Muscolose Dominatrici - tre brevi racconti L'incontro sul treno Ero sul treno semi appisolato. Guardavo la citt� correre fuori dal finestrino quando notai tra la fessura dei sedili un bicipite gigantesco appartenente ad un passeggero sicuramente enorme. Non riuscivo a vedere il volto del culturista in questione e sinceramente sul momento la cosa non mi interess� particolarmente. L'idea di incrociare lo sguardo con l'uomo pi� muscoloso mai esistito non mi entusiasmava, sicuramente quei muscoli conferivano all'individuo una forza fuori dal comune. Osservai per tutto il viaggio quella boccia grossa come un anguria, una grossa vena correva sulla superficie delineandolo ulteriormente. Dopo poco vidi il passeggero dai super muscoli alzarsi per venirmi in contro. Il cuore per poco non mi si ferm� quando scoprii che quei bicipiti da Mr Olympia appartenevano ad una graziosa signora sulla quarantina. Piuttosto alta, capelli rossastri, occhiali da vista che le davano un aspetto da maestrina, dei bei lineamenti e soprattutto il corpo pi� muscoloso e possente che avessi mai sognato. Indossava una maglia senza maniche che avvolgeva un seno molto grosso e lasciava scoperte le sue braccia spesse come tonchi di una quercia. Sotto dei pantaloni scuri lunghi sino ai polpacci che avvolgevano delle cosce chiaramente muscolosissime «Scusa, manca molto per la stazione centrale?» il tono della sua voce era amichevole e sicuro. «Uh.. no... � la prossima..» «Molto bene. Grazie» Prima di tornare indietro per prendere il bagaglio mi sorrise dopo aver notato l'evidente bozzo nei miei pantaloni. Quando si volt� vidi il suo perfetto tondeggiante culo e dei polpacci enormi resi ancora pi� evidenti dalle scarpe col tacco. Il tempo di capacitarmi della bellezza di quella donna stupenda e si era gi� allontanata. Arrivato in stazione la cercai per diversi minuti inutilmente. Finite le mie commissioni ero di nuovo in stazione ad attendere il treno. I miei pensieri vennero interrotti da una voce. «Sai tra quanto passa il treno?» «Si... dovrebbe passare tra cinque minuti...» Alzando lo sguardo mi ritrovai davanti la splendida culturista! Il fatto che ci fossero ovunque cartelli che segnavano l'ora del treno in arrivo, mi fece immediatamente intuire che voleva attaccare bottone. «Anche te gi� di ritorno?» mi chiese sorridente. «Si... avevo solo qualche commissione...» I miei occhi vennero calamitati dalle sue muscolosissime braccia. Sembravano ancora pi� vascolarizzate e definite di qualche ora prima. «Sei di qua?» «No, in effetti mi sento un po spaesata.» «Immagino... se posso chiedere... pratichi culturismo?» trovai il coraggio di chiederle «Si a livello agonistico da pi� di dieci anni. Sono qui proprio per questo. Domani ho un'esibizione in una palestra.» mi rispose contraendo il bicipite lungo il fianco. Osservai estasiato quella palla da bowling raddoppiarsi e diventare molto pi� definita. «Complimenti!» mi usc� istintivo «Grazie. Mi sembra che invece tu non abbia un buon rapporto con i pesi.» Mi disse ironizzando sulle mie quattro ossa. «In effetti no. Sono solo un'ammiratore del culturismo... femminile soprattutto...» Ne sembr� felice e cos� continuammo a parlare sino all'arrivo del treno. Una volta seduti riprese il discorso. «Comunque io sono Cinzia» «Piacere, Davide» «Visto che sei della zona, sai mica se c'� un alberghetto carino nelle vicinanze. Quello che mi hanno prenotato mi ha fatto un'impressione tutt'altro che positiva..» «Non saprei... se la cosa non ti disturba, potrei ospitarti io.» Mi guard� dubbiosa in silenzio per diversi secondi. «Scusa se ti son sembrato scortese..non sono un maniaco � solo che capisco la difficolt� ...» «Tranquillo. Per me va bene. E poi se tu fossi un pazzo non credo riusciresti a far molto contro questi!» Tese i muscoli delle braccia davanti al mio naso. I suoi bicipiti si gonfiarono diventando giganteschi. Notando la mia espressione sconvolta e probabilmente anche la mia erezione cambi� velocemente discorso. Nel giro di mezz'ora raggiungemmo il mio piccolo appartamento. Preparai qualcosa da mangiare cercando di rispettare la sua dieta. Mi piacque a tal punto il suo modo di parlare e di ragionare da farmi mettere in secondo piano il fatto che fosse la donna pi� bella e muscolosa che avessi mai visto. Sembrava essere brilla e di conseguenza pi� rilassata per via del vino. Riuscii a contenermi finch� il discorso non cadde sui suoi muscoli e sulla mia passione per� le donne muscolose. «... non capisco perch� tu non ti sia mai dato all'allenamento coi pesi, al vero allenamento intendo. Non ti fa sentire a disagio e terribilmente debole avere a che fare con una donna tanto pi� forte?» In quel momento flesse i muscoli delle braccia facendo esplodere i suoi bicipiti. Mi sentivo svenire davanti a quei monti grossi quanto il mio volto. «O probabilmente � proprio questo a piacerti tanto?! La consapevolezza che potrei farti tutto ci� che desidero e che tu non potresti fare niente per contrastare la mia forza?!!!» Io non riuscivo a parlare preso dall'eccitazione pi� forte mai provata. «Hai voglia di giocare? Prova a battermi a braccio di ferro. Se ci riesci ti aiuter� a dare sfogo a quell'erezione che ti accompagna da tutto il giorno!» Le sue parole mi sconvolsero. La sola idea di poter fare del sesso con una dea come quella per poco non mi fece venire. Liberai velocemente il tavolo e afferrai la sua mano. Lei diede il via e iniziai subito a spingere con tutte le mie forze. Dopo pochi secondi mi disse di usare entrambe le mani ma l'effetto fu lo stesso. Vidi soltanto il suo bicipite contrarsi leggermente. «Ahah non riesco a credere che tu sia tanto debole! Forse � meglio cambiare le regole. Visto che battermi � impossibile, basta che tu riesca a muovere la mia mano di almeno un centimetro!» Quando ero ormai al limite dell'ernia senti il suo piede tra le mie gambe. Cominci� cos� a strofinare la punta della scarpa contro la mia erezione. Schiacci� entrambe le mie mani contro il tavolo mantenendo il medesimo sorrisetto. «Alzati e vieni a sentire la consistenza dei miei muscoli. Su accarezzali, sono veri!» Le mie mani tremanti parevano quelle di un ragazzino sopra quelle montagne di carne. Erano duri come il marmo oltre che giganteschi. Lei li contraeva e faceva danzare a piacimento mandando in delirio i miei ormoni. Dopo pochi secondi mi venni nei pantaloni. «Incredibile! Sei gi� venuto!?! E se faccio cos� allora?» Prima che riuscissi a scusarmi si alz� in piedi sovrastandomi e cominci� a far ballare le sue enormi tette a pochi centimetri dal mio naso grazie ai suoi pettorali. Misi le mani sui suoi tricipiti constatandone la terribile definizione. Si volt� di spalle mettendo le mani sui fianchi. «Ora mettiti in ginocchio e accarezza i miei polpacci!» Obbedii. Nel momento in cui le mani si posarono su quei diamanti cominci� a tenderli. Grandi come palloni da calcio, striati e di una definizione unica! Era divina! Riusciva ad esprimere una sensualit� e una femminilit� incredibile nonostante avesse muscoli paragonabili a quelli d'un Mr Olympia. Ci spostammo in camera da letto. una volta entrati cominci� a posare facendo esplodere ogni centimetro del suo corpo. Non riuscendo a resistere mi scaraventai su di lei ad accarezzarla e baciarla adorante. Velocissima mi afferr� per il collo e mi sollev� da terra. «Come osi verme!? Non mi sembra di averti dato il permesso di toccarmi?» Mi stava lentamente strozzando con una sola mano. Il suo braccio mi teneva sollevato senza muoversi di un millimetro. Mentre le mie mani tentavano inutilmente d'allentare la sua presa mi fissava con un'espressione fredda e divertita. «Non riesci pi� a respirare piccolo? Chiedi scusa in modo pi� convincente e forse non ti spezzo il collo!» Non riuscivo manco a capire cosa avessi fatto per meritare quella tortura. Mugugnavo frasi incomprensibili sperando che mi lasciasse. «Sai caro, mi inizi a stancare...» Mi sal� il panico sentendo la sua presa aumentare e cominciai a dimenarmi istericamente. Caddi a terra con la vista annebbiata. Mi url� contro furiosa e mi rialz� velocemente sopra la sua testa. Da quanto riuscii a capire dimenandomi le tirai una serie di calci. Una sua mano stringeva il collo mentre l'altra le palle. Mi lanci� dall'altra parte della stanza contro la parete. Il colpo fu devastante ma prima che potessi capire cosa fosse successo mi riafferr� per la testa mettendomi in piedi. Mi tir� un pugno nella pancia che mi alz� da terra e mentre ero ancora in aria mi colp� usando solo due dita scaraventandomi a cento all'ora contro la parete opposta. Venni strattonato e malmenato ancora per diversi minuti. Riaprii gli occhi sdraiato a terra. A pochi centimetri di distanza riconobbi il suo piede. Mi riafferr�, questa volta molto pi� delicatamente. Si sedette tenendomi sulle sue ginocchia. Credo che la stessi guardando davvero terrorizzato perch� cambio radicalmente il tono di voce. «Scusa caro ma non puoi permetterti di reagire a meno che io non te le ordini. Anche perch� sai bene che sei troppo debole per poterti permettere tali pensieri. Rischio di ucciderti veramente in questo modo.» Si morse delicatamente il labbro inferiore gonfiando i pettorali a pochi centimetri dal mio naso. Nonostante il dolore lancinante e la certezza di venir fatto a pezzi era talmente bella e arrapante che mi fece ritrovare con una fastidiosa erezione. Continuandomi a tenere con un braccio mi accarezz� il bozzo nei pantaloni. «Lui per fortuna non si � rotto» disse sorridendo. Spacc� la fibbia della cintura e i bottoni senza difficolt� e mi strapp� i pantaloni come fossero stati di carta. Mi prese per i fianchi e mi fece sedere sul letto. I suoi corti capelli rossastri scintillavano nella penombra. Ammirai quel viso dolcissimo per poi farmi ipnotizzare dal suo pec dancing. Faceva ballare il suo seno perfetto a piacimento. Riusciva a farmi credere che lo facesse senza rendersene conto grazie ai suoi atteggiamenti indifferenti e rabbiosi. Si pass� una mano tra gli incavi delle tette e strapp� con un gesto il reggiseno. Le due mongolfiere sembrarono gonfiarsi ulteriormente, tondeggianti e pi� dure del cemento. Mise le mani dietro alla testa gonfiando per un'attimo i suoi bicipiti e port� in avanti il bacino. Espir� e tese i suoi otto blocchi addominali davanti alla mia faccia. Semplice constatando la loro durezza mi rivenni nei boxer! La vita rimaneva molto pi� sottile delle spalle e dei fianchi esaltando la sua sensualit� . Le sue braccia erano bellissime anche se rilassate, ma in quel momento pensavo di pi� a quanto potessero fare male. Cercai di togliermi i boxer fradici, ma me li strapp� di dosso lei ordinandomi di non muovermi. «Non fare niente, rovineresti qualcosa. Fai fare tutto a me cos� ci divertiremo entrambi di pi�.» Si tolse con la sensualit� di una pantera il perizoma rimanendo completamente nuda. Mi risollev� prendendomi per un fianco e si sedete sul letto a gambe aperte. Allung� le cosce lungo il mio bacino e mi avvinghi�. Era doloroso ma comunque facilmente sopportabile e tremendamente bello. Sentivo ogni suo muscolo gonfiarsi facendomi scricchiolare le ossa (le poche ancora intere). Si appoggi� portando indietro le braccia continuandomi a governare solo con le gambe. Le sue cosce erano grosse e pi� dure della pietra e con l'aiuto dei suoi terrificanti polpacci cominci� a controllare ogni movimento del mio corpo come fossi una marionetta. Accarezzai arrapatissimo quelle montagne di muscoli finch� non mi butt� sul letto. Mi sal� sopra accarezzandomi i testicoli. Con la punta dell'unghia mi sfior� per la prima volta il cazzo facendomi raggiungere l'apice dell'eccitazione. Prima che me ne rivenissi mi infil� dentro di lei. Lo splendido calore della sua figa venne seguito dalla stretta dei suoi muscoli vaginali. Riusc� a bloccare la mia eiaculazione stringendo con forza la base!!! Muoveva il bacino come una danzatrice del ventre. Ogni suo muscolo si contraeva. Con una mano mi spingeva il petto affossandomi dentro il letto mentre con l'altra si accarezz� i capezzoli e gli enormi seni per cominciare a succhiarsi l'indice. Smise di premermi il petto per accarezzarsi il clitoride. Le spinte aumentarono di intensit� e le sue cosce si gonfiarono strizzandomi in mezzo. Accarezzai i suoi fianchi e i suoi potentissimi addominali. Mi afferr� le mani e se le mise sul sedere. Cominci� subito a gonfiare i muscoli dei glutei facendo ballare il suo culo perfetto. Il non poter venire mi stava facendo impazzire. Mentre la pregavo tese i bicipiti ingigantendoli. Posava ammirando il proprio riflesso nello specchio autocompiacendosi per le sue forme perfette. Spinse con forza le mie mani sul suo culo mentre lo tendeva al massimo e sentii la pressione sul cazzo diminuire drasticamente. Si alz� quanto basta per tirarselo fuori. Lo accarezz� con un dito e lo spinse lateralmente. «Vieni piccolo» La sua voce diede il via al mio corpo. «Vieni piccolo... si ancora... stringi pi� forte i miei muscoli, non ti sento neanche! Vieni ancora... Basta.» Mi pul� velocemente la cappella con le lenzuola e se lo rimise dentro. Le sue pareti vaginali si richiusero e la sua espressione sembr� incupirsi. Mi blocc� i polsi con una mano e si abbass� su di me schiacciandomi contro le sue tette. I suoi colpi ripresero pi� intensi e spediti. Sbattevo duramente contro il suo petto e il suo addome senza potermi neanche riparare. La mia erezione risorse subito stretta sempre pi� forte dalla sua figa di ferro. Non potevo fare niente che non fosse farmi scopare. Osservai il suoi occhi e le sue labbra a pochi centimetri dalle mie. Provai a baciarla ma scost� il viso seriamente. Mi lasci� libere le mani e cominci� ad accarezzarmi con forza. Anch'io ripresi a stringere i suoi muscoli pulsanti. Si alz� afferrandomi velocemente la base del cazzo con una mano. Si sedette su di me mettendomi le gambe sul busto sino a stringermi la testa coi polpacci. Se lo rinfil� dentro continuando a bloccare l'eiaculazione. Inizi� a stringermi il collo col i suoi giganteschi polpacci. Me li mise in faccia ordinandomi di baciarli. Leccai quei blocchi di marmo caldo e striato spaventato dalla loro consistenza. Mi avrebbe potuto schiacciare la testa in meno di un secondo se solo avesse voluto. Si rialz� e con l'agilit� di una contorsionista continu� a tenermi dentro di lei. Si sedette al bordo del letto continuando a pomparmi con pi� delicatezza. Le miei mani accarezzavano i suoi capelli e il suo splendido viso. Mi sentivo come drogato dalla sua bellezza e dalla sua incolmabile superiorit� .� Sembrava che la violenza fosse finalmente finita. Molto pi� dolcemente cominci� a portarmi dentro e fuori facendosi anche baciare. Potevo finalmente sentire la potenza e la sensualit� di quel corpo accarezzandolo liberamente. Ero convinto di non avere mai provato una sensazione cos� bella. Le spinte aumentarono repentinamente e Cinzia si alz� tenendomi ben saldo dentro di lei. Serr� le cosce e mi spinse ancora pi� dentro e cominci� a scoparmi in piedi. Da quella posizione i suoi muscoli parevano ancora pi� immensi e ultra definiti. Mi mise una mano sulla bocca e continu� a masturbarsi con l'altra. Ero totalmente in balia della sua forza disumana. Colpivo il suo addome per pregarla di diminuire la stretta ma non se ne accorse nemmeno. Ogni suo muscolo si gonfi� e mi strinse sino a incrinarmi ogni costola del bacino e della schiena. Tir� un urlo che precedette il suo orgasmo. Mi fece cadere a terra. Io finalmente potei venire mentre i suoi caldi liquidi mi schizzavano addosso. La osservavo sconvolto dal basso. Era gigantesca e bellissima. Vederla godere tanto mi port� a venire una serie di volte consecutivamente. Persi i sensi. Mi risvegliai al mattino sul divano della sala. Lavato bendato e steccato. Sentivo la sua voce provenire dall'altra stanza. Stava parlando con qualcuno al telefono. Avevo la vista ancora appannata. La vidi avvicinarsi. Indossava un vestitino scuro che avvolgeva elegantemente i suoi super muscoloni. Nonostante fossi in stato semi comatoso mi rivenne duro immediatamente. «Devo farti i miei complimenti per ieri sera, sei stato bravo a resistere. Sono abituata a mandare in coma uomini molto pi� forti e possenti di te. Forse � meglio che tu ti metta in malattia visto che rimarr� da te per i prossimi giorni.» Notando la mia agitazione continu�. «Cerca di stare tranquillo. Grazie alle mie cure sarai pronto a soddisfarmi ancora pi� tardi.� Quando torno lo rifacciamo per bene, per� non ti incriner� unicamente qualche costola.» Mi sorrise e usc�. Una notte ...per puro caso finii in quel locale assurdo. Nonostante le soffuse luci la vidi subito. Enorme e bellissima. Indossava un vestitino bianco e una giacchetta di jeans. Notai immediatamente le sue gambe accavallate. Muscolosissime e al contempo apparentemente morbide. Quando le chiesi di ballare mi squadr� dalla testa ai piedi sorridente. Nonostante la giacchetta intuii la notevolissima ampiezza delle sue spalle. La parte superiore del vestito faceva intravedere due belle tette sicuramente sodissime. Si alz� prendendomi per mano. Era poco pi� bassa di me, quindi sul metro e settanta. Appena vidi il suo bellissimo viso pensai avesse una ventina d'anni nonostante i suoi occhi azzurrissimi apparivano troppo freddi e maturi per una ragazza tanto giovane. Mi trascin� verso la pista. Ballammo avvinghiati l'uno all'altra. Si muoveva sensualmente facendomi arrapare come non mi era mai successo. Le misi una mano sul fianco dopo essere sceso per la sua sottile vita. Accarezzai il sedere scoprendolo perfettamente tondo e duro come marmo. Mi afferr� immediatamente il braccio con la mano sinistra con una forza che mi sorprese. Lei continuava a ballare sorridente mentre io contenni una smorfia di dolore sinch� non mi moll�. A quel punto fu lei a tastarmi. Mi prese per i fianchi e mi sollev� di qualche centimetro. Infil� una coscia tra le mie gambe facendo strofinare la gamba sotto le mie palle. Poi strinse le mie spalle e le braccia come se mi stesse analizzando. Infine afferr� il bozzo nei miei pantaloni. Mi parve che ne constat� la lunghezza e l'evidente erezione prima di rimettermi a terra. Mi abbracci�. Afferr� i palmi delle mie mani continuando a sculettare sensualmente appoggiandole contro il proprio culo. Sentii ballare i muscoli dei glutei sotto le mie mani. Quando stavo per venire palpando quel culo di ferro, mi schiacci� inavvertitamente contro le sue tette. Erano talmente dure che per poco non mi spacc� la cassa toracica. Ballammo per ancora una mezz'oretta e ci sedemmo a parlare. Si dimostr� simpatica e intelligente nonch� conscia della sua superiorit� fisica nei miei confronti. Inevitabilmente il discorso cadde su quanto fossero belli i suoi muscoli e in quel momento si tolse la giacchetta. Rimasi sconvolto nell'osservare delle spalle enormi portare alle braccia pi� sviluppate che avessi mai visto. Le chiesi di mostrami il bicipite e lei con fare indifferente mi accontent� sfoggiando un muscolo grosso quanto una palla da bowling. Enorme e definitissimo. Mi mostr� anche il tricipite striato e ultra definito. Mentre strofinava la punta del piede contro il bozzo nei miei pantaloni si baci� dolcemente il proprio enorme bicipite contratto. «Mi sembra che ti piacciano parecchio le donne molto pi� forti e muscolose di te?! Non credo tu abbia mai visto dei muscoli grossi come i miei vero piccolo?! Vorresti sentire la loro potenza? Se farai il bravo te ne dar� il permesso. Nonostante il tuo corpo sia troppo esile per i miei gusti quello che ho sentito tra le tue gambe sembra interessante...» Prima che riuscissi a dire qualcosa mi chiese se avessi avuto voglia di andare a prendere dell'aria. Accettai subito. Le sue sensuali movenze e i suoi modi di fare manifestavano il suo egocentrismo rendendola ancora pi� eccitante. Una volta fuori, un culturista spaventosamente grosso venne verso di noi. Cominci� a provarci spudoratamente davanti a me. Non pensai di incazzarmici certo della mia morte se solo c'avessi provato. Lei si rivolse a lui e dopo averlo guardato per bene inizi� a tastarlo non molto diversamente da come aveva fatto con me. Feci il cenno di allontanarmi incazzato e intristito ma lei mi disse di non muovermi mentre continuava a premerselo contro il petto. Dopo aver stretto il suo cazzo sempre attraverso il tessuto, lo guard� disgustata e li diede le spalle. Lui innervosito le afferr� un braccio nell'inutile tentativo di tirarla verso di se. Lei lentamente si gir� nuovamente verso di lui, li afferr� il polso guardandolo inespressiva. Lo strinse tanto da romperglielo in pochi secondi! Sconvolto e terrorizzato osservai l'uomo cadere a terra in lacrime. Troppo stupido per ammettere la propria inferiorit� fisica cominci� a gridar insulti. Da quanto potei percepire l'amazzone sembrava non aspettasse altro: lo riafferr� per il collo rimettendolo in piedi e li tir� un terrificante pugno sulla testa che lo sbatt� a cento chilometri orari a terra. Nonostante fosse incosciente lo riafferr� per continuare a prenderlo a pugni. Istintivamente mi avvicinai pregandola di smettere. Si volt� di scatto infuriata. Continuando a tenere il tizio sospeso in aria, mi punt� un dito contro. Strinse la mano a pochi centimetri dal mio viso producendo un terrificante scricchiolio. Dopo averli tirato un'ultimo terribile colpo lo sollev� sopra la sua testa e lo scaravent� a venti metri di distanza. Lei mi guard� negli occhi. Tremavo terrorizzato, non solo dalla spaventosa potenza, ma anche dalla brutalit� espressa da quell'amazzone. «Mi dispiace che tua abbia gi� dovuto scoprire in tal modo la mia forza e il mio modo di trattare gli insolenti come lui. Spero non ti sia spaventato troppo... Se preferisci ti concedo di andare via e passare il resto della tua vita a masturbarti pensando ai miei muscoli...» Io sbiascicai una serie di confusi complimenti dimostrandole la mia adorazione. Mi ordin� di aspettarla mentre andava a recuperare la borsa e la giacca. Torn� dopo pochi minuti e partimmo. Facemmo un breve tratto a piedi per raggiungere un fatiscente magazzino. Una volta entrati sigill� nuovamente l'ingresso. Mi ritrovai in una piccola ma ben organizzata palestra attrezzata con macchine e pesi di ogni tipo. Mi diede le spalle per verificare la solidit� del multipower, certa che la stessi guardando cominci� a contrarre i muscoli dei glutei. Controllava il movimento dei suoi muscoli in una maniera sensualissima. Osservavo quel suo perfetto culo avvolto da quella sottile stoffa danzare ritmicamente. Mi guard� rallegrandosi nel vedere la mia reazione. Prese un manubrio da 25 chili e si sedette su una delle panche. Dopo una ventina di ripetizioni mi fece il cenno di avvicinarmi. Mi inginocchiai davanti a lei per tastarle quello splendido bicipite gonfio e duro come il marmo. Mi disse di alzarmi e cominci� a tastarmi il pacco con la mano libera. Spacc� senza problemi la fibbia della cintura e mi cal� i pantaloni. Appoggi� il peso a terra mentre le sue perfette dita iniziavano a massaggiarmi i testicoli. Mi tir� verso di s� e si incastr� il mio cazzo tra il bicipite e l'avambraccio. Cominci� a farmi una spettacolare sega tendendo il muscolo e muovendo verticalmente il braccio. Con l'altra mano continuava ad accarezzarmi dolcemente la cappella. Si pieg� in avanti, lecc� sensualmente la punta e dopo qualche secondo cominci� a farmi un pompino strepitoso. Riusciva ad infilarselo completamente in bocca sino a leccarmi le palle. Quando stavo per venire blocc� la mia eiaculazione stringendomi con forza la base del cazzo. Continu� a leccarmelo delicatamente facendomi delirare dall'eccitazione. Dopo qualche secondo di quella dolce tortura si alz� sorridente. Continuando a bloccare la mia eiaculazione mi afferr� con la mano libera per il collo. Mi sollev� da terra senza la minima difficolt� . Mi aggrappai al suo avambraccio sperando di liberare quella terribile morsa. Quando liber� il mio pisello il dolore e la paura avevano preso ormai il sopravvento. Per mettere fine ad ogni mia desiderio sessuale afferr� la mia testa tra le mani e cominci� a stringere. Forte. Sempre pi� forte. Urlavo per il dolore sentendo il cranio schiacciarsi. Mi disse qualcosa che non riuscii a capire e mi sbatt� il volto contro il suo marmoreo seno. Rialzai lo sguardo pronto a ricevere altri colpi. Il gusto salato delle mie lacrime si mischi� con quello del sangue che usciva dal mio naso. «Mi vado a preparare, tu intanto spogliati e aspettami in piedi al centro della palestra. Sei pregato di non toccare niente!» Io rimasi in boxer ad attenderla come ordinato. Dopo qualche minuto torn� con indosso un top nero, delle culotte e delle scarpe col tacco. La paura di essere fatto a pezzi venne sostituita dall'adorazione per quel corpo magnifico. Era la cosa pi� attraente mai vista. Muscolosissima e bella come un angelo. Si leg� i fluenti ricci biondi in una coda sfoggiando i suoi enormi bicipiti. «Bene mio caro. Posso capire che tu ti senta piuttosto stranito quindi ti spiego come funziona il gioco: dal momento in cui sei entrato qui dentro sei diventato di mia propriet� quindi dovrai fare esattamente quello che ti ordino. Alcune cose ti potranno sembrare strane ma se farai il bravo seguendo alla lettera le mie indicazioni, oltre a tornartene a casa sulle tue gambe avrai la possibilit� di far godere una Dea. Nonostante la tua eccitazione non sia una mia priorit� , il regalino di prima � stato per dimostrarti quanto possa essere generosa se ti comporterai come si conviene. Se siamo qui � perch� voglio giocare un po prima di scoparti. Afferra quel manubrio e sollevalo!» Il peso da lei indicato era di 60kg. Una volta sollevato, iniziai a tremare quasi subito per la fatica. Chiusi gli occhi sentendo le braccia staccarsi dal busto. Improvvisamente divenne leggerissimo. Riaprendo gli occhi la vidi sollevare con una sola mano il manubrio senza apparente fatica. Mi ordin� di ripetere la medesima azione con un'altro uguale. Cominci� a sollevare i due pesi come fossero manubri da cinque chili!!! Fece una ventina di ripetizioni delineando e facendo gonfiare ulteriormente i suoi spettacolari muscoli. La sua espressione seria e imperturbabile sottolineava la sua superiorit� fisica e mentale. Poggi� a terra i due pesi per sparare un doppi bicipiti che per poco non mi fece svenire. Erano due monti, grossi, definiti e vascolarizzati. La mia espressione esterrefatta valeva pi� di mille parole. «Non dirmi che i miei muscoli ti spaventano?! Vieni a sentire quanto sono duri! Su non avere paura. Accarezzali. Bravo piccolo... Ora vienimi ad aiutare per gli altri esercizi» Caric� un bilanciere sulla multipower e mi fece cenno di avvicinarmi. Si mise in posizione poggiandosi il bilanciere sulle spalle. Io mi posizionai dietro di lei e misi le mani sui suoi fianchi. Eseguendo gli squat cominci� a strofinarsi su di me. Io stringevo con forza i suoi dorsali mentre lei sollevava senza apparente sforzo quel quintale di ferro. Dopo una ventina di ripetizioni mi disse di aggiungere altri venticinque chili per lato. Fece altre venti ripetizioni. I muscoli delle sue gambe sembravano voler esplodere. Si gonfiarono incredibilmente e ogni muscolo divenne molto pi� definito. Io mi stavo gi� per venire nei boxer a furia di strusciarmi sul suo culo marmoreo quando mi disse di aggiungere altri dischi al bilanciere. Io caricai faticosamente altri venticinque chilogrammi per lato portando il bilanciere a 300 chili! Mi dimostr� la sua spaventosa forza eseguendo altre venti ripetizioni. Continuai a fare finta di aiutarla ancora per una mezz'oretta. Ogni volta che stavo per raggiungere l'apice dell'eccitazione mi tirava qualche colpo sufficiente a fermare il mio orgasmo. Mi sentivo patetico davanti a lei in quello stato: il mio fisico da "italiano medio" veniva surclassato dal suo da super amazzone. Il sudore sottolineava la bellezza e maestosit� dei suoi muscoli rendendola tremendamente sexy. Sembr� rendersi conto del mio stato di ultra eccitazione solo quando mi vide attraverso lo specchio davanti al quale stava posando. Sorridente mi venne incontro. Sensualmente riprese a flettere i suoi muscoli dinnanzi ai miei occhi. Compiaciuta mi spinse a terra portando il mio volto verso il suo ventre. Nel giro d'un attimo era sdraiata su una delle panche con indosso solamente il top e la mia testa tra le cosce. Continuava a ricordarmi che m'avrebbe potuto decapitare se solo l'avesse voluto e me ne dava la conferma pompando i muscoli attorno al mio cranio. Mi tir� verso di se e mi afferr� tra le cosce. Sentivo i suoi muscoli contrarsi stringendo sempre pi� forte i miei doloranti fianchi. Inizialmente la cosa mi piacque, ma quando mi resi conto che la forza da lei impiegata aumentava secondo dopo secondo mi sal� il panico.� Con tutte le mie forze cercai di liberarmi da quella stretta mostruosa generando solo risate soddisfatte da parte sua. Quando mi misi a colpire le sue cosce e i suoi addominali (facendomi unicamente male) mi afferr� entrambi i polsi con una mano. Pos� a pochi centimetri dal mio naso il suo gigantesco bicipite sorridendomi soddisfatta. «Allora? Com'� sentirsi dominare da una persona infinitamente pi� forte? Ti potrei schiacciare tra questi muscoli che ti eccitano tanto lo sai?!» Ero totalmente sottomesso. Controllato dal suo corpo cento, mille volte pi� forte del mio. Il sentire il suo sesso caldo spingere sulla mia pancia mi fece mettere in secondo piano il lancinante dolore. La situazione la stava facendo chiaramente eccitare. Schiuse la stretta facendomi cadere a terra. Dal basso la osservai alzarsi. Si strapp� di dosso i pochi indumenti rimanendo unicamente con le scarpe. Cammin� sensualmente verso un grande specchio a parete e mi ordin� di posizionarmi di fianco a lei. «Spogliati completamente e guarda il tuo corpo paragonato al mio!» Cominci� a posare i suoi super muscoli umiliandomi ulteriormente. Parevo letteralmente di un'altra specie rispetto a lei. Mi costrinse a copiare ogni sua posa surclassandomi totalmente. «Ora misero sub umano, bacia i miei polpacci! Stringili con tutte le tue forze. Colpiscili sino a farti sanguinare le mani.» Mi feci prendere dall'eccitazione avvinghiandomi con tutto il corpo ad una sua gamba. Mi strusciai sul suo polpaccio completamente drogato dalla sua bellezza e superiorit� . Alla mia dea bast� contrarre il muscolo per lanciarmi a due metri di distanza. «Come osi patetico mollusco!? Sei peggio di un chihuahua in calore!» Si diresse con fare stizzito alla panca piana. Una volta sdraiata cominci� a sollevare un bilanciere da 800 chilogrammi!!! I suoi pettorali e le sue spalle si ingigantirono immediatamente. I suoi seni si raddoppiarono. Delle piccole vene si fecero spazio su quelle enormi sfere sottolineandone l'infinita potenza. Divaric� leggermente le gambe dandomi l'opportunit� di ammirare la sua bellissima fighetta perfettamente rasata. «Non distrarti cane. Prendi quella sbarra e colpiscimi il petto. Muoviti se non vuoi che ti dimostri la reale potenza dei miei seni sfracellandoci sopra la tua testa!» Obbedii iniziando a colpire le sempre pi� grosse tettone. Dopo una decina di colpi la spranga era da buttare poich� completamente deformata!!! «Ora aggiungi altri cento chili al bilanciere e infila il tuo bel cazzetto dentro di me!» Mi disse ansimando per lo sforzo. Dopo aver eseguito l'ordine mi posizionai in mezzo alle sue ultra muscolose gambe e lentamente cercai di penetrarla. «Cosa credi di fare in questo modo!? Usa un minimo di forza verme!» Urlando per lo sforzo riuscii ad infilarlo dentro la sua bellissima rosa. Nel momento in cui entrai senti i suoi muscoli vaginali stringersi intorno al mio pene. La stretta era tanto forte da impedirmi di venire. Continuando a sollevare il bilanciere inizi� a portarmi dentro e fuori di lei governando completamente il mio corpo. Il suo seno raggiunse ben presto dimensioni spaventose. Mentre grugniva per lo sforzo sbattevo sempre pi� forte contro il suo basso addome. La pregai di rallentare ma non sembr� sentirmi. Dopo aver fatto pi� di cento sollevamenti si alz� in piedi tenendomi ancora dentro di lei. Prima che le sue cosce mi schiacciassero mi strapp� da dentro di lei buttandomi a terra. Tramortito e sconvolto da una serie di irrefrenabili orgasmi la osservai allontanarsi sculettante. Torn� dopo pochi minuti con una siringa in mano. Prima che potessi capire cosa stesse succedendo mi infil� l'ago nel braccio e svuot� l'ignoto contenuto nel mio sangue. Per un'incalcolabile arco di tempo sentii il cuore esplodermi in petto. Mi sembrava di andare a fuoco. Quando mi ripresi stavo incredibilmente meglio di prima. L'intruglio che mi aveva iniettato era probabilmente una qualche bomba proteica. «Cosa... cosa mi hai dato?» «Zitto se non vuoi che ti faccia a pezzi. Avvicinati senza fiatare!» Terrorizzato la osservai riprendere i suoi esercizi. Si diede agli addominali alla sbarra (gomito/ginocchio). Fece una decina di ripetizioni facendo esplodere i suoi otto cubetti. Piccole vene salivano dal suo ventre per percorrere l'intera muscolosissima pancia. Port� le ginocchia sino al petto e mi richiam�. «Sali su una panca ed entrami dentro» Impiegai qualche secondo per capire cosa dovessi fare. Una volta in piedi mi appesi alle sue cosce ultra muscolose arrampicandomi sui suoi montagnosi muscoli. Una volta ben saldo la penetrai. I soli muscoli vaginali erano in grado di sorreggermi senza alcuna fatica! Le mie gambe penzolavano nel vuoto mentre il mio volto finiva esattamente tra i suoi enormi polpacci. Dopo avermi portato a leccare i suoi meravigliosi diamanti mi avvinghi� nella sua morsa. Cominciai a sbattere fortissimo contro quel mostruoso addome. Con l'ausilio delle cosce mi spinse ancora pi� dentro. Le mie pietose urla di dolore vennero ben presto coperte dal rumore delle ossa che si rompevano. Urlando per il piacere schiacci� definitivamente il mio bacino contro il proprio sesso. Serr� le cosce contro i miei lacerati fianchi per poi saltare a terra tenendomi ben saldo dentro di lei. Continu� a scoparmi in piedi aiutandosi con le mani. Il farmaco che mi aveva dato oltre a tenermelo incredibilmente duro, non mi dava la possibilit� di svenire per il lancinante dolore. Senti cos� sbriciolarsi il mio bacino e ogni mia vertebra sacrale. Mi strapp� da dentro e mi gett� a terra. L'urto fu tale da rompermi un braccio. Mi voltai verso di lei in stato confusionale osservandola masturbarsi furiosamente. Ora il suo aspetto aveva un ch� di terrificante. In un attimo ogni suo muscolo si raddoppi� raggiungendo livelli di definizione inimmaginabili. Mi riafferr� per i capelli spingendomi la faccia contro le labbra della sua fighetta. Uno strozzato grido di piacere precedette il suo orgasmo. Litri di denso liquido argentato mi inondarono.� Mentre tremava e urlava osservando il proprio riflesso nello specchio mi costrinse ad ingoiare ogni copioso getto. Dopo un'interminabile minuto mi fece cadere a terra quasi affogato in quei succhi amorosi. Pi� morto che vivo la osservai far esplodere i suoi muscoli in una maestosa most muscular. Persi finalmente i sensi. Quando riaprii gli occhi ero sempre nella stessa posizione. La prima cosa che vidi furono i suoi piedi scalzi a pochi metri da me. Era seduta su una delle panche. Apparentemente ne era uscita da una doccia. «Ti sei gi� ripreso. Bene. Ora dovr� decidere cosa fare di te. Potrei costringerti ad adularmi sinch� annoiata non ti spezzer� il collo, cosa che accadrebbe dopo pochi minuti in effetti. Oppure potrei scopare il tuo esile corpicino un'ultima volta, ma probabilmente non usciresti comunque vivo...» Il mio istinto di conservazione era ormai defunto. Non sarei mai stato in grado di ribellarmi o di tentare una fuga. Afferr� un piccolo disco di metallo. Da quello che potei notare incise su uno dei due lati una x con l'unghia! «Facciamo decidere alla sorte. Testa ti d� un'altra ripassata, croce ti trituro immediatamente tra le mie splendide gambe.» Completamente succube, folgorato dalla bellezza dei suoi inumani muscoli luccicanti, schiacciato dalla sua immane superiorit� osservai il disco metallico volteggiare sopra le nostre teste. Ilaria Dal momento del suo arrivo l'attenzione della nostra tavolata si rivolse totalmente a lei per via dei suoi atteggiamenti estrosi e piuttosto arroganti. Non era petulante, ma il carisma manifestato da ogni suo gesto calamit� sin da subito curiosit� generale e, in oltre, ogni argomento da lei toccato sembrava pi� interessante di qualsiasi altra cosa. Per quanto mi sforzassi non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso. Probabilmente di primo impatto non era la pi� fighetta delle ragazze presenti, ma i suoi modi di fare e il suo tono di voce mi avevano folgorato come non mi era mai capitato prima. Sino a quel momento la rimpatriata era risultata un fiasco ma quando Daniele, uno dei pi� grossi uomini che abbia mai visto, ci present� la sua ragazza mi sentii trascinare verso un turbine di mai provate sensazioni. Ilaria era una ragazza di ventotto anni, alta, ben curata e, a differenza di tutti noi scapestrati, ex campionessa di atletica e imprenditrice di successo. Nell'ascoltarla descrivere le sue esperienze provai un frustrante senso di inadeguatezza. Negli anni aveva collezionato dozzine di vittorie in diverse discipline sportive, preso due lauree e raggiunto i vertici dell'industria tessile. Mentre ci sbatteva in faccia con una mal recitata modestia la sua evidente superiorit� , mi feci rapire dal suo fascino. I corti capelli scuri incorniciano il suo bel viso dai tratti seri e marcati. Il naso leggermente pronunciato le dava un ch� di regale e crudele. Osservavo le carnose labbra sognando di baciarle e mi facevo ipnotizzare dai suoi occhi scuri, l'unica parte leggermente truccata del suo volto. Il suo sguardo intenso e agghiacciante mi risultava insostenibile e, da quello che potei notare, lo stesso valeva per gli altri. La cosa che sin da subito mi colp�, fu il modo in cui trattava i presenti: ogni qual volta un discorso altrui non le interessava o lo interrompeva malamente o faceva in modo di sviare l'attenzione su un argomento a lei pi� gradito. Per tutta la sera tratt� il fidanzato come un cretino, sfottendolo ironicamente e dandoli diverse stupide mansioni e dopo il primo aperitivo il suo modo di porsi divenne ancora pi� superbo e prepotente. Il fatto che Daniele avesse la massa muscolare di un campione di culturismo rendeva la scena ancora pi� interessante. Oltre alla sua altezzosit� e al suo charme, attir� il mio interesse il suo fisico. Nonostante indossasse la giacca, le spalle parevano molto ampie, ben pi� ampie di quelle di una normale nuotatrice. Ebbi la possibilit� di passare del tempo solo in sua compagnia e tutte le mie ipotesi trovarono conferma. Era intelligente e simpatica come poche, ai livelli da non capire come potesse stare con un coglione come Daniele. Quando il discorso cadde sullo sport, mi accenn� che da diversi anni si era dedicata al culturismo a livello agonistico, cosa che mand� letteralmente in delirio i miei pensieri (e i miei ormoni). Lusingata dai miei complimenti, quando rientrammo si tolse la giacca, rimanendo con una camicetta grigia che lasciava scoperte le braccia. Erano qualcosa di assurdo e spettacolare. Possedeva muscoli enormi e definiti anche da rilassati. Non mi era mai capitato di vedere qualcosa di simile dal vivo. Tutti rimasero perlopi� impressionati mentre io, ogni qual volta se ne present� l'occasione, non riuscii a contenere una serie di sviolinanti apprezzamenti. I suoi modi freddi e superbi persistettero con tutti tranne che con me. Probabilmente piacevolmente colpita dalla mia reazione ben diversa da quella degli altri. Usciti dal bar continuai a parlare con Ilaria sotto lo sguardo chiaramente infastidito di Daniele. Quel tipo m'avrebbe potuto fare a pezzi con un pugno, ma il poter avere a che fare con un angelo come lei ne valeva il rischio. Finimmo in un locale colmo di gente. Appena entrati continuammo a bere e a cazzeggiare finch� la bellezza di Ilaria rap� l'attenzione di buona parte dei presenti. Le sue muscolosissime braccia, le sue gambe e ancor di pi� il suo perfetto sedere avvolto da quei pantaloni neri aderenti, il suo marmoreo seno contenuto dal top, la superba espressione stampata sul suo viso e il suo modo super sensuale di ballare mi fecero uscire ben presto di testa. In quel momento mi resi conto che sarei stato disposto a qualsiasi cosa pur di stare con lei. L'incarnazione di ogni mio sogno: bella, forte, muscolosa e dominante come nessun'altra. La osservavo mentre si strofinava sul suo enorme fidanzato. Lei lo guidava nei movimenti come la migliore delle cubiste. Sorridente mi fece cenno di avvicinarmi e cominciammo a ballare insieme. Considerata la situazione non c'era niente di strano o ambiguo nel suo gesto, ma appena le mie mani incontrarono il suo corpo gli ormoni presero il sopravvento. Accarezzai le sue braccia, perdendomi nel constatare la durezza e maestosit� dei suoi tricipiti. Strinsi la sua vita sottile e i suoi spettacolari dorsali. Tastai i suoi bicipiti d'acciaio manifestando la mia attrazione per i suoi muscoli che prontamente contrasse. Mi allontan� per osservare la mia evidente erezione. Mantenendo il medesimo sorrisetto mi fiss� per qualche secondo negli occhi e abbass� lo sguardo verso il proprio seno. Mi ipnotizz� facendo uno spettacolare pec dancing. Le sue splendide tette si gonfiavano e muovevano ritmicamente mosse a piacimento dai suoi granitici pettorali. Scoppi� a ridere e mi abbracci�. Le luci si abbassarono e lei ne approfitt� per aumentare la stretta. Drogato dal suo inebriante profumo, mi alz� di qualche centimetro da terra e cominci� ad ancheggiare premendo vigorosamente la mia erezione contro il suo ventre d'acciaio. Mi sollev� ulteriormente strofinando i propri addominali contro il bozzo dei miei pantaloni. Conscio di quello che stava per succedere cercai di svincolarmi ma lei mi strinse ancora pi� forte. Cominciai a venirmene nei pantaloni ansimando per il piacere. Sussurrai delle scuse ma lei sembr� felice e intenerita dalla mia reazione. Dopo avermi abbracciato dolcemente, sorridente mi scost� e tir� verso di se il suo ragazzo. Con infinita invidia osservai Ilaria afferrarlo con una sola mano sotto il sedere, sollevarlo da terra per poi cominciare a limonarselo. Da l� a poco, la bella Ilaria cominci� a dare spettacolo come solo lei poteva permettersi: continuando a tenere Daniele con una mano prese la pi� carina delle ragazze presenti nello stesso modo. Altern� i baci al suo fidanzato e alla visibilmente eccitatissima ragazza sotto gli occhi esterrefatti dell'intera discoteca. Mentre si slinguava i due adoranti adepti continuava a ballare contraendo i suoi perfetti muscoli. Un'altra serie di persone cominciarono a strusciarsi contro i glutei e le cosce di Ilaria. Nell'ammirare quell'ulteriore dimostrazione di superiorit� mi ritrovai ancora pi� eccitato prima. Andai verso il bagno per darmi una ripulita. Non riuscivo a capacitarmi di come il tutto fosse stato possibile. Io che ero sempre stato lentissimo in tutti i miei rapporti sessuali, ero riuscito a venire senza che manco mi toccasse. Uscito dal bagno la cercai con lo sguardo inutilmente. Usc� dalla discoteca a fumare una sigaretta cercando di rilassarmi. Mi sedetti su una panchina poco pi� lontano a fissare la strada. «Mi fanno impazzire i maschi come te» La voce di Ilaria alle mie spalle mi risvegli� dalle fantasticherie. Si avvicin� lentamente e si sedette al mio fianco. Accavall� le gambe facendo esplodere i muscoli delle sue cosce. Si accese una sigaretta e fece qualche tiro senza parlare. «Normalmente le persone sono da educare alla sottomissione, mentre quelli come te pare abbiano capito il loro ruolo sociale sin dalla nascita. Correggimi se sono arrivata a erronee conclusioni, ma credo faresti gi� qualsiasi cosa per rendermi felice?» Io annui adorante e sconvolto dalla schiettezza delle sue affermazioni. «Quando ho cominciato a frequentare Daniele, circa tre mesi fa, era un buzzuro esaltato pieno di s�. Ora guardalo, � come un cane. Dopo averli dimostrato di essere migliore di qualsiasi altra donna l'ho schiacciato con la mia superiorit� fisica e mentale. E' rimasto spazientito le prime volte che l'ho picchiato. Ogni suo pietoso gesto e tutti i suoi ridicoli tentativi di reagire hanno portato alla completa disgregazione del suo ego. Se io ora ti spezzassi torneresti subito strisciando ai miei piedi chiedendomi di umiliarti ancora con la mia superiorit� . Dalla societ� viene visto come un semplice gioco erotico, ma nel mio caso il distacco con il resto di voi molluschi � tale da portare tutto ad uno stadio differente e ben pi� concreto» «Qualsiasi uomo dovrebbe inchinarsi davanti a te! Sei la donna pi� bella che abbia mai visto! La donna che ho sempre sognato!» le parole mi uscivano da sole completamente intossicato dalla bellezza di quella divinit� . Stavo per continuare a adularla quando le squill� il cellulare. Rispose ammutolendomi. «Si. Ok. Bene. Tutto a posto per quell'incidente? bravo. Ora basta smancerie so che sei sempre felice di sentire la mia voce! Cos'� questo rumore scodinzoli?! Zitto. Non devi ricordarmi che sono la migliore, lo so. Ora prendi carta a penna e comincia a scrivere...» Continuando a parlare cominci� a flettere il braccio proprio sotto il mio naso. Con un cenno mi fece capire che potevo palparlo. Impazzii nel constatare la durezza di quei perfetti muscoli. Da contratti superavano ogni limite umano, ben pi� grossi di quelli di un campione di culturismo uomo. Mi eccitavano e spaventavano nella medesima maniera. Nel momento in cui chiuse la chiamata non potei resistere da continuare a riempirla di complimenti. Arriv� Daniele con la sua solita espressione mortificata. Ilaria si alz� dicendomi di aspettarla. Si allontan� con il compagno a una cinquantina di metri di distanza, in un punto piuttosto imboscato. Non potevo sentire cosa si dicessero ma riuscii a intuire benissimo. Ilaria parlava seriamente mentre lui sembrava stesse per piangere. Lui alz� il tono di voce ricevendo un velocissimo ceffone che lo fece barcollare. Ilaria sembr� sfidarlo, si alz� la maglietta sfoggiando i suoi addominali pazzeschi. Dopo qualche secondo Daniele cominci� a tirare dei potentissimi pugni agli otto perfetti pacchetti di Ilaria. Lei lo spronava a colpirla pi� forte ancheggiando sensualmente i fianchi. I suoi muscoli parevano crescere divenendo ancora pi� definiti. Nonostante la distanza sentivo chiaramente il rumore di quei tremendi colpi. Lui continu� sino a farsi sanguinare le nocche. Prima che si rompesse le mani, un'ulteriore schiaffo veloce come un lampo lo colp� in pieno volto scaraventandolo a terra a sputare denti. Ilaria colp� con una potenza innaturale il muro dinnanzi a lei. Il cemento si sbriciol� come burro mentre il palazzo tremava. Un'ulteriore colpo l'avrebbe probabilmente fatto crollare!!! Le altre persone fuori la discoteca probabilmente pensarono fosse una scossa di terremoto. Si gir� e fece per andarsene ma il poveretto le si avvicin� barcollando. Annoiata Ilaria si gir� di scatto, lo afferr� in un abbraccio e cominci� a stringerlo. Lentamente le sue tettone penetrarono nel corpo dell'uomo. Sentii una serie di terribili scricchiolii e infine un terrificante suono di ossa rotte. L'amazzone lo fece cadere a terra privo di sensi e con la spina dorsale sbriciolata. Fece una chiamata al cellulare mentre lo guardava disgustata. Si rivolse a me e si avvicin� con calma. La sua massa muscolare sembrava essersi raddoppiata da inizio serata. I dorsali spingevano lateralmente le sue gigantesche braccia, i trapezi si erano notevolmente ingrossati e il suo seno era di almeno una taglia pi� grosso! Nonostante fossi terrorizzato la sua bellezza mi sconvolgeva e la sua straordinaria dimostrazione di superiorit� mi aveva fatto eccitare come mai prima. Una volta davanti a me gonfi� i pettorali fissandomi seriamente negli occhi. «Accompagnami a casa» io annui velocemente e l'accompagnai verso la mia auto. Tra l'emozione e la paura per tutto il tragitto non riuscii a dire una parola. Raggiunto il suo palazzo mi disse dove parcheggiare. Entrammo nel suo appartamento. L'arredamento era piuttosto essenziale tutto tendente al bianco e al nero. La prima cosa che notai furono le moltissime coppe poste in modo perfettamente ordinato praticamente ovunque. Sembrava avesse vinto medaglie in qualsiasi sport! Mentre osservavo delle pazzesche foto che la ritraevano durante alcune di quelle competizioni, le squill� il telefono di casa. Rispose in viva voce e cominci� a parlare con un servilissimo uomo dei ricavati di alcuni suoi prodotti. Ben presto la mia attenzione si rivolse completamente verso il suo corpo. Continuando a parlare come se niente fosse cominci� a posare i suoi splendidi muscoli. Erano enormi e di una definizione irreale. Cominciai a palparli e accarezzarli mentre lei li contraeva ritmicamente! Senza alcun motivo mi tir� un leggero schiaffo sufficiente per farmi allontanare di qualche passo con le lacrime agli occhi. Mi sussurr� di spogliarmi e si allontan� dalla stanza. L'attesi con solo i boxer addosso per qualche minuto mentre l'ascoltavo protrarre la telefonata ad alta voce. Quando torn� per poco non svenni. Era completamente nuda con solo delle scarpe col tacco scure! Era bellissima e tremendamente femminile. I suoi gesti sensuali e aggraziati andavano in simbiosi con i suoi muscoli impressionanti. Senza degnarmi di uno sguardo si sedette sulla poltrona e accavall� le sue lunghissime e muscolosissime gambe. Il cuore mi andava a mille dall'emozione. Sarebbe riuscita a farmi venire semplicemente ordinandomelo. Squadr� il mio corpo seminudo. Sembravo d'un altra specie rispetto a lei. Si accese una sigaretta e dopo il primo tiro apr� le cosce guardandomi. Con un cenno dello sguardo mi indic� la sua perfetta rosa. Mi avvicinai inginocchiandomi ai suoi piedi. Quando fui abbastanza vicino mi prese con una mano per i capelli e mi spinse contro il suo sesso. Quel profumo e quel dolce gusto mi fecero definitivamente perdere ogni controllo sulle mie azioni. Provai a leccargliela dolcemente ma lei cominci� a sbattermi con forza il volto contro la sua figa. Mi sussurr� di tenere la lingua fuori mentre mi spiattellava la faccia. Cercai di liberarmi dalla morsa inutilmente quindi la pregai di fare pi� piano. La sua reazione fu tirarmi indietro la testa, tirarmi uno schiaffone fortissimo che per poco non mi strapp� una guancia� per poi riprendere a sbattermi con maggior vigore. Quando termin� la chiamata spense la sigaretta e mi afferr� la testa con entrambi le mani. Riprese a spremermi il volto mentre le sue dita mi penetravano nel cranio. Poco dopo la testa inizi� a girarmi. Sentivo il gusto di sangue in gola e la lingua intorpidita. Si alz� ordinandomi di cambiare posizione. Mi ritrovai sempre seduto a terra con la testa appoggiata sulla poltrona. Mi si sedette in faccia quasi spezzandomi il collo. Per quanto fosse la mia adorazione e per quanto potessi apprezzare l'idea di essere dominato da una donna cento volte pi� forte di me, oltre a non provare alcun piacere fisico il dolore e la paura di venir soffocato mi fecero perdere la testa. Avendo la bocca completamente bloccata dalla sua figa cercai di togliermela di dosso con tutte le forze premendo le sue cosce. La colpii con ma lei non sembr� accorgersene. Serr� ulteriormente le gambe paralizzandomi completamente. Istintivamente cominciai ad usare la mia unica arma a disposizione, i denti. Iniziai cos� a mordere le labbra della sua figa e il suo clitoride, subito con delicatezza poi sino a farmi male alle mandibole.� Con mia enorme sorpresa il mio gesto la fece eccitare ulteriormente. Cominci� a gemere sbattendomi il sedere sulla faccia. Si alz� facendomi finalmente riprende fiato. Impiegai qualche secondo per rimettere a fuoco la vista. Era davanti a me, bellissima, statuaria e visibilmente eccitata. Si morse le labbra e si chin� verso di me prendendomi in braccio. Mi sbatt� su una sua spalla e mi port� in una camera adiacente. Mi scaravent� sul letto e cominci� a posare. I suoi muscoli crebbero ulteriormente e diventarono ancora pi� definiti. Mi avrebbe potuto fare a pezzi semplicemente sfiorandomi! Si chin� lentamente su di me strofinando la mia erezione. Mi strapp� i boxer e cominci� ad accarezzandomi il glande e i testicoli. Allung� la mano verso il comodino e tir� fuori un profilattico dal cassetto. Me lo mise e sal� su di me dolcemente. Si fece penetrare continuando a governare ogni mio movimento. Lentamente saliva e scendeva facendomi impazzire. Quella dolcezza era semplicemente splendida dopo la paura e il dolore. Dopo una serie di splendidi minuti aument� il ritmo. Sempre pi� velocemente e sempre pi� forte. Mi colpiva con forza facendo scricchiolare ogni mio osso. Mi afferr� i polsi con una mano e mi afferr� per un fianco con l'altra. Dopo pochi secondi, mentre continuava a sbattermi mi spezz� una costola con due dita! Prima che potessi urlare mi tapp� la bocca. Tra le lacrime osservavo il suo sguardo sadico e compiaciuto. Moll� la presa per abbracciarmi sbattendomi le tette in faccia. Le sue cosce� divoravano il mio bacino mentre le sue braccia mi stritolavano contro le sue tette di ferro. Per qualche secondo rimase immobile su di me mentre i suoi muscoli vaginali continuavano a strizzarmi il pisello. Riuscii a constatare la spaventosa consistenza dei suoi glutei, in quello stato di completa contrazione molto pi� duri del cemento! Si sollev� su di me, tir� un respiro e pos� i bicipiti facendoli svettare verso il soffitto. Osservai i suoi muscoli diventare monumentali e ricoprirsi di vene. Mi afferr� per il collo e riprese a sbattermi sbriciolandomi il bacino. La sentii urlare di piacere poco prima di perdere i sensi.