme. Fece cenno all'uomo di prendere la sua borsa e ne trasse fuori un foglio " Leggi e firma se acconsenti, altrimenti daro' ordine a mio marito di riaccompagnarti nel posto dove ci siamo incontrati" Lessi tutto di un fiato. Era un esonero da ogni responsabilita'. C'era scritto insomma che accettavo di essere sottomesso al volere della donna e che mi assumevo appunto la responsabilita' di eventuali danni fisici ai miei danni nel caso fossi stato picchiato, in quanto quello che andavamo a fare era un gioco di ruolo piuttosto verosimile. Se fossi stato un po' meno idiota, avrei dovuto comprendere che mi stavo per cacciare in un bel guaio, ma come facevo a rinunciare? Quella donna era troppo bella e troppo autoritaria, troppo vicina al mio ideale di femmina per non firmare ed infatti non sentii la vocina che mi diceva di fuggire il piu' lontano possibile e firmai. Non mi metto a raccontare tutti i preparativi che furono lunghi. Si comincio' infatti con cose abbastanza banali, con me e Michele nudi a parte gli indumenti intimi, inginocchiati ai piedi di Nadia a baciarle i piedi, o meglio, i suoi stivali che erano ancora ai suoi piedi, pronti ad esaudire i suoi ordini, a portarle da bere o ad accenderle una sigaretta, proprio come mi immaginavo ci si dovesse comportare in situazioni simili, anche se la mia esperienza era molto limitata e si riferiva alle situazioni che ho raccontato poc'anzi. Ma dopo un'oretta si entro' nel vivo. Nadia si assento' per alcuni secondi ed io e Michele rimanemmo in silenzio in totale imbarazzo, poi la donna torno' con un bicchiere in mano colmo di una sostanza gialla. "Mio Dio, fa che non sia cio' che credo" pensai. Ed invece era proprio quello. Era calda, fumante urina " Michele vieni qui' e bevila, tutta d'un fiato" L'uomo che fino a quel momento aveva obbedito a tutti gli ordini di Nadia, come avevo fatto io del resto, stavolta tentenno' vistosamente " La prego signora, non me la faccia bere. L'ultima volta mi sono sentito male ed ho rigettato" La donna sorrise. Un sorriso sadico su quel bel volto e poi guardo' nella mia direzione " Chiudi la porta a chiave e poi vieni da me" Mi affrettai ad obbedire, mentre Michele continuava a raccomandarsi di non fargli bere quella cosa schifosa, chiusi la porta e depositai le chiavi sul tavolo e poi, quando mi trovai di fronte a Nadia, lei mi ordino' di toglierle gli stivali. Avevo visto giusto. Anche senza tacchi era molto alta, all'incirca un metro e ottanta o forse anche di piu', ma riuscii a notare anche meglio le sue gambe e devo dire che non erano assolutamente muscolose ma erano sicuramente le gambe tornite di una donna che pratica sport e degne di una campionessa quale si era descritta. Si tolse anche la maglia, rimanendo con una magliettina elasticizzata bianca a girocollo, probabilmente in microfibra e potei notare che la mia prima impressione sul suo seno era probabilmente giusta. Poteva essere di una terza misura piena, dritto come nei sogni erotici della maggior parte dei maschi. Quella magliettina cosi' aderente riusciva a delineare anche altre parti del suo corpo. La pancia era piatta, le spalle erano ben delineate e la vita sottile e si notavano anche le braccia. Muscoli non se ne vedevano, ma erano toniche e apparentemente forti, proprio come quelle che ci si immagina debbano essere quelle di una sportiva. Nel frattempo, Michele sembrava visibilmente impaurito e si era allontanato da sua moglie, continuando a pregarla sommessamente. Nadia lentamente si avvicinava all'uomo, impedendogli ogni via di fuga, mentre io osservavo attentamente. Pensai che da li' a pochi secondi avrei saputo se questa donna, oltre ad essere una perfetta dominatrice nei gesti e con la voce, fosse anche cio' di cui lei si era vantata e cio' di cui io avevo bisogno per sottomettermi anima e corpo a lei: una donna forte fisicamente. Credevo comunque che si trattasse di una messa in scena, magari ben architettata e credevo che l'uomo si sarebbe arreso, si sarebbe inginocchiato dinanzi alla moglie che avrebbe poi deciso come punirlo, o al massimo lei si sarebbe sbizzarrita in alcuni colpi di karate appena accennati e a qualche mossa di judo per neutralizzarlo e fargli fare cio' che lei voleva, dando in questo modo una dimostrazione della sua bravura, ma mi sbagliavo di grosso. Oh, quanto mi sbagliavo. Quando Michele si trovo' all'angolo, Nadia scatto' girando su se stessa e colpendo il marito con un calcio alla testa. Oddio santo. Gli aveva dato quel calcio con uno stile inappuntabile ma anche con una violenza impressionante e con una ferocia inaudita mentre sorrideva sadicamente e la testa di Michele, malgrado fosse preparato all'eventualita', si giro' come quella di un burattino. L'uomo cadde in terra, mentre la donna continuava a sorridere ironicamente. Spalancai gli occhi impressionato mentre un grosso brivido percorse la mia schiena. Cominciavo a pensare che quel week-end non sarebbe stato affatto quel che mi sarei aspettato ed ancora non sapevo se esserne felice o meno " Sai che la berrai, ti conveniva evitare tutta questa manfrina. Ora avro' la scusa per riempirti di botte" Nadia tiro' su per la giacca l'uomo e poi agi' nuovamente, ancora con grossa violenza, con un paio di pugni, uno allo stomaco e l'altro in faccia che gli apri' una ferita al labbro. Ancora una volta Michele scivolo' in terra e stavolta Nadia lo colpi' con calci al costato, sempre con violenza. L'uomo chiedeva pieta', chiedeva alla donna di smetterla, che avrebbe bevuto e che non avrebbe mai piu' disobbedito alla sua padrona e Nadia smise di picchiarlo. L'uomo striscio' verso il tavolo dove c'era il bicchiere con l'urina, si alzo' barcollando e poi prese il bicchiere in mano. Era disgustato, la sua mano tremava vistosamente ma bevve tutto d'un fiato, proprio come Nadia gli aveva ordinato " Ti saresti risparmiato un po' di botte. Sei proprio un idiota. Meriti una punizione esemplare" La voce di Diana era tranquilla, sicura e molto profonda. Si avvicino' ancora una volta al marito, si giro' di nuovo su se stessa e lo colpi' in pieno al volto con un altro calcio, senza la minima pieta'. L'uomo ando' a sbattere contro un mobile mentre la ferita sulla faccia si allargava sempre di piu'. Lo raggiunse di nuovo. Il povero Michele cerco' in qualche modo di difendersi da quella furia, ma Nadia era veramente brava. Mai visto in vita mia una donna di quel livello. Anzi, mai visto nessuno. Lo colpi' di nuovo con alcuni pugni, tre o quattro ed infine lo prese col suo braccio al collo. Aveva fatto tutto con una facilita' impressionante, senza dare la sensazione di impegnarsi piu' di tanto, con una calma olimpica e senza mai perdere il sorriso, come se, invece di picchiare un uomo aitante senza pieta', stesse facendo un discorso con un'amica nel quale si disquisiva di abiti e di trucchi. E pensare che in auto, mentre ci dirigevamo qui', avevo dei dubbi riguardo la sua effettiva bravura e pensavo che in gran parte fosse un'esagerazione. Ma quando mai? Nadia era di una bravura sconvolgente. Michele intanto, si dibatteva, con la testa ancora stretta saldamente nel braccio di sua moglie, presa che sembrava ben al di sopra delle possibilita' di resistenza dell'uomo. Possibile che quella donna fosse cosi' forte da costringere un uomo molto robusto all'assoluta impossibilita' di muoversi? Sembrava proprio di si in quanto Michele provava a togliere quel braccio senza riuscire a spostarlo di un millimetro ed anche perche' il viso dell'uomo si distorceva, forse per il terrore o forse per la difficolta' di respirazione. Chiedeva pieta', perdono ed alla fine la donna lo lascio' andare. L'uomo si inginocchio' davanti a sua moglie per alcuni secondi fino a che Nadia gli ordino' di rialzarsi. Pensavo che fosse finita ma sbagliavo. Sempre sorridendo, la donna afferro' con la sua mano sinistra l'uomo che barcollava vistosamente come un ubriaco e con l'altra mano lo colpi' di nuovo, stavolta con un colpo di taglio alla base del collo, proprio come avevo sempre visto fare nei films dalle mie eroine. L'uomo stramazzo' al suolo chiudendo gli occhi senza emettere un solo fiato " Oh mio Dio, l'ha ammazzato" gridai spaventato. In tutto questo tempo avevo osservato la scena pieno di sensazioni contrastanti. Da una parte la paura nel vedere questa superwoman che annientava il marito e dall'altra l'eccitazione per la stessa cosa. Per uno come me, sottomesso ed amante delle donne forti, Nadia era veramente il massimo. Ma era troppo violenta per i miei gusti. Io avevo sempre immaginato una scena molto piu' soft, non un vero e proprio massacro come quello che Nadia aveva appena compiuto. Avevo veramente paura e il mio unico desiderio in quel momento era di andarmene il piu' velocemente ed il piu' lontano possibile. Ma come avrei potuto fare? La bellissima Nadia intanto, mi rassicuro' sulle condizioni del marito che giaceva inanimato a terra " E' solo svenuto" " Grazie a Dio" sospirai " Dio non c'entra niente. Direi piuttosto grazie a me che non ho voluto ucciderlo con le mie mani, anche se forse lo meritava per avermi disobbedito e comunque non e' di lui che devi preoccuparti ora, ma di te perche' adesso passo proprio a te" " Aspetti signora Nadia. Non e' quello che volevo" balbettai impaurito "Io pensavo ad un'altra cosa" La bella campionessa scoppio' a ridere fragorosamente " E cosa ti aspettavi? Tutta una finzione? Allora sei capitato male perche' le mie dominazioni sono reali e violente ed ora te ne accorgerai" " Un momento, la prego. Io non ho fatto niente. Non le ho disobbedito" " No? Ricordati il primo momento quando ci siamo incontrati. Ti avevo ordinato di salire in macchina e tu non l'hai fatto immediatamente. Vedi caro Francesco, quando io do un ordine pretendo che sia eseguito subito alla lettera e, se vuoi un consiglio, stampati bene in mente che ogni mio ordine e' legge assoluta, senza alcuna possibilita' di discussione perche' per il prosieguo della giornata e per tutto domani sara' cosi'. Non me ne importa assolutamente nulla che tutto questo non era cio' che volevi e che forse non ami essere picchiato. Hai firmato un foglio che mi consente di farlo. E se vuoi un altro consiglio, al posto tuo mi terrei alla larga da un'eventuale denuncia, se vuoi continuare a vivere" Guardai impaurito verso la porta. L'avevo chiusa a chiave e non avrei fatto in tempo a prendere le chiavi e ad aprirla e intanto lei avanzava. Non sapevo cosa fare, poi decisi di fare la cosa piu' sbagliata. Mi dissi che in fondo era una donna. D'accordo che le avevo appena visto massacrare un uomo piu' grosso di me, ma Michele non aveva mai accennato ad una reazione e io non avevo nessuna intenzione di finire come lui. Puo' sembrare strano considerando le mie attitudini, ma a me sarebbe bastato che lei mi avesse dato un piccolo esempio delle sue capacita' ed io l'avrei adorata, avrei fatto tutto quello che lei mi avesse ordinato, felice di poter servire una donna del genere. Ma quella aveva intenzione di picchiarmi di brutto e forse agendo all'improvviso avrei potuto prenderla di sorpresa, prendere il foglio che avevo firmato e che le avevo visto mettere dentro la sua borsa e poi scappare il piu' lontano possibile dopo aver preso le chiavi che erano ancora sul tavolino e quindi a portata di mano. Era bravissima nel karate, come aveva appena dimostrato e quindi in una lotta o in un combattimento la mia sorte sarebbe stata segnata e la mia intenzione era solo quella di darle una poderosa spinta, farla cadere e scappare prima che lei si rialzasse. Oh, se potessi tornare indietro a quel momento ... ..Sarebbe l'ultima cosa che farei. Mi gettai addosso a lei con tutta la forza che avevo e l'unica cosa che riuscii a fare fu quella di farle fare un mezzo passo indietro. Tutto qui. Lei scoppio' di nuovo a ridere e si mise le mani sui fianchi " Pensavo che tu fossi piu' intelligente e invece hai dato la dimostrazione di essere un cretino. Cosa pensavi di fare? Avevo intenzione di darti solo una leggera dimostrazione della mia potenza, ma ora saro' costretta a darti una severa punizione che ti serva come esempio. La prossima volta che proverai a ribellarti io ti faro' piangere lacrime di sangue" La guardai impaurito. Sapevo che a quel punto non sarei potuto piu' scappare da nessuna parte ed indietreggiai fino a ridosso del muro. Lei era pero' sempre di fronte a me. Mi misi pateticamente le mani davanti al volto. Cosa potevo fare ormai? Non ero certo un tipo avvezzo alla lotta e comunque, se anche lo fossi stato, sarebbe stato un vero suicidio con una campionessa di quel livello. Lei intanto, mi prese le mani col quale mi coprivo il volto. Provai a resistere ma non ci riuscivo. Mi fece abbassare le braccia con una facilita' estrema, malgrado io provassi con tutte le mie forze a resistere e poi inizio' a stringere. Stava sorridendo mentre lo faceva ed io capii in quel momento cosa volesse dire la paura, cosa significasse veramente essere nelle mani di un'altra persona e di una bella donna in particolare, situazione sul quale per tanti anni avevo fantasticato, sul quale avevo sognato e che mi aveva fatto eccitare milioni di volte. La realta' pero' non e' come la fantasia e a volte e' molto peggio. Stavo scoprendo che Nadia non era solo abile nel karate e nel judo, ma sembrava avere una forza enorme, proprio come aveva scritto su quel sito dedicato alle donne dominanti, sicuramente di gran lunga maggiore della mia. Mi trovavo quindi di fronte a quella donna bellissima e crudele, completamente nudo a parte un paio di boxer, mentre la sua stretta cominciava a farsi ferrea e a darmi un dolore incredibile. Col senno del poi, considerando che in quel momento non potevo certo mettermi a fare paragoni del genere, credo che quel dolore che quella bellissima donna mi stava procurando, fosse simile soltanto a quando mi fratturai il femore per un incidente sulla moto. Ma lei me lo stava procurando con due sole dita, quasi a prendersi gioco di me ed a dimostrarmi quali fossero le sue potenzialita'. Due sole dita, il pollice e l'indice delle sue mani a stringere i miei polsi e a me sembrava che fossero tenaglie d'acciaio. Il dolore era lancinante, mi annebbiava quasi il cervello. Urlai, strepitai e, dopo diversi secondi che a me parvero un'eternita' lei mi lascio'. Non ebbi pero' il tempo di gioire di questa liberazione ne' tantomeno di allontanarmi perche mi colpi' con un tremendo pugno allo stomaco. Mi piegai in due, col respiro spezzato che non accennava a tornare normale. Nadia mi sollevo per il collo e poi mi colpi di nuovo, stavolta al volto. Andai ovviamente a terra. Mi resi subito conto che sanguinavo. La testa mi girava e non sapevo se fosse il caso di provare a rialzarmi o fingere di essere svenuto. Optai per la seconda soluzione nella speranza di essere lasciato in pace. Niente di piu sbagliato. Nadia venne di nuovo vicino a me, si chino' e prese il retro del mio collo con quelle sue spaventose dita, alzandomi quasi di peso e trascinandomi per alcuni metri fino a gettarmi sopra il tavolino. Senza alcuna attenzione nei miei confronti mi giro', facendomi trovare di nuovo di fronte al suo sguardo. Non so se dipese da quello sguardo che mi incuteva terrore o per le forze che mi mancavano ma scivolai di nuovo in terra, andando a finire involontariamente in ginocchio al suo cospetto " Per chi mi hai presa, per una cretina? Per una novellina, o peggio ancora, per una dominatrice da strapazzo? Non ti ho colpito cosi' forte da farti svenire. Alzati!- Provai a farlo ma barcollavo e lei mi prese per un braccio sorreggendomi e prosegui' - Forse non hai capito chi hai di fronte. Se io voglio colpirti per farti svenire, ti colpisco con una determinata violenza e altrettanto se ho intenzione di spezzarti le ossa o se voglio addirittura ucciderti. So dosare la potenza dei miei colpi alla perfezione e quindi non fingere di nuovo con me. So di non averti colpito con eccessiva violenza tale da farti svenire. Per ora voglio solo darti la lezione che ti meriti, ma la prossima volta potrei essere molto piu' crudele e sappi che tu non puoi fare niente quando ti trovi di fronte a me" Non mi aveva colpito con eccessiva violenza? A me sembrava di essere stato investito da un auto oppure di essere stato picchiato con una spranga d'acciaio. E allora cosa potrebbe farmi qualora mi colpisse con piu' forza? Non ebbi il tempo di rifletterci in quanto, appena terminato di parlare mi colpi' di nuovo allo stomaco. Mi accasciai di nuovo in terra, piangendo e tremando come un bambino. Quella donna mi aveva ridotto in quel modo in pochi secondi. Strisciai verso i suoi piedi " Perdono, signora Nadia. La prego, mi faccia andare" " Tu non ti muovi fino a che io non lo riterro' necessario. Alzati!" Le obbedii. Cos'altro potevo fare? Mi trovai di nuovo di fronte a lei, ma non avevo il coraggio di alzare la testa e guardarla in volto. Avevo una fottuta paura che mi stava facendo tremare incessantemente. Altro che fissazione per le donne forti ... In quel momento mi sarei voluto trovare al cospetto di una ragazza normale, una di quelle che avevo sempre snobbato nella mia vita ed invece avevo lei, Nadia, bellissima e crudele, dominante e dotata di una forza immensa. Ma non ne ero affatto felice. Lei intanto, avvicino' la sua bocca al mio viso. Cosa aveva intenzione di fare? Rimasi per qualche secondo quasi in trance. Sentivo il suo profumo, un profumo cosi' eccitante da farmi quasi perdere la testa, ma non trovavo il coraggio di guardarla in volto. Fu lei ad alzarmi il mento con l'indice per farmi trovare il suo sguardo con il mio " E' vero che non oserai piu' fare una stronzata del genere? Mi sussurro' con la sua bocca a pochi millimetri dalla mia con un tono tra il dolce e l'ironico " No signora Nadia, non osero' mai piu" le risposi. Lei accenno' un sorriso ed io in quel momento mi resi conto di avere il pene eretto. Possibile che, malgrado la paura, l'eccitazione che lei mi provocava con la sua forza, con la sua bellezza e con le sue movenze, fosse cosi' forte da farmi avere un'erezione in quelle condizioni? Non ebbi il tempo di darmi una risposta in quanto lei si allontano' da me e poi, con la sua mano aperta, fece partire un violento ceffone che mi fece perdere di nuovo l'equilibrio. Piu' che uno schiaffo sembrava un macigno che si era abbattuto sulla mia guancia, una sventola che mi fece perdere quel poco di dignita' che mi era rimasta. Strisciai ai suoi piedi chiedendo pieta', singhiozzando come un bambino che aveva ricevuto una sculacciata. Lei mi mise il suo piede sulla testa e temetti il peggio, ma invece spinse solo quel tanto da farmi toccare il pavimento con il mento " Per ora basta cosi', non vale nemmeno la pena insistere troppo. Debole come sei c'e' il rischio che mi rimani tra le mani. Ora vai in bagno e datti una lavata e trascina con te mio marito e cerca di svegliarlo, dopodiche' andrete ambedue a preparare il pranzo- Le obbedii, naturalmente. Cercai di trascinarmi il povero Michele che era ancora svenuto, ma quell'uomo pesava veramente tanto, soprattutto per me e soprattutto nelle condizioni in cui mi aveva lasciato quella donna. Nadia sorrideva mentre mi vedeva sforzarmi ed intervenne. Mi scanso' e si chino' sul corpo di quel poveretto che poi sollevo' con relativa semplicita', dapprima prendendolo in braccio e poi mettendoselo sopra le spalle. Nel fare quei movimenti, tutta la potenza dei suoi muscoli era uscita fuori, quei muscoli che lei teneva quasi nascosti erano venuti a galla ed io potevo ammirarne la perfezione. Non erano enormi, ma molto ben delineati e d'altronde, quella dimostrazione di forza chiariva una volta per tutte che quella donna era veramente una persona fuori dal comune. Sempre con il corpo inanimato di Michele sopra la sua spalla, Nadia cammino' verso il bagno e poi, stavolta con piu' dolcezza, lo poso' dentro la vasca e senza dire nemmeno una parola, ma sorridendo soltanto, si dileguo'. Impressionante! Quella donna non era solo una provetta campionessa di arti marziali, ma possedeva una forza fisica straordinaria, di gran lunga superiore a quella di un uomo. Malgrado la paura che mi attanagliava, rimasi sconcertato e affascinato allo stesso tempo, mentre il mio pene, lungi dal tornare normale, aveva avuto un ulteriore impennata nel vedere Nadia sollevare suo marito. Ma non era quello il momento di pensare alle mie soddisfazioni sessuali in quanto dovevo trovare un modo per uscire indenne da quella casa. Tirai fuori con molta difficolta' Michele dalla vasca, lo misi in ginocchio e cominciai a far scorrere l'acqua e glie la versai sul suo viso, bagnandolo anche un po' sul vestito e dopo alcuni secondi l'uomo rinvenne " Che e' successo? Domando' " Sua moglie l'ha colpito duramente" " Oh Dio santo, che scemo che sono stato a disobbedirle" " Come si sente? Ho temuto per la sua vita" " Mi fa male dappertutto. Spero di non aver niente di rotto. Piuttosto, diamoci del tu, siamo sulla stessa barca, non credi?- " Si certo" " Vedo che anche tu non stai bene. Sei ferito in volto" " Ha colpito anche me. Cristo, Michele, quella donna e' una sadica. Si e' divertita a picchiarci" " Cosa pensavi di trovare? Una che facesse quello che volevi? No, amico mio. La signora Nadia pensa prima al suo divertimento che e' quello di incutere terrore nei suoi schiavi. Di solito se la riprende in particolar modo con me mentre quelli che conosce saltuariamente se la cavano con poche ammaccature. L'importante e' non contraddirla e fare esattamente quello che lei ti ordina. In quel caso potrai rimanere tutto intero. Nel caso contrario invece, ti si prospetta un vero e proprio massacro. Sta a te la scelta" " Oh mio Dio. Grazie del consiglio, cerchero' di fare attenzione. Ho visto cosa e' in grado di fare ed e' pazzesco. Ti ha sollevato e portato qui' come se fossi un bambino di due anni. Senza contare le botte che ti ha dato. Ed anche con me poi ... . Mi ha preso i polsi e con sole due dita mi stava facendo sentire un dolore incredibile. Due sole dita, capisci? Pazzesco! Strano che siano ancora sani" " Tu non hai visto ancora niente, caro Francesco. E' stata lei a portarmi qui' in bagno? Bene, sappi che per lei peso veramente come un bambino di due anni. La sua potenza e' straordinaria e la sua bravura e' veramente mostruosa, al di fuori dell'immaginazione. Posso dire di essere stato fortunato a cavarmela con poche ammaccature" " Ma come fa? Voglio dire ... .E' una donna, Santo Dio. E non e' una ammasso di muscoli bensi' l'incarnazione della femminilita'. Non puo' avere tutta quella forza. Capisco la sua abilita' nel judo e nel karate che sara' dovuta senz'altro a duri allenamenti, ma non credevo fosse possibile per una donna fare certe cose. Lo immaginavo nei miei sogni ad occhi aperti, lo sognavo, addirittura, ma credevo poi che nessuna avesse queste capacita'" " Benvenuto nella realta', amico mio. Ma temo che i tuoi sogni siano ben piu' dolci e meno violenti di quello che ci appresteremo a vivere. Come fa? Questione di allenamenti anche in questo caso. La mia padrona dedica molte ore della sua giornata alla cura del suo corpo da tanti anni ormai ed il risultato e' quello alla quale hai appena assistito" Sospirai. Dunque, non era un robot ma una donna in carne e ossa. Ma, malgrado l'ovvia eccitazione che una situazione del genere mi provocava, continuavo a ritenere che mai e poi mai avrei potuto accettare una cosa del genere, una simile e gratuita violenza ogni giorno. Quello non era vivere, non era dominazione come io me l'ero immaginata, era schiavitu' e tortura. Accennai a Michele questi miei pensieri "Ma tu come fai ad accettare una cosa del genere? Io amo il femdom, ma questa e' violenza pura e gratuita" " Io accetto perche' lei e' la mia padrona e dipendo da lei. Probabilmente tu hai una visione del femdom ed io ne ho un'altra. Per me lei e' la dea in terra che tutto puo', anche togliermi la vita se lei volesse, mentre tu forse preferisci una finzione, una messa in scena basata sulla classica dominatrice da quattro soldi con la frusta in mano. E comunque, anche volendo, cosa potrei fare? Scappare? Non saprei dove andare, non ho un soldo visto che e' lei a gestire tutto e in ogni caso ovunque andassi lei mi riprenderebbe e allora si che sarebbero guai per me. La sua vendetta sarebbe spietata. No, amico mio, preferisco accettare tutto quello che lei mi fa. La signora Nadia a volte sa anche essere molto dolce con me e le sue ricompense, le sue carezze, sono l'essenza stessa della vita per me e poi l'hai vista? Hai mai visto una donna piu' bella di lei?" " E' molto bella, senza dubbio, ma questo non giustifica accettare tutto questo. Ma stavi dicendo che oltre a me ci sono stati altri schiavi saltuari. Ce ne sono stati tanti?" Michele scoppio' a ridere " Cosa pensavi? Di essere il primo che la signora Nadia sottomettesse? Lei ha bisogno di altri uomini, ha bisogno di incutere timore, di avere altri uomini pronti a scattare ad ogni suo comando e ad inginocchiarsi al suo cospetto, ma soprattutto ha bisogno di essere soddisfatta. Io non le basto sessualmente e lei e' molto vorace. Probabilmente fara' sesso anche con te, ripetutamente e violentemente. Spero per te che riesca a soddisfarla se non vuoi fare una brutta fine" Mi venne un brivido " Cosa vuoi dire? Che potrebbe uccidermi?" " La mia padrona non e' un'assassina e probabilmente non ti ucciderebbe, ma hai visto cosa e' in grado di fare?" Annuii e Michele prosegui' " Ebbene, come ti ho detto prima, non hai visto nulla. La sua forza e' illimitata e la sua voglia di violenza e di sesso altrettanto. Sicuramente, nel caso tutti e due insieme non riuscissimo a soddisfarla, cosa molto probabile, andremmo incontro ad una dura lezione ed a rimetterci di piu' sarei io, ma anche tu non te la passeresti liscia. Spero per me e per te che tu sia un ottimo amatore" Mi misi le mani nei capelli. Dove ero capitato? Accidenti a me e alle mie fantasie. Ero in un brutto guaio ma cercai di rimanere calmo " C'e' il rischio che mi possa mandare all'ospedale con le ossa rotte?" Michele sorrise amaro " Piu' che un rischio io la chiamerei certezza se tu le disobbedissi" Ora si che ero terrorizzato per bene e Michele se ne accorse e prosegui " Pero' se tu farai esattamente quanto lei ti ordina, potresti riuscire a cavartela. Tra quelli che ti hanno preceduto, la maggioranza e' andata via con le proprie gambe, ma alcuni che hanno voluto fare i duri sono ancora ricoverati. Lei puo' spezzare le ossa di una mano solo stringendotela e prima ne hai avuto un piccolo assaggio. Sta a te decidere come vuoi tornare a casa tua. Sii docile, assoggettati al suo volere e tutto andra' per il meglio. Se e' vero che tu hai tendenze sottomesse e che ti piacciono le donne forti, dovrebbe essere un piacere, oltre che un obbligo" Cercai comunque di informarmi ulteriormente " Anche quelli che mi hanno preceduto sono stati contattati su internet?" " Certo, e' ovvio. Mica si puo' mettere un'inserzione sul giornale" " Pero' domani sara' tutto finito, non e' vero?" Chiesi sempre piu' impaurito. Michele mi dette una pacca sulla spalla per rincuorarmi " Non ci scommetterei. Di solito i suoi schiavi saltuari li fa durare per qualche settimana, fino a quando lei decidera' di usarti e poi tutto ricomincia il prossimo fine settimana. Pero' ti do un consiglio. Se lei, come e' probabile, decidesse di farti venire anche la prossima settimana, non mancare. Sarebbe molto peggio per te. Ti verrebbe a cercare e non avresti scampo. Avresti un posto tutto tuo all'ospedale per diversi mesi, come e' accaduto ad un paio di loro. Volevano fare i furbi e non sono venuti all'appuntamento che la signora Nadia aveva dato loro. Lei sapeva dove abitavano, proprio come sa dove abiti tu ed e' andata a riprenderseli. Posso solo dirti che mi ha costretto a guardare e non e' stato un bello spettacolo. Vorrei evitare che accadesse anche a te, ecco perche' ti sto dando tutti questi consigli. Inutile dire che se solo ti azzardassi a fare una denuncia, lei potrebbe perdere veramente la testa" Scossi la testa e lo ringraziai. Ora capivo perche' quegli annunci si ripresentavano regolarmente dopo circa un mese. Quando lei si stancava dei suoi schiavi li mollava e rifaceva lo stesso annuncio. Oh mio Dio. Se tutto mi fosse andato bene avrei avuto altri tre week-end d'inferno e mi sentii quasi mancare. Rimanemmo per qualche minuto in silenzio e ne approfittai per cercare di darmi una rinfrescata e di sistemarmi decentemente, dopodiche' ci alzammo. Eravamo ambedue un triste spettacolo. Io avevo la bocca gonfia e non riuscivo a tamponare del tutto il sangue che usciva, mentre il povero Michele stava messo peggio di me. Ora capivo il motivo delle sue diverse cicatrici. Altro che risse, quelli erano i segni delle percosse di sua moglie " Ti ha dato qualche ordine mentre io ero svenuto?" " Ha detto di farti rinvenire e poi di andare a preparare il pranzo" " Bene, avviamoci allora, non perdiamo altro tempo" Michele si avvio' verso l'uscita del bagno mentre io avevo mille pensieri che si agitavano nelle mia mente. Lo fermai sulla soglia " Michele aspetta. Dunque se io obbediro' per filo e per segno ai suoi comandi dovrei riuscire ad evitare altre botte, non e' cosi'?" L'uomo mi sorrise. Era un sorriso di compassione " Non e' proprio cosi', Francesco. Sicuramente in questo modo riuscirai ad evitare di farla arrabbiare e quindi che lei ti possa causare grossi guai, ma sara' impossibile evitare del tutto altre percosse. Se anche noi obbediremo a tutti i suoi ordini, come sicuramente saremo costretti a fare, per proprio piacere o per obbligo, qualcosa lei trovera', qualche scusa s'inventera' per poterci mettere le mani addosso. Te l'ho detto, Francesco, e' il suo modo di intendere la dominazione. Il suo desiderio e' vedere il terrore nei nostri occhi, ma e' inutile che io ti spieghi tutto. Vivilo questo momento, non c'e' altro modo per poter capire cosa significa servire la signora Nadia. I consigli te li ho dati e adesso te ne daro' un altro. Tu pensa che sia un onore e vivrai senz'altro questi giorni nel modo migliore" Mi fermai qualche secondo prima di seguirlo. Dunque, non c'era nulla da fare. Qualunque cosa io avessi fatto, seppure le avessi obbedito per filo e per segno, io da quella casa me ne sarei andato solo malconcio, nella migliore delle ipotesi. Osservai Michele che, nel frattempo, si era fermato per attendermi. Era un uomo decisamente strano e c'era qualcosa nel suo comportamento che non riuscivo a cogliere completamente. Avevamo certo qualcosa in comune io e lui, come ad esempio la completa adorazione dell'essere femminile se questo si dimostra superiore e se sa gestire questa superiorita', ma non riuscivo a comprendere come si potesse adorare una persona che ama farci del male e che gode nella nostra sofferenza. O forse c'era qualcosa nella signora Nadia che avrei dovuto scoprire? Non avrei dovuto attendere molto per cominciare a capire qualcosa di piu' di tutta quella situazione assurda, paradossale, impregnata di eccitazione, di terrore e anche di un pizzico di mistero. Fine secondo episodio Per suggerimenti e curiosita' inviate una mail a davidmuscolo@tiscali.it