Superiora by ciccio For adults only. Please read only if you are over 18. For any comments mail to: ciccio70@usa.net >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>> PART I Finalmente avevo il lavoro che desideravo da tutta la mia vita. Ero molto felice, quel momento della mia vita era piu' che positivo. Non potevo di certo lametarmi: il lavoro dei miei sogni, vita sociale quasi perfetta, hobby, andava tutto per il meglio. Le donne di certo non mancavano e questo di per se era gia' un fatto che mi rendeva felice. Il nuovo lavoro, con il passare del tempo mi piaceva sempre di piu'. Dopo circa un mese pero' il mio capo attuale fu trasferito, al suo posto sarebbe dovuta venire una donna. La cosa non mi dispiaceva a priori, solo mi seccava il fatto di dover fare troppi cambiamenti in cosi' poco tempo. In un mese ho cambiato lavoro, colleghi ed adesso anche il capo; il precedente mi andava a genio. Si sa che quando si cambia qualcosa per una nuova molto spesso le cose vanno peggio di prima, tuttavia questi erano solo dei miei convincimenti e non avrei mai saputo la verita' se non posto davanti alla stessa, cioe' davanti al mio nuovo capo che tra l'altro era anche diretto superiore. Arrivo' il giorno in cui tutti noi fecimo conoscenza di questo nostro nuovo direttore, in effetti eravamo tutti un po' sulle spine. All'apparenza era una donna normale, molto decisa e che sicuramente ci avrebbe fatto rigare dritto. Si presento' in giacca e gonna, quest'ultima le cadeva giusto sul ginocchio, capelli corti e calze nere. Molto interessante. C'era qualcosa di strano in lei infatti mentre parlava cercavo di stare attento, ma qualcosa nei suoi movimenti mi stuzzicava... Aveva dei polpacci molto ben definiti e con quei tacchi altissimi la caviglia sembrava sottilissima. Mentre ci parlava andava su e giu' per la stanza ed io continuavo a guardarle quelle meraviglie... le caviglie intendo. Fini' il discorso e ciascuno di noi torno' a lavoro; non potevo non pensare a lei. Quelle gambe mi avevano incuriosito. Speravo che fosse come immaginavo: una palestrata per capo, sarebbe stato eccitante. Nei giorni seguenti non ci furono molti contatti e quindi non ebbi modo di verificare la mia ipotesi, tuttavia nelle rare occasioni che si creavano la studiavo attentamente. Quel tipo di donna,intendo quello palestrato, era davvero irresistibile per me, stranamente quei corpi cosi' sodi a molti altri non piacciono, ma a me fanno un certo effetto... Finalmente fui convocato personalmente dal capo, era il mio diretto superiore a cui dovevo rendere conto del mio lavoro. Non ero mai stato cosi' contento di essere chiamato dal mio superiore, di solito sono seccature... Scoprire se quella donna era come io speravo mi eccitava moltissimo. ... Quando entrai lei era seduta e quindi persi subito la speranza. Ricordo poco di quello che mi chiese e di cio' che chiesi io, insomma di quella discussione. Era una donna sicura, sapeva cio' che voleva e sapeva pure come riuscire ad ottenerlo. Era cazzuta un tipo davvero tosto, ma oltre a questo il suo corpo mi interessava piu' di tutto. Beh, forse e' poco professionale pero' a chi non e' mai capitato? Ricordo benissimo che mentre parlavano tutto intorno era silenzioso e grazie a questo potevo sentire il suono delle sue calze di naylon mentre accavallava le gambe. Non so che avrei dato per poter guardare sotto al tavolo. Immaginavo quelle cosce sode che si accavallavano strofinando l'una sulla altra; ero terribilmente attizzato. Nonostante questa mia specie di trance riuscivo evidentemente a sostenere la discussione. La camicia stretta che usava pero' lasciava intuire che non fosse messa male, intendo che il reggiseno nero che si vedeva conteneva una quarta misura abbondante. Aveva i capezzoli turgidi, chissa' perche'... erano belli grossi e spontavano prepotentemente sotto il tessuto della camicia. Io sono fermamente convinto che il numero perfetto sia quattro e non tre soprattutto per le misure delle donne. Mi stava eccitando questa situazione un po' strana, tutto quello che mi passava per la mente la riguardava. Lei si accorse che qualcosa mi distraeva ed allora mi chiese a cosa stessi pensando, ovviamente improvvisai, ma lei non la mando' giu'. Terminammo il discorso e poi mi chiese di uscire dalla stanza perche' doveva fare una telefonata riservata. Aggiunse inoltre che non ero bravo a mentire... ... I giorni passavano e non riuscivo a capire se la mia intuizione circa il mio capo fosse giusta oppure no, forse questo era anche piu' martellante per me che il fatto stesso, in effetti quello mi procurava altri pensieri... Finalmente, un giorno, la visione. Avevo avuto sempre ragione. Arrivo con una gonna molto corta e fin qui niente di particolare; mi chiamo' nel suo ufficio poco dopo che fu li'. Quando entrai lei era impiedi, mi disse di mettermi seduto e dopo aver riempito due bicchieri con dell'aperitivo venne a sedersi dallo stesso lato della scrivania dove ero seduto io. Solo che pero' si sedette sulla scrivania e non sulla sedia. Avevo quelle gambe stupende, che sognavo di guardare a pochi centimetri dalle mie mani. Avevo lo sguardo fisso su quelle cosce. Nessuno dei due parlava... era diventato un po' imbarazzante. Ad un tratto scese dalla scrivania strofinando le gambe tra loro e producendo quel suono tipico del naylon mando' in tilt gli ultimi tre neuroni che mi erano rimasti. Si accomodo' nella sedia accanto a me e disse che era abituata all'effetto delle sue gambe, ma che questo non doveva interferire con il mio lavoro. Disse che avrei dovuto stare attento e controllarmi, intanto le muoveva e sentire quel dolce suono delle calze che contenevano quelle meraviglie della natura mi produceva una sensazione di eccitazione bestiale. Poi aggiunse che le sembrava strano che avessero fatto quell'effetto cosi' immediato, si era accota che si dal primo giorno cercavo di farle "i raggi". E mi chiese come mai ero stato subito colpito da lei. Ovviamente tutto questo oltre ad essere molto imbarazzante era anche insolito e per questo interessante... spiegai che avevo un debole per le gambe "scolpite" come le sue. Dissi che supponevo fosse palestrata e che avevo una gran curiosita' di conoscere una donna cosi' perche' a dispetto di quanto la maggior parte delle persone crede o almeno quelle che io conosco, le donne con un po' di muscoli sono sicuramente une delle cose piu' eccitanti su cui posare lo sguardo. Sembro' un po' colpita da quello che dissi, infatti continuo' a farmi domande ed infine mi rivelo' che frequentava regolarmente una palestra e che quindi si allenava altrettanto regolarmente. Sembrava anche colpita dalla mia apparente sicurezza, anch'io non avrei mai pensato di riuscire ad essere cosi' diretto, forse l'eccitazione del momento, oppure l'adrenalina che la notizia appena appresa mi fece venire quel "coraggio", non saprei... Tutto cio' non fece che accrescere in me la curiosita' e l'interesse per il mio capo. Alla fine della chiaccherata si creo' come un feeling tra noi ed a me non poteva che farmi piacere. Anche lei sembrava compiaciuta di quello che dissi, infondo era un tentativo di approccio molto blando e lei era lusingata da questo. Nei giorni successivi non accadde nulla di particolare, notai solamente che quando lei passava ed io potevo osservarla s'irrigidiva un po' pero' poi mi guardava per vedere cosa stessi facendo io. Ovviamente la guardavo a mia volta, per nulla al mondo avrei perso anche un solo istante di quella vista stupenda. Dopo aver saputo che avevo ragione, che era muscolosa insomma, cercavo ogni attimo per poterla guardare ed ammirare. CONTINUA.